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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 198 di martedì 31 luglio 2007
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 9,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono settantaquattro.
Seguito della discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2008-2011 (doc. LVII, n. 2).
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta di ieri si è conclusa la discussione ed hanno avuto luogo le repliche del relatore e del Governo.
Ricorda altresì che sono state presentate le risoluzioni Peretti n. 6-00018, Elio Vito n. 6-00019 e Ventura n. 6-00020.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Conferma il parere favorevole del Governo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020.
PRESIDENTE. Ricorda che la risoluzione accettata dal Governo sarà posta in votazione prioritariamente e che, in caso di approvazione, risulteranno precluse le altre risoluzioni.
Passa quindi alle dichiarazioni di voto.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Richiamati i positivi risultati finora conseguiti dalla politica economica del Governo, esprime apprezzamento per le misure delineate nel DPEF, che si collocano in un contesto di equità sociale e di sostegno alle famiglie ed alle fasce più deboli della popolazione; dichiara quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del documento in esame.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del DPEF, esprime particolare apprezzamento per le prospettate agevolazioni connesse all'ICI.
LUANA ZANELLA (Verdi). Nel dichiarare voto favorevole sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, giudica pienamente condivisibili le linee strategiche di politica economica contenute nel DPEF, con particolare riferimento alle politiche di equità sociale e agli impegni assunti in materia energetica ed ambientale.
GIANNI PAGLIARINI (Com.It). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, ritiene che la politica attuata dal Governo abbia posto le basi per il perseguimento degli obiettivi di risanamento e di equità; giudica altresì necessario un ulteriore impegno sul versante della redistribuzione del reddito e della lotta alla precarietà. Nel manifestare, quindi, apprezzamento per l'impianto complessivo del DPEF, esprime, tuttavia un giudizio critico sul cosiddetto protocollo relativo al welfare, che a suo avviso dovrebbe essere riconsiderato.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, esprimendo apprezzamento per le misure prospettate nel DPEF, che giudica idonee a perseguire sviluppo economico edPag. VIequità sociale; auspica inoltre la predisposizione di ulteriori interventi nei settori della scuola, della ricerca e delle infrastrutture, segnatamente nel Mezzogiorno.
GIUSEPPE OSSORIO (IdV). Nel giudicare irragionevoli le critiche espresse sul DPEF in esame, richiama i positivi risultati conseguiti dal Governo, che ha attuato una politica economica conforme agli obiettivi prefissati. Dichiara, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, invitando altresì l'Esecutivo ad una riflessione sull'opportunità di valorizzare il documento di programmazione economico-finanziaria.
LUCIANO PETTINARI (SDpSE). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del documento in esame, condividendo pienamente le linee di politica economica del Governo indicate nel DPEF, volte a coniugare il risanamento dei conti pubblici con lo sviluppo economico. Sottolinea, infine, la necessità di ulteriori interventi in tema di politica occupazionale e di lotta alla precarizzazione del lavoro.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Nell'esprimere un giudizio fortemente critico sul documento di programmazione economico-finanziaria in esame, peraltro già bocciato dalle maggiori istituzioni nazionali e internazionali, rileva che esso prospetta una serie di interventi che aumentano la spesa corrente, in contraddizione con quello che sarebbe stato necessario fare in presenza di una congiuntura economica favorevole. Nel sottolineare che l'incapacità del Governo di ridurre la spesa pubblica lascia presagire ulteriori inasprimenti della pressione fiscale, giudica del tutto insufficiente l'accenno al federalismo fiscale contenuto nel DPEF.
ETTORE PERETTI (UDC). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione di approvazione del DPEF, che non indica nessuna misura concreta di politica economica e finanziaria e che disegna uno scenario non corrispondente alla realtà di un Paese attraversato da una profonda crisi di sistema, morale e culturale, che determina fratture di carattere sociale, territoriale ed istituzionale, per la cui composizione è necessario un nuovo patto di cittadinanza basato su meritocrazia, legalità e superamento delle visioni corporative.
ANDREA RICCI (RC-SE). Nell'evidenziare la positiva novità costituita dal fatto che nella prossima legge finanziaria non sarà necessaria una manovra correttiva dei conti pubblici, sottolinea che i dati indicati nel DPEF dimostrano lo stretto legame tra gli interventi di carattere redistributivo della ricchezza e le misure volte al rilancio dello sviluppo. Dichiara, quindi, il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, in virtù dei significativi miglioramenti che apporta al DPEF relativamente alla lotta alla precarietà del lavoro ed allo sviluppo del Mezzogiorno, pur preannunziando iniziative per modificare profondamente il recente protocollo in materia di pensioni, welfare e competitività, che il suo gruppo dichiara di non condividere.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Sottolineato il carattere assolutamente evanescente degli obiettivi indicati nel DPEF in esame, che peraltro non trovano valido conforto nei dati tecnici in esso contenuti, paventa un ulteriore inasprimento della pressione fiscale per far fronte agli impegni di spesa assunti dal Governo.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI). Manifesta l'orientamento nettamente contrario del suo gruppo al documento di programmazione economico-finanziaria in esame, ritenendo che la politica del Governo continui a determinare una indiscriminato aumento della spesa pubblica ed un peggioramento delle condizioni di vita dei cittadini; osserva inoltre che l'azione dell'Esecutivo è fortemente condizionata dalle pressioni provenienti dalla sinistra massimalista.
Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,20).
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
GUIDO CROSETTO (FI). Sottolinea l'incoerenza tra gli obiettivi perseguiti dal Governo e le posizioni sostenute da alcune forze politiche della maggioranza.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
GUIDO CROSETTO (FI). Osserva, inoltre, che la politica economica attuata dall'Esecutivo sta determinando un incremento della spesa pubblica, da cui conseguirà un inevitabile inasprimento della pressione fiscale. Dichiara pertanto con convinzione il voto contrario del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020.
ADRIANO MUSI (Ulivo). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, manifesta piena condivisione per le linee di politica economica prospettate nel DPEF che, perseguendo l'obiettivo di consolidare il risanamento della finanza pubblica e di attuare interventi improntati ad equità sociale, per la prima volta non rende necessaria una manovra correttiva in corso d'anno.
SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE). Dichiara voto contrario sulla risoluzione Ventura n. 6-00020, ritenendo non condivisibile l'accordo raggiunto il 23 luglio scorso in tema di riforma del sistema previdenziale.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Pur dichiarando il voto favorevole della risoluzione Ventura n. 6-00020, ritiene che gli obiettivi economici indicati nel DPEF in esame avrebbero dovuto tener conto in misura maggiore delle prerogative proprie dell'economia sociale.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la risoluzione Ventura n. 6-00020.
PRESIDENTE. Avverte che si intendono conseguentemente precluse le restanti risoluzioni presentate.
Trasferimento a Commissione in sede legislativa di una proposta di legge.
PRESIDENTE. Comunica che la I Commissione ha chiesto, con le prescritte condizioni, il trasferimento in sede legislativa della proposta di legge n. 445-B ed abbinate, in materia di sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
La Presidenza, considerata l'urgenza del provvedimento e acquisito l'assenso di tutti i gruppi, derogando al termine di cui al comma 1 dell'articolo 92 del Regolamento, ne propone l'assegnazione in sede legislativa alla I Commissione.
(Così rimane stabilito).
Discussione della relazione della Giunta delle elezioni sulla elezione contestata del deputato Cesare Previti per la XV Circoscrizione Lazio 1 (Doc. III, n. 3) (ore 11,47).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta del 27 luglio 2007.
Avverte altresì che la Giunta delle elezioni propone l'annullamento per motivi di ineleggibilità sopravvenuta dell'elezionePag. VIIIdel deputato Cesare Previti e, conseguentemente, la proclamazione in suo luogo del candidato Angelo Santori.
Dichiara aperta la discussione.
GIANFRANCO BURCHIELLARO (Ulivo), Relatore. Nel rivolgere un ringraziamento ai componenti la Giunta delle elezioni ed agli uffici della Camera per il proficuo ed equilibrato lavoro istruttorio, ricorda che la Camera è chiamata a pronunciarsi con riferimento all'elezione contestata del deputato Previti, a carico del quale è stata emessa una sentenza di condanna con irrogazione della pena accessoria della interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Giunta delle elezioni propone di annullare, per motivi di ineleggibilità sopravvenute, l'elezione del deputato Previti, proclamato nella XV Circoscrizione Lazio n. 1, e la proclamazione in suo luogo del candidato Angelo Santori.
GAETANO PECORELLA (FI). Nel rivendicare l'autonomia di giudizio del Parlamento rispetto alla magistratura, ricorda che resta immutato il fondamento del fumus persecutionis relativo alla precedente pronunzia dell'Assemblea concernente il deputato Previti. Invita, quindi, la Camera a riflettere, al di là degli schieramenti politici, sul rischio di assumere oggi una decisione con conseguenze definitive per un membro del Parlamento, in presenza di una situazione transitoria, atteso che solo all'esito del periodo di affidamento ai servizi sociali potrà essere confermata o meno la definitiva interdizione dai pubblici uffici.
NICOLA TRANFAGLIA (Com.It). Ritiene che l'Assemblea debba pronunciarsi in maniera evidente e chiara - evitando reazioni di tipo corporativo - confermando la proposta della Giunta delle elezioni nei confronti di un parlamentare a carico del quale è stata emessa una sentenza di condanna per il grave reato di corruzione in atti giudiziari.
FELICE BELISARIO (IdV). Nel sottolineare la necessità che il Parlamento rispetti le regole che si è dato, ricordata la completezza dell'istruttoria svolta dalla Giunta, invita l'Assemblea e non assumere una decisione che sarebbe interpretata come un'ingiustificata difesa di un privilegio corporativo; preannunzia quindi il voto del suo gruppo a favore della decadenza del deputato Previti per ineleggibilità sopravvenuta, proprio in virtù del rispetto delle leggi e della Carta fondamentale.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Nel riconoscere le difficoltà insite nella delicata decisione che l'Assemblea è chiamata ad assumere, preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta delle elezioni, pur sottolineando come la tutela dell'autonomia del Parlamento si sia trasformata molto spesso nella copertura di veri e propri abusi.
MARCO BOATO (Verdi). Nel manifestare la piena condivisione della relazione della Giunta, frutto di un lungo lavoro istruttorio svolto nel pieno rispetto dei diritti del deputato Previti e del principio del contraddittorio, ritiene che la Camera non abbia alcuna motivazione giuridica per non prendere atto di una causa di ineleggibilità sopravvenuta. Preannunzia quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta delle elezioni.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Rilevato che la deliberazione a cui è chiamata l'Assemblea risente evidentemente di una certa partigianeria politica, manifesta l'orientamento contrario del suo gruppo alla proposta della Giunta, rilevando, in particolare, che non esiste una norma in base alla quale le cause di ineleggibilità sopravvenuta costituiscano automaticamente cause di decadenza del mandato parlamentare.
LUCIANO PETTINARI (SDpSE). Preannunzia che il suo gruppo esprimerà un voto conforme alla proposta della Giunta delle elezioni in merito all'annullamento per motivi di ineleggibilità sopravvenutaPag. IXdell'elezione del deputato Previti, verso il quale non vi è stato alcun intento persecutorio, rilevando che la definitiva sentenza di condanna determina l'assenza dei presupposti di diritto per il mantenimento della carica di membro del Parlamento.
ANTONIO LEONE (FI). Rilevato che la discussione odierna ha assunto inopinatamente una connotazione politica, paventa il rischio che ne derivi un esautoramento delle prerogative parlamentari, atteso che non vi è alcuna norma a cui si possa fare riferimento per dichiarare la decadenza del deputato Previti. Lamenta, inoltre, il carattere persecutorio della proposta formulata ed il fatto che non sia stata presa in considerazione la possibilità di applicare l'istituto della sospensione del mandato parlamentare.
MARIA CRISTINA PERUGIA (RC-SE). Preannunzia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta delle elezioni, giudicando infondate le obiezioni sollevate al riguardo. Ritiene, infatti, che la vicenda in esame risulti chiaramente definita, anche in considerazione del fatto che, alla luce della vigente normativa e della giurisprudenza in materia, da una sentenza di condanna con interdizione perpetua dai pubblici uffici, dovrebbe derivare la perdita del diritto di elettorato passivo.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 13,35, è ripresa alle 15,05.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantatrè.
Sull'ordine dei lavori.
SIMONE BALDELLI (FI). Chiede la sconvocazione delle Commissioni eventualmente riunite.
PRESIDENTE. Assicura che darà disposizioni in tal senso.
Si riprende la discussione del Doc. III, n. 3.
EMERENZIO BARBIERI (UDC). Nel riconoscere le difficoltà insite nella delicata e inconsueta decisione che l'Assemblea è chiamata ad assumere, rileva che la discussione svoltasi nella Giunta delle elezioni non ha assunto una connotazione politica, pur registrando alcune posizioni frutto di atteggiamenti pregiudizievoli. Nell'osservare che il suo gruppo lascerà piena libertà di coscienza ai propri deputati nell'espressione del voto, rileva che la carenza legislativa in materia aumenta l'incertezza nell'importante decisione da assumere. Nel ritenere, altresì, che il Parlamento non debba recepire passivamente e automaticamente le decisioni della magistratura, paventa le deleterie conseguenze che potrebbero derivare per il deputato Previti, nel caso di una conclusione in senso a lui favorevole all'esito dell'esecuzione delle pene accessorie.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Ricordato che la Camera dei deputati non è chiamata a mettere in discussione la sentenza definitiva con la quale è stata inflitta al deputato Previti la pena accessoria della interdizione perpetua dai pubblici uffici, a suo avviso ingiusta in quanto fondata su prove testimoniali false, preannunzia che, qualora si proceda a votazione, il suo gruppo si esprimerà contro la proposta della Giunta. Sottolinea altresì che sarebbe stato opportuno procedere, atteso il vuoto normativo che preclude ai deputati di essere eventualmente reintegrati nelle loro funzioni, ad una sospensione del deputato Previti, in attesa della conclusione del periodo di affidamento ai servizi sociali.
DONATA LENZI (Ulivo). Nel sottolineare la correttezza ed il carattere garantista della discussione svoltasi presso la Giunta delle elezioni, evidenzia la necessitàPag. Xdi dare attuazione ad una sentenza pienamente esecutiva. Osservato inoltre che la Giunta ha già escluso la possibilità di ricorrere all'istituto della sospensione, paventa il rischio della reintroduzione dell'immunità parlamentare, ritenendo altresì che il reintegro di un deputato possa derivare unicamente dall'espressione del corpo elettorale. Preannunzia, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta delle elezioni.
ELIO VITO (FI). Nel rilevare che la calendarizzazione della discussione della relazione della Giunta delle elezioni sull'elezione contestata del deputato Previti ha provocato un'inaccettabile compressione dei diritti del deputato medesimo, sottolinea l'inesistenza di una disposizione che consenta, nel caso di specie, di deliberare nel senso dell'ineleggibilità sopravvenuta; ritiene pertanto che la proposta in esame ed il voto favorevole preannunziato al riguardo dai gruppi della maggioranza siano il frutto di una volontà politica pregiudizialmente diretta a colpire il deputato Previti.
Dà quindi lettura di due lettere indirizzate dal deputato Previti rispettivamente alla Presidenza della Camera e al capogruppo di Forza Italia: nella prima egli manifesta la volontà di rassegnare le dimissioni dal mandato parlamentare e nella seconda chiede che la relativa votazione abbia luogo a scrutinio palese invitando il gruppo di appartenenza ad esprimere voto favorevole sull'accettazione delle dimissioni.
PRESIDENTE. Rilevato che per l'autorevolezza del latore della missiva con la quale il deputato Previti comunica di voler rassegnare le proprie dimissioni e per la particolarità delle circostanze le dimissioni stesse si intendono validamente presentate, ritiene che, in conformità al precedente del 18 dicembre 1993 e per un principio di economia procedimentale, si possa sospendere l'esame della proposta della Giunta delle elezioni e procedere immediatamente alla deliberazione relativa all'accettazione delle dimissioni del deputato Previti; ove le dimissioni fossero accolte, si darà luogo alla proclamazione del subentrante, mentre in caso di reiezione si procederà al seguito dell'esame della proposta della Giunta delle elezioni.
Ritiene altresì che, alla luce della richiesta formulata dal deputato Previti e in conformità ad un principio generale dell'ordinamento parlamentare, si possa eccezionalmente consentire che la votazione abbia luogo a scrutinio palese, ove vi sia il consenso unanime dell'Assemblea in ordine alla deroga alla norma di cui all'articolo 49, comma 1, del Regolamento.
MARCO BOATO (Verdi). Parlando per un richiamo al Regolamento, ritiene che non possa essere derogato il principio contenuto nell'articolo 49, comma 1, del Regolamento.
Dichiara pertanto la sua contrarietà alla richiesta di votazione palese sulle dimissioni del deputato Previti.
PRESIDENTE. Nel ricordare che tutte le norme regolamentari sono derogabili in presenza della unanimità dei consensi e purché non si tratti di norme di diretta attuazione di principi costituzionali, prende atto del dissenso manifestato in ordine alla richiesta che abbia luogo a scrutinio palese la votazione sulle dimissioni del deputato Previti, che pertanto avrà luogo a scrutinio segreto.
Dopo interventi dei deputati SERGIO MATTARELLA (Ulivo), GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR), GENNARO MIGLIORE (RC-SE), MAURO DEL BUE (DCA-NPSI), ANGELO BONELLI (Verdi), MANLIO CONTENTO (AN), TITTI DI SALVO (SDpSE), NICOLA TRANFAGLIA (Com.It), FEDERICO PALOMBA (IdV), MAURIZIO TURCO (RosanelPugno) ed ELIO VITO (FI), la Camera, con votazione segreta elettronica, approva le dimissioni del deputato Previti.
PRESIDENTE. A seguito dell'accettazione delle dimissioni del deputato Previti, proclama eletto Angelo Santori.Pag. XI
Avverte, quindi, che non si darà luogo all'ulteriore esame del Doc. III, n. 3, che sarà conseguentemente cancellato dall'ordine del giorno.
Sull'ordine dei lavori e per la risposta ad uno strumento del sindacato ispettivo.
GAETANO FASOLINO (FI). Chiede al Ministro Bianchi di attivarsi per porre rimedio ai gravi disservizi creatisi in conseguenza della chiusura degli stabili che ospitano una stazione ferroviaria nei pressi di Paestum.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI (AN). Sollecita la risposta ad un atto di sindacato ispettivo da lui presentato.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Chiede che il Governo riferisca alla Camera sulle iniziative che intende assumere per ottenere il rilascio del produttore cinematografico Francesco Papa e di un suo collaboratore, arrestati a Malindi durante le riprese di un film.
PRESIDENTE. Assicura che interesserà il Governo.
Discussione del disegno di legge S. 1649, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 73 del 2007: Attuazione di disposizioni comunitarie in materia di liberalizzazione dei mercati dell'energia (approvato dal Senato) (A.C. 2910) (ore 17,05).
PRESIDENTE. Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
RUGGERO RUGGERI (Ulivo), Relatore. Rilevato che il tema dell'energia, per le sue caratteristiche strutturali, supera le logiche di parte politica e che il processo di liberalizzazione del settore si è sviluppato nell'arco di più legislature, in una logica di sostanziale continuità, illustra il contenuto del provvedimento d'urgenza in discussione, che consente all'Italia di scongiurare il rischio di procedure di infrazione comunitaria. Osserva, quindi, che le prospettate misure di liberalizzazione favoriranno l'apertura dei mercati e la concorrenza, tutelando al contempo le fasce deboli della popolazione e il sistema delle imprese. Rilevato, altresì, che il DPEF per il 2007 delinea una strategia di lungo respiro in materia, segnatamente nell'ambito dell'approvvigionamento e dell'efficienza energetica, ritiene che esso affronti opportunamente anche il tema delle asimmetrie normative esistenti nei Paesi comunitari. Preannunzia infine la presentazione di un ordine del giorno in materia di tariffe sociali.
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Nell'associarsi alle considerazioni svolte dal relatore, assicura che il Governo è impegnato nell'individuazione di una soluzione idonea alla questione delle tariffe sociali. Si riserva, quindi, di intervenire ulteriormente nel prosieguo del dibattito.
GIOVANNI FAVA (LNP). Lamentata la sostanziale impossibilità di apportare modifiche al testo del provvedimento d'urgenza in discussione, sottolinea la mancanza di una politica energetica del Governo, il quale si limita a recepire le indicazioni provenienti dall'Unione europea. Nel ritenere inoltre inopportuno l'inserimento nel testo in esame di norme sul mercato del gas, preannunzia la presentazione di proposte emendative.
MAURO PILI (FI). Ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione, lungi dal rappresentare un intervento marginale e parziale volto ad introdurre misure di tutela in vista del completo recepimento della normativa comunitaria, sancisca l'indisponibilità, da parte del Parlamento, di un tema che è diventato ancora più vitale per il Paese in conseguenza dei ritardi accumulati dal Governo nel primo anno della legislatura, dell'assenza di una strategiaPag. XIIcomplessiva in campo energetico capace di prescindere dagli interessi dei soggetti monopolisti e dell'incapacità dell'Esecutivo di assumere una funzione propositiva in sede europea.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
MAURO PILI (FI). Pur condividendo talune misure sulle quali preannunzia il sostegno del suo gruppo, ritiene che il provvedimento d'urgenza in discussione, di stampo essenzialmente demagogico, eluda i nodi problematici, tecnici e strutturali, che andrebbero sciolti per attuare una politica energetica in grado di garantire la crescita del Paese.
FABIO BARATELLA (SDpSE). Stigmatizzata l'inefficacia dell'azione del precedente Governo in materia di liberalizzazioni, ritiene indispensabile l'emanazione del decreto-legge in esame per evitare il rischio di sanzioni a livello comunitario. Nell'esprimere un giudizio positivo sull'impianto del provvedimento d'urgenza in discussione, sul quale preannunzia l'orientamento favorevole del suo gruppo, osserva che esso è finalizzato a sviluppare la concorrenza e a tutelare i consumatori tramite una graduale liberalizzazione del settore dell'energia. Evidenzia quindi la particolare rilevanza delle misure volte a separare la gestione delle reti dalla vendita del prodotto, auspicando, al riguardo, maggior chiarezza, anche con l'accoglimento da parte del Governo di un apposito ordine del giorno.
MAURIZIO BERNARDO (FI). Rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione delinea una politica energetica che si pone in linea di discontinuità rispetto a quanto era stato attuato dai precedenti Governi, a causa delle divergenze inevitabilmente emerse all'interno della maggioranza.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
MAURIZIO BERNARDO (FI). Pur giudicando positivamente taluni aspetti del testo in esame, esprime rammarico per la sostanziale impossibilità di aprire un confronto volto ad introdurre nel testo le modifiche ritenute necessarie.
STEFANO SAGLIA (AN). Giudicato paradossale che il Governo sia ricorso alla decretazione d'urgenza, a fronte di una liberalizzazione annunciata da anni, sottolinea l'inidoneità delle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione a disciplinare il mercato con regole certe per tutti gli operatori del comparto energetico. Osserva, altresì, che il Governo non affronta con misure efficaci il tema delle tariffe sociali, attivando una liberalizzazione meramente fittizia del mercato energetico.
SALVATORE TOMASELLI (Ulivo). Osservato che il provvedimento d'urgenza in discussione si inserisce nel processo di liberalizzazione del mercato dell'energia, settore nevralgico per la crescita del Paese e per la sua competitività, sottolinea i risultati positivi conseguiti dalla politica attuata dal Governo, capace di coniugare le esigenze della produzione di energia con la salvaguardia dell'ambiente; auspica inoltre la sollecita approvazione del disegno di legge sul riordino del settore energetico, attualmente all'esame del Senato.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Evidenziata la necessità di ricorrere alla decretazione d'urgenza per ottemperare agli obblighi comunitari, a fronte di un atteggiamento omissivo mostrato dal Governo di centrodestra in materia, osserva che le liberalizzazioni promosse in passato non hanno prodotto una reale diminuzione dei costi e dei prezzi per gli utenti finali. Nel sottolineare inoltre l'opportunità di adottare un piano energetico nazionale, preannunzia la presentazione di specifici ordini del giorno in tema di tariffazione sociale e di risparmio energetico.
Pag. XIIIPRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
RUGGERO RUGGERI (Ulivo), Relatore. Nel condividere le considerazioni svolte dalla deputata Provera, auspica che il Governo predisponga misure volte a tutelare gli utenti appartenenti a classi sociali particolarmente svantaggiate.
PRESIDENTE. Prende atto che il rappresentante del Governo rinunzia alla replica e rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.
Approvazioni in Commissione.
PRESIDENTE. Comunica che nella riunione odierna la I Commissione ha approvato, in sede legislativa, la proposta di legge n. 445-B ed abbinate, recante disposizioni in materia di sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto, nonché la proposta di legge n. 2345, recante istituzione della giornata nazionale del Braille, con conseguente assorbimento della proposta di legge n. 1633.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Mercoledì 1o agosto 2007, alle 9,30.
(Vedi resoconto stenografico pag. 102).
La seduta termina alle 19,25.