Commissioni Riunite VII e IX - Resoconto di mercoledì 1° agosto 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 1o agosto 2007. - Presidenza del presidente della VII Commissione Pietro FOLENA. - Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Luigi Vimercati.

La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per la disciplina del settore televisivo nella fase di transizione alla tecnologia digitale.
C. 1825 Governo, C. 2077 Beltrandi, C. 2502 De Zulueta e C. 2601 De Laurentiis.
(Seguito dell'esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 31 luglio 2007.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, avverte che il relatore per la IX Commissione ha ritirato il proprio emendamento 3.500 (nuova formulazione).

Le Commissioni respingono quindi gli identici emendamenti Romani 3.128 e Bono 3.164.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira il proprio emendamento 3.12.

Davide CAPARINI (LNP), fatte presenti le finalità del suo emendamento 3.200, lo ritira, in attesa di verificare come sarà ulteriormente riformulato, per la fase di esame in Assemblea, l'emendamento 3.500 (nuova formulazione) testé ritirato dal relatore per la IX Commissione.

Paolo ROMANI (FI) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.127, auspicando comunque che la preannunciata ulteriore versione, per la fase di esame in Assemblea, dell'emendamento 3.500 (nuova formulazione) del relatore per la IX Commissione individui effettivamente nella digitalizzazione per aree il percorso da seguire per la transizione al digitale, senza costringere gli operatori interessati a far migrare su altra piattaforma una delle loro reti.

Silvano MOFFA (AN) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.163, che è identico all'emendamento 3.127 Romani, facendo presente che tali proposte emendative hanno il pregio di stabilire alcuni irrinunciabili criteri per la transizione


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al digitale, quali ad esempio, la dimensione delle aree, per estensione e popolazione, la loro configurazione orografica e il tasso di penetrazione degli apparati di ricezione della televisione digitale.

Mario BARBI (Ulivo) dichiara voto contrario sugli identici emendamenti 3.127 Romani e 3.163 Moffa, facendo presente al deputato Romani che, quale che sia l'ulteriore versione dell'emendamento 3.500 (nuova formulazione) che il relatore per la IX Commissione predisporrà ai fini della fase di esame in Assemblea,i commi 2, 3, 4 e 5 dell'articolo 3 prevedono comunque un piano di trasferimenti di palinsesti, al quale potrà eventualmente essere data attuazione anche per aree geografiche, ma dal quale deve comunque scaturire il richiesto dividendo digitale.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 3.221.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Romani 3.127 e Moffa 3.163, nonché gli identici emendamenti Caparini 3.212 e Bono 3.160.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 3.240.

Pietro FOLENA, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Sgobio 3.30: si intende che vi abbiano rinunziato.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 3.220.

Tana DE ZULUETA (Verdi) accetta la riformulazione proposta dal relatore Folena al suo emendamento 3.57.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) accetta la riformulazione proposta dal relatore Folena al suo emendamento 3.6.

Paolo ROMANI (FI) dichiara il suo voto contrario sugli identici emendamenti 3.57 (nuova formulazione) De Zulueta e 3.6 (nuova formulazione) Giulietti, in quanto il dimezzamento a sei mesi del termine entro il quale i soggetti interessati sono tenuti a trasferire i palinsesti delle emittenti eccedenti la seconda su piattaforma digitale rende una tale operazione, che comunque non condivide, assolutamente irrealizzabile. Si tratta, a suo avviso, di una evidente forzatura che rischia di condurre alla distruzione del sistema televisivo nazionale.

Emerenzio BARBIERI (UDC) dichiara voto contrario sugli identici emendamenti De Zulueta 3.57 (nuova formulazione) e Giulietti 3.6 (nuova formulazione), ritenendo preferibile il termine di diciotto mesi previsto nel testo originario.

Nicola BONO (AN) osserva che la discussione su un provvedimento così controverso, in cui aleggia sempre il sospetto di una volontà punitiva nei confronti di un soggetto ben individuato, dovrebbe indurre la maggioranza ad un atteggiamento più prudente per fugare qualsiasi dubbio. Ritiene altresì che la proposta di riformulazione degli identici emendamenti in esame non sia coerente con il testo originario. Dichiara quindi voto contrario invitando i colleghi De Zulueta e Giulietti, che in più occasioni hanno dimostrato senso di equilibrio, a ritirare le proprie proposte emendative.

Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano quindi gli identici emendamenti De Zulueta 3.57 (nuova formulazione) e Giulietti 3.6 (nuova formulazione), risultando quindi preclusi gli emendamenti Romani 3.123 e Moffa 3.172. Respingono gli identici emendamenti Romani 3.114 e Barbieri 3.20, nonché gli emendamenti Romani 3.115 e Bono 3.165.

Tana DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 3.239.

Pietro FOLENA, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento


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Sgobio 3.32: si intende che vi abbiano rinunziato.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira il suo emendamento 3.40.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Romani 3.118 e Moffa 3.171, nonché l'emendamento Romani 3.119.

Davide CAPARINI (LNP) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.217, che è volto ad impegnare il consiglio di amministrazione della RAI ad elaborare un piano industriale ed editoriale per la completa transizione al sistema digitale, affinché sia recuperato il forte ritardo accumulato dalla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo in materia di investimenti per la digitalizzazione.

Nicola BONO (AN) sottoscrive l'emendamento Caparini 3.217, lamentando la difficoltà della RAI di mantenere gli impegni assunti nell'ambito della digitalizzazione che ha determinato la necessità di differire lo switch off. Sottolinea che l'emendamento in esame ha la finalità di richiamare l'emittente pubblica alle sue responsabilità, rilevando che si continua ad ignorare che è all'esame del Senato il provvedimento di riorganizzazione della RAI.

Mario TASSONE (UDC) intende precisare che l'emendamento 3.217 appare evidentemente volto a dare seguito a quanto emerso nel corso delle audizioni svolte dalle Commissioni VII e IX. Tenuto poi conto che il Governo ha, a suo avviso, compiuto un errore a non includere nel provvedimento in titolo anche la riforma della RAI, l'approvazione dell'emendamento in esame potrebbe se non altro fornire comunque un importante segnale di attenzione alle sorti dell'azienda.

Rodolfo DE LAURENTIIS (UDC) giudica l'emendamento Caparini 3.217 di assoluto buon senso, poiché sollecita la concessionaria del servizio pubblico a formulare un piano industriale per la completa transizione al digitale. Sottolinea la necessità di capire quale sia la volontà dell'azienda di investire in questo settore.

Paolo ROMANI (FI) ritiene che la bontà dell'emendamento 3.217 Caparini sia facilmente ravvisabile ove si consideri che la percentuale di possesso di impianti digitali da parte della concessionaria per il servizio pubblico radiotelevisivo è pari solo al 6 per cento. Ciò evidenzia una chiara lacuna in termini di investimenti nella nuova tecnologia trasmissiva, che è proprio la questione che l'emendamento in esame si propone di affrontare.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo) ritiene fondate le argomentazioni a favore dell'emendamento Caparini 3.217, ricordando tuttavia che l'esigenza di un piano industriale ed editoriale è già presente nel contratto di servizio che è stato discusso e approvato presso la Commissione di vigilanza.

Antonello FALOMI (RC-SE) riconosce che la RAI è in forte ritardo rispetto al digitale terrestre, che può essere colmato dal testo in discussione perché impone l'obbligo di trasferimento di una rete sul digitale entro dodici mesi, mentre entro il 2012 tutte le reti dovranno passare alla tecnologia digitale.

Angelo Maria SANZA (FI), richiamando la recentissima relazione svolta dal presidente Calabrò sull'attività dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, fa presente che anche in quella occasione è stata sottolinata la carenza di risorse investite dalla RAI in interventi di modernizzazione degli impianti.

Emerenzio BARBIERI (UDC) precisa che ancora non esiste un contratto di servizio della RAI, ritenendo che dovrebbe essere interesse del Governo sollecitare la RAI nella direzione proposta dall'emendamento Caparini 3.217.


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Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, osserva che le leggi devono fissare regole non sollecitare le aziende a svolgere determinate attività.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI osserva che non è necessario approvare una legge per chiedere ad un'azienda pubblica di formulare un piano industriale. Ricorda che è stato assegnato alla RAI un contributo straordinario di 33 milioni di euro, secondo quanto previsto dal contratto di servizio e dalla legge finanziaria 2007.

Pietro FOLENA, presidente, osserva che il contenuto dell'emendamento Caparini 3.217 potrebbe essere più opportunamente trasfuso in un ordine del giorno per l'Assemblea.

Davide CAPARINI (LNP) ritira il suo emendamento 3.217.

Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Romani 3.116. Approvano l'emendamento Lovelli 3.231. Respingono quindi gli emendamenti Romani 3.117, Bono 3.166 e gli identici emendamenti Romani 3.135 e Moffa 3.169.

Antonello FALOMI (RC-SE) accetta la riformulazione proposta dal relatore Folena al suo emendamento 3.41, sottolineando che con essa si intende precisare il perimetro dei diritti acquisiti.

Paolo ROMANI (FI) dichiara voto contrario sull'emendamento 3.41 (nuova formulazione) Falomi, che ritiene rappresenti il più spudorato esempio di come il provvedimento all'esame delle Commissioni, e in particolare l'articolo 3, abbia un beneficiario già chiaramente individuato. Si prevede infatti la prioritaria attribuzione delle risorse frequenziali liberate a favore dei soggetti individuati dalla lettera a). Non può perciò trattarsi che di Europa 7, emittente che da anni lamenta la mancata assegnazione in suo favore delle frequenze ad essa spettanti a seguito del posizionamento favorevole in un bando di gara all'uopo emanato nel 1999. In realtà, oltre a segnalare che la richiamata posizione nella graduatoria è stata in realtà frutto di una eccessiva valutazione dei piani di investimento dalla stessa azienda proposti, fa presente che la Commissione europea ha avuto modo di precisare che, in conseguenza dell'esito della predetta gara, Europa 7 non si è vista comunque precluso l'accesso nel mercato televisivo, atteso che potrebbe a tale fine ricorrere al cosiddetto «trading delle frequenze». Ma l'emittente ha sempre rifiutato di fare tale tipo di investimento, continuando a chiedere le risorse frequenziali ex lege. E l'emendamento 3.41 (nuova formulazione) Falomi costituisce proprio la piena legittimazione, sul piano legislativo, di tale richiesta. Denuncia in proposito che tale operazione comporterà comunque la sottrazione delle relative frequenze ad un altro operatore.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) giudica non appropriato definire Francesco Di Stefano, fondatore di Europa 7, beneficiario di privilegi ad personam. Ricorda infatti che l'emittente Europa 7 ha regolarmente vinto la concessione nel 1999 ma non ha la copertura sufficiente per trasmettere. Lamenta altresì che la cosiddetta legge Gasparri non ha sanato la situazione nel periodo successivo e che negli anni è stata più volte aggirata la sentenza della Corte Costituzionale in materia di pluralismo economico ed editoriale. Ritiene quindi che la riformulazione proposta dal relatore Folena dell'emendamento 3.41 potrebbe suscitare preoccupazioni di segno opposto rispetto a quelle evidenziate dal collega Romani, perché intende intervenire rispetto ad abusi di posizioni dominanti eventualmente esistenti. Si riserva in ogni caso di intervenire nuovamente sul tema nel corso dell'esame in Assemblea.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI sottolinea che la riformulazione dell'emendamento Falomi 3.41 ha tenuto conto del parere motivato della Commissione europea per la concorrenza che ha rilevato che la disposizione della legge Gasparri che proroga fino alla data dello switch off


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l'autorizzazione a proseguire le trasmissioni in tecnica analogica per gli operatori che non sono titolari di una concessione analogica (articolo 25, paragrafo 11), accorda a detti operatori un evidente vantaggio a danno delle altre aziende, segnatamente di quelle - come Europa 7 - che, pur essendo titolari di una concessione analogica, non sono in grado di fornire servizi di radiodiffusione terrestre in tecnica analogica per mancanza di frequenze disponibili. Fa presente quindi che il 12 settembre 2007 la medesima Commissione presenterà le sue conclusioni nel caso di Europa 7.

Angelo Maria SANZA (FI) ricollegandosi all'intervento del deputato Sanza, intende precisare che la sua accusa consisteva proprio nel fatto, testé riconosciuto dallo stesso rappresentante del Governo, leggendo uno stralcio del recente parere motivato della Commissione europea, che l'emendamento 3.41 (nuova formulazione) Falomi rappresenta una disposizione legislativa ad personam che, nel contempo, arreca danni agli altri operatori.

Luciano CIOCCHETTI (UDC) rileva che il problema affrontato esiste, pur non volendo entrare nel merito della questione. Ritiene che se c'è stata una gara, mai annullata, è necessario riconoscere al vincitore di quella eventuali spazi liberi, riconoscendo i diritti acquisiti. Considera in ogni caso preferibile che il tema sia affrontato nel corso dell'esame in Assemblea, anche attraverso la presentazione di un ordine del giorno che sia il più possibile condiviso da tutte le forze politiche.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) dichiara il voto favorevole sull'emendamento 3.41 (nuova formulazione) Falomi. Ritira i suoi emendamenti 3.220 e 3.219.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Falomi 3.41 (nuova formulazione). Respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Barbieri 3.21 e Romani 3.120, nonché gli identici emendamenti Romani 3.134 e Bono 3.168, gli emendamenti Caparini 3.216, Romani 3.129; gli identici emendamenti Romani 3.130 e Moffa 3. 167; gli emendamenti Caparini 3.207 e Romani 3.132; gli identici emendamenti Romani 3.131 e Caparini 3.208, nonché l'emendamento Romani 3.133.

Paolo ROMANI (FI) dichiara il voto favorevole sull'emendamento 3.206 Caparini, non comprendendo le ragioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo rispetto ad una misura che, essendo volta ad incentivare l'acquisto di decoder per la ricezione del digitale, va nella stessa direzione dell'accelerazione del trasferimento dei palinsesti su tale piattaforma disposta a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti 3.57 (nuova formulazione) De Zulueta e 3.6 (nuova formulazione) Giulietti.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI precisa che l'Unione europea impedisce di approvare una norma permanente di sostegno e che quindi i contributi per l'acquisto di decoder possono avere solamente un carattere di straordinarietà.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Caparini 3.206, gli identici emendamenti Romani 3.121 e Bono 3.162, nonché gli identici emendamenti Tassone 3.22 e Romani 3.122.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira i propri emendamenti 3.42, 3.43, 3.46 e 3.47.

Pietro FOLENA, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Sgobio 3.33: si intende vi abbiano rinunciato.

Le Commissioni respingono l'emendamento Caparini 3.191. Approvano gli emendamenti Falomi 3.44 e 3.45. Respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Romani 3.136, Moffa 3.173 e Caparini 3. 205.


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Rodolfo DE LAURENTIIS (UDC) invita il Governo e i relatori a riconsiderare il parere espresso sul suo emendamento 3.229 volto ad incentivare le tv private agli investimenti sull'innovazione tecnologica.

Angelo Maria SANZA (FI) dichiara il voto favorevole sull'emendamento 3.229 De Laurentiis.

Davide CAPARINI (LNP) sottoscrive l'emendamento 3.229 De Laurentiis.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti De Laurentiis 3.229, gli identici emendamenti Tassone 3.23 e Romani 3.124. Approvano l'emendamento De Biasi 3.236.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira i propri emendamenti 3.5 e 3.4.

Pietro FOLENA, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Sgobio 3.34 e 3.35: si intende vi abbia rinunciato.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Caparini 3.222 e 3.196. Approvano, con distinte votazioni, l'emendamento Giulietti 3.3, nonché gli identici emendamenti Giulietti 3.14, Balducci 3.29, Carbonella 3.102 e Pedrini 3.228.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 3.401.

Le Commissioni respingono l'emendamento Caparini 3.188.

Davide CAPARINI (LNP) sottoscrive l'emendamento 3.36 Sgobio.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Sgobio 3.36, gli identici emendamenti Barbieri 3.24 e Romani 3.125, nonché gli identici emendamenti Barbieri 3.25 e Romani 3.126.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira i propri emendamenti 3.11, 3.2 e 3.15.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 3.219.

Tanza DE ZULUETA (Verdi) ritira il suo emendamento 3.241.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, l'emendamento Caparini 3.193 e gli identici emendamenti Romani 3.138 e Moffa 3.175. Approvano l'emendamento Barbi 3.235. Respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti 3.174 e 3.137, nonché l'emendamento Caparini 3.197.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira il proprio emendamento 3.48.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli emendamenti Caparini 3.198 e 3.199, nonché gli identici emendamenti Barbieri 3.26, Romani 3.141 e Moffa 3.177.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) fa presente che il suo emendamento 3.104 è volto a prevedere che, successivamente al cosiddetto switch off, tra gli operatori di rete e i fornitori di contenuti non vi sia solo l'obbligo di separazione societaria, ma anche quello della separazione proprietaria.

Il sottosegretario VIMERCATI rileva che le questioni poste dal deputato Beltrandi sono importanti, ma ritiene che le disposizioni del disegno di legge in esame siano sufficientemente stringenti in termini di separazione tra operatori di rete e fornitori di contenuti.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritiene che il tema rilevante della separazione tra i suddetti soggetti debba essere affrontato in un autonomo provvedimento legislativo e non in via incidentale nel disegno di legge in esame.


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Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) giudica fondata e meritevole di ulteriore approfondimento la questione posta dall'emendamento Beltrandi 3.104. Invita pertanto il collega Beltrandi a trasfonderne il contenuto in un ordine del giorno per l'Assemblea.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritira il suo emendamento 3.104, con l'impegno di presentare un ordine del giorno in Assemblea sulla materia.

Rodolfo DE LAURENTIIS (UDC) ritiene che il contenuto dell'emendamento Beltrandi 3.104 rappresenti una logica conseguenza del disegno di legge in esame. Osservato che il Governo dovrebbe esprimere su di esso parere favorevole, sottoscrive l'emendamento Beltrandi 3.104.

Nicola BONO (AN) lamenta il fatto che il Governo non accoglie neanche gli emendamenti ragionevoli presentati dalla propria maggioranza. Osserva altresì che il contenuto dell'emendamento, che richiama l'annoso problema tra fornitori di contenuti e gestori di rete, interessa specificamente le competenze della Commissione cultura. Sottoscrive quindi l'emendamento Beltrandi 3.104.

Mario TASSONE (UDC) ritiene che sulla questione posta nell'emendamento 3.104 il Governo non dovrebbe limitarsi alla rituale disponibilità all'accoglimento di un apposito ordine del giorno, ma dovrebbe chiederne l'accantonamento al fine di predisporne una eventuale nuova formulazione.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo) concorda con la proposta di presentare un ordine del giorno che recepisca i contenuti dell'emendamento Beltrandi 3.104, in quanto il comma 7 dell'articolo 3 prevede la distinzione societaria. Osserva che la distinzione proprietaria afferisce ad ambiti che non possono essere oggetto di una legge di principio.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, propone ai presentatori di ritirare l'emendamento Beltrandi 3.104, con l'impegno di ripresentarlo in un testo riformulato nel corso dell'esame in Assemblea.

Rodolfo DE LAURENTIIS (UDC), alla luce della proposta del relatore, ritira l'emendamento Beltrandi 3.104, di cui è cofirmatario.

Nicola BONO (AN) concorda con il ritiro dell'emendamento Beltrandi 3.104.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Romani 3.139 e Bono 3.176 e l'emendamento Caparini 3.189.

Paolo ROMANI (FI) ritira il suo emendamento 3.140.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira il proprio emendamento 3.49.

Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Romani 3.142 e Moffa 3.178.

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira il suo emendamento 3.218.

Le Commissioni respingono l'emendamento Romani 3.145.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) accoglie la proposta di riformulazione del relatore Folena del suo emendamento 3.1.

Antonello FALOMI (RC-SE) accoglie la proposta di riformulazione del relatore Folena del suo emendamento 3.50.

Le Commissioni approvano quindi gli identici emendamenti Giulietti 3.1 (nuova formulazione) e Falomi 3.50 (nuova formulazione).

Paolo ROMANI (FI) ritira il proprio emendamento 3.143.


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Nicola BONO (AN) ritira il proprio emendamento 3.179.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Caprini 3.190.

Pietro FOLENA, presidente, riterrebbe opportuno accantonare l'emendamento 3.105.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) concorda sulla proposta di accantonare il suo emendamento 3.105.

Le Commissioni decidono quindi di accantonare l'emendamento 3.105.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) sottoscrive l'emendamento 3.155 Fabris e ne chiede l'accantonamento, essendo relativo alla medesima materia dell'emendamento 3.105 Beltrandi.

Il sottosegretario Luigi VIMERCATI riterebbe opportuno procedere all'accantonamento dell'emendamento in esame per un ulteriore approfondimento.

Le Commissioni decidono quindi di accantonare l'emendamento Fabris 3.155.
Respingono gli identici emendamenti Romani 3.144 e Moffa 3.180. Approvano l'emendamento De Biasi 3.237.

Mario LOVELLI (Ulivo) ritira il suo emendamento 3.234.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira il proprio emendamento 3.10.

Antonello FALOMI (RC-SE) ritira il proprio emendamento 3.51.

Paolo ROMANI (FI) ritira il suo emendamento 3.146.

Nicola BONO (AN) ritira il proprio emendamento 3.181.

Davide CAPARINI (LNP) ritira il suo emendamento 3.204.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Caparini 3.192.

Paolo ROMANI (FI) chiede chiarimenti alla presentatrice circa il contenuto del suo emendamento 3.238 De Biasi.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo) precisa che il suo emendamento 3.238 reca disposizioni di adeguamento alla normativa europea in base alla quale lo strumento della licenza deve essere sostituito con autorizzazioni da parte del Ministero.

Le Commissioni approvano l'emendamento De Biasi 3.238. Respingono l'emendamento De Laurentiis 3.225. Approvano, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Romani 3.147 e Moffa 3.182, e l'emendamento Beltrandi 3.106, come modificato dagli emendamenti 3.147 e 3.182, risultando quindi assorbiti gli emendamenti da Caparini 3.203 a Falomi 3.54.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 3.16.

Davide Caparini (LNP), intervenendo sull'emendamento 3.16 (nuova formulazione) De Biasi, esprime perplessità circa il riferimento alle televisioni di strada.

Paolo ROMANI (FI) ritiene che il riferimento alle televisioni di strada, contenuto nella originaria formulazione dell'emendamento 3.16 De Biasi, sia ora stato «camuffato», nella nuova formulazione del medesimo emendamento, con il riferimento all'autorizzazione per l'attivazione di impianti di diffusione con potenza massima pari a 5 watt. Ciò tuttavia rischia di creare molta ridondanza nell'etere, con la possibilità che l'attivazione di numerosi dei predetti impianti conduca a grandi difficoltà di ricezione del segnale televisivo. Fa presente poi che l'eventuale sovrapposizione di frequenze digitali si traduce nel loro reciproco spegnimento, laddove invece la sovrapposizione tra frequenze analogiche produce mere interferenze, più o meno significative. Su


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un piano più generale, ritiene che l'incentivazione all'ingresso di ulteriori operatori nel mercato televisivo debba passare soprattutto attraverso la possibilità per questi ultimi di produrre nuovi contenuti e non consentendo l'accensione indiscriminata di una pluralità di nuovi trasmettitori.

Emerenzio BARBIERI (UDC) ritiene che le obiezioni sollevate dal collega Romani sull'emendamento De Biasi 3.16 (nuova formulazione) possano convincere la presentatrice a ritirarlo per presentarlo nuovamente in Assemblea.

Nicola BONO (AN) riterrebbe opportuno che il rappresentante del Governo fornisse precisazioni sui contenuti tecnici dell'emendamento De Biasi 3.16 (nuova formulazione).

Pietro FOLENA, presidente, sottolinea che la riformulazione dell'emendamento De Biasi 3.16, concordata con il rappresentante del Governo, è stata da lui proposta anche a nome del relatore Meta. Si tratta di una proposta di riformulazione che razionalizza l'originaria versione dell'emendamento 3.16.

Le Commissioni approvano quindi, con distinte votazioni, l'emendamento De Biasi 3.16 (nuova formulazione), nonché gli identici emendamenti Giulietti 3.13, Sasso 3.27 e Balducci 3.28; gli identici emendamenti Carbonella 3.101 e Pedrini 3.227.

Enzo CARRA (Ulivo) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 3.224.

Paolo ROMANI (FI) dichiara il voto contrario sull'emendamento 3.224 (nuova formulazione) Carra, in quanto si tratta di una disposizione che, d'imperio, intende imporre agli utenti, persino con riferimento ai telecomandi familiari, la numerazione dei programmi offerti sul digitale terrestre.

Enzo CARRA (Ulivo) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 3.224 (nuova formulazione), facendo presente al deputato Romani che si tratta soltanto di dare un seguito legisaltivo a quanto già disposto, in una sua delibera, dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, fermo restando, com'è evidente, il diritto in capo a ciascun utente di numerare autonomamente i diversi programmi sul proprio telecomando.

Davide CAPARINI (LNP) sottoscrive l'emendamento 3.224 (nuova formulazione) Carra.

Nicola BONO (AN) dichiara voto contrario, anche al nome del gruppo a cui appartiene, sull'emendamento Carra 3.224 (nuova formulazione).

Le Commissioni approvano quindi gli identici emendamenti Carra 3.224 (nuova formulazione) e Carbonella 3.103 (nuova formulazione).

Paolo ROMANI (FI) ritira il suo emendamento 3.148.

Nicola BONO (AN) ritira il proprio emendamento 3.400.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento Caparini 3.194.

Davide CAPARINI (LNP) ritira i propri emendamenti 3.195, 3.201, 3.202, 3.214 e 3.215.

Le Commissioni respingono quindi l'emendamento De Laurentiis 3.223. Approvano l'emendamento Beltrandi 3.107.

Mario LOVELLI (Ulivo) accoglie la proposta di riformulazione del suo emendamento 3.230.

Paolo ROMANI (FI) domanda al Governo di fornire taluni chiarimenti in ordine al contenuto dell'emendamento 3.230 (nuova formulazione) Lovelli.


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Il sottosegretario Luigi VIMERCATI sottolinea che, se non vi fossero richieste la riserva resterebbe inutilizzata.

Paolo ROMANI (FI) intende fare comunque presente che la possibilità di riservare alle emittenti televisive locali fino ad un terzo della capacità trasmissiva di cui all'articolo 2-bis, comma 1, della legge n. 66 del 2001 appare eccessiva. Invita pertanto il presentatore a ritirare il suo emendamento 3.230 (nuova formulazione), al fine di approfondire maggiormente la questione ivi posta nella fase di esame del provvedimento in Assemblea.

Pietro FOLENA, presidente, rileva che eventuali ulteriori modifiche potranno essere valutate nel corso dell'esame del provvedimento in Assemblea.

Le Commissioni approvano quindi l'emendamento Lovelli 3.230 (nuova formulazione). Respingono, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Romani 3.149 e Moffa 3.184, nonché gli identici emendamenti Romani 3.150 e Bono 3.185; gli identici emendamenti Romani 3.151 e Moffa 3.186; gli emendamenti 3.152 e 3.153; nonché gli identici emendamenti Romani 3.154 e Bono 3.187.

Giuseppe GIULIETTI (Ulivo) ritira il proprio articolo aggiuntivo 3.01.

Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Tassone 3.02.

Emerenzio BARBIERI (UDC) ritira il proprio articolo aggiuntivo 3.03.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritira il proprio articolo aggiuntivo 3.0101.

Le Commissioni respingono, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Romani 3.0102 e Bono 3.0108; nonché gli identici articoli aggiuntivi Romani 3.0103 e Moffa 3.0105; gli identici articoli aggiuntivi Romani 3.0104 e Bono 3.0106. Approvano gli identici articoli aggiuntivi Moffa 3.0107, Pedrini 3.0109 e del relatore per la IX Commissione 3.0115. Respingono, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Moffa 3.011, 3.013 e 3.015; Bono 3.012 e 3.014.

Antonello FALOMI (RC-SE) accoglie la proposta di riformulazione del suo articolo aggiuntivo 3.016.

Paolo ROMANI (FI) dichiara il voto contrario sull'articolo aggiuntivo 3.016 (nuova formulazione) Falomi, che è volto a delegare il Governo ad emanare uno o più decreti legislativi per diciplinare in modo organico la materia dell'acquisto e delle vendita delle opere audiovisive e cinematografiche europee. Esprime in particolare forti perplessità con riferimento alla lettera f) del comma 3, laddove si introduce, tra i criteri direttivi nell'ambito dei quali esercitare il predetto potere delegato, anche la previsione della titolarità in esclusiva dei diritti sui programmi televisivi soltanto per un periodo limitato.

Antonello FALOMI (RC-SE) precisa che la lettera f) del comma 3 dell'articolo aggiuntivo Falomi 3.016 (nuova formulazione) prevede che la titolarità in esclusiva dei diritti sui programmi televisivi non può essere ceduta per un periodo illimitato.

Emerenzio BARBIERI (UDC) ritiene non condivisibile l'articolo aggiuntivo in esame che alla lettera f del comma 3 esclude il diritto di una proprietà dei diritti televisivi.

Le Commissioni approvano quindi l'articolo aggiuntivo Falomi 3.016 (nuova formulazione).

Egidio Enrico PEDRINI (IdV) ritira i suoi articoli aggiuntivi 3.0110, 3.0111, 3.0112, 3.0113 e 3.0114.

Le Commissioni approvano quindi l'articolo aggiuntivo Barbi 3.0116.

Enzo CARRA (Ulivo) ritira il suo articolo aggiuntivo 3.0117.


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Si passa quindi all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 3 precedentemente accantonati.

Davide CAPARINI (LNP) ritira il suo emendamento 3.600, accantonato nella seduta di ieri, in quanto verte sulla stessa materia dell'emendamento 3.500 (nuova formulazione) del relatore per la IX Commissione, che è stato ritirato nella seduta odierna.

Paolo ROMANI (FI) ritira il suo emendamento 3.108.

Silvano MOFFA (AN) ritira il suo emendamento 3.161.

Pietro FOLENA, presidente e relatore per la VII Commissione, riterrebbe opportuno che i presentatori riformulassero gli identici emendamenti 3.19 e 3.112, nonché 3.18, 3.111 e 3.211, 3.209 e 3.210, nel senso di prevedere che ferma la qualità del servizio non vi siano oneri a carico dell'utenza.

Paolo ROMANI (FI) insiste per la votazione dei suoi emendamenti 3.112 e 3.111.

Emerenzio BARBIERI (UDC) insiste per la votazione dei suoi emendamenti 3.19 e 3.18.

Davide CAPARINI (LNP) insiste per la votazione dei suoi emendamenti 3.211, 3.209 e 3.210.

Le Commissioni respingono con distinte votazioni gli identici emendamenti 3.19 e 3.112, nonché 3.18, 3.111 e 3.211; 3.209 e 3.210.

Marco BELTRANDI (RosanelPugno) ritira il suo emendamento 3.105, precedentemente accantonato.

Mario TASSONE (UDC) fa proprio l'emendamento 3.105.

Le Commissioni respingono con distinte votazioni gli emendamenti 3.105 e 3.155.

Pietro FOLENA, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 16.35.