VIII Commissione - Resoconto di giovedì 12 ottobre 2006


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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 12 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Intervengono i sottosegretari di Stato per le infrastrutture, Luigi Meduri, e per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 9.10.

DL 262/06 Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato l'11 ottobre 2006.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), che illustra sinteticamente, soffermandosi in particolare sulle concessioni autostradali, sulle disposizioni relative all'APAT e su quelle concernenti le aree protette.

Il sottosegretario Luigi MEDURI dichiara di non condividere la condizione,


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contenuta nella proposta di parere, riferita all'articolo 12, in quanto il Governo ritiene di poter efficacemente intervenire nel senso indicato dal relatore, senza tuttavia procedere all'integrale riformulazione del citato articolo 12. Reputa, invece, positiva la restante parte del parere, con particolare riferimento alle osservazioni relative ai compiti dell'ANAS.

Il sottosegretario Gianni PIATTI, nel sottolineare che la condizione di cui alla lettera d) della proposta di parere del relatore è finalizzata a dare maggiore spazio alle funzioni di controllo del Parlamento, reputa, altresì, corrette le osservazioni di cui ai punti 1) e 3) della proposta medesima.

Maurizio Enzo LUPI (FI) ritiene preliminarmente necessario acquisire l'orientamento del relatore in ordine a quanto testé affermato dal rappresentante del Governo relativamente all'articolo 12.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, ricorda che il Ministro delle infrastrutture, nella seduta di ieri, ha spiegato chiaramente alla Commissione le ragioni per le quali è stato emanato il presente provvedimento, recependo le preoccupazioni espresse in sede parlamentare sull'introduzione della «convenzione unica». È stato, altresì, chiarito che sono in corso incontri con le società concessionarie, allo scopo di individuare misure equilibrate. Osservato che alcune convenzioni sono già scadute e che è necessario, pertanto, trovare una adeguata soluzione al problema, ritiene quindi che le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo non comportino un'incompatibilità rispetto al contenuto della proposta di parere.

Maurizio Enzo LUPI (FI) precisa che la richiesta di integrale riformulazione dell'articolo 12 sembrerebbe tradurre una posizione comune trasversale tra maggioranza e opposizione. Ricorda che anche la XIV Commissione, nella seduta di ieri, ha espresso un parere fortemente critico su talune disposizioni recate dall'articolo 12. A suo avviso, il Ministro delle infrastrutture dovrebbe fare tesoro del parere dalle Commissioni parlamentari, al fine di migliorare il testo. Al riguardo, ritiene che il Ministro dovrebbe cercare di non confondere la vecchia funzione di pubblico ministero con la sua attuale carica, in quanto tale atteggiamento nuoce alla sua attività di Governo. Reputa, infatti, estremamente grave la previsione di cui all'articolo 12 del decreto-legge, atteso che appare inconcepibile far fronte ai problemi delle concessionarie attraverso la decretazione d'urgenza. Nel ricordare che nella precedente legislatura era stata avviata una riflessione sulla natura delle convenzioni, ritiene che l'utilizzo del decreto-legge in tale ambito rappresenti un precedente gravissimo, in quanto si ingerisce in rapporti contrattuali in essere. Per tale ragione anche il relatore, nella sua proposta di parere, propende per una integrale riformulazione dell'articolo 12.
Avverte che è arrivato il momento di far chiarezza sulle prospettive future: o si sceglie la strada dell'intervento pubblico, nell'ambito del quale l'ANAS ritorna ad essere un ente pubblico, oppure, come è auspicabile, si persegue l'obiettivo di stimolare un corretto rapporto tra pubblico e privato, in linea peraltro con quanto accade negli altri paesi europei. Nel ribadire che la scelta di una strada alternativa al rapporto pubblico-privato farebbe arretrare pericolosamente il Paese, osserva che la previsione di cui all'articolo 12 ha provocato in questi giorni danni gravissimi alle società concessionarie, che hanno sofferto notevoli perdite nell'andamento dei titoli azionari. Nel reputare non convincenti le ragioni addotte dal Ministro Di Pietro nella giornata di ieri, rileva la necessità di modificare l'articolo 12, il che non significa che l'opposizione assume un atteggiamento ostruzionistico, ma sottopone al Governo l'esigenza di un'accurata riflessione su una disposizione che necessita una valutazione approfondita.
In conclusione, nel ribadire, a nome del suo gruppo, la contrarietà sul provvedimento in esame e sulla proposta di parere del relatore, si augura che, nel corso


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dell'esame del provvedimento, sia possibile confrontarsi sulle questioni precedentemente evidenziate.

Paolo CACCIARI (RC-SE) ritiene che la proposta di parere del relatore, nel complesso positiva, non recepisca taluni rilievi evidenziati nelle precedenti sedute. Sottolinea, infatti, l'opportunità di apportare modificazioni all'articolo 13, in quanto occorre prestare attenzione alla valutazione di impatto ambientale nei porti: non si tratta di impedire gli scavi portuali, ma garantire il rispetto dell'ambiente. Per quanto riguarda le disposizioni relative all'APAT, sottolinea che il coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti non è sufficiente a superare la debolezza della formulazione della norma, con specifico riferimento ai principi che dovrebbero presiedere alla riforma dell'agenzia. Al riguardo, osserva che l'APAT ha un'importante funzione di produzione di dati ambientali, che va rafforzata: su tale questione, è importante che la Commissione dia un'indicazione. Sottolinea, infine, l'opportunità di introdurre una norma per l'utilizzo di parte dei contributi stanziati per il sistema Mo.se. al fine di realizzare gli interventi ordinari previsti dalla legislazione speciale su Venezia.

Vittorio ADOLFO (UDC) esprime sconcerto nei confronti dell'atteggiamento del Ministro delle infrastrutture nei confronti della Commissione, un atteggiamento che a suo avviso imbarazza anche la maggioranza. Pur dando atto al relatore dello sforzo compiuto per assicurare una discussione e un confronto aperto, esprime la sua contrarietà sul provvedimento.
Per quanto riguarda le parti di specifica competenza della Commissione, osserva che il rapporto tra Stato e società concessionarie merita una riflessione differente in un'altra sede, atteso che tale materia rischia di generare un forte contenzioso in un settore che necessità, invece, di certezze. Destano perplessità, inoltre, le disposizioni concernenti la società Stretto di Messina e quanto sta accadendo con riferimento alla scelta di abbandonare la realizzazione del ponte sullo Stretto.
In conclusione, nel ribadire la sua posizione contraria sul provvedimento e sulla proposta di parere del relatore, preannuncia la presentazione di proposte emendative presso le Commissione di merito sulle questioni precedentemente menzionate.

Romolo BENVENUTO (Ulivo) invita la Commissione a prestare specifica attenzione alla disposizione di cui all'articolo 13, che appare delicata e controversa. Occorre, per un verso, preservare la tutela ambientale nelle zone a rischio e, per l'altro, garantire la funzionalità del sistema portuale nazionale.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (Ulivo), nell'esprimersi favorevolmente sulla proposta di parere del relatore, valuta positivamente l'articolo 14 del decreto-legge, con il quale si individua una soluzione alla vicenda della realizzazione del ponte sullo Stretto. Viene, quindi, fornita una risposta alle forze politiche di centro-destra in Sicilia, che hanno denunciato uno scippo di risorse alla Regione da destinare ad altri territori. Precisa, invece, che, attraverso la proposta innovativa del Governo, le risorse precedentemente destinate alla realizzazione del ponte sullo Stretto verranno dirottate sulla costruzione di infrastrutture indispensabili per la Sicilia.

Giuliano PEDULLI (Ulivo) ritiene che occorra integrare la proposta di parere del relatore, citando in premessa una valutazione positiva delle disposizioni di cui all'articolo 7, comma 15, che rifinanziano gli interventi di promozione dell'utilizzo del metano o del gas di petrolio liquefatto (GPL) per autotrazione.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, osserva che la situazione attuale delle concessioni ha determinato la necessità di individuare una soluzione efficace. Su tale tema, comunque, è in corso un aperto confronto, come peraltro riferito dal Ministro nella seduta di ieri, che traduce una volontà di affrontare in maniera condivisa la questione. Nel ricordare che nella relazione


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introduttiva aveva auspicato su tali tematiche un maggiore dialogo, sottolinea che il Ministro ha precisato alla Commissione l'esigenza di porre rimedio a una situazione nella quale diciassette convenzioni sono scadute e rischiano di bloccare la realizzazione di opere strategiche per il Paese.
Per quanto attiene l'articolo 13, nel ritenere condivisibili le osservazioni del deputato Cacciati, richiama l'esigenza di rafforzare la vincolatività dei pareri previsti dalla norma, al fine di garantire il rispetto della sostenibilità ambientale nell'attività di dragaggio. Reputa, invece, preferibile che una specifica norma per il riparto delle risorse stanziate nell'ambito della legislazione speciale su Venezia venga inserita nell'ambito dell'esame del disegno di legge finanziaria. Giudica, infine, condivisibili le osservazioni formulate con riguardo all'articolo 7, comma 15.

Maurizio ACERBO (RC-SE) reputa di estrema utilità una riflessione sull'articolo 11 del provvedimento. Al riguardo, rileva la necessità di escludere dagli immobili soggetti ad alienazione, di cui alla predetta norma, le tratte ferroviarie dismesse e di destinare i relativi sedimi alla mobilità ciclo-pedonale, escludendo altresì le aree sottoposte a tutela dei piani paesistici. Su tale argomento, preannuncia la presentazione di emendamenti alle Commissioni riunite V e VI.

Mauro CHIANALE (Ulivo), relatore, ritiene che il rilievo concernente l'articolo 11 possa essere riportato nelle premesse della proposta di parere e che anche gli altri suggerimenti emersi nel corso dell'esame meritino di una particolare attenzione nella proposta di parere medesima. Alla luce di tali considerazioni, pertanto, presenta una nuova versione della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 2).

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la nuova versione della proposta di parere del relatore.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato l'11 ottobre 2006.

Salvatore MARGIOTTA (Ulivo), nell'apprezzare il buon lavoro svolto dal relatore, intende svolgere alcune considerazioni sul contenuto dei documenti di bilancio. Rileva, in generale, che la manovra finanziaria è complessa e che lo stato dei conti pubblici ha limitato gli interventi, anche con riguardo a talune misure previste nel programma dell'Unione. Esprime, poi, apprezzamento per l'articolo 21, che reca misure a sostegno delle zone franche urbane; al riguardo, ritiene tuttavia che occorra fare riferimento ad un'area più vasta e non solo ai centri urbani. Sarebbe, altresì, opportuno modificare la denominazione di «zone franche», che farebbe presupporre a zone extra-doganali. Nel sottolineare l'importanza del rifinanziamento destinato alle opere strategiche di preminente interesse nazionale di cui all'articolo 135, osserva che gli stanziamenti previsti sono insufficienti al completamento delle opere indicate nell'ultimo documento di programmazione economico-finanziaria. In proposito, appare opportuna una riflessione nella prospettiva di un reperimento delle risorse necessarie alla realizzazione delle infrastrutture, che meglio


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rispondono alle esigenze del territorio.
Si dichiara, poi, contrario alla disposizione di cui all'articolo 50, recante la soppressione di SOGESID, che svolge attualmente funzioni importanti nelle regioni meridionali relativamente al bilancio idrico ed ai piani di ambito territoriale. Osservato che la soppressione di tale ente, ovvero la fusione per incorporazione in un altro soggetto giuridico, comporterebbe danni rilevanti al Mezzogiorno d'Italia, preannuncia la presentazione di proposte emendative volte a modificare la norma, atteso che la cosiddetta «legge Galli» sta ancora esplicando la sua operatività nelle regioni meridionali. Una eventuale incorporazione di SOGESID in Sviluppo Italia desta preoccupazioni, considerato che tale società non sta svolgendo in maniera soddisfacente la sua missione istituzionale.
Dopo aver rilevato la necessità di sopprimere l'articolo 52, reputa inoltre opportuno approfondire le previsioni concernenti gli enti irrigui di cui all'articolo 141, atteso che la cessione delle funzioni dell'Ente per lo sviluppo dell'irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia alle regioni Puglia e Basilicata potrebbe determinare problematicità a motivo della situazione debitoria di tali enti; in alternativa, si potrebbe pensare alla istituzione di un Commissario liquidatore per gestire la fase transitoria. Dopo aver giudicato necessario uno sforzo per l'incremento delle risorse finanziare destinate alla difesa del suolo ed al dissesto idrogeologico, valuta positivamente l'articolo 139, riguardante la prosecuzione degli interventi nelle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria, anche se sarebbe opportuno valutare una eventuale modifica volta a prorogare il rimborso dell'imposta sul valore aggiunto fino a dicembre del 2009. Analoghe considerazioni favorevoli possono essere espresse con riferimento all'articolo 116. Quanto all'articolo 142, osserva che il relatore ha opportunamente enfatizzato la soppressione del Fondo centrale di garanzia per le autostrade e ferrovie metropolitane e la sua attribuzione ad ANAS SpA, che assicura la realizzazione di una opera infrastrutturale strategica non solamente per l'Italia, ma per tutta l'Europa. Su tale specifica questione, ritiene necessario riconoscere l'impegno del Ministro delle Infrastrutture.

Maurizio Enzo LUPI (FI) osserva preliminarmente che il disegno di legge finanziaria per il 2007 appare carente di una strategia concernente il territorio, la questione delle grandi città, le locazioni e le infrastrutture in generale. Pur ammettendo l'importanza delle previsioni riguardanti le incentivazioni per la riqualificazione negli edifici, su cui il Paese sconta un grave ritardo, richiama l'esigenza dell'introduzione di una disciplina volta alla riqualificazione dei centri urbani, sulla scorta, peraltro, della proposta relativa alla «legge obiettivo per le città», che non è stata approvata definitivamente nella precedente legislatura. Desta, inoltre, preoccupazione la scarsa attenzione nei confronti delle politiche abitative. Osservato che appare estremamente grave la riduzione del Fondo di sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, segnala che tale riduzione risulta ancora più grave se si pensa che il decreto-legge in materia di sfratti, recentemente presentato dal Governo, non stanzia alcuna risorsa per le politiche abitative. Al riguardo, esprime stupore per l'assenza di misure a sostegno della casa, che non sembra potersi inquadrare nelle strategie di un Governo di centro-sinistra e di talune componenti della maggioranza. Segnala, poi, che l'introduzione di una misura come l'aliquota unica a tassazione separata, alla quale il Governo ha rinunciato, avrebbe consentito l'emersione dei redditi sommersi e avrebbe rappresentato un segnale importante per il Paese, congiuntamente alla possibilità di dedurre il canone di locazione per le fasce di reddito più basse. L'insensibilità al tema della casa, peraltro, si accompagna negativamente all'aggravio della pressione fiscale su tale bene primario, pressione che sarà accentuata dalla rivalutazione degli estimi catastali. A ciò si aggiunga la netta contrarietà nei confronti della introduzione dell'assicurazione obbligatoria per i rischi da calamità naturale, che rappresenta


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una misura inaccettabile, che penalizza ulteriormente le abitazioni. Ritiene, inoltre che l'aumento della imposta comunale sugli immobili, la riforma del Catasto e l'introduzione di una tassa di scopo si abbatteranno come una scure sulle famiglie. Al riguardo, giudica negativamente la previsione di istituire una tassa di soggiorno, che graverà sul turismo e su coloro che si muovono sul territorio nazionale per motivi di lavoro provocando un effetto fortemente negativo e penalizzante.
Per quanto riguarda la materia delle infrastrutture, ritiene che le disposizioni contenute nella manovra di finanza pubblica completino la strategia del Governo tesa a smantellare la realizzazione delle infrastrutture strategiche per il Paese. Fa presente che il completamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria deve essere attribuita all'inserimento di tale opera nell'ambito della «legge obiettivo», il che consente una realizzazione in tempi più rapidi rispetto a quelli consentiti dalla disciplina ordinaria. Sottolinea, inoltre, che l'assegnazione di finanziamenti «a pioggia» cancella gli aspetti positivi previsti nella legge, atteso che salta il sistema della definizione di puntuali priorità in relazione alla realizzazione di opere inserite nell'ambito dei corridoi europei, che beneficiano quindi del cofinanziamento comunitario. Ciò vale per la mancata realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, che è inserito nel corridoio Palermo-Berlino, e per il passaggio alla procedura ordinaria per la realizzazione della TAV, che comporterà una mancata realizzazione dell'opera. Osserva che, in assenza di una strategia di lungo termine, si rischia di bloccare lo sviluppo infrastrutturale del Paese.
Nel segnalare che la manovra di finanza pubblica trascura la parte settentrionale del Paese, esprime disaccordo in ordine all'impianto della manovra medesima nella quale sono state inserite disposizioni che vanno ad avvantaggiare ingiustificatamente alcune parti del Paese. Per quanto lo stralcio operato dalla Presidenza della Camera abbia consentito di espungere dal testo talune norme localistiche e micro settoriali, rimane una logica scorretta, che opera favoritismi immotivati. Ciò vale, in primo luogo, per gli stanziamenti destinati alla città di Roma, che peraltro potrà godere dell'esclusione dal patto di stabilità interno con riguardo alla realizzazione delle opere infrastrutturali. Osservato che tale misura dovrebbe essere estesa a tutto il Paese, avverte che il suo gruppo presenterà proposte emendative direttamente alla V Commissione, anche per consentire uno svolgimento più ordinato dei lavori della VIII Commissione, nel rispetto del suo ruolo.

Ermete REALACCI, presidente, rileva che la Commissione potrà organizzare in maniera ordinata i propri lavori attraverso una discussione complessiva sul merito delle proposte emendative presentate, limitando la votazione agli emendamenti più qualificanti, sui quali è auspicabile la convergenza di tutte le forze politiche presenti in Commissione.

Gianpiero BOCCI (Ulivo) osserva che la manovra di finanza pubblica per il 2007 appare improntata a serietà, nella consapevolezza che la situazione dei conti pubblici richiede un rigore per la riduzione del rapporto tra debito e PIL. Ciononostante, il disegno di legge finanziaria reca misure in favore dello sviluppo e dell'equità sociale, il che non si traduce in una finanziaria contro i ricchi, ma a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione. A ciò si aggiunga che non viene negato il principio di sussidiarietà, in quanto si rispetta un corretto rapporto tra Governo centrale e comunità locali.
Ritiene, inoltre, che il disegno di legge finanziaria destini stanziamenti mirati a progetti infrastrutturali realmente strategici ed utili per il Paese, provvedendo a cancellare interventi inutili e velleitari: non si può dire, quindi, che il programma delle grandi opere viene smantellato. Nel reputare condivisibile che il disegno di legge finanziaria riporti la famiglia al centro dell'azione di Governo, attraverso la previsione di significative detrazioni, dell'aumento degli assegni familiari, e


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della creazione di nuovi asili nido, auspica un incremento delle risorse per le politiche abitative. Giudica corretta la richiesta di soppressione dell'articolo 52 proposta dal relatore, che introduce una misura iniqua, in quanto comporterà un ulteriore aggravio per i proprietari delle abitazioni. Con riguardo alla realizzazione delle grandi opere, esprime apprezzamento per il processo di concertazione in atto tra il Ministero delle infrastrutture e le regioni; ritiene, però, che alla fine di tale processo sia opportuno un passaggio parlamentare con riferimento a quanto concordato a livello regionale, prima della sottoposizione di tale accordo alla Conferenza Stato-regioni. Tenuto conto, infatti, che alcuni deputati non hanno partecipato agli incontri territoriali svolti dal Ministero con le Regioni, il Parlamento non può limitarsi ad una presa d'atto di decisioni assunte in altra sede. Nel valutare positivamente le disposizioni in materia di protezione civile, con specifico riferimento all'articolo 139, giudica positivamente l'esclusione dal Patto di stabilità interno degli interventi di protezione civile. Al riguardo, sarebbe opportuno estendere tale esclusione alle spese sostenute dagli enti parco. Richiama, altresì, l'esigenza di destinare appositi accantonamenti ai fondi speciali di competenza dei dicasteri di riferimento della Commissione, allo scopo di assicurare lo svolgimento dell'attività legislativa della Commissione medesima: si tratterebbe, a suo avviso, di una violazione dei rapporti tra esecutivo e Parlamento, nel caso in cui non si consentisse alle Commissioni parlamentari di portare avanti le proprie iniziative legislative.
In conclusione, rileva la necessità di migliorare la tecnica legislativa, nell'ottica di una razionalizzazione dei provvedimenti attraverso la definizione di testi unici, che dovrebbero accorpare materie similari, quali ad esempio quelle delle legislazioni speciali per le città, allo scopo di rendere più certo il diritto vigente.

Ermete REALACCI, presidente, dichiara di condividere l'osservazione del deputato Bocci circa l'esigenza di destinare i necessari accantonamenti nei fondi speciali, in ragione dello svolgimento dell'attività della Commissione in un corretto rapporto dialettico con l'Esecutivo.

Daniele MARANTELLI (Ulivo) ricorda che il disegno di legge finanziaria in esame nasce da un contesto difficile di finanza pubblica, che ha visto profilarsi una situazione di emergenza negli scorsi mesi. Osserva, infatti, che nel mese di maggio si è registrato un rapporto tra deficit e PIL pari al 4,5 per cento e un azzeramento dell'avanzo primario, tanto che su autorevoli organi di stampa internazionali era circolata la notizia di una possibile uscita dell'Italia dall'euro. Partendo da tale situazione, il disegno di legge finanziaria è basato su un'impostazione corretta e coraggiosa, volta al risanamento del Paese e al suo sviluppo. Nell'osservare che sono possibili miglioramenti di tale testo, come dimostrano i recenti accordi con gli enti locali, ritiene opportuno svolgere le necessarie riflessioni sulla reintroduzione della tassa di successione, che deve tenere conto del fatto che la proprietà nel Paese è molto diffusa, nonché sulle difficoltà che potrebbero incontrare le piccole e medie imprese in ordine alla riforma del trattamento di fine rapporto.
Nel valutare favorevolmente la prospettata soppressione dell'articolo 52, rileva che occorre garantire risorse per l'assetto idrogeologico del territorio, in una funzione preventiva. Esprime apprezzamento per gli interventi riguardanti la rottamazione dei frigoriferi, il miglioramento dell'efficienza energetica, l'istituzione del Fondo per il rispetto degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto, la demolizione delle opere abusive, gli incentivi per i biocarburanti. Pur riconoscendo la difficoltà di reperire le risorse necessarie alla realizzazione delle infrastrutture, invita a un cambiamento di rotta nei confronti di talune questioni riguardanti l'assetto di Trenitalia e Alitalia, che versano in situazioni di difficoltà.
Con riguardo alla ripartizione delle risorse sul territorio nazionale, dopo avere giudicato corretto che il disegno di legge


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finanziaria destini risorse per il Mezzogiorno, fa presente che occorre prestare la dovuta attenzione anche al Nord e, in particolare, alla Lombardia, che sconta un problema infrastrutturale gravissimo a motivo della congestione determinata dal trasporto merci su gomma. Il problema della mobilità investe, in particolare, la realizzazione della «Pedemontana lombarda», la cui mancata realizzazione comporterebbe un impatto negativo sulla produttività del Paese. Reputa corretto, pertanto, che su tale punto il Governo compia uno sforzo deciso, atteso che non si può trascurare che la Lombardia produce oltre il 20 per cento del PIL nazionale. Fa presente che il CIPE ha deliberato nel marzo 2006 il progetto preliminare della «Pedemontana lombarda» e che non si comprendono le ragioni per le quali tale delibera non viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale, atteso che la mancata pubblicazione sta, di fatto, bloccando qualsiasi ulteriore avanzamento della procedura attuativa dell'opera. Al riguardo, preannuncia la presentazione di uno specifico ordine del giorno, che si augura venga condiviso da tutti i membri della Commissione. Reputa, infine, necessario che il Governo mantenga gli impegni programmatici assunti; per tale ragione, è necessario che il ministro Di Pietro riferisca al Parlamento gli esiti della sua consultazione sul territorio riferita alla definizione delle opere infrastrutturali.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (Ulivo), nel condividere quanto rilevato dal deputato Marantelli, rileva la necessità di definire una politica equilibrata nel Paese, a partire dalla presente manovra di finanza pubblica, atteso che occorre ricondurre ad unità le tensioni esasperate dal precedente Governo. Nella consapevolezza che al disegno di legge finanziaria potranno essere apportati i necessari miglioramenti, rileva che il Sud rappresenta un'opportunità per il Paese e che il disegno di legge finanziaria reca misure che colgono tale potenzialità. Per questa ragione, appare condivisibile la riduzione del cuneo fiscale, nonché l'introduzione di misure che potranno contribuire all'emersione del lavoro nero e alla riduzione del precariato. Osserva, inoltre, che sul tema delle infrastrutture occorra fare chiarezza. Nel ricordare che l'Assemblea della Camera ha recentemente approvato una risoluzione dalla quale si evince che il ponte sullo stretto di Messina non è una priorità, osserva che il precedente Governo aveva concentrato le risorse destinate al Sud nella realizzazione del ponte, sacrificando la realizzazione di quelle opere realmente indispensabili per il Mezzogiorno. Appare, dunque, una «falsità inaccettabile» che si dica che la mancata realizzazione del ponte pregiudicherà lo sviluppo delle regioni Sicilia e Calabria. A ciò si aggiunga che ulteriori risorse aggiuntive derivanti dal rifinanziamento del programma per le opere strategiche di preminente interesse nazionale potranno contribuire significativamente alla realizzazione di infrastrutture necessarie per le regioni del Sud. Nel ribadire che la realizzazione del ponte sarebbe stata una risposta sbagliata alle reali esigenze dello sviluppo in Sicilia e in Calabria, osserva che ci sono le condizioni per svolgere un lavoro serio sul potenziamento della rete infrastrutturale siciliana, con specifico riferimento a quella ferroviaria.
Nel reputare, poi, corrette le misure individuate a sostegno delle zone franco-urbane, segnala l'opportunità di una modifica di tale disposizione nel senso indicato dal deputato Margiotta, atteso che il regime previsto dalla norma non deve riguardare solo i centri urbani. Apprezza lo sforzo compiuto nella prospettiva di una proroga delle misure per la ristrutturazione edilizia. Nell'esprimere analoghe valutazioni positive in ordine alle misure per la riqualificazione energetica, i biocarburanti, il fondo rotativo per il rispetto degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto, fa presente che tali misure traducono una cultura nuova, che sta maturando in favore di una riduzione dell'inquinamento. Concorda, altresì, con i rilievi sinora svolti con riferimento all'articolo 50, in quanto la soppressione di SOGESID è un grave errore, che impedirebbe lo


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svolgimento di importanti funzioni di tale ente nelle regioni meridionali. Osserva, in proposito, che appare priva di fondamento l'affermazione per la quale si giustifica la soppressione di SOGESID con la ormai completa attuazione della «legge Galli». Preannuncia, pertanto, la presentazione di emendamenti volti a evitare la liquidazione o la fusione per incorporazione di tale ente.

Aleandro LONGHI (Ulivo), nel rammaricarsi per il fatto che i pochi deputati di opposizione presenti alla seduta odierna, dopo avere svolto i propri interventi, hanno preferito non seguire il resto del dibattito, sottolinea che l'introduzione delle tasse è una prerogativa di una società libera: per tali motivi, la manovra di finanza pubblica risulta particolarmente corretta, poiché si basa su una logica di progressività nella tassazione, che tiene conto delle fasce più deboli. Aggiunge, inoltre, che uno sforzo considerevole deve essere profuso nella lotta all'evasione fiscale, che nel Paese assume proporzioni considerevoli.
Nell'osservare che il problema della casa riveste estrema importanza nella democrazia di un Paese, ritiene che la rendita patrimoniale dovrebbe essere tassata almeno alla pari del reddito da lavoro dipendente. Ritiene, quindi, che l'introduzione di una «cedolare secca» sulle locazioni non sarebbe corretta, considerati i proventi derivanti dalla casa. Nel ricordare che la revisione degli estimi catastali era stata già prevista dal precedente Governo, rileva la necessità di detrarre dal reddito il canone derivante da locazioni. Al riguardo, occorrerebbe estendere efficacemente tale misura, atteso che il disegno di legge finanziaria la prevede solo per gli affitti degli studenti.
Per quanto riguarda la realizzazione delle opere previste dalla «legge obiettivo», fa presente che ha avuto modo di constatare personalmente il fallimento di tale legge nella sua regione, in cui la realizzazione del terzo valico ferroviario appare definitivamente compromessa per la mancanza di stanziamenti, con conseguente penalizzazione per il porto di Genova. Per tale ragione, ritiene che sia necessario stanziare risorse ad hoc per gli investimenti infrastrutturali.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, ritiene che sulla manovra di finanza pubblica occorra fare una «operazione verità», nel senso di ragionare in termini prospettici su una strategia di lungo termine e su un cambiamento di approccio nell'attuazione di taluni interventi. A suo avviso, la manovra di finanza pubblica rappresenta l'inizio di un percorso, che dovrebbe produrre un «salto di qualità» nello sviluppo. Osservato che la manovra registra una discontinuità rispetto alle politiche del precedente Governo, fa presente che occorre fare passi avanti nella direzione di interventi che coniughino trasversalmente le politiche ambientali con quelle sociali ed economiche. Nel constatare l'insufficienza di misure nella direzione della sostenibilità, con particolare riguardo alla mobilità, sottolinea che in materia ambientale si compie una vera e propria svolta, in quanto ci sono numerosi interventi indirizzati alle aree protette, agli interventi di protezione civile e al Protocollo di Kyoto.
Nel segnalare la necessità di stanziamenti adeguati per la difesa del suolo, segnala l'opportunità di avviare una riflessione generale sull'introduzione di misure fiscali in campo energetico, che appaiono estremamente complesse. Nel ribadire che la manovra di finanza pubblica non prevede misure adeguate per la mobilità sostenibile, ritiene che occorra cambiare registro nella definizione di taluni interventi, come ad esempio gli incentivi per la rottamazione dei veicoli, atteso che tali misure non mirano a influenzare la mobilità tradizionale, quanto una mera sostituzione di autoveicoli in circolazione; analoghe riflessioni riguardano le misure sui biocarburanti, in quanto non appare sufficiente, anche in questo campo, sostituire il biocarburante con carburante tradizionale. Occorre, quindi, ripensare un modello nuovo in tali politiche, che deve


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rappresentare una sfida per il futuro. Nell'associarsi alle considerazioni già svolte riguardo all'ANAS e all'articolo 135, segnala l'opportunità di una valutazione sulla disposizione di cui all'articolo 143, concernente la mobilità dei pendolari.
Intende, infine, ribadire talune considerazioni svolte nelle precedenti sedute a proposito dell'esigenza di introdurre apposite misure per l'implementazione del regolamento comunitario REACH, che entrerà in vigore il prossimo anno, finanziando, per un verso, l'istituzione di un'agenzia nazionale che si interfacci con l'agenzia europea a Helsinki, e, per l'altro, azioni di sostegno a vantaggio delle piccole e medie imprese. Appare, altresì, necessario prevedere un sostegno alla definizione di un piano nazionale di diversità biologica.
In conclusione, ritiene che la Commissione debba adottare un approccio audace, individuando una modalità di interlocuzione efficace con i soggetti interessati nelle materie di competenza, allo scopo di definire una «modalità pro-attiva» nella prospettiva dello sviluppo del Paese. Osservato che un sostegno in tal senso potrà derivare dalle indicazioni contenute nel programma dell'Unione, ritiene che occorra tenere conto di tale nuovo approccio nella definizione delle prossime manovre finanziarie.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene che il dibattito svolto abbia contribuito a fornire considerazioni di estremo interesse per la Commissione, che reputa condivisibili. Nel constatare l'assenza di un piano strategico per la mobilità, sottolinea la necessità che la Commissione fornisca un segnale importante al dibattito in corso sulla manovra di finanza pubblica. A suo avviso, sarebbe anche opportuno iniziare a valutare l'esistenza di strumenti parlamentari che possano far sì che la Commissione abbia un ruolo di impulso nell'orientare la predisposizione di documenti importanti come il DPEF e la stessa legge finanziaria. Nel ricordare che, su impulso della Commissione, era stato previsto che il DPEF recasse un aggiornamento dello stato di attuazione del Protocollo di Kyoto, norma che è stata cancellata distrattamente da un decreto legislativo approvato alla fine della scorsa legislatura, rileva l'opportunità di impostare un lavoro comune con le Commissioni parlamentari competenti in materie affini, allo scopo di operare in maniera ragionata su un'impostazione comune delle politiche, che attraversano in maniera trasversale la definizione di interventi per lo sviluppo sociale ed economico.
Nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara, quindi, concluso l'esame preliminare.

Tino IANNUZZI (Ulivo), relatore, con riferimento all'interessante dibattito svolto dalla Commissione, ritiene che le questioni poste risultino di estremo interesse, in quanto potranno essere recepite nelle proposte di relazione che si accinge a predisporre. Ritiene, altresì, che i suggerimenti possano essere una traccia utile nella direzione di un lavoro futuro a cui il Governo dovrà fornire una risposta. Rileva la necessità di un rilancio nella direzione della riqualificazione del patrimonio urbano, della semplificazione delle procedure, della valorizzazione delle politiche abitative. Nel segnalare la necessità di un incremento delle risorse destinate al Fondo per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, ritiene che occorra dare un messaggio forte nella direzione di un rilancio dell'edilizia residenziale pubblica.
Giudicato importante che sulla questione delle opere infrastrutturali sia stato avviato un dialogo con le regioni, segnala tuttavia la necessità di dare una risposta ai problemi infrastrutturali di tutto il Paese, come ad esempio rilevato dal deputato Marantelli con riferimento alla «Pedemontana lombarda». In tale contesto, occorre quindi che il Governo tenga conto dell'esigenza di contemperare i bisogni delle diverse aree territoriali. Giudica, infine, positivamente le norme in materia di incentivi per la riqualificazione energetica,


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nonché le misure nell'ambito del rispetto degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto.

Il sottosegretario Gianni PIATTI intende sottolineare l'assoluto valore del dibattito svolto dalla Commissione sin dall'inizio dell'esame della manovra finanziaria per il 2007, rilevando che, pur non potendosi prescindere dalla difficile situazione dei conti pubblici del Paese, sono comunque emersi interessanti elementi di riflessione, che potrebbero contribuire a migliorare l'impianto dei documenti di bilancio nel corso dell'esame parlamentare.
Osservato che i riferimenti alle opere strategiche risultano particolarmente pertinenti, desidera, quindi, concentrarsi sui profili di natura ambientale, segnalando come la manovra per il 2007 abbia segnato l'inizio di un percorso di netta inversione delle tendenze assunte dal precedente Governo. Si tratta di segnali importanti, che intervengono sulla promozione delle politiche di sostenibilità urbana, sugli incentivi allo sviluppo eco-compatibile e, soprattutto, sulle misure per il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, attraverso l'innovativa istituzione di un apposito fondo.
Segnalata l'opportunità di interrompere, come emerge da diversi interventi, un pericoloso dualismo tra Nord e Sud dell'Italia, auspica che il Governo sia in grado di rispondere con efficacia alle sollecitazioni che provengono dal dibattito parlamentare svolto in Commissione, in un'ottica di rafforzamento della concertazione istituzionale, che deve interessare anche le autonomie territoriali e la società esterna.
In conclusione, si riserva di formulare ulteriori considerazioni integrative nel prosieguo dell'esame dei provvedimenti finanziari, valutando con attenzione le eventuali proposte emendative che saranno presentate in Commissione.

Ermete REALACCI, presidente, ricordato che il termine per la presentazione di emendamenti ai documenti di bilancio è fissato per le ore 12 di lunedì 16 ottobre 2006, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.25.

ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 12 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 11.25.

Schema di regolamento ministeriale recante integrazioni al regolamento concernente il programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati.
Atto n. 21.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 3 ottobre 2006.

Ermete REALACCI, presidente, comunica che il Presidente della Camera ha autorizzato, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, la proroga di dieci giorni per l'espressione del parere sull'atto del Governo in titolo. Avverte, altresì, che la V Commissione (Bilancio) ha formulato i rilievi di competenza sulle conseguenze di carattere finanziario del provvedimento.

Il sottosegretario Gianni PIATTI, in risposta alle questioni sollevate dal relatore nella precedente seduta, intende fornire taluni elementi di informazione. Al riguardo, dopo avere messo a disposizione dei deputati della Commissione una specifica documentazione, in grado di fornire un approfondimento utile allo svolgimento dell'istruttoria parlamentare, illustra sinteticamente gli interventi relativi a ciascun sito di interesse nazionale e il relativo stato di avanzamento dei processi di bonifica.
Con riferimento al percorso che, allo stato, ha portato all'individuazione dei siti,


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ricorda che la legge n. 426 del 1998 ha disposto l'adozione di un programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati e che la legge n. 388 del 2000 ha integrato l'elenco delle aree previste nella citata legge n. 426, stanziando le corrispondenti risorse finanziarie. Il decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio n. 468 ha individuato ulteriori siti relativamente agli interventi di interesse nazionale, sulla base di talune priorità definite nell'atto approvato dalla Conferenza Stato-regioni. Successivamente, con interventi legislativi diversi, dal 2002 al 2005, sono stati individuati altri tredici siti, portando complessivamente il numero dei siti di interesse nazionale a cinquantaquattro. Rileva infine che, in tale settore, le risorse finanziarie sono attribuite alle regioni oppure alla programmazione negoziata.
Per quanto attiene il merito del provvedimento in esame, dopo aver spiegato sinteticamente le motivazioni che si pongono alla base delle disposizioni di cui agli articoli 1, 2, 3, precisa che, relativamente all'articolo 4, le somme attribuite al Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente serviranno per l'acquisto di dotazioni tecnologiche e strumentali da destinare allo svolgimento dell'attività di vigilanza. Quanto all'articolo 5, riconosce l'autorevolezza dell'ICRAM e ritiene che tale ente sia adeguato a svolgere il suo ruolo nell'ambito dell'estensione della convenzione. Per quanto riguarda l'articolo 6, dichiara la disponibilità del Governo a recepire i suggerimenti che la Commissione vorrà dare con riferimento al ruolo di Sviluppo Italia. In proposito, nel ritenere ragionevole espungere qualsiasi riferimento alle società operative, giudica comunque condivisibile che non si faccia riferimento a Sviluppo Italia nel testo della norma. Non appare opportuno, tuttavia, escludere a priori il supporto di tale società, che può essere necessario nei piani di sviluppo territoriale. Un riferimento generico alle società pubbliche, pertanto, potrebbe essere più opportuno, allo scopo di garantire un migliore controllo nello svolgimento dei programmi concordati con le Regioni.

Camillo PIAZZA (Verdi), relatore, preso atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo, preannuncia l'intenzione di predisporre, per la prossima settimana, una proposta di parere sul provvedimento, rilevando sin d'ora l'opportunità di apportare una modifica all'articolo 6 nel senso auspicato dal sottosegretario Piatti ed un'integrazione all'articolo 4, che faccia riferimento alle risorse non ancora impegnate da regioni, province autonome e commissari delegati.

Ermete REALACCI, presidente, nel ringraziare il rappresentante del Governo per avere fornito alla Commissione importanti elementi di informazione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 11.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Giovedì 12 ottobre 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 11.40 alle 11.50.