II Commissione - Resoconto di marted́ 10 ottobre 2006


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SEDE CONSULTIVA

Martedì 10 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Pino PISICCHIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Luigi Scotti.

La seduta comincia alle 13.15.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della Giustizia.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti relativi alla sessione di bilancio.

Pino PISICCHIO, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3 del regolamento, il disegno di legge C. 1746-bis, legge finanziaria 2007, ed il disegno di legge C. 1747, recante il Bilancio dello stato per il 2007 ed il Bilancio triennale 2007-2009. L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione Bilancio di


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una relazione e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. La Commissione procederà altresì all'esame di eventuali emendamenti afferenti agli stati di competenza della Commissione ed ordini del giorno riferiti agli specifici ambiti materiali di competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione della spesa del Ministero della giustizia (Tabella 5), nonché quelli dei Ministeri dell'economia (Tabella 2) e delle infrastrutture (Tabella 10) limitatamente alle parti di competenza.
La Commissione, oltre ad essere chiamata a trasmettere una relazione alla V Commissione su ciascuno stato di previsione, esaminerà anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza del disegno di legge di bilancio. A tale proposito ricorda che, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Peraltro, in considerazione delle modifiche alla struttura del bilancio conseguente alla riforma dell'assetto dei Dicasteri e del fatto che singoli stati di previsione possono rientrare nella competenza di più Commissioni, è da ritenersi comunque ammissibile la presentazione di emendamenti recanti variazioni compensative all'interno di tali stati di previsione anche direttamente in Commissione bilancio.
Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione approvata dalla Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea. Inoltre, potranno essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative, ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
Le medesime regole disciplinano anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2007. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge finanziaria di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti all'articolato della finanziaria direttamente in Commissione bilancio. Gli emendamenti presentati presso le Commissioni in sede consultiva sono naturalmente soggetti alle regole di ammissibilità proprie dell'esame dei documenti di bilancio, con riferimento ai limiti di contenuto proprio e di compensatività degli effetti finanziari. Con riferimento al contenuto proprio del disegno di legge finanziaria, come definito dall'articolo 11 della legge n. 468 del 1978, non saranno ritenuti ammissibili: emendamenti recanti deleghe legislative; emendamenti recanti disposizioni di carattere ordinamentale o organizzatorio prive di effetti finanziari o che non abbiano un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi; emendamenti che rechino aumenti di spesa o diminuzioni di entrata, anche se provvisti di idonea compensazione, che non siano finalizzati al sostegno dell'economia; emendamenti recanti norme onerose che abbiano carattere localistico o microsettoriale. Con riferimento al vincolo di compensatività, le modalità di copertura della legge finanziaria sono indicate ai commi 5 e 6 dell'articolo 11 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 362 del 1988. In particolare, il comma 5, con riferimento alle sole spese correnti, prescrive il divieto per la legge finanziaria di peggiorare il risultato corrente dell'anno


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precedente, mentre il comma 6 vincola la legge finanziaria al rispetto dei saldi di finanza pubblica indicati, per il periodo di riferimento, nelle risoluzioni con le quali le Camere hanno approvato il DPEF e che la legge finanziaria espone all'articolo 1.
Alla luce di tali criteri, saranno ammessi solo emendamenti compensativi, che cioè garantiscano effetti finanziari equivalenti a quelli del testo che si intende modificare. La presidenza, nel valutare la compensatività degli emendamenti che tendano a sostituire misure di contenimento previste nel testo, si limiterà a considerare inammissibili solo gli emendamenti evidentemente privi di compensazione o con compensazioni manifestamente inidonee sul piano formale, ivi compresi gli emendamenti che determinino oneri di durata non coincidente con quella della relativa compensazione. La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati. Peraltro, in considerazione della necessità di valutare l'ammissibilità degli emendamenti sulla base di criteri omogenei ed obiettivi, una valutazione puntuale di ammissibilità sarà comunque compiuta nel corso dell'esame presso la Commissione bilancio. Per questi motivi sottolinea come il giudizio circa l'ammissibilità di un emendamento pronunciata nel corso dell'esame in sede consultiva non pregiudichi in alcun modo la successiva valutazione di ammissibilità.
Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno ricorda che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica generale devono invece essere presentati direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. In ordine ai criteri di ammissibilità segnala altresì che non sono ammissibili gli ordini del giorno volti ad impegnare il Governo ad utilizzare accantonamenti dei Fondi speciali di parte corrente e di conto capitale per determinate finalità.
Da ultimo, per quanto attiene all'organizzazione dei lavori, ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo, le Commissioni dovranno concludere il proprio esame dei documenti di bilancio non oltre la giornata di martedì 17 ottobre. L'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è comunque convocato al termine della seduta per stabilire i tempi del prosieguo dell'esame in sede consultiva dei documenti di bilancio, ivi inclusi quelli relativi alla presentazione delle proposte di relazione e degli emendamenti.

Paolo GAMBESCIA (Ulivo) relatore, illustra innanzitutto le parti di competenza della Commissione Giustizia in ordine al Bilancio di previsione dello Stato - di cui al disegno di legge n. 1747 - che costituisce l'autorizzazione giuridica all'esercizio finanziario coincidente con il prossimo anno solare, quantificando - in termini di competenza e di cassa - le entrate e le spese sulla base della legislazione vigente. Osserva che lo stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2007 reca spese finali per complessivi 7.438,3 milioni di euro, mentre la proiezione per il 2008 ammonta a 7.442,5 milioni di euro e quella per il 2009 a 7.230,8 milioni di euro. Distinguendo le spese correnti, ossia quelle destinate alla produzione ed al funzionamento dei servizi statali nonché alla redistribuzione dei redditi per fini non direttamente produttivi, dalle spese in conto capitale, ossia quelle per investimenti, il complesso delle spese dello stato di previsione del Ministero della giustizia per il 2007, si articola nel seguente modo: 7.225,3 milioni di euro per le spese correnti, pari al 97 per cento delle spese finali del Ministero; 213 milioni di euro per le spese in conto capitale, pari al 3 per cento del totale delle spese.


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Rileva che la presunta consistenza dei residui passivi alla data del 1o gennaio 2007 viene valutata in 1.554,2 milioni di euro, di cui 991,4 per le unità previsionali di parte corrente e 562,8 per quelle in conto capitale. La valutazione ha carattere assolutamente provvisorio essendo condizionata dall'effettivo evolversi della gestione 2006, e tiene conto della massa spendibile del 2006 aggiornata, oltre che con le variazioni di bilancio al momento disposte, anche con il provvedimento di assestamento del bilancio 2006. Rispetto alle previsioni iniziali, ovvero ai residui presunti al 1o gennaio 2006, (1.502,4 milioni di euro), evidenzia quindi in termini positivi la diminuzione di 327,2 milioni di euro, in quanto tale andamento conferma la tendenza al regresso nel processo di formazione dei residui.
Complessivamente, rispetto ai 7.819 milioni di euro delle previsioni iniziali della legge di bilancio 2006, segnala che le previsioni per il 2007 (7.438,3 milioni di euro) mostrano una diminuzione del 5,1 per cento (-380,7 milioni di euro) mentre rispetto alle previsioni assestate (7.883,9 milioni di euro) il decremento delle spese è pari al 5,9 per cento (-445,6 milioni di euro), apprezzando tuttavia come si giunga a tale risultato anche a fronte di incrementi per alcuni importanti servizi. La diminuzione è infatti imputabile essenzialmente al decremento dello stanziamento per le spese correnti del Ministero (-434,7 milioni di euro): in particolare, risultano fortemente diminuiti (-499,9 milioni) gli stanziamenti per le spese correnti del Dipartimento Affari di giustizia. Ciò sostanzialmente a seguito delle riduzioni previste nello scorso mese di luglio dal decreto-legge n. 223, già a suo tempo esaminate da questa Commissione.
Dall'analisi dei bilanci statali per gli ultimi anni rileva poi che la percentuale delle spese del Ministero della giustizia in rapporto alle spese finali dello Stato è scesa dall'1,7 per cento all'1,6 per cento nel 2005 per poi riportarsi all'1,7 per cento nel 2006 (bilancio assestato). Nel bilancio a legislazione vigente 2007, le spese del Ministero della giustizia risultano di nuovo scese all'1,6 per cento delle spese finali dello Stato. Prima di entrare nel dettaglio delle spese, ritiene opportuno richiamare gli obiettivi strategici che il Ministero della giustizia si pone per l'anno 2007, coerentemente con il programma di governo, ai sensi della Nota preliminare allo stato di previsione: riduzione dei tempi e dei costi dei processi; riorganizzazione delle articolazioni territoriali; investimenti in materia di edilizia giudiziaria, penitenziaria e minorile; sviluppo della professionalità e del rendimento di tutto il personale; innovazione e potenziamento tecnologico dei servizi; potenziamento delle offerte trattamentali ai detenuti, riducendo il sovraffollamento; qualificazione e razionalizzazione della polizia penitenziaria; tutela dei minori attraverso la prevenzione e il contrasto della devianza e la lotta allo sfruttamento; rafforzamento dell'attività internazionale e della cooperazione giudiziaria e penitenziaria.
Avverte, quindi, che il progetto di bilancio di previsione per il 2007 individua nell'ambito del Ministero della giustizia i seguenti cinque centri di responsabilità amministrativa, al cui interno si collocano le unità previsionali di base che sono oggetto della decisione parlamentare. Constata che la maggior parte degli stanziamenti risulta attribuita, come di consueto, ai centri «Organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi» e «Amministrazione penitenziaria» che complessivamente gestiscono l'86,1 per cento (circa 6.404,7 milioni di euro) della spesa del Ministero. Nell'ambito del centro di responsabilità «Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro», la diminuzione di 9,2 milioni di euro nelle previsioni 2007 rispetto all'assestamento 2006 deriva principalmente (-12,4 milioni di euro) dal decremento dello stanziamento per il Fondo unico da ripartire-investimenti edilizia penitenziaria e giudiziaria (unità previsionale di base 1.2.3.3., capitolo 7020), destinato comunque ad essere recuperato in sede di legge finanziaria, come da allegate tabelle D e F.
Per quanto riguarda il centro di responsabilità «Affari di giustizia» si propone


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la citata diminuzione di circa 500 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate per il 2006. La variazione è imputabile, in particolare, alla unità previsionale di base 2.1.2.1 (Spese di giustizia); lo stanziamento relativo, che secondo l'assestamento 2006 era pari a 1.225,1 milioni di euro, a seguito della presentazione del disegno di legge di bilancio è diminuito di 503,1 milioni di euro.
Il centro di responsabilità «Organizzazione giudiziaria» vede aumentare il proprio stanziamento, rispetto all'assestamento, di 20,3 milioni di euro, attestandosi a 3.551,1 milioni di euro. Nell'ambito della complessiva dotazione di parte corrente, la parte preponderante degli stanziamenti (3.114,5 milioni di euro) è costituita dalle spese di funzionamento. Riguardo alle risorse gestite dal Dipartimento dell'Organizzazione giudiziaria si ricorda che esse rivestono in gran parte carattere di obbligatorietà in ragione dell'incidenza degli oneri per il personale in servizio presso l'apparato giudiziario centrale e periferico; la parte restante delle risorse è destinata al funzionamento e al potenziamento delle strutture giudiziarie e costituisce l'unica parte di spesa su cui può esercitarsi l'azione discrezionale dell'amministrazione. Le spese per stipendi e altri assegni fissi al personale delle cancellerie e segreterie giudiziarie (40.471 unità presumibilmente in servizio al 31 dicembre 2006) sono valutate pari a 976,3 milioni di euro (allegato 15). Per quanto concerne, invece, le spese per il personale di magistratura, l'allegato n. 14 alla tabella 5 indica presuntivamente in servizio, alla data del 31 dicembre 2006, 9.083 magistrati per i cui stipendi e assegni fissi sono stanziati 1.071,7 milioni di euro (capitolo 1400).
Per quanto riguarda il centro di responsabilità «Amministrazione penitenziaria», le previsioni assestate per il 2006 recavano circa 2.814 milioni di euro; rispetto a tali previsioni si evidenzia un aumento di 39,6 milioni di euro (le previsioni 2007 sono pari a 2.853,6 milioni di euro). Anche le risorse assegnate al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria sono prevalentemente assorbite dalle spese di funzionamento - pari a 2.380,2 milioni di euro - con un incremento di 36,5 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2006. Il totale delle spese fisse per il personale civile dell'amministrazione penitenziaria (allegato 16), valutato in servizio al 31 dicembre 2006 in 6.495 unità, è pari a 195 milioni di euro (capitolo 1600). Per quanto concerne, invece, la consistenza del Corpo di polizia penitenziaria, l'allegato n. 17 allo stato di previsione del ministero indica in 43.597 le unità di personale presumibilmente in servizio al 31 dicembre 2006, quantificando in 1.224,6 milioni di euro le relative spese per stipendi (capitolo 1601). Ricorda inoltre che sono gestite dallo stesso dipartimento le risorse destinate alla sanità penitenziaria. Tali risorse, iscritte ora al capitolo 1761 (Spese di ogni genere riguardanti il mantenimento, l'assistenza, la rieducazione e il trasporto detenuti) della unità previsionale di base 4.1.2.1, in relazione all'organizzazione e funzionamento del servizio sanitario e farmaceutico, per il 2007 ammontano a 99 milioni di euro. Nell'ambito della stessa unità previsionale di base, 4,9 milioni di euro sono destinati nel 2007 agli interventi in favore dei detenuti tossicodipendenti e affetti da HIV (capitolo 1768), confermando le previsioni di bilancio 2006 e quelle derivanti dall'assestamento. Tale stanziamento è esposto nella tabella C allegata al disegno di legge finanziaria. Le spese per investimenti dell'amministrazione penitenziaria, pari a 52,5 milioni di euro, presentano un lieve aumento (0,6 milioni di euro) rispetto alle previsioni assestate 2006.
Per la «Giustizia minorile», le previsioni assestate per il 2006 recavano 148,5 milioni di euro; a raffronto con tali previsioni, la competenza per il 2007 (152,5 milioni di euro) registra un aumento di 3,5 milioni di euro, di cui 2 milioni riferibili all'aumento dello stanziamento della sola unità previsionale di base 5.1.2.1 (Mantenimento, assistenza, rieducazione e trasporto detenuti). Le risorse gestite dal centro sono pressoché totalmente destinate a spese di funzionamento per lo più


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di natura obbligatoria, in quanto rappresentate dagli oneri per le retribuzioni del personale.
Segnala quindi che alcuni stanziamenti per interventi di interesse del settore giustizia sono iscritti nel bilancio di previsione 2007 del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella 2). Si tratta, anzitutto, di 212,5 milioni di euro per spese correnti in favore del Consiglio Superiore della Magistratura, del Consiglio di Stato e dei Tribunali Amministrativi Regionali. Sempre nello stato di previsione del Ministero dell'economia risultano iscritti anche 20 milioni di euro per risarcimenti giudiziari, mentre in conto capitale sono confermati 47 milioni di euro sia in termini di competenza che di cassa nell'ambito della unità previsionale di base Edilizia giudiziaria (4.2.3.15) che è compresa tra le spese per investimenti del centro di responsabilità «Ragioneria generale dello Stato».
Come di consueto, anche nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture, figura un'unità previsionale di base relativa all'edilizia giudiziaria (3.2.3.7) nell'ambito delle spese per investimenti gestite dal Dipartimento per le infrastrutture stradali, l'edilizia e la regolazione dei lavori pubblici. A fronte di un residuo di circa 300 milioni di euro, al cui riguardo richiede chiarimenti al Governo, rileva che la competenza risulta azzerata per il 2007, ma è destinata ad essere rimodulata in sede di legge finanziaria, ove si incrementa sino a 100 milioni di euro per ciascun anno dal 2007 al 2009 la dotazione del Fondo unico da ripartire-investimenti edilizia penitenziaria e giudiziaria (come da tabelle D e F allegate al disegno di legge finanziaria).
Per completezza, rammenta che è annesso allo stato di previsione del Ministero della giustizia il bilancio di previsione dell'Amministrazione degli Archivi notarili. L'Amministrazione degli Archivi notarili presenta un quadro previsionale nel quale non risultano iscritti stanziamenti di competenza. Le autorizzazioni di cassa ammontano a pareggio a 429,4 milioni di euro, registrando una diminuzione di 8,6 milioni di euro. Risulta comunque un avanzo di 25 milioni di euro che, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, dello stesso disegno di legge di bilancio potrà essere oggetto di prelevamenti per provvedere ad eventuali deficienze delle assegnazioni ministeriali.
Passando all'esame della legge finanziaria 2007, osserva che lo stato di previsione del Ministero della giustizia è interessato principalmente dall'articolo 209 che introduce un Fondo per le spese di funzionamento della giustizia da ripartire per le esigenze correnti connesse all'acquisizione di beni e servizi. L'importo annuale per il 2007-2009 è pari a 200 milioni di euro. Chiede pertanto chiarimenti al Governo, in ordine alla finalizzazione del Fondo stesso.
Nota poi come anche altre disposizioni di portata generale, con riguardo al personale, risultino altresì di interesse della Commissione Giustizia. L'articolo 57, nel confermare le esigenze di contenimento della spesa di personale, introduce norme volte a salvaguardare le esigenze di funzionamento. In particolare, il comma 4 stabilisce, per tutte le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, il turn over per gli anni 2008 e 2009 al 20 per cento delle cessazioni verificatesi nel corso dell'anno precedente. Rammenta come in passato si sia tenuto conto del particolare ruolo dell'amministrazione della giustizia, garantendo ad essa la totalità o quasi del riassorbimento del personale venuto meno. Invita pertanto a valutare l'opportunità di reintrodurre almeno una parziale differenziazione rispetto alla pubblica amministrazione nel suo complesso.
L'articolo 64, comma 1, riduce del 50 per cento la misura delle classi di stipendio e degli aumenti periodici biennali previsti per le categorie che ancora usufruiscono di progressioni stipendiali automatiche, indicate dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 165 del 2001. Sono fatti salvi i ratei maturati al 31 dicembre 2006. Le categorie oggetto della riduzione sono - come chiarito nella relazione illustrativa - magistrati, docenti e ricercatori universitari,


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dirigenti dei corpi di polizia e delle forze armate. La disposizione in esame, afferma la norma, ha carattere transitorio e prelude alla realizzazione di una disciplina specifica volta ad eliminare del tutto le progressioni stipendiali automatiche dei dirigenti pubblici, per sostituirle con elementi di valutazione della produttività. Nella consapevolezza della delicatezza della materia, rileva come autorevoli analisi abbiano dimostrato l'impatto negativo di tale articolo sulle condizioni retributive soprattutto dei giovani magistrati e ritiene quindi opportuno un approfondimento della questione volto ad attenuare tali squilibri, ovviamente con riferimento a tutte le categorie interessate.
Richiamandosi alle tabelle allegate alla legge finanziaria, a parte i dati cui ha già fatto riferimento, segnala che la tabella A, riguardante il Fondo speciale di parte corrente ovvero il fondo destinato a finanziare le leggi a venire, prevede un accantonamento in favore del Ministero della giustizia di 50 milioni di euro all'anno per il triennio 2007-2009.

Pino PISICCHIO, presidente, ringrazia il relatore per la sintesi e la chiarezza dell'esposizione.

Paola BALDUCCI (Verdi) chiede chiarimenti in ordine all'entità globale dello stato di previsione del Ministero della giustizia.

Paolo GAMBESCIA (Ulivo), relatore, puntualizza i termini contabili generali delle spese per la giustizia nell'ambito del Bilancio dello Stato.

Enrico COSTA (FI) sottolinea la necessità di un'attenta analisi dei dati di bilancio ed invita la Commissione a darsi tempi di lavoro adeguati alla complessità della materia.

Edmondo CIRIELLI (AN), riservandosi ulteriori interventi di merito, evidenzia la gravità del taglio di 380,6 milioni di euro allo stato di previsione del Ministero della giustizia, rilevando una stridente contraddizione con la campagna elettorale dell'attuale coalizione di governo. Si sofferma in particolare sull'entità di alcune spese afferenti il Gabinetto del Ministro. Chiede poi chiarimenti al Governo in ordine alla drastica riduzione delle spese di giustizia - tra cui rientrano quelle relative al gratuito patrocinio - che considera complessivamente immotivata. Rivendica infine alla precedente coalizione di governo il merito di avere sempre incrementato la dotazione annua per la giustizia.

Paolo GAMBESCIA (Ulivo), relatore, precisa di aver fatto cenno ai valori globalmente riferibili a ciascuno dei cinque centri di responsabilità della spesa, senza entrare nell'ulteriore dettaglio.

Manlio CONTENTO (AN) chiede chiarimenti al Governo in ordine alle ragioni che hanno indotto all'istituzione di un Fondo per il funzionamento della giustizia come da articolo 209 del disegno di legge finanziaria, nonché agli effetti che avrebbe l'articolo 64 dello stesso disegno di legge circa le retribuzioni dei magistrati, con particolare riguardo alla durata del regime transitorio. Chiede altresì ulteriori delucidazioni sulla finalizzazione del fondo di cui alla tabella A, anche in relazione alle esigenze finanziarie delle diverse proposte di legge che sono all'esame parlamentare. Manifesta infine alcuni dubbi sulle riduzioni che hanno colpito alcune unità previsionali di base, con particolare riguardo agli affari di giustizia.

Daniele FARINA (RC-SE) chiede chiarimenti al Governo in ordine agli interventi in materia di edilizia penitenziaria al fine di distinguere i nuovi edifici rispetto alle ristrutturazioni. Ritiene che risulti ancora inadeguatamente finanziata la sanità penitenziaria e richiama l'attenzione sulla situazione del personale precario sempre nel comparto penitenziario. Chiede, altresì, chiarimenti sulla dotazione del gratuito patrocinio, associandosi al collega Cirielli.

Giuseppe CONSOLO (AN) rileva innanzitutto la contraddizione tra gli attuali


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tagli al bilancio della giustizia e le critiche precedentemente rivolte dall'attuale coalizione di governo alla maggioranza precedente. Richiamandosi all'opposizione non pregiudiziale condotta dalla sua parte politica sull'indulto, rileva che non si è adottato alcun piano per l'edilizia penitenziaria tale da garantire che il problema del sovraffollamento delle carceri non si ripresenti in tempi brevi. Lamenta poi l'assenza di adeguati investimenti nel campo dell'informatica, segnalando come ancora talune sentenze ed ordinanze siano scritte a mano spesso in modo illeggibile, tanto che si devono produrre istanze volte a renderle comprensibili. Condivide infine i rilievi sulle conseguenze per i giovani magistrati delle disposizioni dell'articolo 64 del disegno di legge finanziaria, ma invita la Commissione a riflettere sui devastanti effetti derivati dall'introduzione del meccanismo automatico nella progressione retributiva nella carriera dei magistrati e su come sia necessario superare finalmente tale condizione.

Luigi VITALI (FI), riservandosi un successivo intervento di merito, a titolo preliminare chiede al Governo chiarimenti in ordine alle conseguenze del «colpo di mano» assestato prima della pausa estiva al bilancio del Ministero della giustizia e sostanzialmente subito dal Ministro in carica, comportante una sottrazione di circa 350 milioni di euro. Rileva come lo stato di previsione per il 2007 non solo confermi ma peggiori tale situazione che pure lo stesso Ministro aveva pubblicamente denunciato come insostenibile in una conferenza-stampa. Attende, quindi, di sapere se si considera immodificabile il quadro così delineato ovvero se vi è disponibilità ad una correzione in sede parlamentare. In caso contrario, ritiene inevitabile, in ragione della logica esatta dei dati contabili, il sospetto che vi sia un orientamento fittizio volto alla riorganizzazione degli uffici giudiziari.

Enrico COSTA (FI) chiede al Governo chiarimenti in ordine ai 20 milioni di euro destinati al risarcimento del danno giudiziario, al fine di sapere quanto sia stato speso allo stesso titolo negli anni precedenti e se vi rientra il caso dell'irragionevole durata del processo.

Federico PALOMBA (IdV), richiamandosi alle dichiarazioni programmatiche rese dal Presidente del Consiglio ed a quelle del Ministro della giustizia, rammenta l'impegno assunto a dimezzare nel corso della legislatura il carico processuale. Chiede quindi al Governo quali interventi abbia previsto per raggiungere tale obiettivo nell'ambito dei documenti di bilancio all'esame parlamentare. Ribadisce al riguardo la priorità che vi annette la sua parte politica. Si associa poi alle preoccupazioni emerse in relazione all'articolo 64 invitando alla massima cautela al fine di evitare atteggiamenti ingiustamente punitivi o depressivi tali da provocare lacerazioni e conflitti sul piano interistituzionale.

Stefania Gabriella Anastasia CRAXI (FI), invocando rispetto per il lavoro della Commissione, si domanda su quale testo del disegno di legge finanziaria il Parlamento sia chiamato ad esprimersi, dal momento che il Presidente del Consiglio ha ripetutamente dichiarato che sarà oggetto di modificazioni.

Pino PISICCHIO, presidente, fa presente che la Commissione lavora correttamente sui testi presentati dal Governo, che sono peraltro oggetto di incisivo intervento parlamentare.

Paola BALDUCCI (Verdi) richiama l'attenzione della Commissione sull'edilizia penitenziaria e sul gratuito patrocinio, preoccupata per il taglio delle spese. Lamenta peraltro la mancata previsione del gratuito patrocinio nella fase dell'esecuzione della pena, ricordando come spesso vi sopperiscano volontariamente alcuni avvocati del libero foro.

Gino CAPOTOSTI (Pop-Udeur), a proposito della rilevata continuità nei tagli alle spese per la giustizia, rammenta come


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vi sia alla base il cospicuo deficit che l'attuale maggioranza di governo ha riscontrato nelle casse dello Stato, così come aveva denunciato nella campagna elettorale. Giudicando nel complesso equilibrato il quadro finanziario della giustizia, rileva la tendenza positiva ad implementare i servizi resi ai cittadini. Nell'apprezzare l'istituzione di un fondo per le spese di funzionamento quale clausola di salvaguardia per dare una tempestiva risposta di giustizia, ritiene che vi sia una coerenza di fondo anche con i provvedimenti legislativi all'esame del Parlamento. Quanto al gratuito patrocinio, osserva che sono molto frequenti i casi di abuso soprattutto in sede civile; ritiene poi nel complesso giustificate le riduzioni delle indennità in un'ottica di equità globale. Si richiama infine alla necessità di entrare nel terzo millennio, abbandonando la logica delle parole in favore della pratica delle azioni.

Silvio CRAPOLICCHIO (Com.It) richiama la finalità generale di risanamento della manovra finanziaria, che tuttavia presenta luci ed ombre a giudizio della sua parte politica. Chiede maggiore attenzione per l'edilizia penitenziaria, anche a seguito della concessione dell'indulto. Si esprime favorevolmente al finanziamento del gratuito patrocinio ed approva l'istituzione del fondo per le spese di funzionamento. Riservandosi di nell'ambito della situazione del Paese.

Pino PISICCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 262/06: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Paolo GAMBESCIA(Ulivo), relatore, avverte che il disegno di legge in esame è diretto a convertire in legge il decreto legge n. 262 del 2006, recante una serie di disposizioni eterogenee in materia tributaria e finanziaria, per cui la competenza della Commissione Giustizia si limita alle disposizioni di natura sanzionatoria.
La prima di queste disposizioni è contenuta nei commi 3 e 4 dell'articolo 1, che introducono una procedura semplificata per la distruzione, sotto controllo doganale, delle merci sospettate di violare diritti di proprietà intellettuale. In particolare, le predette disposizioni, in applicazione dell'articolo 11 del regolamento (CE) n. 1383/2003, relativo all'intervento dell'autorità doganale nei confronti di merci sospettate di violare taluni diritti di proprietà intellettuale, introducono una procedura semplificata per il sequestro e la distruzione delle merci sospettate di violare diritti di proprietà intellettuale. La novità consiste nel fatto che la distruzione della merce contraffatta potrebbe ora avvenire con notevole anticipo: invece di aspettare il passaggio della sentenza penale in giudicato, sarà infatti la stessa autorità doganale a poter procedere alla distruzione senza che sia necessario provare l'effettiva violazione del diritto di proprietà intellettuale. Ciò consentirà di evitare le spese di deposito e custodia delle merci, che gravano sul Ministero della giustizia, salva la successiva rivalsa sui responsabili dell'illecito, ove risulti provato. La procedura semplificata potrà essere eseguita, secondo quanto stabilito dall'articolo 11 del regolamento (CE) n. 1383/2003, ove concorrano le seguenti condizioni: a) la comunicazione scritta inviata alle autorità doganali dal titolare del diritto (entro 10 giorni dalla notifica ricevuta dalle stesse autorità, 3 giorni in caso di merci deperibili), dalla quale risulti che il transito delle merci avviene in violazione di un diritto di proprietà intellettuale; b) il consenso alla distruzione, espresso sia dal titolare del diritto di proprietà intellettuale, sia dal dichiarante, proprietario o detentore della merce. Il consenso di quest'ultimo si presume accordato ove egli


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non si opponga espressamente alla distruzione entro il termine prescritto. La distruzione avverrà a spese del titolare del diritto e sotto la sua responsabilità, fatta salva la possibilità di prelievo di campioni conservati dagli uffici doganali a fini giudiziari. Il comma 4 affida la determinazione dei tempi e delle modalità esecutive della procedura sopradescritta a un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare di concerto con i Ministri della giustizia e dello sviluppo economico.
Altra disposizione di competenza della Commissione è data dal comma 6 dell'articolo 2, che estende a tutti i crediti pignorati del debitore verso terzi la procedura di espropriazione attualmente prevista unicamente per il pignoramento del quinto dello stipendio, previsto dall'articolo 545 del codice di procedura civile. In base alla modifica introdotta dal decreto, tutti gli atti di pignoramento di crediti verso terzi, e non solo quelli di pignoramento del quinto dello stipendio, possono contenere l'ordine al terzo di pagare direttamente il credito al concessionario.
Altra disposizione rientrante nell'ambito di competenza della Commissione è l'articolo 34, recante modifiche all'articolo 98 del codice delle comunicazioni elettroniche in materia di sanzioni amministrative per violazioni delle disposizioni ivi previste in materia di reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico, in particolare inasprendo talune delle sanzioni indicate.
L'articolo 44 reca modifiche al nuovo codice della strada in materia di patente a punti e di confisca dei ciclomotori. In particolare, i commi 1 e 2 recano disposizioni in materia di patente a punti, al fine di adeguare la normativa alla sentenza della Corte costituzionale n. 27 del 2005 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 126-bis, comma 2, del codice della strada nella parte in cui disponeva la decurtazione del punteggio a carico del proprietario del veicolo, qualora questi non avesse comunicato i dati del conducente al momento della commessa violazione. Il comma 3 modifica l'articolo 97 del codice della strada relativo alla circolazione dei ciclomotori: in primo luogo, viene specificato che la sanzione amministrativa prevista al comma 7, per chi circola con un ciclomotore per il quale non è stato rilasciato il certificato di circolazione, si applica solo nel caso in cui detto certificato sia previsto; in secondo luogo, viene introdotta la sanzione amministrativa accessoria del fermo, in luogo della sanzione della confisca, nel caso di circolazione con un ciclomotore cui siano stati manomessi gli organi di propulsione, che sviluppi una velocità superiore a quella consentita (pari a 45 km/h su strada orizzontale) o che non risponda alle caratteristiche indicate nella carta di circolazione. Il comma 4 modifica l'articolo 170 del codice della strada relativo al trasporto di persone e di oggetti sui veicoli a motore a due ruote, estendendo la sanzione accessoria del fermo amministrativo anche ai casi in cui la violazione sia stata commessa da persona maggiorenne e innalzando a sessanta giorni (in luogo dei trenta, originariamente) il periodo del fermo amministrativo, con un'estensione a novanta giorni nel caso in cui nel corso di un biennio la violazione sia stata commessa con un ciclomotore o con un motociclo per almeno due volte.

Pino PISICCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 10 ottobre 2006.

L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 14.30 alle 15.


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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Martedì 10 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Pino PISICCHIO.

La seduta comincia alle 15.

Sulla programmazione dei lavori della Commissione.

Pino PISICCHIO, presidente, comunica che, a seguito della riunione odierna dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, è stata stabilita la programmazione dei lavori della Commissione in ordine all'esame in sede consultiva dei documenti di bilancio ed all'esame in sede referente del disegno di legge C. 1780 - trasmesso dal Senato - sull'ordinamento giudiziario.
In ordine ai documenti di bilancio, l'esame preliminare si concluderà domani; il termine per la presentazione di emendamenti e di ordini del giorno è fissato alle ore 9 di giovedì 12 ottobre; l'esame si concluderà nella stessa giornata.
Per quanto riguarda il disegno di legge sull'ordinamento giudiziario si osserverà la seguente programmazione: giovedì 12 ottobre, al termine dell'esame dei documenti di bilancio, inizierà l'esame preliminare, che proseguirà e si concluderà venerdì 13 ottobre. Il termine per la presentazione di emendamenti è fissato alle ore 12 di martedì 17 ottobre. Nella stessa giornata e nella successiva si procederà all'esame degli emendamenti, mentre giovedì 19 ottobre si concluderà l'esame in sede referente.

La seduta termina alle 15.05.