XI Commissione - Resoconto di mercoledì 11 ottobre 2006


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 11 ottobre 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.20.

RISOLUZIONI

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Giorgio Calò.

La seduta comincia alle 14.20.

Sui lavori della Commissione.

Gianni PAGLIARINI, presidente, in considerazione della presenza del sottosegretario per le comunicazioni, propone un'inversione dell'ordine del giorno nel senso di passare subito all'esame della risoluzione n. 7-00046, per proseguire poi con l'esame in sede consultiva del decreto legge 262/06 e dei disegni di legge Finanziaria e di bilancio.

La Commissione concorda.

7-00046 Fabbri e Misuraca: Situazione dei lavoratori di Poste Italiane SpA.
(Seguito della discussione e conclusione - Approvazione della risoluzione n. 8-00016).


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La Commissione prosegue la discussione, rinviata nella seduta del 28 settembre 2006.

Filippo MISURACA (FI) illustra la riformulazione della risoluzione in titolo (vedi allegato 1), risultante dal dibattito svolto in Commissione. Evidenziato come si sia pervenuti da tempo alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti del contact center di Reggio Calabria e si sia già definita la stabilizzazione anche dei lavoratori di Caltanissetta, si augura che analoghi risultati possano essere conseguiti anche per gli altri lavoratori di Poste Italiane Spa che si trovino nelle medesime condizioni, sull'intero territorio nazionale.

Augusto ROCCHI (RC-SE), apprezzato il lavoro svolto dalla Commissione, che ha prodotto una riformulazione della risoluzione in esame che impegna il Governo ad adoperarsi per la stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti di Poste Italiane Spa su tutto il territorio nazionale, dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla risoluzione in esame, nel testo riformulato.

Emilio DELBONO (Ulivo) dichiara il voto favorevole del suo gruppo, valutando positivamente la riformulazione del testo della risoluzione definita sulla base del dibattito svolto in Commissione, che fa riferimento all'esigenza di stabilizzare i rapporti di lavoro dei dipendenti di Poste Italiane Spa su tutto il territorio nazionale.

Cesare CAMPA (FI) ringrazia i presentatori della risoluzione, la cui iniziativa e disponibilità hanno consentito la definizione di un testo da tutti condiviso, in quanto l'esigenza della stabilizzazione dei rapporti di lavoro dei dipendenti di Poste Italiane Spa si pone in una serie di realtà: segnala, in particolare, l'esigenza di stabilizzare il rapporto di lavoro dei dipendenti di Poste Italiane Spa a Venezia, dove non stati rinnovati i contratti di 39 lavoratori e si sono assunti altri lavoratori per svolgere le medesime funzioni. Sollecita pertanto una soluzione a tale grave situazione.

Luigi FABBRI (FI) dichiara il voto favorevole del suo gruppo, sollecitando il Governo ad attivarsi nel senso indicato dalla risoluzione, in quanto diversamente potrebbe prodursi un contenzioso che darebbe sicuramente ragione ai lavoratori.

Lorenzo BODEGA (LNP) dichiara il voto favorevole del suo gruppo, sottolineando come nella provincia di Lecco si registrino gravi carenze del servizio postale, che dovrebbero essere affrontate anche con una migliore gestione del personale.

Angelo COMPAGNON (UDC) dichiara il voto favorevole del suo gruppo, evidenziando come la questione affrontata riguardi l'intero territorio nazionale, per cui è opportuno che il Governo si adoperi per individuare un'opportuna soluzione complessiva.

Gianni PAGLIARINI, presidente, apprezza il lavoro svolto dal deputato Misuraca, la cui disponibilità alla riformulazione del testo ha consentito di raccogliere il consenso di tutti i gruppi, nella direzione di una giusta stabilizzazione di rapporti di lavoro.

Il sottosegretario Giorgio CALÒ dichiara che il suo dicastero si adopererà nei confronti di Poste Italiane Spa nel senso indicato dalla risoluzione, a partire dall'incontro con i vertici della società previsto per la giornata di domani, pur precisando che il Governo non ha il potere di sindacare le scelte organizzative dell'azienda, anche sotto il profilo della gestione del personale. Evidenzia altresì come il Ministero delle comunicazioni abbia il compito di vigilare sulla corretta applicazione delle norme, ma che il Ministero dell'economia, azionista di Poste Italiane Spa, potrebbe avere una più incisiva capacità d'azione.

Cesare CAMPA (FI) evidenzia come il sottosegretario, nel suo incontro con i vertici di Poste Italiane Spa, previsto per domani, rappresenterà l'intero Governo.


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Dichiara inoltre di condividere le osservazioni del deputato Fabbri, sottolineando come, se il Governo non interverrà per favorire la stabilizzazione dei contratti di lavoro presso Poste Italiane Spa, si produrrà un contenzioso nell'ambito del quale verranno sicuramente tutelati i giusti diritti dei lavoratori.

Filippo MISURACA (FI) ringrazia i colleghi intervenuti nel dibattito, evidenziando come le soluzioni individuate per i lavoratori di Reggio Calabria e di Caltanissetta dovranno aprire la strada per la soddisfazione delle aspettative dei lavoratori di altre analoghe realtà di Poste Italiane Spa.

La Commissione approva quindi la risoluzione, nel testo riformulato, che assume il n. 8-00016.

La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Gianni PAGLIARINI. - Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e la previdenza sociale Michele Montagnino.

La seduta comincia alle 14.45.

DL 262/06: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta di ieri

Luigi FABBRI (FI) evidenzia come il provvedimento riguardi una serie di materie su cui non vi è il consenso dell'opposizione. In particolare, ritiene che scelte più coraggiose si sarebbero dovute compiere sui contributi previdenziali in agricoltura, settore che ha subito gravi danni in seguito ai timori prodotti, da ultimo, dalle notizie allarmistiche sulla influenza aviaria. Rileva altresì come l'intervento relativo alla formazione dei pubblici dipendenti risulti contraddittorio, prevedendosi una limitata razionalizzazione della spesa e un tentativo di valorizzare un istituto quale il Formez, anziché le competenze delle regioni, secondo quanto previsto dal Titolo V della Costituzione. Dichiara pertanto l'orientamento contrario del suo gruppo sul provvedimento in esame.

Alberto BURGIO (RC-SE), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 2).

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e previdenza sociale (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 18: Stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale (limitatamente alle parti di competenza).
(Parere alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Gianni PAGLIARINI, presidente, avverte che la Commissione è chiamata ad esaminare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3 del regolamento, il disegno di legge C. 1746-bis, legge finanziaria 2007, ed il disegno di legge C. 1747, recante il Bilancio dello stato per il 2007 ed il Bilancio triennale 2007-2009.


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L'esame si concluderà con la trasmissione alla Commissione bilancio di una relazione e con la nomina di un relatore, il quale potrà partecipare alle sedute di quella Commissione. La Commissione procederà altresì all'esame di eventuali emendamenti afferenti agli stati di competenza della Commissione ed ordini del giorno riferiti agli specifici ambiti materiali di competenza. In particolare, per quanto riguarda il disegno di legge di bilancio, la Commissione esaminerà lo stato di previsione della spesa del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (Tabella 4) e del Ministero della solidarietà sociale (Tabella 18), limitatamente alle parti di competenza.
La Commissione, oltre ad essere chiamata a trasmettere una relazione alla V Commissione su ciascuno stato di previsione, esaminerà anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza del disegno di legge di bilancio. A tale proposito ricordo che, ai sensi dell'articolo 121, comma 1, del regolamento, gli emendamenti proponenti variazioni compensative all'interno dei singoli stati di previsione devono essere presentati presso le Commissioni in sede consultiva. Peraltro, in considerazione delle modifiche alla struttura del bilancio conseguente alla riforma dell'assetto dei Dicasteri e del fatto che singoli stati di previsione possono rientrare nella competenza di più Commissioni, è da ritenersi comunque ammissibile la presentazione di emendamenti recanti variazioni compensative all'interno di tali stati di previsione anche direttamente in Commissione bilancio. Gli emendamenti approvati saranno inseriti nella relazione approvata dalla Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati, ai sensi dell'articolo 121, comma 4, del regolamento, nel corso dell'esame in Assemblea. Inoltre, potranno essere presentati e votati in Commissione anche emendamenti concernenti variazioni non compensative, ovvero variazioni compensate non all'interno del medesimo stato di previsione. Anche tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione. Nel caso in cui tali ultimi emendamenti fossero respinti è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio, anche al solo fine di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
Le medesime regole disciplinano anche gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge finanziaria per l'anno 2007. Nelle Commissioni in sede consultiva potranno essere presentati e votati emendamenti per le parti del disegno di legge finanziaria di rispettiva competenza. Tali emendamenti, ove approvati, saranno inseriti nella relazione della Commissione; ove respinti è invece necessario che gli stessi vengano ripresentati alla Commissione bilancio. Peraltro, anche in questo caso, è comunque ammissibile la presentazione degli emendamenti all'articolato della finanziaria direttamente in Commissione bilancio. Gli emendamenti presentati presso le Commissioni in sede consultiva sono naturalmente soggetti alle regole di ammissibilità proprie dell'esame dei documenti di bilancio, con riferimento ai limiti di contenuto proprio e di compensatività degli effetti finanziari.
Con riferimento al contenuto proprio del disegno di legge finanziaria, come definito dall'articolo 11 della legge n. 468 del 1978, non saranno ritenuti ammissibili: emendamenti recanti deleghe legislative; emendamenti recanti disposizioni di carattere ordinamentale o organizzatorio prive di effetti finanziari o che non abbiano un rilevante contenuto di miglioramento dei saldi; emendamenti che rechino aumenti di spesa o diminuzioni di entrata, anche se provvisti di idonea compensazione, che non siano finalizzati al sostegno dell'economia; emendamenti recanti norme onerose che abbiano carattere localistico o microsettoriale. Con riferimento al vincolo di compensatività, le modalità di copertura della legge finanziaria sono indicate ai commi 5 e 6 dell'articolo 11 della legge n. 468 del 1978, come modificato dalla legge n. 362 del 1988. In particolare, il comma 5, con riferimento alle sole spese correnti, prescrive il divieto per la legge


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finanziaria di peggiorare il risultato corrente dell'anno precedente, mentre il comma 6 vincola la legge finanziaria al rispetto dei saldi di finanza pubblica indicati, per il periodo di riferimento, nelle risoluzioni con le quali le Camere hanno approvato il DPEF e che la legge finanziaria espone all'articolo 1.
Alla luce di tali criteri, saranno ammessi solo emendamenti compensativi, che cioè garantiscano effetti finanziari equivalenti a quelli del testo che si intende modificare. La presidenza, nel valutare la compensatività degli emendamenti che tendano a sostituire misure di contenimento previste nel testo, si limiterà a considerare inammissibili solo gli emendamenti evidentemente privi di compensazione o con compensazioni manifestamente inidonee sul piano formale, ivi compresi gli emendamenti che determinino oneri di durata non coincidente con quella della relativa compensazione.
La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati nell'ambito dell'esame in sede consultiva sarà effettuata dai presidenti delle medesime commissioni prima che gli stessi vengano esaminati e votati. Peraltro, in considerazione della necessità di valutare l'ammissibilità degli emendamenti sulla base di criteri omogenei ed obiettivi, una valutazione puntuale di ammissibilità sarà comunque compiuta nel corso dell'esame presso la Commissione bilancio. Per questi motivi sottolinea come il giudizio circa l'ammissibilità di un emendamento pronunciata nel corso dell'esame in sede consultiva non pregiudichi in alcun modo la successiva valutazione di ammissibilità.
Con riferimento alla presentazione degli ordini del giorno ricordo che presso le Commissioni di settore devono essere presentati tutti gli ordini del giorno riferiti alle parti di rispettiva competenza del disegno di legge di bilancio e del disegno di legge finanziaria. Gli ordini del giorno concernenti l'indirizzo globale della politica economica generale devono invece essere presentati direttamente in Assemblea; gli ordini del giorno respinti dalle Commissioni di settore o non accolti dal Governo possono essere ripresentati in Assemblea. In ordine ai criteri di ammissibilità segnalo altresì che non sono ammissibili gli ordini del giorno volti ad impegnare il Governo ad utilizzare accantonamenti dei Fondi speciali di parte corrente e di conto capitale per determinate finalità.
Da ultimo, per quanto attiene all'organizzazione dei lavori, ricorda che, secondo quanto stabilito dalla Conferenza dei Presidenti di gruppo, la Commissione dovrà concludere il proprio esame dei documenti di bilancio entro la giornata di martedì 17 ottobre, mentre il termine per la presentazione delle proposte di relazione e degli emendamenti è stato fissato dall'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, alle ore 9 di lunedì 16 ottobre.

Ivano MIGLIOLI (Ulivo), relatore, rileva preliminarmente come gli obiettivi principali perseguiti con la manovra finanziaria per il 2007 siano risanare i conti pubblici e far riprendere al Paese la strada dello sviluppo garantendo al tempo stesso equità e solidarietà. Obiettivi già indicati a luglio nel Documento di programmazione economica e finanziaria e successivamente nel decreto attuativo della manovra correttiva. L'obiettivo generale che si prefigge la finanziaria è dunque quello di una svolta nella vita economica del Paese: conti pubblici sotto controllo, fuori dalla zona di pericolo e dentro ai parametri europei (già questo è un obiettivo ambizioso); una ridistribuzione del reddito attraverso la rimodulazione fiscale e parafiscale a favore delle categorie e dei ceti più deboli del Paese; risorse per lo sviluppo, per la ripresa economica, per la ricerca e l'innovazione; l'avvio di primi processi riformatori nel campo della sanità, della previdenza, dello stato sociale delle famiglie.
Primo punto: il risanamento dei conti pubblici. Attraverso la manovra nel suo complesso si compie uno sforzo straordinario, oltre 34 miliardi di euro, dei quali - tenuto conto anche della «manovrina» di luglio - oltre 20 miliardi destinati al risanamento. Una manovra pienamente


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strutturale e duratura con effetti permanenti, senza ricorrere a misure una tantum o a condoni come spesso è avvenuto in passato.
In questo modo si mantiene l'impegno assunto con l'Unione europea per ridurre il deficit e il rapporto debito-Pil, ricostruendo l'avanzo primario, dilapidato in questi ultimi cinque anni (risultato economico di significativa portata). Un bilancio sano del Paese è una sicurezza per i cittadini e per le imprese ed è la precondizione per sostenere la crescita e lo sviluppo, ma anche per ridare una prospettiva ai giovani e ripristinare un patto di solidarietà tra le generazioni. Al tempo stesso, la maggioranza ha sempre sostenuto che l'azione di risanamento, pur fondamentale, da sola non sarebbe bastata. Oltre a rimettere i conti a posto è necessario contestualmente sostenere lo sviluppo del Paese.
Secondo punto: l'opera di ridistribuzione del reddito e le azioni a favore di una maggiore equità sociale. Com'è noto, l'Italia è tra i Paesi europei con la più alta disuguaglianza tra i redditi, una disuguaglianza cresciuta negli ultimi anni grazie al massiccio spostamento di ricchezza, dai ceti cosiddetti medi alle fasce di reddito più alte.
Le azioni a favore di una maggiore equità rappresentano dunque una parte significativa della finanziaria 2007: manovra sul fisco, sugli assegni familiari e sulle deduzioni fiscali, nessun intento punitivo nei confronti dei ceti medi, né dei lavoratori autonomi - come qualcuno sostiene - bensì una manovra tendente a favorire i bassi redditi, sia dei lavoratori autonomi che dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che rappresentano circa il 90 per cento dei contribuenti.
È dentro questa cornice di equità e solidarietà che si inserisce l'azione di contrasto e di recupero dell'elusione e dell'evasione fiscale. Misure in parte già previste nel decreto Visco del luglio scorso e che non vanno considerate come imposizione di nuove tasse. Semplicemente, e giustamente, si tratta di far pagare le tasse a chi non le paga ancora: un principio fondamentale in qualsiasi democrazia liberale degna di questo nome.
Terzo punto: gli interventi per lo sviluppo. Com'è noto il disordine dei nostri conti si è accompagnato in questi anni a uno stallo della crescita. Il nostro Paese continua a perdere posizioni, in ambito europeo, nella classifica della competitività e dello sviluppo. Da qui la convinzione che una politica dei due tempi - prima il rigore poi la crescita - non sarebbe stata efficace. La manovra finanziaria, dunque, non solo risana i conti ma mette in campo risorse significative a favore della crescita. L'intervento più consistente è certamente quello sul cuneo fiscale, che riduce il costo del lavoro sostenuto dal datore di lavoro e aumenta la retribuzione effettivamente percepita dal lavoratore. Com'è noto l'intervento è selettivo: si applica non a tutte le aziende e al costo del lavoro dipendente a tempo indeterminato, al fine di favorire un più stabile inserimento dei giovani e più in generale dei lavoratori precari nel mondo del lavoro. La riduzione del cuneo è di fatto un sostegno al sistema delle imprese affinché la ripresa congiunturale in atto divenga crescita duratura. Ma sono a sostegno dello sviluppo anche le risorse per le infrastrutture, l'innovazione, la ricerca, l'ambiente, la difesa del suolo, il turismo eccetera. Dunque i cardini della manovra sono risanamento, sviluppo, equità e questo anche per le materie di competenza della Commissione, sulle quali si sofferma più diffusamente.
Misure di stabilizzazione dei rapporti di lavoro (articoli 178, 57, 58, 59): in più occasioni, il Governo ed in particolare il Ministro del lavoro hanno posto come obiettivo, a proposito di mercato del lavoro, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e dunque favorire e incentivare il passaggio dell'impiego precario e instabile a quello a tempo indeterminato, in questo correggendo e migliorando parte della legge 30. In particolare, l'articolo 178 è volto a favorire la trasformazione da co.co.co e co.co.pro in rapporti di lavoro subordinato. La misura è destinata ad operare, a seguito di accordi aziendali


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ovvero territoriali tra datore di lavoro (committente) e organizzazioni sindacali, fino al 30 aprile 2007. La norma è finalizzata ad introdurre un percorso consensuale di stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto. Ove sia prevista l'assunzione del lavoratore, già utilizzato con co.co.pro, con contratto di lavoro subordinato, il datore di lavoro verserà una somma a titolo di contributo straordinario integrativo alla gestione speciale presso l'INPS, cui corrisponderà, a carico della finanza pubblica, un contributo nella misura massima utile a raggiungere l'aliquota contributiva prevista per il lavoro subordinato. La misura favorisce dunque i giovani già impegnati in rapporti di co.co.pro., migliorandone sensibilmente l'accumulo contributivo per il periodo di tale attività, che consentirà loro un migliore trattamento pensionistico, e naturalmente contribuisce a contrastare la permanenza in una situazione di precarietà, agendo sulle convenienze offerte dall'ordinamento in sinergia con le altre misure varate in materia di occupazione stabile (cuneo fiscale per il lavoro a tempo indeterminato). In conclusione si dà, attraverso la contrattazione, una risposta ai giovani lavoratori che chiedono una corretta applicazione dei contratti di lavoro e la possibilità di costruire un futuro di certezze.
Per quanto riguarda il settore pubblico è prevista la stabilizzazione del personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni, purché assunto mediante procedura di natura concorsuale. L'articolo 57 detta infatti disposizioni in ordine alle assunzioni di personale da parte di pubbliche amministrazioni. Si prevede: la possibilità per i Corpi di Polizia di effettuare assunzioni di personale per un contingente complessivo non superiore a 1.000 unità; l'avvio di una graduale stabilizzazione del personale a tempo determinato in possesso di determinati requisiti; limitazioni per alcune pubbliche amministrazioni alla possibilità di assumere personale a tempo indeterminato per gli anni 2008 e 2009; la trasformazione in rapporti di lavoro a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro del personale in servizio presso pubbliche amministrazioni con contratti di formazione e lavoro; la proroga, fino al 31 dicembre 2007, dei comandi del personale della società Poste Italiane Spa; una ulteriore riduzione della possibilità per alcune pubbliche amministrazioni di avvalersi di personale a tempo determinato. La previsione costituisce anche principio - tra quelli dettati dall'articolo 59 per il contenimento delle spese per il personale in considerazione della nuova impostazione e delle nuove regole del patto di stabilità interno - cui le regioni e gli enti locali possono fare riferimento per quanto riguarda le assunzioni, valutando la possibilità di trasformare le posizioni di lavoro già ricoperte da personale precario in posizioni di lavoro dipendente a tempo indeterminato.
L'articolo 58 reca infine disposizioni concernenti i benefici economici spettanti al personale delle amministrazioni statali e non statali per il biennio 2006-2007.
A tal fine, i commi 1 e 2 incrementano, a decorrere dal 2007, le risorse per il riconoscimento degli aumenti retributivi per il biennio 2006-2007, per il personale delle amministrazioni statali, contrattualizzato e non contrattualizzato, in aggiunta a quelle già previste dalla legge finanziaria per il 2006 per la corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale. Come precisato anche dalla relazione illustrativa, le ulteriori risorse stanziate (ad integrazione dell'indennità di vacanza contrattuale) per il biennio economico 2006-2007 dai commi 1 e 2, sono volte a riconoscere un incremento complessivo a regime delle retribuzioni del personale delle amministrazioni dello stato del 4,46 per cento, di cui il 3,7 per cento per l'adeguamento ai tassi di inflazione programmata per il biennio (rispettivamente 1,7 per cento e 2 per cento).
Per quanto riguarda il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale, le risorse per il rinnovo contrattuale del biennio 2006-2007, nonché per i miglioramenti economici spettanti ai professori ed ai ricercatori universitari sono


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comunque a carico dei rispettivi bilanci, ai sensi dell'articolo 48, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001, il quale stabilisce appunto che per le pubbliche amministrazioni non statali gli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva nazionale sono posti a carico dei rispettivi bilanci. Si prevede quindi che la quantificazione delle risorse in questione sarà stabilita dagli specifici comitati di settore che, peraltro, dovranno attenersi ai criteri previsti per il personale delle amministrazioni statali.
Misure tese a favorire l'emersione del lavoro irregolare e il contrasto del lavoro nero (articoli 168, 169, 170, 171, 172, 173, 177, 166, 62): l'intervento si articola in varie misure in linea di continuità con l'articolo 36-bis del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248 (decreto Bersani-Visco): a) al fine di coordinare gli interventi di contrasto al lavoro irregolare e all'evasione contributiva, si prevede l'estensione alle Camere di commercio dell'obbligo, già gravante sulle aziende, enti, istituti e società che stipulano contratti di somministrazione di energia elettrica o di forniture di servizi telefonici, di rendere disponibili i dati contenuti nei rispettivi archivi agli enti pubblici gestori di forme di previdenza e assistenza obbligatorie (articolo 168); b) introduzione, in via sperimentale, di indici di congruità, intesi a valutare la congruità del rapporto tra qualità dei beni e servizi offerti e quantità di ore di lavoro impiegate, con particolare riferimento ai settori produttivi a più alto indice di violazione della disciplina in materia di lavoro e di previdenza sociale (articolo169) costituiti da indici che rapportano la qualità dei servizi e beni prodotti con la quantità delle ore necessarie per produrli; c) introduzione di meccanismi per garantire, a partire dal 1o luglio 2007, il rispetto degli obblighi contributivi a tutti i settori di attività, oltre che in agricoltura e nell'edilizia, ove è già vigente. Si prevede in sostanza un'estensione del DURC, così che i benefici previsti dalla normativa in materia di lavoro e di previdenza sociale siano riservati ai datori di lavoro che siano in possesso del DURC, rispettino gli altri obblighi previsti dalla normativa e rispettino gli accordi e i contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (articolo 170); d) incremento dell'importo delle sanzioni amministrative in materia di lavoro, di legislazione sociale e di documentazione obbligatoria previste da norme entrate in vigore prima del 1o gennaio 1999 (articolo 171). L'importo è quintuplicato sia per tener conto del lasso temporale, sia per rendere più incisiva la sanzione. Le conseguenti maggiori entrate derivanti dall'adeguamento delle sanzioni, vanno ad incrementare la dotazione del Fondo per l'occupazione; e) estensione a tutti i datori di lavoro dell'obbligo (introdotto recentemente per il solo settore dell'edilizia) di comunicazione preventiva dell'instaurazione del rapporto di lavoro (il giorno antecedente) (articolo 172); f) finanziamento di progetti di ricerca in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di attività promozionali finalizzate alla prevenzione e alla diffusione della cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento ai settori a più elevato rischio infortunistico (articolo 173); g) misure volte a promuovere l'emersione spontanea del lavoro irregolare, rendendola conveniente per il datore di lavoro senza che ciò danneggi il lavoratore, ma anzi ne garantisca la regolare e stabile occupazione (articolo 177); h) destinazione di una quota del Fondo per l'occupazione per interventi strutturali ed innovativi volti a migliorare e riqualificare la capacità di azione istituzionale e l'informazione dei lavoratori in materia di lotta al lavoro sommerso ed irregolare, promozione di nuova occupazione e tutela della salute e sicurezza [articolo 166, comma 1, lettera f)]; i) costituzione di una cabina di regia nazionale di coordinamento che concorra allo sviluppo di piani territoriali di emersione e di promozione di occupazione regolare, nonché alla valorizzazione dei CLES; costituzione di un apposito fondo per l'emersione del lavoro irregolare (FELI) per il finanziamento, d'intesa con


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le regioni e gli enti locali interessati, di servizi di supporto allo sviluppo delle imprese che attivino processi di emersione [articolo 166, comma 1, lettera a)]; j) meccanismi di rafforzamento della capacità ispettiva, quali il potenziamento dell'organico del Comando dei Carabinieri, nel cui contingente complessivamente autorizzato deve essere previsto almeno il 50 per cento di unità già in possesso di esperienza e capacità operativa nella materia giuslavoristica (articolo 62).
Provvedimenti su versante degli ammortizzatori sociali (articoli 166, 175, 176, 200): a) in attesa della riforma degli ammortizzatori sociali e comunque non oltre il 31 dicembre 2007, possono essere concessi trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria e di mobilità ai dipendenti delle imprese esercenti attività commerciali con più di 50 dipendenti, delle agenzie di viaggio e turismo con più di 50 dipendenti e delle imprese di vigilanza con più di 15 dipendenti, nel limite massimo di spesa di 45 milioni di euro [articolo 166, comma 1, lettera c)]; b) con decreto del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, sono definiti criteri e mobilità al fine di sostenere programmi per la riqualificazione professionale ed il reinserimento occupazionale di collaboratori a progetto che hanno prestato la propria opera presso aziende interessate da situazioni di crisi, nel limite di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2007-2008 [articolo 166, comma 1, lettera d)]; c) interventi in materia di Lavoro Socialmente Utile che consentano di assegnare ai comuni con meno di 50.000 abitanti, a seguito di stipula di apposita convenzione con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, risorse finanziarie nel limite complessivo di 1 milione di euro per l'esercizio 2007, previa individuazione dei criteri di assegnazione, per lo svolgimento di attività socialmente utile e per la stabilizzazione occupazionale dei soggetti che le svolgono [articolo 166, comma 1, lettera e)]; d) concessione, ai fini della collocazione in mobilità entro il 31 dicembre 2007, dell'istituto della mobilità lunga a 6.000 lavoratori dipendenti da imprese i cui piani di gestione delle eccedenze occupazionali siano stati oggetto di esame presso il Ministero del lavoro nel periodo dal 1o gennaio 2007 al 28 febbraio 2007, disponendo che gli oneri relativi al trattamento di mobilità per il periodo eccedente la durata della mobilità ordinaria sono posti a carico delle imprese beneficiarie e che ai lavoratori ai quali viene concessa la mobilità lunga continueranno ad applicarsi gli attuali requisiti per il pensionamento di vecchiaia e di anzianità (articolo 175); e) stanziamento di 460 milioni di euro per la concessione o la proroga, fino al 31 dicembre 2007, di ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente, subordinatamente alla realizzazione di programmi finalizzati alla gestione di crisi occupazionali definiti con specifici accordi in sede governativa (articolo 176); f) viene ridotto il contributo, per gli anni 2007 e 2008, assegnato dal comma 429 della legge n. 266 del 2005 a favore della Fondazione per la responsabilità sociale d'impresa. Conseguentemente, una somma corrispondente alla riduzione del contributo viene destinata per gli stessi anni al Fondo nazionale per le politiche sociali (articolo 200).
Misure a tutela dell'occupazione (articoli 176, 167, 104 comma 11, 174, 179, 180): a) sostenere gli interventi dei c.d. ammortizzatori in deroga (articolo 176). La norma proroga fino al 31 dicembre 2007 la possibilità di intervenire in via amministrativa in situazioni particolari, in cui la vigente normativa non consente alcun intervento. La norma consentirà nuovi interventi e la prosecuzione degli interventi iniziati negli anni precedenti e non completati; b) stabilizzato nell'ordinamento il livello attuale dell'indennità di disoccupazione previsto dal decreto legge n. 35 del 2005 in via solo annuale (articolo 167); c) misure a sostegno dei livelli occupazionali in caso di crisi economica dell'impresa di rilevanti dimensioni (articolo 104, comma 11). Si tratta di una norma di più diretta competenza della Commissione Attività produttive, ma che investe in misura significativa i profili occupazionali. È prevista l'istituzione, d'intesa


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con il Ministero per lo sviluppo economico, di un'apposita struttura al fine di contrastare il declino dell'apparato produttivo e salvaguardare e consolidare le attività ed i livelli occupazionali delle imprese di rilevanti dimensioni che versano in crisi economico-finanziaria. In particolare, per i lavoratori a progetto, o comunque precari e iscritti alla gestione separata dell'Inps, che riguarda quasi tre milioni di lavoratori, viene stabilita per la prima volta con la Finanziaria l'indennità di malattia e i congedi parentali. Anche per le mamme che hanno un contratto a tempo determinato è riconosciuto entro il primo anno di vita un congedo di tre mesi con una retribuzione pari al 30 per cento del reddito di riferimento. Attualmente, non hanno alcun diritto; d) si prevede un ulteriore finanziamento, pari a 100 milioni di euro per il 2007, in favore delle attività di formazione nell'esercizio dell'apprendistato anche se svolte oltre il compimento del diciottesimo anno di età, con riferimento all'attuazione dell'obbligo formativo (articolo 174); e) viene prorogata dal 31 dicembre 2006 al 31 dicembre 2007 la possibilità di iscrizione nelle liste di mobilità per i lavoratori delle imprese con meno di 15 dipendenti licenziati per giustificato motivo oggettivo, prevista dall'articolo 1, comma 1, primo periodo, del decreto-legge 4 del 1998. Il diritto all'iscrizione è riconosciuto ai soli fini dei benefici contributivi conseguenti all'eventuale rioccupazione, con esclusione, cioè, dell'indennità di mobilità (articolo 179); f) viene prorogato fino al 31 dicembre 2007, per le imprese non comprese nell'ambito ordinario di applicazione della disciplina dei contratti di solidarietà, il termine - da ultimo prorogato al 31 dicembre 2006 dall'articolo 1, comma 11, del decreto-legge n. 68 del 2006 - entro il quale esse possono stipulare i predetti contratti beneficiando di determinate agevolazioni (articolo 180).
Misure per lo sviluppo (articolo 18): costituiscono uno dei cardini della manovra finanziaria 2007. Interventi di riduzione del cuneo ed incentivi all'occupazione femminile nelle aree svantaggiate (articolo 18). Si tratta di una misura di più diretta competenza della Commissione Finanze, ma che investe, com'è evidente, rilevanti profili di carattere lavoristico. L'articolo 18 introduce infatti nuove deduzioni della base imponibile dell'IRAP: i datori di lavoro privati, ad esclusione di alcuni settori quali banche, assicurazioni ed imprese in concessione e a tariffa (trasporti, acqua, energia, poste, telecomunicazioni), possono operare ora due nuove deduzioni in riferimento ai soli lavoratori a tempo indeterminato, compresi quelli a part-time: a) deduzione forfetaria consistente in una riduzione pari a 5.000 euro su base annua per ogni lavoratore a tempo indeterminato impiegato nel periodo di imposta; l'importo è raddoppiato nelle regioni meridionali, compresi Abruzzo e Molise, ma in tal caso non può superarsi il limite della regola comunitaria degli Aiuti di Stato (de minimis); implementazioni della misura sono poi previste in caso di occupazione di lavoratrici che rientrino nella definizione di lavoratore svantaggiato di cui al Regolamento CE n. 2204 del 2002 in materia di Aiuti di Stato in favore dell'occupazione; b) deduzione dalla base imponibile dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico dei datori di lavoro, sempre relativamente ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato. Le misure entrano in vigore in due tempi: da febbraio a giugno 2007 nella misura del 50 per cento e per l'intero da luglio 2007. Sono ammessi in deduzione inoltre le spese relative agli apprendisti, ai disabili e gli assunti con contratto di formazione e lavoro. L'intervento riduce il costo del lavoro, ma persegue anche l'obiettivo di incentivare il ricorso a forme stabili di occupazione e si coniuga con la rimodulazione delle aliquote fiscali sui redditi.
Previdenza (articoli 82, 83, 84, 85, 86): com'è noto, il tema pensioni non è oggetto di interventi strutturali che sarebbero impropri nella legge di bilancio. È stato avviato un confronto e a fine settembre è stato firmato un protocollo, un memorandum tra governo e sindacati che punta a definire, entro marzo del prossimo anno,


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gli interventi normativi a favore di una maggiore flessibilità del settore pensionistico, nel rispetto delle compatibilità finanziarie e tenuto conto delle diverse aspettativa di vita. Il via alla previdenza complementare, dilazionato dal precedente Governo al 2008, sarà anticipato a luglio del prossimo anno. Entro tale data i lavoratori saranno chiamati a scegliere la formula attraverso la quale vorranno ricevere il loro TFR, se attraverso una pensione complementare o se lasciarlo all'azienda. In questo ambito è prevista l'istituzione, presso la Tesoreria dello Stato, del fondo per l'erogazione dei trattamenti di fine rapporto gestito dall'INPS in cui far confluire dal 1o gennaio 2007 il 50 per cento delle liquidazioni maturande non destinate a previdenza complementare. Le risorse del Fondo saranno utilizzate, oltre che in funzione della stabilizzazione dei conti pubblici, per interventi di sviluppo economico e di finanziamento di infrastrutture. Sono inoltre stabilite compensazioni, da garantire alle imprese per il versamento di quote di TFR, che consistono nell'esonero del pagamento dei contributi sociali, a cominciare da quelli per assegni familiari, maternità e disoccupazione, per gli anni 2008 e 2009 (articolo 84).
Su questa misura si sono incentrate critiche ed è dunque utile un confronto a partire da questa sede. Credo tutti condividiamo il fatto che il TFR diventi lo strumento per attuare la previdenza integrativa che l'aver anticipato la sua applicazione al luglio prossimo sia un fatto positivo. L'oggetto della discussione riguarda quindi la parte non opzionata del TFR e di questo il 50 per cento, perché il restante rimane nella disponibilità dell'azienda. E il suo utilizzo è condizionato all'approvazione di questa norma alla Comunità europea e il suo utilizzo finalizzato alla realizzazione di opere pubbliche. Certo ciò costituisce un lieve aggravio di costi per le imprese in particolare per quelle piccole e medie, anche se ciò è largamente compensato dai contributi che esse riceveranno dal cosiddetto cuneo fiscale. Una norma, questa del TFR, che ha fatto molto discutere e che il Governo si è detto disponibile a migliorare. Ed è partendo da questa disponibilità del Governo che si ipotizzano nel confronto sociale ed istituzionale più ipotesi di modifica: temporaneità, platea, fondo per il credito. Il dibattito ed il confronto in Commissione potrà certamente contribuire ad approfondire la questione.
Mediante l'articolo 82, infine, si determina l'adeguamento, per l'anno 2007, degli stanziamenti del bilancio statale a favore della Gestione INPS degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali (GIAS). L'articolo 83 provvede invece ad una regolazione contabile tra le gestioni INPS, al fine di imputare alla «Gestione per l'erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti» una quota di risorse disponibili, corrispondente ai maggiori oneri della medesima gestione, valutati in 534 milioni di euro per il 2005 e in 400 milioni di euro per il 2006. Aliquote contributive, tutele sociali per lavoratori «parasubordinati» e apprendisti, contributo di solidarietà per pensioni di importo elevato: a) per i cosiddetti parasubordinati, incremento dell'aliquota contributiva per migliorare il trattamento pensionistico, fissandolo nella misura del 23 per cento per coloro che non siano iscritti ad altre forme di previdenza o non siano pensionati (articolo 85, comma 3); corresponsione per costoro di una indennità giornaliera di malattia a carico dell'INPS entro il limite massimo di 20 giorni nell'arco dell'anno solare ai lavoratori a progetto e categorie assimilate iscritti alla gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. A detti lavoratori, che abbiano titolo all'indennità di maternità (anche nei casi di adozione o di ingresso in famiglia), è corrisposto per gli eventi di parto verificatesi a decorrere dal 1o gennaio 2007 un trattamento economico per congedo parentale, limitatamente ad un periodo di tre mesi entro il primo anno di vita del bambino, pari al 30 per cento del reddito preso a riferimento per la corresponsione dell'indennità di maternità (articolo 86);


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incremento dell'aliquota contributiva anche per gli altri parasubordinati al 16 per cento; b) rideterminazione al 10 per cento della contribuzione ai fini previdenziali dovuta dai datori di lavoro per gli apprendisti artigiani e non artigiani; estensione ai lavoratori assunti con contratto di apprendistato delle disposizioni in materia di indennità giornaliera di malattia secondo la disciplina generale prevista per i lavoratori subordinati (articolo 85, comma 4); c) incremento (nella misura dello 0,3 per cento) dell'aliquota pensionistica a carico del lavoratore (portata da 32,7 a 33) (articolo 85, comma 2); d) determinazione delle aliquote contributive delle gestioni pensionistiche degli artigiani e commercianti (INPS) nella misura del 19,5 per cento per il 2007 e del 20 per cento dal 2008 (articolo 85, comma 1); e) trattamenti pensionistici. Introduzione di un contributo triennale di solidarietà nella misura del 3 per cento a carico dei trattamenti pensionistici i cui importi risultino complessivamente superiore a 5.000 euro mensili (articolo 85 comma 5); f) infine l'aumento dei contributi sociali per i lavoratori para-subordinati che consente di porre le basi per trattamenti pensionistici più adeguati e riduce il vantaggio fiscale di chi fruisce di questa forma di occupazione. La stessa riduzione del cuneo fiscale alle imprese, selettiva e a vantaggio del lavoro a tempo determinato, contribuirà a ridurre l'incentivo a ricorrere al lavoro precario da parte delle imprese.
Si segnalano, infine ulteriori misure che investono le competenze della Commissione. Si tratta, in particolare: dell'articolo 68, che reca una serie di interventi concernenti il sistema dell'istruzione, tra i quali la ridefinizione dell'obbligo scolastico e l'innalzamento dell'età per l'accesso al lavoro; dell'articolo 119, che eleva a 170 milioni di euro l'autorizzazione di spesa, dalla precedente legge finanziaria prevista in 50 milioni di euro, destinata a finanziare per l'anno 2005 la riduzione dei premi INAIL per i dipendenti delle imprese di autotrasporti in conto terzi.
Passando al bilancio dello Stato, osserva che è il documento con il quale viene regolata la gestione finanziaria delle amministrazioni dello Stato, attraverso l'indicazione delle entrate e delle spese. Il bilancio quantifica le previsioni di entrata e di spesa in base alla disciplina vigente al momento in cui viene predisposto. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente, presentato dal Governo entro il 30 settembre di ogni anno, è costituito: da un unico stato di previsione dell'entrata, nel quale sono registrate le entrate di competenza di tutti i Ministeri; dagli stati di previsione della spesa, relativi ai singoli Ministeri con portafoglio; dal quadro generale riassuntivo.
A seguito della riforma della struttura del bilancio dello Stato effettuata nel 1997, all'interno di ciascuno stato di previsione, le voci contabili in rapporto alle quali sono indicate le previsioni di entrata e di spesa, in termini di competenza e di cassa, sono rappresentate dalle unità previsionali di base (UPB), che costituiscono l'unità elementare ai fini dell'approvazione parlamentare. Il disegno di legge di bilancio a legislazione vigente per il 2007, in termini di competenza e al netto delle regolazioni contabili e debitorie e dei rimborsi IVA, prevede entrate finali per 423 miliardi e spese finali per 427 miliardi di euro. Il saldo netto da finanziare, corrispondente alla differenza tra le entrate finali e le spese finali, risulta, in termini di competenza e al netto delle regolazioni debitorie e contabili e dei rimborsi IVA, pari a 3.885 milioni di euro. Per quanto riguarda il bilancio di cassa, il saldo netto da finanziare risulta pari a 42.436 milioni di euro. Le regolazioni contabili e debitorie e i rimborsi IVA iscritti nel bilancio a legislazione vigente per il 2007 ammontano, per quanto concerne le entrate, a 26.931 milioni di euro e, per quanto concerne le spese, a 30.081 milioni di euro. Le previsioni del bilancio a legislazione vigente per il 2007 registrano una forte riduzione del saldo netto da finanziare rispetto al disegno di legge di assestamento per il 2006, nell'importo di 30.638 milioni di euro. Il bilancio a legislazione vigente per il 2007 evidenzia, rispetto al bilancio assestato 2006, un aumento delle entrate finali di


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22.074 milioni di euro ed una riduzione delle spese finali di 8.556 milioni di euro. Nell'ambito delle spese correnti, il bilancio a legislazione vigente per il 2007 evidenzia, rispetto al bilancio assestato 2006, un incremento della spesa per interessi di 2.029 milioni di euro.
Per quanto riguarda il bilancio di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, come è noto, l'organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali è stata di recente oggetto di un intervento normativo, operato con il decreto-legge n. 181 del 2006, che ha rideterminato le competenze previste precedentemente. Tale provvedimento, ripartendo le competenze in materia di politiche del lavoro e sociali in capo a più Dicasteri, ha istituito il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e il Ministero della solidarietà sociale e ha provveduto alla costituzione di due Ministeri senza portafoglio, con compiti di indirizzo in materia di politiche giovanili e in materia di politiche per la famiglia. Allo stato attuale, è in corso una nuova configurazione delle competenze attraverso l'emanazione di una disciplina di dettaglio, volta a completare le procedure relative all'individuazione delle specifiche attribuzioni trasferite nonché alle conseguenti ripartizioni dell'apparato amministrativo. Per quanto riguarda lo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (tabella n. 4), le Direzioni generali e gli Uffici di gabinetto del Ministro e del Segretariato generale si configurano quali autonomi Centri di Responsabilità Amministrativa (CRA). In considerazione della fase di transizione in precedenza richiamata, il progetto di bilancio per il 2007 è stato predisposto con riferimento ai C.R.A. relativi al Ministero del lavoro e della previdenza sociale, mentre, per quanto concerne le risorse finanziarie da attribuire per spese di funzionamento e di personale comuni ai due Ministeri, le indicazioni riferite ai rispettivi capitoli riguardano le necessità complessive di entrambi, in attesa dei provvedimenti attuativi del decreto-legge n. 181 del 2006.
Lo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale per il 2007 (Tabella 4) contiene una Nota preliminare allo stato di previsione della spesa, elaborata secondo le linee di indirizzo politico-amministrativo del Ministero e le disposizioni impartite dal Ministero dell'economia e delle finanze con la circolare 28 aprile 2006, n. 18. La Nota si compone di due parti: nella prima sono illustrate le priorità di intervento del Ministero, in conformità a quanto indicato nel DPEF 2007-2011 ed agli impegni assunti in sede europea; nella seconda vengono illustrati sinteticamente gli obiettivi formulati dai singoli CRA (ad esclusione del CRA 1 - Gabinetto e Uffici di diretta collaborazione all'opera del Ministro) anche in relazione alle funzioni-obiettivo di pertinenza previste dal bilancio dello Stato.
Si evidenzia che la Nota preliminare indica le seguenti priorità di intervento per l'anno 2007: incremento e miglioramento delle opportunità occupazionali e della partecipazione al mercato del lavoro (soprattutto favorendo forme di incentivazione del lavoro a tempo indeterminato, anche attraverso la riduzione del cuneo fiscale e contributivo); potenziamento degli interventi volti al contrasto del lavoro nero ed irregolare e contestuale sviluppo degli strumenti per l'emersione del sommerso; definizione della normativa di settore e sviluppo degli strumenti finalizzati al pieno esercizio del diritto alla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso una rivisitazione dell'impianto normativo vigente, anche mediante l'adozione di un Testo Unico; miglioramento e razionalizzazione del sistema pensionistico, in primo luogo attraverso il superamento del cosiddetto «scalone», cioè del brusco innalzamento del requisito dell'età anagrafica ai fini della pensione di anzianità a partire dal 1o gennaio 2008, secondo le disposizioni di cui alla legge n. 243 del 2004; sviluppo delle politiche intersettoriali, da realizzare attraverso la cooperazione di tutti i soggetti interessati sulla base di quanto disposto dal richiamato decreto-legge n. 181 del 2006,


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agendo prioritariamente mediante la rivisitazione sistematica della struttura del bilancio dello Stato.
Variazioni nei capitoli di spesa: per quanto concerne, più dettagliatamente, i capitoli iscritti sullo stato di previsione del Ministero del lavoro e della previdenza sociale, si segnalano le seguenti variazioni nell'ambito degli stanziamenti dei Centri di responsabilità amministrativa (C.R.A.). Va considerato, al riguardo, che importanti variazioni nei capitoli di spesa sono la conseguenza delle disposizioni del richiamato decreto-legge n. 181 del 2006, che nell'ambito del riordino delle attribuzioni della presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri, ha istituito il Ministero della solidarietà sociale, al quale, come detto, sono confluite le funzioni attribuite al Ministero del lavoro e delle politiche sociali dall'articolo 46, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, nonché competenze in materia di politiche d'immigrazione, lotta alla droga e servizio civile nazionale.
Passando allo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale per il 2007, esso è contenuto nella tabella n. 18 allegata al disegno di legge di bilancio. A tale stato di previsione sono state trasferite le risorse finanziarie riguardanti i C.R.A.: «Famiglia, diritti sociali e responsabilità sociale delle imprese»; «Gestione del fondo nazionale per le politiche sociali e il monitoraggio della spesa sociale»; «Immigrazione; volontariato, associazionismo e formazioni sociali»; nonché parte delle risorse iscritte nei C.R.A. «Gabinetto» e «Risorse umane ed affari generali». C.R.A. 3 - Ammortizzatori sociali e incentivi all'occupazione - A fronte di una previsione assestata per il 2006 pari a 2.906,01 milioni di euro, sono state proposte variazioni per un decremento pari a -993,69 milioni di euro, sulla base delle quali la previsione 2007 risulta essere pari a 1.912,32 milioni di euro. C.R.A. 6 - Famiglia, diritti sociali e responsabilità sociale delle imprese - A fronte di una previsione assestata 2006 pari a 4,68 milioni di euro, in base alle disposizioni del citato decreto-legge n. 181 del 2006, convertito dalla legge n. 233 del 2006, per il 2007 tutti i capitoli della Direzione generale per la famiglia sono soppressi, e l'intero quadro contabile si trasferisce allo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale (C.R.A. 3: Direzione generale famiglia, diritti sociali e responsabilità sociale delle imprese). Nella Tabella n. 18 la previsione 2007 relativa al C.R.A. 3 risulta essere pari a 4,65 milioni di euro. C.R.A. 7 - Gestione del fondo nazionale per le politiche sociali e il monitoraggio della spesa sociale - A fronte di una previsione assestata 2006 pari a 15.864,31 milioni di euro, in base alle disposizioni del decreto-legge n. 181 del 2006, convertito dalla legge n. 233 del 2006, per il 2007 tutti i capitoli della Direzione generale per la gestione del Fondo nazionale per le politiche sociali e il monitoraggio della spesa sociale sono soppressi, e l'intero quadro contabile si trasferisce allo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale (C.R.A. 4: Direzione generale per la gestione del fondo nazionale per le politiche sociali e il monitoraggio della spesa sociale). In tale stato di previsione, la previsione 2007 relativa al C.R.A. 4 risulta essere pari a 16.584,06 milioni di euro. C.R.A. 8 - Immigrazione - A fronte di una previsione assestata 2006 pari a 1,56 milioni di euro, in base alle disposizioni del decreto-legge n. 181 del 2006, convertito dalla legge n. 233 del 2006, per il 2007 tutti i capitoli della Direzione generale per l'immigrazione sono soppressi, e l'intero quadro contabile si trasferisce allo stato di previsione del Ministero della solidarietà sociale (C.R.A. 5: Direzione per l'immigrazione). Nella tabella n. 18 la previsione 2007 relativa al C.R.A. 5 risulta essere pari a 1,68 milioni di euro. C.R.A. 11 - Politiche previdenziali - A fronte di una previsione assestata 2006 pari a 52.812,08 milioni di euro, si propongono variazioni per un decremento pari a 265,47 milioni di euro, le previsioni risultanti per il 2007 sono quindi pari a 52.546,60 milioni di euro. Variazioni di competenza rispetto al bilancio di assestamento 2006: gli stanziamenti di competenza previsti per il 2007 per il bilancio del Ministero del


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lavoro e della previdenza sociale, registrano diminuzioni rispetto all'assestamento 2006 pari al 23,78 per cento.
Osserva infine che all'attenzione della Commissione vi è un cospicuo materiale, che necessita di approfondimenti sia in Commissione sia in Aula: la proposta del Governo è stata oggetto di osservazioni, valutazioni e critiche; nel condividerne l'impianto, ritiene utile e necessario che si possano apportare integrazioni e modifiche per migliorarlo e si augura venga dalle forze di opposizione un contributo non ideologico e pregiudiziale. Si tratta della prima finanziaria del nuovo Governo, una manovra che non contiene tutto il programma con cui l'Unione ha chiesto e ottenuto il voto dagli italiani nell'aprile scorso e che, tuttavia, affronta i principali ostacoli che il Paese ha di fronte. Non è il punto di arrivo, ma è certamente un passo importante per ridare speranza e fiducia al Paese.

Titti DI SALVO (Ulivo), apprezzata la esauriente relazione svolta, evidenzia come, a suo avviso, ai fini dell'espressione di un giudizio sui documenti di bilancio in esame, debba essere individuato un criterio riferito alla loro adeguatezza rispetto agli obiettivi perseguibili con lo specifico strumento nell'ambito della difficile alla situazione del Paese. È peraltro infondata la pretesa di coloro che vorrebbero assegnare alla finanziaria una funzione riformatrice che non le è propria, ma che dovrà essere perseguita con altri specifici interventi legislativi. Sulla base del parametro di riferimento indicato, esprime quindi un giudizio positivo sull'adeguatezza della manovra finanziaria in esame rispetto agli obiettivi del risanamento, dello sviluppo, dell'equità. Si prevede infatti una correzione dei conti pubblici, la promozione della competitività delle imprese attraverso il taglio del cuneo fiscale, la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, una ridistribuzione del carico fiscale. Proprio nel settore del lavoro, è stata compiuta una forte scelta di profilo, nella direzione della stabilizzazione dei rapporti di lavoro, in particolare con l'aumento degli oneri contributivi per il lavoro parasubordinato, che tuttavia non dovrebbe gravare su lavoratori già svantaggiati per altri aspetti.
Sottolinea inoltre come scelte significative siano state compiute in favore dell'occupazione femminile, benché sia opportuno intervenire ulteriormente in tale ambito, eventualmente - qualora ragioni tecniche impedissero una modifica delle norme - con un ordine del giorno della Commissione, sulla cui opportunità invita il presidente ad esprimersi. Ulteriori miglioramenti potrebbero essere apportati per quanto attiene alle condizioni di vita materiale degli anziani attraverso un incremento del fondo per i non autosufficienti, un incremento delle esenzioni fiscali per gli ultra settantacinquenni, interventi relativi ai ticket sanitari. Quanto ai finanziamenti per gli enti locali, ricorda che si stanno definendo opportune correzioni. Modifiche sono inoltre auspicabili nella direzione dell'estensione dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici parasubordinate, con particolare riferimento alla maternità e ai congedi parentali: segnala al riguardo l'opportunità di svolgere un'audizione del Ministro per i diritti e le pari opportunità.

Gianni PAGLIARINI, presidente, rispondendo al deputato Di Salvo, osserva che la Commissione potrà senz'altro valutare la presentazione di ordini del giorno nelle materie di propria competenza. Ritiene inoltre che si potrà procedere ad un'audizione del Ministro per i diritti e le pari opportunità.

Rodolfo Giuliano VIOLA (Ulivo) esprime un giudizio complessivamente positivo sulla manovra finanziaria in esame, richiamando l'attenzione sul settore della pubblica amministrazione, la cui riforma giudica essenziale per lo stesso sviluppo economico del paese. Ricordato come i documenti di bilancio in esame stanzino risorse per il comparto pubblico, in particolare per rinnovi contrattuali, sottolinea l'opportunità dell'intervento finalizzato alla stabilizzazione dei rapporti di lavoro


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nell'ambito della pubblica amministrazione, ed in particolare degli enti locali. Ribadito come un intervento innovatore sulla pubblica amministrazione debba costituire uno dei pilastri per la riforma del sistema paese, giudica positivamente l'intervento di ridistribuzione della ricchezza operato dal disegno di legge finanziaria. Auspica in proposito che la maggioranza riesca a migliorare le proprie capacità comunicative, chiarendo l'effetto redistributivo della manovra e contrastando il messaggio veicolato invece dall'opposizione, secondo il quale essa colpirebbero le tasche di tutti i cittadini.

Gianni PAGLIARINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.50.