VII Commissione - Resoconto di luned́ 16 ottobre 2006


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SEDE CONSULTIVA

Lunedì 16 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA, indi del vicepresidente Emerenzio BARBIERI. - Intervengono il ministro per l'università e la ricerca scientifica Fabio Mussi, il viceministro per la pubblica istruzione Mariangela Bastico, il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis.

La seduta comincia alle 19.10.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero della pubblica istruzione.

Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero per i beni e le attività culturali (limitatamente alle parti di competenza).

Tabella n. 17: Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (limitatamente alle parti di competenza).
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato il 12 ottobre 2006.

Pietro FOLENA (RC-SE), relatore, avverte che sono stati presentati numerosi emendamenti al disegno di legge finanziaria (vedi allegato), il che ha determinato la necessità di rinviare l'inizio della seduta odierna.


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Emerenzio BARBIERI (UDC) rileva la necessità di definire una programmazione dei lavori della Commissione che non costringa a modificare gli impegni assunti in sede di ufficio di presidenza. Aggiunge che considera, in questo senso, necessario definire un percorso per il prosieguo dell'esame dei provvedimenti in titolo che sia il più possibile compatibile con la piena disponibilità da parte dei deputati dei documenti necessari allo svolgimento della seduta.

Nicola BONO (AN) condivide le considerazioni del collega Barbieri, pur riconoscendo una oggettiva difficoltà dovuta al numero elevato di emendamenti presentati.

Fabio GARAGNANI (FI) si associa alle considerazioni dei colleghi Bono e Barbieri, rilevando l'esigenza di una maggiore certezza nello svolgimento delle sedute della Commissione. Riterrebbe opportuno conoscere in ogni caso quale sia l'intendimento in ordine all'organizzazione dei lavori per il prosieguo dell'esame.

Pietro FOLENA (RC-SE), presidente, avverte che nella seduta odierna potranno intervenire i deputati che lo richiedano, fermo restando che all'esame degli emendamenti si procederà nella seduta già convocata per domani.

Nicola BONO (AN) concorda con la proposta del presidente, rilevando pur tuttavia che i deputati dei gruppi di minoranza sono nel corso della seduta odierna in numero superiore a quello di maggioranza.

Emerenzio BARBIERI (UDC), presidente, rileva comunque l'opportunità di consentire a chi intende farlo di poter intervenire già nel corso della seduta odierna.

Manuela GHIZZONI (Ulivo) concorda con il presidente Barbieri.

Guglielmo ROSITANI (AN) ricorda preliminarmente che, in occasione della relazione svolta in Commissione cultura dal Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, sulle linee programmatiche del suo dicastero, sono state messe in evidenza talune questioni e rilevate preoccupazioni, che successivamente hanno trovato rispondenza nei fatti. Era stato, infatti, rivolto al Governo e alla maggioranza, da parte dei gruppi di minoranza, un invito all'umiltà e ad un esame responsabile della situazione della scuola, atteso che il settore riveste un'importanza rilevante per la crescita del Paese e che si tratta di una materia estremamente delicata. Fa presente che era stato, altresì, rilevato che la cosiddetta «logica del cacciavite» - volta solo a smantellare le riforme fatte dal precedente Governo - avrebbe alimentato una situazione di confusione. Constata quindi come si debba prendere atto del fatto che il Governo non ha ascoltato tali raccomandazioni, come si evince dal disegno di legge finanziaria in esame, e che il pregiudizio politico non è stato un buon consigliere.
Nel segnalare che era stata stigmatizzata l'esiguità dei finanziamenti a disposizione del settore della scuola, rileva che il disegno di legge finanziaria per il 2007 stanzia per questo settore risorse complessivamente inferiori a quelle del precedente Governo, con una differenza politica rilevante, considerato che i fondi messi a disposizione dal provvedimento in esame derivano da tagli e riduzioni di spesa a carico della scuola. Ritiene si tratti di un dato importante di cui occorre prendere atto. Ribadisce la propria disponibilità, per stile e mentalità, ad essere leali, corretti ed eventualmente collaborativi, a differenza di quello che invece aveva fatto la sinistra, utilizzando argomentazioni non veritiere per aggredire il Governo di centrodestra.
Circa l'istituzione dei fondi per la scuola, si vorrebbe evitare il rischio che alla fine non ci siano risorse per le supplenze e per la realizzazione del piano per l'offerta formativa. A tale riguardo ritiene che il Governo debba chiarire se in tali


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fondi siano ricomprese anche le risorse per le supplenze. Aggiunge, inoltre, di non condividere l'aumento del valore medio nazionale del rapporto tra alunni e classi, né sotto l'aspetto didattico-formativo, né con riferimento all'utilizzo dei docenti; ritiene a questo proposito che si tratti di un pretesto per la riduzione dei costi attraverso la diminuzione del personale. Pur reputando serio il fenomeno delle ripetenze, non concorda poi sulle modalità con le quali, nel disegno di legge finanziaria, si intende porvi mano. In proposito, esprime preoccupazione per il fatto che a nome della flessibilità didattica si vuole abbassare il livello culturale a danno dei meritevoli.
Richiama, altresì, l'attenzione del relatore e del Governo sulla necessità di fornire chiarimenti anche in relazione all'inserimento dei soggetti diversamente abili, considerato che su tale punto sono necessarie regole chiare e precise. Pur non essendo pregiudizialmente contrario al fatto che l'individuazione dei docenti di sostegno sia corrispondente alle effettive esigenze, rileva infatti la necessità di definire con esattezza il numero delle ore di sostegno di cui l'allievo ha bisogno e di tenere conto del fatto che il numero di studenti per classe non può essere fissato inderogabilmente in ragione di uno ogni centotrentotto alunni frequentanti le scuole di provincia, posto che si determina una situazione insostenibile dal punto di vista didattico.
Per quanto riguarda il problema dei precari, ricorda poi che il Governo in carica aveva criticato il precedente Esecutivo con riguardo a tale questione. Sottolinea che il Governo di centro-destra aveva trovato quattrocentomila precari per una legge voluta dal centrosinistra, risolvendo poi la situazione con l'assunzione di almeno centosessantamila tra docenti e ATA, Una soluzione per risolvere il problema dei precari, non può essere invece il comma 1, lettera c), dell'articolo 66 che dispone la definizione di un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di 150.000 unità di personale docente e 20.000 di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. A riguardo, segnala che tale norma propone una soluzione non chiara sottoposta al giudizio definitivo del Ministero dell'economia e delle finanze. Fa presente che la soluzione prospettata si rivela illegittima in quanto vengono abolite dall'anno scolastico 2010-2011 l'utilizzazione delle graduatorie permanenti, il che non appare né serio, né corretto e né giustificabile. Al riguardo, si appella alla maggioranza affinché sia individuata una giusta soluzione.
Per quanto riguarda l'anticipato inserimento della scuola di infanzia, osserva che anche in questo caso la fretta ha determinato la predisposizione di norme di dubbia efficacia. Vengono proposte, infatti, iniziative sperimentali sull'offerta formativa rivolta ai bambini dai 24 ai 36 mesi al fine di garantire una effettiva continuità del percorso formativo. Al riguardo, non ritiene che questo sia il modo migliore per affrontare il problema della continuità del percorso formativo 0-6 anni in quanto sarebbe una continuità con gli asili nido e non con la scuola primaria. La soluzione potrebbe essere quella di distinguere la fascia di età dai trenta ai trentasei mesi con un numero di bambini per classe modesto, al fine di collegarlo con la scuola dell'infanzia; mentre da zero a trenta mesi l'offerta può essere collegata soltanto agli asili nido. Ribadisce, infatti, che la norma contenuta nel disegno di legge finanziaria non consente un collegamento con la scuola primaria.
Un altro problema è l'aumento dell'obbligo scolastico a dieci anni, considerato che non si comprende quale sarà l'articolazione dei titoli di studio e il collegamento con l'innalzamento dell'età minima per l'accesso al lavoro. Con riguardo alla riorganizzazione dei centri professionali per l'istruzione degli adulti, osserva che non si comprende come tale disciplina si articolerà con le strutture esistenti, né come si provvederà a garantire una reale autonomia organizzativa e finanziaria, allo scopo di un'adeguata funzionalità. Sottolinea che un'altra questione grave appare l'assenza di adeguate risorse destinate al personale docente, considerato che il rinnovo


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contrattuale previsto dal provvedimento in esame non tiene conto del biennio 2006-2007 e che le risorse stanziate rappresentano di fatto un incremento irrisorio nelle retribuzioni mensili del personale docente, dai 15 ai 45 euro mensili, una vera e propria presa in giro. Auspica che su tale punto si possa intervenire con modificazioni volte a garantire un incremento delle risorse a favore dei docenti, considerato che su tale questione l'attuale maggioranza è sempre stata sensibile. Analoghi problemi di scarsità di risorse riguardano poi l'edilizia scolastica, stante l'insufficienza della dotazione finanziaria destinata al riguardo dal disegno di legge finanziaria per il 2007.
Segnala che l'istituzione dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, in sostituzione degli istituti regionali di ricerca educativa e dell'istituto nazionale di documentazione e ricerca educativa rappresenta poi un pretesto per sostituire tali istituti con un nuovo organismo provvedendo a commissariare le strutture esistenti.
In conclusione, sottolinea che le disposizioni contenute nel disegno di legge finanziaria 2007, concernenti la scuola, appaiono insoddisfacenti e deludenti oltre che destare preoccupazione sulle prospettive e sul futuro del settore.

Emerenzio BARBIERI (UDC), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 20.25.