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PDL 3200

XV LEGISLATURA

CAMERA DEI DEPUTATI

   N. 3200



 

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PROPOSTA DI LEGGE

d'iniziativa dei deputati

VANNUCCI, BALDELLI, CERONI, CESINI, CICCIOLI, GIULIO CONTI, D'ULIZIA, FORLANI, GALEAZZI, GIOVANNELLI, LA MALFA, LION, LUSETTI, MADERLONI, MERLONI, MORRI, ANDREA RICCI

Istituzione del premio annuale «Arca dell'arte - Premio nazionale Rotondi ai salvatori dell'arte»

Presentata il 31 ottobre 2007


      

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Onorevoli Colleghi! - Pasquale Rotondi (Arpino 12 maggio 1909 - Roma 2 gennaio 1991) nel 1933 entra nell'Amministrazione delle belle arti presso la soprintendenza di Ancona, ove opera per tre anni, passando poi a dirigere la galleria Corsini a Roma. Nel periodo 1939-1949 è soprintendente ai beni artistici e storici delle Marche, vive e opera ad Urbino, dove insegna anche storia dell'arte all'università e presiede l'Istituto d'arte per l'illustrazione e la decorazione del libro. Sono gli anni che lo vedono impegnato a riordinare il Palazzo ducale e a salvare le opere d'arte durante la guerra 1940-1945; nel periodo 1949-1961, come soprintendente di Genova, contribuisce alla rinascita della città dalle distruzioni della guerra. Supera l'esame di libera docenza in storia dell'arte con Roberto Longhi dopo aver pubblicato i volumi sul Palazzo ducale di Urbino, seguiti dalla «Storia dell'arte italiana» (Vallecchi). Fu artefice della donazione allo Stato da parte dei marchesi Spinola del palazzo che diventerà sede della omonima Galleria nazionale. Continua a dedicarsi all'insegnamento presso l'università di Genova. Dal 1961 al 1973 dirige l'Istituto centrale del restauro a Roma. In questa veste è tra i protagonisti, a Firenze,
 

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del salvataggio del patrimonio d'arte della città, danneggiato dall'alluvione. Nel 1974, lasciata l'Amministrazione dello Stato, viene nominato dal Vaticano consulente per il restauro della Cappella sistina.
      La figura di Pasquale Rotondi si distinse per le sue altissime doti morali e per la sua assoluta abnegazione di funzionario statale, che rischiò di persona per compiere il proprio dovere di «custode dell'arte».
      Il professor Rotondi non solo svolse con encomiabile dedizione i propri doveri d'ufficio e di servitore dello Stato, ma pose in gioco la sua stessa incolumità agendo anche come grandissimo amante dell'arte. Al professor Rotondi fu affidato il compito di reperire e di allestire ricoveri di carattere nazionale e regionale per le opere d'arte mobili. Nei primi furono custoditi capolavori di tale importanza che la loro perdita avrebbe costituito un danno irrimediabile per l'umanità; nei secondi, invece, furono custodite le opere di importanza minore.
      Si elencano di seguito i ricoveri allestiti e gestiti dal professor Pasquale Rotondi:

          a) ricoveri nazionali:

              1) ricovero di Sassocorvaro, nella Rocca quattrocentesca (capolavoro militare dell'architetto senese Francesco di Giorgio Martini);

              2) ricovero di Carpegna (palazzo seicentesco dei principi Falconieri di Carpegna);

          b) ricoveri regionali: ricovero nel piano seminterrato del Palazzo ducale di Urbino.

      La Rocca di Sassocorvaro fu scelta tra numerose altre costruzioni dall'allora soprintendente Pasquale Rotondi perché ritenuta il «ricovero più sicuro per la naturale inespugnabilità del luogo e per la poderosa imponenza delle murature gigantesche».
      Il 6 giugno 1940, appena quattro giorni prima dell'entrata in guerra dell'Italia, da varie soprintendenze delle Marche e d'Italia arrivarono le prime opere d'arte. Per cinque anni, tre mesi e otto giorni la Rocca di Sassocorvaro fu nascondiglio di capolavori d'importanza universale come «La Tempesta» del Giorgione («forse il quadro più raro e suggestivo che possegga l'Italia» lo giudicava Rotondi); 13 opere di Tiziano; 17 opere del Tintoretto; 4 opere di Piero della Francesca e opere di Carlo Crivelli, di Lorenzo Lotto, di Raffaello, del Perugino, di Mantegna, del Veronese, di Rubens, di Tiepolo, del Canaletto e di altri famosi artisti.
      Tutte le opere custodite da Rotondi, circa 10.000, tornarono illese alle loro sedi alla fine del secondo conflitto mondiale.
      Questa importante opera di prevenzione, nata nell'intento di proteggere il patrimonio artistico nazionale dai pericoli delle bombe e delle devastazioni belliche, si rivelò particolarmente utile dopo l'8 settembre quando ci si dovette difendere dalle ruberie e dalle devastazioni dei tedeschi.
      Pertanto, il «premio Rotondi ai salvatori dell'arte» non poteva che essere intitolato allo scomparso soprintendente Pasquale Rotondi, massimo protagonista nazionale di azioni di salvataggio di opere d'arte. Il premio intende segnalare le figure che si sono contraddistinte nell'attività di salvare l'arte. Una giuria selezionata, costituita dai soprintendenti delle città da cui provenivano i capolavori salvati nella Rocca di Sassocorvaro e da uomini di cultura, tra cui Tonino Guerra, presieduta da Giovanna Rotondi Terminiello, fino al 1996 soprintendente ai beni artistici e storici della Liguria, assegna annualmente il premio Rotondi, organizzato su quattro livelli, regionale, nazionale, europeo e mondiale, oltre ai premi speciali. Nella cerimonia di consegna del premio, che si svolge nel mese di giugno di ogni anno, viene offerta ai vincitori una scultura ideata e realizzata appositamente per l'evento.
      Il premio Rotondi, giunto ormai alla undicesima edizione, ha assunto una rilevanza internazionale e costituisce un evento importantissimo per l'intero Montefeltro, che richiama sul territorio personalità di altissimo livello artistico e favorisce il flusso di turisti, attratti sia dalla

 

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giornata della premiazione che dal museo dei vincitori allestito al piano superiore della Rocca ubaldinesca a testimonianza della storia del premio e dei premiati e che si arricchisce di anno in anno con i pannelli dei nuovi vincitori.
      Ulteriore prestigio al premio viene dal decreto del Presidente della Repubblica 4 novembre 2005, con il quale è stata conferita la medaglia d'oro al merito civile alla memoria del professor Pasquale Rotondi per la sua attività di salvataggio di opere d'arte.
      Oggi la comunità montana del Montefeltro e il comune di Sassocorvaro, enti ideatori e organizzatori di tutte le edizioni del premio, non possono più fare fronte, da soli, alla gestione di un premio che ha assunto una rilevanza internazionale, e, di conseguenza, un vero e proprio patrimonio della cultura marchigiana e italiana corre il rischio di essere rapidamente depauperato.
      È giunta l'ora, Onorevoli colleghi, che il premio passi sotto l'egida del Ministero per i beni e le attività culturali, affinché assuma una valenza nazionale e internazionale e con questo dando certezza, programmazione e sviluppo ad una importantissima iniziativa che rende onore alla memoria del professor Rotondi, uno straordinario servitore dello Stato, e al tempo stesso premia coloro che a vario titolo e a vario livello si distinguono nell'attività di «salvare l'arte».
      Attraverso la fruttuosa collaborazione tra il Ministero per i beni e le attività culturali e gli enti locali si potrà avere, inoltre, una positiva ricaduta culturale ed economica sull'intero Montefeltro e l'Italia avrà un premio nazionale che guarda al mondo di cui andare orgogliosa.
 

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PROPOSTA DI LEGGE

Art. 1.
(Istituzione del premio Arca dell'arte).

      1. È istituito, a decorrere dall'anno 2008, il premio annuale «Arca dell'arte - Premio nazionale Rotondi ai salvatori dell'arte», di seguito denominato «Arca dell'arte», intitolato all'opera dello scomparso soprintendente ai beni artistici e storici delle Marche Pasquale Rotondi, protagonista nell'attività di salvataggio di opere d'arte, organizzato a livello regionale, nazionale, europeo e mondiale. Nell'ambito dell'Arca dell'arte è altresì prevista la consegna di premi speciali.
      2. L'Arca dell'arte ha le seguenti finalità:

          a) segnalare le figure che si sono contraddistinte nell'attività di salvataggio di opere d'arte a livello mondiale, europeo, nazionale e regionale;

          b) segnalare le figure che in campi particolari, quali la comunicazione e il mecenatismo, si sono distinte per particolari attività in favore dell'arte o della promozione dell'arte.

      3. Per l'organizzazione dell'Arca dell'arte è individuato quale ente responsabile il comune di Sassocorvaro, che agisce di concerto con i comuni di Carpegna e di Urbino e con la comunità montana del Montefeltro, sotto la vigilanza del Ministero per i beni e le attività culturali.
      4. I vincitori dell'Arca dell'arte sono selezionati dalla giuria di cui all'articolo 2 e sono premiati nella sede della Rocca ubaldinesca, situata nel comune di Sassocorvaro, con la consegna di una scultura appositamente ideata e realizzata.
      5. Iniziative ulteriori e collaterali all'Arca dell'arte e alla diffusione delle sue finalità sono organizzate nei comuni di Urbino e di Carpegna.

 

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Art. 2.
(Composizione della giuria).

      1. I vincitori dell'Arca dell'arte sono individuati e nominati da un'apposita giuria costituita da:

          a) un rappresentante della famiglia Rotondi;

          b) un rappresentante del comune di Sassocorvaro;

          c) un rappresentante del comune di Carpegna;

          d) un rappresentante del comune di Urbino;

          e) un rappresentante della comunità montana del Montefeltro;

          f) un rappresentante della provincia di Pesaro e Urbino;

          g) un rappresentante della regione Marche;

          h) il direttore della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Ministero per i beni e le attività culturali;

          i) i competenti soprintendenti delle città di Urbino, Venezia, Ancona e Roma;

          l) il Magnifico rettore dell'università di Urbino;

          m) un rappresentante dell'Accademia Raffaello di Urbino;

          n) due personalità individuate tra gli studiosi d'arte e gli esponenti della cultura italiana, nominate dal Ministro per i beni e le attività culturali.

      2. La presidenza della giuria spetta al rappresentante della famiglia Rotondi di cui al comma 1, lettera a). In caso di espressa rinuncia o d'impossibilità dei familiari, il presidente è eletto dalla giuria medesima fra i propri membri nelle forme e nei modi previsti dal regolamento di cui al comma 4.
      3. Il ruolo di coordinatore e segretario generale dell'Arca dell'arte è conferito annualmente,

 

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mediante incarico, a un professionista individuato dalle amministrazioni organizzatrici di cui all'articolo 1, comma 3.
      4. La giuria, entro tre mesi dalla data della sua costituzione, deve adottare un proprio regolamento, che preveda le scadenze per la selezione, la designazione e la cerimonia di assegnazione dell'Arca dell'arte, i modi e i tempi di presentazione delle candidature e delle autocandidature e ogni altro elemento utile ai fini dell'organizzazione del medesimo premio. Il regolamento è sottoposto, ai fini dell'approvazione, al parere del Ministro per i beni e le attività culturali, da rendere entro tre mesi dalla data di trasmissione del relativo schema. Decorso inutilmente tale termine, il parere si intende comunque favorevole.

Art. 3.
(Disposizioni finanziarie).

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in 100.000 euro annui a decorrere dall'anno 2008, si provvede mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per il medesimo anno dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2007-2009, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al Ministero per i beni e le attività culturali.
      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.


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