L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.20 alle 9.30.
Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.
La seduta comincia alle 9.30.
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Modificazioni all'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, in tema di distacco ed aggregazione di comuni e province.
C. 2523 cost. Governo.
(Seguito esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 luglio 2007.
Marco BOATO (Verdi), relatore, ricapitolando quanto già evidenziato nella relazione introduttiva svolta nella seduta di ieri, rileva che il disegno di legge in esame propone una profonda revisione dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione, per effetto della quale il procedimento di distacco-aggregazione degli enti locali da una regione ad un'altra viene notevolmente aggravato e quindi, in definitiva, disincentivato. Su tale aggravamento delle procedure è a suo avviso indispensabile che la Commissione svolga un approfondimento, in considerazione del fatto che, se da un lato sussiste l'oggettiva esigenza di porre un freno alla moltiplicazione incontrollata delle richieste di distacco-aggregazione da parte degli enti locali, dall'altro lato occorre però evitare che si finisca di fatto con l'impedire il distacco-aggregazione, che è consentito dalla Costituzione fin dal 1948 e che ha una precisa ragion d'essere ancora oggi fondata. Fa quindi presente che occorre riflettere sul da farsi per quanto riguarda le richieste di distacco-aggregazione già promosse a Costituzione vigente: ricorda che sono stati presentati alla Camera o al Senato diversi disegni di legge
del Governo, affiancati in taluni casi anche da progetti di legge di iniziativa parlamentare, per il distacco-aggregazione dei comuni che hanno già svolto, con successo, il previsto referendum. Con riferimento, infine, ai casi di distacco-aggregazione di enti locali da regioni a statuto ordinario verso regioni a statuto speciale, segnala che potrebbe essere opportuno precisare, nel testo in esame, che lo strumento da impiegare in tali casi è la legge costituzionale, conformemente del resto alla scelta che il Governo ha ritenuto di seguire nel primo caso che si è presentato, quello del comune di Lamon.
Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), premesso di avere in passato lungamente approfondito le questioni relative all'ordinamento regionale, dichiara di preferire le grandi riforme ai piccoli interventi di revisione costituzionale, essendo meglio affrontare in modo organico le diverse problematiche connesse al sistema istituzionale della Repubblica. Per quanto attiene al merito del provvedimento, giudica opportuna ed auspicabile una procedura più seria e rigorosa per il distacco-aggregazione degli enti locali, anche se ritiene difficile una seria riflessione sul regionalismo nell'attuale quadro politico-istituzionale, caratterizzato da scelte regionali spesso assai poco condivisibili: si riferisce in particolare al fatto che vi sono regioni che, nell'ambito della loro autonomia, scelgono di frazionare i propri territori senza alcun rispetto delle articolazioni storiche e tradizionali delle varie comunità locali. In conclusione, ribadito che sarebbe necessaria una riforma organica della disciplina in materia di autonomie territoriali e che in ogni caso è personalmente non contrario all'ipotesi di revisione dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione proposto dal Governo, pur riservandosi di presentare eventuali emendamenti, esprime l'auspicio che l'iter del provvedimento possa proseguire con la dovuta celerità.
Carlo COSTANTINI (IdV) ritiene indispensabile, a fronte della presentazione da parte del Governo del disegno di legge in esame e considerate le numerose proposte di legge all'esame del Parlamento in materia di distacchi-aggregazioni di enti locali, riflettere su come organizzare i lavori della Commissione, esprimendo l'avviso che la cosa migliore sia concludere rapidamente l'esame del provvedimento in titolo, decidendo però nel contempo fin d'ora come regolarsi rispetto ai provvedimenti di distacco-aggregazione già presentati.
Roberto ZACCARIA (Ulivo), riguardo a questa ultima questione, esprime l'avviso che la Commissione debba rispettare il legittimo affidamento dei comuni che hanno avviato le procedure di distacco-aggregazione in vigenza dell'attuale articolo 132, secondo comma, della Costituzione. Fa presente, al riguardo, che è dovere del Parlamento assicurare comunque la certezza del quadro normativo.
Franco RUSSO (RC-SE), nel ricordare come in Italia il peso storico-culturale dei comuni sia ben superiore a quello delle province e delle regioni e come spesso le circoscrizioni amministrative siano state ritagliate dall'alto senza attenzione alle vicende storiche ed alle caratteristiche delle popolazioni interessate, rileva che in alcuni casi la richiesta di distacco-aggregazione è motivata non da interessi economici, ma da esigenze di natura identitaria oppure anche funzionale: cita, in particolare, il caso dei comuni dell'alta Valmarecchia. Esprime poi l'avviso che, in un sistema a carattere federale, si dovrebbe incrementare l'autonomia degli enti locali e consentire quindi alle popolazioni di decidere liberamente in quale regione riconoscano la propria identità storica e la propria appartenenza. Fa inoltre presente che, secondo alcuni, l'organizzazione politico-amministrativa del territorio dovrebbe tener conto, al fine della valorizzazione delle risorse e della salvaguardia dell'ambiente, della conformazione geografica e idrografica del territorio; cita, al riguardo, le riflessioni di Giorgio Nebbia sulle «bioregioni». Conclude quindi esprimendo
il convincimento che le richieste di distacco-aggregazione non debbano essere guardate con pregiudiziale ostilità e che ai comuni che hanno già avviato le relative procedure debba essere garantito che queste andranno avanti secondo la disciplina odierna.
Luciano VIOLANTE, presidente, osserva che l'attuale formulazione dell'articolo 132, secondo comma, della Costituzione presuppone, come la precedente, un quadro storico che è venuto nel frattempo meno: una volta erano infatti residuali i casi di richiesta di distacco-aggregazione, anche perché, in caso di conflitto politico tra un comune e la provincia o la regione di appartenenza, questo veniva ricomposto in sede politica o, al limite, giurisdizionale. Negli ultimi anni, invece, si assiste ad una crescita delle richieste di distacco-aggregazione perché i comuni vi ricorrono come ad un mezzo di condizionamento o di protesta nei confronti della provincia o della regione di riferimento. Per quanto riguarda poi le procedure di distacco-aggregazione già avviate, ritiene necessario distinguere tra quelle già valutate dalla Commissione, vale a dire, in sostanza, il caso del comune di Lamon, e quelle invece non ancora prese in esame, tenendo peraltro presente che è opportuno che la Commissione adotti sui singoli provvedimenti di distacco-aggregazione una linea che sia in coerenza con la scelta di portare avanti il provvedimento in esame, anche per evitare di provocare una ulteriore moltiplicazione delle richieste di distacco-aggregazione da parte degli enti locali interessati, che si affretterebbero per non incappare nella nuova disciplina, più restrittiva.
Marco BOATO (Verdi), relatore, premesso di condividere la preoccupazione del presidente Violante, esprime l'avviso che sarebbe però sbagliato sia accelerare l'iter di esame dei vari provvedimenti che dispongono il distacco-aggregazione di enti locali, sia lasciarli cadere nel nulla. Ricorda che si tratta di provvedimenti presentati dal Governo, e in alcuni casi anche da parlamentari, in esito a consultazioni referendarie tenutesi con successo nei diversi comuni interessati. Fa presente, d'altra parte, che l'inizio dell'esame di tali provvedimenti non comporta di per sé automaticamente la loro approvazione, dovendosi riflettere di volta in volta sul singolo caso. Al riguardo, ricorda che la 1a Commissione del Senato ha da poco avviato l'esame di un disegno di legge d'iniziativa parlamentare (S. 1351 Berselli) per il distacco dei comuni della Valmarecchia dalla regione Marche e la loro aggregazione alla regione Emilia Romagna e che il relativo disegno di legge, che è atto dovuto, è stato dal Governo presentato alla Camera ed è assegnato alla Commissione. Torna quindi a segnalare l'opportunità di una qualche iniziativa, da parte del Governo o della Presidenza della Camera, per il coordinamento dei lavori dei due rami del Parlamento: fa presente, al riguardo, che è in astratto pensabile che il Governo ritiri il disegno di legge presentato alla Camera per ripresentarlo al Senato, ma sarebbe preferibile che l'intero «pacchetto» di provvedimenti in materia sia esaminato dalla Camera. Invita quindi il presidente Violante a valutare se non sia il caso di segnalare al Presidente della Camera la necessità di avviare la procedura per il raggiungimento di un'intesa con il Presidente del Senato.
Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), richiamando in particolare l'intervento svolto dal deputato Franco Russo, chiarisce che non è in alcun modo sua intenzione negare l'importanza della spontaneità dei municipi e della loro capacità di organizzarsi autonomamente anche dal punto di vista dell'aggregazione territoriale ed afferma che la questione non deve quindi essere impostata nel senso di una contrapposizione tra una visione centralistica che imponga l'organizzazione del territorio dall'alto ed una concezione che privilegi invece l'autonomia delle popolazioni. Condivide inoltre le preoccupazioni del presidente Violante.
Carlo COSTANTINI (IdV) chiarisce che il problema da lui precedentemente segnalato
attiene al metodo di lavoro della Commissione e non al merito dei diversi provvedimenti che dispongono il distacco-aggregazione di enti locali. Concorda con il presidente Violante sul fatto che occorre che la Commissione stabilisca un principio chiaro cui attenersi rispetto ai suddetti provvedimenti, anche tenendo conto che da oggi all'approvazione della riforma in esame potrebbero essere presentati numerosissimi altri provvedimenti per il distacco-aggregazione di enti locali.
Roberto ZACCARIA (Ulivo) precisa a sua volta di non aver inteso nemmeno lui che tutte le proposte di distacco-aggregazione debbano essere approvate, indipendentemente da una valutazione di merito. Chiarisce che nel suo precedente intervento intendeva soltanto sottolineare la necessità di assicurare la certezza del quadro normativo ed il legittimo affidamento dei destinatari delle norme, essendo a tal fine sufficiente che il Parlamento stabilisca un principio chiaro riguardo a come intende regolarsi rispetto alle proposte di distacco-aggregazione che provengono dagli enti locali.
Luciano VIOLANTE, presidente, dopo aver espresso la preoccupazione che le diverse parti politiche competano tra loro per sostenere questa o quella richiesta locale di distacco-aggregazione, propone, anche per garantire ai lavori una maggiore serietà, che la Commissione esamini prioritariamente il disegno di legge in titolo, tenendo presente che il problema della moltiplicazione delle richieste di distacco-aggregazione è oggettivo e che spesso tali richieste rappresentano un tentativo di pressione e di condizionamento esercitato dal comune sulla provincia o sulla regione di riferimento per ottenere qualcosa in cambio. Ritiene pertanto che si potrebbe concludere al più presto la discussione di carattere generale sul provvedimento in esame, rispetto al quale rileva che sussiste una generale condivisione, per procedere quindi alla fissazione del termine per la presentazione di emendamenti. Per quanto riguarda i singoli progetti di legge relativi al distacco-aggregazione di comuni, ritiene che la Commissione debba concludere quanto prima l'esame del disegno di legge costituzionale C. 1437, per il distacco-aggregazione del comune di Lamon, che è già stato esaminato, rinviando invece l'esame degli altri provvedimenti, con la riserva di valutarli distintamente caso per caso. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum.
C. 1043 Mascia e C. 1098 Sgobio; e Doc. XXII, n. 5 Longhi, Doc. XXII, n. 13 Boato e Doc. XXII, n. 15 Mascia.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame congiunto, rinviato, da ultimo, il 12 luglio 2007.
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stata assegnata alla Commissione la proposta di inchiesta parlamentare Doc. XXII, n. 15, d'iniziativa del deputato Mascia ed altri, recante «Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice dei paesi del G8 e delle manifestazioni del Genoa social forum». Comunica quindi che, vertendo la suddetta proposta sulla medesima materia di quelle già all'ordine del giorno della Commissione, ne ha disposto l'abbinamento alle proposte di inchiesta in titolo, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.
Avverte inoltre che nella riunione di oggi l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha manifestato un orientamento prevalente per l'istituzione di una commissione di inchiesta monocamerale sui fatti del G8 di Genova. Avverte quindi che, se non vi sono obiezioni, la Commissione proseguirà l'esame delle sole proposte di inchiesta parlamentare
in titolo e delle eventuali altre che saranno abbinate (Doc. XXII, n. 5 Longhi, n. 13 Boato e n. 15 Mascia).
La Commissione prende atto.
Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che il relatore si è riservato, nella precedente seduta, di presentare una proposta di testo unificato. Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Disposizioni in materia di ineleggibilità e di incandidabilità.
C. 1451 Formisano, C. 2242 Martusciello, C. 2314 Antonio Russo, C. 2516 Franco Russo, C. 2564 Mazzoni, C. 2680 Costantini, C. 2681 Costantini e C. 2799 Franco Russo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 luglio 2007.
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il relatore, deputato Marone, ha predisposto una proposta di testo unificato dei provvedimenti in titolo. Essendo tuttavia il relatore stesso impossibilitato a partecipare alla corrente seduta della Commissione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, che sarà convocata per dopo le audizioni previste nell'ambito dell'indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza in Italia.
Disposizioni in materia di protezione umanitaria e di diritto di asilo.
C. 191 Boato, C. 1449 Piscitello, C. 1646 De Zulueta, C. 2099 Mascia, C. 2182 Santelli, C. 2410 Zaccaria.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 luglio 2007.
Roberto ZACCARIA (Ulivo) sollecita la partecipazione di un rappresentante del Governo alle sedute della Commissione per l'esame, anche al fine di ottenere un chiarimento in ordine alla disponibilità di risorse per la copertura finanziaria del provvedimento.
Luciano VIOLANTE, presidente, assicura al deputato Zaccaria che sarà sua premura segnalare al Governo quanto da lui rappresentato. Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.30.
Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.
La seduta comincia alle 13.45.
D.L. 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria.
Emendamenti C. 2852-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Rinvio dell'esame).
Riccardo MARONE, presidente, avverte che, considerato l'elevato numero di emendamenti presentati in Assemblea al provvedimento in titolo, il loro esame è rinviato ad altra riunione del Comitato, che sarà convocata nel corso della giornata e prima che l'Assemblea inizi l'esame degli emendamenti stessi.
Riforma dell'ordinamento giudiziario.
C. 2900 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
Riccardo MARONE, presidente, sostituendo il relatore, rileva che il provvedimento in esame non presenta aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione. Formula
pertanto una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).
Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.
Norme in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
C. 2849 Governo, approvato dal Senato e abb.
(Parere alle Commissioni XI e XII).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
Riccardo MARONE, presidente, sostituendo il relatore, rileva che il provvedimento in esame non presenta aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione. Formula pertanto una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).
Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.
Ratifica Accordo Italia-USA sulla conduzione di «ispezioni su sfida» da parte dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, ai sensi della Convenzione sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione.
C. 2597 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
Alessandro NACCARATO (Ulivo), relatore, rileva che il provvedimento in esame non presenta aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione. Formula pertanto una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).
Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.
Proroga dei termini per l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA) per l'attuazione del programma di aiuto alimentare della UE.
Nuovo testo C. 2197 Delfino e C. 1123 Lion.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
Alessandro NACCARATO (Ulivo), relatore, rileva che il provvedimento in esame non presenta aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione. Formula pertanto una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).
Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del relatore.
Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Regno del Bahrain sulla promozione e la protezione degli investimenti con Protocollo fatto a Manama il 29 ottobre 2006.
C. 2706 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
Riccardo MARONE, presidente, sostituendo il relatore, rileva che il provvedimento in esame non presenta aspetti problematici per quanto attiene ai profili di competenza della Commissione. Formula pertanto una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).
Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.
La seduta termina alle 14.
Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.
La seduta comincia alle 14.05.
Sullo stato della sicurezza in Italia, sugli indirizzi della politica della sicurezza dei cittadini e sull'organizzazione e il funzionamento delle forze di polizia.
Audizione del Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, dott. Ettore Ferrara.
(Svolgimento e conclusione).
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.
Ettore FERRARA, Capo del Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.
Intervengono, quindi, per formulare osservazioni e porre quesiti, i deputati Pierangelo FERRARI (Ulivo), Francesco ADENTI (Pop-Udeur), Graziella MASCIA (RC-SE), Jole SANTELLI (FI), Sesa AMICI (Ulivo), Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) e Luciano VIOLANTE, presidente.
Luciano VIOLANTE, presidente, considerato che l'ordine del giorno prevede l'audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone, e che le questioni sollevate dai deputati intervenuti sono numerose e complesse, avverte, d'intesa con il dottor Ferrara, che quest'ultimo risponderà ai quesiti posti successivamente, per iscritto. Dopo aver ringraziato il dottor Ferrara per l'audizione svolta, dichiara conclusa l'audizione e sospende brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 15.10, riprende alle 15.15.
Audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, ingegner Cesare Patrone.
(Svolgimento e conclusione).
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.
Cesare PATRONE, Capo del Corpo forestale dello Stato, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine.
Intervengono, quindi, per formulare osservazioni e porre quesiti, i deputati Luciano VIOLANTE, presidente, Francesco ADENTI (Pop-Udeur), Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) e Jole SANTELLI (FI).
Cesare PATRONE, Capo del Corpo forestale dello Stato, fornisce alcune precisazioni sui quesiti posti.
Luciano VIOLANTE, presidente, considerato che deve riunirsi il Comitato permanente per i pareri e che successivamente la Commissione è convocata in sede referente, avverte, d'intesa con l'ingegner Patrone, che quest'ultimo risponderà ai quesiti posti successivamente, per iscritto. Dopo aver ringraziato l'ingegner Patrone per l'audizione svolta, dichiara conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.45.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Riccardo MARONE.
La seduta comincia alle 15.45.
D.L. 81/2007: Disposizioni urgenti in materia finanziaria.
Emendamenti C. 2852-A Governo.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione - Parere).
Riccardo MARONE, presidente, sostituendo il relatore, avverte che il Comitato si pronuncerà soltanto sull'emendamento Dis. 1.1 del Governo, sul quale il Governo stesso si accinge a porre la questione di fiducia. Quindi, sostituendo il relatore, richiama il parere già espresso dal Comitato sul testo della Commissione di merito e le perplessità già evidenziate rispetto ad esso. Formula quindi una proposta di parere di nulla osta.
Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) dichiara il proprio voto contrario sulla proposta di parere del presidente.
Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.
La seduta termina alle 15.50.
Mercoledì 18 luglio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.
La seduta comincia alle 15.50.
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
Disposizioni in materia di ineleggibilità e di incandidabilità.
C. 1451 Formisano, C. 2242 Martusciello, C. 2314 Antonio Russo, C. 2516 Franco Russo, C. 2564 Mazzoni, C. 2680 Costantini, C. 2681 Costantini e C. 2799 Franco Russo.
(Seguito dell'esame e rinvio).
La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.
Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il relatore ha presentato una proposta di testo unificato (vedi allegato 6).
Riccardo MARONE (Ulivo), relatore, illustra il contenuto della proposta di testo unificato, che si caratterizza per rappresentare una sintesi delle diverse proposte di legge presentate. Il testo si compone di tre capi. Il Capo I contiene disposizioni in materia di ineleggibilità alle cariche di deputato e di senatore: al suo interno è altresì presente una apposita disciplina in tema di incandidabilità. Il Capo II reca una disciplina in materia di incompatibilità con le cariche di deputato e di senatore, mentre il Capo III contiene disposizioni in materia di incandidabilità negli enti locali.
Fa presente di non avere inserito nel testo le norme in tema di sospensione dalla carica di deputato e senatore contenute nella proposta di legge Mazzoni C. 2564, ritenendo in proposito opportuno sviluppare un adeguato approfondimento, soprattutto con riferimento alla costituzionalità di tale fattispecie. Al riguardo sottolinea che su questo tema si è recentemente soffermata la Giunta per il regolamento, ancorché in tale sede la discussione si fosse focalizzata su una ipotesi di specie. Con riferimento all'articolo 6 della proposta di testo unificato, che sostituisce l'articolo 2 della legge 13 febbraio 1953, n. 60, fa presente che dovrà essere precisato il riferimento alle concessioni di notevole entità economica, essendo tale formulazione eccessivamente generica.
Ribadisce in conclusione di essere intervenuto il meno possibile sulle diverse proposte di legge presentate, essendosi
limitato a coordinarle all'interno della proposta di testo unificato, del quale auspica l'adozione da parte della Commissione quale testo base per il successivo esame.
Franco RUSSO (RC-SE), premesso che il tempo per la lettura del testo unificato è stato molto poco, ringrazia il relatore per aver accolto alcune delle osservazioni formulate dal suo gruppo e si dichiara favorevole all'adozione del testo unificato come testo base fin dalla seduta odierna. Chiede peraltro al relatore se i reati per i quali ha previsto che, in caso di condanna definitiva, non si possa essere eletti siano tutti reati per i quali la legge prevede anche l'interdizione dai pubblici uffici. Ritiene, in generale, necessario valutare se la condanna per un reato debba sempre e comunque comportare l'interdizione perpetua dall'accesso alla carica di deputato e senatore, anche dopo che il condannato abbia scontato la pena. A suo avviso, infatti, anche se l'interdizione dai pubblici uffici fosse prevista per tutti i reati previsti nel testo come causa di ineleggibilità, occorrerebbe valutare se non si debba prevedere una diversa disciplina per l'incarico di parlamentare, che ha una sua irriducibile specificità anche rispetto agli incarichi elettivi in ambito locale.
Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) ritiene preliminarmente che non sia necessario procedere in questa sede all'adozione del testo base, essendo appena stata presentata la proposta del relatore e mancando così il tempo sufficiente per un approfondito esame del testo e poter assumere così un orientamento al riguardo, ferma restando comunque la necessità, a proprio avviso, di elaborare un provvedimento rigoroso.
Da una prima analisi del testo ritiene tuttavia non condivisibile la disposizione che stabilisce l'ipotesi dell'incandidabilità, nei casi previsti dalla lettera a) del comma 1 dell'articolo 6-bis del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, qualora sia inflitta la pena della reclusione non inferiore a un anno. In tali casi, infatti, si finirebbe per assegnare un ruolo eccessivamente rilevante alla magistratura.
Carlo COSTANTINI (IdV), dopo aver ringraziato il relatore per il lavoro svolto, fa presente di ritenere opportuno procedere in questa sede all'adozione del testo base al fine di dare corso in tempi rapidi al successivo esame degli emendamenti. Con riferimento al testo presentato dal relatore, che si riserva di approfondire, ritiene opportuno che il titolo del Capo I contenga un riferimento all'ipotesi dell'incandidabilità. Concorda poi con la scelta del relatore di assumere a riferimento la disciplina prevista per le cariche elettive locali dall'articolo 58 del testo unico degli enti locali, che ha già superato, favorevolmente, il vaglio della Corte costituzionale e rileva che vi è anche una esigenza di equilibrio e coerenza del sistema normativo, nel senso che non può ammettersi che chi non può essere sindaco possa però essere parlamentare o viceversa.
Olga D'ANTONA (SDpSE), dopo aver ringraziato il relatore per il lavoro svolto, fa presente di ritenere opportuno che la Commissione adotti in questa sede il testo base. Al riguardo preannuncia la presentazione di una proposta di legge in materia da parte del suo gruppo, della quale invita il relatore a tenere conto nelle successive fasi di esame del provvedimento.
Francesco ADENTI (Pop-Udeur) si associa ai ringraziamenti rivolti al relatore e preannuncia il proprio orientamento favorevole all'adozione del testo base nel corso della seduta odierna.
Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) ribadisce le proprie perplessità in ordine all'adozione del testo base alla luce della mancanza di tempo sufficiente per un'attenta verifica dei contenuti recati dal testo presentato dal relatore, che ritiene presenti aspetti di confusione nella parte in cui esso si interseca con la disciplina
recata dal provvedimento in materia di conflitto di interessi (C.1318), attualmente all'esame dell'Assemblea.
Luciano VIOLANTE, presidente, si sofferma preliminarmente sul concetto di rappresentanza parlamentare, che si differenzia dalle altre forme di rappresentanza soprattutto in considerazione dei suoi rapporti con gli altri poteri dello Stato, cosa che giustifica la accentuazione delle forme di immunità poste a sua tutela. Infatti, a differenza dei rappresentanti degli enti territoriali, il parlamentare rappresenta l'intera nazione, e su queste basi ritiene che debba svilupparsi ogni approfondimento. Con riferimento al testo presentato dal relatore, ritiene di condividere l'osservazione svolta dal deputato Benedetti Valentini, osservando tuttavia come il testo base rappresenti solo un punto di partenza del successivo esame, senza per questo impegnare la Commissione sui suoi contenuti e ferma restando ogni eventuale obiezione sul merito.
Riccardo MARONE (Ulivo), relatore, condivide preliminarmente l'osservazione del presidente Violante in ordine alla funzione svolta dal testo base. Al riguardo fa presente di aver presentato la proposta di testo unificato avendo svolto un'opera di sintesi delle diverse proposte di legge presentate. Ritiene inoltre necessario chiarire alcune questioni, in particolare quelle riferite all'interdizione dai pubblici uffici. Fa inoltre presente che questo provvedimento non si interseca con quello che disciplina il conflitto di interessi essendo quest'ultimo rivolto alle cariche di governo, mentre quello in esame riguarda le sole cariche elettive.
Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) dichiara il proprio voto contrario sull'adozione della proposta di testo unificato presentato dal relatore quale testo base.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame la proposta di testo unificato presentata dal relatore.
Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 16.25.