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XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 57 di lunedì 23 ottobre 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 9,45.
La Camera approva il processo verbale della seduta del 20 ottobre 2006.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono cinquantadue.
Per un richiamo al regolamento.
ELIO VITO (FI). Chiede che la questione pregiudiziale presentata dal suo gruppo al disegno di legge n. 1780 sia esaminata e posta in votazione prima dell'inizio della discussione sulle linee generali, essendo stata regolarmente preannunziata, ancorché non in Conferenza dei presidenti di gruppo, atteso che in quella sede la calendarizzazione del provvedimento era stata definita in via eventuale e subordinatamente alla conclusione dell'iter in Commissione.
PRESIDENTE. Ricordato che, sulla base dei precedenti, la disposizione regolamentare secondo cui una questione pregiudiziale viene esaminata prima della discussione sulle linee generali solo se preannunziata in Conferenza dei presidenti di gruppo deve intendersi applicabile anche a provvedimenti iscritti in calendario subordinatamente alla conclusione del loro iter in Commissione, ritiene si possa procedere secondo quanto previsto dall'ordine del giorno di seduta; rileva comunque che la questione sollevata dal deputato Elio Vito, nei suoi aspetti di carattere generale, potrà essere sottoposta alla valutazione della Giunta per il regolamento.
ELIO VITO (FI). Chiede che la questione da lui sollevata sia immediatamente sottoposta alla Giunta per il regolamento.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Ritiene che l'Assemblea possa utilmente procedere alla discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1780, fermo restando che, ove non si siano verificati in passato casi analoghi, la determinazione della Presidenza non costituirà precedente.
PRESIDENTE. Nel confermare che si procederà ora alla discussione sulle linee generali del disegno di legge n. 1780, ricorda che vi sono precedenti in tal senso; osserva comunque che la determinazione assunta non sarà vincolante per la Giunta per il regolamento.
ELIO VITO (FI). Preannunzia che, fino a quando la Giunta per il regolamento non si sarà pronunziata sul merito della questione sollevata, si opporrà, in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo, all'iscrizione in calendario di provvedimenti subordinatamente alla conclusione del loro iter in Commissione.
Discussione del disegno di legge S. 635: Sospensione dell'efficacia nonché modifiche di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario (approvato dal Senato) (A.C. 1780).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.Pag. VI
Avverte altresì che sono state presentate la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Pecorella n. 1 e la questione sospensiva Lussana n. 1, che saranno esaminate al termine della discussione sulle linee generali.
Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Nel rinviare alla relazione scritta, sottolinea che la maggioranza non ha ritenuto di ricorrere ad un provvedimento d'urgenza ed ha altresì operato la scelta di non procedere all'abrogazione della riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella precedente legislatura, bensì alla sospensione dell'efficacia di talune disposizioni. Richiamate quindi le modifiche introdotte dal Senato al disegno di legge in discussione, auspica la sollecita approvazione del provvedimento, per evitare le deleterie conseguenze che potrebbero derivare per la funzionalità del Consiglio superiore della magistratura e per l'operatività del Ministero della giustizia.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Rilevato che il testo del disegno di legge in discussione è frutto di una convergenza registratasi tra le forze politiche dopo un proficuo confronto, sottolinea l'efficacia del provvedimento al fine di soddisfare le molteplici esigenze dell'ordinamento giudiziario conferendogli, complessivamente, un assetto più moderno. Richiamate quindi, tra l'altro, le ragioni per le quali il Governo ritiene di dover modificare le disposizioni recate dal decreto legislativo n. 160 del 2006, giudica infondati i rilievi critici formulati dall'opposizione in Commissione; auspica quindi l'approvazione del disegno di legge, nel testo trasmesso dal Senato.
GAETANO PECORELLA (FI). Nel sottolineare che non sussistono ragioni a sostegno di una sollecita approvazione del disegno di legge in discussione, sottolinea l'esigenza di introdurre adeguate correzioni sul piano tecnico-giuridico. In particolare, evidenzia la disposizione che prevede che sui ricorsi avverso le decisioni della sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura sarebbe competente la Corte di Cassazione a sezioni unite civili e non più a sezioni unite penali. Tale disposizione è stata introdotta al Senato senza però incidere sulla restante parte dell'articolo 24 della riforma dell'ordinamento giudiziario. Nel sottolineare, altresì, la gravità delle disposizioni concernenti la prescrizione dell'azione disciplinare, preannunzia una ferma opposizione al provvedimento in discussione, ove non fossero accolte le proposte emendative presentate dal suo gruppo.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
PAOLO GAMBESCIA (Ulivo). Rileva preliminarmente il carattere pretestuoso delle argomentazioni addotte dall'opposizione alla Camera, atteso che le forze politiche del centrodestra avevano assunto un atteggiamento diverso ed improntato a spirito collaborativo durante l'iter presso l'altro ramo del Parlamento. Ritiene al contrario opportuno un confronto serio tra maggioranza e opposizione per affrontare una serie di questioni delicate relative all'ordinamento giudiziario, prendendo atto positivamente, tra l'altro, della disponibilità registrata da parte della magistratura e degli operatori del diritto.
GIULIA BONGIORNO (AN). Osserva che il disegno di legge in discussione si inquadra armonicamente nella strategia del Governo nel settore giustizia, consistente nel non assumersi alcuna responsabilità di introdurre cambiamenti, ma al contrario nel decidere di non fare. Nel giudicare, quindi, particolarmente grave il fatto che il Governo ignori il pericolo del crollo del sistema giudiziario, ritiene assolutamente non condivisibile l'intendimento di rinviare ulteriormente l'attuazione di una riforma, peraltro perfettibile, attesa da molto tempo, con conseguenze irreparabili per l'intero comparto della giustizia, nonché per tutti i cittadini.
Pag. VIISILVIO CRAPOLICCHIO (Com.It). Evidenzia preliminarmente che il suo gruppo avrebbe ritenuto più opportuno procedere all'integrale abrogazione della riforma dell'ordinamento giudiziario adottata nella scorsa legislatura, giudicandola vessatoria nei confronti della magistratura. Nel ritenere tuttavia che il provvedimento in discussione costituisca un apprezzabile miglioramento, dichiara di condividere, in particolare, la sospensione dell'efficacia delle disposizioni relative all'accesso in magistratura e alla progressione nella carriera nonché le modifiche apportate alle disposizioni riguardanti la riorganizzazione dell'ufficio del pubblico ministero e gli illeciti disciplinari dei magistrati.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Rilevato che le parziali intese raggiunte su taluni aspetti di criticità del disegno di legge in discussione sono state ispirate alla logica della riduzione del danno, ritiene che il Governo abbia perso una grande occasione per dare immediata attuazione alla riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura, optando per un rinvio sine die che determinerà certamente deleterie conseguenze. Sottolineata, quindi, la necessità di recepire le osservazioni formulate dal Comitato per la legislazione, auspica che l'Assemblea della Camera riaffermi le proprie prerogative modificando ulteriormente il testo del provvedimento in discussione.
MARIO PEPE (FI). Preannunzia voto contrario sul disegno di legge in discussione, la cui eventuale approvazione determinerà un aggravamento della crisi della giustizia ed un aumento del numero dei reati impuniti.
FRANCESCO FORGIONE (RC-SE). Giudicata condivisibile la scelta operata dal Governo di sospendere l'efficacia di alcune disposizioni della riforma varata nella scorsa legislatura, reputa opportuno procedere ad un complessivo riordino dei codici e delle procedure penali e civili. Ritiene quindi che l'approvazione del provvedimento in discussione, nel testo trasmesso dal Senato, renderà possibile un confronto reale e sereno per giungere ad una riforma auspicabilmente condivisa che consenta di dare piena attuazione al dettato costituzionale in tema di giustizia.
ENRICO COSTA (FI). Evidenzia il carattere anomalo di un provvedimento che si limita a sospendere l'efficacia di disposizioni relative alla riforma dell'ordinamento giudiziario senza avanzare proposte alternative, paventando i rischi di una confusione interpretativa della normativa in vigore.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Osservato che il progressivo aggravarsi delle difficoltà e dei problemi della giustizia rende ormai improcrastinabile la predisposizione di un'efficace riforma, richiama gli aspetti più critici di quella varata per iniziativa del ministro Castelli nella scorsa legislatura, che auspica possa essere modificata in maniera condivisa dal Parlamento e dagli operatori del settore.
GIANCARLO LAURINI (FI). Nell'auspicare che il dibattito sul disegno di legge in discussione sia espressione di attenzione all'interesse generale del Paese, giudica in maniera sostanzialmente positiva la riforma dell'ordinamento giudiziario approvata nella scorsa legislatura, a suo avviso, suscettibile di miglioramento, ma che non deve essere stravolta nel suo impianto generale.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
GIANCARLO LAURINI (FI). Auspica altresì che il disegno di legge in discussione possa essere modificato nel senso di correggere taluni gravi errori di carattere tecnico-giuridico presenti nel testo approvato dal Senato.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Nel ritenere che la sospensione dell'efficacia di disposizioni in tema di ordinamento giudiziario, giustificata dal nuovo clima politicoPag. VIIIconseguente all'esito delle ultime consultazioni elettorali, si rende opportuna al fine di consentire un aperto ed approfondito confronto sulla predetta materia, manifesta un orientamento favorevole al disegno di legge in discussione.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Osservato che la riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura, sebbene perfettibile, non presenta alcun elemento ingiustificatamente penalizzante per la magistratura, la cui autoreferenzialità - a suo avviso - deve comunque essere superata, riterrebbe opportuno procedere in direzione di una autentica separazione delle carriere, la cui progressione dovrebbe essere fondata su principi di carattere meritocratico; nel prendere atto, inoltre, che al Senato la maggioranza ha rinunciato ad un atteggiamento di chiusura pregiudiziale nei confronti delle proposte avanzate dall'opposizione, assicura la disponibilità della sua parte politica a collaborare ad una riforma condivisa che renda il settore della giustizia più efficiente e più vicino alle esigenze dei cittadini.
PINO PISICCHIO (IdV). Rilevato che la necessità di rendere la giustizia più efficiente ed affidabile non può essere condizionata da visioni politiche di parte, auspica si riesca ad instaurare un proficuo confronto tra le diverse forze politiche al fine di predisporre una riforma dell'ordinamento giudiziario realmente condivisa e non vissuta, come quella varata nella precedente legislatura, come l'esito di una prova di forza.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Preannunzia che l'orientamento del suo gruppo sul disegno di legge in discussione dipenderà dall'andamento del dibattito sulle proposte emendative, auspicando, infatti, che si possano modificare le evidenti incongruenze ravvisabili nel testo del provvedimento, prescindendo da scadenze temporali di cui non si individua l'effettiva urgenza, se non quella derivante da interessi particolari. Invita infine il Governo a dare sollecita attuazione a talune apprezzabili disposizioni della riforma dell'ordinamento giudiziario approvata nella passata legislatura, quale quella relativa alla istituzione di una scuola di formazione per i magistrati.
LUIGI VITALI (FI). Ricordato che nella predisposizione della riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura sono stati opportunamente coinvolti gli operatori del settore, ribadisce la disponibilità della sua parte politica a migliorarla, pur ritenendo improbabile pervenire ad un accordo con una maggioranza che non appare disposta neanche a correggere gli errori ravvisabili nel testo del disegno di legge in discussione.
LANFRANCO TENAGLIA (Ulivo). Rileva che la riforma varata nella scorsa legislatura è inidonea a garantire l'efficienza e la soddisfazione di interessi generali nella disciplina dell'ordinamento giudiziario; richiamate altresì le condivisibili disposizioni recate dal disegno di legge in discussione in tema di organizzazione delle procure della Repubblica e sistema disciplinare nei confronti dei magistrati, esprime forti perplessità sulla disciplina della progressione in carriera e della separazione delle funzioni contenuta nella predetta riforma.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Ricordate l'autonomia e l'indipendenza garantite alla magistratura dall'articolo 104 della Costituzione, sottolinea che sul disegno di legge in discussione si è registrata al Senato la convergenza delle forze politiche di opposizione.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Sottolinea l'infondatezza delle osservazioni relative a talune incongruenzePag. IXpresenti nel testo del disegno di legge in discussione, stante la sostanziale analogia delle procedute relative ai giudizi civili e penali innanzi alla Corte di Cassazione.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 15.
La seduta, sospesa alle 14,05, è ripresa alle 15,05.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantacinque.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Ricorda che è stata presentata la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Pecorella n. 1.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra la sua questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità n. 1, ritenendo, in particolare, opportuno modificare il testo del disegno di legge in esame nella parte relativa alla prescrizione dell'azione disciplinare nei confronti dei magistrati ed ai ricorsi relativi ai provvedimenti disciplinari.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Si riprende la discussione.
ALESSANDRO MARAN (Ulivo). Richiama le ragioni per le quali il Governo ha ritenuto opportuno proporre la sospensione degli effetti dei decreti attuativi della riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
ALESSANDRO MARAN (Ulivo). Nel giudicare, quindi, infondati i rilievi critici formulati dall'opposizione sul provvedimento in esame, il cui testo è peraltro frutto di un proficuo confronto tra le forze politiche, manifesta un orientamento contrario alla questione pregiudiziale presentata.
MARCO BOATO (Verdi). Sottolineato che le questioni poste dal deputato Pecorella non attengono a profili di costituzionalità, dichiara voto contrario sulla questione pregiudiziale presentata.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso del regolamentare termine di preavviso, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 15,20, è ripresa alle 15,35.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Pecorella n. 1.
PRESIDENTE. Ricorda che è stata presentata la questione sospensiva Lussana n. 1.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Illustra la sua questione sospensiva n. 1, giudicando non convincenti le argomentazioni addotte a sostegno del provvedimento in esame, eccessivamente appiattito su posizioni rappresentate fuori dalle competenti sedi parlamentari; osservato, inoltre, che il confronto avviato presso l'altro ramo del Parlamento ha escluso i rilevanti temiPag. Xdell'accesso alla magistratura e della separazione delle funzioni, lamenta la blindatura del testo in discussione.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Rilevato che il disegno di legge in esame, ove approvato, determinerà, tra l'altro, una grave situazione di incertezza normativa nel settore della giustizia, invita il Governo e la maggioranza ad accedere all'ipotesi di sospenderne l'esame.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge la questione sospensiva Lussana n. 1.
PRESIDENTE. Passa all'esame degli articoli del disegno di legge e delle relative proposte emendative, avvertendo che la V Commissione ha espresso il prescritto parere.
Avverte altresì che prima dell'inizio della seduta è stato ritirato l'articolo aggiuntivo Lussana 3.07.
Comunica inoltre che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principi o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare: i gruppi Forza Italia e Lega Nord Padania sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
Passa quindi all'esame dell'articolo 1 e degli emendamenti ad esso riferiti.
Intervengono sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 1 i deputati LORENZO BODEGA (LNP), ENRICO COSTA (FI), DAVIDE CAPARINI (LNP), MICHELE GIUSEPPE VIETTI (UDC), PAOLA GOISIS (LNP) e PAOLO GRIMOLDI (LNP).
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati, auspicando che la Camera approvi il disegno di legge in esame nel testo trasmesso dal Senato, alla cui definizione hanno concorso anche le forze politiche di opposizione.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Concorda, richiamando le considerazioni svolte in sede di replica.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Chiede di parlare sull'ordine dei lavori per avere chiarimenti in merito all'irrituale espressione del parere da parte del relatore e del rappresentante del Governo.
PRESIDENTE. Osserva che i rilievi del deputato Lussana non attengono propriamente all'ordine dei lavori.
LUIGI VITALI (FI). Ritiene che l'eventuale reiezione dell'emendamento Lussana 1.1 vanificherebbe la riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura.
GAETANO PECORELLA (FI). Invita il Governo a chiarire i propri orientamenti circa i futuri provvedimenti che intende proporre in materia di ordinamento giudiziario.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Lamentata l'assenza del ministro della giustizia, auspica l'approvazione degli emendamenti presentati da deputati del suo gruppo.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Stigmatizza l'indisponibilità della maggioranza a recepire modifiche del testo del provvedimento in esame.
PIERLUIGI MANTINI (Ulivo). Sottolinea che il disegno di legge in esame prevede soltanto la sospensione dell'efficacia di alcune disposizioni della riforma dell'ordinamento giudiziario varata nella scorsa legislatura.
MARIO PEPE (FI). Stigmatizzata l'assenza in aula del ministro della giustizia, invita i rappresentanti del Governo a fornirePag. XIrisposta alle questioni sollevate nel corso del dibattito da esponenti dell'opposizione.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Parlando sull'ordine dei lavori, ritiene che gli interventi svolti dal relatore e dal rappresentante del Governo in sede di espressione del parere avrebbero dovuto determinare la riapertura del dibattito; chiede inoltre chiarimenti sui tempi assegnati ai gruppi nell'ambito del contingentamento, prospettando l'opportunità di prevederne un ampliamento.
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, invita la Presidenza a valutare l'opportunità di concedere tempi ulteriori ai gruppi che hanno esaurito quelli assegnati loro nell'ambito del contingentamento.
ANDREA RONCHI (AN). Parlando sull'ordine dei lavori, condivide, a nome del suo gruppo, l'esigenza di prevedere tempi congrui per un dibattito di particolare rilevanza.
PRESIDENTE. Avverte che, considerata la rilevanza del provvedimento in esame, la Presidenza concederà ai gruppi che ne faranno richiesta un tempo aggiuntivo pari ad un terzo di quello già assegnato nell'ambito del contingentamento.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede anch'egli un ampliamento dei tempi previsti nell'ambito del contingentamento.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Lussana 1.1.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Lussana 1.1.
GIULIA BONGIORNO (AN). Illustra le finalità del suo emendamento 1.172, volto a non sospendere l'efficacia delle disposizioni sulla separazione delle funzioni dei magistrati.
GAETANO PECORELLA (FI). Invita la maggioranza a valutare l'opportunità di non sospendere l'efficacia delle disposizioni concernenti la separazione delle funzioni dei magistrati.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Sottolinea che la separazione delle funzioni dei magistrati rappresenta un aspetto cruciale per garantire l'indipendenza dei giudici ed il fondamentale equilibrio tra accusa e difesa nell'ordinamento giudiziario.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bongiorno 1.172.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.99, invitando la maggioranza ed il Governo a chiarire i propri orientamenti in tema di separazione delle funzioni dei magistrati.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Dichiara voto contrario sull'emendamento Pecorella 1.99, pur auspicando che un'approfondita riflessione sull'indispensabilità di una netta separazione tra il giudice ed il pubblico ministero possa essere avviata dopo l'approvazione del provvedimento in esame.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.99 e Lussana 1.19.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Lussana 1.501, 1.39, 1.606 e 1.609.
GAETANO PECORELLA (FI). Sottolinea l'opportunità di non sospendere l'efficacia delle disposizioni in tema di separazione delle funzioni dei magistrati.
Pag. XIILa Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Pecorella 1.68.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.69.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.69, Lussana 1.18 e 1.6 e Pecorella 1.100.
GAETANO PECORELLA (FI). Rileva che il suo emendamento 1.102 è volto a superare elementi di contraddizione nella prospettata disciplina dell'esercizio dell'azione penale.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.102, Vitali 1.190, Pecorella 1.103 e 1.104 e Costa 1.385.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.191.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Pecorella 1.191.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità sottese al suo emendamento 1.109.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.109, 1.108, 1.113, 1.114, 1.116 e 1.117.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione segreta degli emendamenti riferiti al comma 3 dell'articolo 1: alla luce del disposto dell'articolo 49 del regolamento e dell'orientamento espresso dalla Giunta per il regolamento, la Presidenza ritiene di poter accedere alla richiesta esclusivamente in relazione alla lettera b), numeri 2 e 4, del predetto comma.
Dà quindi conto degli emendamenti che saranno posti in votazione a scrutinio segreto (vedi resoconto stenografico pag. 86).
La Camera, con votazioni segrete elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.118, Contento 1.404, Pecorella 1.121, 1.120, 1.119 e 1.122 e Contento 1.405; con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Contento 1.402; con votazione segreta elettronica, respinge l'emendamento Pecorella 1.126; con votazioni nominali elettroniche, respinge inoltre gli emendamenti Pecorella 1.127, Contento 1.401, Pecorella 1.129, 1.130, 1.131, 1.132 e 1.133 e Contento 1.400.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.134, osservando che il concetto di «coinvolgimento» non ha valenza giuridica.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Dichiara di condividere le finalità dell'emendamento Pecorella 1.134.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.134, 1.135, 1.136 e 1.137 e Contento 1.403.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.138.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.138, 1.141, 1.140 e 1.143.
GAETANO PECORELLA (FI). Nel ritenere che non si possano prevedere limiti di tempo per l'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti di magistrati nel caso di delitti puniti con la reclusione, auspica l'approvazione del suo emendamento 1.607.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Dichiara il convinto voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Pecorella 1.607.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Pecorella 1.607.
DAVIDE CAPARINI (LNP). Ritiene che l'indifferenza mostrata alle esigenze rappresentatePag. XIIIdall'opposizione dimostri che l'esclusivo intendimento del Governo è quello di procedere allo smantellamento della cosiddetta riforma Castelli.
LUIGI VITALI (FI). Invita l'Assemblea a riflettere sull'opportunità di approvare l'emendamento Pecorella 1.607.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sugli emendamenti Pecorella 1.607 e 1.500, volti a correggere una incongruenza tecnico-giuridica presente nel testo.
GIANCARLO LAURINI (FI). Invita la maggioranza a riflettere sulle finalità sottese all'emendamento Pecorella 1.607.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Rileva che il condivisibile emendamento Pecorella 1.607, che invita l'Assemblea ad approvare, è volto a superare una significativa incongruenza giuridica.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
GIANPIERO D'ALIA (UDC). Ritiene ingiustificato prevedere limiti temporali all'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti di magistrati, prescindendo peraltro dell'illecito commesso.
JOLE SANTELLI (FI). Richiama le condivisibili finalità dell'emendamento Pecorella 1.607.
MAURIZIO PANIZ (FI). Ritiene che, ove non venga approvato l'emendamento Pecorella 1.607, si rischi di introdurre una sorta di impunità per i magistrati.
ENRICO COSTA (FI). Ritiene che l'emendamento Pecorella 1.607 sia ispirato ad un principio di civiltà giuridica.
PAOLA GOISIS (LNP). Lamenta l'indifferenza mostrata dalla maggioranza nei confronti di ragionevoli proposte emendative presentate dall'opposizione.
PAOLO GRIMOLDI (LNP). Ritiene si debba garantire che i magistrati siano sottoposti ad un'adeguata azione disciplinare qualora commettano atti illeciti.
FEDERICO PALOMBA (IdV), Relatore. Giudica infondate le argomentazioni addotte da esponenti dell'opposizione a sostegno dell'emendamento Pecorella 1.607, sul quale conferma il parere contrario.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.607, 1.144, 1.145, 1.149, 1.154 e 1.151.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.160 e ne auspica l'approvazione.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 1.160, 1.155, 1.605 1.162. 1.165 e 1.167.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sugli identici emendamenti Lussana 1.600 e Mazzoni 1.601, volti a sanare una palese incongruenza presente nel testo del disegno di legge in esame.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Illustra le finalità del suo emendamento 1.601, con cui si propone di correggere in parte un'erronea previsione del testo del provvedimento approvato dal Senato.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Ritiene che l'Assemblea dovrebbe correggere l'errore al quale gli identici emendamenti Lussana 1.600 e Mazzoni 1.601 tentano di porre rimedio.
GAETANO PECORELLA (FI). Evidenzia che, qualora la Camera non approvassePag. XIVgli identici emendamenti in esame, permarrebbe nel testo del provvedimento una grave incongruenza.
CAROLINA LUSSANA (LNP). Invita il Governo a fornire chiarimenti sulla materia oggetto degli identici emendamenti in esame.
GIANCARLO LAURINI (FI). Sottolinea che il grave errore tecnico contenuto nel testo del provvedimento in esame determinerà problemi applicativi delle norme sull'azione disciplinare nei confronti dei magistrati.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge gli identici emendamenti Lussana 1.600 e Mazzoni 1.601.
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, giudicato anomalo il contingentamento relativo al provvedimento in esame, invita la Presidenza a valutare l'opportunità di concedere tempi ulteriori ai gruppi che hanno esaurito quelli loro assegnati.
PRESIDENTE. Ricordato di aver già concesso un incremento pari ad un terzo dei tempi previsti dal contingentamento, rileva che quest'ultimo è stato definito sulla base di criteri e modalità pienamente in linea con i precedenti.
GIULIA BONGIORNO (AN). Osserva che il suo emendamento 1.602, è volto a sanare una discrasia rilevabile nel testo del provvedimento in esame.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Bongiorno 1.602.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 1.171.
PIERFRANCESCO EMILIO ROMANO GAMBA (AN). Sottolinea che le valutazioni espresse dal deputato Pecorella risultano condivise nel parere espresso dal Comitato per la legislazione.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge l'emendamento Pecorella 1.171; approva, quindi, l'articolo 1, nonché gli articoli 2 e 3, ai quali non sono riferiti emendamenti segnalati.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Relatore. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 3.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Concorda.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli articoli aggiuntivi Costa 3.01 e 3.03.
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 4 e degli emendamenti ad esso riferiti.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Relatore. Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Concorda.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Illustra le finalità del suo emendamento 4.5.
JOLE SANTELLI (FI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Mazzoni 4.5.
ENRICO COSTA (FI). Giudica condivisibili le finalità dell'emendamento Mazzoni 4.5.
SIMONE BALDELLI (FI). Dichiara di voler sottoscrivere l'emendamento Mazzoni 4.5.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mazzoni 4.5.
GAETANO PECORELLA (FI). Illustra le finalità del suo emendamento 4.1.
Pag. XVLa Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Pecorella 4.1 e Mazzoni 4.6; approva quindi l'articolo 4.
PRESIDENTE. Passa alla trattazione degli ordini del giorno presentati.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Accoglie come raccomandazione gli ordini del giorno Baldelli n. 20, Consolo n. 28, Saglia n. 29 e Lisi n. 30, accetta, infine, i restanti documenti di indirizzo.
ELIO VITO (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, stigmatizzate le modalità con le quali si è svolto l'esame degli ordini del giorno, ritiene che la Presidenza avrebbe dovuto sospendere la seduta per consentire al rappresentante del Governo una compiuta valutazione dei documenti di indirizzo presentati.
PRESIDENTE. Rileva che il Governo, al quale spetta la facoltà di chiedere un'eventuale breve sospensione della seduta, è stato messo nelle condizioni di valutare adeguatamente gli ordini del giorno presentati, anche mediante la collaborazione dei deputati proponenti gli atti di indirizzo.
ANTONIO LEONE (FI). Parlando sull'ordine dei lavori, chiede che la seduta sia sospesa, prima di procedere, nella prevista prosecuzione notturna, alle dichiarazioni di voto finale.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Ritiene che l'esame del disegno di legge possa essere utilmente concluso senza sospendere la seduta.
GIUSEPPE CONSOLO (AN). Giudicata di buon senso, a nome del suo gruppo, la proposta formulata dal deputato Leone, ne auspica l'accoglimento.
ELIO VITO (FI). Parlando per un richiamo all'articolo 50 del regolamento, rileva che, per prassi costante, la Presidenza ha sempre consentito lo svolgimento di dichiarazioni di voto finale anche ai gruppi che hanno esaurito il tempo assegnato loro nell'ambito del contingentamento. Chiede pertanto che la seduta sia sospesa prima della prevista prosecuzione notturna.
FABIO EVANGELISTI (IdV). Preannunzia la richiesta alla Presidenza di autorizzare la pubblicazione del testo della sua dichiarazione di voto finale in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Premesso che, in coerenza con la prassi consolidata, intende consentire lo svolgimento di dichiarazioni di voto finale anche ai gruppi che hanno esaurito il tempo attribuito loro nell'ambito del contingentamento, ritiene che i lavori dell'Assemblea possano utilmente proseguire senza sospensione.
Passa pertanto alle dichiarazioni di voto finale.
SILVIO CRAPOLICCHIO (Com.It). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame, ritenendo condivisibile il testo trasmesso dal Senato.
ERMINIA MAZZONI (UDC). Richiamato il contenuto dell'articolo 67 della Costituzione, lamenta l'inerzia che ha connotato l'atteggiamento dei deputati della maggioranza nel corso del dibattito; dichiara, quindi, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame.
DANIELE FARINA (RC-SE). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo della sua dichiarazione di voto finale in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
GIULIA BONGIORNO (AN). Rileva che il disegno di legge in esame, sul quale dichiara il voto contrario del suo gruppo, si inquadra nella strategia del rinvio e della non decisione che caratterizza la posizione del Governo sui temi della giustizia.
Pag. XVICAROLINA LUSSANA (LNP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge in esame, giudicando un forte arretramento la decisione di sospendere l'efficacia delle disposizioni recate dalla cosiddetta legge Castelli in tema di separazione delle funzioni e progressione in carriera dei magistrati.
ENRICO BUEMI (RosanelPugno). Dichiara che il suo gruppo esprimerà voto favorevole sul provvedimento in esame per disciplina di coalizione, pur non condividendone pienamente il contenuto; ribadisce inoltre che la sua parte politica auspica la netta separazione delle carriere dei magistrati.
MASSIMO NARDI (DC-PS). Paventate le deleterie conseguenze derivanti dalla diffusa sfiducia nel funzionamento della giustizia, ritiene che il mancato accoglimento di proposte emendative migliorative del testo sia dovuto alla preoccupazione, nelle forze politiche della maggioranza, di un esito dell'iter del disegno di legge presso l'altro ramo del Parlamento tale da disattendere impegni assunti con talune componenti della magistratura. Dichiara quindi il voto contrario del suo gruppo.
PRESIDENTE. Autorizza, sulla base dei criteri costantemente seguiti, la pubblicazione, in calce al resoconto della seduta odierna, del testo della dichiarazione di voto finale del deputato Evangelisti, che ne ha fatto richiesta.
PAOLA BALDUCCI (Verdi). Chiede che la Presidenza autorizzi l'eventuale pubblicazione del testo della sua dichiarazione di voto finale in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
GINO CAPOTOSTI (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame.
GAETANO PECORELLA (FI). Osservato che l'approvazione del provvedimento in esame determinerà la reviviscenza di disposizioni adottate dal regime fascista, esprime amarezza per il mancato accoglimento di proposte emendative migliorative del testo, segnatamente in tema di accesso alla magistratura, separazione delle funzioni ed esercizio dell'azione disciplinare.
ALESSANDRO MARAN (Ulivo). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge in esame.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge n. 1780.
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
PRESIDENTE. Comunica che il senatore Giovanni Bellini è stato chiamato a far parte della Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale in sostituzione della senatrice Silvana Pisa, dimissionaria.
Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'infanzia.
PRESIDENTE. Comunica che il senatore Giorgio Bornacin è stato chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia in sostituzione del senatore Giuseppe Valditara, dimissionario.
Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Avverte che nella seduta di domani, alle 11 circa, la Presidenza ricorderà il cinquantennale dell'insurrezione di Ungheria; seguiranno brevi interventi dei rappresentanti dei gruppi parlamentari.
Pag. XVIIPer la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.
FABIO EVANGELISTI (IdV) e EGIDIO ENRICO PEDRINI (IdV). Sollecitano la risposta ad atti di sindacato ispettivo da loro, rispettivamente, presentati.
PRESIDENTE. Assicura che interesserà il Governo.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Martedì 24 ottobre 2006, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 130).
La seduta termina alle 20,55.