VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 4 luglio 2007


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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 4 luglio 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 9.15.

Proposta di nomina del dottor Domenico Pappaterra a presidente dell'Ente parco nazionale del Pollino.
Nomina n. 41.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 27 giugno 2007.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che il relatore - nella precedente seduta - ha proposto di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina in titolo.

Tino IANNUZZI (Ulivo) intende dichiarare - ad integrazione dei numerosi interventi già svolti da deputati di tutti i gruppi nella precedente seduta - il proprio convinto voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore, che si riferisce ad un candidato di elevato profilo, del quale i parlamentari già presenti in Commissione nella scorsa legislatura hanno potuto apprezzare la preparazione, oltre che la capacità umana e professionale. Ritiene, pertanto, che costituisca un vero e proprio «dovere morale» esprimere, oggi, al Governo un apprezzamento per avere promosso la nomina del dottor Pappaterra a presidente del Parco del Pollino.

Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, indice la votazione sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.


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Ermete REALACCI, presidente, comunica il risultato della votazione:

Presenti 28
Votanti 28
Maggioranza 15
Hanno votato sì 28

La Commissione approva.

Ermete REALACCI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati:
Benvenuto, Bocci, Cacciari, Chianale, De Angelis, Di Gioia, Fasciani, Galeazzi, Gentili, Iannuzzi, Lomaglio, Longhi, Maderloni in sostituzione di Bandoli, Marantelli, Margiotta, Mariani, Misiti, Mondello, Osvaldo Napoli, Nucara, Pedulli, Pellegrino in sostituzione di Francescato, Perugia, Camillo Piazza, Realacci, Stradella, Vichi, Viola.

La seduta termina alle 9.30.

SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 4 luglio 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 9.30.

Disposizioni urgenti in materia di pubblica istruzione.
C. 2272-ter Governo.
(Parere alla VII Commissione).
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Romolo BENVENUTO (Ulivo), relatore, rileva che il disegno di legge in esame trae origine dallo stralcio, deliberato dall'Assemblea il 17 aprile 2007, degli articoli 28, 29, 30 e 31 del disegno di legge n. 2272, recante misure per il cittadino consumatore e per agevolare le attività produttive e commerciali, nonché interventi in settori di rilevanza nazionale; il testo su cui la Commissione è chiamata ad esprimere un parere presenta, tuttavia, un contenuto notevolmente diverso da quello del provvedimento iniziale, poiché quest'ultimo è stato profondamente modificato nel corso dell'esame in sede referente presso la Commissione di merito, con l'approvazione di numerosi emendamenti che hanno introdotto una pluralità di norme per lo più in materia di istruzione e di personale scolastico. Osserva, peraltro, che il solo articolo del disegno di legge in esame, nel nuovo testo approvato dalla Commissione di merito, che contiene disposizioni che si riferiscono a profili di competenza della VIII Commissione è l'articolo 6, che detta disposizioni dirette a consentire il recupero di somme inutilizzate già destinate all'edilizia scolastica, somme che - sulla base del dibattito svoltosi in VII Commissione - ammonterebbero a circa 400 milioni di euro, già stanziati.
Considerato positivamente l'obiettivo generale perseguito dalle citate disposizioni dell'articolo 6, segnala, peraltro, l'opportunità che la VIII Commissione raccomandi alla Commissione di merito, anzitutto, l'integrazione del testo del citato articolo con l'esplicita previsione, accanto alla messa in sicurezza e all'adeguamento a norma degli edifici scolastici, anche delle finalità del risparmio e dell'efficienza energetica, nonché della diffusione delle fonti di energia rinnovabili negli edifici medesimi, non risultando sufficiente limitare gli interventi di ristrutturazione al solo adeguamento alle norme tecniche e sembrando, invece, molto opportuno puntare su obiettivi che lo stesso Ministro Fioroni, nella sua audizione sulla materia dei cambiamenti climatici, ha dichiarato di voler perseguire con determinazione.
Allo stesso tempo, giudica importante che la VIII Commissione segnali alla Commissione


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di merito - quantunque si tratti di profili che meglio potranno essere valutati ed approfonditi dalla I Commissione - l'opportunità di verificare che gli interventi di trasferimento di risorse dallo Stato alle regioni, previsti al citato articolo 6, tengano conto del riparto delle competenze legislative costituzionalmente definite dopo la riforma del Titolo V della Costituzione e siano, quindi, rispettosi dell'indispensabile confronto interistituzionale in ordine alla definizione dei criteri e delle modalità di ripartizione delle risorse tra le regioni; tale esigenza, peraltro, risulta ancor più pressante laddove tali interventi di trasferimento delle risorse siano, in tutto o in parte, vincolati anche per quanto riguarda gli strumenti per la loro effettiva utilizzazione da parte delle regioni, come appare nel caso in esame relativamente alle disposizioni normative che esplicitamente si riferiscono agli istituti dei progetti di finanza, di cui al Titolo III, Capo III, del decreto legislativo n. 163 del 2006 (cosiddetto «Codice appalti»), e delle concessioni di lavori pubblici, di cui all'articolo 143 del medesimo decreto legislativo.
Infine, ritiene che un ultimo profilo di interesse possa essere rappresentato dalle modalità più idonee per conseguire effettivamente l'obiettivo di «assicurare la piena efficacia dei finanziamenti già assegnati a sostegno degli interventi in materia di edilizia scolastica», enunciato in apertura dell'articolo 6 del provvedimento in esame: infatti, se - come sembra ad un primo esame del medesimo articolo - le somme rimaste finora inutilizzate e recuperate grazie alla norma in questione verranno riassegnate «alle medesime regioni» che, evidentemente, non le hanno utilizzate fino ad oggi, l'indicato obiettivo della norma in discussione potrebbe risultare vanificato nel caso in cui le medesime regioni continuassero a non utilizzare, in tutto o in parte, le risorse in questione. Sotto questo profilo, ritiene che la VIII Commissione possa segnalare alla Commissione di merito l'opportunità di verificare le cause della mancata utilizzazione delle somme a suo tempo assegnate e - ove si trattasse di cause afferenti alla diversa capacità di spesa delle singole regioni -, di riscrivere l'articolo 6 del provvedimento in esame, in modo da consentire la riassegnazione dei fondi recuperati fra tutte le regioni. Aggiunge, peraltro, che proprio l'esigenza di verificare le cause che hanno portato a rallentamenti o inadempimenti nell'utilizzo delle somme relative agli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici potrebbe suggerire alla Commissione di promuovere una specifica attività conoscitiva sui profili richiamati, anche al fine di fare il punto sulle complessive problematiche inerenti all'edilizia scolastica.
In conclusione, considerato anche che risulta necessario ricevere dal Governo i necessari chiarimenti, propone di rinviare ad altra seduta la presentazione di una proposta di parere, che potrà conseguentemente essere redatta in linea con i rilievi appena illustrati e tenendo conto degli indicati elementi conoscitivi che lo stesso Governo vorrà fornire alla Commissione.

Raffaella MARIANI (Ulivo) ricorda come, in occasione del dibattito sulla legge finanziaria per il 2007, siano state segnalate le numerose e stratificate incongruenze esistenti tra legislazione regionale in materia di adeguamento degli edifici scolastici e normativa tecnica statale, definita in particolare dal Dipartimento della protezione civile, con riferimento alla sicurezza antisismica degli edifici: si tratta, a suo giudizio, di una questione rilevante, che richiede la promozione di interventi di semplificazione delle disposizioni vigenti, che - con un incredibile effetto di intreccio e sovrapposizione - rischiano di bloccare i lavori di messa a norma degli edifici scolastici.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene che il relatore abbia posto questioni molto serie, peraltro integrate dagli opportuni richiami alla semplificazione normativa formulati dal deputato Mariani, che rendono indispensabile un ulteriore approfondimento da parte della Commissione, ai fini dell'espressione di un parere meditato


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e attento. In particolare, giudica importante compiere ogni possibile sforzo affinché sia suggerito alla Commissione di merito che il previsto programma di manutenzione dell'edilizia scolastica debba essere fortemente integrato ed accompagnato da correlate misure nel campo del risparmio energetico e dell'utilizzo di fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, reputa utile un confronto sul possibile avvio di una specifica attività conoscitiva in materia, fatte salve le opportune valutazioni circa i profili di competenza della Commissione, in ordine ai quali si riserva di svolgere i necessari approfondimenti istruttori.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.45.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 4 luglio 2007. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa.

La seduta comincia alle 13.30.

Schemi di convenzione unica autostradale tra ANAS Spa e concessionarie Pedemontana lombarda, Bre.Be.Mi. e Asti-Cuneo.
Atto n. 107.
(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Daniele MARANTELLI (Ulivo), relatore, osserva preliminarmente che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere di competenza su tre schemi di convenzione unica, che sono stati trasmessi alle Camere sulla base dei commi 82 e 84 dell'articolo 2 del decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262 (convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286), come modificato dall'articolo 1, comma 1030, della legge finanziaria 2007. In proposito, fa presente che il citato comma 82 introduce lo strumento della «convenzione unica», cui devono conformarsi le attuali convenzioni autostradali alla prima revisione futura o in occasione dell'aggiornamento del piano finanziario, che sostituisce ad ogni effetto la convenzione originaria, nonché tutti i relativi atti aggiuntivi, e ha valore ricognitivo per le parti diverse da quelle derivanti dall'aggiornamento ovvero dalla revisione; allo stesso tempo, il richiamato comma 84 disciplina la procedura per il perfezionamento della convenzione unica, prevedendo: la redazione dello schema di convenzione, sentito il Nucleo di consulenza per l'Attuazione delle linee guida per la Regolazione dei Servizi di pubblica utilità (NARS); il successivo esame del CIPE, delineando anche un'ipotesi di silenzio assenso nel caso di mancata deliberazione entro quarantacinque giorni dalla richiesta di iscrizione all'ordine del giorno; la successiva trasmissione degli schemi di convenzione, unitamente alle eventuali osservazioni del CIPE, alle Commissioni parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario.
Preso atto delle procedure previste e prima di procedere con l'illustrazione degli schemi di convenzione, segnala che - in base all'articolato inviato dal Governo - taluni allegati, tra cui in particolare i piani economico-finanziari per la realizzazione delle opere, dovrebbero costituire parte integrante dei tre schemi di convenzione; al riguardo, tuttavia, osserva che tali allegati non sono stati trasmessi al Parlamento, con l'eccezione dei due allegati relativi alle tariffe di pedaggio alle convenzioni tra C.A.L. Spa e Pedemontana Lombarda Spa e tra C.A.L. Spa e Brebemi Spa. Per tali motivi, chiede al Governo di integrare quanto prima tale documentazione, anche ai fini della assoluta completezza degli elementi conoscitivi a disposizione della Commissione.
Passando al contenuto dei documenti in esame, fa presente, quindi, che uno degli schemi di convenzione disciplina il rapporto tra Anas Spa (concedente) e la società di progetto Asti-Cuneo Spa (concessionario), per la progettazione, la costruzione


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e l'esercizio del collegamento autostradale a pedaggio tra la città di Asti e quella di Cuneo; tale collegamento si compone di due tronchi per complessivi 90,2 km, connessi tra di loro per mezzo di un tratto di 19 km dell'autostrada Torino-Savona. Sottolinea, quindi, che la durata della concessione è prevista in 27 anni e 6 mesi, per lavori che decorrono dalla data di efficacia della convenzione (con scadenza indicata presuntivamente al 2035) e in 23 anni e 6 mesi per la gestione, che decorrono dalla data di ultimazione di lavori, così come indicato nel cronoprogramma allegato alla convenzione medesima, che tuttavia non risulta formalmente trasmesso alle Camere. Rileva poi che lo schema prevede un prezzo a carico del concedente di 200 milioni di euro, che è pari a circa il 20 per cento del costo previsto per la realizzazione delle opere oggetto della convenzione e dovrà essere liquidato a seguito della compilazione di regolari stati di avanzamento dei lavori; l'entità del canone che il concessionario è tenuto a corrispondere al concedente a fronte della gestione dei lotti realizzati dal medesimo concedente viene quantificato nel 2 per cento annuo dell'ammontare dei proventi da pedaggio, e comunque non inferiore a 1.350.000 euro. È altresì previsto il pagamento di un canone per le attività collaterali, pari al 90 per cento dei proventi di competenza di ciascun anno. Al riguardo, ricorda anche che, con delibera del 23 maggio 2007, n. 29, il CIPE si è pronunciato favorevolmente sullo schema di convenzione unica, subordinatamente all'osservanza di alcune prescrizioni e all'adeguamento delle relative clausole alle linee guida di cui ai punti 3.3 e 3.12 della delibera CIPE n. 1 del 2007, direttiva che prevede modalità e criteri omogenei per la redazione delle convenzioni, specifica le modalità applicative del sistema tariffario del settore autostradale, prevede la remunerazione degli investimenti dei concessionari in proporzione all'effettivo stato di avanzamento del progetto e disciplina l'aggiornamento del piano economico finanziario al termine di un periodo quinquennale. Osserva, inoltre, che nel parere espresso al CIPE il 22 maggio 2007, anche il NARS ha ritenuto che la convenzione unica Asti-Cuneo risponda al dettato della delibera n. 1 del 2007 e alla normativa vigente di settore in materia tariffaria, a condizione che si tenga conto di talune osservazioni, relative alla progettazione, all'aggiornamento ed alla revisione del piano finanziario, alla determinazione del price cap e della tariffa media, alla remunerazione del capitale, ai canoni annui e quelli per attività collaterali, all'assenza della durata massima del periodo regolatorio e del momento da cui decorre, alla verifica del piano finanziario ed al valore di subentro.
Passando allo schema di convenzione che disciplina il rapporto tra la Società Concessioni Autostradali Lombarde Spa (concedente) e la società Pedemontana Lombarda Spa (concessionario), per la progettazione, costruzione ed esercizio del collegamento autostradale Pedemontana lombarda, segnala che il collegamento autostradale oggetto della stessa convenzione consta di circa 87 km e interessa quattro province (Bergamo, Como, Milano e Varese); esso è articolato nella Tangenziale di Varese, nella Tangenziale di Como (due importanti capoluoghi di provincia, privi di un sistema tangenziale) e nell'asse trasversale principale da Cassano Magnago-A8 in Provincia di Varese sino alla A4 a Osio Sotto/Dalmine in Provincia di Bergamo. Preso tatto che la convenzione disciplina anche la contestuale realizzazione di numerose opere connesse, fa presente che la durata della concessione è prevista in 30 anni, che decorrono dalla data definitiva di entrata in esercizio dell'intera autostrada ed è fissata presuntivamente al dicembre 2045. Il concessionario è tenuto a corrispondere allo Stato ed al concedente un canone annuo, ai sensi del comma 979 dell'articolo 1 della legge finanziaria 2007 ed un canone per le attività collaterali, pari al 40 per cento dei proventi di competenza di ciascun anno. Osserva che anche su tale schema di convenzione (con delibera del 17 maggio 2007, n. 23) il CIPE si è pronunciato favorevolmente, subordinatamente all'osservanza di


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alcune prescrizioni e all'adeguamento delle relative clausole alle linee guida di cui ai punti 3.3 e 3.12 della precitata delibera CIPE n. 1 del 2007.
Infine, illustra lo schema di convenzione che disciplina il rapporto tra la Società Concessioni Autostradali Lombarde Spa (concedente) e la società di progetto Brebemi Spa (concessionario), per la progettazione, costruzione ed esercizio del collegamento autostradale tra le città di Brescia e di Milano, segnalando che l'opera prende avvio dal raccordo autostradale Ospitaletto-Montichiari (la futura tangenziale sud esterna di Brescia) e termina in provincia di Milano all'altezza di Melzo, dopo un percorso di circa 50 km. La durata della concessione è prevista in 19 anni e 6 mesi decorrenti dalla data definitiva di entrata in esercizio del collegamento autostradale. Viene previsto, quindi, che il concessionario sia tenuto a corrispondere allo Stato ed al concedente un canone annuo ed un canone per le attività collaterali, pari al 40 per cento dei proventi riscossi. Sottolinea che anche su tale schema di convenzione (con delibera del 17 maggio 2007, n. 24) il CIPE si è pronunciato favorevolmente, subordinatamente all'osservanza di alcune prescrizioni e all'adeguamento delle relative clausole alle linee guida di cui ai punti 3.3 e 3.12 della più volte richiamata delibera CIPE n. 1 del 2007.
In conclusione, sottolinea che gli schemi di convenzione unica testè illustrati rivestono una enorme importanza per l'ammodernamento delle dotazioni infrastrutturali del Paese, soprattutto per quelle zone del Nord Italia che soffrono - ormai da troppo tempo - della debolezza di una rete viaria che non riesce ad essere all'altezza delle esigenze del mondo economico, sociale e produttivo presente in tali aree. In particolare, fa presente che in Lombardia, su ogni chilometro di asfalto, passano 22.900 tonnellate di merci al giorno, contro le 7.100 della media nazionale (quindi, una delle concentrazioni più alte del mondo), e che nel 2010 in Lombardia, se venissero realizzate Pedemontana lombarda, Brebemi e Tangenziale est esterna di Milano, la velocità media nelle ore di punta dei veicoli sul sistema autostradale e tangenziale milanese sarebbe di 72 Km/h, mentre - in assenza di tali infrastrutture - la velocità media sarà pari a 23 Km/h. Giudica, peraltro, naturale che tutto ciò non basterebbe, se non venissero anche tempestivamente realizzati i previsti - e necessari - interventi sulle tratte ferroviarie, con decisi investimenti sia per il trasporto passeggeri che per quello merci, che avrebbero anche un indubbio effetto virtuoso sotto il profilo ambientale, oltre che economico.
Sottolinea, quindi, che si tratta ora di realizzare una serie di tratte autostradali vitali, che fanno riferimento a progetti infrastrutturali consolidatisi nel tempo e fortemente attesi dalle realtà locali e dalle comunità territoriali. Per tali motivi, fatta salva l'esigenza che il Governo fornisca la documentazione integrativa richiamata in precedenza e restando in attesa di eventuali spunti e suggerimenti che proverranno dal dibattito, ritiene che vi siano tutte le condizioni per un orientamento positivo - in tempi rapidi - della Commissione sul merito degli schemi in esame.

Ermete REALACCI, presidente, in relazione alla richiesta testé formulata dal relatore circa l'esigenza di disporre del quadro completo degli allegati agli schemi di convenzione unica, fa presente che è appena pervenuta al Parlamento una documentazione integrativa, contenente i citati allegati. Per tali motivi, fatta salva l'opportunità che il rappresentante del Governo possa sin d'ora fornire alla Commissione eventuali elementi di sintesi sulle questioni relative agli aspetti finanziari e cronologici delle previste opere infrastrutturali, ritiene utile prevedere che il seguito dell'esame del provvedimento sia rinviato alla prossima settimana, anche al fine di consentire ai componenti della Commissione stessa di poter valutare compiutamente la corposa documentazione trasmessa.

Il sottosegretario Angelo CAPODICASA fa presente che il suo dicastero si riserva


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di fornire, nel prosieguo dell'esame del provvedimento, gli opportuni elementi di informazione integrativi sulle questioni sollevate.

Ermete REALACCI, presidente, considerate anche le recenti, anomale, vicende che hanno caratterizzato la trasmissione al Parlamento del cosiddetto «Allegato Infrastrutture», invita il rappresentante del Governo a rispondere tempestivamente all'esigenza della Commissione di poter disporre della documentazione necessaria all'approfondimento delle questioni legate al provvedimento in esame.

Franco STRADELLA (FI) dichiara il proprio apprezzamento per la relazione introduttiva testé svolta, che interviene su un argomento ormai noto alla Commissione. Fa presente, peraltro, che con il provvedimento in esame emergono chiaramente i primi effetti delle recenti disposizioni, che il Ministro delle infrastrutture ha voluto introdurre nell'ambito della manovra finanziaria per il 2007, con le quali è stato radicalmente e unilateralmente modificato il rapporto tra concedente e concessionario. Al riguardo, esprime forti perplessità sulle disposizioni richiamate, domandandosi cosa sarebbe accaduto, ad esempio, nel caso del collegamento autostradale Asti-Cuneo, qualora il concessionario non avesse inteso accettare le nuove condizioni convenzionali, atteso anche che era già stata effettuata una gara europea per l'aggiudicazione dell'intervento in questione.
In conclusione, pur essendo ampiamente favorevole ad una sollecita approvazione del parere sugli schemi di convenzione unica da parte della Commissione, riterrebbe molto utile conoscere nel dettaglio quali siano le modifiche apportate al regime convenzionale relativo al progetto del collegamento Asti-Cuneo rispetto ai contenuti della gara già svolta per la realizzazione delle tratte mancanti e per la relativa gestione: a tal fine, in particolare, invita il rappresentante del Governo a fornire ulteriori elementi conoscitivi circa gli eventuali vantaggi ottenuti dall'amministrazione pubblica con la definizione della convenzione in questione.

Mauro CHIANALE (Ulivo) giudica importante comprendere se il nuovo schema di convenzione relativo al progetto Asti-Cuneo produca effettivi vantaggi per l'amministrazione e per l'erario. Una chiara risposta a tale questione, a suo giudizio, consentirebbe di valorizzare un percorso parlamentare che ha portato all'espressione di un parere problematico della VIII Commissione sui recenti provvedimenti normativi promossi sulla materia dal Governo, che peraltro si è espresso negativamente - a suo tempo - sulle proposte di modifica formulate dalla stessa Commissione.

Paolo CACCIARI (RC-SE) evidenzia l'utilità che il Governo possa fornire appositi chiarimenti circa le forti differenze esistenti tra i tre schemi di convenzione in esame, con specifico riferimento al livello dei canoni, ai tempi previsti per le concessioni e alla stessa struttura delle condizioni contrattuali. Sottolinea, inoltre, la necessità di acquisire elementi di informazione sull'eventuale esistenza - nell'ambito delle opere infrastrutturali in esame - di progetti di mitigazione e compensazione ambientale, osservando che la Commissione dovrebbe prestare una forte attenzione a tali profili, eventualmente anche mediante una apposita segnalazione in tal senso, da inserire nel parere di competenza.
In conclusione, nel dichiararsi allarmato per i tempi di durata delle concessioni, che giudica eccessivamente ampi, chiede al rappresentante del Governo di fornire i necessari chiarimenti circa le modalità seguite per la scelta dei concessionari, in modo da rassicurare l'opinione pubblica sull'effettivo rispetto dei principi vigenti in materia e accertare l'esistenza di effettive garanzie per la possibile uscita - al verificarsi di determinate condizioni - dai rapporti convenzionali in essere.

Ermete REALACCI, presidente, ribadisce l'esigenza che il Governo approfondisca


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seriamente le diverse questioni poste nel corso del dibattito, anche mediante eventuali documenti di sintesi.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 4 luglio 2007.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.