VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 26 luglio 2006


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 26 luglio 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 14.

Sull'ordine dei lavori.

Ermete REALACCI, presidente, considerate le richieste provenienti da diversi deputati, propone di procedere a un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di passare dapprima all'esame in sede consultiva del rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio


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finanziario 2005 e del disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2006, e successivamente proseguire con la trattazione degli altri punti previsti per la seduta odierna, spostando, tuttavia, all'ultimo punto del calendario dei lavori l'esame in sede referente della proposta di legge n. 871.

La Commissione concorda.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2005.
C. 1253 Governo.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2006.
C. 1254 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2006 (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio per l'anno finanziario 2006.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2006 (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente, fa presente che la Commissione procede, nella seduta odierna, all'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, del disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2005 e del disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2006, per le parti di competenza. Ricorda, quindi, che l'esame dei provvedimenti si conclude con una relazione alla V Commissione e con la nomina di un relatore per la VIII Commissione. In proposito, comunica che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di chiudere nell'odierna seduta l'esame preliminare e di fissare il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2006 alle ore 17 di oggi, al fine di concludere definitivamente l'esame del provvedimento entro la seduta di domani.

Angelo PICANO (Pop-Udeur), relatore, sottolinea che la Commissione è chiamata ad esaminare due rilevanti documenti di bilancio, che rappresentano, per un verso, lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura dell'anno finanziario, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria e, per altro verso, l'aggiornamento a metà esercizio degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
Passando all'analisi dei settori di interesse della VIII Commissione, segnala in primo luogo che le parti di competenza riguardano ministeri che, a seguito dell'approvazione della recente riforma dell'assetto del Governo, hanno cambiato struttura o denominazione; tuttavia, trattandosi di esaminare documenti di bilancio relativi all'esercizio finanziario dell'anno 2005 ed all'assestamento per l'esercizio corrente, fa presente che le denominazioni relative ai ministeri continuano ad essere quelle della legislazione previgente.
In tal senso, per la parte dei disegni di legge relativa al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, rileva che il rendiconto indica che le risorse finanziarie del Ministero nel 2005 sono risultate, per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, pari a 7.779,4 milioni di euro, con


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una riduzione di 1.000,5 milioni di euro (pari all'11,4 per cento) rispetto all'esercizio 2004 (8.779,9 milioni di euro). Tale riduzione riprende la tendenza discendente che si era registrata nel triennio 2001-2003 e che era stata interrotta, con un andamento di segno opposto, nel 2004, mentre le previsioni definitive relative alle autorizzazioni di cassa, pari a 10.435,8 nel 2004, sono diminuite del 15,9 per cento (pari a 1.663 milioni di euro), raggiungendo i 8.772,8 milioni di euro. Fa presente che il complesso dei residui passivi accertato alla fine del 2004, infine, risultava essere pari a 8.855,3 milioni di euro. I residui accertati al 31 dicembre 2005 sono pari a 10.070,6 milioni di euro, con un incremento di 1.215,3 milioni di euro, pari al 13,7 per cento.
In relazione alla classificazione delle spese in base ai centri di responsabilità, rileva che la percentuale maggiore dello stanziamento di competenza, relativamente alle materie di competenza della VIII Commissione, è assorbita dal centro di responsabilità «Infrastrutture stradali, edilizia e regolazione dei lavori pubblici» (pari al 20,63 per cento). La quota destinata a tale centro di responsabilità è rimasta pressoché invariata rispetto all'esercizio precedente. Segnala, peraltro, che la Relazione della Corte dei conti sul consuntivo della gestione amministrativa e finanziaria del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 2005 evidenzia le numerose criticità e i ritardi emersi nel corso del processo di riorganizzazione del Ministero, interrotto con l'emanazione del decreto-legge n. 181 del 2006. Tali criticità hanno comportato conseguenze negative nell'ambito della gestione amministrativa, laddove uno degli aspetti maggiormente problematici evidenziati dalla Corte sembra essere il «processo involutivo», cui è stata sottoposta la spesa del Ministero in seguito ai cosiddetti «decreti taglia-spese».
Quanto all'assestamento, osserva che lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'esercizio 2006, approvato con la legge 23 dicembre 2005, n. 267, reca spese iniziali per complessive 7.125,6 milioni di euro in conto competenza e 8.353,1 milioni di euro in conto cassa. Le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2006, relative allo stato di previsione della spesa del Ministero delle infrastrutture, vengono ora ad assestarsi in aumento, per una percentuale pari al 25,6 per cento in termini di competenza, a seguito delle modifiche apportate con atti amministrativi e con lo stesso disegno di legge di assestamento.
Passando allo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, segnala che le risorse finanziarie del Ministero nel 2005 sono risultate, per quanto attiene agli stanziamenti di competenza, pari a 1.375,6 milioni di euro, con una riduzione complessiva rispetto all'esercizio 2004 (1.430,7 milioni di euro) pari al 3,85 per cento. Le previsioni definitive relative alle autorizzazioni di cassa si sono invece attestate sul valore complessivo di 1.846,3, con una lieve riduzione rispetto al 2004 (1.995,8 milioni di euro). Il complesso dei residui passivi accertato alla fine del 2005 (2.031,5 milioni di euro) è pressoché identico al volume di quelli accertati l'anno precedente. Fa presente che, in relazione alla classificazione delle spese in base ai centri di responsabilità, la percentuale maggiore dello stanziamento di competenza, pari al 24,6 per cento, è assorbita dal centro «Difesa del suolo» che, rispetto all'anno precedente, registra una consistente riduzione dei residui (da 344,9 milioni di euro a 198,1).
Osserva, altresì, che la Relazione della Corte dei conti sul consuntivo della gestione amministrativa e finanziaria del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 2005 ribadisce che la nuova riorganizzazione del Ministero ha introdotto un sistema più snello del precedente (in quanto i Dipartimenti sono stati sostituiti da Direzioni Generali destinate alla gestione delle macromissioni istituzionali affidate al Ministero) e sottolinea che nel 2005 si è avuta la definitiva stabilizzazione dell'assetto organizzativo, a conclusione di un processo lungo e faticoso, che ha subito notevoli ritardi.
Rileva, inoltre, che lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della


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tutela del territorio per l'esercizio 2006, approvato con la legge 23 dicembre 2005, n. 267, reca in conto competenza spese iniziali per complessive 1.055,9 milioni di euro e 1.488,9 milioni di euro in conto cassa. Le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2006 vengono ora ad assestarsi in aumento, per una percentuale pari al 5,1 per cento in termini di competenza, a seguito delle modifiche apportate con lo stesso disegno di legge di assestamento.
Ricorda, quindi, che, nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze sono di competenza dell'VIII Commissione il centro di responsabilità «Servizi tecnici nazionali», nonché alcune unità previsionali di base all'interno dei centri di responsabilità «Tesoro e Servizio per la gestione delle spese residuali», relative alla protezione civile, alla protezione dell'ambiente e del territorio ed alle infrastrutture. Riguardo al Centro di responsabilità «Servizi tecnici nazionali», fa presente che gli stanziamenti di competenza e di cassa risultano nulli. Lo svuotamento delle risorse attribuite a tale centro di responsabilità deriva dal fatto che i servizi tecnici sono stati incardinati nell'ambito dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT). Al contrario, osserva che la somma degli stanziamenti definitivi relativi alle attività di protezione civile ammonta, nell'esercizio 2005, a 1.909,2 milioni di euro, con un decremento di 169,2 milioni di euro rispetto allo stanziamento dell'anno precedente (2.078,4 milioni di euro nel 2004), pari all'8,1 per cento. Per le previsioni definitive di cassa si osserva un andamento analogo, con una riduzione ancora più accentuata.
Fa presente, inoltre, che, in seguito alla trasformazione dell'ANAS in S.p.A., disposta dall'articolo 7 del decreto-legge 8 luglio 2002, n. 138, l'apporto al capitale sociale dell'ANAS figura, a partire dall'esercizio 2003, nel capitolo 7372, per il quale si ha uno stanziamento di competenza di 588,4 milioni di euro (che corrisponde all'importo indicato nel settore 16 - Interventi per la viabilità ordinaria, speciale e di grande comunicazione della tabella F della legge finanziaria per il 2005, legge 30 dicembre 2004, n. 311) ed un ammontare di residui pari a 7.633,8 milioni di euro. Precisa, poi, che variazioni piuttosto limitate, con riferimento alle voci descritte in precedenza per le parti di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze, si registrano anche per quanto concerne il disegno di legge di assestamento.
Rileva, infine, che l'ingente consistenza dei residui passivi accertati induce ad una valutazione in ordine agli eccessivi accumuli di risorse, che potrebbero essere destinate utilmente alle finalità per le quali erano stanziate. Il problema è rilevante e, a suo avviso, dovrebbe provocare una riflessione in sede di esame del disegno di legge di bilancio, al fine di individuare le ragioni alla base di tale fenomeno e le possibili soluzioni per farvi fronte, atteso che si tratta di risorse in conto capitale, pertanto destinate a investimenti, il cui mancato utilizzo contribuisce più in generale a un «impoverimento» del Paese.
In conclusione, prescindendo dallo specifico profilo testé richiamato, che richiederà una riflessione in termini più generali, osserva come vi siano i necessari presupposti per un orientamento positivo da parte della Commissione sui disegni di legge in esame. Propone, quindi, di riferire favorevolmente alla V Commissione sul disegno di legge recante rendiconto generale dello Stato per l'anno finanziario 2005, nonché sul disegno di legge recante assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2006, con riferimento alle parti di competenza della VIII Commissione.

Il sottosegretario Gianni PIATTI condivide la relazione testé svolta dal relatore.

Pietro ARMANI (AN), osservato che l'accumulo dei residui è un fatto strutturale nel bilancio dello Stato, ritiene che una soluzione idonea a fronteggiare l'emergere di consistenti quote di residui passivi risieda nel passaggio dal bilancio in termini di competenza al bilancio in termini di cassa, sulla scorta di quanto già accade in altri paesi europei.


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Ermete REALACCI, presidente, nel concordare con le considerazioni svolte dal relatore, che ha richiamato l'esigenza di una riflessione sul problema dei residui passivi, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

La seduta termina alle 14.15.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 26 luglio 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 14.15.

Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale.
Atto n. 12.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 20 luglio 2006.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che è pervenuto il parere espresso in sede di Conferenza unificata sul provvedimento in esame e che la V Commissione (Bilancio) ha formulato i rilievi di competenza sui profili di carattere finanziario. Ricorda, inoltre, che l'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione del 19 luglio 2006, ha convenuto di concludere l'esame dello schema di decreto legislativo nella seduta odierna.

Raffaella MARIANI (Ulivo), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), che illustra sinteticamente. Sottolinea che le osservazioni elencate nel parere rappresentano un segnale al Governo, affinché si attivi per avviare un processo di modifica del decreto legislativo n. 152 del 2006. Nel richiamare l'esigenza che il Governo valuti con attenzione il parere espresso in sede di Conferenza unificata, al fine di intervenire in tempi rapidi sugli aspetti ivi evidenziati, rileva la necessità di avviare un confronto con le autonomie territoriali e locali e con tutti gli operatori del settore, affinché qualsiasi modificazione al decreto legislativo n. 152 del 2006 venga concertata con i soggetti interessati e venga, nel contempo, assicurato un quadro normativo certo della disciplina ambientale.

Ermete REALACCI, presidente, osserva con favore che le condizioni elencate nel parere si riferiscono alle sole disposizioni recate dal provvedimento in esame e, in particolare, alla proroga dell'operatività delle autorità di bacino, che rappresenta una questione seria da risolvere con urgenza; per il resto, nelle osservazioni contenute nella proposta del relatore sono opportunamente individuate talune linee di intervento, che possono considerarsi prioritarie, nel caso in cui il Governo ritenesse utile disporre, in tempi rapidi, ulteriori modificazioni al decreto legislativo n. 152 del 2006. Ritiene importante, comunque, che si proceda all'avvio di un processo di coinvolgimento delle istituzioni e dei soggetti operanti nel settore, al fine di valutare le modificazioni da apportare al decreto stesso.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, ribadisce che i termini per l'emanazione dei decreti correttivi al decreto legislativo n. 152 del 2006 rappresentano la traduzione di un'indicazione politica affinché i predetti provvedimenti vangano emanati in tempi rapidi. Fa presente, inoltre, che risulta avviato un tavolo di consultazione presso gli uffici del dicastero competente, per un confronto concertato in ordine alle disposizioni correttive del decreto legislativo n. 152 del 2006.

Antonio MEREU (UDC), nel ritenersi non pregiudizialmente contrario a modifiche


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suggerite dalla concertazione con le istituzioni e i soggetti operanti nel settore, non reputa opportuno che la proposta di parere indichi esplicitamente la necessità di provvedere alla definizione di tali modifiche attraverso un percorso di concertazione, quasi ad indicare che tale percorso non si sia svolto in occasione dell'adozione del decreto legislativo n. 152 del 2006. A suo giudizio, infatti, il testo del decreto in vigore rappresenta un buon lavoro svolto nella precedente legislatura, nella quale ogni soggetto interessato ha avuto modo di esprimere le proprie opinioni di fronte alla Commissione.
Osservato che talune delle reazioni contrarie al predetto provvedimento provenivano da associazioni rappresentative non tanto di categorie, quanto piuttosto di interessi fortemente politici, dichiara, a nome del suo gruppo, l'orientamento contrario sulla proposta di parere del relatore. Giudica, infatti, il provvedimento in esame negativo e superfluo, atteso che la legge di delegazione già prevede, nel proprio ambito, apposite procedure per apportare integrazioni e correzioni ai provvedimenti attuativi. Fa presente, pertanto, che il miglioramento della normativa vigente può anche essere perseguito, ma occorre fare attenzione a non turbare la certezza del diritto, che potrebbe porre in una condizione di disagio gli operatori del settore.

Ermete REALACCI, presidente, nel condividere le preoccupazioni del deputato Mereu circa l'esigenza di garantire una situazione di certezza nella normativa ambientale, sottolinea tuttavia che il riferimento alla necessità di assicurare un metodo partecipativo nella revisione della disciplina vigente non è puramente retorico. Segnala, peraltro, che la stessa proposta di parere sottolinea come, in tale percorso partecipativo, un ruolo primario debba essere giocato dal Parlamento; questo principio costituisce un preciso impegno che anche la presidenza della Commissione intende assumere nei confronti di tutti i gruppi, di maggioranza come di opposizione.

Adriano PAROLI (FI), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal deputato Mereu, ritiene che anche dalla proposta di parere del relatore emerga, di fatto, una conferma positiva dell'impianto normativo della legge delega n. 308 del 2004 e del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché una sostanziale «certificazione» della debolezza del provvedimento in esame. Ricordato che nella precedente legislatura la Commissione ha svolto audizioni con i soggetti interessati in occasione dell'esame dei provvedimenti richiamati, si dichiara favorevole, in linea di principio, ad una concertazione con le istituzioni e con gli operatori del settore, a patto che si tratti di una consultazione ampia e non «a senso unico». Tale processo, peraltro, dovrà coinvolgere il Parlamento e tutte le forze politiche in esso rappresentate, come indicato dallo stesso Presidente Realacci.
Invita, infine, a svolgere un dibattito sul merito che sia più attento ai contenuti, considerato che il decreto legislativo n. 152 del 2006 provvede ad un adeguamento dell'ordinamento nazionale alla normativa comunitaria e che i ripetuti segnali di discontinuità che l'attuale Governo sta lanciando rispetto ai provvedimenti varati dal precedente esecutivo rischiano di creare un quadro di instabilità e di incertezza, che si ripercuoterà negativamente sul mondo produttivo, le cui ragioni debbono essere tenute presenti quando si interviene su materie di tale complessità.

Il sottosegretario Gianni PIATTI, preso atto degli elementi emersi nel corso del dibattito, dichiara l'orientamento favorevole del Governo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 14.35.


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 26 luglio 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.35 alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 26 luglio 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 14.45.

DL 223/06 Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale.
C. 1475 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che nella riunione dell'Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, appena conclusasi, si è unanimemente concordato di iniziare l'esame del provvedimento nella corrente seduta, rinviando tuttavia la deliberazione di competenza della Commissione alla giornata di domani, anche al fine di consentire a tutti i gruppi che ne hanno fatto richiesta di approfondire opportunamente i contenuti del testo trasmesso dal Senato.

Gianpiero BOCCI (Ulivo), relatore, rileva preliminarmente che il decreto-legge in esame, recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale, assume una rilevante importanza nella strategia di politica economica e sociale del Governo, attesi gli effetti positivi sulla concorrenzialità del sistema e sui consumatori. Osservato, pertanto, che il provvedimento riporta al centro dell'attenzione della politica del Governo il cittadino-consumatore, giudica opportuno tenere conto, nell'attuazione di tali previsioni, del rispetto delle specificità del territorio e delle esigenze di equità, al fine di preservare la valorizzazione del patrimonio di conoscenze e tradizioni del Paese e garantire la qualità della vita.
Passando dunque alle disposizioni che investono i profili di stretta competenza della Commissione, segnala che l'articolo 15, attraverso una novella ai commi 15-bis e 15-ter dell'articolo 113 del Testo unico degli enti locali (TUEL), di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in tema di gestione delle reti ed erogazione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, posticipa di un anno - dal 31 dicembre 2006 al 31 dicembre 2007, per il solo servizio idrico integrato - il termine previsto per la cessazione delle concessioni rilasciate con procedure diverse dall'evidenza pubblica. La disposizione di proroga, come emendata durante l'iter al Senato, è pertanto limitata al servizio idrico. Rimarrebbe invece applicabile ai servizi di gestione dei rifiuti affidati senza gara il termine originario del 31 dicembre 2006, alla scadenza del quale tali concessioni saranno da considerarsi comunque cessate.
Fa presente, inoltre, che il comma 2 dell'articolo 17 modifica l'articolo 1, comma 32, della legge finanziaria 2006 (legge 23 dicembre 2005, n. 266), nel testo già novellato dall'articolo 3 del decreto-legge 6 marzo 2006, n. 68, elevando per l'anno 2006 il limite dei pagamenti per spese di investimento di ANAS S.p.a, ivi compresi quelli a valere sulle risorse derivanti dall'accensione dei mutui, da 1.913 a 2.913 milioni di euro. Durante l'iter al Senato, è stato aggiunto un


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ulteriore periodo al comma 2 in virtù del quale le risorse integrative di 1 miliardo di euro, in esso previste, dovranno essere utilizzate esclusivamente per i cantieri aperti. Nel ricordare che la Commissione in più occasioni ha discusso di tale questione, segnala che si tratta di una disposizione estremamente importante, che consentirà di far fronte alle esigenze di breve periodo nella realizzazione delle opere infrastrutturali del Paese, al fine di far fronte al paventato rischio di chiusura dei cantieri.
Rileva, altresì, che l'articolo 20, comma 3, riduce la dotazione relativa all'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, come determinata dalla tabella C della legge finanziaria 2006, di 39 milioni di euro per l'anno 2006, concernente il «Fondo occorrente per gli interventi del dipartimento della protezione civile». Al riguardo, nel precisare che non si interviene sul capitolo di spesa degli investimenti, segnala che tale riduzione di fondi, pur potendo destare qualche preoccupazione, non è in realtà eccessiva, posto che di norma si procede allo stanziamento delle risorse necessarie per gli interventi del Dipartimento della protezione civile tramite le ordinanze urgenti.
In conclusione, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

Romolo BENVENUTO (Ulivo), preso atto della proposta di parere del relatore, ritiene che occorra anche sollecitare il Governo a proseguire nella dichiarata volontà di intervenire su settori privatizzati ma non liberalizzati, che necessiterebbero di una vera politica di liberalizzazione. Si tratta, in particolare, del settore dell'energia elettrica e del gas e di quello autostradale. Al riguardo, reputa opportuno inserire nella proposta di parere del relatore un'osservazione in tal senso, che tradurrebbe un chiaro segnale al Governo sull'opportunità di proseguire su questa strada.

Gianpiero BOCCI (Ulivo), relatore, pur comprendendo le osservazioni del deputato Benvenuto, reputa inopportuno in questa sede fare riferimento alla questione testé evidenziata, che assume una rilevanza politica molto ampia e, a suo avviso, potrebbe più opportunamente essere oggetto di un atto di indirizzo in Assemblea.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), nel reputare di fondamentale importanza la questione rilevata dal deputato Benvenuto, giudica riduttivo inserire un'osservazione di tale tenore nella proposta di parere del relatore, in quanto tale questione è talmente complessa e articolata, che meriterebbe di essere affrontata in un'altra sede.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene maggiormente percorribile l'ipotesi di presentare un ordine del giorno in Assemblea sulle tematiche evidenziate dal deputato Benvenuto. Ritiene, invece, che in questa sede sia opportuno fare riferimento all'esigenza di contemperare gli effetti delle liberalizzazioni con l'esigenza di preservare le specificità dei territori locali, prestando attenzione agli effetti sociali di tali processi, soprattutto sulle realtà territoriali più penalizzate.

Antonio MEREU (UDC) dichiara di condividere le modalità con cui si è stabilito di impostare il dibattito in Commissione sul provvedimento e i relativi tempi di esame, che potranno consentire al suo gruppo di approfondire le modificazioni apportate dal Senato rispetto al testo originario del decreto-legge e di formulare eventuali valutazioni in proposito.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, secondo quanto richiesto nella riunione dell'ufficio


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di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La seduta termina alle 15.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 26 luglio 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 15.

Disposizioni per il riordino delle funzioni di vigilanza e controllo nel settore autostradale.
C. 871 Armani.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), relatore, osserva preliminarmente che la proposta di legge si pone l'obiettivo di individuare nuovi moduli organizzativi per lo svolgimento delle funzioni di vigilanza sull'esecuzione dei lavori di costruzione delle opere date in concessione e di controllo sulla gestione delle autostrade il cui esercizio è stato dato in concessione. In particolare, l'articolo 1 attribuisce una serie di rilevanti funzioni in materia al Ministero delle infrastrutture, che assumerebbe un ruolo di regia complessiva dei processi di monitoraggio e verifica. Giudica, pertanto, in termini positivi tale disposizione, che si inquadra nel processo di trasformazione e di crisi dell'ANAS, contribuendo ad un riordino delle funzioni di vigilanza e di controllo nel settore autostradale, allo scopo di separare le funzioni di controllore e di controllato, che al momento fanno capo alla stessa ANAS. Quanto agli articoli 3 e 4, recanti disposizioni volte a rafforzare il ruolo del Ministero delle infrastrutture in relazione alle attività del Nucleo di attuazione e regolazione dei servizi di pubblica utilità (NARS) e dell'Unità tecnica-Finanza di progetto (UTFP), osserva che tali norme potranno contribuire a rafforzare le funzioni del medesimo Ministero, anche se esse dovranno tenere conto del riordino di competenze conseguente al decreto-legge n. 181 del 2006.
Nel ribadire pertanto un giudizio positivo sulla proposta di legge in esame e rinviando ulteriori approfondimenti al seguito dell'istruttoria, ritiene che la Commissione, nel corso dell'esame in sede referente, possa migliorarne il contenuto prevedendo, ad esempio, un'evoluzione dei compiti dell'ANAS. A suo avviso, si tratta di un primo passo importante nella direzione di una completa separazione delle funzioni tra concedente e concessionario in capo alla società, che rappresenta un'esigenza urgente per il completo riordino delle funzioni di vigilanza e di controllo nel settore autostradale.

Il viceministro Angelo CAPODICASA prende atto della relazione del relatore, riservandosi di esporre specifiche valutazioni nel seguito dell'esame.

Pietro ARMANI (AN) fa presente preliminarmente che la predisposizione della proposta di legge in esame è antecedente all'approvazione del decreto-legge n. 181 del 2006 e al trasferimento del CIPE alla Presidenza del Consiglio. Ritiene, comunque, che gli articoli 3 e 4 non siano in contrasto con l'assetto istituzionale e organizzativo recentemente definito. Per quanto concerne l'ANAS, ritiene indispensabile che la società assuma le funzioni di concessionario diretto incassando i pedaggi: reputa, infatti, percorribile tale soluzione, anche nella prospettiva del pedaggiamento della A3, quando saranno completati i lavori di ammodernamento.
Rileva, infine, che la quotazione di ANAS in Borsa potrebbe agevolare l'uscita della società dal perimetro della pubblica


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amministrazione, con effetti benefici per la finanza pubblica.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV), relatore, ribadisce l'esigenza di procedere a un riordino dell'assetto del settore autostradale puntando primariamente a una risoluzione del conflitto di interesse tra funzioni del concedente e del concessionario. Assicura, pertanto, che l'istruttoria in Commissione sarà orientata anche ad approfondire tale rilevante elemento.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.10.