COMMISSIONE XIII
AGRICOLTURA

Resoconto stenografico

AUDIZIONE


Seduta di marted́ 17 ottobre 2006


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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE MARCO LION

La seduta comincia alle 14,20.

Sulla pubblicità dei lavori.

PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata, oltre che attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, anche mediante la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, sulla definizione delle modalità per l'estinzione dei debiti contributivi agricoli.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2 del regolamento, del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, sulla definizione delle modalità per l'estinzione dei debiti contributivi agricoli.
In merito al tema dell'audizione odierna, ricordo brevemente che, alla fine della scorsa settimana, pare sia stata definita la questione, da lungo tempo dibattuta, del recupero dei crediti contributivi, che era fonte di grave preoccupazione per un gran numero di imprese agricole. Alla luce della rilevanza della questione, ho ritenuto opportuno chiedere al ministro De Castro di informare la Commissione sugli esiti di tale vicenda.
Ringrazio il ministro per la sollecitudine con cui ha risposto alla mia richiesta e gli cedo subito la parola.

PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Onorevoli colleghi, preso atto delle richieste rivoltemi su questa tematica nel corso della precedente audizione, ho ritenuto opportuno, e di questo ringrazio il presidente Lion e tutti voi per avermene dato la possibilità, svolgere una breve informativa sulla soluzione prospettata per risolvere il problema della previdenza agricola.
Dico innanzitutto che l'iniziativa per giungere alla soluzione del problema inerente alla previdenza agricola è privata. Si tratta, infatti, di un'iniziativa privata di acquisto di crediti agricoli. Il gruppo Unicredito e il gruppo Deutsche Bank, in qualità di acquirenti, e la SCCI spa (società di cartolarizzazione dei crediti INPS), in qualità di venditrice, hanno stipulato un accordo preliminare di acquisto dei crediti agricoli cartolarizzati nel corso degli anni che, come è noto, sono stati definiti in maniera completa al 31 dicembre 2004. I crediti acquistati saranno ristrutturati secondo le indicazioni che ora passo ad illustrare.
Gli obiettivi dell'operazione erano sostanzialmente tre. In primo luogo, la chiusura dei procedimenti di riscossione coattiva attualmente in corso per i debitori che aderiscono al piano di ristrutturazione. Conseguentemente, tutte le problematiche relative alle cause pendenti tra agricoltori ed INPS, e quant'altro, cessano nel momento in cui si aderisce al piano di ristrutturazione. In secondo luogo, la possibilità per i debitori di scegliere le modalità di rimborso del debito maggiormente rispondenti alle proprie esigenze. I debitori aderenti, infatti, potranno estinguere il proprio debito anche attraverso una dilazione di pagamento, ovvero pagando subito una cifra a saldo e a stralcio.


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Ciò, ovviamente, comporterà un alleggerimento degli oneri di gestione per l'INPS. In terzo luogo, le associazioni di categoria sono chiamate a svolgere un ruolo di raccordo con i debitori ceduti. Le associazioni di categoria, lo sottolineo, tutte e quattro (Confagricoltura, Coldiretti, CIA, Copagri), hanno preventivamente firmato un accordo con il gruppo delle banche sopra menzionate, Unicredito e Deutsche Bank, che hanno avviato questa operazione. Si tratta di un consorzio di banche aperto, per cui altri istituti di credito si sono già fatti avanti per intervenire insieme ad Unicredito e a Deutsche Bank; ciò significa, quindi, che altre banche parteciperanno all'operazione.
La proposta ha carattere privato ed è stata direttamente indirizzata alla società-veicolo. Delineo brevemente la struttura dell'operazione. L'operazione sarà strutturata secondo i seguenti passaggi.
Acquisto. L'acquisto ha ad oggetto il portafoglio di crediti agricoli attualmente in essere di proprietà della SCCI spa. Successivamente all'acquisto, le banche procederanno alla ristrutturazione dei crediti, in collaborazione con le associazioni di categoria. Sia la fase di acquisto dei crediti sia l'attività di ristrutturazione saranno svolte in un'ottica di creazione di valore, grazie anche alla capacità delle banche di concludere accordi transattivi con debitori ceduti, permettendo anche il riscadenziamento del debito (ciò è importante per non escludere nessuno dall'operazione di ristrutturazione del debito). La percentuale di abbattimento - punto focale - della posizione debitoria, inclusa di interessi e di altri oneri, sarà funzione del livello di partecipazione, con un ammontare tanto più elevato quanto maggiore sarà la partecipazione degli agricoltori, e potrà arrivare sino al 78 per cento dell'ammontare del debito. Ad esempio, nel caso in cui l'ammontare dei crediti ammessi alla ristrutturazione risultasse superiore al 60 per cento del totale dei crediti, la percentuale da pagare a saldo e a stralcio sarebbe pari a circa il 24 per cento della somma complessiva, scendendo al 22 per cento in corrispondenza di ammontari più elevati corrispondenti a percentuali di adesione del 70 per cento del totale dei crediti al 31 luglio. Ciò spiega perché le associazioni di categoria stiano premendo per aumentare, quanto più possibile, la percentuale di adesione. Lo sconto, complessivamente, varierà dal 70 al 78 per cento, in funzione dell'adesione. Resta chiaro che tale sconto non andrà mai oltre tali percentuali.
La struttura dell'operazione. Il riscadenziamento del debito sarà effettuato in un arco temporale di dieci anni, dietro presentazione di adeguata fideiussione bancaria, fornita da qualsiasi banca italiana. I dettagli e le modalità specifiche per la partecipazione alla ristrutturazione saranno diffusi in collaborazione con le principali associazioni di categoria nel corso della settimana prossima e prevederanno una fase di pre-adesione, che si prevede venga conclusa entro il 10 novembre; immediatamente dopo, inizierà la fase di adesione vera e propria. Le posizioni debitorie che non verranno ristrutturate per mancanza di adesione continueranno ad essere gestite direttamente dalla SCCI spa attraverso l'INPS; le banche eserciteranno comunque un'attività di monitoraggio e di gestione del recupero attraverso UGC Banca spa. È chiaro, quindi, che chi non aderirà rimarrà nella situazione attuale. Ecco perché è interesse delle associazioni di categoria e di tutti gli attori di questa operazione che la percentuale di adesione alla ristrutturazione sia la più ampia possibile.
Il ruolo delle associazioni. La presentazione dell'offerta alla SCCI spa da parte delle banche è stata preceduta dalla stipula di un accordo di collaborazione con la Coldiretti, la Confagricoltura, la CIA e Copagri. Il lavoro delle associazioni di categoria è diretto a fornire, in primo luogo, ai propri associati chiarimenti sulle condizioni e sulle modalità di adesione al piano di ristrutturazione. Tali chiarimenti saranno anche diffusi attraverso una campagna di informazione, il più possibile capillare, sia da parte delle associazioni di categoria sia da parte delle stesse banche che partecipano all'operazione. In secondo


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luogo, a massimizzare i benefici dell'operazione per i propri associati. In terzo luogo, a fungere da punto di contatto con i debitori ceduti, anche attraverso la distribuzione della documentazione e della raccolta delle adesioni.
Questo è l'appunto che avevo predisposto per illustrare in maniera precisa l'operazione. Ricordo, nuovamente, che tutta l'operazione è stata condotta in maniera privata. Si tratta di un'operazione di tipo privato, al di fuori della pubblica amministrazione. Non vi è stato alcun intervento da parte del Governo, né da parte del Parlamento. Una volta raggiunto l'accordo tra la società di cartolarizzazione e le banche, l'operazione sarà avviata. A quel punto, evidentemente, noi potremo intervenire sia per rendere il più facile possibile il processo di adesione per alcuni agricoltori, che possono avere aderito nelle more a quel piano di rateizzazione, che era stato già avviato, sia per risolvere problemi fideiussori laddove sarà necessario, in modo da evitare alle imprese di trovarsi nella situazione di non avere più risorse a disposizione per svolgere l'attività ordinaria. Pertanto, ci sarà un impegno anche da parte nostra, e ciò lo si potrà fare nel momento in cui l'operazione verrà avviata, per fare in modo che essa si possa svolgere nella maniera migliore possibile.
Era questo ciò che vi volevo comunicare. Naturalmente, come avevo già accennato nel corso della precedente audizione, tutta l'operazione di recupero crediti e tutti i rischi inerenti alle procedure che si stavano ponendo in atto allo scadere del 15 ottobre sono cessati venerdì pomeriggio, all'atto dell'accettazione da parte della società veicolo dell'offerta delle banche. Adesso, avremo grosso modo tre mesi di tempo - questo è il tempo stimato - per dare diffusione, la più ampia possibile, al programma di ristrutturazione, con l'ovvio coinvolgimento diretto delle organizzazioni.
Spero che con tale operazione possiamo davvero voltare pagina e chiudere una vicenda vecchia ed annosa, che ha interessato più Governi, parlamentari e organizzazioni.

PRESIDENTE. Ringrazio il ministro per la sua comunicazione. Si tratta di una buona notizia rispetto ad un problema annoso e difficile, che credo potrà finalmente giungere a soluzione.
Ringrazio il ministro anche perché ha voluto cortesemente informare la Commissione sulla problematica in questione prima di tenere su questa materia un'apposita conferenza stampa, consentendo in tal modo che il rapporto tra il ministero che egli rappresenta e il Parlamento possa continuare a svolgersi in maniera proficua.
Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per chiedere chiarimenti al ministro.

LUCIANO D'ULIZIA. Signor ministro, ritengo di interpretare - almeno spero - il pensiero di tutti i componenti della Commissione nel ringraziarla per il lavoro svolto. Un lavoro determinante al fine di trovare una soluzione a questo annoso problema.
So bene quanto fermento esista nelle aziende agricole italiane rispetto a tale questione. Bene, quindi, ha fatto il Governo ad adoperarsi in ogni modo per trovare una soluzione che a me pare effettivamente conveniente, compatibile ed anche intelligente.
Signor ministro, noi del gruppo dell'Italia dei Valori la ringraziamo. Crediamo che l'operazione che lei ha appena illustrato sia compatibile con lo stato della nostra economia agricola. Uno stato, lo ricordo, preoccupante, perché veniamo da un periodo di forte perdita di competitività del settore agricolo. Il PIL agricolo, lo ricordo, ha subito un decremento nel 2005 di circa 5 punti percentuali e il primo semestre del 2006 ha fatto registrare un'ulteriore perdita. La strada è, quindi, tutta in salita. Tuttavia, ritengo che con l'aiuto di tutti, Governo e Parlamento, la nostra agricoltura potrà avere un grande avvenire.
In conclusione, signor ministro, la ringrazio nuovamente per quanto ha fatto e sta facendo per l'agricoltura italiana.

GIUSEPPE RUVOLO. Signor ministro, la ringrazio per la sensibilità che ha mostrato


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nel presentarsi in Commissione a riferire sulla questione della definizione delle modalità per l'estinzione dei debiti contributivi agricoli. Una vicenda, a mio avviso, forse un po' troppo enfatizzata rispetto al risultato finale ottenuto. Ritengo, infatti, che quella di oggi non sia una giornata storica. Assolutamente no. Anzi, quella odierna è una giornata che chiude e mette una croce sull'agricoltura italiana.
Dico ciò perché quanto era stato prodotto dalla famosa legge n. 81 del 2006, insieme al meccanismo che voi avete messo in moto, dà il colpo finale alla nostra agricoltura. La legge citata aveva fatto un certo percorso, che era quello di escludere le sanzioni a carico degli agricoltori e delle imprese agricole. Oggi, invece, ci viene presentata una proposta che, pur rispettando le richieste delle associazioni di categoria che hanno voluto collaborare all'iniziativa, non è assolutamente adeguata al tempo in cui viviamo.
Dico ciò facendo riferimento ad alcuni aspetti...Se il ministro, però, non mi ascolta, io sto zitto e lascio che il ministro faccia quello che vuole! Stavo tentando di fare un ragionamento un po' lungo, perché il percorso è trentennale. Comunque, mi rimetto alla volontà del ministro, preannunciando che in sede di esame del disegno di legge finanziaria discuteremo anche di tale questione.

PAOLO DE CASTRO, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Voglio fare una precisazione. Lo sconto è comprensivo di tutto. Ad esempio, un agricoltore che ha un debito di 100 pagherà 20 o al massimo 25 o 26. Lo sconto va dal 70 al 78 per cento dell'intero importo.

GIUSEPPE RUVOLO. Signor ministro, se avessi avuto la possibilità di concludere il mio intervento, sarei giunto a questo tipo di ragionamento!

PRESIDENTE. Colleghi, il ministro deve lasciarci perché ha un altro impegno. Lo ringrazio nuovamente e dichiaro conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 14,40.