Martedì 11 luglio 2006. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI.
La seduta comincia alle 10.30.
Decreto-legge 181/06: Riordino delle attribuzioni dei Ministeri.
C. 1287 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione - Parere favorevole).
La Commissione inizia l'esame del provvedimento.
Laura FINCATO (Ulivo), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere alla I Commissione Affari costituzionali sul disegno di legge C. 1287, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto - legge n. 181 del 2006, recante disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri.
Il decreto-legge, che si compone di due articoli, si è arricchito, nel corso dell'esame al Senato, a seguito dell'approvazione di un emendamento del Governo sul quale è stata posta la questione di fiducia, di contenuti ulteriori rispetto al testo originario del provvedimento.
Il provvedimento modifica per più aspetti l'organizzazione del Governo stabilita dal decreto legislativo n. 300 del 1999, innanzitutto incidendo sull'articolazione dei Ministeri, il cui numero risulta ampliato da 14 a 18, ai quali devono aggiungersi i Ministri senza portafoglio, le cui strutture sono incardinate presso la Presidenza del Consiglio. Le modifiche attengono altresì al riparto di competenze tra i Ministeri, e tra la Presidenza del Consiglio e i Ministeri stessi, con un significativo passaggio di competenze in favore della Presidenza del Consiglio, accompagnato peraltro da alcune riattribuzioni di competenze da questa a singoli Ministeri.
La redistribuzione delle competenze in parte è consequenziale alla scelta stessa di creare nuovi ministeri, in parte appare innovativa anche per altri profili, rispetto al quadro delineato dalla riforma del 1999, come modificata all'inizio della XIV legislatura dal decreto - legge n. 217 del 2001.
In particolare vengono istituiti il Ministero dello sviluppo economico - che sostituisce il Ministero delle attività produttive - e il Ministero del commercio internazionale, al quale sono assegnate le funzioni in materia di commercio con l'estero, in precedenza attribuite al Ministero delle attività produttive.
Sono inoltre nuovamente distinte le competenze in materia di infrastrutture e di trasporti, con la creazione di due distinti Ministeri in sostituzione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sono attribuite al nuovo Ministero della solidarietà sociale le funzioni precedentemente intestate al Ministero del lavoro e delle politiche sociali in materia di politiche sociali, di lavoratori extracomunitari, nonché quelle concernenti le politiche antidroga e il Servizio civile nazionale, oggi attribuite alla Presidenza del Consiglio, mentre le funzioni in materia di istruzione, università e ricerca sono ripartite tra Ministero della pubblica istruzione e Ministero dell'università e della ricerca.
Il provvedimento contempla ulteriori misure di redistribuzione di funzioni tra Ministeri o tra Ministeri e Presidenza del Consiglio, che tuttavia non determinano la creazione di nuovi ministeri. Tra queste ricorda, in particolare: l'attribuzione di nuove competenze al Ministero delle politiche agricole e forestali, tra cui quelle sui generi alimentari trasformati industrialmente (già del Ministero delle attività produttive), con la conseguente ridenominazione del Ministero in Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
È inoltre previsto il trasferimento al Ministero dello sviluppo economico delle funzioni in materia di politiche di coesione, originariamente proprie del Ministero dell'economia, e quindi attribuite al Presidente del Consiglio dei ministri - o ad un ministro da lui delegato - dal decreto - legge n. 63 del 2005, nonché il trasferimento al Ministero degli affari esteri delle funzioni in materia di politiche per gli italiani nel mondo, già attribuite alla Presidenza del Consiglio.
Il provvedimento dispone altresì l'attribuzione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri delle competenze in materia di sport; indirizzo e coordinamento in materia di politiche giovanili; indirizzo e coordinamento in materia di politiche per la famiglia, nonché interventi per il sostegno alla famiglia; vigilanza sull'Agenzia dei segretari comunali e provinciali, nonché sulla Scuola superiore per la formazione e la specializzazione dei dirigenti della pubblica amministrazione locale; iniziativa legislativa in materia di allocazione delle funzioni fondamentali di comuni, province e città metropolitane di cui all'articolo 117, secondo comma, lettera p), della Costituzione; promozione e coordinamento relativamente all'attuazione dell'articolo 118, primo e secondo comma, della Costituzione (i quali definiscono i criteri per l'attribuzione delle competenze amministrative ai diversi livelli territoriali di governo, in particolare in base al principio di sussidiarietà).
Mentre le prime tre aree di competenza sono attualmente proprie del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, le altre afferiscono ad un ambito d'intervento, quello sugli enti locali, prevalentemente riconducibile alle competenze del Ministero dell'interno.
Con specifico riferimento alla materia del turismo, le relative funzioni, che nel testo originario del decreto-legge venivano trasferite dal Ministero delle attività produttive al Ministero per i beni e le attività culturali, risultano, nel testo modificato dal Senato, attribuite alla Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre si dispone comunque che siano trasferite al Ministero per i beni e le attività culturali le dotazioni finanziarie, strumentali e di personale della Direzione del Turismo attualmente inquadrata nel Ministero delle attività produttive. Si prefigura contestualmente l'istituzione,
presso il Ministero per i beni e le attività culturali, di una nuova struttura per il turismo, della quale si avvale il Presidente del Consiglio per lo svolgimento delle relative funzioni.
Alla Presidenza del Consiglio sono altresì trasferite la segreteria del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), nonché alcune funzioni relative alle pari opportunità in materia di lavoro nell'attività di impresa, attualmente del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Ulteriori dettagliate disposizioni disciplinano l'adeguamento degli assetti organizzativi e del personale alle disposizioni recate dal decreto, mirando in particolare a garantire in tale processo l'invarianza dell'onere finanziario. Appare significativo, tra gli altri, il comma 25-ter dell'articolo 1, che prevede la sottoposizione a parere delle Commissioni parlamentari di tutti gli schemi di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, attuativi del riordino previsto dal decreto-legge.
Tra le ulteriori disposizioni recate dal provvedimento, si segnalano quelle che riguardano l'organizzazione e il personale dei Ministeri e della Presidenza del Consiglio, in particolare con la revisione della disciplina del personale degli uffici di diretta collaborazione (commi 24-bis e 24-ter). In tale ambito si prevede, tra l'altro, che tutte le assegnazioni di personale a tali uffici, «compresi gli incarichi anche di livello dirigenziale e le consulenze e i contratti, anche a termine», cessano automaticamente se non confermati entro trenta giorni dal giuramento del nuovo Ministro, e si ridisciplina l'assegnazione del personale destinato alle segreterie dei viceministri;
Il comma 9-bis dell'articolo 1 del decreto - legge riconduce inoltre i consorzi agrari alla disciplina generale delle società cooperative, intervenendo altresì sulle gestioni commissariali in corso. In particolare, si prevede la riduzione del numero (da 3 a 1) dei commissari liquidatori per i consorzi in liquidazione coatta amministrativa e la chiusura della procedura entro il termine del 31 dicembre 2007, nonché alla cessazione dei commissari in carica e la ricostituzione degli organi statutari per gli altri consorzi in gestione commissariale.
Il comma 19-quinquies prevede l'emanazione di un regolamento di delegificazione allo scopo di ridefinire, senza oneri per il bilancio dello Stato, i compiti della la Commissione per le adozioni internazionali, la sua composizione e la permanenza in carica dei suoi componenti.
Il comma 24-novies esclude che l'espletamento del mandato di deputato, senatore o consigliere regionale possa essere equiparato agli altri titoli necessari per l'accesso alla carica di direttore generale delle ASL.
Per quanto concerne il disegno di legge di conversione, i commi 2, 3 e 4 dell'articolo 1, inseriti nel corso dell'esame al Senato, recano una delega al Governo per l'adozione di uno o più decreti legislativi per il coordinamento delle disposizioni in materia di funzioni e organizzazione della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei Ministeri con le disposizioni del decreto-legge in esame. Il termine per l'esercizio della delega è stabilito in 24 mesi dall'entrata in vigore della legge di conversione.
Per ciò che riguarda gli ambiti di competenza della Commissione Finanze, segnala il secondo periodo della lettera a) del comma 19 dell'articolo 1 del decreto - legge, il quale prevede, nel quadro del trasferimento al Presidente del Consiglio delle funzioni di competenza statale in materia di sport assegnate al Ministero per i beni e le attività culturali, operato dal primo periodo della stessa lettera a), che la vigilanza sull'Istituto per il credito sportivo, ora attribuita a tale ultimo Ministero, venga esercitata sia dal Presidente del consiglio sia dallo stesso Ministero per i beni e le attività culturali, e che lo statuto dell'Istituto sia conseguentemente modificato.
In connessione con tale previsione la lettera a) del comma 22 prevede il trasferimento alla Presidenza del Consiglio delle inerenti strutture organizzative del Ministero per i beni e le attività culturali, con le relative risorse finanziarie, umane e strumentali.
Ricorda a tale proposito che l'Istituto è un ente pubblico con personalità giuridica che esercita il credito sotto forma di mutui a medio e lungo termine per la costruzione, l'ampliamento, l'attrezzatura e il miglioramento di impianti sportivi, nonché per l'acquisto di immobili da destinare ad attività sportive. Ai sensi dell'articolo 4, comma 14, della legge n. 350 del 2004 (legge finanziaria per il 2004) l'Istituto opera inoltre nel settore del credito per lo sport e le attività culturali.
Si riserva quindi di formulare una proposta di parere al termine della discussione.
Gioacchino ALFANO (FI), pur senza richiedere la sospensione della seduta, constata preliminarmente l'assenza del rappresentante del Governo, sottolineando l'esigenza di garantirne la costante presenza ai lavori della Commissione.
Francesco TOLOTTI, presidente, fa presente che il sottosegretario Grandi è contemporaneamente impegnato in Assemblea, e che lo stesso si è comunque dichiarato disponibile ad intervenire in seduta, ove richiesto dalla Commissione.
Gioacchino ALFANO (FI) passando al merito del provvedimento, rileva come non vi sia coincidenza tra le competenze delle Commissioni parlamentari stabilite dal Regolamento e quelle dei ministeri, esprimendo, in tale contesto, una valutazione fortemente negativa sul decreto-legge, non solo per le critiche, più volte espresse dal proprio gruppo, attinenti al cosiddetto «spacchettamento» delle strutture ministeriali, ma anche in considerazione del fatto che l'eccessiva frammentazione delle competenze in seno al Governo rischia di produrre conseguenze negative sulla stessa funzionalità delle Commissioni parlamentari, le quali saranno chiamate a rapportarsi con un maggior numero di ministeri.
Si riserva quindi di approfondire ulteriori aspetti del decreto - legge in occasione della discussione sul provvedimento in Assemblea.
Gian Luca GALLETTI (UDC) in relazione al comma 9-bis dell'articolo 1 del decreto - legge, chiede quale sia la ragione della riduzione da tre a uno dei commissari liquidatori dei consorzi agrari.
Laura FINCATO (Ulivo) con riferimento alle osservazioni del deputato Galletti, premesso che la questione dallo stesso sollevata non rientra tra gli aspetti del decreto-legge di competenza della Commissione Finanze, ritiene che la riduzione del numero dei commissari liquidatori prevista dal comma 9-bis trovi fondamento in esigenze di semplificazione, determinando inoltre una riduzione di spesa.
Gian Luca GALLETTI (UDC) rileva come gli effetti di risparmio ipotizzati dal relatore rischino di non realizzarsi, in quanto la riduzione del numero dei commissari, se dovesse determinare la necessità di una loro integrale sostituzione, potrebbe non consentire la chiusura delle procedure di liquidazione dei consorzi agrari entro il termine del 31 dicembre 2007 fissato dallo stesso decreto-legge.
Laura FINCATO (Ulivo), relatore, alla luce delle risultanze del dibattito, formula una proposta di parere favorevole.
Giuseppe Maria REINA (Misto-MpA) dichiara la propria astensione sulla proposta di parere del relatore.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore.
La seduta termina alle 10.55.
Martedì 11 luglio 2006. - Presidenza del vicepresidente Francesco TOLOTTI.
La seduta comincia alle 12.30.
Proposta di nomina di Vittorio Conti a componente della CONSOB.
Nomina n. 1.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame.
Franco CECCUZZI (Ulivo), relatore, dopo aver brevemente illustrato la disciplina istitutiva e le principali competenze della Commissione nazionale per le società e la Borsa, evidenziando a tale riguardo la progressiva estensione delle funzioni ad essa attribuite in relazione all'esigenza di estendere la tutela del risparmio, sottolinea come i componenti dell'organo di vertice della CONSOB, il cui mandato ha la durata di cinque anni, debbano essere scelti tra persone in possesso di specifiche competenze ed esperienze, nonché di indiscussa moralità e indipendenza.
Illustra quindi il curriculum del dottor Vittorio Conti, le cui esperienze accademiche e professionali, presso la Banca d'Italia, prima, e, quindi, presso la Banca Commerciale Italiana ed il Gruppo Intesa, lo rendono pienamente idoneo a ricoprire l'incarico di componente della CONSOB, sottolineando in particolare come il candidato abbia maturato, nell'ambito delle sue esperienze lavorative e della sua attività scientifica, una profonda conoscenza del mercato finanziario italiano e internazionale, con competenze specifiche nel settore dell'analisi dei rischi e della tutela dei consumatori.
Propone pertanto di esprimere parere favorevole sulla proposta di nomina.
Gioacchino ALFANO (FI), fermo restando il pieno riconoscimento dell'altissimo profilo professionale del candidato, ripropone la questione, già sollevata da esponenti di gruppi di maggioranza nella precedente legislatura, circa l'opportunità di verificare l'adeguatezza delle procedure previste per l'espressione del parere parlamentare sulle nomine, che dovrebbero prevedere un'audizione dei soggetti designati dinanzi alla Commissione competente.
Antonio BORGHESI (IdV) con riferimento all'intervento del deputato Gioacchino Alfano, concorda sostanzialmente sull'opportunità che la Commissione proceda, nell'ambito dell'esame delle proposte di nomina governative, all'audizione dei soggetti designati.
Sottolinea, peraltro, come la questione assuma concreta rilevanza solo nel caso in cui risulti che la Commissione sia chiamata ad esprimere il proprio parere su un cospicuo numero di proposte di nomina. Ritiene pertanto che la questione meriti di essere approfondita, previa ricognizione delle proposte di nomina governative assegnate in linea generale alla competenza della Commissione Finanze.
Gianfranco CONTE (FI) ritiene doveroso chiarire preliminarmente l'equivoco ingenerato da coloro che erroneamente attribuiscono al precedente Governo la responsabilità del ritardo con il quale è stata avviata la procedura di nomina in esame, che ha lo scopo di integrare e completare la composizione dell'organo di vertice della CONSOB, ricordando a tale proposito che il precedente Esecutivo era rimasto a lungo in attesa di indicazioni provenienti dalle forze politiche di opposizione, al fine di raggiungere un'intesa in merito a tale nomina.
Riconosce comunque l'alto livello del profilo professionale del candidato, non potendo esimersi peraltro dal rilevare come dal relativo curriculum emerga la contiguità dello stesso con l'attuale Presidente del Consiglio dei Ministri.
Ivano STRIZZOLO (Ulivo) concorda con le valutazioni positive circa l'adeguatezza del candidato a rivestire l'incarico di componente della CONSOB, nonché con l'opportunità, segnalata nel corso del dibattito, di procedere ad audizioni dei soggetti sulla cui nomina è previsto il parere della Commissione, secondo le modalità che potrebbero essere stabilite dall'Ufficio di presidenza.
Alberto FLUVI (Ulivo) concorda con il deputato Strizzolo circa l'opportunità di
demandare all'Ufficio di Presidenza della Commissione le decisioni in ordine ad eventuali audizioni dei soggetti designati alle nomine.
Considera invece singolari le considerazioni del deputato Gianfranco Conte, contestando che il ritardo nelle nomine per l'integrazione dell'organo direttivo della CONSOB sia imputabile alle forze politiche dell'attuale maggioranza, le quali, al contrario, nella precedente legislatura, hanno più volte sollecitato il Governo allora in carica a ripristinare la composizione della CONSOB stessa.
Francesco TOLOTTI, presidente, con riferimento all'esigenza, emersa nel corso del dibattito, di procedere ad audizioni dei soggetti sulla cui nomina la Commissione è chiamata ad esprimere il parere, chiarisce che, sulla base di una prassi consolidata, conforme ad un parere della Giunta per il regolamento del 17 gennaio 1979, è esclusa la possibilità, per le Commissioni parlamentari, di procedere ad audizioni dei soggetti designati nell'ambito dell'esame di proposte di nomina governativa ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di domani, ricordando che, in quella occasione, si procederà alla votazione sulla proposta di nomina.
La seduta termina alle 12.55.
Martedì 11 luglio 2006.
Audizioni dei rappresentanti dell'AGEMOS, dell'ADISTAL e del FIT, sulle problematiche relative alla ristrutturazione del settore della distribuzione dei tabacchi lavorati.
Le audizioni informali sono state svolte dalle 13.15 alle 14.15.