VII Commissione - Resoconto di giovedì 27 luglio 2006


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AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 27 luglio 2006.

Audizione di associazioni rappresentative della categoria dei ricercatori, in ordine alle problematiche connesse all'accesso all'attività di ricerca.

L'audizione informale è stata svolta dalle 9 alle 10.10.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del vicepresidente Alba SASSO, indi del presidente Pietro FOLENA. - Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Danielle Mazzonis.

La seduta comincia alle 14.40.


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Alba SASSO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.
Propone quindi di procedere dapprima all'interrogazione presentata dal collega Bono.

La Commissione concorda.

5-00083 Bono: Revoca del consiglio di amministrazione di Cinecittà Holding.

Nicola BONO (AN) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Danielle MAZZONIS, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Nicola BONO (AN), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo. Ritiene opportuno procedere ad una verifica politica in Commissione su questi temi. Ribadisce che vi è stato un atto arbitrario e unilaterale del Ministro nella nomina di questi organi che è andato contro la normativa vigente. Si riserva quindi di presentare ulteriori iniziative su tale questione.

5-00082 De Simone: Giornata europea delle lingue.

Titti DE SIMONE (RC-SE) rinuncia all'illustrazione dell'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Danielle MAZZONIS risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Titti DE SIMONE (RC-SE), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo, prendendo atto che si tratta di temi che coinvolgono anche l'amministrazione della pubblica istruzione. Si riserva quindi di presentare ulteriori iniziative che coinvolgano anche quel dicastero.

5-00139 Carlucci e Garagnani: Danni arrecati al portale di bronzo della Cattedrale di Trani.

Gabriella CARLUCCI (FI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il sottosegretario Danielle MAZZONIS, risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Gabriella CARLUCCI (FI), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta per la risposta del rappresentante dell'Esecutivo, rilevando l'opportunità che il Governo proceda ad interventi che facilitino la soluzione del problema evidenziato nell'interrogazione di cui è cofirmataria.

Alba SASSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA, indi del vicepresidente Alba SASSO. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa.

La seduta comincia alle 15.

Sull'ordine dei lavori.

Pietro FOLENA, presidente, propone un'inversione dell'ordine del giorno, nel senso di procedere subito al seguito dell'esame del decreto legge n. 223 del 2006.

La Commissione concorda.


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D.L. n. 223/2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale.
C. 1475 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo il 26 luglio 2006.

Nicola BONO (AN) esprime contrarietà al decreto in esame che reca in realtà solo delle false privatizzazioni, nonché pesanti e devastanti norme tributarie con un aggravamento degli adempimenti, un incremento della pressione tributaria e, soprattutto, disposizioni confuse e pasticciate, come le norme sulla tassazione degli immobili.
Ribadisce quindi che non è vero che vi sono disposizioni per lo sviluppo, la crescita e la promozione della concorrenza e della competitività, la tutela dei consumatori. Per quanto riguarda il merito delle competenze della Commissione cultura, rileva che è del tutto insufficiente l'incremento del FUS di 50 milioni euro, specie per gli anni 2007 e 2008. Ritiene anzi comico definire la misura in termini di discontinuità, basti vedere i finanziamenti del passato quinquennio del FUS, oltre alle provvidenze assunte a sostegno dello spettacolo extra FUS con il Fondo Lotto, l'ARCUS e così via. Aggiunge che per quanto riguarda il settore dell'editoria appare particolarmente grave il mantenimento del taglio ai relativi stanziamenti, soprattutto alla luce delle assicurazioni che il sottosegretario Levi aveva inteso fornire nel corso della sua audizione in Commissione. Si tratta di un calo che rischia di mettere in discussione l'esistenza di alcuni tra i più significativi protagonisti del panorama editoriale nazionale.
Sottolinea che si tratta di un provvedimento che, tra l'altro, è doppiamente penalizzante e contraddittorio, perché al calo delle risorse, corrisponde un incremento della platea dei beneficiari, se è vero, come è vero, che il Senato ha inserito all'articolo 20, il comma 3-bis che estende a decorrere dal 1o gennaio 2002 il contributo alla stampa italiana all'estero. Rileva che si tratta di una norma giusta, che, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, condivide, ma che non può certo essere approvata a fronte di risorse calanti. Considera inoltre incomprensibile l'inserimento del comma 3-ter, del medesimo articolo che introduce la fattispecie del contributo a organi di stampa di partito non rappresentati in Parlamento. Ritiene infatti necessario non solo che non siano intaccati i contributi all'editoria, ma che vadano senz'altro incrementati proprio per consentire di fare fronte alle nuove fattispecie da sostenere. Non si comprende poi il senso, anche alla luce del risibile risparmio previsto, della norma di soppressione del parere del CUN sulle procedure di valutazione comparativa per posti di ricercatore universitario, di professore ordinario e associato, nonché per le procedure di conferma in ruolo dei professori e dei ricercatori.
Ribadisce quindi che appaiono del tutto insufficienti per il rilancio della ricerca scientifica le norme per una più efficace detrazione delle quote di ammortamento del costo di alcuni beni immateriali, delle spese relative a studi e ricerche. Ritiene inoltre gravissimi i tagli di cui agli articoli 22 e 25, che non solo vanno in direzione opposta al contenuto dei programmi esposti dai Ministri di nostro riferimento, ma anche perché alcuni comparti dell'amministrazione pubblica, tra cui l'edilizia scolastica, gli interventi per la tutela dei beni culturali, in particolare, il settore archivistico; hanno raggiunto dei livelli di risorse di totale insostenibilità al raggiungimento degli obiettivi minimi di istituto.
Alla luce di tali considerazioni ribadisce, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il giudizio totalmente negativo sul provvedimento in esame.

Il presidente Pietro FOLENA propone, prima che abbiano inizio le votazioni in Assemblea, di procedere allo svolgimento


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delle audizioni informali, rinviando il seguito dell'esame del decreto-legge n. 223 del 2006 al termine delle votazioni pomeridiane dell'Assemblea.

La Commissione concorda

La seduta, sospesa alle 15.20, è ripresa alle 18.

Antonio PALMIERI (FI) esprime la propria contrarietà in ordine al provvedimento in esame per ragioni di metodo e di merito. Sotto il profilo del metodo, ritiene che il Governo abbia sostituito al metodo della concertazione il sistema dello «schiaffone preventivo», atteso che le misure previste nel decreto-legge rischiano di arrecare più danni che benefici ai cittadini, come dimostra anche il fatto che il Governo sia stato costretto a tornare indietro rispetto a talune disposizioni contenute nel testo originariamente presentato. Per quanto attiene il merito, segnala che il decreto-legge sortisce l'effetto di colpire categorie sociali senza, nel contempo, contribuire al rilancio del sistema economico. Si provvede, infatti, a inasprire misure di carattere fiscale, che penalizzeranno i consumatori: è il caso, ad esempio, della disposizione che obbliga il consumatore a ricorrere a determinati sistemi di pagamento al di sopra di una certa soglia nelle transazioni commerciali, il che si tradurrebbe in un indubbio vantaggio per il settore bancario. Ritiene quindi che il Governo abbia sostanzialmente trascurato i grandi temi nella strategia politica, dal DPEF alle missioni internazionali.
In conclusione, nel ribadire la contrarietà sul decreto-legge e preannunciando che l'opposizione contrasterà duramente il provvedimento nel seguito dell'esame, invita il Governo a un cambiamento radicale di impostazione culturale nella sua strategia.

Paola GOISIS (LNP) si sofferma sulle disposizioni del provvedimento, che attengono i profili di più stretta competenza della Commissione, con riferimento all' università e all'editoria.
Con riguardo al settore universitario, reputa profondamente sbagliata la disposizione di cui all'articolo 23, che sopprime il parere del Consiglio universitario nazionale sulle procedure di valutazione comparativa previsto all'articolo 14, comma 4, del decreto legislativo n. 164 del 2006. Ricorda che tale disposizione aveva individuato nel Consiglio nazionale universitario l'organo di rappresentanza del sistema universitario nettamente distinto dalla Conferenza dei rettori, consentendo di dare maggiore autorevolezza a tale organo attraverso l'attribuzione della competenza ad esprimere un parere obbligatorio sugli atti delle commissioni giudicatrici, allo scopo di garantire una piena trasparenza degli atti concorsuali. Per tale ragione, ribadisce che l'articolo 23 del presente decreto si traduce di fatto in una svalutazione dell'organismo più autorevole nel mondo universitario, a vantaggio della Conferenza dei rettori: un simile tentativo era stato già esperito, a tale proposito, nella XIII legislatura.
Per quanto riguarda l'editoria, esprime il suo disaccordo relativamente alla riduzione all'autorizzazione di spesa per il settore dell'editoria prevista dall'articolo 20 del decreto-legge, considerato che si colpisce un settore che dovrebbe invece essere rilanciato e valorizzato. Osservato che la predetta disposizione rappresenta un grave colpo al pluralismo dell'informazione, sottolinea che il taglio dei fondi si ripercuoterà negativamente sulle imprese del settore editoriale, soprattutto quelle di piccola dimensione. Tali difficoltà si vanno ad aggiungere a quelle in cui versa attualmente il mercato editoriale, anche a causa dello squilibrio della raccolta pubblicitaria e dell'aumento dei costi di produzione. Ricorda che l'opposizione aveva avanzato la proposta di non toccare i fondi destinati all'editoria, proponendo la contestuale abrogazione del comma 3 dell'articolo 18 del provvedimento. L'opposizione ha quindi manifestato la volontà di trovare soluzioni alternative al taglio dei fondi, ad esempio prospettando l'erogazione dei contributi, per gli anni dal 2002 al 2005, sulla base del bilancio di competenza in


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luogo della media dei costi risultanti dai bilancio degli ultimi due esercizi. Nel ribadire quindi che l'opposizione, a differenza del Governo, propone soluzioni concrete per fronteggiare la crisi del settore editoriale al fine assicurare che le provvidenze del mercato editoriale vengano erogate ai soggetti che correttamente svolgono il proprio lavoro e prospettando quindi soluzioni più attente alla reali necessità di un settore che ha bisogno di sostegno e valorizzazione, esprime, a nome del suo gruppo, un giudizio negativo sul provvedimento in esame.

Pietro FOLENA (RC-SE), presidente, rileva che era stata fornita dal sottosegretario Levi, nel corso della sua audizione in Commissione, una rassicurazione circa l'annuncio dei tagli all'editoria, chiarendo che si trattava di un errore tecnico. Evidenzia che l'errore tecnico, invece, non è stato riparato e nel corso dell'esame del provvedimento al Senato è stato invece approvato un emendamento che rischia di allargare l'ampia platea dei beneficiari diretti dei contributi, incrementando quindi il fabbisogno di risorse per tutto il settore.
Ribadisce, quindi, l'opportunità che nel corso dell'esame del provvedimento si individuino le modalità necessari affinché il Governo si impegni a invertire la tendenza di riduzione dei tagli al settore dell'editoria già in occasione della prossima legge finanziaria.

Antonio PALMIERI (FI) osserva che potranno essere presentati emendamenti nel corso dell'esame del provvedimento in sede referente e in Assemblea.

Fabio GARAGNANI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva la necessità che un rappresentante del Governo sia presente ai lavori della Commissione.

Pietro FOLENA (RC-SE), presidente, fa presente che il sottosegretario Dalla Chiesa ha comunicato di poter assicurare a breve la sua presenza in Commissione.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 4). Nel ringraziare i deputati dell'opposizione intervenuti nel dibattito per aver fornito osservazioni che, seppur non condivisibili, denotano una volontà di collaborazione su talune tematiche, intende svolgere alcune considerazioni di carattere generale. Ritiene, in primo luogo, che il provvedimento in esame sia particolarmente importante, in quanto traduce un cambiamento di impostazione generale, il cui effetto sarà quello di «sbloccare» il sistema economico del Paese, che soffre di strozzature a motivo della mancanza di pari opportunità, che non consentono di premiare i meriti, ma si basano su logiche consortili e nepotistiche. Per tale ragione, condivide pienamente la filosofia di base del provvedimento. Occorre, però, tenere conto delle esigenze del bilancio dello Stato e del fatto che in alcuni casi alla riduzione delle risorse non ha corrisposto una nuova metodologia di interventi. Precisa, pertanto, che la proposta di parere parte da tali considerazioni affinché in sede di legge finanziaria si possano adottare interventi concreti volti a ripristinare i capitoli di spesa concernenti beni archivistici e architettonici e il taglio del 10 per cento dei consumi intermedi, che va a colpire le università. Nel sottolineare pertanto che in quella sede occorrerà valutare l'esigenza di individuare risorse per l'adeguamento degli edifici scolastici, invita tutti i membri della Commissione a lavorare insieme, al fine di individuare misure ad hoc per il mercato editoriale e per far fronte alla riduzione dei fondi, che rischia di ripercuotersi in maniera negativa sugli organi di stampa.

Wladimiro GUADAGNO detta Vladimir Luxuria (RC-SE) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Rileva, in primo luogo, che l'integrazione della dotazione del Fondo unico per lo spettacolo di cui all'articolo 18, comma 3, rappresenta un segnale importante nella direzione di valorizzare


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lo sviluppo culturale del Paese, e soprattutto delle categorie più deboli in tale settore. Pur essendo consapevole della situazione critica in cui versa la congiuntura economica, esprime preoccupazione per la riduzione degli stanziamenti destinati all'editoria; in tal senso, avverte che presenterà un ordine del giorno nel corso dell'esame in Assemblea, allo scopo di impegnare il Governo a una maggiore sensibilità nei confronti di un settore strategico, nella convinzione che la cultura deve essere una risorsa accessibile a tutti.

Fabio GARAGNANI (FI), nel condividere le considerazioni del deputato Palmieri, osserva che la relazione della collega De Biasi, pur essendo condivisibile per alcuni aspetti, dimentica uno dei fattori che penalizzano il settore dell'istruzione, ossia la struttura del Ministero dell'istruzione, che necessita di una seria ristrutturazione. Nel rilevare che il Governo di centro-destra non ha potuto fare di più, in quanto ostacolato da alcune lobby, osserva che la «riforma Moratti» ha di fatto fornito una risposta al problema del precariato. Osservato che anche i rappresentanti dell'attuale Governo hanno ammesso che il Ministero dell'istruzione soffre di una struttura eccessivamente gerarchica e piramidale, rileva che occorre procedere a una riflessione generale sulla disciplina vigente relativa al Fondo unico per lo spettacolo, al fine di definire una nuova legge sugli interventi pubblici nel settore: ritiene che la Commissione dovrà impegnarsi al più presto in un dibattito su tale riforma.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Roberto GIACHETTI (Ulivo), nell'esprimere apprezzamento per le considerazioni svolte dal relatore, preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur) preannuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Pur riconoscendo che l'integrazione della dotazione del Fondo unico per lo spettacolo rappresenta un segnale importante, fa presente che occorrerà riflettere sulle modalità per far fronte alla riduzione dei tagli nel settore editoriale già in occasione dell'esame del provvedimento.

Carlo COSTANTINI (IdV) preannuncia il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA rappresenta preliminarmente di non aver potuto garantire tempestivamente la propria presenza nel corso della seduta per altri impegni istituzionali. Quanto al merito del provvedimento, condivide le preoccupazioni emerse nel dibattito con riferimento al settore universitario e ai fondi per l'editoria. Aggiunge che il Ministero sta predisponendo un progetto concernente il rilancio delle iniziative destinate al sostegno del libro alle quali assegna grande rilevanza.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore (vedi allegato 4).

La seduta termina alle 18.40.

AUDIZIONI INFORMALI

Giovedì 27 luglio 2006.

Audizione di rappresentanti de La7 e dei giornalisti dell'emittente, in riferimento alle strategie editoriali dell'azienda.

L'audizione informale è stata svolta dalla 15.20 alle 16.05 e dalle 16.50 alle 17.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 18.40 alle 19.