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PDL 2059

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI
   N. 2059


 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa del deputato D'IPPOLITO VITALE

Modifica della «provincia di Catanzaro» in
«provincia di Catanzaro-Lamezia Terme»

Presentata il 13 dicembre 2006


      

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Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge è diretta a realizzare una piena integrazione politico-sociale tra due centri che possono considerarsi strategici nella prospettiva di sviluppo dell'intera Calabria. Chiedere la modifica della «provincia di Catanzaro» in «provincia di Catanzaro-Lamezia Terme» significa dare risposta a diverse esigenze. Intanto, il mantenimento dell'identità provinciale con riferimento ai confini territoriali esclude il ricorso alla diversa e assai complessa procedura voluta dalla Costituzione per l'istituzione di nuove province. Inoltre, la prevista modifica di cui alla presente proposta di legge consente di elevare a rango di capoluogo anche la città di Lamezia Terme, con ciò rispondendo anzitutto alla legittima aspettativa della comunità lametina, centrale nei processi di sviluppo dell'intera area provinciale e della città di Catanzaro in particolare, con l'ulteriore e non irrilevante effetto di valorizzarne il ruolo, in passato apparso in qualche modo sottomesso e, comunque, considerato di fatto servente nei confronti del vicino capoluogo. Del resto, proprio tenuto conto del recente e grave depauperamento dell'originario territorio provinciale di Catanzaro, avvenuto per effetto della sua tripartizione e della conseguente nascita al suo interno di altre due province quali quelle di Crotone e di Vibo Valentia, ben si comprende come solo nella piena integrazione con Lamezia Terme (in base a programmi e azioni corretti) si possa disegnare un futuro di prosperità e di sviluppo per l'intero territorio e soprattutto per la stessa Catanzaro.
      Il percorso scelto mira, perciò, a frenare la spinta separatista, di recente più fortemente avvertita e propagandata, diretta ad affermare l'opportunità dell'istituzione di una nuova provincia: quella di Lamezia Terme. Ipotesi, questa, a nostro avviso solo dannosa, ove si consideri, al di
 

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là dell'appesantimento burocratico, l'inevitabile ulteriore frammentazione territoriale cui si esporrebbe un ambito geografico provinciale già impoverito da un precedente frazionamento senza, peraltro, generare, con ciò, condizioni che di per sé siano idonee a potenziare la «forza contrattuale» della nuova area all'interno del quadro regionale complessivamente considerato. Vis unita fortior... ancor più in una terra che deve, per crescere, superare antichi «campanili» ed individualismi accesi!
      Giova, infine, sottolineare che nessun danno, né attuale, né potenziale, può derivare dalla modifica qui proposta alla città di Catanzaro che, già capoluogo di regione, mantiene comunque il suo rango di città capoluogo di provincia, senza perderne prerogative e competenze. Realizzare la modifica di cui in premessa significherebbe invece accelerare un processo di integrazione già avviato e da tutti riconosciuto utile e necessario, pur nella diversità delle soluzioni prospettate (come ad esempio la tanto propagandata ipotesi di un'area metropolitana Catanzaro-Lamezia Terme che la proposta di legge in esame non esclude, anzi di fatto sottintende!), dando concretezza ad un'idea di sviluppo, purtroppo ad oggi solo annunciata, ma all'interno di un clima di serenità che rappresenta il presupposto indispensabile per ogni seria soluzione.
      La prospettiva che la presente proposta di legge introduce s'inquadra del resto in un'ipotesi di sviluppo territoriale che individua poli strategici integrati e diversificati, comunque complementari: Catanzaro centro burocratico, Lamezia Terme area produttiva e di sviluppo industriale, Soverato polo turistico di eccellenza; prospettiva questa che sarà utile e opportuno precisare e suggellare magari con un apposito accordo di programma. Né può sfuggire la nuova e maggiore forza contrattuale di un capoluogo di provincia di 200.000 abitanti circa, con una pregnante e coesa identità, nell'interlocuzione istituzionale interna ed esterna, con evidenti ricadute positive certo per il capoluogo di regione (ossia la città di Catanzaro, di sicuro rafforzata dalla realizzazione di una tale proposta), ma così pure per l'intera area provinciale, attratta nel processo di accelerata evoluzione che ad essa imprimerebbe la sinergica azione propulsiva istituzionale, economica e sociale della nuova provincia.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. La «provincia di Catanzaro» è modificata in «provincia di Catanzaro-Lamezia Terme».
      2. Il nuovo capoluogo di provincia, per effetto della modifica di cui al comma 1, è individuato nelle città di Catanzaro e Lamezia Terme.
      3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non comportano modifica dei confini dell'originario ambito territoriale provinciale.

Art. 2.

      1. Fatto salvo il mantenimento degli uffici già esistenti nella città di Catanzaro, si provvede alla necessaria organizzazione funzionale del nuovo capoluogo di provincia di cui al comma 2 dell'articolo 1 anche attraverso l'istituzione nella città di Lamezia Terme di nuovi uffici o di sedi distaccate degli uffici pubblici già esistenti nella città di Catanzaro, funzionali ad una migliore organizzazione del lavoro e dei servizi resi.
      2. All'onere derivante dall'attuazione del comma 1, valutato in 5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2007, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
      3. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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