VIII Commissione - Resoconto di marted́ 13 giugno 2006


Pag. 23


SEDE REFERENTE

Martedì 13 giugno 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 10.30.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
C. 17 Realacci, C. 39 Boato, C. 51 Paolo Russo, C. 397 Foti, C. 472 Pezzella.

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia l'esame.

Ermete REALACCI, presidente, avverte preliminarmente che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato, nella riunione del 7 giugno 2006, sull'opportunità di organizzare l'esame in Commissione dei progetti di legge abbinati in titolo, in modo che esso si concluda entro la giornata di domani. Segnala, infatti, che i provvedimenti sono stati inseriti nel calendario dei lavori dell'Assemblea nella settimana a decorrere dal 26 giugno 2006. Ricorda, inoltre, che, nell'ambito della riunione dell'ufficio di presidenza del 7 giugno scorso, si è convenuto che il termine per la presentazione di emendamenti al testo base, che verrà adottato nella odierna seduta, sia fissato per le ore 14 di oggi.

Franco STRADELLA (FI), relatore, osserva preliminarmente che le proposte di legge in esame hanno come finalità l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle


Pag. 24

attività illecite ad esso connesse, con l'eccezione della proposta di legge n. 472, che prevede l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sull'emergenza nel settore dei rifiuti limitata esclusivamente alla Regione Campania. Al riguardo, ricorda che una commissione bicamerale su tali tematiche ha operato già dalla XIII legislatura, mentre nella XII legislatura era stata istituita, dalla sola Camera dei deputati, una commissione monocamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse, con deliberazione dell'Assemblea del 20 giugno 1995. In particolare, fa presente che, nella precedente legislatura, la ricostituzione della Commissione era stata disposta dalla legge 31 ottobre 2001, n. 399. Essa, in continuità con la precedente legge istitutiva (legge 10 aprile 1997, n. 97), aveva attribuito alla Commissione di inchiesta il compito di svolgere indagini sul ciclo dei rifiuti, sulle organizzazioni che lo gestiscono, sul ruolo svolto dalla criminalità organizzata - e, quindi, individuare le connessioni tra le attività illecite nel settore dei rifiuti ed altre attività economiche, con particolare riguardo al traffico dei rifiuti tra le diverse regioni del paese e verso altre nazioni - nonché verificare l'attuazione delle normative vigenti e i comportamenti della pubblica amministrazione centrale e periferica, in particolare le modalità di gestione dei servizi di smaltimento dei rifiuti da parte degli enti locali e i relativi sistemi di affidamento. Segnala che, rispetto alla precedente legge istitutiva, la legge del 2001 prevedeva, inoltre, la possibilità per la Commissione di inchiesta di sollecitare il recepimento di disposizioni contenute nelle direttive comunitarie e in trattati o accordi internazionali non ancora ratificati dall'Italia.
Rileva, quindi, che, tra le proposte di legge che nella corrente legislatura sono giunte all'esame della VIII Commissione, le sole proposte di legge n. 17, di iniziativa del deputato Realacci, e n. 397, di iniziativa del deputato Foti, riproducono pressoché integralmente il testo dell'ultima legge istitutiva della Commissione di inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Altre due proposte, infatti, estendono la portata dell'inchiesta all'inquinamento determinato dai rifiuti sulle acque interne sia superficiali sia sotterranee (proposta di legge n. 51), ovvero stabiliscono che la Commissione concluda i propri lavori entro due anni dalla data della sua costituzione (proposta di legge n. 39), al contrario delle altre proposte di legge, che prevedono che la durata coincida con quella della legislatura.
Per quanto riguarda i compiti specificamente attribuiti alla Commissione di inchiesta, sottolinea, inoltre, che l'elencazione contenuta nelle proposte di legge n. 17 e n. 397 riproduce nella sostanza le corrispondenti disposizioni della legge n. 399 del 2001. Per converso, la proposta di legge n. 39 omette la parte relativa al compito di sollecitare il recepimento di normative previste in direttive comunitarie non introdotte nell'ordinamento e in trattati o accordi internazionali non ancora ratificati dall'Italia, nonché la parte relativa all'obbligo annuale di riferire alle Camere. A sua volta, l'articolo 1, comma 1, della proposta di legge n. 51 prevede lo svolgimento, da parte della Commissione, di ulteriori compiti connessi alla maggiore ampiezza dell'oggetto dell'inchiesta. Infine, come rilevato in precedenza, osserva che, in relazione al più circoscritto oggetto dell'inchiesta, l'articolo 1, comma 1, della proposta di legge n. 472 attribuisce alla Commissione compiti specificamente connessi all'emergenza rifiuti in Campania.
Sottolinea, altresì, che tutte le proposte di legge disciplinano la composizione della Commissione con norme identiche (tutte contenute nell'articolo 2), che riproducono il testo dell'articolo 2 della legge 399 del 2001. Per tali motivi, si prevede che la Commissione sia composta da venti senatori e da venti deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un


Pag. 25

ramo del Parlamento, e che essa elegga, nella prima seduta, il presidente, due vicepresidenti e due segretari.
Con generale riferimento ai poteri della Commissione, fa presente che le proposte di legge nn. 17, 39, 397 e 472 - con disposizioni di identico tenore - prevedono che la Commissione proceda alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e limitazioni dell'autorità giudiziaria. Con più specifico riguardo al profilo delle testimonianze davanti alla Commissione, rileva che le proposte di legge nn. 17, 397 e 472 dispongono l'applicazione delle disposizioni previste dagli articoli da 366 a 384 del codice penale, esplicitando in tal modo l'operatività dell'intero Capo I del Titolo III del Libro II del codice penale - relativo ai delitti contro l'attività giudiziaria - con l'esclusione delle fattispecie di reato contemplate dagli articoli da 361 a 365, evidentemente non applicabili alle testimonianze innanzi alle Commissioni di inchiesta (omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, di un incaricato di pubblico servizio, del cittadino e omissione di referto).
Per quanto concerne, infine, l'obbligo del segreto, segnala che le proposte di legge nn. 17, 39 e 51 lo riferiscono agli atti e ai documenti di cui all'articolo 4, comma 2, ovvero agli atti che la Commissione stabilisca non debbano essere divulgati, nonché in ogni caso agli atti e ai documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari, mentre le proposte di legge nn. 397 e 472, oltre che a tale categoria di atti, fanno esplicito riferimento anche agli atti e documenti di cui all'articolo 4, comma 1, secondo periodo, ovvero agli atti acquisiti dall'autorità giudiziaria, rispetto ai quali viene comunque garantito il mantenimento del regime di segretezza. Ricorda che la precedente legge istitutiva faceva esclusivo riferimento agli atti e ai documenti di cui all'articolo 4, comma 2.
Nel valutare positivamente il contenuto dei provvedimenti all'esame della Commissione, reputa dunque opportuno proporre - anche alla luce della maggiore aderenza alla precedente legge istitutiva e della data di presentazione - l'adozione come testo base per il seguito dell'esame in sede referente della proposta di legge n. 17, restando chiaramente inteso che tale orientamento non comporta una preclusione sul merito delle restanti proposte di legge presentate. Allo stesso tempo, preannuncia che sarà opportuno valutare, nella successiva fase di esame degli emendamenti, l'esigenza di introdurre due specifiche proposte modificative al provvedimento, legate - per un verso - all'esigenza di definire i criteri per la determinazione del budget per il funzionamento della Commissione d'inchiesta, e - per altro verso - all'opportunità di garantire la tutela dei terzi nei procedimenti e negli atti posti in essere dalla Commissione, soprattutto quando essa esercita poteri propri del potere giudiziario.
In conclusione, si riserva di svolgere eventuali considerazioni integrative nel seguito del dibattito, confermando sin d'ora la volontà di giungere rapidamente alla definizione di un testo condiviso, per la sua sollecita approvazione da parte dell'Assemblea.

Il sottosegretario Gianni PIATTI condivide quanto rilevato dal relatore, attesa l'importanza delle finalità perseguite dalla Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e l'indiscutibile utilità della documentazione prodotta e dei dati raccolti nella sua passata attività. Concorda, inoltre, con l'orientamento espresso dal relatore a proposito della preferenza per l'adozione della proposta di legge n. 17 quale testo base per il seguito dell'esame.

Angelo PICANO (Pop-Udeur) rileva l'opportunità che non si verifichino sovrapposizioni tra gli ambiti di competenza della Commissione bicamerale in esame e la cosiddetta Commissione bicamerale «antimafia».

Ermete REALACCI, presidente, sottolinea che qualunque rischio di sovrapposizioni tra le attività delle due Commissioni parlamentari di inchiesta, pur esistente allo stato potenziale, è di fatto scongiurato,


Pag. 26

anche per la circostanza che le stesse Commissioni hanno operato in maniera soddisfacente nelle passate legislature.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), nell'esprimere apprezzamento per le finalità perseguite dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, esprime un orientamento di maggior favore per la proposta di legge n. 39, di iniziativa del deputato Boato, che reca anche disposizioni innovative rispetto alla precedente legge istitutiva della Commissione. In tal senso, rileva come tali disposizioni potrebbero anche confluire in un testo unificato, considerato che i progetti di legge nn. 17 e 39 risultano perfettamente compatibili. In ogni caso, qualora non fosse possibile procedere alla stesura di un testo unificato, si riserva di predisporre apposite proposte emendative alla proposta di legge che sarà adottata come testo base, eventualmente per il seguito dell'esame in Assemblea.

Ermete REALACCI, presidente, rileva che i tempi di esame a disposizione della Commissione propendono, in questa fase, per l'adozione di un testo base; resta ferma ovviamente la possibilità di presentare emendamenti al testo base, al fine di far confluire in esso le disposizioni contenute nelle altre proposte di legge.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) rileva l'opportunità di modificare il titolo della proposta di legge n. 17, al fine di meglio precisare l'oggetto dell'attività della Commissione bicamerale di inchiesta, facendo sì che detta Commissione svolga attività di inchiesta sulle sole attività illecite nel ciclo dei rifiuti.

Ermete REALACCI, presidente, preso atto della modifica testé prospettata, ricorda che sarà possibile presentare emendamenti fino alle ore 14 di oggi.
Dichiara, quindi, concluso l'esame preliminare.

Franco STRADELLA (FI), relatore, ribadisce l'intenzione di proporre l'adozione della proposta di legge n. 17 come testo base per il seguito dell'esame in sede referente.

Il sottosegretario Gianni PIATTI si riserva di intervenire nel corso dell'esame degli emendamenti che potranno essere presentati.

Ermete REALACCI, presidente, propone, pertanto, di adottare come testo base per il seguito dell'esame in sede referente, secondo quanto prospettato dal relatore, il testo della proposta di legge n. 17.

La Commissione delibera di adottare come testo base per il seguito dell'esame in sede referente il testo della proposta di legge n. 17.

Ermete REALACCI, presidente, ricorda nuovamente che il termine per la presentazione di emendamenti al testo della proposta di legge n. 17 è fissato per le ore 14 di oggi.
Rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana.

La seduta termina alle 10.55.

AUDIZIONI

Martedì 13 giugno 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Intervengono il ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, il viceministro delle infrastrutture, Angelo Capodicasa, ed i sottosegretari di Stato per le infrastrutture, Tommaso Casillo e Luigi Meduri.

La seduta comincia alle 11.

Audizione del Ministro delle infrastrutture, Antonio Di Pietro, sullo sviluppo degli investimenti infrastrutturali nel settore autostradale e sulle prospettive di gestione della rete viaria alla luce delle recenti vicende organizzative relative alla società Autostrade.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

Ermete REALACCI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori è assicurata,


Pag. 27

oltre che mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso, anche tramite la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Introduce quindi i temi dell'audizione.

Il Ministro Antonio DI PIETRO svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

Tommaso FOTI (AN) rileva preliminarmente l'opportunità di acquisire la documentazione richiamata nel corso della relazione del Ministro.

Ermete REALACCI, presidente, assicura che si attiverà per l'acquisizione della predetta documentazione, affinché questa venga messa a disposizione della Commissione.

Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Tino IANNUZZI (Ulivo), Franco STRADELLA (FI), Paolo CACCIARI (RC-SE), Angelo PICANO (Pop-Udeur), Tommaso FOTI (AN), Grazia FRANCESCATO (Verdi), Francesco NUCARA (Misto), Maurizio Enzo LUPI (FI), Raffaella MARIANI (Ulivo) e, a più riprese, Ermete REALACCI, presidente.

Il Ministro Antonio DI PIETRO fornisce, quindi, ulteriori precisazioni.

Ermete REALACCI, presidente, ringrazia il Ministro e dichiara conclusa l'audizione.

La seduta termina alle 12.50.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE REFERENTE

Martedì 13 giugno 2006. - Presidenza del presidente Ermete REALACCI. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio, Gianni Piatti.

La seduta comincia alle 15.35.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti.
C. 17 Realacci, C. 39 Boato, C. 51 Paolo Russo, C. 397 Foti, C. 472 Pezzella.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, iniziato nella odierna seduta antimeridiana.

Ermete REALACCI, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti alla proposta di legge n. 17, adottata come testo base per il seguito dell'esame in sede referente (vedi allegato).

Franco STRADELLA (FI), relatore, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Misiti 1.1 e Giuditta 1.2, esprimendo altrimenti parere contrario; raccomanda, quindi, l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 3.01 e del suo emendamento 6.1.

Il sottosegretario Gianni PIATTI esprime parere conforme a quello del relatore.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) illustra il suo emendamento 1.1, sottolineando l'opportunità di apportare una modifica all'oggetto di attività della Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, al fine di non sottrarre alla Commissione ambiente competenze ad essa legittimamente attribuite in tema di rifiuti. Ritiene, infatti, evidente che l'inchiesta parlamentare debba limitarsi agli aspetti di illiceità che interessano il settore, lasciando alle Commissioni permanenti le competenze ordinarie in materia di ciclo dei rifiuti.

Franco STRADELLA (FI), relatore, ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento Misiti 1.1, che potrebbe essere ripresentato in occasione dell'esame in Assemblea, consentendo in tal modo un maggiore approfondimento


Pag. 28

sulle questioni da esso sollevate. A suo avviso, infatti, la soluzione ipotizzata dal deputato Misiti rischierebbe di sottrarre alla Commissione parlamentare d'inchiesta talune funzioni da essa finora esercitate, con particolare riferimento, per un verso, ai commissariamenti straordinari e, per l'altro, alla sollecitazione al recepimento della normativa comunitaria.

Ermete REALACCI, presidente, ritiene condivisibile l'invito al ritiro dell'emendamento Misiti 1.1 formulato dal relatore, atteso che un maggiore approfondimento consentirebbe di individuare una formulazione che contemperi, da un lato, l'esigenza di rispettare le attribuzioni della Commissione ambiente in tema di rifiuti e, dall'altro, la necessità che la Commissione bicamerale d'inchiesta continui a operare in un settore di attività molto delicato.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) ritiene che la formulazione del suo emendamento 1.1 rappresenti una soluzione adeguata, pur nel rispetto delle esigenze testé rappresentate dal presidente.

Grazia FRANCESCATO (Verdi), pur comprendendo la logica sottesa all'emendamento Misiti 1.1, che intende riportare in un alveo di «normalità» le funzioni parlamentari in tema di rifiuti, avverte che la sua formulazione rischia di delimitare in maniera restrittiva l'ambito di competenza della Commissione bicamerale d'inchiesta. Per tale ragione, giudica preferibile che su queste tematiche si svolga una riflessione supplementare in occasione dell'esame in Assemblea.

Franco STRADELLA (FI), relatore, rileva che l'approvazione di un emendamento volto al ridimensionamento dell'attività della Commissione bicamerale d'inchiesta, peraltro, non potrebbe non incidere sul limite di spesa definito nel suo successivo emendamento 6.1, limite di spesa che è stato quantificato sulla base dell'attività svolta dalla Commissione nella precedente legislatura.

Fulvia BANDOLI (Ulivo), pur comprendendo le preoccupazioni espresse dal deputato Misiti a proposito di una questione effettivamente esistente, teme che l'approvazione dell'emendamento Misiti 1.1 fornisca una interpretazione restrittiva in ordine alle competenze della Commissione d'inchiesta, ridimensionandone di fatto il ruolo.

Angelo Maria Rosario LOMAGLIO (Ulivo) fa presente che la Commissione parlamentare d'inchiesta è chiamata allo svolgimento di funzioni importanti in ordine alle irregolarità nel ciclo dei rifiuti. Considerato che il confine tra le irregolarità e gli illeciti è molto labile, c'è il rischio che talune fattispecie sfuggano all'esame della Commissione bicamerale d'inchiesta in conseguenza di una eventuale restrizione degli ambiti di competenza della medesima Commissione.

Ermete REALACCI, presidente, alla luce degli interventi svolti, ritiene che nel corso dell'esame in Assemblea si possano effettuare le dovute valutazioni, anche al fine di individuare una possibile formulazione che tenga conto delle questioni e delle esigenze sollevate nel corso del dibattito.

Aurelio Salvatore MISITI (IdV) ritira il suo emendamento 1.1, in considerazione della possibilità di affrontare ulteriori approfondimenti in occasione dell'esame in Assemblea.

Franco STRADELLA (FI), relatore, precisa che l'invito al ritiro dell'emendamento Giuditta 2.1 è motivato dal fatto che tale emendamento è finalizzato ad attribuire alla Commissione bicamerale d'inchiesta competenze che, di fatto, sono già incluse nella proposta di legge in esame.

Angelo PICANO (Pop-Udeur), dichiara di sottoscrivere l'emendamento Giuditta 2.1, che ritira ai fini di una sua ripresentazione in Assemblea.

Franco STRADELLA (FI), relatore, raccomanda alla Commissione l'approvazione


Pag. 29

del suo articolo aggiuntivo 3.01, in quanto volto a individuare una soluzione al problema delle intercettazioni telefoniche e, più in generale, ai provvedimenti incidenti sui diritti di libertà costituzionalmente garantititi.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 3.01 del relatore.

Ermete REALACCI, presidente, intervenendo sull'emendamento 6.1 del relatore, sottolinea che l'individuazione di un limite di spesa per il funzionamento della Commissione bicamerale di inchiesta consentirà di razionalizzare lo svolgimento dell'attività della Commissione medesima. Tale soluzione è particolarmente opportuna, alla luce altresì del fatto che talune commissioni bicamerali di inchiesta hanno sostenuto ingenti spese nelle passate legislature. Fa presente, peraltro, che anche la I Commissione (Affari costituzionali) dovrebbe orientarsi verso un'analoga soluzione, con riguardo all'istituzione della cosiddetta Commissione bicamerale «antimafia».

Angelo PICANO (Pop-Udeur) rileva l'opportunità di definire nel testo del provvedimento le regole di funzionamento della Commissione, alle quali collegare le relative spese.

Ermete REALACCI, presidente, precisa che la definizione di tali regole potrà essere oggetto del regolamento interno di cui si doterà la Commissione bicamerale d'inchiesta nel prosieguo della sua attività, secondo quanto previsto dall'articolo 6, comma 1, della proposta di legge in esame.

La Commissione approva l'emendamento 6.1 del relatore.

Ermete REALACCI, presidente, comunica che il testo del provvedimento, come risultante sulla base degli emendamenti approvati, sarà subito trasmesso alle competenti Commissioni per i prescritti pareri, che dovrebbero essere espressi entro la giornata di domani.
Propone, altresì, che la Commissione richieda, ai sensi dell'articolo 73, comma 1, del Regolamento, l'assenso del Presidente della Camera affinché il testo del provvedimento sia trasmesso anche alla V Commissione (Bilancio), considerato il tenore dell'emendamento testé approvato, concernente il limite di spesa per il funzionamento della Commissione di inchiesta.

La Commissione concorda.

Ermete REALACCI, presidente, rinvia, dunque, il seguito dell'esame alla seduta di domani.

La seduta termina alle 15.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 13 giugno 2006.

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.55 alle 16.10.