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PDL 2156

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 2156



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

DE SIMONE, DEIANA, GUADAGNO detto VLADIMIR LUXURIA,
PERUGIA, SMERIGLIO

Istituzione del Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense

Presentata il 22 gennaio 2007


      

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Onorevoli Colleghe e Colleghi! - Tra Ostia e Fiumicino si trova l'area archeologica dei porti di Claudio e Traiano e dell'antica città di Portus, unico esempio di città portuale imperiale dell'ampiezza presunta di circa sessantacinque ettari, considerato il terzo sito archeologico di Roma per importanza, dopo il Foro romano-palatino e gli scavi di Ostia.
      La periferia romana del territorio Ostiense, dal dopoguerra ad oggi, si è tuttavia caratterizzata per un intenso sviluppo urbanistico, spesso abusivo ed invasivo, e per la progressiva perdita della memoria storica delle proprie origini.
      In questo contesto risulta assolutamente emblematica, oltre che assolutamente paradossale, l'attuale condizione dell'area portuale di Roma imperiale, la città di Porto, soffocata da un lato dall'invadenza delle infrastrutture aeroportuali e dall'altro destinata per anni, dalla proprietà privata, ad usi assai impropri, quali il famigerato zoo-safari. Una città ancora oggi dimezzata, separata da una rete metallica, parte di proprietà pubblica, oggi di competenza della soprintendenza archeologica di Ostia, parte di proprietà privata.
      I porti di Claudio e Traiano, unitamente all'area urbana dell'abitato di Portus, con i relativi quartieri al di là della fossa traianea, alla necropoli monumentale connessa con l'antico compendio archeologico della basilica di Sant'Ippolito e delle attigue terme di Matidia ed allo stesso Museo delle navi, costituisce un complesso nei confronti del quale il Ministero per i beni e le attività culturali ha investito ed investe in termini di impegno
 

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e di immagine. Gli organi della competente soprintendenza di Ostia, nel corso di decenni, hanno posto in essere con grande tenacia ed avvedutezza tutti gli atti necessari al completo recupero e al godimento pubblico del patrimonio archeologico e naturalistico del territorio Ostiense, attraverso la creazione di un grande Parco archeologico e monumentale pubblico.
      Il Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense consentirebbe la degna valorizzazione di un enorme giacimento comprensivo di tre distinti sistemi archeologici facenti cerniera su Ostia antica: da un lato Ficana, le saline e l'antico porto repubblicano, dall'altra i porti di Claudio e Traiano, l'antica città di Porto e Isola Sacra, ed infine le ville costiere e gli insediamenti sulla via Severiana (Pianabella, Procoio, Castel Fusano, Castel Porziano, Capocotta).
      L'esistenza e la degna valorizzazione di un giacimento archeologico giustificherebbero di diritto - ne siamo convinti - l'inserimento del Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense nel patrimonio mondiale dell'UNESCO e la trasformazione della soprintendenza archeologica di Ostia in soprintendenza autonoma.
      L'istituzione di un Parco archeologico e monumentale pubblico di tale rilevanza dovrebbe rientrare di diritto nell'intesa istituzionale di programma tra Stato e regione Lazio, finalizzata a sostenere la valorizzazione dei beni, dei servizi e delle attività culturali del Lazio.
      L'istituzione di un Parco archeologico di tale importanza, inserito armonicamente in un più ampio contesto di grande rilevanza e valenza ambientale, avrebbe poi straordinarie potenzialità culturali, turistiche ed occupazionali per l'intero quadrante ovest dell'area metropolitana romana. Il Parco sarebbe agevolato dalla connessione ai flussi turistici regionali, nazionali ed internazionali ottenibile in virtù della presenza sia dell'aeroporto internazionale di Fiumicino, sia del porto turistico di Roma, da poco realizzato nel XIII municipio del comune. La naturale esistenza di numerose direttrici viarie, ferroviarie, fluviali, ciclabili e pedonali garantirebbe, infine, il collegamento diretto del Parco archeologico e monumentale con il centro di Roma.
      Il lungimirante tentativo dei competenti organi della soprintendenza di dar corso al completamento del Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense si è purtroppo interrotto per un mero vizio di forma, puntualmente accertato dalla IV sezione del Consiglio di Stato nel 1996, con l'annullamento della procedura di esproprio di una rilevante parte dell'area portuale della Roma imperiale e della città di Portus.
      Crediamo sia giunto finalmente il momento di restituire alla comunità delle cittadine e dei cittadini del litorale romano la possibilità di godere pienamente delle testimonianze storiche delle proprie origini attraverso la realizzazione di un progetto importante e strategico per lo sviluppo sostenibile del litorale romano.
      Riteniamo sia doveroso per il Parlamento italiano recuperare finalmente al pieno godimento pubblico questo enorme patrimonio culturale attraverso specifici piani di intervento straordinario che coinvolgano, proprio in attuazione dell'articolo 9 della Costituzione, lo Stato e gli enti locali, cui la normativa vigente riconosce la competenza a valorizzare i beni culturali presenti nell'ambito territoriale di riferimento.
      A tale proposito già il consiglio comunale di Roma, nelle sedute del 20/21 dicembre 2001, e quello provinciale di Roma, nella seduta del 28 gennaio 2002, avevano approvato all'unanimità un apposito ordine del giorno volto ad impegnare il Ministero per i beni e le attività culturali a provvedere al rifinanziamento della legge n. 396 del 1990, recante interventi per Roma, capitale della Repubblica, al fine di consentire la piena attuazione dei programmi predisposti dai competenti organi della soprintendenza archeologica di Ostia per realizzare il grande Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense, attraverso le demanializzazioni e gli interventi infrastrutturali necessari.
 

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      La citata legge n. 396 del 1990, prevede, infatti, tra i propri obiettivi, all'articolo 1, comma 1, lettera b), la conservazione del patrimonio monumentale, archeologico e artistico e la creazione di parchi archeologici, nonché, all'articolo 1, comma 1, lettera c), la più efficace tutela dell'ambiente e del territorio, anche attraverso il risanamento del Tevere e del litorale.
      D'altro canto, l'articolo 8 del decreto legislativo n. 368 del 1998 prevede la possibilità di trasformare in soprintendenze dotate di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile le soprintendenze che hanno competenza sui complessi di beni distinti da eccezionale valore archeologico, storico, artistico o architettonico, anche mediante apposito decreto ministeriale, come stabilito dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 441 del 2000 e poi dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 173 del 2004. Intervento che, proprio in virtù delle norme citate, è stato disposto per quattro soprintendenze speciali.
      Per dar corso alla volontà di migliaia di cittadine e cittadini del litorale romano, alla volontà unanimemente espressa dagli enti locali competenti, ai sensi dell'articolo 152 del decreto legislativo n. 112 del 1998, per la valorizzazione dei beni culturali presenti nell'ambito territoriale di riferimento (si veda ora l'articolo 112 del codice di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004), nonché competenti, ai sensi dell'articolo 149, comma 5, del medesimo decreto legislativo n. 112 del 1998, a formulare proposte in merito all'esercizio delle funzioni di competenza statale di cui alle lettere a) ed e) del comma 3 del medesimo articolo 149, con specifico riferimento alla espropriazione di beni mobili ed immobili di interesse storico o artistico, si sceglie la strada della legge provvedimento.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.

      1. È istituito il Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense.
      2. Il Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense si articola in tre sistemi archeologici facenti perno su Ostia antica e comprendenti rispettivamente: Ficana, le saline, l'antico porto repubblicano; i porti di Claudio e Traiano, l'antica città di Portus, Isola Sacra; le ville costiere, gli insediamenti sulla via Severiana, in particolare Pianabella, Procoio, Castel Fusano, Castel Porziano, Capocotta.
      3. Alla soprintendenza archeologica di Ostia, competente sul complesso di beni di cui al comma 2, distinto da eccezionale valore archeologico, storico, artistico ed architettonico, è riconosciuta l'autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa e contabile.
      4. È disposto l'avvio della procedura necessaria all'inserimento del Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense nel patrimonio mondiale dell'UNESCO.
      5. Agli atti amministrativi necessari all'attuazione della presente legge provvede il Ministero per i beni e le attività culturali.

Art. 2.

      1. Per la realizzazione ed il completamento del Parco archeologico e monumentale del territorio Ostiense, il Ministero per i beni e le attività culturali procede agli interventi di espropriazione necessari, ai sensi delle disposizioni contenute nella parte seconda, titolo I, capo VII, del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

 

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      2. Alla soprintendenza archeologica di Ostia, in ottemperanza agli obiettivi di cui all'articolo 1, comma 1, lettere b) e c), della legge 15 dicembre 1990, n. 396, è concesso un contributo straordinario di 50 milioni di euro, finalizzato all'attuazione degli interventi strutturali necessari e alla realizzazione delle aree archeologiche di Porto e di Isola Sacra.


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