VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 11 ottobre 2006


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Intervengono il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro, ed i sottosegretari di Stato per le infrastrutture, Luigi Meduri, e per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 13.50.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato il 10 ottobre 2006.


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Ermete REALACCI, presidente, ricorda che nella seduta di ieri, in cui ha avuto inizio l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, sono state poste al Governo talune richieste preliminari di chiarimento sul contenuto delle disposizioni di competenza della VIII Commissione, relative non soltanto alla manovra di bilancio, ma anche al decreto-legge collegato.

Tino IANNUZZI (Ulivo), relatore, nel riassumere i termini del dibattito svolto nella seduta introduttiva, esprime anzitutto apprezzamento per gli aspetti positivi contenuti nel disegno di legge finanziaria, che riguardano la proroga degli sgravi fiscali per le ristrutturazioni edilizie, la separazione tra il ruolo di concedente e di concessionario dell'ANAS, la soppressione del Fondo centrale di garanzia per le autostrade e ferrovie metropolitane e la sua attribuzione ad ANAS.
Intende, tuttavia, sottoporre all'attenzione del Ministro delle infrastrutture tre profili di problematicità, che a suo avviso richiedono una riflessione e un approfondimento. Si tratta, in primo luogo, dell'articolo 52 del disegno di legge finanziaria, che prevede l'introduzione di un'assicurazione obbligatoria per i rischi derivanti dalle calamità naturali, con riguardo agli immobili privati. Nel ricordare che una norma di tale tenore era prevista nell'articolo 46 del disegno di legge finanziaria per il 2004 e che tale norma fu soppressa nel corso dell'esame parlamentare, segnala che tale soppressione fu determinata anche a seguito della segnalazione trasmessa dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato alle Camere il 20 novembre 2003. In proposito, ricorda che l'Autorità evidenziava un contrasto tra l'introduzione dell'assicurazione obbligatoria e gli interessi dei consumatori, atteso che l'introduzione di tale polizza avrebbe recato un effetto discorsivo della concorrenza e un pregiudizio per il corretto computo dell'alea per i grandi eventi calamitosi. La struttura di tale polizza, quindi, non è adeguata al perseguimento delle finalità sottese alla sua introduzione. Rileva infatti che lo Stato, in tale ambito, deve avere un ruolo attivo e diretto, per il reale interesse pubblico in gioco e per le conseguenze di enorme impatto sulle comunità locali. Per le ragioni evidenziate, rileva la necessità di sopprimere l'articolo 52 del disegno di legge finanziaria, considerati anche gli oneri finanziari che l'assicurazione obbligatoria comporterebbe per i privati e per le famiglie. Ritiene che la previsione di una disposizione in materia di assicurazione obbligatoria sui rischi derivanti da calamità naturale dovrebbe essere più opportunamente disciplinata in un provvedimento articolato, che preveda una consistente dotazione finanziaria destinata al Fondo di garanzia per sostenere le nuove assicurazioni, nonché detrazioni fiscali per i privati.
Rileva, inoltre, che il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione reca una dotazione finanziaria insufficiente; consapevole del fatto che il Ministro delle infrastrutture si è battuto per ottenere maggiori risorse in tale ambito, auspica che siano definite le necessarie misure per incrementare le risorse del Fondo. Segnala, infine, che non è accettabile che nella Tabella B nel disegno di legge finanziaria non siano previsti accantonamenti di competenza del Ministero delle infrastrutture: ritiene che tale situazione debba essere superata, affinché possano essere individuate le risorse finanziarie necessarie a fornire una copertura ai provvedimenti legislativi che la Commissione dovrà approvare nel corso del prossimo esercizio. Auspica, infine, che siano rafforzati gli sgravi fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio, in ottemperanza agli impegni che il Governo ha assunto in occasione dell'approvazione della risoluzione 8-00011, concernente proprio le misure per la riqualificazione del patrimonio edilizio, che ha ricevuto un supporto unanime della Commissione.

Mauro CHIANALE (Ulivo) intende svolgere alcune specifiche considerazioni, anche con riferimento alle previsioni contenute nel decreto-legge n. 262 del 2006. Osserva preliminarmente che sarebbe stato preferibile discutere delle modificazioni


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da apportare ai compiti di ANAS nell'ambito dell'esame parlamentare di un disegno di legge di iniziativa governativa o parlamentare, piuttosto che in un decreto-legge. Ciò premesso, rileva l'opportunità di un chiarimento del Governo sull'introduzione di una convenzione unica per le concessioni autostradali, considerato che è noto che sulla norma sia in corso una riflessione, anche con riferimento ai profili di compatibilità comunitaria. Sottolinea, altresì, l'esigenza di acquisire una valutazione del Ministro in ordine all'eventuale contenzioso che potrebbe essere determinato dall'entrata in vigore di tale disciplina.

Tommaso FOTI (AN) rileva che la manovra finanziaria complessiva prevede - contro il dettato costituzionale, consacrato in una sentenza della Consulta - l'attribuzione al Governo di una delega per la riforma del «sistema di valutazione del Catasto fabbricati» con la quale si rende addirittura definitivo il criterio di un catasto non reddituale, come è in tutti i Paesi civili del mondo, ma patrimoniale. Reputa inconcepibile tale disposizione, che si abbatterà sui proprietari degli immobili, che rappresentano più dell'ottanta per cento della popolazione italiana. Considerato che appare inaccettabile attribuire allo Stato il potere di determinare i coefficienti per la redditività degli immobili, rileva la gravità di tale disposizione nell'attuale fase del mercato immobiliare, nella quale - da molti anni ormai - mentre i valori crescono i redditi calano. Aggiunge, inoltre, che il catasto di valore è il tipico strumento che si inventano i Governi che vogliono avere «mano libera», a proprio piacimento, in materia di tasse.
Per quanto riguarda il disegno di legge finanziaria, osserva che l'articolo 52 tenta di introdurre la polizza obbligatoria contro i danni da calamità naturali - nonostante il parere contrario dei sindacati confederali e di diverse associazioni dei consumatori, oltre che di Confedilizia - contravvenendo inoltre alle segnalazioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. In proposito, è anzitutto da segnalare che il Parlamento ha già introdotto, in materia, una specifica normativa (finanziaria 2005), che istituisce un apposito fondo di garanzia per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati destinati a qualsiasi uso, normativa di cui non è stato ancora emanato il previsto regolamento attuativo.
Dopo avere rilevato l'incongruenza della imposta di scopo prevista nel disegno di legge finanziaria, intende soffermarsi sulla disposizione di cui all'articolo 12 del decreto-legge n. 262. Al riguardo, ritiene che la Commissione non possa continuare ad assistere a una vicenda nella quale il Ministro esterna opinioni, che puntualmente vengono smentite il giorno dopo dalle società concessionarie. Sarebbe opportuna un'audizione delle società concessionarie congiuntamente con il Ministro, al fine di favorire il libero contraddittorio delle parti. Pur reputando corretti taluni elementi a giustificazione delle scelte fatte, rileva la necessità di individuare una soluzione improntata a un equilibrio politico, piuttosto che a motivazioni di diverso tenore. In ogni caso, preannuncia la presentazione di emendamento soppressivo dell'articolo 12 del decreto-legge.
Rileva, da ultimo, che nel disegno di legge finanziaria e nel decreto-legge n. 262 non si riscontrano taluni interventi che erano stati prospettati dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; anche su questo punto, rileva la necessità di un chiarimento.

Franco STRADELLA (FI), nel ringraziare il Ministro delle infrastrutture per la partecipazione ai lavori della Commissione, ricorda di avere già segnalato nella seduta di ieri taluni profili problematici con riferimento al decreto-legge n. 262 del 2006 e al disegno di legge finanziaria. Intende, in questa sede, sottoporre al Ministro delle infrastrutture alcune questioni, sulle quali si augura di acquisire una risposta chiara. Occorre chiedersi, in primo luogo, quali siano le ragioni per le quali si debba continuare a utilizzare la decretazione di urgenza e la manovra


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finanziaria per la regolamentazione di discipline che dovrebbero essere frutto, invece, di un confronto aperto in un dibattito parlamentare; si tratta della politica della casa, dell'assetto dell'ANAS, della compensazione dell'imposta sul valore aggiunto ai subappaltatori, come prevede l'articolo 35 del decreto-legge n. 248 del 2006. Ritiene che il Parlamento non possa assistere passivamente all'espropriazione delle sue prerogative, atteso che la forma di governo italiana è ancora una forma di governo parlamentare.
Per quanto riguarda la realizzazione delle opere pubbliche, fa presente che il Parlamento non dispone ad oggi di una definizione delle priorità infrastrutturali, che sarebbero necessarie per garantire la competitività del «sistema Paese».

Paolo CACCIARI (RC-SE), nell'associarsi alle considerazioni svolte dal relatore, esprime apprezzamento per la previsione di cui all'articolo 12 del decreto-legge, che dispone, di fatto, un riordino delle convenzioni autostradali. Con riguardo all'articolo 13 del decreto-legge n. 262, ritiene che non si possa derogare alla normativa in materia di tutela ambientale, laddove si tratta della realizzazione di porti industriali altamente inquinanti.
Con riferimento all'articolo 141 del disegno di legge finanziaria, ribadisce quanto rilevato nella seduta di ieri circa l'opportunità di destinare maggiori introiti derivanti dalla tassazione a carico di autoveicoli pesanti, conseguente al recepimento della direttiva 2006/38/CE, a un Fondo per la mitigazione ambientale, al fine di evitare che tali entrate possano confluire indistintamente negli stanziamenti destinati alle opere pubbliche. Rileva, inoltre, l'insufficienza della dotazione finanziaria per far fronte agli interventi previsti dalla legislazione speciale per Venezia, atteso che appare necessario garantire adeguate risorse finanziarie ad opere che non siano il MOSE e che ci sono finanziamenti che devono essere recuperati. Segnala, inoltre, che, pur essendo apprezzabile il processo di concertazione con gli attori locali per la definizione delle priorità infrastrutturali, occorre che tale processo di concertazione venga concordato anche a livello parlamentare.

Vittorio ADOLFO (UDC), nel riservarsi di intervenire più approfonditamente nel seguito della discussione per esprimere il suo totale disaccordo sulla manovra di finanza pubblica, fa presente che, nella giornata odierna, l'Assemblea della Camera ha votato una mozione che, di fatto, riconosce che il ponte sullo Stretto di Messina non è un'opera prioritaria. Osservato che sono stati previsti 3,3 miliardi di euro per la realizzazione di quest'opera, rileva la necessità che si chiarisca quali sono le opere infrastrutturali prioritarie nella presente legislatura.

Raffaella MARIANI (Ulivo), nell'esprimere soddisfazione per lo stanziamento di risorse destinate alle opere strategiche di preminente interesse nazionale, reputa tale stanziamento apprezzabile, in quanto intende far fronte ai problemi esistenti in un settore, in cui negli scorsi mesi si è registrata una emergenza a motivo della prospettata chiusura dei cantieri. Rileva la necessità di prevedere un incremento delle risorse destinate al Fondo per l'accesso alle abitazioni in locazione. Per quanto riguarda l'articolo 52, ritiene che occorra assumere una posizione coerente con la precedente legislatura e che, pur essendo disponibile a ridiscutere tale previsione, non appare corretta la formulazione attualmente prevista nel testo. Nell'auspicare che possano essere aumentate le detrazioni per la riqualificazione del patrimonio edilizio, giudica positiva l'estensione delle previsioni concernenti il miglioramento dell'efficienza energetica, che potrà ripercuotersi positivamente sulla situazione della casa.
In conclusione, rileva la necessità che si provveda ad alimentare le tabelle dei Fondi speciali di competenza dei dicasteri di riferimento della Commissione, affinché si possa fornire la necessaria copertura finanziaria ai provvedimenti di iniziativa parlamentare nel corso della legislatura.


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Ermete REALACCI, presidente, richiama l'esigenza di adeguati stanziamenti nei fondi speciali, al fine di garantire copertura finanziaria ai provvedimenti legislativi di spesa che la Commissione sta esaminando. Osserva, inoltre, che lo stanziamento destinato agli sgravi per incentivare gli autoveicoli «Euro 4» ed «Euro 5» appare incomprensibile, considerato che le nuove autovetture in commercio sono omologate sulla base di tali parametri e, dunque, l'acquisto di tali vetture è, di fatto, obbligatorio. Sarebbe, quindi, più ragionevole prevedere tali stanziamenti per l'introduzione di autoveicoli particolarmente innovativi.

Il Ministro Antonio DI PIETRO, nel ringraziare la Commissione per la positiva interlocuzione tra Parlamento e Governo nell'ambito dell'esame del disegno di legge finanziaria, intende fornire una lettura integrata dei documenti di bilancio e del decreto-legge n. 262 del 2006, per le parti concernenti la sua competenza. Segnala che tali provvedimenti recano, per un verso, misure di carattere ordinamentale e, per l'altro, interventi di carattere finanziario.
Richiama la necessità di ristabilire ordine nel settore autostradale, con specifico riferimento all'articolo 12 del decreto-legge e all'articolo 142 del disegno di legge finanziaria, sottolineando che si prevede la definizione di una nuova struttura di ANAS, al fine di superare la confusione dei ruoli tra concedente e concessionario. Precisato che il Ministero non potrebbe inglobare parte delle strutture dell'ANAS nelle funzioni di vigilanza, costruzione e gestione delle strade, anche per l'oggettiva impossibilità di trasferire il personale da ANAS al Ministero, sottolinea che, in tale contesto, le opzioni alternative sono due: l'istituzione di una direzione centrale, nell'ambito di ANAS, dipendente funzionalmente dal Ministero delle infrastrutture e gerarchicamente dalla presidenza dell'ANAS; ovvero una società di scopo avente autonomia finanziaria, organizzativa, gestionale per ridurre al minimo l'insorgere di conflitti di interesse.
Rileva, quindi, la necessità di una revisione globale dell'assetto delle concessioni autostradali attraverso una riscrittura delle convenzioni. Giudica indispensabile la previsione di cui all'articolo 12 del decreto-legge, al fine di individuare una soluzione al problema dei rapporti con i concessionari e per ragioni di ordine tecnico. Osserva, infatti, che diciassette convenzioni, delle ventidue esistenti, sono formalmente scadute, alcune a partire già dal 2004. In proposito, ritiene che sia necessario intervenire, al fine di evitare il blocco nella realizzazione di opere strategiche per il Paese, come ad esempio il passante di Mestre. Fa presente l'impossibilità di firmare tali convenzioni, anche in ragione di quanto deciso dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio nella recente sentenza sul contenzioso con la società «Autostrade dei parchi». Alla luce del dispositivo di tale sentenza, rileva che la normativa vigente in materia di tariffe non determina un meccanismo automatico per l'incremento delle tariffe, ma implica una valutazione di merito, al fine di verificare se l'individuazione della produttività degli investimenti sia rispettata. Segnala che la citata sentenza del TAR ha condannato ANAS e il Ministero delle infrastrutture, responsabili di non avere controllato adeguatamente l'attuazione della convenzione. In tale situazione, il Ministro delle infrastrutture non può, allo stato, «ratificare» le diciassette convenzioni scadute, pur essendo queste già state «vistate» dall'ANAS. Per tale ragione, appare necessaria l'emanazione di una norma di natura primaria, che consenta una riscrittura delle convenzioni in coerenza con il dovere di controllare l'intero settore.
Osserva, poi, che un'altra questione riguarda il contrasto tra una specifica convenzione e il divieto di esserne parti, se nel capitale azionario è presente una importante quota detenuta da un socio costruttore; a tale riguardo, fa presente di avere agito coerentemente con la sua funzione istituzionale sulla scorta del parere del Consiglio di Stato. Anche per conto di tale situazione, fa presente di avere introdotto


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nell'articolo 12 nuovi obblighi per i concessionari, che rappresentano delle vere e proprie clausole di salvaguardia per il settore: dal divieto degli appalti in house per le società partecipate da costruttori, al limite del 5 per cento dei diritti di voto dei soci costruttori nella nomina degli amministratori. Nel segnalare che la disposizione di cui all'articolo 12 non è da considerarsi «blindata», si dichiara disponibile ad ascoltare suggerimenti che proverranno dalla Commissione, come peraltro già comunicato anche alla società «Autostrade», che dovrebbe avere tutto l'interesse ad avviare una discussione di merito su tali questioni.
Con riferimento alle questioni concernenti la politica abitativa, prende atto delle richieste emerse nel corso del dibattito, precisando altresì che la disciplina del catasto non rientra tra le materie di stretta competenza del suo dicastero.
Sottolinea, poi, che le indicazioni raccolte sul territorio in ordine alla definizione delle priorità infrastrutturali, dopo aver completato il processo di consultazione con tutte le regioni, confluiranno in un documento, che verrà trasmesso contestualmente al Parlamento e alla Conferenza unificata.
Quanto all'articolo 141 del disegno di legge finanziario, nel prendere atto della richiesta del deputato Cacciari, sottolinea che si tratta di una applicazione della normativa europea e che ad essa non sono ascritti effetti finanziari. Richiama, inoltre, l'esigenza della previsione di cui all'articolo 13 del decreto-legge collegato alla manovra, al fine di realizzare un sistema portuale competitivo con gli altri paesi europei: assicura, comunque, che l'applicazione della disposizione terrà conto della normativa in materia ambientale. In proposito, ricorda anche che è in corso una riflessione sul riparto di competenze tra il Ministero delle infrastrutture e il Ministero dei trasporti con riguardo alle Autorità portuali.
In conclusione, dichiara di sostenere con convinzione l'impianto normativo del disegno di legge finanziaria per le parti di competenza, che fissa obiettivi ambiziosi in una situazione di grave difficoltà nell'assetto dei conti pubblici. Ricorda che la maggioranza ha sostenuto nel programma dell'Unione la necessità delle infrastrutture per il rilancio dell'economia nazionale; ritiene, tuttavia, che la realizzazione di tale obiettivo necessiti degli adeguati stanziamenti. Esprime, quindi, la sua soddisfazione per essere riuscito a «salvare» le risorse già destinate alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, che verranno destinate alla realizzazione di opere infrastrutturali nelle regioni Sicilia e Calabria. Osservato che la sopravvivenza della società Stretto di Messina consente allo Stato di non pagare le penali previste da un'eventuale rescissione del contratto per la realizzazione del ponte e lascia impregiudicata la possibilità - per i governi futuri - di riprendere il progetto di collegamento stabile tra Sicilia e Calabria, dichiara comunque che il Governo reputa non prioritaria e non indispensabile tale infrastruttura.

Ermete REALACCI, presidente, reputa essenziale che il Ministro chiarisca con precisione la sua posizione in ordine alla questione degli sgravi fiscali per la riqualificazione del patrimonio edilizio, al fondo sociale per le locazioni e alle risorse dei fondi speciali per le parti di competenza del Ministero.

Il Ministro Antonio DI PIETRO reputa condivisibili le linee di indirizzo che la Commissione ha indicato sulle questioni testé evidenziate dal presidente. Si riserva, quindi, di proporre appositi interventi in materia nell'ambito del Consiglio dei Ministri, affinché il seguito dell'esame parlamentare della manovra finanziaria possa portare significativi miglioramenti in questi settori.

Franco STRADELLA (FI), intervenendo per una ulteriore richiesta di chiarimento, rileva l'opportunità che il Governo chiarisca le conseguenze derivanti dalla soppressione del Registro Italiano Dighe, di cui all'articolo 45 del decreto-legge collegato alla manovra finanziaria.


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Il Ministro Antonio DI PIETRO sottolinea che tale soppressione è stata motivata dalla necessità di un contenimento delle spese derivanti dall'operatività di tale struttura, che ha comportato il trasferimento delle relative competenze alle articolazioni ministeriali competenti in tale ambito.

Tommaso FOTI (AN), intervenendo per ulteriori precisazioni, giudica incomprensibile la mancata introduzione nella manovra di finanza pubblica della flat tax sui redditi da locazione, la cosiddetta «cedolare secca», che avrebbe determinato un beneficio a vantaggio dell'andamento del mercato immobiliare.
Quanto all'articolo 12 del decreto-legge collegato alla manovra, ritiene che non si possa applicare erga omnes il giudicato di una sentenza amministrativa, che fa riferimento ad una specifica fattispecie e ad una convenzione chiaramente circoscritta. Rileva, inoltre, che le motivazioni addotte dal Ministro per l'adozione del citato articolo 12 dovrebbero presupporre la necessità di definire una normativa per tutti i servizi pubblici, e non solo per una parte di essi. Osservato che il meccanismo del price-cap è stato giudicato legittimo anche a livello giurisdizionale, precisa che la sentenza considera legali i controlli svolti nel 2005. Nel ribadire, quindi, che appare poco corretto estendere l'applicazione generalizzata delle massime di una sentenza a tutte le situazioni esistenti, esprime perplessità per le modalità con le quali si è proceduto alla riorganizzazione dell'ANAS.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 262/06 Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 10 ottobre 2006.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, osserva che l'articolata discussione testé svolta sul disegno di legge finanziaria fornisce indicazioni importanti anche in ordine al provvedimento in titolo, che risulta strettamente connesso alla manovra di bilancio nel suo complesso. Attesa la rilevanza delle questioni emerse, avverte pertanto che è in fase di predisposizione una articolata proposta di parere, che si riserva di presentare nella giornata di domani.

Tommaso FOTI (AN), considerato che risulta - a livello informale - che le Commissioni competenti in sede referente potrebbero proseguire nei loro lavori anche nella prossima settimana, rileva l'opportunità che la Commissione non concluda l'esame del provvedimento nella giornata di domani, allo scopo di esprimere un parere articolato sulle parti di competenza.

Ermete REALACCI, presidente, rileva che, allo stato, non è chiaro quale potrà essere l'articolazione dei lavori dell'Assemblea nella prossima settimana; pertanto, essendo il provvedimento in titolo inserito in calendario a partire dall'inizio della prossima settimana, non appare possibile prevedere una eventuale estensione nella programmazione dei lavori della Commissione. Giudica, inoltre, preferibile che la stessa VIII Commissione possa rendere tempestivamente il parere di competenza, anche al fine di contribuire con efficacia al dibattito in corso presso le Commissioni di merito.

Pietro ARMANI (AN) fa presente che le Commissioni riunite V e VI dovrebbero proseguire l'esame del provvedimento anche la prossima settimana. Ritiene, comunque, che se la Commissione esprimesse il parere nella giornata di domani, ciò potrebbe essere di ausilio ai lavori delle Commissioni di merito.


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Tommaso FOTI (AN), preso atto delle considerazioni testé svolte, non ritiene pregiudiziale un rinvio alla prossima settimana dell'esame del provvedimento, a condizione che nella seduta di domani vi siano gli spazi adeguati per i necessari approfondimenti.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.05.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 15.05.

Proposta di nomina del dottor Fausto Giovanelli a presidente dell'Ente parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Nomina n. 8.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 3 ottobre 2006.

Raffaella MARIANI (Ulivo), relatore, propone di esprimere parere favorevole sulla nomina in esame, richiamando le ragioni già esposte nella precedente seduta.

Ermete REALACCI, presidente, intende esprimere apprezzamento per la figura designata alla presidenza del parco dell'Appennino Tosco-Emiliano, sottolineando che questi potrà svolgere rilevanti funzioni propulsive nella progettualità del parco stesso.

Tommaso FOTI (AN), pur non esprimendo contrarietà sulla nomina in titolo, preannuncia l'astensione dei gruppi di opposizione, segnalando che l'ex senatore Giovanelli, dopo essere stato promotore dell'istituzione del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-emiliano, è ora in procinto di diventarne il presidente.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, indice quindi la votazione sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Ermete REALACCI, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 24
Votanti 19
Astenuti 5
Maggioranza 10
Hanno votato sì 18
Hanno votato no 1

La Commissione approva.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Bandoli, Benvenuto, Bocci, Cacciari, Chianale, De Angelis, Fasciani, Francescato, Galeazzi, Gentili, Iannuzzi, Lomaglio, Longhi, Marantelli, Marchi in sostituzione di Frigato, Margiotta, Mariani, Pedulli, Realacci.

Si sono astenuti i deputati Acerbo, Adolfo, Di Cagno Abbrescia, Foti e Stradella.


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Proposta di nomina del dottor Mario Tozzi a presidente dell'Ente parco nazionale dell'Arcipelago toscano.
Nomina n. 9.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 4 ottobre 2006.

Romolo BENVENUTO (Ulivo), relatore, come preannunciato nella precedente seduta, propone di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina in esame, atteso che il candidato ha titoli rilevanti ed un adeguato profilo dal punto di vista scientifico, anche a livello internazionale, per ricoprire la carica. Fa presente, peraltro, il forte auspicio che il futuro presidente del parco sappia costruire positivamente il proprio rapporto con il territorio, con le sue istituzioni, con i soggetti economici e sociali. A suo giudizio, infatti, i parchi, nel Paese, non possono che rappresentare un progetto condiviso di conservazione ambientale, in stretto collegamento con lo sviluppo socio-economico e la coesione delle popolazioni locali.

Tommaso FOTI (AN) dichiara che un atteggiamento di disponibilità da parte dei gruppi di opposizione non può essere esteso alla nomina in esame, attesa la necessità che i parchi dispongano di vere competenze professionali e non di figure che puntano soltanto all'immagine. Sottolinea, inoltre, che i presunti titoli di merito del dottor Tozzi debbono essere letti anche alla luce di un'interrogazione in materia presentata dal deputato Giovanardi nella precedente legislatura e delle «esilaranti» dichiarazioni rivolte dal candidato ai sindaci toscani nella giornata odierna.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, indice quindi la votazione sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

Ermete REALACCI, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 24
Votanti 24
Maggioranza 13
Hanno votato sì 19
Hanno votato no 5

La Commissione approva.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Acerbo, Adolfo, Bandoli, Benvenuto, Bocci, Cacciari, Chianale, De Angelis, Di Cagno Abbrescia, Fasciani, Foti, Francescato, Galeazzi, Gentili, Iannuzzi, Lomaglio, Longhi, Marantelli, Marchi in sostituzione di Frigato, Margiotta, Mariani, Pedulli, Realacci, Stradella.

La seduta termina alle 15.25.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-00191 Adolfo: Eventi alluvionali nel Ponente Ligure.

5-00192 Benvenuto: Eventi alluvionali nel Ponente Ligure.