I Commissione - Resoconto di mercoledì 4 luglio 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 luglio 2007. - Presidenza del vicepresidente Karl ZELLER, indi del vicepresidente Domenico BENEDETTI VALENTINI. - Intervengono il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali Paolo Naccarato e il sottosegretario di Stato per l'interno Marcella Lucidi.

La seduta comincia alle 12.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

Karl ZELLER, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori


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sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l'elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
Testo unificato C. 553 cost. Scotto, C. 1524 cost. Bianchi, C. 2335 cost. Boato, C. 2382 cost. Bianco, C. 2479 cost. Zaccaria, C. 2572 cost. Franco Russo, C. 2574 cost. Lenzi, C. 2576 cost. Franco Russo, C. 2578 cost. D'Alia, C. 2586 cost. Boato e C. 2715 cost. Boato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 luglio 2007.

Gabriele BOSCETTO (FI) ribadisce innanzitutto quanto già affermato nelle precedenti sedute, vale a dire che, nella prospettiva di un'ampia riforma della parte seconda della Costituzione, sarebbe stato più corretto, da parte della maggioranza, assumere come punto di partenza del lavoro il testo approvato nella XIV legislatura, apportandovi poi le necessarie correzioni. Premesso poi che il nodo fondamentale delle riforme resta a tutt'oggi quello del ruolo del Senato, del quale anche il testo in esame non chiarisce a sufficienza le competenze, la composizione e le modalità di formazione, fa presente che, senza sciogliere tale nodo, appare difficile che la riforma del bicameralismo possa giungere a conclusione. Osserva infatti che l'altro ramo del Parlamento non approverà mai una riforma che non sia chiara sul ruolo e le funzioni del futuro Senato. Invita pertanto a riflettere sul modello di Senato e di bicameralismo prospettato nel testo delle riforme costituzionali approvato nella precedete legislatura, che conservava al Senato un ruolo equiordinato a quello della Camera nel procedimento legislativo, ripartendo la competenza legislativa tra le due Camere per materia, conservando alcune materie di particolare importanza alla competenza bicamerale e lasciando nel contempo a ciascuna Camera un potere di richiamo e di segnalazione sui provvedimenti rientranti nella competenza dell'altra. Ritiene che si potrebbe rivedere quel testo eliminando l'organo di composizione paritetico previsto in caso di discordanze delle Camere su una proposta di legge, in quanto in effetti eccessivamente macchinoso. Rileva che tale soluzione, oltre ad avere qualche possibilità di approvazione da parte del Senato, avrebbe il pregio di accelerare il procedimento legislativo, limitando l'attuale navetta fra le due Camere ad alcuni provvedimenti. Fa presente che, se l'obiettivo delle riforme è quello di snellire e di velocizzare il procedimento legislativo, la soluzione proposta dal centrodestra nella scorsa legislatura deve essere tenuta in considerazione; se, per contro, l'intendimento della maggioranza è soltanto di sopprimere una delle due Camere, perché la si ritiene inutile, allora tale intendimento dovrebbe essere esplicitato e apertamente perseguito. Analogamente, ritiene che non vi siano ragioni ostative al mantenimento dell'attuale sistema parlamentare, che vede il Governo tenuto ad avere la fiducia di entrambe le Camere. Richiama poi anche la soluzione individuata per legare i senatori al territorio individuata il testo delle riforme approvato nella precedente legislatura, il quale prevedeva l'eleggibilità a senatore soltanto per quanti abbiano rivestito determinate cariche politiche sul territorio. In ogni caso, ritiene che, se si sceglie di mantenere l'elezione diretta dei senatori, i requisiti per l'elettorato passivo non possono essere diversi da quelli previsti oggi.

Karl ZELLER, presidente, nel ricordare al deputato Boscetto che è già intervenuto sul testo unificato nel corso dell'esame preliminare, lo invita a concludere il suo intervento, anche in considerazione del fatto che l'ordine del giorno della Commissione


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prevede altri punti e che l'inizio dei lavori pomeridiani dell'Assemblea è previsto alle ore 14.

Gabriele BOSCETTO (FI) si riserva di proseguire il suo intervento nella prossima seduta.

Karl ZELLER, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione sui culti ammessi.
C. 36 Boato e C. 134 Spini.
(Seguito dell'esame e rinvio - Adozione del testo base).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo, nella seduta del 28 giugno 2007.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), relatore, presenta una nuova proposta di testo unificato (vedi allegato 1), che si differenzia dalla precedente per alcune limitate modifiche, da lui introdotte alla luce del dibattito svolto sulla iniziale proposta di testo unificato. Sottolinea che l'impianto del testo proposto rimane quello delle proposte di legge in titolo, le quali, come più volte ricordato, riprendono a loro volta il testo dei due disegni di legge in materia, sostanzialmente identici, predisposti nella XIII e XIV legislatura, rispettivamente, dai Governi Prodi e Berlusconi. Chiarisce che la principale aggiunta consiste nell'introduzione di norme transitorie finalizzate a mantenere ai ministri di culto riconosciuti in base alla vigente disciplina lo status attuale. Propone pertanto l'adozione della nuova proposta di testo unificato come testo base per il seguito dell'esame.

Gianpiero D'ALIA (UDC), pur esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto dal relatore, preannuncia che il suo gruppo voterà contro l'adozione della nuova proposta di testo unificato come testo base. Rileva che, nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione, alcuni hanno espresso il convincimento, condiviso dal suo gruppo, che il provvedimento in esame sia per molti versi ridondante o superfluo, e questo perché la libertà religiosa è sancita direttamente dalla Costituzione e non ha bisogno di leggi di attuazione per essere immessa nell'ordinamento. Teme anzi che una legge di attuazione rischi in alcuni casi di compromettere l'esercizio di questo diritto fondamentale della persona. Per quanto riguarda il riconoscimento della personalità giuridica, cui la nuova proposta di testo unificato in esame ammette largamente le confessioni religiose, ritiene che si tratti di una misura in contrasto con l'articolo 8 della Costituzione, che, all'ultimo comma, stabilisce che i rapporti con lo Stato delle confessioni religiose diverse dalla cattolica devono essere regolati per legge sulla base di intese: la Costituzione, in altre parole, prevede che debba essere l'intesa, trasfusa in legge, lo strumento ordinario di disciplina dei rapporti con le confessioni religiose non cattoliche. Evidenzia che lo strumento dell'intesa, che è diversa per ciascuna confessione religiosa, consente di trattare situazioni diverse in modo diverso. Osserva infatti che le confessioni religiose presenti in Italia non sono tutte uguali, sia per storia che per radicamento. Giudica inoltre del tutto insufficiente il controllo formale sugli statuti da parte del Ministro dell'interno previsto ai fini del riconoscimento della personalità giuridica, oltre che eccessivamente permissivo il meccanismo del silenzio-assenso. Esprime perplessità poi anche sulla disciplina del matrimonio, pur apprezzando lo sforzo del relatore di rifarsi al rito concordatario, prevedendo la lettura degli articoli del codice civile ai fini degli effetti civili del matrimonio religioso. Ulteriori perplessità esprime sul comma 1 dell'articolo 23, che prevede che le confessioni possano costruire edifici da destinare al culto, anche in deroga alle norme urbanistiche. Si tratta di una disposizione che, a suo avviso, rischia di


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portare su un terreno pericoloso. Ritiene inoltre che i benefici economici debbano essere oggetto di intesa con la singola confessione religiosa, anche in modo da parametrarli alla consistenza numerica della confessione che ne beneficia. Conclude sottolineando che a proprio avviso il riconoscimento generalizzato della personalità giuridica in luogo del ricorso all'intesa è una misura non solo incostituzionale, ma anche pericolosa.

Marco BOATO (Verdi), dopo aver dato atto al relatore dell'ottimo lavoro svolto, ricorda che la materia è largamente condivisa, come dimostra il fatto che è stata oggetto di due disegni di legge sostanzialmente identici, presentati, rispettivamente, dal Governo Prodi nella XIII e dal Governo Berlusconi nella XIV legislatura, e ripresi nelle proposte di legge in titolo, a prima firma sua e del deputato Spini. Ritiene d'altra parte che, essendo trascorsi diversi anni, era in effetti opportuno rivedere quei testi, come del resto ha fatto il relatore. In particolare, condivide la diversa organizzazione sistematica dell'articolato, come pure l'introduzione di norme transitorie relative ai ministri di culto. Fa quindi presente di ritenere necessaria una legge di attuazione costituzionale, non bastando, in questa materia, i soli principi costituzionali. Ricorda infatti che, ove il Parlamento non approvasse una nuova disciplina in materia di libertà religiosa, resterebbe in vigore la vecchia legge di ispirazione fascista sui culti ammessi del 1929, che da parte di tutti si ritiene ormai debba essere abrogata. In conclusione ritiene che il testo proposto dal relatore da ultimo, pur essendo, come ogni testo, perfettibile, sia soddisfacente e pienamente condivisibile. Preannuncia pertanto il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di adozione di esso come testo base per il seguito dell'esame.

Gabriele BOSCETTO (FI) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sull'adozione della nuova proposta di testo unificato del relatore come testo base.

Franco RUSSO (RC-SE), dopo aver ribadito l'apprezzamento del suo gruppo per il lavoro svolto dal relatore, esprime soddisfazione per il fatto che questi ha recepito, all'articolo 2, comma 5, un'indicazione del suo gruppo, specificando che l'abbigliamento religioso deve permettere l'identificazione da parte dei soggetti abilitati, e non di chiunque. Ciò premesso, ritiene che la nuova proposta di testo unificato sia perfettamente coerente con la Costituzione, dovendosi tenere conto non soltanto del terzo comma dell'articolo 8, richiamato dal deputato D'Alia, ma anche dei commi primo e secondo, i quali sanciscono l'uguale libertà di tutte le confessioni religiose davanti alla legge, nonché il diritto di quelle non cattoliche di organizzarsi secondo i propri statuti, nel rispetto dell'ordinamento giuridico italiano. A suo avviso, il provvedimento in esame dà appunto attuazione ai commi primo e secondo dell'articolo 8, riservandosi di argomentare tale tesi più diffusamente nel corso dell'esame degli emendamenti. Esprime inoltre soddisfazione per il fatto che il testo proposto dal relatore sia ispirato all'ottica della libertà personale, e non faccia invece prevalere lo spirito comunitario: apprezza, ad esempio, che all'articolo 6, comma 2, siano stati richiamati i principi del giusto processo per tutelare i singoli aderenti alle confessioni religiose nei confronti delle comunità di appartenenza. In conclusione, nel ribadire il giudizio complessivamente favorevole del suo gruppo, si riserva di presentare emendamenti, in particolare finalizzati a consentire anche alle associazioni di atei di accedere, in condizioni di parità rispetto alle confessioni religiose, ai mezzi di informazione per propagandare le proprie tesi. Annuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo sull'adozione della proposta di testo unificato come testo base.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), intervenendo a nome del proprio gruppo, esprime apprezzamento per il testo proposto dal relatore, il cui impianto giudica


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complessivamente in modo favorevole. Si dichiara inoltre soddisfatto per il fatto che alcune delle osservazioni avanzate dal suo gruppo sono state accolte dal relatore, preannunciando in ogni caso la presentazione di proposte emendative tese al miglioramento del testo. Manifesta, in particolare, perplessità sugli articoli 16 e 17 della nuova proposta di testo unificato: tali articoli infatti lasciano al Ministro dell'interno grande discrezionalità nel valutare i requisiti delle confessioni religiose ai fini del riconoscimento della personalità giuridica e dell'iscrizione nel registro delle confessioni religiose. Premesso quindi che su questo punto, come su altri, è necessaria un'ulteriore riflessione, annuncia il voto favorevole del suo gruppo all'adozione della nuova proposta di testo unificato come testo base, anche ricordando come il Paese attenda ormai da molti anni una nuova disciplina in materia di libertà religiosa.

Carlo COSTANTINI (IdV), dopo aver ringraziato il relatore per il lavoro svolto, fa presente di condividere l'opportunità di un intervento organico di natura legislativa sulla materia in esame. Ritiene, in proposito, che la nuova proposta di testo unificato presentata dal relatore rappresenti una valida base di partenza per il successivo esame, esprimendo tuttavia riserve sui contenuti degli articoli 16 e 17 e riservandosi di presentare emendamenti. Ritiene comunque che il provvedimento debba proseguire speditamente il proprio iter in Commissione per giungere ad una rapida approvazione.

Francesco BOSI (UDC), dopo essersi associato all'intervento svolto dal collega D'Alia, esprime la preoccupazione che, sotto l'apparenza di confessione religiosa, possano riuscire a nascondersi, in modo da agire indisturbate, anche organizzazioni sedicenti religiose le quali perseguano invece obiettivi criminali. Intende riferirsi in particolar modo al serio problema delle cosiddette «sette», che, in altri Paesi sono state oggetto di inchieste parlamentari e di provvedimenti legislativi. Ricorda che esistono oggi al mondo innumerevoli persone distrutte psicologicamente dalle sette e famiglie rovinate dal punto di vista economico. È un problema della massima rilevanza, che sarebbe grave ignorare. Ritiene pertanto si debba distinguere attentamente tra le confessioni religiose vere e quelle che perseguono soltanto scopi illeciti di lucro o di sfruttamento, di plagio e di asservimento di esseri umani. Ricorda che, nel 2000, il Parlamento si è trovato ad affrontare tali delicate questioni nell'ambito dell'esame di un disegno di legge per il recepimento dell'intesa tra lo Stato e i Testimoni di Geova. Rileva a questo proposito che gli articoli 16 e 17 del testo proposto dal relatore non prevedono criteri chiari ai quali debba attenersi il Ministro dell'interno ai fini della valutazione della richiesta di riconoscimento della personalità giuridica da parte delle confessioni religiose. Ritiene invece che tali richieste debbano essere valutate con la massima attenzione in considerazione della potenziale pericolosità sociale di talune sedicenti organizzazioni religiose. Chiede infine lo svolgimento di un ciclo di audizioni delle vittime delle sette religiose e dei relativi familiari.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, dichiara, a titolo personale e a nome del suo gruppo, il voto contrario sull'adozione della nuova proposta di testo unificato come testo base per il seguito dell'esame. Ritiene infatti che tale testo debba essere modificato in più parti, al fine di eliminare da esso gli elementi di equivoco di confusione concettuale.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), relatore, ricorda che da più parti si sottolinea l'importanza di introdurre nell'ordinamento effettive garanzie del diritto alla libertà religiosa. Nel ricordare che la Santa Sede e il Governo italiano hanno in più occasioni richiamato l'attenzione della comunità internazionale sul mancato rispetto del diritto di libertà religiosa dei cattolici in alcuni Paesi, osserva


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che sarebbe singolare se poi l'Italia stessa non riconoscesse tali diritti alle confessioni religiose minoritarie sul suo territorio. Per quanto riguarda l'obiezione sollevata dal deputato D'Alia, sottolinea che, come ricordato anche nel corso delle audizioni, non esiste un diritto delle confessioni religiose all'intesa ai sensi dell'articolo 8 della Costituzione. Già oggi, del resto, non tutte le confessioni religiose hanno concluso un'intesa con lo Stato italiano, mentre il riconoscimento della personalità giuridica avviene nei termini prospettati dal testo in esame, che si limita a introdurre elementi di chiarezza e a prevedere che la coerenza con l'ordinamento giuridico italiano debba esistere anche per le confessioni che non sono oggetto di intesa, ma aspirano al riconoscimento della personalità giuridica. Conclude sottolineando come il testo da lui proposto assicuri una maggiore trasparenza, senza stravolgere l'attuale assetto.

Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame la nuova proposta di testo unificato (vedi allegato 1) presentata dal relatore.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti al testo base sarà stabilito nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, già convocato per la giornata di domani, 5 luglio 2007. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente, avverte che, essendo imminente l'inizio dei lavori pomeridiani dell'Assemblea, si svolgerà ora, se non vi sono obiezioni, la prevista riunione del Comitato permanente per i pareri.

La seduta termina alle 13.50.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Mercoledì 4 luglio 2007. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.

La seduta comincia alle 13.50.

Assegno sostitutivo dell'accompagnatore militare.
Nuovo testo unificato C. 1558 Fabbri, C. 1766 Campa e C. 1770 Delbono.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), relatore, dopo aver ricordato che il Comitato ha già esaminato il provvedimento in esame in un precedente testo, che è stato modificato dalla Commissione di merito al fine di recepire alcune indicazioni espresse dalla V Commissione, rileva che le modifiche non incidono su aspetti di competenza della Commissione. Formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

Marco BOATO (Verdi) e Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) dichiarano il voto favorevole dei rispettivi gruppi sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione.
Nuovo testo C. 2272-ter.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), relatore, dopo aver brevemente illustrato il provvedimento in esame, rileva che esso non presenta aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza


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della Commissione. Formula pertanto una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

Marco BOATO (Verdi) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) dichiara l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca.
C. 2599 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizione e osservazione).

Riccardo MARONE, presidente e relatore, dopo aver brevemente illustrato il provvedimento in esame, rileva che, ancorché tra i principi e criteri direttivi cui il Governo deve attenersi nell'esercizio della delega sia previsto il riconoscimento dell'autonomia statutaria agli enti pubblici nazionali di ricerca, con espressa menzione dell'articolo 33, sesto comma, della Costituzione, i commi 3 e 4 dell'articolo 1 del provvedimento prevedono che gli statuti di tali enti siano emanati con decreto del Ministro dell'università e della ricerca e che, in sede di prima applicazione del provvedimento, il Governo si avvalga, per la formulazione degli statuti, di una o più commissioni di esperti di alto livello scientifico, in sostanza privando gli enti della loro autonomia. Rileva inoltre che il comma 6 del medesimo articolo 1, nell'attribuire al Governo il potere di procedere, in caso di comprovata difficoltà di funzionamento o di mancato raggiungimento degli obiettivi indicati dal Governo, al commissariamento di enti di ricerca, prevede che i relativi decreti di commissariamento siano sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari competenti, il che appare inappropriato, trattandosi di valutare e decidere su attività di gestione e sull'opportunità di procedere a commissariamenti. Formula pertanto una proposta di parere favorevole con condizione e osservazione (vedi allegato 4).

Marco BOATO (Verdi), pur condividendo le perplessità del relatore sulla costituzionalità di una norma che elimina l'autonomia statutaria degli enti nazionali di ricerca, osserva che la modifica del provvedimento, che è già stato approvato dal Senato, rischia di rendere più complessa l'approvazione definitiva del disegno di legge di iniziativa del Governo, che è già stato approvato dal Senato. In ogni caso, trattandosi di osservazioni fondate e condivisibili, annuncia il voto favorevole sulla proposta di parere del presidente.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) dichiara l'astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

La seduta termina alle 14.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Procedura per la modifica degli statuti delle regioni a statuto speciale.
Testo unificato C. 203 cost. Zeller, C. 980 cost. Bressa, C. 1241 cost. Boato, C. 1601 cost. Consiglio regionale Valle d'Aosta, C. 1606 cost. Biancofiore e C. 1672 cost. Maran.


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Disposizioni in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo.
C. 191 Boato, C. 1449 Piscitello, C. 1646 De Zulueta, C. 2099 Mascia, C. 2182 Santelli, C. 2410 Zaccaria.

Disposizioni in materia di ineleggibilità e di incandidabilità.
C. 1451 Formisano, C. 2242 Martusciello, C. 2516 Franco Russo, 2564 Mazzoni, C. 2680 Costantini e C. 2681 Costantini.

Disposizioni per la pubblicità sull'uso di sostanze stupefacenti o psicotrope da parte dei parlamentari.
C. 2356 Casini.

Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti a Genova in occasione del vertice G8.
C. 1043 Mascia e C. 1098 Sgobio.