XV LEGISLATURA
Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

 

Competenze, composizione e funzionamento

Il Comitato, istituito dall’articolo 18, comma 1, della legge 30 settembre 1993, n. 388, che ha ratificato l’accordo di Schengen, relativo all’eliminazione graduale dei controlli alle frontiere comuni, nonché la convenzione di applicazione dell'accordo medesimo, è stato incaricato di “esaminare l’attuazione ed il funzionamento della Convenzione di applicazione dell'Accordo di Schengen”, attraverso l’espressione di un parere vincolante sui progetti di decisione, vincolanti per l’Italia, pendenti dinanzi al Comitato esecutivo contemplato dal titolo VII della citata convenzione.

Successivamente all'entrata in vigore del Trattato di Amsterdam (1° maggio 1999), il Consiglio dell’Unione europea è divenuto competente per l’adozione di misure volte ad assicurare la libera circolazione delle persone. La cooperazione Schengen è stata pertanto incorporata nell’ambito dell’Unione europea, e con essa tutto il complesso di norme rientrante nel c.d. acquis di Schengen. A partire da tale data la materia ha cessato di essere oggetto di cooperazione intergovernativa, rientrando a pieno titolo nel quadro giuridico dell’Unione europea.

La legge 23 marzo 1998, n. 93, con la quale è stata ratificata ed eseguita la Convenzione Europol istitutiva dell'Ufficio europeo di polizia, ha inoltre attribuito al Comitato funzioni di vigilanza sull'Unità nazionale Europol, secondo modalità definite da apposito regolamento interno adottato dal Comitato. L’Ufficio europeo di polizia persegue il miglioramento della cooperazione di polizia tra gli Stati membri. Secondo quanto disposto dalla convenzione, ogni Stato membro costituisce o designa un'unità nazionale, unico organo di collegamento fra Europol e i servizi nazionali competenti. La legge n. 93 del 1998 ha altresì previsto che il Governo trasmetta annualmente al Comitato una relazione sull'attuazione della Convenzione Europol.

L'articolo 37 della legge 30 luglio 2002, n. 189, in materia di immigrazione e di asilo, ha infine attribuito al Comitato compiti di indirizzo e vigilanza circa la concreta attuazione della legge, nonché degli accordi internazionali e della restante legislazione in materia di immigrazione ed asilo.

Il Comitato è composto da dieci deputati e dieci senatori, nominati dai Presidenti delle Camere in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Il Comitato elegge al suo interno un presidente, un vicepresidente e un segretario.

Gli strumenti di cui si avvale il Comitato sono principalmente le audizioni e le indagini conoscitive.



Attività svolta nella XIV legislatura

Nella XIV legislatura il Comitato si è costituito il 29 novembre 2001.

Il Comitato ha proceduto a tre indagini conoscitive, al cui svolgimento sono state dedicate 45 sedute.

La prima indagine, deliberata nel 2002 e conclusasi nel 2003, ha avuto ad oggetto le potenzialità e le prospettive di Europol. Sono stati esaminati gli aspetti relativi al sistema informatizzato Europol e ai problemi connessi alla interazione tra le basi informative dei vari sistemi informatici in materia di giustizia e affari interni, nonché al funzionamento dell’unità nazionale Europol e alle nuove forme di cooperazione di polizia nel contrasto alla criminalità transnazionale.

Con la seconda indagine conoscitiva (2003-2005), concernente la gestione comune delle frontiere e il contrasto all'immigrazione clandestina in Europa, sono state esaminate le politiche relative alla gestione dei flussi migratori con riferimento alla dimensione europea e internazionale del fenomeno. Nel corso dell’indagine è stata al contempo approfondita la conoscenza della situazione italiana in un quadro collegato alle prospettive e alle iniziative europee volte alla realizzazione di una politica comune di coordinamento in materia.

Il Comitato ha concluso la propria attività con un’indagine conoscitiva (2005-2006) sullo spazio Schengen nella nuova costruzione europea, che ha approfondito la conoscenza di alcuni aspetti collegati all’effettiva realizzazione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia in un’Europa dai confini allargati, identificando gli strumenti e le azioni comuni che gli Stati membri dell'Unione devono intraprendere per garantire, in condizioni di sicurezza, la libera circolazione delle persone.

 

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