I Commissione - Resoconto di mercoledì 28 marzo 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 marzo 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi.

La seduta comincia alle 8.30.

Modifiche alla legge sulla cittadinanza.
C. 24 Realacci, C. 908 Ferrigno, C. 909 Ferrigno, C. 938 Mascia, C. 1297 Ricardo Antonio Merlo, C. 1462 Caparini, C. 1529 Boato, C. 1570 Bressa, C. 1607 Governo, C. 1653 Santelli, C. 1661 Piscitello, C. 1686 Diliberto, C. 1693 Angeli, C. 1727 Adenti, C. 1744 De Corato, C. 1821 Angeli, C. 1836 Fedi e C. 1839 D'Alia.

(Seguito dell'esame e rinvio).


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La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 marzo 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che nella precedente seduta la Commissione ha terminato la votazione delle proposte emendative riferite all'articolo 12. Avverte che il relatore ha presentato gli emendamenti 3.600, 4.600, 4.602, 5.200, 6.150, 6.300, 6.301, 8.500, 9.501, 11.200 e 11.201, nonché l'articolo aggiuntivo 14.06 (vedi allegato 1). Il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 10,30 di oggi.
Ricorda inoltre che gli identici emendamenti Merlo 1.2 e Cassola 1.3, che sono stati accantonati, assumono rispettivamente la numerazione 13.100 e 13.101 (vedi allegato 1) e saranno esaminati con riferimento all'articolo 13, dopo l'emendamento Giovanardi 13.2.
Avverte infine che l'emendamento D'Alia 10.7, accantonato nella seduta di ieri, assume la numerazione 14.05 (vedi allegato 1) e sarà esaminato con riferimento all'articolo 14.
L'esame riprende dalle proposte emendative nuove o accantonate relative all'articolo 1. Invita il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere i rispettivi pareri.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, invita al ritiro dei subemendamenti Santelli 0.1.100.4, Bocchino 0.1.100.5, D'Alia 0.1.100.6, Santelli 0.1.100.8 e Bocchino 0.1.100.9, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Invita altresì al ritiro dell'emendamento Bocchino 0.1.100.14, in quanto ritiene che il requisito del percorso di istruzione debba riguardare soltanto i minori non nati in Italia, la cui posizione è disciplinata dal successivo articolo 2. Esprime poi parere contrario sul subemendamento D'Alia 0.1.100.18, ribadendo che è fermo intendimento della maggioranza di ammettere la possibilità della doppia cittadinanza. Ricorda che l'Italia è stata un paese di forte emigrazione e che gli emigrati italiani hanno in alcuni casi dovuto rinunciare alla cittadinanza italiana al momento dell'acquisto della cittadinanza del paese di emigrazione, in quanto gli ordinamenti di quei paesi non ammettevano la doppia cittadinanza. Fa quindi presente che la Commissione ha voluto farsi carico di tale problematica, prevedendo che quegli italiani e i loro discendenti possano riacquistare la cittadinanza. Ritiene perciò che impedire agli stranieri che vengono in Italia di conservare la cittadinanza di origine equivarrebbe a ripetere l'errore commesso da altri paesi nei confronti dell'Italia e riconosciuto come tale dalla Commissione. Ricorda, inoltre, che l'ordinamento italiano consente attualmente la doppia cittadinanza, in quanto un provvedimento del precedente Governo ha abrogato la disposizione, peraltro di rango non legislativo, che la vietava.
Nell'esprimere quindi parere contrario sull'emendamento Santelli 1.28, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.100 (nuova formulazione), che riformula sostituendo, al comma 1, capoverso lettera c), il riferimento al soggiorno con quello alla residenza. Ritira il proprio emendamento 1.35.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Italo BOCCHINO (AN) sottoscrive i subemendamenti Santelli 0.1.100.4, D'Alia 0.1.100.6, Santelli 0.1.100.8 e li ritira. Ritira altresì i suoi subemendamenti 0.1.100.5 e 0.1.100.9.

Gianpiero D'ALIA (UDC) chiede al relatore le ragioni dell'invito al ritiro del subemendamento Bocchino 0.1.100.14.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, fa presente che il suo emendamento 1.100 prevede due distinte ipotesi di nascita nel territorio italiano da genitori stranieri. Chiarisce che, al fine di evitare il rischio, evidenziato in particolare dal deputato Bocchino, che l'Italia diventi la «sala parto» dell'Europa, è stato previsto, nella prima ipotesi, che il genitore debba risiedere


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in Italia da almeno cinque anni, e non più da tre anni, come inizialmente previsto. Inoltre, per tener conto della importanza del percorso scolastico ai fini dell'integrazione del minore straniero, sottolineata in particolare dal deputato D'Alia, è stato previsto, con l'emendamento 2.100, che il minore straniero non nato in Italia possa diventare cittadino se ha frequentato un corso di istruzione in Italia. È stato infine previsto, come proposto dal deputato D'Alia, che possa acquistare la cittadinanza alle stesse condizioni del nato in Italia anche il minore che vi sia entrato entro il quinto anno di età.

Italo BOCCHINO (AN), intervenendo sul suo subemendamento 0.1.100.14, fa presente che il suo gruppo, pur essendo fermamente contrario al principio della cittadinanza iure soli, ha preso atto della volontà della maggioranza di mantenerlo fermo ed ha quindi presentato proposte emendative che almeno ne circoscrivessero l'ambito di applicazione, al fine di evitare il rischio, dal suo gruppo più volte denunciato, che le donne straniere vengano in Italia solo per il tempo strettamente necessario a partorire e ad avere un figlio cittadino italiano. Proprio per evitare questo, il suo subemendamento prevede che il genitore straniero possa chiedere la cittadinanza per il figlio nato in Italia solo dopo che questi abbia completato un percorso di istruzione almeno quinquennale, ossia abbia maturato un presupposto di vera integrazione. Ritiene quindi che la sua proposta emendativa sia ragionevole, oltre che motivata da preoccupazioni oggettive, e giudica pertanto come un segno di chiusura da parte della maggioranza il fatto che il relatore ne abbia chiesto il ritiro.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, risponde al deputato Bocchino che l'invito al ritiro del subemendamento 0.1.100.14 non è in alcun modo segno di un'indisponibilità della maggioranza al dialogo. Pur comprendendo le ragioni di preoccupazione esposte dall'opposizione, ritiene che subordinare l'acquisto della cittadinanza, da parte del minore nato in Italia, al completamento di un ciclo di istruzione quinquennale equivarrebbe in sostanza a disconoscere e a far venire meno il principio della cittadinanza iure soli, in quanto equivarrebbe a introdurre un requisito fortemente limitante e tale da divenire in sostanza prevalente sul fatto della nascita sul territorio.

La Commissione respinge il subemendamento Bocchino 0.1.100.14.

Italo BOCCHINO (AN), intervenendo sul subemendamento D'Alia 0.1.100.18, fa presente al relatore che l'emigrazione italiana del secolo scorso ha avuto caratteri diversi da quelli dell'emigrazione di oggi. Ricorda di aver presentato un emendamento che tende a limitare la possibilità di avere una doppia cittadinanza ai cittadini degli Stati membri dell'Unione europea e, in generale, dei paesi che assicurano un trattamento reciproco agli italiani, proprio al fine di evitare che gli italiani emigrati in un paese all'estero si trovino costretti a rinunciare alla cittadinanza italiana, mentre i cittadini di quello stesso paese immigrati in Italia possono conservare la vecchia cittadinanza anche acquisendo la nuova.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), premesso che si tratta di complesse questioni di diritto internazionale privato, osserva che il criterio della reciprocità sarebbe, in questo caso, in conflitto con la Costituzione, in quanto questa non lo ha previsto quando sono in gioco i diritti fondamentali, nell'ambito dei quali rientra la cittadinanza.

Luciano VIOLANTE, presidente, ritiene che le considerazioni svolte dal deputato Bocchino, che giudica non prive di fondamento, potrebbero essere valutate successivamente nel corso della discussione in Assemblea, mantenendosi per il momento fermo l'impostazione del relatore.

Italo BOCCHINO (AN) ritira il subemendamento D'Alia 0.1.100.18, da lui sottoscritto.


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Gianpiero D'ALIA (UDC), intervenendo per dichiarazione di voto sull'emendamento 1.100 del relatore, preannuncia l'astensione del suo gruppo. Pur prendendo atto dell'orientamento della maggioranza a riconoscere il principio per cui la vera condizione per l'integrazione del minore è il compimento del percorso scolastico in Italia, il suo gruppo si riserva di valutare la portata complessiva del provvedimento alla luce del seguito dell'esame, anche in Assemblea.

Marco BOATO (Verdi), intervenendo sull'emendamento 1.100 del relatore, rileva che, al comma 2, capoverso comma 3, si prevede che il soggetto possa rinunciare alla cittadinanza italiana entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, mentre il subemendamento 2.100 del relatore prevede, al comma 1, capoverso comma 4, che il minore divenga cittadino ove dichiari, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età di volere acquistare la cittadinanza italiana. Ritiene pertanto necessario un coordinamento tra le due disposizioni in modo da uniformare i due termini temporali.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, fa presente che si tratta di due termini volutamente diversi in quanto facenti riferimento a due fattispecie diverse: si tratta, nel primo caso, del minore nato in Italia, nel secondo caso del minore entrato in Italia dopo la nascita. Per quest'ultimo il termine è stato elevato a due anni in quanto, essendo previsto il requisito della frequentazione di un corso di istruzione, si voleva evitare di penalizzare coloro che un anno dopo il compimento della maggiore età non avessero ancora completato il corso di istruzione.

Italo BOCCHINO (AN), intervenendo sull'emendamento 1.100 del relatore, dichiara il voto contrario del suo gruppo. Ritiene che vi sia una chiusura non di merito ma tutta politica da parte della maggioranza. Osserva infatti che sarebbe stato possibile, senza compromettere il principio dello ius soli, prevedere alcune condizioni per l'acquisto della cittadinanza. Ribadisce che l'emigrazione ha oggi un carattere molto diverso rispetto al secolo scorso, dal momento che lo sviluppo dei mezzi di trasporto e di comunicazione individuale e di massa permette a chi per ragioni di lavoro emigra in un altro paese di mantenere stretti e forti legami con la comunità d'origine, a differenza di quanto accadeva nel secolo scorso, quando emigrare significava perdere il contatto con la madrepatria. Rimarca che oggi molti vengono in Europa soltanto per lavorarvi per alcuni anni e tornare poi a casa, dopo aver messo da parte un gruzzolo che consenta loro di avviare qualche attività a casa propria. Si tratta in sostanza di una emigrazione di lavoro, che vede coinvolte persone che non intendono risiedere in Italia e integrarsi. Per tali ragioni la nascita sul territorio italiano non è di per sé garanzia di appartenenza ad un nucleo familiare che intende integrarsi con la comunità italiana. Ribadisce che esiste il rischio che l'Italia, in quanto ha la legislazione più favorevole e permissiva, attiri le donne straniere che vogliono non risiedere in Italia o farvi vivere i figli, ma solo acquistare per i figli una cittadinanza europea.

La Commissione approva l'emendamento 1.100 (ulteriore nuova formulazione) (vedi allegato 1) del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 1.100 (ulteriore nuova formulazione) del relatore, non sarà posto in votazione l'emendamento Santelli 1.28, in quanto precluso. Invita quindi il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere i rispettivi pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti al suo emendamento 2.100, con l'eccezione dei subemendamenti Santelli 0.2.100.7, 0.2.100.17 (ex 2.24), 0.2.100.13, che invita a ritirare in quanto i primi due sono assorbiti dai suoi emendamenti,


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mentre il terzo prevede che i corsi di formazione professionale, richiesti per l'acquisto della cittadinanza, siano di almeno ventiquattro mesi, ma si tratta di materia disciplinata dalle regioni, che prevedono durate diverse, anche inferiori a ventiquattro mesi. Raccomanda poi l'approvazione del suo emendamento 2.100, invitando pertanto al ritiro degli emendamenti Belisario 2.12, Santelli 2.27, Mascia 2.15 e Santelli 2.23, che verrebbero preclusi dall'approvazione del suo emendamento.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Gianpiero D'ALIA (UDC) e Italo BOCCHINO (AN) sottoscrivono e ritirano i subemendamenti Cota 0.2.100.3, 0.2.100.4, 0.2.100.5, 0.2.100.6, Santelli 0.2.100.7, 0.2.100.8.

La Commissione respinge il subemendamento Bocchino 0.2.100.9.

Gianpiero D'ALIA (UDC) e Italo BOCCHINO (AN) sottoscrivono e ritirano i subemendamenti Santelli 0.2.100.10, 0.2.100.11 e 0.2.100.17 (ex 2.24).

La Commissione respinge il subemendamento D'Alia 0.2.100.12.

Gianpiero D'ALIA (UDC) e Italo BOCCHINO (AN) sottoscrivono e ritirano il subemendamento Santelli 0.2.100.13.

La Commissione respinge il subemendamento D'Alia 0.2.100.14.

Gianpiero D'ALIA (UDC) e Italo BOCCHINO (AN) sottoscrivono e ritirano il subemendamento Santelli 0.2.100.15.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento D'Alia 0.2.100.16 e approva l'emendamento 2.100 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 2.100 del relatore, sono preclusi gli emendamenti Belisario 2.12, Santelli 2.27, Mascia 2.15 e Santelli 2.23. Invita il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'emendamento 3.600 del relatore.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere favorevole sull'emendamento 3.600 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che l'emendamento 3.600 del relatore è volto ad apportare una modifica formale ad una parte del testo già oggetto di esame, ritenendo quindi necessario acquisire l'assenso unanime della Commissione.

La Commissione, non essendovi obiezioni, approva l'emendamento 3.600 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere i rispettivi pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, chiede l'accantonamento di tutte le proposte emendative riferite agli articoli 4, 5 e 6.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI concorda sull'opportunità dell'accantonamento.

Luciano VIOLANTE, presidente, propone di accantonare le proposte emendative riferite agli articoli 4, 5 e 6.

La Commissione concorda.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere i rispettivi pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 11.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento D'Alia 11.3 e raccomanda l'approvazione


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dei suoi emendamenti 11.200 e 11.201, invitando pertanto al ritiro degli emendamenti Santelli 11.1 e Santelli 11.5.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Jole SANTELLI (FI) ritira il suo emendamento 11.1.

La Commissione approva l'emendamento D'Alia 11.3.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritira il suo emendamento 11.5.

La Commissione approva l'emendamento 11.200 del relatore.

Gianpiero D'ALIA (UDC), intervenendo sull'emendamento 11.201 del relatore, esprime l'avviso che la formula di giuramento in esso contenuta sia inadeguata, in quanto occorrerebbe giurare non soltanto di rispettare i principi fondamentali, ma tutta la Costituzione, ed inoltre di accettare i diritti e i doveri dei cittadini, e non soltanto di riconoscerli. Richiama quindi il suo emendamento 11.5, che faceva riferimento ai valori della comunità nazionale nel loro insieme, e non soltanto alla pari dignità sociale di tutte le persone, che è solo un valore tra gli altri.

Giacomo STUCCHI (LNP) ritiene che sarebbe stato più corretto citare, nella formula di giuramento, la Costituzione prima delle leggi, in quanto la Costituzione è la carta fondamentale dello Stato e prevale sulle leggi ordinarie.

Marco BOATO (Verdi) è contrario ad un riferimento ai valori della comunità nazionale.

Luciano VIOLANTE, presidente, osserva che è difficile stabilire univocamente quali siano i valori della comunità nazionale. Invita peraltro il relatore a valutare la possibilità di riformulare il suo emendamento 11.201, per tener conto dei rilievi mossi dai deputati D'Alia e Stucchi.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, riformula il suo emendamento 11.201, prevedendo la seguente formula di giuramento: «Giuro di osservare la Costituzione della Repubblica italiana, di rispettarne i principi fondamentali e di riconoscere i diritti e i doveri dei cittadini e la pari dignità sociale di tutte le persone».

La Commissione approva l'emendamento 11.201 (nuova formulazione) del relatore (vedi allegato 1).

Luciano VIOLANTE, presidente, in considerazione dell'imminente inizio delle votazioni in Assemblea e dovendo la Commissione passare all'esame degli atti del Governo, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per oggi, dopo il termine antimeridiano dei lavori dell'Assemblea.

La seduta termina alle 9.55.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 28 marzo 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.

La seduta comincia alle 9.55.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante disposizioni in ordine al trasferimento delle strutture e delle relative risorse finanziarie, umane e strumentali dal Ministero per i beni e le attività culturali alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Atto n. 77.
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo), relatore, illustra sinteticamente il contenuto del provvedimento, sottolineando in


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particolare la clausola di invarianza della spesa. Nel ricordare che la Commissione ha già esaminato diversi provvedimenti analoghi, di attuazione del provvedimento di riorganizzazione dei ministeri, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 10.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 28 marzo 2007. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 13.40.

DL 10/2007: Disposizioni volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali.
C. 2374 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VI e alla XIII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Sandro GOZI (Ulivo), relatore, illustra sinteticamente il contenuto del provvedimento in esame, evidenziando che esso è volto a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali, per lo più a seguito di procedure di infrazione comunitaria. Rileva che per la seconda volta il Governo è ricorso alla decretazione d'urgenza per garantire l'adempimento di obblighi comunitari, oltre che internazionali, laddove l'ordinamento prevede, a tale fine, uno strumento proprio e ordinario, vale a dire il disegno di legge comunitaria. Sottolinea quindi l'esigenza di un'attenta riflessione in vista di una riforma della vigente disciplina della sessione comunitaria, al fine di assicurare in futuro la piena e tempestiva attuazione degli obblighi derivanti per l'Italia dalla partecipazione all'Unione europea. In conclusione, non sussistendo rilievi per i profili di competenza della Commissione, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 13.45.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 28 marzo 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi.

La seduta comincia alle 14.05.

Modifiche alla legge sulla cittadinanza.
C. 24 Realacci, C. 908 Ferrigno, C. 909 Ferrigno, C. 938 Mascia, C. 1297 Ricardo Antonio Merlo, C. 1462 Caparini, C. 1529 Boato, C. 1570 Bressa, C. 1607 Governo, C. 1653 Santelli, C. 1661 Piscitello, C. 1686 Diliberto, C. 1693 Angeli, C. 1727 Adenti, C. 1744 De Corato, C. 1821 Angeli, C. 1836 Fedi e C. 1839 D'Alia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana di oggi.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati subemendamenti all'emendamento del relatore 5.200 (vedi allegato 1). Invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti e subemendamenti riferiti all'articolo 5. Avverte che l'emendamento Allam 5.4, sottoscritto dal deputato Santelli, sarà posto in votazione come subemendamento 0.5.200.21 (vedi allegato 1) all'emendamento 5.200 del relatore.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 5 nonché sui subemendamenti riferiti all'emendamento del relatore 5.200 ad eccezione degli emendamenti Santelli 5.10, Zeller 5.5,


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Santelli 5.11 e 5.12, D'Alia 5.13, nonché sul subemendamento D'Alia 0.5.200.10 per i quali esprime un invito al ritiro, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Esprime parere favorevole sul subemendamento Allam 0.5.200.21 Si riserva di esprimere il parere sul subemendamento D'Alia 0.5.200.15. Con riferimento al subemendamento D'Alia 0.5.200.17, chiede al presentatore se sia disponibile a riformularlo come aggiuntivo al comma 3 anziché sostitutivo.

Gianpiero D'ALIA (UDC) non intende modificare il proprio subemendamento 0.5.200.17.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere contrario sul subemendamento D'Alia 0.5.200.17.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, ritira i propri emendamenti 5.16 e 5.17, 8.500 e 9.501.

Gianpiero D'ALIA (UDC), intervenendo sul suo subemendamento 0.5.200.15, chiarisce esso tende a far sì che il Governo individui, in collaborazione con le regioni, iniziative per sostenere il processo di integrazione preliminari all'ottenimento della cittadinanza, nel senso che dovrebbe trattarsi anche di corsi volti a preparare gli stranieri che chiedono la cittadinanza alla verifica della loro effettiva integrazione. Ritiene inoltre che si debbano sopprimere le parole «linguistica e sociale», in quanto, a suo avviso, l'integrazione non è limitata soltanto a questi profili.

Italo BOCCHINO (AN), intervenendo sul suo subemendamento 0.5.200.6, chiede per quale ragione la maggioranza sia contraria a prevedere che il livello di conoscenza della lingua italiana richiesta allo straniero sia corrispondente al livello B1 del quadro comune europeo di riferimento delle lingue approvato dal Consiglio d'Europa. Con riferimento poi al suo subemendamento 0.5.200.12, chiede per quale ragione la maggioranza sia contraria a prevedere che tra le condizioni per l'acquisto della cittadinanza italiana vi sia il rispetto, da parte dello straniero, degli obblighi tributari e contributivi previsti dalle leggi italiane.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, chiarisce che la conoscenza linguistica di livello A2 secondo il quadro comune europeo di riferimento delle lingue approvato dal Consiglio d'Europa corrisponde, secondo uno studio universitario condotto in Italia, a quella del diploma di scuola elementare, mentre quella di livello B1 corrisponde al livello del diploma di scuola media inferiore. Ciò premesso, chiarisce che la maggioranza ha inteso privilegiare una conoscenza linguistica prevalentemente parlata, e non scritta. È disponibile a far riferimento al livello B1 purché non si chieda allo straniero il possesso della competenza linguistica scritta, in quanto è la capacità di parlare una lingua la capacità essenziale ai fini dell'integrazione. Per quanto riguarda, invece, l'ottemperanza degli obblighi tributari e contributivi, chiarisce che la maggioranza ritiene questo un requisito discriminatorio, in quanto il mancato rispetto di tali obblighi non provoca per gli italiani la perdita della cittadinanza.

Italo BOCCHINO (AN) obietta che i cittadini italiani sono già cittadini.

Gianpiero D'ALIA (UDC) rileva che, in definitiva, l'emendamento 5.200 del relatore prevede che lo straniero possa acquistare la cittadinanza per il solo fatto di aver risieduto per soli cinque anni sul territorio italiano e di avere un reddito minimo ed una conoscenza blanda della lingua italiana, oltre che una sommaria conoscenza della storia e della cultura italiane; al riguardo osserva che peraltro la definizione concreta del procedimento di verifica di queste conoscenze è demandato dalla legge ad un atto amministrativo. Ritiene, alla luce di ciò, che non sussistano


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le condizioni perché il suo gruppo possa esprimersi favorevolmente sul provvedimento in esame.

Jole SANTELLI (FI) rileva che i requisiti di integrazione previsti dal relatore dell'emendamento 5.200 sono così vaghi ed evanescenti da risultare inutili. Fa presente che per ottenere una conoscenza dell'italiano al livello della scuola elementare sono sufficienti pochi mesi di permanenza in Italia e non occorre quindi una effettiva integrazione. Esprime inoltre il timore che la mancata previsione del requisito della conoscenza della lingua italiana scritta provochi in Italia una nuova ondata di analfabetismo, dal momento che molti immigrati sono analfabeti. Ritiene in sostanza che l'emendamento del relatore, pur venendo apparentemente incontro ad alcune richieste avanzate dai gruppi di opposizione, lascia nella sostanza immutato lo schema iniziale del testo base.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritiene che, con l'emendamento 5.200 del relatore, possa ritenersi superato, per il momento, l'emendamento Belisario 4.29, di cui è cofirmatario. Prende atto del fatto che l'emendamento 5.200 rappresenta un avvicinamento del relatore alle posizioni del suo gruppo, ancorché limitatamente ad alcuni aspetti. Rileva in particolare che, della proposta contenuta nell'emendamento del suo gruppo, il relatore non ha fatto salva la previsione secondo cui anche il rispetto degli obblighi fiscali dovesse essere condizione per l'acquisto della cittadinanza. Rileva inoltre che, anche per quanto riguarda il requisito della conoscenza della storia e della cultura italiana ed europea nonché dell'educazione civica e della Costituzione italiana, il relatore lo ha introdotto, ma in modo molto attenuato. Esprime comunque apprezzamento per lo sforzo di avvicinamento compiuto dal relatore e preannuncia pertanto l'astensione del suo gruppo nella votazione sull'emendamento 5.200 del relatore, in quanto il suo gruppo non intende comunque rinunciare ai principi contenuti nell'emendamento 4.29 ed auspica quindi che essi trovino accoglimento nella successiva fase di esame in Assemblea.
Invita in ogni caso il relatore a valutare fin d'ora la possibilità di riformulare il suo emendamento 5.200 nel senso di sostituire alla lettera c) del comma 1 del capoverso articolo 5-ter la parola «elementari» con la parola «fondamentali».

Il sottosegretario Marcella LUCIDI dichiara il parere favorevole del Governo sull'emendamento 5.200 del relatore, ricordando come il disegno di legge del Governo C. 1607 prevedesse il requisito della reale integrazione linguistica e sociale e come il Governo avesse inteso successivamente rimettere al dibattito parlamentare la definizione nel concreto di questo principio. Ritiene, in conclusione, che l'esigenza avvertita dal Governo sia soddisfatta dall'emendamento del relatore.

Marco BOATO (Verdi) dichiara che l'emendamento 5.200 del relatore rappresenta per il suo gruppo un punto di equilibrio e di compromesso accettabile per spirito di coalizione e per volontà di collaborazione con i gruppi di opposizione, anche tenuto conto dell'ottimo lavoro svolto dal relatore e dal Governo, ma comunque non corrispondente al punto di vista suo e del suo gruppo. Preannuncia però che non sarà disponibile ad accettare un ulteriore inasprimento delle condizioni richieste per il riconoscimento della cittadinanza.

Graziella MASCIA (RC-SE), premesso di condividere il senso dell'intervento del deputato Boato, ribadisce che l'orientamento del suo gruppo è nel senso che l'integrazione debba essere considerata non come preliminare all'acquisto della cittadinanza, in quanto questa deve essere una scelta volontaria del soggetto e in quanto la richiesta di cittadinanza è di per sé un segno della volontà di appartenere alla comunità. Ritiene pertanto che il testo proposto dal relatore con l'emendamento 5.200 rappresenti l'ultima mediazione possibile con le istanze dei gruppi di opposizione.


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Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, nel rilevare che l'articolo 5 è quello sul quale si registra la maggiore distanza tra la maggioranza e l'opposizione, fa presente che il suo emendamento riscrive l'articolo 5 del testo base alla luce della discussione svolta nel corso dell'esame degli emendamenti, tenendo conto, nei limiti del possibile, delle osservazioni dell'opposizione, ma mantenendo ferma l'ispirazione di fondo del testo base. Sottolinea inoltre di aver tratto ispirazione dalla normativa di altri paesi dell'Unione europea e in particolare da quella del Regno Unito.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene che gli ultimi interventi abbiano chiarito quale sia stato lo spirito della maggioranza nel corso dell'esame degli emendamenti. Ringrazia il relatore per la disponibilità e cortesia dimostrate, ma fa presente che per un accordo politico serve ben altro. In particolare, chiarisce che se la maggioranza intende giungere ad un accordo politico con i gruppi di opposizione deve, almeno per quanto riguarda il suo gruppo, lavorare ancora molto sulla disciplina relativa al percorso di integrazione. Si può infatti prevedere un dimezzamento del numero di anni attualmente previsto per l'acquisto della cittadinanza da parte dello straniero non nato in Italia, ma questo dimezzamento deve essere compensato da un rafforzamento di altre condizioni utili a provare l'integrazione dello straniero e la sua volontà di far parte della comunità italiana. In assenza di tale bilanciamento, la legge esporrebbe l'Italia al rischio di ritrovare tra i suoi cittadini anche persone socialmente pericolose. Afferma pertanto che se la maggioranza non intende adottare misure di prevenzione di questo rischio, dovrà assumersene l'intera responsabilità di fronte al Paese.

Roberto COTA (LNP) concorda sull'importanza e sulla centralità dell'articolo 5 nel complesso del provvedimento e ribadisce il giudizio contrario del suo gruppo su di esso. Concorda inoltre con i colleghi dei gruppi di opposizione già intervenuti sul fatto che l'emendamento 5.200 del relatore non pone alcun vero limite all'acquisto della cittadinanza e in sostanza non prevede alcuna verifica effettiva dell'integrazione. Richiama a questo riguardo la proposta avanzata dal suo gruppo con il subemendamento 0.5.200.3, che prevede la verifica dell'integrazione attraverso un test di naturalizzazione concentrato su elementi concretamente definiti, quali la conoscenza della lingua italiana e locale, dell'educazione civica, della storia, della cultura, delle tradizioni e dell'ordinamento istituzionale italiano ed inoltre prevede una deliberazione delle comunità locali nella forma del parere dei consigli comunali o delle circoscrizioni di decentramento comunale, sul modello svizzero. Il suo gruppo ritiene infatti che la cittadinanza debba essere concessa soltanto a soggetti radicati sul territorio e che pertanto siano accettati e riconosciuti dalla comunità locale. Per tali ragioni preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 5.200 del relatore.

Marco BOATO (Verdi) sottoscrive l'emendamento Licandro 5.6 e lo ritira. Ritira altresì l'emendamento Cassola 5.1 di cui è cofirmatario.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Belisario 5.7, Frias 5.8 e Santelli 5.9 e, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Bocchino 0.5.200.1, D'Alia 0.5.200.2, Cota 0.5.200.3, Santelli 0.5.200.4 e 0.5.200.5, Bocchino 0.5.200.6, D'Alia 0.5.200.7, Bocchino 0.5.200.8, D'Alia 0.5.200.9 e 0.5.200.10, Santelli 0.5.200.11, Bocchino 0.5.200.12, gli identici Bocchino 0.5.200.13 e Santelli 0.5.200.14, D'Alia 0.5.200.15, Santelli 0.5.200.16, D'Alia 0.5.200.17, Bocchino 0.5.200.18 e Santelli 0.5.200.19 e 0.5.200.20.

Marco BOATO (Verdi), intervenendo sul subemendamento Allam 0.5.200.21, pur comprendendone lo spirito, osserva che il suo contenuto è già presente nel provvedimento in esame e dichiara pertanto il proprio voto contrario.


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Gianpiero D'ALIA (UDC) sottoscrive il subemendamento Allam 0.5.200.21 e dichiara il proprio voto favorevole.

La Commissione approva il subemendamento Allam 0.5.200.21.

Luciano VIOLANTE, presidente, propone al relatore, qualora non siano manifestate obiezioni da parte della Commissione in tal senso, di riformulare il suo emendamento 5.200, nella parte non modificata dai subemendamenti, nel senso di sostituire, al comma 2, le parole: «dal decreto di cui all'articolo 25» con le parole: «ai sensi dell'articolo 25» e di sostituire il comma 3 con il seguente: «Secondo modalità stabilite ai sensi dell'articolo 25, sono determinati i titolo idonei ad attestare il possesso del livello della conoscenza della lingua italiana di cui al comma 1, nonché le attività il cui svolgimento costituisce titolo equipollente. Con le medesime modalità sono determinate la documentazione da allegare all'istanza, ai fini dell'attestazione dei requisiti di cui al comma 1, le modalità del colloquio diretto ad accertare la sussistenza dei requisiti medesimi, nonché i casi straordinari di giustificata esenzione dal possesso dei requisiti di cui al comma 1.». Inoltre, alla lettera c) del comma 1, propone di sostituire la parola: «elementari» con la parola: «fondamentali», accogliendo un suggerimento del deputato Costantini.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, riformula l'emendamento 5.200 nel senso indicato dal presidente Violante.

Marco BOATO (Verdi) dichiara il proprio voto favorevole sull'emendamento del relatore 5.200.

Carlo COSTANTINI (IdV) dichiara il proprio voto di astensione sull'emendamento del relatore 5.200.

La Commissione approva l'emendamento del relatore 5.200, come risultante dall'approvazione del subemendamento Allam 0.5.200.21.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento del relatore 5.200, gli emendamenti Cota 5.2, 5.3, Santelli 5.10, Zeller 5.5, Santelli 5.11 e 5.12, D'Alia 5.13, Ronconi 5.14 e Santelli 5.15 si intendono preclusi.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritira l'emendamento Belisario 4.29, di cui è cofirmatario.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 4.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Bocchino 4.16, relativamente alla parte accantonata ed esprime parere favorevole sull'emendamento Bertolini 4.30 identico al proprio emendamento 4.602, che invita ad approvare come pure il proprio emendamento 4.600.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Italo BOCCHINO (AN) ritira il proprio emendamento 4.16, relativamente alla parte che era stata accantonata.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore a riformulare l'emendamento 4.600, nel senso di sostituire, al comma 1, capoverso articolo 5-bis, comma 1, le parole «con le modalità previste dall'articolo 7» con le seguenti «a istanza dell'interessato» e conseguentemente di sostituire, all'articolo 8, comma 1, capoverso, le parole «l'istanza di cui all'articolo 7, comma 1» con le seguenti «l'istanza presentata ai sensi dell'articolo 5-bis, comma 1, e dell'articolo 7, comma 1». Avverte che l'emendamento 4.600 del relatore è volto ad apportare una modifica formale ad una parte del testo già oggetto di esame, ritenendo


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quindi necessario acquisire l'assenso unanime della Commissione.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, riformula l'emendamento 4.600 nel senso indicato dal presidente Violante

La Commissione, non essendovi obiezioni, approva l'emendamento del relatore 4.600 (nuova formulazione) (vedi allegato 1). Approva, inoltre, gli identici emendamenti 4.602 del relatore e Bertolini 4.30.

Jole SANTELLI (FI) ritira i propri emendamenti 6.8, 6.11, con riferimento alla parte che era stata accantonata, e 6.13.

Italo BOCCHINO (AN) ritira i propri emendamenti 6.16, 6.24, 6.26.

Franco RUSSO (RC-SE) ritira gli emendamenti Mascia 6.18 e Frias 6.21, di cui è cofirmatario.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, ritira il proprio emendamento 6.40.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI ritira l'emendamento del Governo 6.100.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritira il proprio emendamento 6.29 relativamente alla parte che era stata accantonata, nonché l'emendamento Ronconi 6.28, di cui è cofirmatario.

Roberto COTA (LNP) ritira il proprio emendamento 6.2.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che l'emendamento del Governo 6.101 sarà votato come subemendamento 0.6.301.1 (vedi allegato 1) all'emendamento del relatore 6.301.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, invita all'approvazione dei propri emendamenti 6.300, 6.150 e 6.301. Esprime parere favorevole sul subemendamento 0.6.301.1 del Governo ed esprime parere contrario sull'emendamento Santelli 6.25.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti del relatore 6.300 e 6.150, il subemendamento 0.6.301.1 nonché l'emendamento del relatore 6.301, come modificato dal subemendamento 0.6.301.1.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che l'emendamento Santelli 6.25 si intende precluso, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 6.301 del relatore. Invita, quindi, il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 12.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 12 ad eccezione dell'emendamento Belisario 12.6, Adenti 12.3, Santelli 12.10, per i quali esprime un invito al ritiro, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Si riserva l'espressione del parere sull'articolo aggiuntivo Mascia 12.01.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore. Chiede inoltre chiarimenti al deputato Mascia in ordine alla portata del proprio articolo aggiuntivo 12.01, volto ad estendere la disciplina di cui al comma 1 dell'articolo 14 della legge n. 91 del 1992 anche ai figli minori del genitore che esercita la potestà in regime di affidamento condiviso.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, in ragione della complessità della problematica affrontata dall'articolo aggiuntivo in questione, invita il presentatore a ritirarlo e a ripresentarlo in Assemblea al fine di valutarne gli aspetti più significativi nel corso del successivo esame.

Graziella MASCIA (RC-SE) ritira il proprio articolo aggiuntivo 12.01.


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Carlo COSTANTINI (IdV) ritira l'emendamento Belisario 12.6, di cui è cofirmatario, al fine di consentire che sulle questioni da esso affrontate possa maturare una più ampia riflessione. Al riguardo sottolinea che il ritiro dell'emendamento non sta ad indicare una rinuncia rispetto ai suoi contenuti.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur) ritira il proprio emendamento 12.3.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti D'Alia 12.5, Santelli 12.7 e 12.8, Bocchino 12.9 e Santelli 12.10 nonché l'articolo aggiuntivo De Corato 12.03.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 13.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI invita al ritiro degli emendamenti Merlo 13.1 e Giovanardi 13.2, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Esprime quindi parere favorevole sugli identici emendamenti Merlo 13.100 e Cassola 13.101. Invita quindi al ritiro degli articoli aggiuntivi Adenti 13.02, 13.01 e 13.03.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, esprime parere conforme a quello del rappresentante del Governo.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur) ritira i propri articoli aggiuntivi 13.01, 13.02 e 13.03.

Marco BOATO (Verdi) sottoscrive l'emendamento Merlo 13.1 e lo ritira.

Gianpiero D'ALIA (UDC) sottoscrive l'emendamento Giovanardi 13.2 e dichiara di insistere per la sua votazione.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI insiste sulla richiesta di ritiro dell'emendamento Giovanardi 13.2, assicurando che la problematica in questione sarà successivamente affrontata.

Gianpiero D'ALIA (UDC), sulla base delle assicurazioni fornite dal rappresentante del Governo circa un riesame della problematica recata dall'emendamento Giovanardi 13.2, lo ritira.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che, stante l'assenza del presentatore dell'emendamento 13.100, si intende che vi abbia rinunciato.

La Commissione approva l'emendamento Cassola 13.101.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritira il proprio articolo aggiuntivo 14.05.

Luciano VIOLANTE, presidente, invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sull'articolo aggiuntivo del relatore 14.06.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), relatore, invita all'approvazione del proprio articolo aggiuntivo 14.06.

Il sottosegretario Marcella LUCIDI esprime parere conforme a quello del relatore.

Marco BOATO (Verdi) dichiara il proprio voto favorevole sull'articolo aggiuntivo del relatore 14.06, sottolineando come con esso il relatore abbia accolto alcune istanze formulate dall'opposizione, a testimonianza della disponibilità al confronto da parte della maggioranza.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo del relatore 14.06.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il testo della proposta di legge risultante dall'approvazione degli emendamenti sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.


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Modifiche all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte.
C. 193-523-1175-1231-B cost, approvata in un testo unificato, in prima deliberazione, dalla Camera e dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 marzo 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, non essendovi richieste di intervento, propone di conferire al relatore, deputato Boato, il mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in esame.

La Commissione delibera di conferire al relatore, deputato Boato, il mandato a riferire all'Assemblea in senso favorevole sul provvedimento in titolo. Delibera, altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Marco BOATO (Verdi), relatore, osserva con soddisfazione che la deliberazione è avvenuta all'unanimità dei presenti.

La seduta termina alle 15.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.40.