VIII Commissione - Resoconto di mercoledì 30 gennaio 2008


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 30 gennaio 2008.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.

ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 30 gennaio 2008. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti.

La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 216, recante attuazione delle direttive 2003/87/CE e 2004/101/CE in materia di scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nella Comunità, con riferimento ai meccanismi di progetto del Protocollo di Kyoto.
Atto n. 201.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 15 gennaio 2008.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il rappresentante del Governo si era riservato di aggiornare la Commissione sulle questioni emerse nel corso dell'esame dello schema di decreto in titolo, con particolare riferimento


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al rispetto dei principi di delega, alla prevista maggiorazione degli oneri per le imprese, nonché alle modalità di riorganizzazione delle relative strutture amministrative.
Al contempo, avverte che non è stato ancora formalmente trasmesso il parere sul provvedimento espresso, nella giornata di ieri, in sede di Conferenza Stato-regioni, del cui contenuto il relatore ha, peraltro, potuto già prendere atto in via informale: la Commissione, secondo quanto indicato dal Presidente della Camera, non potrà quindi pronunciarsi definitivamente sul provvedimento prima che il Governo abbia provveduto ad integrare la richiesta di parere con tale atto. Per queste ragioni, ritiene che - al termine del dibattito odierno - si debba rinviare il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta, restando inteso che - ove il Governo trasmettesse in tempi rapidi l'eventuale parere nel frattempo reso in sede di Conferenza Stato-regioni - il parere parlamentare potrà essere espresso con la massima tempestività. A questo fine, dunque, invita il rappresentante del dicastero dell'ambiente ad impegnarsi affinché il Governo non proceda alla definitiva emanazione del decreto legislativo prima di avere acquisito il parere parlamentare.

Il sottosegretario Laura MARCHETTI fa presente che il suo dicastero, preso atto delle rilevanti questioni sollevate nel corso del dibattito in Commissione, intende procedere ad una sostanziale modifica del contenuto del provvedimento in titolo, in modo da andare incontro agli opportuni rilievi sollevati dallo stesso relatore nella precedente seduta. In tal senso, preannuncia l'intenzione di adottare i seguenti interventi normativi: ripristinare l'attuale composizione del Comitato nazionale di gestione e attuazione della direttiva 2003/87/CE (che, ai sensi dell'articolo 8 del decreto legislativo n. 216, costituisce l'Autorità nazionale competente), attraverso la soppressione dell'articolo 1, comma 5, lettere d) ed e) dello schema di regolamento; recuperare il ruolo del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - fortemente ridimensionato dallo schema in esame - attraverso la soppressione dell'articolo articolo 1, comma 5, lettere a) e c); sopprimere l'articolo 1, comma 12, la cui ratio appare poco chiara, posto che consente la sostituzione, su richiesta dell'operatore, di crediti «temporanei» derivanti da progetti CDM forestali - non utilizzabili dal Governo ai fini del rispetto degli obblighi derivanti dal Protocollo di Kyoto - con crediti «permanenti» detenuti sul conto della Repubblica italiana.
Assicura, quindi, che il Governo si impegna a non procedere alla definitiva emanazione del decreto legislativo in esame prima di avere acquisito il parere parlamentare, in attesa che sia formalmente trasmesso alle Camere il parere espresso in sede di Conferenza Stato-regioni, in ordine al quale, peraltro, rileva l'esigenza di verificare come la richiesta, formulata dalle regioni, di integrazione del Comitato nazionale possa coordinarsi con i preannunziati interventi di contenimento degli organici che il suo dicastero intende realizzare.

Romolo BENVENUTO (PD-U), relatore, rileva anzitutto che la sua intenzione originaria era quella di predisporre una proposta di parere che invitasse con forza il Governo a provvedere ad una composizione più prudente e contenuta del Comitato nazionale. Tuttavia, considerata la chiara disponibilità espressa dal rappresentante del Ministero dell'ambiente ad intervenire in maniera incisiva su tale composizione ed a evitare che eventuali maggiori spese per il suo funzionamento si traducano in nuovi oneri per le imprese, ritiene che si possa favorevolmente prendere atto della sensibilità dimostrata dal Governo nei confronti delle istanze e delle obiezioni sollevate dalla Commissione, procedendo nella direzione indicata dal sottosegretario Marchetti.
In tal senso, nel fare presente di avere potuto valutare - sebbene in via informale - il contenuto del parere espresso ieri in sede di Conferenza Stato-regioni, presenta una proposta di parere favorevole con


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condizioni e osservazioni (vedi allegato 1), che a suo giudizio individua un punto di equilibrio positivo fra le osservazioni critiche formulate dalla Commissione nella passata seduta e le aperture e la disponibilità manifestate oggi dal Governo. Nel ribadire che il significato politico di tale proposta di parere si fonda sulla convinzione che la tutela dell'ambiente non abbia bisogno di ulteriori organismi o di appesantimenti burocratici e finanziari, ma di politiche efficaci sostenute dal buon funzionamento degli organi e degli uffici esistenti, segnala altresì l'opportunità che nella prossima seduta il Governo si esprima anche sugli ulteriori punti problematici - di natura prevalentemente tecnica - sottolineati nella proposta di parere, nonché sulla possibilità di accogliere - pur nell'ambito della preannunciata riduzione dei componenti del Comitato nazionale - la richiesta prospettata dalle regioni di garantire un loro rappresentante in seno al Comitato stesso.

Grazia FRANCESCATO (Verdi) ricorda che il suo gruppo, nel condividere le finalità generali del provvedimento in titolo, ha sollevato - sin dall'inizio del suo esame - significative perplessità sulla composizione del Comitato nazionale. In tal senso, dichiara di condividere sia l'ipotesi di ricondurre al numero originario, previsto dal decreto legislativo n. 216 del 2006, i componenti della struttura sia la volontà di non aumentare gli oneri per il mondo delle imprese. Nel riservarsi di valutare con attenzione il parere della Conferenza Stato-regioni, dichiara infine il proprio apprezzamento per un provvedimento che consente all'Italia di dotarsi finalmente di un organismo capace di dare forza alle politiche di riduzione delle emissioni di gas serra.

Maurizio Enzo LUPI (FI), nel giudicare opportuno il rinvio della deliberazione di competenza della Commissione in attesa dell'acquisizione del parere reso in sede di Conferenza Stato-regioni, auspica che il significato politico della proposta di parere testé presentata dal relatore sia quello di un sostanziale ripristino della struttura amministrativa già prevista dal decreto legislativo n. 216 del 2006.

Ermete REALACCI, presidente, preso atto dell'impegno assunto dal rappresentante del Governo nel senso di attendere l'espressione del parere parlamentare anche oltre i termini previsti dalla legge di delegazione, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.20.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 30 gennaio 2008. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare, Laura Marchetti.

La seduta comincia alle 14.20.

Schema di regolamento di organizzazione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Atto n. 207.
(Rilievi alla I Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e conclusione - Deliberazione di rilievi).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, nella riunione del 16 gennaio 2008, l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della VIII Commissione ha unanimemente convenuto sull'opportunità di richiedere al Presidente della Camera che la stessa Commissione fosse autorizzata, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, a deliberare i propri rilievi sullo schema di regolamento in esame, per le parti che investono in via primaria la competenza della Commissione.


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Fa presente, quindi, che - a seguito dell'autorizzazione concessa dal Presidente della Camera - la Commissione svolgerà l'esame dello schema di regolamento nella seduta odierna, in modo da poter esprimere i rilievi di competenza in tempi utili per l'espressione del parere parlamentare da parte della I Commissione, alla quale il medesimo provvedimento è assegnato ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento.

Sergio GENTILI (PD-U), relatore, ricorda preliminarmente che il compito della Commissione consiste nel supportare - con rilievi di merito - il lavoro della I Commissione, alla quale il provvedimento in esame è assegnato per l'espressione del parere al Governo. Per tali ragioni, fa presente di avere concepito il suo ruolo di relatore con uno spirito costruttivo, nel presupposto che la VIII Commissione possa rappresentare le proprie valutazioni alla Commissione di merito in un clima di sostanziale condivisione sulla sostanza delle questioni poste dallo schema di regolamento, tenendo anche conto che tali questioni vanno incardinate all'interno dell'attuale situazione politico-istituzionale.
Rileva, quindi, di avere preso in considerazione, nel suo lavoro istruttorio, il parere definitivo reso dal Consiglio di Stato nell'adunanza del 17 dicembre scorso, nonché il precedente parere interlocutorio dello scorso 3 dicembre. Allo stesso tempo, prende atto della trasmissione al Consiglio di Stato di un nuovo testo dello schema di regolamento, nel quale vengono recepiti tutti i rilievi contenuti nel parere interlocutorio, attinenti sia alla formulazione del testo dello schema di regolamento sia a un imperfetto coordinamento tra la relazione illustrativa e il contenuto dell'articolato: per tali motivi, fa presente - con un certo disagio - che il testo trasmesso alle Commissioni parlamentari è quello precedente alle correzioni sollecitate dallo stesso Consiglio di Stato.
Osserva, poi, che la verifica dell'assetto amministrativo e organizzativo del Ministero non è affatto irrilevante rispetto all'efficacia con la quale lo stesso Ministero pone in essere le proprie politiche generali e di settore in campo ambientale e che, pertanto, il regolamento in esame costituisce un atto politico-amministrativo di estrema rilevanza politica. Al riguardo, ritiene essenziale dover constatare il mancato confronto con le organizzazioni sindacali e l'insufficiente informazione e partecipazione delle parti sociali, oltre che segnalare la necessità di valutare con attenzione l'opportunità di procedere alla nuova organizzazione del Ministero in presenza di una crisi di governo. A suo avviso, infatti, lo spirito con il quale la stessa VIII Commissione deve affrontare il provvedimento in esame consiste nel valutare in misura globale la capacità, da parte dei nuovi assetti organizzativi, di realizzare le relative politiche in termini di efficienza ed efficacia, e di contenimento dei costi generali. Alla luce di queste premesse, giudica importante che la Commissione esprima rilievi chiari sulle più importanti questioni sollevate dal testo, che intende rappresentare sinteticamente.
In primo luogo, ritiene che si debbano valutare con particolare attenzione gli effetti della frammentazione delle competenze in materia di ricerca e di programmazione delle iniziative nazionali e internazionali per lo sviluppo sostenibile, posto che tali funzioni - a seguito della soppressione dell'attuale Direzione generale competente in materia - non sembrano essere adeguatamente ricomprese nell'ambito delle competenze della nuova Direzione generale clima ed energia. Al contempo, considerato che lo schema prevede una proiezione internazionale di ciascuna Direzione generale, paventa il rischio che possa prodursi una situazione di estrema confusione, a seguito di un'impostazione che prefigura un indebolimento sia della visione complessiva e dell'unitarietà degli indirizzi ministeriali sia della partecipazione ai programmi internazionali in campo ambientale, nonché della gestione coordinata della normativa europea di riferimento.


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Si sofferma, inoltre, sulla necessità di un chiarimento circa i rapporti tra la nuova Direzione generale clima ed energia ed il Comitato nazionale per lo scambio delle quote di emissione, di cui al decreto legislativo n. 216 del 2006, che rischiano di essere eccessivamente formali e labili; viceversa, giudica opportuno verificare la possibilità sia di incardinare esplicitamente il Comitato presso la Direzione generale clima ed energia sia di assicurare forme di costante coordinamento con quest'ultima, rendendosi a tal fine necessario valutare attentamente la composizione del Comitato stesso.
Posto, quindi, che lo schema di regolamento conferma la competenza della Direzione generale tutela biodiversità e aree protette rispetto alle modalità di gestione dei parchi nazionali e delle aree marine protette, rimettendo tuttavia alla competenza della Direzione generale mare, acque e difesa del suolo taluni programmi di intervento relativi a tali aree marine, ritiene opportuno eliminare ogni elemento di ambiguità sull'argomento, in modo da garantire la massima coerenza con la normativa vigente in materia, tenuto anche conto del fatto che diversi parchi nazionali hanno al loro interno aree marine protette. Osserva, altresì, che andrebbe introdotta una ulteriore lettera dopo la lettera g) del comma 1 dell'articolo 3, in modo da assicurare che alla Direzione generale tutela biodiversità e aree protette sia attribuita anche la funzione di raccordo, in relazione alle competenze del Ministero, con il Ministero per i beni e le attività culturali, per l'attuazione della pianificazione paesaggistica regionale, ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, e successive modificazioni.
Giudica, poi, incomprensibile la proposta di collocare, ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lettera e), dello schema di regolamento, la competenza statale in materia di autorizzazione di elettrodotti nella Direzione generale mare, acque e difesa del suolo; trattandosi, infatti, di opere in gran parte soggette a VIA, tale competenza andrebbe invece spostata all'articolo 6, che disciplina le funzioni della Direzione generale valutazioni ambientali. Occorre, peraltro, sopprimere - a suo avviso - le parole «di servizio», riferite alle attività della Direzione generale valutazioni ambientali, potendo tali parole condurre ad una interpretazione eccessivamente limitativa delle funzioni della medesima Direzione generale, che ha peraltro il compito di assicurare il funzionamento delle commissioni di valutazione, le quali, non essendo centri di responsabilità in senso contabile, non sono in grado di provvedere direttamente al loro funzionamento ed alla organizzazione delle proprie attività.
Nell'esprimere apprezzamento per la riduzione da due ad uno del numero dei posti di funzione di livello dirigenziale generale all'interno degli Uffici di diretta collaborazione del Ministro, con compiti di consulenza, studio e ricerca nelle materie di competenza del Ministero, segnala, tuttavia, l'opportunità di verificare l'effettiva esigenza di mantenere tale posto dirigenziale, anche in relazione alla genericità dei compiti a tale funzione attribuiti, che appaiono incomprensibilmente svincolati dalle funzioni delle Direzioni generali competenti nelle singole materie. Inoltre, ritiene auspicabile che si proceda alla definizione, con apposito decreto di natura regolamentare, dei compiti degli uffici di livello dirigenziale non generale nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione del Ministro (per la cui disciplina l'articolo 2, comma 1, rinvia genericamente ad apposito regolamento), assicurando la massima trasparenza e responsabilità nelle scelte amministrative, onde evitare pericolose forme di discrezionalità.
Nel rilevare, quindi, che in varie parti dello schema di regolamento si richiamano il «supporto tecnico» e la «collaborazione» dell'APAT, con un'impostazione che - a suo giudizio - segnala il permanere di una visione arretrata circa la necessaria autonomia dell'APAT e del sistema dei controlli ambientali, si sofferma, in conclusione, su un aspetto di natura amministrativo-contabile: poiché, infatti, la legge finanziaria per il 2008 ha impostato le previsioni di spesa del Ministero per missioni e programmi, che risultano basati


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sull'organizzazione attuale, ritiene necessario - in caso di definitiva emanazione del provvedimento - disporre un differimento della data della sua entrata in vigore, al fine di non provocare seri problemi alla gestione del bilancio e facendo in modo che la nuova legge finanziaria possa ripartire i finanziamenti sulla base della nuova struttura a partire dall'anno 2009.
Sulla base di tali elementi di valutazione, presenta, quindi, una proposta di rilievi da formulare alla I Commissione (vedi allegato 2), di cui raccomanda l'approvazione.

Ermete REALACCI, presidente, nel ringraziare il relatore per il lavoro svolto, segnala che il Consiglio di Stato e la stessa I Commissione rischiano di analizzare il provvedimento in titolo esclusivamente sotto il profilo della congruità formale. A tal fine, auspica che la Commissione di merito possa tenere conto dei rilievi che saranno formulati dalla VIII Commissione, la quale può efficacemente valutare se le modifiche organizzative proposte dal Governo possano migliorare la funzionalità delle strutture destinate allo sviluppo delle politiche ambientali.

Camillo PIAZZA (Verdi) sottolinea che il suo gruppo riconosce il forte impegno del Ministero nel conseguire risparmi di spesa mediante la predisposizione dello schema di regolamento in esame. Allo stesso tempo, ritiene del tutto condivisibili le osservazioni e le valutazioni del relatore, che - a prescindere da posizioni di mera appartenenza politica - ha ragionato con buon senso sui problemi relativi alla struttura del Ministero dell'ambiente. Nel giudicare legittima una valutazione sull'opportunità politica del provvedimento in esame alla luce della particolare fase istituzionale che il Paese sta vivendo, dichiara di condividere l'opportunità di un rinvio dell'entrata in vigore della riforma organizzativa, se non altro per le ragioni legate a profili finanziari e contabili evidenziate anche dal relatore.
In conclusione, nel sottolineare l'esigenza di un recupero della partecipazione delle parti sociali e di un più serrato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, riconosce come sia piuttosto complicato per il Governo procedere all'adozione del provvedimento in esame, anche alla luce dei motivati e fondati rilievi formulati dal relatore.

Franco STRADELLA (FI) dichiara di non voler esprimere, in questa sede, una valutazione sull'operato del Ministro Pecoraro Scanio, che non potrebbe che essere negativa. Al contrario, intende esclusivamente rilevare come - partendo delle considerazioni svolte dal relatore - il giudizio della Commissione sul testo al suo esame possa definirsi come un totale e sostanziale disaccordo, sia sul metodo che sul merito. Nel soffermarsi sui puntuali rilievi contenuti nella proposta presentata dallo stesso relatore, che giudica pienamente condivisibili, dichiara di non comprendere le ragioni per le quali il Governo - attesa anche la situazione di crisi politica in atto - intenda proseguire nell'iter di adozione dello schema di regolamento di riorganizzazione del Ministero.
In conclusione, invita il rappresentante del Governo a sospendere qualsiasi discussione sull'argomento, lasciando al prossimo Ministro il compito di valutare se e come procedere al riguardo.

Ermete REALACCI, presidente, osserva che il metodo di lavoro adottato dalla Commissione nella corrente legislatura è sempre stato improntato all'attenzione verso le questioni di merito. Per tali ragioni, riterrebbe poco utile non procedere alla deliberazione dei rilievi di competenza sul provvedimento in titolo, con il rischio di non trasmettere alla I Commissione le importanti valutazioni che stanno emergendo nel corso del dibattito. Sottolinea, peraltro, che la stessa I Commissione - di fronte ai rilievi opportunamente motivati e argomentati nel senso indicato dal relatore - dovrebbe interpretare l'orientamento della VIII Commissione come un chiaro invito a valutare con prudenza e attenzione l'eventualità di proseguire lungo la strada tracciata dalla attuale proposta di riorganizzazione del Ministero.


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Maurizio Enzo LUPI (FI) riconosce al presidente di avere impostato per l'intera legislatura un opportuno metodo di lavoro in Commissione, ammettendo peraltro che il contenuto della proposta di rilievi, presentata oggi dal relatore, è centrato sul merito del provvedimento, che, a suo parere, lo stesso relatore giudica - nella sostanza - non condivisibile e inopportuna. Per questa ragione e anche per scongiurare il rischio che la I Commissione si limiti ad una valutazione di congruità formale del provvedimento, ritiene che il compito politico della VIII Commissione sia quello di esprimere con coraggio il proprio dissenso.
Nel richiamare i rilievi illustrati dal relatore, che giudica del tutto condivisibili, ritiene infatti che essi possano essere espressi con più nettezza, tanto più se si considera che lo schema di riorganizzazione predisposto dal Ministero propone un inaccettabile modello di amministrazione «verticale», superato e in aperto contrasto con le realtà di tutti i Paesi europei. A tal fine, propone che nella premessa della proposta di rilievi si esprima chiaramente un giudizio di inopportunità politica, indicando al Governo l'esigenza di non procedere ulteriormente nell'iter del provvedimento in esame.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene che la premessa della proposta di rilievi formulata dal relatore già contenga ogni possibile riferimento all'opportunità politica dell'eventuale adozione - nell'attuale fase istituzionale - di un provvedimento di riordino come quello in esame. Invita, pertanto, tutti i gruppi a concentrarsi sui profili di merito, che ritiene siano stati ben evidenziati dallo stesso relatore.

Maurizio Enzo LUPI (FI) ribadisce la richiesta di rendere più esplicito, nell'ambito delle premesse della proposta del relatore, il richiamo all'inopportunità che il Governo - alla luce dell'attuale situazione politico-istituzionale - giunga sino all'emanazione del regolamento di riordino del Ministero.

Camillo PIAZZA (Verdi) paventa il rischio che una eccessiva enfatizzazione dei profili richiamati dal deputato Lupi possa portare ad interpretare il provvedimento in esame come una sorta di «colpo di mano» tentato dal Ministro dell'ambiente in pendenza della crisi di Governo. Al contrario, ricorda che lo schema di regolamento in titolo è stato inviato al Consiglio di Stato già nel novembre del 2007, quando il Governo Prodi era ancora nel pieno esercizio dei suoi poteri.

Grazia FRANCESCATO (Verdi) osserva che la proposta presentata dal relatore contiene ben undici rilievi, tutti piuttosto incisivi: in tal senso, ritiene che l'orientamento che la Commissione è chiamata ad assumere possa considerarsi già sufficientemente esplicito.

Ermete REALACCI, presidente, dichiara di non condividere appieno le valutazioni formulate dal deputato Lupi sulla tempistica di adozione del provvedimento in esame, che - a suo avviso - può anche essere oggetto di forti critiche di merito da parte dei gruppi, ma non può di certo essere interpretato come un «colpo di mano» del Ministro dell'ambiente. Ritiene, semmai, opportuno sottolineare che l'eventuale condivisione con il Parlamento, sin dall'inizio, di un percorso ragionato di riforma del Ministero avrebbe potuto facilitare, oggi, il compito del Governo, che invece si trova a dover giustificare - in pendenza di una crisi politico-istituzionale - la propria volontà di giungere comunque alla definitiva adozione dell'atto in questione.

Mauro CHIANALE (PD-U), nel ritenere condivisibili alcune osservazioni problematiche relative all'opportunità politica di un provvedimento da adottare in connessione con l'attuale fase istituzionale, giudica, tuttavia, profondamente sbagliato sottrarre alla Commissione - come sembrerebbe emergere dalla richiesta formulata dal deputato Lupi - il potere di incidere politicamente, attraverso l'espressione dei propri rilievi alla I Commissione,


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sul progetto di riorganizzazione delle strutture amministrative del Ministero dell'ambiente. D'altra parte, osserva che - dal momento che lo stesso deputato Lupi ha ammesso che il lavoro della Commissione si è caratterizzato in questi anni per la capacità di concentrarsi sul merito delle questioni - andrebbe conseguentemente riconosciuto che il relatore, nella sua proposta, ha espresso con grande chiarezza le necessarie osservazioni critiche sul testo in esame, che tutti i gruppi in Commissione dovrebbero sottoscrivere.

Adriano PAROLI (FI) ritiene che il suo gruppo non possa che valutare positivamente la posizione critica adottata dal relatore sul provvedimento in titolo, riconoscendosi nelle perplessità e nei rilievi espressi nella proposta da questi presentata alla Commissione. Allo stesso tempo, attesa la rilevanza politica della questione, segnala l'esigenza di rafforzare le premesse di tale proposta, in modo che sia resa esplicita l'inopportunità di procedere alla definitiva adozione dello schema di regolamento.

Franco STRADELLA (FI), nel ribadire che il suo gruppo condivide gli aspetti di merito sollevati dal relatore, invita tuttavia la Commissione ad una maggiore incisività nel sottolineare l'inopportunità di adottare il provvedimento nell'attuale situazione politica generale.

Sergio GENTILI (PD-U), relatore, ritiene che la vera incisività del lavoro della Commissione risieda, in primo luogo, nella sua capacità di dimostrare l'unità di tutti i gruppi sulle questioni di merito formulate nella sua proposta di rilievi.

Maurizio Enzo LUPI (FI) osserva che la proposta di rilievi formulata dal relatore rappresenta, di fatto, un giudizio negativo sul merito del provvedimento. Per tali ragioni, invita ad esplicitare tale orientamento contrario attraverso un rafforzamento delle valutazioni sull'inopportunità politica dello schema di regolamento in esame.
Il sottosegretario Laura MARCHETTI, preso atto della proposta di rilievi del relatore e del dibattito svolto in Commissione, intende preliminarmente precisare che le obiezioni sollevate dai rappresentanti del gruppo di Forza Italia sulla tempistica del provvedimento non possono considerarsi fondate, atteso che il Governo aveva il dovere di presentare al Parlamento una proposta di riforma organizzativa del Ministero che è in corso di definizione da circa due anni. Nel ringraziare, quindi, il relatore per la puntualità delle sue osservazioni, ritiene che esse meritino di essere valutate dal Governo con la massima attenzione, richiamando soprattutto quelle relative alle competenze in materia di elettrodotti, di sviluppo sostenibile e di operatività contabile delle nuove strutture amministrative, e giudicando altresì condivisibile la proposta di un differimento della data di entrata in vigore del regolamento di organizzazione. Si sofferma, quindi, sull'ipotesi di rafforzamento delle competenze della Direzione generale tutela biodiversità e aree protette, proposta dal relatore, che suggerisce l'attribuzione a tale struttura di una funzione di raccordo, in relazione alle competenze del Ministero, con il Ministero per i beni e le attività culturali, per l'attuazione della pianificazione paesaggistica regionale: si tratta, a suo avviso, di un punto di estrema rilevanza, da segnalare in termini positivi.
Ritiene, peraltro, di non potersi esimere dall'esprimere perplessità su un punto della proposta di rilievi presentata dal relatore, che riguarda il legame - che sembra difficile da realizzare - fra potenziamento dell'APAT e ricerca di un coinvolgimento maggiore delle organizzazioni sindacali nel processo di riorganizzazione del Ministero. In proposito, infatti, pur condividendo appieno l'esigenza di creare un rapporto solido e positivo tra organi di vertice politico-amministrativo e rappresentanti dei lavoratori, non può tuttavia non rilevare che proprio il recente documento prodotto dalle organizzazioni sindacali sul progetto di riorganizzazione


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del Ministero individui come elemento prioritario il potenziamento degli uffici ministeriali piuttosto che quello delle strutture dell'APAT.

Ermete REALACCI, presidente, preso atto delle considerazioni svolte dal rappresentante del Governo, chiede al relatore se un possibile punto di sintesi non possa essere rappresentato dall'inversione dell'ordine delle considerazioni politiche inserite nelle premesse della sua proposta.

Sergio GENTILI (PD-U), relatore, accogliendo il suggerimento del presidente, presenta una nuova versione della sua proposta di rilievi (vedi allegato 3), auspicando che essa possa consentire a tutti i gruppi di giungere ad una posizione condivisa sull'argomento.

La Commissione approva, quindi, la nuova versione della proposta di rilievi formulata dal relatore.

La seduta termina alle 15.05.