Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giovanni Mongiello.
La seduta comincia alle 14.45.
Proposta di nomina del professor Francesco De Stefano a Presidente del Centro formazione in economia e politica dello sviluppo rurale di Portici.
Nomina n. 15.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina rinviata nella seduta di ieri 12 dicembre 2006.
Giuseppina SERVODIO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri è stata prospettata la possibilità di un confronto diretto con il Ministro sul punto all'ordine
del giorno. Nel segnalare che il Ministro si trova in questi giorni all'estero per impegni istituzionali, evidenzia alla Commissione l'opportunità di rinviare l'esame della proposta di nomina, per permettere di verificare la possibilità, le modalità e i tempi per un incontro con il Ministro, anche in considerazione del fatto che è stata trasmessa alla Commissione l'ulteriore proposta di nomina del professor Cannella a presidente dell'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN). Invita pertanto il Governo, tramite il sottosegretario Mongiello, a non procedere nel frattempo alla deliberazione delle due nomine in questione.
Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO fa presente che, a seguito della seduta di ieri, ha contattato direttamente il Ministro, che, come detto, si trova attualmente all'estero. Il Ministro, che sarà impegnato a Bruxelles nelle giornate di martedì 19 dicembre e di mercoledì 20 dicembre per una riunione del Consiglio dei ministri dell'Unione europea, ha dichiarato la propria piena disponibilità a incontrare la Commissione o i rappresentanti dei gruppi già nella giornata di giovedì 21 dicembre.
Filippo MISURACA (FI) ringrazia il presidente per aver raccolto la richiesta da lui avanzata nella seduta di ieri e ringrazia il sottosegretario Mongiello per aver tempestivamente contattato il Ministro in modo da fissare quanto prima possibile l'incontro richiesto. Esprime il proprio rammarico per i toni che ha usato nella seduta di ieri nei confronti del presidente, anche se ritiene che nella sostanza la richiesta da lui formulata fosse giustificata e condivisibile.
Leonardo MARTINELLO (UDC) dichiara di concordare con la proposta del presidente.
Giuseppina SERVODIO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame della proposta di nomina ad una successiva seduta.
La seduta termina alle 14.50.
Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giovanni Mongiello.
La seduta comincia alle 14.50.
Agricoltura biologica.
C. 1629 Lion, C. 1695 Bellotti.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame delle proposte di legge in titolo.
Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi), relatore, osserva che le proposte di legge all'esame della Commissione mirano a definire una disciplina organica dell'agricoltura biologica che, per un verso, integri, a livello nazionale, le disposizioni dettate dall'ordinamento comunitario e, per l'altro, rispetti le competenze legislative regionali, in relazione alle quali intende fornire un quadro di riferimento.
Osserva che il tema della produzione biologica ha senza dubbio un grande rilievo per tutta l'agricoltura italiana. Ritiene utile in proposito prendere in considerazione alcuni dati, provenienti dal Ministero e da studi dell'INEA. Nel 2003 la superficie agricola utilizzata (SAU) italiana investita a biologico ammontava a 1.052.000 ettari; l'Italia risulta pertanto il primo paese in Europa e il terzo del mondo per SAU biologica. Secondo le ultime stime la SAU biologica per l'anno passato ammonterebbe a circa 954 mila ettari.
Il numero di aziende agricole biologiche nel 2004 era di 40.965 unità, ripartite
tra produttori (34.836), aziende miste di produzione e trasformazione (1.797), trasformatori (4.134) e importatori (198). Vi è dunque all'incirca un'attività di trasformazione ogni 6 aziende di produzione. Le aziende biologiche rappresentano il 2,1 per cento del totale delle aziende agricole in linea con la media europea. La SAU media aziendale è di circa 27 ettari, nettamente superiore alle dimensioni delle aziende convenzionali nazionali (in media 5 ettari).
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, le regioni meridionali hanno un'elevata incidenza (quasi il 60 per cento) sul numero di aziende di produzione. Questo, assieme al dato relativo alla SAU, riflette l'elevata concentrazione delle attività produttive nel Sud e nelle Isole. Viceversa, le attività secondarie (trasformazione e importazione) sono più diffuse al Centro e soprattutto al Nord, ovvero in prossimità delle aree in cui sono maggiori i consumi di prodotti biologici. Un peso importante nelle regioni centrali assumono le attività miste di produzione e trasformazione, probabilmente imputabile alla specializzazione produttiva (olio e vino) che caratterizza queste regioni.
Le regioni in cui il biologico è più diffuso, in termini di superfici e operatori, sono la Sicilia, l'Emilia Romagna, la Puglia, la Calabria e la Sardegna, anche se quest'ultima ha registrato negli ultimi anni un vero e proprio crollo. Regioni importanti e in cui il biologico è in crescita sono anche Toscana, Lazio e Marche. Nelle regioni del Nord la diffusione del metodo biologico rimane limitata - a eccezione di alcune aree dell'arco alpino - a causa delle caratteristiche della produzione convenzionale, altamente intensiva ed efficiente.
In relazione ai comparti di produzione, il comparto zootecnico ha stentato a lungo a decollare a causa dell'assenza di una precisa normativa di riferimento; l'introduzione del regolamento comunitario per la zootecnia biologica, nel 1999, ne ha stimolato comunque la crescita, ed è il settore al momento più dinamico.
Sotto il profilo occupazionale, nel complesso, in Italia, risultano impiegate nella filiera biologica oltre 150 mila unità lavorative
Relativamente all'accesso ai mercati, il settore biologico italiano presenta una forte diversificazione nelle tipologie di canali di commercializzazione a cui i produttori si rivolgono; la commercializzazione dei prodotti biologici presenta comunque alcune difficoltà, imputabili a fattori quali la polverizzazione dell'offerta, l'assenza di mercati locali sviluppati (specie al Sud), la scarsa attenzione al mercato di alcuni produttori, lo scarso numero di intermediari. Ne deriva che una quota consistente della produzione biologica è venduta come convenzionale. Si nota tuttavia la crescita di forme di associazione tra piccoli e medi produttori e l'ingresso di grandi operatori del settore convenzionale nelle attività secondarie della filiera biologica.
Un'analisi delle dinamiche evolutive del settore mostra che la crescita del biologico in Italia è stata nell'ultimo decennio molto sostenuta, in particolare a partire dal 1997, anno in cui la SAU biologica è più che raddoppiata. Il tasso di crescita medio annuo nel decennio 1993-2003 è stato del 31,8 per cento per la SAU e di circa il 32 per cento per gli operatori; nell'arco del decennio la SAU biologica è aumentata di oltre 11 volte, le aziende del 10,5 per cento. A partire dal 2001 si è registrata però un'inversione di tendenza, in corrispondenza del minor spazio previsto per gli incentivi all'agricoltura biologica nel quadro della riforma della PAC, con un calo delle superfici e degli operatori.
Il mercato dei prodotti biologici in Italia ha conosciuto negli anni recenti una rapida espansione, in particolare tra il 2000 e il 2002 (con un incremento annuo superiore al 20 per cento e per il 2001 pari addirittura all'80 per cento). Il valore finale del mercato nel 2003 ammontava a 1,493 miliardi di euro, superato in Europa solo da Germania e Regno Unito, e simile a quello della Francia; l'incidenza dei consumi biologici sul totale agroalimentare
rimane comunque modesta (1,5 per cento della spesa totale) e la spesa pro capite per i prodotti biologici è ancora leggermente inferiore rispetto alla media europea.
Circa un terzo della produzione nazionale viene destinata all'esportazione; nei tradizionali mercati di sbocco, dell'Europa settentrionale, la produzione biologica italiana soffre peraltro la crescente concorrenza di altri Paesi (Spagna e Grecia per la frutta e l'olio d'oliva, Europa dell'Est per i cereali); per altro verso USA e Giappone offrono buone prospettive di crescita, grazie alla recente introduzione di normative specifiche per il biologico.
I dati forniti mostrano il ruolo che l'agricoltura biologica già adesso riveste e le notevoli potenzialità di sviluppo che può avere in futuro. Al tempo stesso il sostegno e la promozione dell'agricoltura biologica non rispondono soltanto a finalità economiche e produttive. L'agricoltura biologica rappresenta un fattore importante di tutela dell'ambiente, di salvaguardia della biodiversità, di rispetto del benessere degli animali. Rappresenta al tempo stesso una via per garantire la qualità e la genuinità del prodotto. Una valutazione delle prospettive di sviluppo in Italia di un'agricoltura moderna e competitiva non può assolutamente trascurare, a suo avviso, l'agricoltura biologica.
Osserva che, per tutte queste ragioni è importante pervenire alla definizione di un quadro normativo nazionale organico e aggiornato che in Italia manca.
La proposta di legge di cui è primo firmatario il presidente Lion intende costituire una base di principi fondamentali e di criteri di ordine generale in materia di produzione biologica. Il suo fondamento è rappresentato dallo schema di regolamento comunitario che in materia di produzione biologica l'Unione Europea intende approvare nel corso del 2007 e rendere applicativo nel 2009. Tale proposta di regolamento è volta a definire una normativa comunitaria organica e completa sulla disciplina dell'agricoltura biologica e sulle corrispondenti attività di filiera. Una volta approvato, il nuovo regolamento rappresenterà per gli Stati membri la normativa di riferimento rispetto alla disciplina nazionale.
Attualmente la normativa comunitaria di riferimento in materia di agricoltura biologica è rappresentata dal regolamento n. 2092/91, con le numerose modifiche di cui è stato oggetto a più riprese. Le disposizioni del regolamento si applicano a tutti i prodotti (prodotti vegetali e animali non trasformati, e prodotti agricoli trasformati destinati all'alimentazione e ai mangimi animali) che vengono commercializzati, facendo riferimento - secondo le indicazioni in uso in ciascun Stato membro - al metodo di produzione biologico; non sostituisce comunque le norme relative ai prodotti convenzionali, che rappresentano un prerequisito e rispetto alle quali viene prescritta una disciplina più rigida.
In Italia il decreto legislativo n. 220/95, e i successivi decreti ministeriali del 4 agosto 2000 e del 29 marzo 2001, rappresentano gli strumenti di attuazione della normativa comunitaria e dunque di definizione del sistema di controllo vigente nel nostro paese. Oltre a definire più specificamente i requisiti delle varie fasi di controllo e certificazione (modulistica obbligatoria, requisiti degli organismi di controllo) questi strumenti normativi identificano i soggetti coinvolti nel sistema di controllo italiano.
La proposta di legge del presidente Lion, partendo dallo schema di nuovo regolamento, opportunamente modificato anche sulla base delle indicazioni degli operatori nazionali, detta norme di principio e criteri applicativi generali per la disciplina dell'agricoltura biologica e delle attività correlate. Inoltre, tenendo conto dei suggerimenti e delle richieste dei produttori nazionali, nonché di alcuni positivi spunti legislativi elaborati nella passata legislatura, affronta specifici aspetti di ambito amministrativo che si rendono necessari per dare efficacia e funzionalità a determinati settori dell'intero sistema del biologico; si tratta, in particolare, dei distretti biologici, dei comitati consultivi e di
coordinamento, della promozione verso il pubblico e della conservazione delle biodiversità.
Parzialmente diversa è l'impostazione della proposta di legge di cui è primo firmatario l'onorevole Bellotti. Tale proposta di legge, infatti, mira a definire, in modo assai più specifico e dettagliato, le disposizioni integrative e attuative necessarie per consentire a livello nazionale una applicazione organica della normativa comunitaria dettata dal regolamento n. 2092/91. Ritiene particolarmente apprezzabili le previsioni volte a dotare il nostro Paese di strumenti di raccordo tra la politica nazionale e le scelte delle regioni.
Rileva che, se l'impostazione delle due proposte di legge è in parte diversa, su numerosi aspetti esse prospettano soluzioni convergenti. Ancor più importante è a suo avviso, il fatto che le proposte perseguono il medesimo obiettivo. Per questo, senza scendere in questa fase iniziale dell'esame in un'analisi particolareggiata, ritiene che, attraverso un confronto serio ed accurato sui diversi punti, non sarà difficile pervenire alla formulazione di un testo unificato ampiamente condiviso.
Rileva altresì che, data la complessità dell'argomento e gli obiettivi ambiziosi che la Commissione si propone avviando l'esame di queste proposte di legge, sia opportuno, prima di passare al lavoro per la definizione di un testo unificato, svolgere un ciclo di audizioni informali di tutti i soggetti che possono fornire utili indicazioni e proposte.
Ricorda in conclusione che il Governo ha da tempo presentato al Senato un disegno di legge, attualmente all'esame della Commissione agricoltura di quel ramo del Parlamento, che reca varie deleghe per il riordino e lo sviluppo dell'agricoltura. Una di queste deleghe si riferisce alla revisione della disciplina in materia di produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico. Ritiene che il disegno di legge del Governo e il lavoro che la Commissione agricoltura si avvia a svolgere sulle proposte di legge in esame non siano in alcun modo configgenti, ma piuttosto si rivelino complementari. La delega contenuta nel disegno di legge all'esame del Senato risulta generica. Essa da un lato dimostra l'esigenza di intervenire sulla disciplina dell'agricoltura biologica; dall'altro, tuttavia, non indica le linee lungo le quali quest'intervento verrà operato. Osserva quindi che tale delega non solo non esclude, ma piuttosto sollecita un lavoro in sede parlamentare per definire i contenuti sostanziali di una nuova e organica disciplina dell'agricoltura biologica.
Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO esprime il proprio apprezzamento nei confronti della relazione del deputato Fundarò. Osserva che le proposte di legge in esame mirano a rivedere la disciplina in materia di agricoltura biologica, che viene considerata in modo unanime una disciplina superata. Nel consegnare alla Commissione una nota scritta (vedi allegato 1) fa peraltro presente che, in una fase di revisione della normativa comunitaria, potrebbe risultare prematuro un intervento legislativo a livello nazionale. Ritiene comunque che sia nella piena disponibilità della Commissione agricoltura valutare i tempi e le modalità con cui intervenire su una materia che, oggettivamente, assume grande rilievo per tutta l'agricoltura italiana.
Filippo MISURACA (FI) ritiene che la relazione del deputato Fundarò abbia offerto un quadro esauriente non solo dei contenuti delle proposte di legge in esame, ma anche della situazione dell'agricoltura biologica in Italia e delle iniziative assunte dal Governo. Condivide l'opportunità di effettuare un ciclo di audizioni informali che potranno fornire elementi utili anche per superare le perplessità accennate dal rappresentante del Governo. Dalle audizioni potranno, a suo avviso, provenire indicazioni anche per valutare i contenuti della risoluzione, all'ordine del giorno della seduta odierna, relativa all'impiego degli organismi geneticamente modificati, di cui è primo firmatario il deputato
Lombardi. Dichiara infine di voler sottoscrivere la proposta di legge presentata dal deputato Bellotti.
Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) ritiene che le proposte di legge in esame offrano alla Commissione lo stimolo ad approfondire una materia complessa, in relazione alla quale le competenze normative sono ripartite tra le istituzioni comunitarie, lo Stato e le regioni. Occorre pertanto a suo avviso che la revisione della disciplina relativa all'agricoltura biologica si sviluppi in modo coerente presso i tre livelli istituzionali interessati. Sotto questo profilo evidenzia l'opportunità che la Commissione agricoltura si confronti anche con le regioni.
Leonardo MARTINELLO (UDC) esprime il proprio apprezzamento per la relazione del deputato Fundarò e invita la Commissione ad approfondire le esigenze dell'agricoltura biologica nel nostro Paese, alle quali le proposte di legge in esame intendono dare risposta, attraverso un'adeguata attività conoscitiva.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) sottolinea la stretta relazione tra i contenuti delle proposte di legge in esame e le due risoluzioni all'ordine del giorno delle Commissione, in materia di impiego degli organismi geneticamente modificati e di presenza nel mais delle fumonisine, anche in considerazione dei dati relativi alla tossicità di molte produzioni biologiche. Auspica che la Commissione voglia affrontare questi problemi mediante un approfondimento serio e non ideologico, nel quale si tenga conto di tutti i dati e di tutte le informazioni pertinenti, incluse quelle che spesso vengono trascurate o occultate.
Luca BELLOTTI (AN) sottolinea che la proposta di legge di cui è primo firmatario, presentata all'inizio della nuova legislatura, recupera l'approfondito lavoro svolto nella legislatura precedente, soltanto per considerazioni di opportunità politica, tale lavoro non si era tradotto in un disegno di legge. Alla luce dell'accurata elaborazione con la quale il testo è stato definito, ritiene che la Commissione agricoltura dovrebbe accelerarne i tempi di esame, anche al fine di fornire una sollecita risposta alle richieste che provengono dal settore dell'agricoltura biologica.
Giuseppina SERVODIO, presidente, ritiene che l'esame delle proposte di legge in oggetto risulti complementare rispetto al disegno di legge delega presentato dal Governo al Senato. Osserva altresì che l'attività della Commissione sulle proposte di legge abbia lo scopo di non rimanere inerti o impreparati rispetto all'evoluzione della normativa comunitaria, alla quale ha fatto riferimento il sottosegretario Mongiello. Condivide l'opportunità di acquisire, attraverso audizioni informali un quadro conoscitivo esauriente e aggiornato, demandando all'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, le relative deliberazioni.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame delle proposte di legge ad una successiva seduta.
Semplificazione nei settori della pesca e dell'acquacoltura.
C. 1791 Franci.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame della proposta di legge in titolo.
Claudio FRANCI (Ulivo), relatore, ricorda che nel corso della precedente legislatura la Commissione agricoltura ha svolto un ampio lavoro finalizzato a introdurre opportune semplificazioni nella disciplina del settore della pesca. La proposta di legge di cui è primo firmatario riprende gli esiti di quel lavoro e al tempo stesso prospetta ulteriori semplificazioni. Nel rinviare, per un'analisi più dettagliata dei contenuti, alla relazione illustrativa della proposta di legge, ritiene
in ogni caso che la Commissione debba impegnarsi in una attenta consultazione di tutti i soggetti che operano nel settore della pesca. Auspica altresì che possa svilupparsi una positiva interlocuzione con le strutture del Ministero e invita tutti i gruppi presenti in Commissione a concorrere alla definizione di un testo che possa rappresentare un effettivo contributo al rilancio del settore.
Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO, nel riassumere i contenuti della proposta di legge in esame, consegna alla Commissione una dettagliata nota scritta (vedi allegato 2), evidenziando la possibilità di intervenire sulla disciplina della pesca anche mediante decreti legislativi che il Governo può adottare in attuazione della delega contenuta nel decreto-legge n. 173 del 2006, come convertito dalla legge n. 228 del 2006.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) ritiene che la proposta di legge in esame contenga alcune previsioni non condivisibili in particolare osserva che l'articolo 1 prevede un completo smantellamento dei controlli affidati alle capitanerie di porto e delle relative registrazioni. Tale disposizione potrebbe avere conseguenze molto gravi, anche con riferimento all'utilizzo di imbarcazioni per la deportazione di persone e alle attività di pesca clandestina, abusiva e illegale che sta determinando il rischio di estinzione per numerose specie della fauna ittica. Ritiene pertanto che, al di là delle intenzioni dei proponenti, l'abrogazione degli articoli 2 e 3 del decreto legislativo n. 153 del 2004 potrebbe privare degli strumenti necessari per un controllo essenziale della legalità. Osserva che anche l'articolo 8, che prevede un regime sanzionatorio speciale e fortemente attenuato per le navi da pesca, può trasformarsi in un facile strumento di elusione della normativa. Giudica discutibile anche la previsione di appositi centri di assistenza per la pesca, contenuta nell'articolo 4, in quanto ritiene che si tratti di un settore che ha bisogno di decisioni politiche di fondo, piuttosto che dell'introduzioni di ulteriori strumenti assistenziali. Pur condividendo in generale l'esigenza di una semplificazione dell'eccessivo carico di adempimenti burocratici che in molti settori la legislazione italiana impone, giudica che nel caso specifico le disposizioni proposte possano condurre a gravi e indesiderate conseguenze, per cui invita la Commissione a valutarle con attenzione.
Filippo MISURACA (FI) osserva che la proposta di legge presentata dal deputato Franci raccoglie richieste che provengono dalle cooperative e, in generale, dalle associazioni del settore. In proposito ricorda il fatto che nel corso dell'esame del disegno di legge finanziaria sono stati presentati numerosi emendamenti a sostegno della pesca, anche approvati dalla Commissione agricoltura, che il Governo non ha accolto. Osserva che, adesso, di fronte ad una iniziativa parlamentare, il rappresentante del Governo evidenzia l'opportunità di ricorrere allo strumento della legislazione delegata. Per questo, nel condividere la proposta di audizioni informali, che permettano di raccogliere ulteriori valutazioni ed istanze provenienti dagli operatori del settore, ritiene altresì che anche la possibilità di un intervento sulla disciplina della pesca e, più in generale, gli spazi per un lavoro legislativo in Commissione debbano essere oggetto del confronto con il Ministro previsto per la prossima settimana.
Sandro BRANDOLINI (Ulivo) dichiara di condividere la richiesta del deputato Misuraca di estendere il confronto con il Ministro anche ai temi dell'attività legislativa.
Giuseppina SERVODIO, presidente, si dichiara d'accordo con la richiesta del deputato Misuraca.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame della proposta di legge ad una successiva seduta.
La seduta termina alle 15.40.
Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giovanni Mongiello.
La seduta comincia alle 15.40.
7-00078 Lombardi: Divieto di impiego degli organismi geneticamente modificati.
(Discussione e rinvio).
La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.
Angela LOMBARDI (RC-SE) osserva che la risoluzione di cui è primo firmatario fa riferimento ad una proposta di regolamento comunitario con la quale si intende introdurre anche per i prodotti biologici una soglia di contaminazione da organismi geneticamente modificati (OGM). Esprime forte dissenzo rispetto a tale proposta, per cui con la risoluzione si richiede al Governo di assumere tutte le iniziative idonee ad assicurare il rispetto del principio della massima precauzione. Ritiene che la proposta di regolamento mostri una preoccupante separazione tra le istituzioni competenti a definire la normativa comunitaria e le istanze che provengono dalla società. In particolare ritiene che l'introduzione di una soglia di contaminazione discenda da richieste, maturate nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio, che rispondono soltanto a logiche commerciali. In proposito giudica del tutto infondata l'affermazione che la liberalizzazione degli scambi commerciali si traduca in un aiuto per i Paesi poveri. Tali Paesi al contrario richiedono una maggiore difesa della propria cultura e delle proprie tradizioni, la salvaguardia dell'ambiente, la tutela della biodiversità. In questo contesto ritiene che, sia a livello nazionale, sia nelle competenti sedi sovranazionali, il Governo italiano debba dar prova di saper farsi interprete di istanze condivise da larghe fasce della società; richiama in proposito le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Prodi e del Ministro De Castro in materia di sicurezza alimentare. Con riferimento all'intervento del deputato Misuraca nell'ambito dell'esame delle proposte di legge relative all'agricoltura biologica, osserva che il principio di massima precauzione non riguarda soltanto le produzioni biologiche, ma ha un ambito di applicazione più ampio. Ritiene pertanto che la Commissione possa procedere con la discussione della risoluzione in esame, mentre le audizioni informali che sono state proposte potranno essere utili ai fini della disciplina in materia di agricoltura biologica.
Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO osserva che la soluzione affronta questioni serie e complesse, in relazioni alle quali evidenzia l'opportunità di una ulteriore istruttoria da parte del Ministero, con specifico riferimento all'esigenza di acquisire dati da parte delle strutture competenti in materia di attività e rapporti internazionali. Chiede pertanto un rinvio della discussione.
Luca BELLOTTI (AN) osserva che i problemi avanzati nella risoluzione non trovano risposta sulla base di numeri o di dati, ma riguardano scelte di fondo della politica non solo agricola.
Giuseppina SERVODIO, presidente, alla luce della richiesta del rappresentante del Governo, rinvia il seguito della discussione ad una successiva seduta.
La seduta termina alle 15.55.
Mercoledì 13 dicembre 2006. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di
Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giovanni Mongiello.
La seduta comincia alle 15.55.
5-00487 Misuraca: Risultati della pre-adesione alla ristrutturazione dei contributi previdenziali agricoli e sospensione delle procedure di recupero.
Giuseppina SERVODIO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
Filippo MISURACA (FI) illustra l'interrogazione in titolo, richiamando le affermazioni fatte dal Ministro nell'audizione di fronte alla Commissione del 30 novembre 2006, in base alle quali i risultati della preadesione all'operazione di ristrutturazione dei contributi previdenziali agricoli sarebbero positivi ed entro breve tempo sarebbe possibile conoscere i dati effettivi. Rispetto a tali affermazioni ritiene necessario che siano resi noti i dati relativi alla previsione e che, al tempo stesso, vi sia la consapevolezza che stanno proseguendo le procedure di recupero da parte delle società di riscossione. Questo fatto determina, a suo avviso, la necessità di un intervento legislativo, dopo che il termine per la sospensione delle procedure di recupero e riscossione, prevista dal decreto-legge n. 2 del 2006, convertito dalla legge n. 81 del 2006, e successive modificazioni, è scaduto il 15 ottobre scorso.
Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), ribadendo la volontà del Governo di risolvere la questione.
Filippo MISURACA (FI) replicando, dichiara di non potersi ritenere del tutto soddisfatto. Ritiene infatti importante che la risposta del rappresentante del Governo per la prima volta porti a conoscenza della Commissione che il Ministero delle politiche agricole ha presentato al Ministero dell'economia e delle finanze una proposta per prorogare al 28 febbraio 2007 il termine già scaduto di sospensione delle procedure di recupero e riscossione. Osserva tuttavia che tale proroga può essere disposta soltanto attraverso un atto di natura legislativa, per cui la richiesta al Ministero dell'economia e delle finanze non può che configurarsi come una verifica sulla necessaria copertura finanziaria. Ritiene pertanto opportuno che la Commissione agricoltura acquisisca un quadro informativo completo, anche attraverso l'audizione delle banche coinvolte nell'operazione di ristrutturazione e dei vertici delle organizzazioni professionali agricole.
5-00488 Mellano: Posizione del Governo italiano in merito alla proposta di riduzione del quantitativo da pesca del tonno rosso.
Bruno MELLANO (RosanelPugno) illustra l'interrogazione in titolo, osservando che essa riprende i contenuti di una propria precedente interrogazione, nella quale si evidenziava il rischio di estinzione per il tonno atlantico. Rileva come alcune dichiarazioni rese dal ministero De Castro siano apertamente divergenti rispetto alle gravi e serie considerazioni svolte dal commissario europeo incaricato della pesca a seguito della Conferenza della Commissione internazionale per la conservazione del tonno dell'Atlantico (ICCAT) tenutasi recentemente a Dubrovnik. Ritiene pertanto necessario un chiarimento sulla posizione che il Governo italiano intende assumere in merito nel Consiglio dei Ministri dell'Unione europea previsto per la prossima settimana.
Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO risponde all'interrogazione in titolo
nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4),
Bruno MELLANO (RosanelPugno) replicando, osserva che l'interrogazione a risposta immediata ha inteso far presente al Governo che la Commissione segue con attenzione e anche con apprensione un problema riguardo al quale occorre che il Governo stesso dimostri una capacità di visione a lungo termine, fondata sulla volontà di difendere un patrimonio ittico di straordinario valore. Osserva che tale esigenza non può essere sacrificata a considerazioni ispirate dalla difesa di interessi di carattere corporativo. Sotto questo profilo apprezza il fatto che la risposta istituzionale fornita dal rappresentante del Governo superi le dichiarazioni rese alla stampa dal ministro, in base alle quali si giudicavano insostenibili per la pesca italiana le decisioni assunte dall'ICCAT a Dubrovnik.
Giuseppina SERVODIO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.
La seduta termina alle 16.10.
L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.10 alle 16.20.
Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:
7-00079 Lion: Limite di presenza nel mais delle fumonisine.