Frontespizio Relazione Progetto di Legge

Nascondi n. pagina

Stampa

PDL 882

XV LEGISLATURA


CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 882



PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

NESPOLI, CASTIELLO

Istituzione del Centro operativo di Afragola nell'ambito della soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta

Presentata il 23 maggio 2006


      

torna su
Onorevoli Colleghi! - Nessun altro Paese al mondo può vantare un patrimonio archeologico paragonabile a quello dell'Italia, per numero e importanza dei ritrovamenti, estensione dei siti, quantità di epoche storiche interessate.
      È una ricchezza che comporta pesanti responsabilità e della quale non dobbiamo considerarci proprietari assoluti, ma piuttosto depositari e custodi per conto della cultura internazionale.
      L'istituzione del Ministero per i beni culturali ed ambientali, nel 1974, costituì un momento fondamentale per la valutazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale. In quell'occasione, fra l'altro, fu affermato che il Ministero non doveva limitarsi a un'azione di mera conservazione del patrimonio esistente, ma piuttosto perseguire il fine di un suo sempre maggiore arricchimento e di una sua utilizzazione a fini educativi, soprattutto per le nuove generazioni, perché rivolgersi alla cultura del passato servisse da stimolo per lo sviluppo della società del domani.
      L'opera dello Stato, però, deve essere efficacemente integrata dalle regioni e dalle amministrazioni provinciali e comunali e ad essa devono partecipare tutti i cittadini.
      Una finestra sulla storia - ancora per molti versi, impenetrabile e misteriosa - del nostro Paese fino al III secolo a.C. può essere aperta da un'approfondita valutazione dei numerosissimi reperti archeologici rinvenuti nel territorio di Afragola, in provincia di Napoli, uno studio che potrebbe contribuire a definire l'incompiuto mosaico storico delle popolazioni italiche; tra esse, una nobile civiltà - quella osco-sannita - che per cinque secoli ha dimorato in Afragola.
      Afragola si trova nel cuore di un'ampia area pianeggiante (delimitata dalle antiche Atella ed Acerra, Capua e Napoli) che ha subìto, nei tempi remoti delle antiche civiltà, l'influsso di diverse culture (osca, etrusca, greca, sannita e latina), sovrapposte in una stratificazione temporale, la cui sezione rivela uno spessore di grande interesse storico-archeologico.
      I primi insediamenti di rilievo in questo territorio, di cui Afragola è crocevia, risalgono, probabilmente, a popolazioni di Opici dedite all'agricoltura (data la fertilità del terreno), che vi hanno abitato prima dell'invasione della Campania da parte degli Etruschi (VII-VI secolo a.C.) e, successivamente, dei Greci (Cuma, 474 a.C.). Nel V-IV secolo a.C. tutta l'area era sotto il dominio sannitico (Osco-Sanniti, dalla fusione tra Opici e Sanniti). Più tardi (IV-III secolo a.C.), dopo tre dure guerre, la conquistava Roma.
      Il percorso storico che, in particolare, ha interessato l'odierna Afragola è tracciato da innumerevoli rinvenimenti archeologici, susseguitisi fin dalla seconda metà del XVIII secolo: tombe sannitiche e tombe romane, sparse su tutto il territorio; intere necropoli databili V-III secolo a.C. (tante da fare supporre di trovarsi alla presenza di una «area sacra» per gli antichi abitanti di questi territori); centinaia di suppellettili (alabastron, lekythos, skyphos, kylix, kernos, coppette, olle, fibule, anelli eccetera), un'ara augustea (forse del I secolo a.C.), che presentava un capitello finemente lavorato, in travertino, con la dedica scolpita «AUG SACR» (Augusto Sacrum).
      E, su tutto, la famosa tomba dipinta a doppia cassa, reperto più unico che raro, che gli esperti hanno definito sannita, ma che presenta indubbi elementi decorativi magnogreci. Sulle due testate della tomba - che si trova, oggi, presso il Museo archeologico nazionale di Napoli - è riprodotto lo stesso tema: due donne di diversa statura e ben vestite, disposte una di fronte all'altra; quella di sinistra reca in mano un'oinochoe e nell'altra una sytula, mentre la figura di destra regge un pane ed un kantharos; al centro, tra le due donne, è effigiata una melagrana, simbolo della morte e anche della vita.
      Negli anni successivi, numerosi altri rinvenimenti avvennero in diverse parti del territorio, tra cui i resti di una villa rustica di età romana, un torchio per il vino, una piccola olpe in fittile, una moneta adrianea, che permettevano di stabilire che nelle campagne afragolesi vi era stata una continuità di vita fino al II secolo d.C..
      In questo territorio, dunque, sono venuti alla luce, nei secoli, moltissimi reperti archeologici, ma gran parte di questo patrimonio è stato, o rischia di essere, disperso, dimenticato, mercanteggiato, distrutto.
      Centinaia di reperti provenienti da questa terra giacciono presso il Museo archeologico nazionale di Napoli, senza nome e senza patria, in attesa di un restauro e di una catalogazione che, forse, non arriveranno mai.
      È chiara l'esigenza, dunque, di prevedere la localizzazione - a cura dell'amministrazione locale - di una struttura idonea per accogliere un Antiquarium, nel quale raggruppare, organizzare, catalogare e proporre al pubblico questo grande patrimonio archeologico e tutti i reperti che ancora potranno venire alla luce, in seguito, ad esempio, ai lavori per la rete ferroviaria ad alta velocità, che proprio sul territorio di Afragola ha localizzato la «stazione di porta» dell'interno sistema alta velocità.
      La tutela di questa ricchezza archeologica spetterà comunque alla soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta, attraverso l'istituzione di un Centro operativo locale, mentre le relative spese di gestione potranno essere consortilmente sostenute dalla città di Afragola, dalla provincia di Napoli e dalla regione Campania, per le rispettive competenze.


torna su
PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È istituito, nell'ambito della soprintendenza per i beni archeologici di Napoli e Caserta, il Centro operativo di Afragola al fine di garantire la tutela del patrimonio storico e culturale del territorio a nord del capoluogo campano.
      2. Allo scopo di accogliere ogni reperto rinvenuto nel territorio di cui al comma 1 e di curarne la catalogazione, la conservazione e l'esposizione al pubblico nel luogo stesso del rinvenimento, il Centro operativo di Afragola provvede all'allestimento di un Antiquarium, con sede in Afragola.

Art. 2.

      1. Alle spese per il funzionamento del Centro operativo di Afragola e dell'annesso Antiquarium provvedono, tramite apposita convenzione, l'amministrazione comunale di Afragola, l'amministrazione provinciale di Napoli e la regione Campania, in particolare per la fornitura degli ambienti e degli impianti necessari.

Art. 3.

      1. Il Ministro dei beni e delle attività culturali, con proprio decreto, provvede ad approvare e a dare esecuzione alla convenzione di cui all'articolo 2, relativamente agli adempimenti previsti dagli articoli 1 e 2.


Frontespizio Relazione Progetto di Legge
torna su