Commissione parlamentare per le questioni regionali

Parere espresso nella seduta del 12 luglio 2000 sul Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2001-2004

"La Commissione parlamentare per le questioni regionali,

esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2001-2004;

Premesso che:

dal documento emerge un forte orientamento verso una politica di investimenti con una azione intensa sugli interventi strutturali, condizione essenziale per il consolidamento del sistema-imprese;

si evidenzia una prolungata e sostenuta programmazione di politiche per il Sud dove viene ribadito, rispetto al paradigma dell'inerzia e dell'incertezza, quello dell'impegno e della attività programmatica endogena (utilizzazione fondi strutturali);

si pone l'esigenza della realizzazione della net economy, che deve stabilire una interconnessione tra gli enti istituzionali, le risorse e le spinte che vengono dalla new economy.

si evince quindi un quadro di stabilità delle risorse macro-economiche, di una nuova missione della politica italiana, di un equilibrio fondamentale del bilancio che è la risorsa principale per porre in essere politiche di sviluppo e di rilancio dell'economia,

Esprime parere favorevole

con le seguenti osservazioni:

  1. con riferimento alle problematiche della spesa sanitaria, si rileva che la dinamica della stessa è condizionata da rilevanti elementi di incertezza, come ad esempio l'entità dell'onere finanziario per il personale anche in relazione all'andamento del tasso di inflazione, e che la sua esatta quantificazione risente di valutazioni pregresse tendenzialmente sottostimate; di tali innegabili fattori oggettivi, che incidono in negativo sulla programmazione sanitaria regionale, il DPEF non sembra tenere adeguatamente conto; per contro non si può non rilevare un'oggettiva difficoltà nell'applicare in modo efficiente gli strumenti di controllo della spesa sanitaria concordati con il patto di stabilità;
  2. con riferimento al cosiddetto federalismo fiscale, si osserva che il quadro della finanza regionale, di cui al decreto legislativo n. 56/2000, appare ancora definito in modo transitorio in relazione alla possibilità di rimodulazione delle aliquote sulla base dei consuntivi e della quantificazione delle risorse connesse al finanziamento delle funzioni conferite ai sensi della legge 15 marzo 1997, n. 59 (articoli 5 e 6 del citato decreto); anche tale elemento non può non avere effetti di condizionamento negativo sulla programmazione e sulle politiche pubbliche elaborate a livello regionale; per quanto poi concerne le regioni a statuto speciale, le valutazioni contenute nel punto III.5 del DPEF sono espresse in termini apodittici e sembrano non considerare che i peculiari assetti finanziari di quelle realtà sono definiti in un quadro normativo costituzionale del tutto particolare;
  3. con riferimento al federalismo amministrativo, nell'attuale fase di determinazione delle risorse, è importante scongiurare il pericolo che esso costituisca un modo per realizzare un mero trasferimento di inefficienze dal livello centrale alle regioni;
  4. si richiama l'attenzione sull'esigenza di assicurare autonomia finanziaria alle autorità portuali anche al fine di evitare che vengano attivate procedure di infrazione nei confronti dell'Italia per violazione delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato;
  5. per quanto concerne gli interventi infrastrutturali, le indicazioni contenute nel documento sono da condividere ma vanno integrate con riferimento ad opere da tempo programmate o comunque necessarie nell'ambito delle politiche di sviluppo del territorio in tutte le regioni del paese.

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