Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
XV LEGISLATURA
Resoconto sommario dell'Assemblea
Seduta n. 65 di mercoledì 8 novembre 2006
Pag. VPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
La seduta comincia alle 9,05.
La Camera approva il processo verbale della seduta di ieri.
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione sono sessantatre.
Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge: Legge finanziaria 2007 (A.C. 1746-bis); Bilancio di previsione dello Stato per il 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (A.C. 1747).
PRESIDENTE. Riprende la discussione congiunta sulle linee generali.
LANFRANCO TENAGLIA (Ulivo). Ricordata la pesante eredità lasciata dal precedente Governo di centrodestra in termini di dissesto dei conti pubblici, giudica apprezzabili e significative le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria per consentire la riorganizzazione e la razionalizzazione del settore della giustizia.
GASPARE GIUDICE (FI). Ritiene che le misure che compongono la manovra economico-finanziaria per il 2007, che giudica frammentarie e di carattere secondario, si inscrivono nel contesto di una manifesta insufficienza dell'azione legislativa del Governo, lamenta, in particolare, la significativa riduzione delle risorse destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate ed alla regione Sicilia. Auspica comunque che possa svolgersi un approfondito dibattito parlamentare sulle disposizioni in esame, che risulteranno penalizzanti per l'intero Paese.
LUCIO BARANI (DC-PS). Nel rilevare che l'entità della manovra economico-finanziaria per il 2007 non appare giustificata dalla situazione dei conti pubblici, sottolinea che le misure concernenti il trattamento di fine rapporto ostacoleranno il necessario decollo della previdenza complementare, mentre risultano deludenti le disposizioni in tema di pensioni, sanità, istruzione ed enti locali. Pur riconoscendo alcuni elementi positivi, esprime quindi un giudizio prevalentemente negativo sul complesso della manovra economica per il 2007.
ALBA SASSO (Ulivo). Nel sottolineare le condivisibili disposizioni della manovra economico-finanziaria in materia di istruzione, cultura e ricerca, evidenzia tuttavia la necessità di adottare più incisive misure di sostegno a tale settore, pur nella consapevolezza dei vincoli imposti dagli obiettivi di risanamento dei conti pubblici. Auspica peraltro che nel prosieguo dell'iter parlamentare dei documenti di bilancio si possano superare gli elementi di criticità di una manovra che costituisce comunque l'avvio di un percorso di crescita e di sviluppo.
MASSIMO GARAVAGLIA (LNP). Rilevato che la manovra economico-finanziaria per il 2007 si basa in misura eccessiva sulle entrate, senza prevedere adeguate riforme strutturali della spesa pubblica, osserva che i limitati tagli previsti vengonoPag. VIoperati in maniera indiscriminata e riguardano prevalentemente i trasferimenti agli enti locali, penalizzando in particolare le regioni settentrionali.
FRANCO ADDOLORATO GIACINTO NARDUCCI (Ulivo). Nel giudicare condivisibile la manovra economico-finanziaria predisposta dal Governo, auspica che il risanamento dei conti pubblici che ne deriverà possa determinare adeguati livelli di equità sociale, facendo conseguire maggiore credibilità al Paese in ambito internazionale, anche attraverso la previsione di adeguati stanziamenti per le comunità italiane residenti all'estero.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO (FI). Osservato che la manovra economico-finanziaria in discussione penalizza i ceti produttivi, ne evidenzia il contenuto contraddittorio e l'impostazione dirigistica, paventando le deleterie conseguenze che essa produrrà segnatamente sotto il profilo della crescita economica, del risanamento dei conti pubblici, nonché dell'equità sociale.
NICOLA BONO (AN). Nell'esprimere un giudizio critico su una manovra economico-finanziaria, che giudica velleitaria ed ispirata dalla sinistra radicale, evidenzia che il provvedimento determinerà un aumento della pressione fiscale, colpirà i ceti produttivi e risulterà penalizzante per i settori dell'istruzione, della ricerca e della cultura, nonché per il Mezzogiorno. Preannunzia quindi che se non saranno accolte talune proposte emendative presentate dal suo gruppo il provvedimento sarà contrastato con fermezza.
MAURIZIO TURCO (RosanelPugno). Nel giudicare la manovra economico-finanziaria per il 2007 eccessivamente sbilanciata sul versante delle entrate, auspica l'approvazione di modifiche migliorative svolte ad introdurre interventi più selettivi per promuovere la ricerca, l'istruzione e lo sviluppo ed una più equa redistribuzione della spesa sociale.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo del suo intervento in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
SALVATORE CANNAVÒ (RC-SE). Rilevato che la legge finanziaria tenta di operare una limitata redistribuzione del reddito in favore delle fasce deboli, sottolinea che tale effetto rischia di essere vanificato dai numerosi tagli imposti dal perdurante condizionamento di una politica economica liberista, che penalizza i ceti meno abbienti ed in particolare i lavoratori precari, le cui istanze sembrano restare inascoltate dal Governo. Espresse in particolare critiche per l'incremento degli stanziamenti destinati alle spese militari, auspica l'accoglimento di sostanziali proposte migliorative, preannunciando altrimenti contrarietà al provvedimento.
MARCO FEDI (Ulivo). Giudicato condivisibile l'impianto della manovra economico-finanziaria in discussione, auspica l'accoglimento di opportune modifiche al fine di migliorare l'operatività della rete diplomatica consolare e, in generale, di soddisfare le esigenze degli italiani residenti all'estero.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Stigmatizzato l'atteggiamento non collaborativo assunto dall'opposizione nel corso dell'iter in Commissione dei provvedimenti in discussione, ricorda la pesante eredità lasciata dal precedente Governo di centrodestra in termini di dissesto dei conti pubblici, che ha costretto l'Esecutivo ad intervenire con misure rigorose.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIULIO TREMONTI
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno). Osservato altresì che la significativa entità della manovra è giustificata, tra l'altro, dalla necessità di promuovere maggiorePag. VIIequità sociale e l'ammodernamento infrastrutturale del Paese, sottolinea la disattenzione mostrata dalle forze politiche della Casa delle libertà alle esigenze del Mezzogiorno.
LEOPOLDO DI GIROLAMO (Ulivo). Ricordata la difficoltà di coniugare risanamento finanziario, sviluppo economico ed equità sociale, giudica condivisibili, in particolare, le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria per il settore sanitario, a suo avviso idonee a favorire la necessaria collaborazione fra Stato e regioni.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Giudicate incongrue e pericolose le disposizioni recate dal disegno di legge finanziaria con le quali vengono significativamente ridotti gli emolumenti spettanti a prefetti, ambasciatori, magistrati e funzionari appartenenti alle Forze armate e di polizia, ne auspica la soppressione.
GIOVANNI MARRAS (FI). Nel ritenere che le difficoltà che hanno connotato l'iter in Commissione del disegno di legge finanziaria per il 2007 siano imputabili alla responsabilità della maggioranza, paventa i rischi connessi alla riduzione dei trasferimenti agli enti territoriali, segnatamente con riferimento alla regione Sardegna; auspica quindi l'accoglimento delle proposte emendative presentate dalla sua parte politica.
AUGUSTO ROCCHI (RC-SE). Nel sottolineare gli aspetti positivi della manovra economico-finanziaria per il 2007, che segna l'avvio di una politica redistributiva socialmente più equa, auspica l'adozione di ulteriori misure per contrastare la precarietà del lavoro, anche nella pubblica amministrazione.
MAURO DEL BUE (DC-PS). Rileva che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo, che ha suscitato numerose critiche, in particolare, da parte degli enti locali, oltre a risultare priva di una chiara identità e indefinita nella sua reale entità, non affronta alcuni temi cruciali indicati nel DPEF, come la riforma pensionistica.
SILVANO MOFFA (AN). Nel ritenere che le scelte della maggioranza subiscano i condizionamenti della sinistra radicale, che si contrappongono alle forze riformiste presenti all'interno della maggioranza, osserva come la manovra economico-finanziaria varata dal Governo Prodi sia improntata ad una visione ideologica e vetero-classista, rivelandosi così incapace di cogliere la realtà e rispondere alle aspettative del Paese.
GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (Ulivo). Ritiene che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo sia in grado di conciliare la priorità del riordino dei conti pubblici con una politica di sviluppo economico e di equità. Giudica tra l'altro positivamente l'intento di riproporre la questione meridionale come strategica per lo sviluppo complessivo del Paese.
MAURO PILI (FI). Rileva che la manovra economico-finanziaria è incentrata unicamente su un'asfissiante e oppressiva imposizione fiscale, frutto dei tanti condizionamenti ideologici di una coalizione di Governo che persegue come unico obiettivo la propria sopravvivenza. Ritiene inoltre che i provvedimenti varati dal Governo Prodi siano fortemente punitivi nei confronti delle autonomie locali e segnatamente della Sardegna, sulla quale verranno scaricati interamente gli oneri relativi ai settori dei trasporti e della sanità.
ANGELO ALBERTO ZUCCHI (Ulivo). Nel condividere gli obiettivi che il Governo intende perseguire con la manovra economico-finanziaria in discussione, giudica idonei gli interventi previsti al fine di garantire una maggiore equità sociale e, al contempo, il risanamento della finanza pubblica. Sottolinea, quindi, la particolare incisività delle disposizioni concernenti il settore agroalimentare, opportunamente considerato strategico per lo sviluppo economico del Paese.
Pag. VIIIROLANDO NANNICINI (Ulivo). Rilevato che la responsabilità per l'entità della manovra economica è da addebitare al precedente Governo, ne sottolinea l'efficacia al fine di rilanciare l'economia nazionale e lo sviluppo del Paese, respingendo le accuse rivolte alla compagine di centrosinistra di aver varato un disegno di legge finanziaria classista.
PAOLO UGGÈ (FI). Giudica la manovra economico-finanziaria in esame confusa, contraddittoria e penalizzante per i ceti produttivi, essendo fondata su un incremento della pressione tributaria che ostacolerà la ripresa economica in atto. Lamenta quindi, tra l'altro, l'assenza di misure strutturali finalizzate a rilanciare la competitività del sistema produttivo nazionale.
TINO IANNUZZI (Ulivo). Rilevato che le misure recate dal disegno di legge finanziaria contribuiranno efficacemente a favorire l'ammodernamento ed il potenziamento del sistema infrastrutturale del Paese, sottolinea la necessità di garantire la concertazione con le regioni nell'individuazione delle opere la cui realizzazione assuma carattere prioritario; auspica, peraltro, la soppressione dell'articolo 52 del richiamato provvedimento, volto ad introdurre l'obbligatorietà dell'assicurazione dei fabbricati contro i rischi derivanti da calamità naturali.
MARIO BARBI (Ulivo). Ricordata l'arretratezza del sistema trasportistico italiano, richiama le condivisibili disposizioni previste, per il predetto comparto, nel disegno di legge finanziaria per il 2007; auspica peraltro l'accoglimento di proposte emendative migliorative del testo, sulle quali la IX Commissione aveva espresso un orientamento favorevole.
LAURA RAVETTO (FI). Ricordato il diffuso dissenso che si registra nel Paese su obiettivi e strumenti della manovra economico-finanziaria per il 2007, richiama le contraddizioni interne al Governo ed alla maggioranza; sottolineato, inoltre, il carattere iniquo della prospettata rimodulazione del prelievo fiscale, lamenta la penalizzazione subita, in particolare, dal settore farmaceutico e della ricerca.
ELENA EMMA CORDONI (Ulivo). Osservato che la manovra economico-finanziaria varata dal Governo consegue gli obiettivi del risanamento del bilancio e dell'equità sociale, ritiene tuttavia che ulteriori iniziative debbano essere assunte relativamente al lavoro precario nei settori pubblico e privato.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Manifesta un orientamento nettamente contrario alla manovra economico-finanziaria per il 2007, che incrementa la pressione fiscale e non determina un significativo contenimento della spesa pubblica. Auspicando quindi sostanziali modifiche migliorative del testo in discussione, lamenta il fatto che, nel corso dell'iter dei documenti di bilancio, a causa delle palesi divisioni interne alla maggioranza, non è stato consentito un compiuto esame.
ANTONIO LEONE (FI). Ritiene doveroso precisare che, nel corso dell'esame dei documenti di bilancio da parte della competente Commissione, non è stato possibile valutare compiutamente tutte le proposte emendative ad essi riferite e a causa delle divisioni interne alla maggioranza, preannunziando che l'opposizione, nel corso dell'esame da parte dell'Assemblea, non assumerà alcun atteggiamento ostruzionistico, avendo l'intento di esaminare nel merito la manovra economico-finanziaria per il 2007.
GIANCLAUDIO BRESSA (Ulivo). Ricordato che negli ultimi anni si è registrato un consistente incremento della spesa pubblica e l'avanzo primario è stato completamente azzerato, auspica anch'egli un sereno e proficuo dibattito parlamentare sui documenti di bilancio, rilevando che nella scorsa legislatura il Governo è sempre ricorso alla questione di fiducia per garantirne l'approvazione.
Pag. IXPRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
GIANCLAUDIO BRESSA (Ulivo). Evidenziato altresì il carattere strutturale di correzione del deficit che connota la manovra economico-finanziaria per il 2007, osserva che dal dibattito emergeranno le contraddizioni che connotano le forze politiche di opposizione.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione congiunta sulle linee generali.
MICHELE VENTURA (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1746-bis. Esprime apprezzamento per la disponibilità manifestata da forze politiche di opposizione ad insistere per la votazione di un numero limitato di emendamenti, che consentirà presumibilmente di evitare il ricorso alla questione di fiducia. Sottolinea inoltre che l'entità della manovra è stata determinata dal perseguimento degli obiettivi di equità sociale e sviluppo economico, pur nei limiti imposti dall'esigenza di risanamento dei conti pubblici, consentendo altresì di non bloccare la realizzazione di grandi opere infrastrutturali.
FRANCESCO PIRO (Ulivo), Relatore sul disegno di legge n. 1747. Nell'auspicare una riflessione sulla congruità dei meccanismi di esame del disegno di legge finanziaria, sottolinea che la grave situazione dei conti pubblici ha reso necessari rigorosi interventi di risanamento; osserva quindi che le modalità con cui sono state previste le riduzioni di spesa consentono una maggiore flessibilità nel commisurare gli interventi alle effettive necessità.
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Esprime apprezzamento per il dibattito finora svoltosi in Parlamento sul disegno di legge finanziaria che, sebbene possa essere oggetto di modifiche migliorative, reca misure idonee a conseguire gli obiettivi di correzione strutturale dei conti pubblici, promozione dello sviluppo economico e della coesione sociale, rispetto degli impegni assunti in ambito internazionale ed avvio di un rilevante processo di riforma di importanti settori, anche della pubblica amministrazione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI
TOMMASO PADOA SCHIOPPA, Ministro dell'economia e delle finanze. Osservato altresì che il disegno di legge finanziaria per il 2007 pone le premesse per una compiuta attuazione del federalismo fiscale, nel rispetto degli obiettivi delineati nel DPEF, sottolinea la particolare rilevanza delle misure relative alla riduzione del cuneo fiscale e degli interventi a favore del Mezzogiorno. Giudica infine infondate le critiche relative al presunto carattere non strutturale di una manovra economico-finanziaria che rappresenta un apprezzabile punto di equilibrio in vista del conseguimento dell'ambizioso obiettivo di restituire dignità al Paese e speranza nel suo futuro.
PRESIDENTE. Avverte che il seguito dell'esame del disegno di legge di bilancio avrà luogo nel prosieguo della seduta.
Per un richiamo al regolamento.
ROBERTO GIACHETTI (Ulivo). Richiamati gli articoli 36, comma 4, 39, comma 3, e 42, comma 2, del regolamento, giudica lesivi dei diritti dei parlamentari i rilievi formulati nel corso della seduta odierna dal Presidente di turno Tremonti, a fronte di considerazioni svolte dai deputati Nannicini e Bressa sul suo operato in qualità di ministro pro tempore; invita quindi la Presidenza della Camera a valutare l'accaduto e ad assicurare che quanto avvenuto non costituisca precedente.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera le considerazioni svolte dal deputato Giachetti.
Pag. XPer la risposta a strumenti del sindacato ispettivo.
ARNOLD CASSOLA (Verdi). Sollecita la risposta ad atti di sindacato ispettivo da lui presentati.
PRESIDENTE. Assicura che riferirà al Presidente della Camera perché interessi il Governo.
Sospende la seduta fino alle 16.
La seduta, sospesa alle 15,20, è ripresa alle 16,05.
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FAUSTO BERTINOTTI
Missioni.
PRESIDENTE. Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono sessantaquattro.
Preavviso di votazioni elettroniche.
PRESIDENTE. Avverte che decorrono da questo momento i termini regolamentari di preavviso per eventuali votazioni elettroniche.
Seguito della discussione del disegno di legge S. 953, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 258 del 2006: Adeguamento alla sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee in materia di detraibilità dell'IVA (approvato dal Senato) (A.C. 1808).
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo unico del disegno di legge di conversione e degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge, avvertendo che le Commissioni I e V hanno espresso i prescritti pareri.
GIAMPAOLO FOGLIARDI (Ulivo), Relatore. Esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Concorda.
PRESIDENTE. Avverte che è stata chiesta la votazione nominale.
Per consentire l'ulteriore decorso del regolamentare termine di preavviso, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresa alle 16,35.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti D'Ippolito 1.22, Gioacchino Alfano 1.1, gli identici Fugatti 1.2 e Ceroni 1.39, Angelino Alfano 1.38, Fugatti 1.3, Marras 1.37, Lenna 1.36, D'Ippolito 1.42, Gioacchino Alfano 1.4, Ravetto 1.35, Zorzato 1.23, Gianfranco Conte 1.33, Brancher 1.32, Fugatti 1.5, Leone 1.25, Della Vedova 1.24, Zorzato 1.26, gli identici Fugatti 1.6 e Della Vedova 1.40, Giudice 1.20, Casero 1.21 e 1.41, Fugatti 1.7, Gioacchino Alfano 1.8, gli identici Fugatti 1.9 e Armosino 1.34, Giudice 1.45, Crosetto 1.43, Casero 1.27, Armosino 1.28, gli identici Fugatti 1.10 e Leone 1.44, Gioacchino Alfano 1.11 e Gianfranco Conte 1.29.
PRESIDENTE. Annulla le ultime due votazioni effettuate, atteso che, a causa di un disguido, non è stato erroneamente posto in votazione l'emendamento Verro 1.31.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti Verro 1.31, Giacchino Alfano 1.11, Gianfranco Conte 1.29 e Angelino Alfano 1.30.
PRESIDENTE. Passa alla trattazione degli ordini del giorno presentati, avvertendo che sono stati ritirati tutti i documenti di indirizzo presentati da deputati del gruppo di Forza Italia.
Pag. XIALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Non accetta gli ordini del giorno da Dussin n. 59 a Garavaglia n. 64.
ANDREA GIBELLI (LNP). Non insiste per la votazione degli ordini del giorno presentati dal suo gruppo.
Sull'ordine dei lavori.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Lamenta l'eccessiva ristrettezza del termine fissato per la presentazione di eventuali subemendamenti riferiti all'emendamento testé presentato dal Governo al disegno di legge di bilancio.
PRESIDENTE. Ne prende atto.
Si riprende la discussione.
PRESIDENTE. Passa alle dichiarazioni di voto finale.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
MASSIMO NARDI (DC-PS). Chiede che la Presidenza autorizzi la pubblicazione del testo della sua dichiarazione di voto finale in calce al resoconto della seduta odierna.
PRESIDENTE. Lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
DANTE D'ELPIDIO (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
LANFRANCO TURCI (RosanelPugno). Dichiara voto favorevole sul provvedimento in esame.
DONATELLA MUNGO (RC-SE). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
GIAN LUCA GALLETTI (UDC). Dichiara voto contrario sul disegno di legge di conversione in esame.
MAURIZIO LEO (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame.
MARCO BOATO (Verdi). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
FRANCO CECCUZZI (Ulivo). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
La Camera, con votazione finale elettronica, approva il disegno di legge di conversione n. 1808.
Sulle dimissioni del deputato Stefano Boco.
PRESIDENTE. Dà lettura della ulteriore lettera di dimissioni inviata alla Presidenza dal deputato Stefano Boco (vedi resoconto stenografico pag. 90).
Avverte che la votazione sull'accettazione delle dimissioni del deputato Stefano Boco avrà luogo a scrutinio segreto mediante procedimento elettronico.
La Camera, con votazione segreta elettronica, respinge le dimissioni del deputato Stefano Boco.
Sull'ordine dei lavori.
LINO DUILIO (Ulivo), Presidente della V Commissione. Chiede una sospensione della seduta di circa un'ora per consentirePag. XIIal Comitato dei nove di esaminare un ulteriore emendamento presentato dal Governo al disegno di legge di bilancio.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Non ritiene necessario sospendere i lavori, rilevando che la maggioranza sta ponendo in essere una sorta di auto-ostruzionismo, che non appare coerente con l'intendimento manifestato di consentire una sollecita prosecuzione dei lavori.
LUCA VOLONTÈ (UDC). Ritiene sufficiente una brevissima sospensione della seduta per consentire al Comitato dei nove di valutare l'ulteriore emendamento presentato dal Governo.
ELIO VITO (FI). Stigmatizza il metodo seguito dal Governo, che lede la prerogative del Parlamento e non consente di rispettare i tempi previsti per l'esame dei provvedimenti iscritti all'ordine del giorno.
MAURO FABRIS (Pop-Udeur). Giudicate infondate le considerazioni critiche formulate da esponenti dell'opposizione relativamente ad un presunto atteggiamento dilatorio della maggioranza, si associa alla richiesta formulata dal presidente della V Commissione.
ROBERTO COTA (LNP). Nel ritenere che la richiesta formulata sia riconducibile alle contraddizioni interne alla maggioranza, chiede che l'Assemblea prosegua nei suoi lavori.
MASSIMO NARDI (DC-PS). Nell'associarsi alle considerazioni svolte dai deputati dell'opposizione, auspica che si avvii in tempi rapidi la discussione del disegno di legge finanziaria.
PRESIDENTE. Ricordato che il Governo ha presentato un ulteriore emendamento riferito all'articolo 2 del disegno di legge di bilancio, del quale la Presidenza deve ancora valutare l'ammissibilità, chiede al presidente della V Commissione se confermi la richiesta precedentemente formulata.
LINO DUILIO (Ulivo), Presidente della V Commissione. Ritiene comunque necessaria una breve sospensione della seduta.
GUIDO CROSETTO (FI). Osserva che in tal caso i lavori dell'Assemblea dovrebbero riprendere dopo la fissazione di un termine per la presentazione di eventuali subemendamenti, precisando che il ritardo nell'esame dei documenti di bilancio non può essere ascritto a responsabilità dell'opposizione.
PRESIDENTE. Anche per consentire alla Presidenza di procedere al vaglio di ammissibilità dell'ulteriore emendamento presentato, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 17,20, è ripresa alle 18,20.
Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per il 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (A. C. 1747).
PRESIDENTE. Avverte che lo schema recante la ripartizione dei tempi per il seguito del dibattito è riprodotto in calce al calendario dei lavori dell'Assemblea.
Passa quindi all'esame degli articoli del disegno di legge e delle relative proposte emendative.
Avverte altresì che la Presidenza ritiene ammissibile l'emendamento 2.10 del Governo, nella nuova formulazione, al quale sono stati presentati tre subemendamenti.
La Camera, con votazione nominale elettronica, approva l'articolo 1, con l'annessa tabella 1, al quale non sono riferiti emendamenti.
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 2, con l'annessa tabella 2, e delle proposte emendative ad esso riferite.
FRANCESCO PIRO (Ulivo), Relatore. Accetta l'emendamento 2.10 (Nuova formulazione)Pag. XIIIdel Governo ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Concorda.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Mario Pepe Tab. 2.3.
LUCIANO D'ULIZIA (IdV). Illustra le finalità del suo emendamento Tab. 2.4.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge gli emendamenti D'Ulizia Tab. 2.4 e Grimoldi Tab. 2.5 e Tab. 2.6.
ROBERTO VILLETTI (RosanelPugno). Osserva che il suo emendamento Tab. 2.8 è volto a sottrarre risorse alle scuole paritarie per destinarle all'edilizia scolastica.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge l'emendamento Villetti Tab. 2.8.
ETTORE PERETTI (UDC). Chiede chiarimenti circa la portata normativa dell'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Rileva che l'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo non dispone alcun intervento coercitivo nei confronti di Poste italiane Spa.
PIETRO ARMANI (AN). Auspica un'attenta riflessione sulla materia oggetto dell'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Giudicato poco chiaro il testo dell'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo, rileva che il disegno di legge di bilancio non può essere modificato sulla base di una disposizione non ancora introdotta nel disegno di legge finanziaria.
GUIDO CROSETTO (FI). Sottolinea l'incoerenza del disposto dell'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Precisa che l'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo non determina alcuna conseguenza sul fabbisogno dello Stato e della pubblica amministrazione.
GIORGIO LA MALFA (Misto). Ribadisce la necessità di rendere maggiormente chiara e coerente la formulazione dell'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo.
La Camera, con votazione nominale elettronica, respinge il subemendamento Leone 0.2.10.1.
GUIDO CROSETTO (FI). Richiama le finalità sottese ai subemendamenti Leone 0.2.10.2 e 0.2.10.3.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, respinge i subemendamenti Leone 0.2.10.2 e 0.2.10.3.
ALBERTO GIORGETTI (AN). Dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo.
GUIDO CROSETTO (FI). Giudica contraddittorio l'orientamento espresso da taluni gruppi della maggioranza nelle votazioni delle proposte emendative riferite al disegno di legge in esame.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'emendamento 2.10 (Nuova formulazione) del Governo e l'articolo 2, con l'annessa tabella 2, nel testo emendato.
Pag. XIVPRESIDENTE. Avverte che l'emendamento Andrea Ricci 3.1 deve intendersi più opportunamente riferito all'articolo 6, assumendo la numerazione 6.1.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli articoli 3, 4 e 5, con le tabelle rispettivamente annesse, ai quali non sono riferiti emendamenti.
PRESIDENTE. Passa all'esame dell'articolo 6, con l'annessa tabella 6, e dell'unico emendamento ad esso riferito.
FRANCESCO PIRO (Ulivo), Relatore. Esprime parere favorevole sull'emendamento Andrea Ricci 6.1.
NICOLA SARTOR, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Concorda.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva l'emendamento Andrea Ricci 6.1, nonché l'articolo 6, con l'annessa tabella 6, nel testo emendato; approva altresì gli articoli da 7 a 13, con le tabelle rispettivamente annesse, ai quali non sono riferiti emendamenti.
PIETRO MARCENARO (Ulivo). Parlando sull'ordine dei lavori, giudica una buona notizia quella relativa alle dimissioni rassegnate dal ministro della difesa degli Stati Uniti, Rumsfeld.
La Camera, con votazioni nominali elettroniche, approva gli articoli da 14 a 19, con le tabelle rispettivamente annesse, ai quali non sono riferiti emendamenti; approva altresì gli articoli 20 e 21, nonché l'articolo 22, con le annesse tabelle A e B e i relativi allegati 1 e 2, e l'articolo 23, ai quali non sono riferiti emendamenti.
PRESIDENTE. Avverte che il seguito del dibattito sul disegno di legge di bilancio avrà luogo dopo la conclusione dell'esame del disegno di legge finanziaria.
Ordine del giorno della seduta di domani.
PRESIDENTE. Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:
Giovedì 9 novembre 2006, alle 10.
(Vedi resoconto stenografico pag. 109).
La seduta termina alle 19,05.