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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 28 di mercoledì 19 luglio 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 9,35.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono quarantaquattro.
Seguito della discussione delle mozioni La Russa n. 1-00011, Elio Vito n. 1-00013 e Sereni n. 1-00014: Missioni italiane all'estero.
PRESIDENTE. Ricorda che nella seduta del 17 luglio 2006 si è svolta la discussione sulle linee generali delle mozioni.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Ritira la mozione La Russa n. 1-00011.
UGO INTINI, Viceministro degli affari esteri. Esprime parere favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00014 e parere contrario sulla mozione Elio Vito n. 1-00013.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Rileva preliminarmente la necessità che le Commissioni siano sconvocate in concomitanza con i lavori dell'Assemblea.
PRESIDENTE. Assicura che la Presidenza impartirà le opportune disposizioni in tal senso.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Manifesta preoccupazione per il progressivo prevalere, nelle linee di politica estera del Governo, di un'impostazione pacifista radicale, che appare incoerente con gli impegni assunti dall'Italia in sede atlantica e nell'Unione europea.
IACOPO VENIER (Com.It). Nel ritenere che in Afghanistan sia in atto una guerra e non una mera operazione di polizia internazionale, riterrebbe opportuno ritirare anche il contingente italiano impegnato nella missione denominata ISAF; giudica peraltro un passo in avanti, nel metodo e nel merito, la mozione Sereni n. 1-00014, sulla quale dichiara pertanto il voto favorevole del suo gruppo.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Dichiara voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00014, auspicando l'intervento di una forza di interposizione ONU per garantire condizioni di sicurezza al confine tra Libano e Israele. Rileva altresì la necessità di sostenere la riforma della giustizia in Afghanistan, per porla in linea con i principi propri di uno Stato di diritto.
GIACOMO MANCINI (RosanelPugno). Osservato che l'elemento di discontinuità della politica estera attuata dal Governo è rappresentato dall'ancoraggio All'Unione europea, sottolinea la necessità di promuovere ogni iniziativa politico-diplomatica utile ad interrompere la spirale di violenza in atto in Medio Oriente; dichiara, pertanto, che il suo gruppo condivide la mozione Sereni n. 1-00014, alla cui predisposizioni ha peraltro contribuito.
Pag. VIMAURO DEL BUE (DC-PS). Ritiene che la genericità della mozione Sereni n. 1-00014 rifletta le divisioni esistenti all'interno della maggioranza sui temi di politica estera ed i condizionamenti ad essa imposti dall'estrema sinistra. Manifestata quindi condivisione per la prosecuzione delle missioni italiane all'estero, sottolinea la necessità di intervenire anche in aree del mondo finora ritenute marginali.
SANDRA CIOFFI (Pop-Udeur). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Sereni n. 1-00014, manifesta apprezzamento per la politica estera perseguita dall'Esecutivo, volta a valorizzare il ruolo dell'Italia, nel rispetto dei principi costituzionali e del multilateralismo.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo sulla mozione Sereni n. 1-00014, ritiene che gli elementi di discontinuità in essa previsti siano il prospettato ritiro del contingente italiano impegnato in Iraq, il sostanziale disimpegno dalla missione denominata Enduring freedom e l'applicazione del codice penale militare di pace nei confronti delle truppe che partecipano alle diverse missioni internazionali in atto.
GIANCARLO GIORGETTI (LNP). Sottolinea l'equivocità della mozione Sereni n. 1-00014, che ritiene funzionale a celare le divisioni interne alla maggioranza e l'incapacità dell'Esecutivo di portare avanti una linea di politica estera realistica e non ispirata da una immaginaria ma in verità inconsistente politica internazionale dell'Unione europea o dal richiamo ad un multilateralismo impotente. Dichiara quindi voto favorevole sulla mozione Elio Vito n. 1-00013.
BRUNO MELLANO (RosanelPugno). Nell'invitare il Governo a confermare le forti relazioni di amicizia instaurate dal precedente Esecutivo di centrodestra con lo Stato di Israele, dichiara di condividere gran parte della mozione Sereni n. 1-00014.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Nel dichiarare piena condivisione della mozione Elio Vito n. 1-00013, rileva la necessità di proseguire la missione in Afghanistan ed auspica che le competenti Commissioni parlamentari possano monitorare le singole missioni militari al fine di consentire una puntuale valutazione degli esiti e degli eventuali obiettivi raggiunti.
RAMON MANTOVANI (RC-SE). Sottolineata l'importanza che il Parlamento approvi una mozione che indirizzi la politica dell'Esecutivo in materia di missioni internazionali, osserva che l'Italia dovrebbe distinguersi nelle iniziative di pace e di mediazione politica, piuttosto che negli interventi militari. Ritiene quindi che la mozione Sereni n. 1-00014, pur essendo il frutto di un innegabile compromesso circa la permanenza della missione in Afghanistan, rispetto alla quale auspica l'avvio di una exit strategy, delinei un positivo cambio di impostazione rispetto alla linea di politica estera del precedente Esecutivo, subalterna agli interessi degli Stati Uniti.
CARMELO BRIGUGLIO (AN). Dichiara che i deputati del suo gruppo esprimeranno voto favorevole sulla mozione Elio Vito n. 1-00013 e voto contrario sulla mozione Sereni n. 1-00014, precisando che la missione militare italiana in Iraq persegue obiettivi di pace e che quindi i nostri militari non possono essere definiti occupanti; rileva altresì che la gravità della situazione internazionale richiederebbe una maggiore condivisione delle linee di politica estera del Governo da parte della maggioranza che lo sostiene.
ANTONIO MARTINO (FI). Nel dichiarare voto favorevole sulla mozione Elio Vito n. 1-00013, giudica priva di spessore e inadeguata la politica estera del Governo Prodi, che sottovaluta la portata dell'attacco terroristico planetario, che mette a repentaglio la sicurezza di tutti con il rischio concreto di una guerra di enormi proporzioni.
Pag. VIIMARINA SERENI (Ulivo). Nel rilevare l'opportunità di un'ampia condivisione delle grandi scelte di politica estera, lamenta l'atteggiamento polemico e strumentale assunto dall'opposizione nel corso del dibattito. Dichiara quindi il voto favorevole dei deputati del gruppo L'Ulivo sulla sua mozione n. 1-00014, che delinea forti elementi di novità rispetto alla linea del precedente Governo, consistenti nel maggiore investimento sul ruolo dell'Unione europea e nel rilancio del multilateralismo per fronteggiare le gravi minacce del terrorismo internazionale e per la risoluzione dei conflitti. Nell'auspicare una riflessione più approfondita sulla situazione in Afghanistan, osserva che il ritiro del contingente italiano dall'Iraq non corrisponde ad un disimpegno dal contributo al processo di stabilizzazione e ricostruzione di quel Paese, bensì l'attuazione di un impegno contenuto nel programma elettorale e la conseguenza della valutazione sui fallimentari esiti della strategia della guerra preventiva. Dichiara infine voto contrario sulla mozione Elio Vito n. 1-00013.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
ALBERTO BURGIO (RC-SE). Dichiara, anche a nome del deputato Cannavò, voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00014, auspicando tuttavia che le prossime azioni dell'Esecutivo si muovano nella direzione di un completo ritiro del contingente italiano dall'Afghanistan.
GIAN LUIGI PEGOLO (RC-SE). Dichiara voto contrario sulla mozione Elio Vito n. 1-00013, che teorizza l'intervento militare come mezzo per esportare la democrazia, e voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00014, in considerazione dell'impegno a sottoporre a verifica la missione in Afghanistan.
FULVIA BANDOLI (Ulivo). Dichiara che esprimerà un sofferto voto favorevole sulla mozione Sereni n. 1-00014, che prevede, tra l'altro, il ritiro del contingente italiano dall'Iraq e la verifica dei risultati e dell'efficacia delle missioni internazionali. Auspica altresì che la politica estera del Governo sia meno subalterna agli Stati Uniti e più incline al confronto con le richieste dei movimenti pacifisti.
PAOLO CACCIARI (RC-SE). Sottolineata la necessità di una netta inversione di tendenza rispetto alle pratiche politiche fin qui attuate dall'Italia, dall'Europa e dalle potenze occidentali, ritiene che per contrastare il terrorismo internazionale sia necessario ricorrere a strumenti diversi dall'intervento militare. Dichiara quindi che, per non creare difficoltà al Governo, non prenderà parte alle votazioni sulle mozioni in esame e sul disegno di legge n. 1288. Preannunzia altresì l'intendimento di rassegnare le dimissioni dalla carica di deputato.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso del regolamentare termine di preavviso, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 11,25, è ripresa alle 11,35.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
PRESIDENTE. Passa ai voti.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge la mozione Elio Vito n. 1-00013 ed approva la mozione Sereni n. 1-00014.
Pag. VIIISull'ordine dei lavori.
ROBERTO SALERNO (AN). Chiede al Governo di chiarire se corrisponda al vero l'informazione fornita dal deputato La Malfa circa le determinazioni assunte presso la V Commissione che, ove confermate, potrebbero esporre i militari italiani impegnati in Afghanistan a gravissimi rischi.
PRESIDENTE. Rileva che il Governo, ove lo ritenga opportuno, potrà fornire i chiarimenti richiesti dal deputato Salerno.
Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (A.C. 1288).
PRESIDENTE. Passa all'esame degli articoli del disegno di legge e dei relativi emendamenti, avvertendo che le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.
Avverte altresì che la Presidenza non ritiene ammissibili gli emendamenti Cossiga 1.15 e 1.16.
Passa quindi all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Intervengono sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 1 i deputati SEVERINO GALANTE (Com.It), MARCO ZACCHERA (AN), MAURO DEL BUE (DC-PS) e GIORGIO LA MALFA (Misto).
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. In riferimento ai chiarimenti precedentemente richiesti dal deputato Salerno, precisa che i velivoli Predator sono impiegati in Iraq e non in Afghanistan.
GIUSEPPE COSSIGA (FI). Giudica non corrette le motivazioni addotte dalla Presidenza a sostegno della declaratoria di inammissibilità dei suoi emendamenti 1.15 e 1.16 che intendeva comunque ritirare.
ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore per la IV Commissione. Esprime parere favorevole sull'emendamento Paoletti Tangheroni 1.27, purché riformulato, e parere contrario sui restanti emendamenti.
UGO INTINI, Viceministro degli affari esteri. Concorda.
GIUSEPPE COSSIGA (FI). Ritira il suo emendamento 1.2.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gamba 1.18.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI). Propone un'ulteriore riformulazione del suo emendamento 1.27.
ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore per la IV Commissione. Conferma la proposta di riformulazione dell'emendamento Paoletti Tangheroni 1.27 precedentemente illustrato.
PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI). Accetta la riformulazione proposta del suo emendamento 1.27 e preannunzia la presentazione di un ordine del giorno vertente sulla stessa materia.
ALESSANDRO FORLANI (UDC). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Paoletti Tangheroni 1.27, nel testo riformulato.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'emendamento Paoletti Tangheroni 1.27, nel testo riformulato, e l'articolo 1, nel testo emendato.
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 2 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Intervengono sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 2 i deputati FRANCESCO BOSI (UDC) e SEVERINO GALANTE (Com.It).
Pag. IX
ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore per la IV Commissione. Accetta gli emendamenti 2.101 e 2.100 (purché riformulato) del Governo; esprime parere favorevole sull'emendamento Mattarella 2.50, purché riformulato, ed invita al ritiro degli emendamenti Cossiga 2.7, 2.5 e 2.9, esprimendo altrimenti parere contrario.
Esprime infine parere contrario sui restanti emendamenti.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Concorda, accettando la riformulazione proposta dell'emendamento 2.100 del Governo.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Illustra le finalità del suo emendamento 2.29.
FRANCESCO BOSI (UDC). Dichiara l'astensione sull'emendamento Gamba 2.29.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Gamba 2.29 ed approva l'emendamento 2.101 del Governo.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Illustra le finalità del suo emendamento 2.1.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gasparri 2.1.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Illustra le finalità del suo emendamento 2.2.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gasparri 2.2.
PRESIDENTE. Prende atto che il deputato Cossiga ha ritirato il suo emendamento 2.7.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Gasparri 2.3 e Cicu 2.4.
PRESIDENTE. Prende atto del ritiro dell'emendamento Cossiga 2.5.
ALBERTO BURGIO (RC-SE). Richiama le finalità dell'emendamento Cannavò 2.19, sottolineando la necessità di avviare una strategia di uscita dall'Afghanistan.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara voto favorevole sull'emendamento Cannavò 2.19.
MAURIZIO GASPARRI (AN). Dichiara il convinto voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Cannavò 2.19.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Dichiara voto contrario sull'emendamento Cannavò 2.19.
CARLO GIOVANARDI (UDC). Ritiene del tutto legittimo il diritto della popolazione afgana a contrastare i talebani, che avevano instaurato uno dei regimi più brutali della storia.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Dichiara voto contrario sull'emendamento Cannavò 2.19 in nome dei principi di libertà e per coerenza politica.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Cannavò 2.19, sul quale preannunzia voto favorevole.
FEDERICO BRICOLO (LNP). Dichiara il voto contrario dei deputati del suo gruppo sull'emendamento Cannavò 2.19, evidenziando le divisioni interne alla maggioranza, in particolare, sul prosieguo della missione in Afghanistan.
GIUSEPPE COSSIGA (FI). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Cannavò 2.19, lamentando l'atteggiamento incoerente della maggioranza.
RAMON MANTOVANI (RC-SE). Nel ribadire l'atteggiamento critico nei confronti della missione in Afghanistan, dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamentoPag. XCannavò 2.19, del quale rispetta il valore di testimonianza, confermando la validità del punto di equilibrio raggiunto all'interno della maggioranza.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Giudica inopportuno che una parte della maggioranza trascini il Governo, che deve assolvere ad impegni internazionali, in una fase di confusione che rende incomprensibile la sua posizione sul provvedimento in esame.
GERARDO BIANCO (Ulivo). Rileva l'impropria formulazione lessicale dell'emendamento Cannavò 2.19.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cannavò 2.19.
GIUSEPPE COSSIGA (FI). Insiste per la votazione del suo emendamento 2.9.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Cossiga 2.9.
SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE). Illustra la finalità del suo emendamento 2.20.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara voto favorevole sull'emendamento Cannavò 2.20.
MASSIMO D'ALEMA, Ministro degli affari esteri. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Cannavò 2.20, rilevando che il comma 4 dell'articolo 2 non attiene alla missione ISAF in Afghanistan.
GENNARO MIGLIORE (RC-SE). Nel dichiarare voto contrario sull'emendamento Cannavò 2.20, ritiene che l'accordo raggiunto all'interno della maggioranza parlamentare possa costituire un valido indirizzo per il Governo nella funzione di sovrana autorità che riveste dal punto di vista istituzionale.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Ribadisce che il tasso di pressappochismo e di confusione creato da una parte della maggioranza induca a forte preoccupazione per la futura politica estera del Paese.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Manifesta una forte preoccupazione per l'efficacia della politica estera del Governo, condizionata da atteggiamenti contradditori interni alla maggioranza.
RAMON MANTOVANI (RC-SE). Fornisce precisazioni in riferimento al suo precedente intervento.
SANDRO BONDI (FI). Evidenzia che il problema politico sotteso all'approvazione del provvedimento in esame, solo formalmente condiviso da alcune parti della maggioranza, mina la credibilità e la dignità del Governo e quella del ministro degli affari esteri.
MASSIMO D'ALEMA, Ministro degli affari esteri. Considerata l'autorevolezza del deputato Bondi, ritiene di dover rispondere alle osservazioni da lui formulate, che hanno chiamato inopportunamente in causa la dignità del Governo e sua personale (Proteste dei deputati del gruppo di Forza Italia, che escono dall'aula).
Nel ribadire l'invito al ritiro dell'emendamento Cannavò 2.20, conferma che il Governo è impegnato ad operare secondo gli indirizzi contenuti nella mozione Sereni n. 1-00014. Esprime quindi apprezzamento per lo sforzo compiuto dalla maggioranza per raggiungere una soluzione di compromesso superando le diversità esistenti al suo interno, che peraltro rientrano in un quadro di assoluta normalità.
Ritiene quindi che la limpidezza della posizione del Governo non consenta all'opposizione di sollevare questioni di dignità politica o personale, auspicando che la discussione prosegua con toni ispirati a maggiore serenità.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Nel dichiarare voto contrario sull'emendamento Cannavò 2.20, ritiene che il deputatoPag. XIBondi non abbia pronunziato espressioni lesive della dignità del ministro degli affari esteri.
DARIO FRANCESCHINI (Ulivo). Rivolto un ringraziamento al ministro D'Alema per la sua presenza in aula nel dibattito in corso e per la disponibilità mostrata al confronto parlamentare, ricorda che la maggioranza è riuscita a definire, in tema di politica estera, una posizione comune fondata, tra l'altro, sul rispetto dell'articolo 11 della Costituzione.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Nel ritenere infondate le considerazioni svolte dal deputato Franceschini, sottolinea il carattere umiliante dell'espressione usata dal ministro degli affari esteri all'indirizzo del deputato Bondi.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Ritiene sia legittimo chiedersi se il Governo stia attuando una politica estera condivisa e idonea a garantire che siano mantenuti gli impegni assunti dall'Italia in ambito internazionale.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento Cannavò 2.20, invita il ministro degli affari esteri a non anteporre interessi di parte a quelli del Paese.
ELIO VITO (FI). Rilevato che il suo gruppo, per senso di responsabilità e nel superiore interesse del Paese, esprimerà voto favorevole sul disegno di legge in esame, ritiene gravi le polemiche interne alla maggioranza in tema di politica estera, che rischiano di compromettere l'immagine e la credibilità del Paese.
ANDREA GIBELLI (LNP). Osservato che le contraddittorie posizioni assunte dal Governo e dalla maggioranza in tema di politica estera compromettono la credibilità internazionale del Paese, giudica scandaloso che, nel corso del dibattito, non siano state stigmatizzate le violenze subite in Kosovo dalla comunità cristiana ortodossa.
OLGA D'ANTONA (Ulivo). Rivolge un appello al senso di responsabilità di tutte le forze politiche affinché si evitino inutili e sterili polemiche.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Cannavò 2.20 ed approva l'emendamento 2.100 del Governo, nel testo riformulato.
PRESIDENTE. Prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'emendamento Mattarella 2.50 proposta dal relatore per la IV Commissione.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Giudica l'emendamento Mattarella 2.50, nel testo riformulato, particolarmente grave ed emblematico dell'ipocrisia che connota le posizioni assunte dal Governo e dalla maggioranza.
SERGIO MATTARELLA (Ulivo). Richiamate le finalità del suo emendamento 2.50, nel testo riformulato, ricorda le ragioni per le quali il centrosinistra si è sempre dichiarato favorevole all'applicazione del codice penale militare di pace al personale che partecipa alle missioni internazionali.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Mattarella 2.50, nel testo riformulato, ricordando che tutte le forze politiche del centrosinistra, nella scorsa legislatura, hanno proposto l'applicazione del codice penale militare di pace agli appartenenti alle Forze armate impegnati in operazioni internazionali.
IACOPO VENIER (Com.It). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Mattarella 2.50, nel testo riformulato.
FRANCESCO BOSI (UDC). Rileva che la prospettata applicazione del codice penale militare di pace comporta, per talune fattispecie di reati, la competenza del giudice ordinario.
Pag. XIILa Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'emendamento Mattarella 2.50, nel testo riformulato.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Illustra le finalità del suo emendamento 2.30.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Gamba 2.30.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione per parti separate dell'articolo 2, nel senso di votare il comma 1 distintamente dalla restante parte.
GIUSEPPE COSSIGA (FI). Dichiara voto favorevole sul comma 1 dell'articolo 2, nel testo emendato.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva il comma 1 e successivamente la restante parte dell'articolo 2, nel testo emendato; approva altresì gli articoli 3 e 4, ai quali non sono riferiti emendamenti.
PRESIDENTE. Passa alla trattazione degli ordini del giorno presentati.
Intervengono per illustrare gli ordini del giorno rispettivamente sottoscritti i deputati ALBERTO FILIPPI (LNP), ROBERTO COTA (LNP), FEDERICO BRICOLO (LNP), GABRIELLA CARLUCCI (FI), PATRIZIA PAOLETTI TANGHERONI (FI) e LUCIO BARANI (DC-PS).
MASSIMO D'ALEMA, Ministro degli affari esteri. Accetta gli ordini del giorno Tucci n. 2, Paoletti Tangheroni n. 3, Carlucci n. 4, Licastro Scardino n. 5 e Bertolini n. 6; non accetta invece i restanti ordini del giorno.
Intervengono per dichiarazione di voto sugli ordini del giorno presentati i deputati EMANUELE FIANO (Ulivo), ALESSANDRO FORLANI (UDC), che dichiara di voler sottoscrivere l'ordine del giorno Paoletti Tangheroni n. 3, KHALED FOUAD ALLAM (Ulivo) e GIANPAOLO DOZZO (LNP).
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli ordini del giorno Barani n. 1, Giancarlo Giorgetti n. 7, Cota n. 8 e Bricolo n. 9.
PRESIDENTE. Avverte che le dichiarazioni di voto e la votazione finale del disegno di legge avranno luogo nel prosieguo della seduta.
Cessazione dal mandato parlamentare del deputato Nicola Leanza.
PRESIDENTE. Avverte che il deputato Nicola Leanza, eletto consigliere regionale, ha comunicato, con lettera inviata alla Presidenza, di voler rassegnare le dimissioni dalla carica di deputato: trattandosi di un caso di incompatibilità, la Camera prende atto di tale comunicazione e della conseguente cessazione del deputato Leanza dal mandato parlamentare.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 15, è ripresa alle 15,10.
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Illustra la sua interrogazione n. 3-00129, sulla posizione del Governo in merito al finanziamento di ricerche sulle cellule staminali embrionali.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 72) - Replica il deputato LUCA VOLONTÈ (UDC), che ritiene che la posizione assunta dal ministro Mussi sulla materia leda gravemente la volontà espressa dal Parlamento e dal popolo italiano che si è pronunziato contro la ricerca sulle cellule staminali embrionali.
Pag. XIIIRICCARDO PEDRIZZI (AN). Illustra l'interrogazione La Russa n. 3-00128, sulle iniziative per promuovere in ambito comunitario e in tutte le sedi la ricerca sulle cellule staminali adulte.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 73) - Replica il deputato RICCARDO PEDRIZZI (AN), che si dichiara completamente insoddisfatto di una risposta che giudica speciosa ed irrispettosa della volontà espressa dal popolo italiano.
IACOPO VENIER (Com.It). Illustra la sua interrogazione n. 3-00131, sulle iniziative del Governo volte a scongiurare l'istituzione, da parte del Governo afgano, di una polizia morale.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 75) - Replica il deputato IACOPO VENIER (Com.It), che si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta, sollecitando il Governo a seguire con estrema attenzione le questioni relative alla violazione dei diritti umani in Afghanistan.
FEDERICO BRICOLO (LNP). Illustra l'interrogazione Maroni n. 3-00132, sulle misure per contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 76) - Replica il deputato FEDERICO BRICOLO (LNP), il quale, nel dichiararsi assolutamente insoddisfatto della risposta, che ritiene vergognosamente ipocrita, denunzia l'assoluta inerzia del Governo nei confronti del fenomeno dell'immigrazione clandestina.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Illustra la sua interrogazione n. 3-00133, sulle iniziative per superare il sistema dei centri di permanenza temporanei.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 78) - Replica il deputato MARILDE PROVERA (RC-SE) che, nel ringraziare per la risposta, invita il Governo alla chiusura del centro di permanenza temporanea nella considerazione che tali strutture rappresentino un fallimento per la democrazia.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Illustra la sua interrogazione n. 3-00134, sulle misure di sostegno a favore delle imprese cooperative.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 80) - Replica il deputato LUCIANO D'ULIZIA (IdV) che, nel dichiararsi soddisfatto della risposta, invita il Governo ad approfondire ulteriormente gli aspetti e i risvolti di tipo sociale del movimento cooperativo.
TANA DE ZULUETA (Verdi). Illustra la sua interrogazione n. 3-00135, sull'apposizione del segreto di Stato su atti concernenti la vicenda del sequestro di Abu Omar.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 81) - Replica il deputato TANA DE ZULUETA (Verdi), che chiede una maggior rapidità nella reazione del Governo all'apposizione del segreto di Stato e maggiore chiarezza riguardo alle attività del Sismi.
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Illustra la sua interrogazione n. 3-00136, sull'ipotesi di intervento di una forza di interposizione ONU nel sud del Libano.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 83) - Replica il deputato LANFRANCO TURCI (RosanelPugno), che, nel prendere atto con soddisfazione della risposta, ribadisce il caratterePag. XIVimpegnativo di una eventuale forza di interposizione ONU finalizzata a dare attuazione alla risoluzione n. 1559.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Illustra la sua interrogazione n. 3-00130, sul riconoscimento della legittima istituzione di tutte le otto province sarde.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 84) - Replica il deputato ANTONIO SATTA (Pop-Udeur) che, nel dichiararsi parzialmente soddisfatto, giudica incomprensibili le ragioni per le quali si renda necessario un nuovo provvedimento legislativo.
LUCIO BARANI (DC-PS). Illustra la sua interrogazione n. 3-00137, sulle iniziative normative in tema di intercettazioni telefoniche.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 86) - Replica il deputato LUCIO BARANI (DC-PS), che, nel dichiararsi soddisfatto, esprime tuttavia preoccupazione per le collusioni emerse tra procure e giornalisti.
JOLE SANTELLI (FI). Illustra l'interrogazione Elio Vito n. 3-00138, sulle iniziative per contrastare il fenomeno della diffusione dei contenuti di intercettazioni telefoniche.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 87) - Replica il deputato GAETANO PECORELLA (FI), che prende atto dei condivisibili intendimenti del Governo, che, a suo avviso, potrebbero opportunamente essere realizzati mediante il ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza.
RUGGERO RUGGERI (Ulivo). Illustra l'interrogazione Quartiani n. 3-00139, sulle iniziative per evitare l'emergenza nel rifornimento del gas e nel funzionamento del sistema energetico.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 88) - Replica il deputato ERMINIO ANGELO QUARTIANI (Ulivo), che giudica rassicurante la risposta.
KARL ZELLER (Misto-Min.ling.). Illustra la sua interrogazione n. 3-00140, concernente la decorrenza della nuova normativa fiscale sulle cessioni di immobili.
Risponde il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, MASSIMO D'ALEMA (vedi resoconto stenografico pag. 90) - Replica il deputato KARL ZELLER (Misto-Min.ling.), che si dichiara pienamente soddisfatto della risposta.
Proclamazione di un deputato subentrante.
PRESIDENTE. Comunica che, resosi vacante un seggio attribuito alla lista n. 11 - Lega Nord-Movimento per l'Autonomia nella XXV circoscrizione Sicilia 2, a seguito della cessazione dal mandato parlamentare del deputato Nicola Leanza, di cui la Camera ha preso atto nella seduta odierna, la Giunta delle elezioni ha accertato che il candidato che nella stessa lista, nell'ambito della medesima circoscrizione, segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo di lista risulta essere Sebastiano Neri.
Dà atto alla Giunta di questa comunicazione e proclama quindi deputato Sebastiano Neri.
Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare.
PRESIDENTE. Comunica che il deputato Sebastiano Neri, proclamato in data odierna, ha aderito alla componente politica MpA-Movimento per l'Autonomia, costituita all'interno del gruppo parlamentare Misto.
Sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,30, è ripresa alle 16,40.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono quarantasei.
Votazione finale del disegno di legge: Disposizioni per la partecipazione italiana alle missioni internazionali (A.C. 1288).
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale, per le quali è prevista la ripresa televisiva diretta.
GIUSEPPE MARIA REINA (Misto-MpA). Sottolineata l'importanza di attenersi ad una linea di continuità nella politica estera, anche al fine di salvaguardare la credibilità del Paese in ambito internazionale, dichiara voto favorevole sul disegno di legge in esame.
GIAMPIERO CATONE (DC-PS). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame, che si pone in linea di continuità con le scelte di politica estera compiute dal precedente Governo. Esprime inoltre gratitudine ai militari italiani impiegati in missioni all'estero per l'impegno profuso nell'adempimento del loro dovere.
MAURO FABRIS (Pop-Udeur). Rivolto un sentito ringraziamento ai militari italiani impegnati in missioni internazionali, concorda sull'opportunità di ritirare il contingente operante in Iraq, ritenendo al contrario irragionevole un disimpegno italiano dall'Afghanistan; dichiara pertanto con convinzione il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge in esame.
ANGELO BONELLI (Verdi). Sottolineato preliminarmente che la mozione approvata in materia di missioni italiane all'estero rappresenta un impegno vincolante per il Governo, ringrazia il ministro D'Alema per aver precisato che l'Italia non sarà presente sul territorio afgano nell'ambito della missione Enduring Freedom. Rilevata altresì l'estrema difficoltà di realizzare una politica estera ispirata ai principi del pacifismo, dichiara che il suo gruppo, con senso di responsabilità nei confronti del Governo, esprimerà voto favorevole sul disegno di legge in esame.
OLIVIERO DILIBERTO (Com.It). Giudicate condivisibili le linee ispiratrici della nuova politica estera del Governo, auspica una rinegoziazione complessiva delle missioni internazionali ed una rivalutazione delle ragioni del Patto Atlantico; manifesta quindi contrarietà alla missione in Afghanistan, in relazione alla quale tuttavia è stato raggiunto un compromesso che auspica sia propedeutico al ritiro del contingente italiano. Dichiara infine che il voto sul disegno di legge in esame deve intendersi come espressione di fiducia politica all'Esecutivo.
GIOVANNI CREMA (RosanelPugno). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo, sottolinea la necessità che l'Italia prosegua nell'azione umanitaria a favore della ricostruzione e della stabilizzazione dell'Iraq e continui ad assicurare la propria presenza in Afghanistan. Osservato inoltre che l'Occidente deve impegnarsi in un'azione unitaria di contrasto del terrorismo fondamentalista di matrice islamica, rivolge un sentito ringraziamento a tutti i militari italiani impiegati in missioni all'estero, i quali, con professionalità e dedizione, garantiscono il rispetto degli ideali di pace e di convivenza civile.
LEOLUCA ORLANDO (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame, che giudica coerente con il programma dell'Unione ed ispirato ad una scelta di continuità costituzionale relativamente all'esigenza di garantire il pieno rispetto dell'articolo 11 della Carta fondamentale. Nel sollecitare inoltre il varo di una disciplina organica delle missioniPag. XVIall'estero, sottolinea l'importanza delle scelte del Governo in favore della pace e del rispetto della legalità internazionale.
FEDERICO BRICOLO (LNP). Ricordate le divergenze esistenti tra le forze politiche della maggioranza sulle missioni internazionali in atto, riterrebbe un errore ancorare la politica estera italiana alle scelte compiute in seno all'Unione europea, anche in considerazione dell'incapacità da quest'ultima mostrata nell'affrontare i problemi connessi alla diffusione del fondamentalismo islamico.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Dopo aver rivolto un pensiero deferente ai militari italiani, ai loro caduti e alle loro famiglie, dichiara che il suo gruppo voterà a favore del disegno di legge in esame per spirito di continuità con la politica estera dell'Italia, ispirata ai valori del multilateralismo e alle scelte atlantiche ed europee. Nel ravvisare inoltre una preoccupante disomogeneità nelle coordinate della politica estera della maggioranza, sottolinea che l'esaltazione di una discontinuità fondata su un pacifismo velleitario è deleteria per l'Italia e le sue istituzioni.
FRANCESCO GIORDANO (RC-SE). Manifestato particolare apprezzamento per la scelta di ritirare il contingente italiano impegnato in Iraq, ove si è rivelata fallimentare la strategia americana della guerra permanente, sottolinea la necessità di promuovere un negoziato multilaterale che favorisca la cessazione delle ostilità in Libano, a Gaza e in Cisgiordania. Ricorda inoltre il contenuto del compromesso raggiunto dalle forze politiche della maggioranza circa la politica estera italiana, alla quale dovrà essere sottesa una linea ispiratrice di stampo pacifista.
ANDREA RONCHI (AN). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge in esame, in profonda coerenza con i principi che hanno ispirato la politica estera condotta dal precedente Governo di centrodestra. Evidenziate le divisioni interne alla maggioranza, in cui l'atteggiamento assunto dalla sinistra massimalista rischia di rendere marginale il ruolo dell'Italia nello scacchiere internazionale, rileva che l'Esecutivo, in particolare relativamente alla missione militare in Afghanistan, ha operato scelte che evidenziano una certa continuità con la politica estera del Governo di centrodestra, l'unica in grado di combattere seriamente il terrorismo.
SILVIO BERLUSCONI (FI). Nel ritenere che la reazione israeliana sia proporzionata alla provocazione subita ad opera di gruppi islamici terroristici sostenuti dalla Siria e dall'Iran, lamenta che il Governo italiano non abbia formulato chiare espressioni di solidarietà nei confronti dello Stato di Israele; rilevato, inoltre, che tutti i parlamentari del centrodestra manifesteranno con coerenza un orientamento favorevole al provvedimento in esame, con il quale viene rifinanziata, tra l'altro, la missione in Afghanistan, paventa i rischi, per la credibilità internazionale del Paese, connessi all'eventualità che la maggioranza non sia in grado di perseguire una comune politica estera coerente con gli impegni assunti mediante l'adesione all'Alleanza atlantica.
PIERO FASSINO (Ulivo). Nell'auspicare una tregua che arresti l'escalation bellica in atto tra Israele ed il Libano, osserva che l'azione del Governo e della maggioranza è volta a favorire ogni atto che possa riavviare il dialogo tra le parti, che auspica accolgano la proposta di creare a tal fine una forza multilaterale di interposizione sotto l'egida dell'ONU. Rilevato che il rientro dei militari italiani dall'Iraq è accompagnato da un piano di aiuti per la ricostruzione civile e politica di quel paese, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame.
SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE). Nel dichiarare, in dissenso dal proprio gruppo, voto contrario sul disegno di legge in esame, sottolinea che la missione militarePag. XVIIin Afghanistan è contraria ai principi sanciti dall'articolo 11 della Costituzione.
ALBERTO BURGIO (RC-SE). Dichiara voto contrario sul disegno di legge in esame, pur confermando il leale sostegno al Governo ed al suo gruppo parlamentare.
GIAN LUIGI PEGOLO (RC-SE). Nel dichiarare voto contrario sul provvedimento in esame, sottolinea la necessità di una soluzione politica alla tragica situazione dell'Afghanistan, che si configura come una vera e propria guerra.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara che esprimerà il suo dissenso dalle scelte del Governo, in particolare sulla missione in Afghanistan, non partecipando al voto.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Dichiara voto favorevole sul disegno di legge in esame, pur ritenendo che l'Esecutivo non possa restare indifferente alle profonde divisioni esistenti all'interno della maggioranza in tema di politica estera.
MARILDE PROVERA (RC-SE). Dichiara voto favorevole sul disegno di legge in esame.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Invita il Presidente del Consiglio a prendere atto del dissenso manifestato da alcuni deputati della maggioranza.
ROBERTA PINOTTI (Ulivo), Relatore per la IV Commissione. Ringrazia i componenti le Commissioni e gli Uffici per il proficuo lavoro svolto e per il contributo fornito al dibattito.
La Presidenza è autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 1288.
Discussione della domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Adolfo.
PRESIDENTE. Passa ad esaminare il doc. IV, n. 2-A, relativo alla domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Adolfo.
Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta odierna.
Avverte altresì che la Giunta per le autorizzazioni propone di restituire gli atti all'autorità giudiziaria.
Dichiara aperta la discussione.
MAURIZIO PANIZ (FI), Relatore. Ricorda che la Camera è chiamata a pronunziarsi su una domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Adolfo; la Giunta per le autorizzazioni propone di restituire gli atti all'autorità giudiziaria.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione e passa alle dichiarazioni di voto.
PAOLA FRASSINETTI (AN). Rilevata l'inconsistenza dell'impianto accusatorio, dichiara di condividere la proposta della Giunta per le autorizzazioni.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la proposta della Giunta per le autorizzazioni.
Discussione della domanda di autorizzazione a eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto.
PRESIDENTE. Passa ad esaminare il doc. IV, n. 3-A, relativo alla domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto.Pag. XVIII
Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al resoconto della seduta odierna.
Avverte altresì che la Giunta per le autorizzazioni propone di negare l'autorizzazione richiesta.
Dichiara aperta la discussione.
CARLO GIOVANARDI (UDC), Relatore. Ricorda che la Camera è chiamata a pronunciarsi su una domanda di autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto; la Giunta per le autorizzazioni propone di negare l'autorizzazione richiesta.
RAFFAELE FITTO (FI). Esprime amarezza e indignazione a fronte dell'infondatezza delle accuse rivoltegli, ricordando, tra l'altro, che gli è stato contestato il reato di corruzione per contributi regolarmente dichiarati ai sensi della normativa vigente; rivolto altresì un ringraziamento ai componenti la Giunta per le autorizzazioni per la serenità e la correttezza con cui hanno operato, invita l'Assemblea a concedere l'autorizzazione ad eseguire, nei suoi confronti, la misura cautelare degli arresti domiciliari, per affrontare il processo come un comune cittadino, pur nella piena consapevolezza della propria assoluta estraneità ai fatti contestatigli e senza voler mettere in discussione le prerogative connesse allo status di parlamentare.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione e passa alle dichiarazioni di voto.
ANTONIO PEPE (AN). Dichiara che il suo gruppo esprimerà voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, sottolineando che, nel caso del deputato Fitto, non sussistono le condizioni previste dal codice di procedura penale per l'adozione di una misura cautelare. Ritiene pertanto che la richiesta del deputato Fitto, sebbene umanamente comprensibile, non possa essere accolta.
MATTEO BRIGANDÌ (LNP). Invita la Presidenza della Camera a prospettare alla Presidenza del Senato l'esigenza di un'univoca attuazione dell'articolo 68 della Costituzione; ritiene inoltre che nei fatti contestati al deputato Fitto si possa ravvisare il fumus persecutionis.
PIERLUIGI MANTINI (Ulivo). Rileva che non sussistono i presupposti per concedere l'autorizzazione ad eseguire la misura degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto. Nell'esprimere altresì preoccupazione per l'eccessivo ricorso allo strumento delle intercettazioni telefoniche, dichiara voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
SEBASTIANO NERI (Misto-MpA). Manifestata condivisione per le considerazioni svolte dal deputato Fitto, ritiene tuttavia che non possa essere accolto l'invito, da lui rivolto all'Assemblea, di concedere l'autorizzazione ad eseguire la misura degli arresti domiciliari; dichiara pertanto, con convinzione, voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
ANTONIO LEONE (FI). Rilevato che non sussistono i presupposti per il ricorso alla misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto, dichiara voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
MARCO BOATO (Verdi). Manifestato apprezzamento per l'invito formulato dal deputato Fitto, condivide le considerazioni da lui svolte sulla cosiddetta gogna mediatica, sull'abnorme uso dello strumento delle intercettazioni telefoniche e sull'indebito protagonismo di taluni magistrati; dichiara quindi voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
PIER FERDINANDO CASINI (UDC). Nell'esprimere solidarietà e stima nei confronti del deputato Fitto, ritiene che il procedimento avviato a suo carico si inscriva in un disegno di intimidazione politica a danno di una parte dello schieramentoPag. XIXpolitico pugliese. Ringrazia altresì i componenti la Giunta per le autorizzazioni per aver riconosciuto con obiettività l'esistenza di un fumus persecutionis. Rilevato inoltre che il suo gruppo non può aderire all'invito rivolto all'Assemblea dal deputato Fitto, chiede al Presidente della Camera di tutelare, nei modi e nelle forme che riterrà opportuni, l'attività dei parlamentari e l'essenza della democrazia del Paese.
PRESIDENTE. Si riserva di valutare le forme più opportune per recepire la condivisibile istanza rappresentata dal deputato Casini.
BRUNO TABACCI (UDC). Invita la Presidenza a trasmettere al Consiglio superiore della magistratura gli atti parlamentari relativi al dibattito in corso, affinché, ove si ravvisi la sussistenza del fumus persecutionis, siano adottate le misure conseguenti.
FRANCESCO NUCARA (Misto). Nel ritenere di non poter accogliere l'invito rivolto all'Assemblea del deputato Fitto, dichiara voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, al fine di tutelare le prerogative dell'istituzione parlamentare.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, giudicando assolutamente insufficienti gli elementi addotti a sostegno della domanda di autorizzazione all'esecuzione degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto; ritiene infatti essenziale salvaguardare le prerogative dell'istituzione parlamentare.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Dichiara voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
DANIELE FARINA (RC-SE). Nel ritenere insussistenti le ragioni addotte a sostegno della richiesta di eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto, segnatamente con riferimento alla possibilità di reiterazione del reato, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni; giudica peraltro inappropriate le considerazioni svolte da taluni deputati sul merito del procedimento in corso.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Ritiene che non sussistano i requisiti per concedere l'autorizzazione ad eseguire la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto, al quale, a nome del suo gruppo, rivolge espressioni di affetto, stima e solidarietà umana.
ELIAS VACCA (Com.It). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni, manifestando apprezzamento per il contegno, connotato da particolare dignità, assunto dal deputato Fitto.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Dichiara voto favorevole sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni ed invita ad evitare inopportune considerazioni critiche nei confronti della magistratura.
CHIARA MORONI (FI). Esprime sentimenti di stima personale e solidarietà al deputato Fitto, auspicando che nessuno abbia a trovarsi, in futuro, nella sua attuale situazione.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Dichiara di condividere l'opportunità di negare l'autorizzazione ad eseguire la misura degli arresti domiciliari nei confronti del deputato Fitto, ritenendo tuttavia che il Parlamento non sia la sede adatta per esprimere giudizi sulla vicenda che lo ha coinvolto; dichiara quindi il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sulla proposta della Giunta per le autorizzazioni.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva la proposta della Giunta per le autorizzazioni.
Pag. XXSeguito della discussione del disegno di legge: Abrogazione delle norme in materia di partecipazioni in società operanti nel settore dell'energia elettrica e del gas naturale (A.C. 1041).
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo unico del disegno di legge: non essendo stati presentati emendamenti, si procederà direttamente alla votazione finale.
Passa pertanto alla trattazione dell'unico ordine del giorno presentato.
PAOLO NACCARATO, Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Accetta l'ordine del giorno Provera n. 1, purché riformulato.
PRESIDENTE. Prende atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dell'ordine del giorno Provera n. 1 e passa alle dichiarazioni di voto finale.
Autorizza, sulla base dei criteri costantemente seguiti, la pubblicazione, in calce al resoconto della seduta odierna, del testo delle dichiarazioni di voto finale dei deputati Greco, Ferdinando Benito Pignataro, Allasia e Affronti, che ne hanno fatto richiesta.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 1041.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 20 luglio 2006, alle 9.
(Vedi resoconto stenografico pag. 139).
La seduta termina alle 20,25.