XIII Commissione - Resoconto di giovedì 27 luglio 2006

TESTO AGGIORNATO AL 1° AGOSTO 2006


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SEDE CONSULTIVA

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del presidente Marco LION. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Guido Tampieri.

La seduta comincia alle 14.40.

Sull'ordine dei lavori.

Filippo MISURACA (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, ai fini della razionalizzazione dell'attività della Commissione, fa presente come il tema della siccità del Po, discusso nella seduta delle Commissioni riunite VIII e XIII tenutasi al mattino, abbia una forte urgenza, per cui auspica che si pervenga quanto prima possibile alla approvazione di una risoluzione. Ritiene altresì urgente che la Commissione intervenga sul problema della riscossione dei prelievi supplementari sul latte, sul quale sono state presentate tre risoluzioni all'ordine del giorno. Non ritiene invece urgente l'esame del decreto-legge n. 223 del 2006, contenente misure economiche e finanziarie, in quanto, anche in considerazione delle modalità e dei tempi di esame del decreto da parte della Camera dei deputati, il parere che eventualmente la Commissione Agricoltura esprimesse non potrebbe che essere privo di rilievo.


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Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) ritiene che, a differenza di quanto sostenuto dall'onorevole Misuraca, non sussista l'urgenza di discutere in modo affrettato una questione delicata e complessa come quella rappresentata dalle cosiddette quote-latte. Ritiene invece che la Commissione debba esprimersi su un provvedimento importante come il decreto-legge n. 223 del 2006, tenendo conto che le Commissioni riunite V e VI, competenti in sede referente, devono comunque concludere l'esame in tempi rapidi.

Gino SPERANDIO (RC-SE) osserva che per quanto riguarda le quote-latte il 31 luglio scade il termine relativo alla riscossione delle cartelle di pagamento e tale scadenza costituisce oggettivamente una ragione di urgenza.

Giuseppe FINI (FI) sottolinea la gravità della situazione di emergenza idrica che interessa i territori del corso del Po, che è stata discussa nella seduta delle Commissioni riunite VIII e XIII, svoltasi nella mattina della giornata odierna. Ritiene che, in base agli elementi emersi dalla discussione, si possa agevolmente pervenire all'approvazione di un atto di indirizzo largamente condiviso. Auspica pertanto che le Commissioni riunite siano di nuovo convocate quanto prima possibile per dare un forte segnale su un tema tanto importante.

Filippo MISURACA (FI) condivide le considerazioni dell'onorevole Fini e fa presente che un lungo rinvio del seguito della discussione sulla risoluzione concernente la siccità del Po significherebbe che il Governo e la maggioranza non hanno la volontà di intervenire.

Teresio DELFINO (UDC) osserva che sussiste effettivamente la possibilità di pervenire all'approvazione di un atto condiviso tra maggioranza ed opposizione sul problema della siccità del Po e pertanto ritiene opportuno che la discussione sulla risoluzione relativa a tale problema sia ripresa nei tempi più rapidi possibili. Per quanto riguarda invece i tempi di esame da parte della Commissione Agricoltura del decreto-legge n. 223 del 2006, invita il presidente della Commissione a tener conto del fatto che il Presidente della Camera si è riservato di definire i tempi di esame da parte delle Commissioni e dell'Assemblea sulla base degli esiti della Conferenza dei presidenti di gruppo. Per questo ritiene opportuno che l'esame in Commissione Agricoltura non venga affrettato. Riguardo alla questione delle quote-latte ritiene infine che si tratti di un problema molto complesso, sul quale preannuncia che il proprio gruppo richiederà lo svolgimento di audizioni che permettano di acquisire i necessari elementi di conoscenza.

Claudio FRANCI (Ulivo), pur riconoscendo la pacatezza degli interventi che lo hanno preceduto, osserva peraltro che lo strumento dell'intervento sull'ordine dei lavori viene utilizzato in modo sempre più frequente per dilatare i tempi di lavoro della Commissione. Ritiene che il parere della Commissione sul decreto-legge n. 223 del 2006 rappresenti un atto urgente e dovuto. Osserva peraltro che le disposizioni di competenza della Commissione Agricoltura sono in numero limitato, per cui ritiene che si possa pervenire in tempi rapidi all'espressione del parere, per poi procedere alla discussione delle risoluzioni sulle quote-latte. Al riguardo osserva peraltro che condivide le considerazioni dell'onorevole Delfino; ritiene infatti che si tratti di un tema molto complesso e delicato, la cui disciplina è stata definita in modo faticoso, anche in considerazione dei profili di compatibilità con l'ordinamento comunitario; giudica pertanto che tale argomento non possa essere esaurito rapidamente in due sedute, ma richieda tempi assai più ampi di approfondimento.

Marco LION, presidente, ritiene opportuno che la Commissione proceda nei propri lavori secondo l'ordine del giorno stabilito, ai fini di una tempestiva espressione del parere sul decreto-legge n. 223 del 2006.


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D.L. 223/2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale.
C. 1475 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nella seduta del 26 luglio 2006.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) osserva che, come già accaduto nel caso dei decreti-legge concernenti la proroga di termini e il riordino dei ministeri la Camera si trova ad affrontare il cosiddetto decreto-legge «Bersani-Visco» in tempi del tutto insufficienti rispetto alla rilevanza dei contenuti del provvedimento. Tale situazione è aggravata dal fatto che anche in questo caso è già stata preannunciata la posizione della questione di fiducia. Per quanto riguarda il merito del provvedimento ritiene innanzitutto che esso sia privo dei requisiti di necessità e urgenza. In secondo luogo osserva che a suo parere il decreto dovrebbe essere indicato in modo più appropriato come decreto «Visco-Bersani», in quanto pensa che le questioni che hanno attratto l'attenzione dell'opinione pubblica rappresentino solo una parte dei contenuti del decreto e non necessariamente quella che avrà gli effetti più dirompenti. Ritiene infatti che molte misure di carattere fiscale determineranno gravi difficoltà nella gestione delle aziende. Per quanto riguarda gli argomenti di specifica competenza della Commissione Agricoltura, osserva che l'illustrazione svolta dal relatore non si può considerare sufficiente. In particolare ritiene che non sia stato affrontato adeguatamente il problema della pubblicità dei prezzi dei prodotti agroalimentare, anche alla luce del fatto che il forte divario sussistente tra i prezzi praticati dai produttori e i prezzi al consumo costituisca un motivo di grave difficoltà per le imprese agricole. Riguardo alla questione della disciplina dei panifici, osserva che l'intervento effettuato nel decreto-legge ha destato ampie preoccupazioni, anche nei consumatori. La produzione del pane non è solo una questione alimentare ma anche un elemento essenziale della tradizione storica e sociale del paese. Nella scorsa legislatura il tema ha ricevuto molta attenzione, mentre adesso viene effettuato un intervento affrettato, assolutamente privo di profili di necessità e urgenza. Osserva, per un verso, che il settore della panificazione deve essere tutelato, anche per la difficoltà che le aziende incontrano per mantenere i propri conti in equilibrio. Per altro verso negli ultimi anni si è registrato un aumento del numero delle imprese attive, che attesta come si tratti di un settore dinamico, che non necessita di interventi radicali. Rileva altresì che il decreto non contiene interventi che garantiscano un iter formativo adeguato per i panificatori. Ritornando a considerare le modalità di esame del decreto, osserva che ancora una volta la Camera si trova a dover approvare un provvedimento senza avere la possibilità di modificarlo. Rileva altresì che il decreto-legge in esame verrà a scadere il 2 settembre prossimo, per cui vi sarebbe il tempo necessario per un adeguato approfondimento. Osserva infine come il ruolo del Parlamento sia stato mortificato anche dall'intervento in audizione del ministro Bersani, che non ha fornito alcuna illustrazione adeguata delle ragioni e delle finalità delle disposizioni contenute nel provvedimento, ma si è limitato ad alcune battute di spirito.

Teresio DELFINO (UDC) osserva che il decreto-legge merita di essere esaminato con attenzione da parte della Commissione Agricoltura. Ritiene un grave difetto di merito l'assenza di concertazione con i settori produttivi interessati. Rileva inoltre che non sono trasparenti gli obiettivi perseguiti con l'introduzione di alcune misure come ad esempio quelle relative alla distribuzione dei farmaci. Pare infatti che lo scopo di tali misure sia quello di consentire l'apertura di farmacie a soggetti della grande distribuzione. Giudica anche che la maggioranza abbia tenuto un atteggiamento


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incoerente, in quanto, per una parte, ha inteso procedere di propria iniziativa e, per l'altra, ha successivamente cercato un confronto con le categorie interessate. Per quanto concerne le disposizioni di competenza della Commissione Agricoltura, osserva in primo luogo che non vi era alcuna urgenza di intervenire nel settore della panificazione e, comunque, anche in questo caso sarebbe stato necessario agire con una vera concertazione con gli operatori. L'elemento della concertazione rappresenta infatti un requisito essenziale anche per la politica agricola e alimentare, a maggior ragione quando si intenda valorizzare la qualità dei prodotti. Riguardo alle misure recate dall'articolo 9 in materia di diffusione dell'informazione sui prezzi dei prodotti agro-alimentari, ritiene che si tratti di interventi non sufficientemente incisivi e, in ogni caso, inadeguati a risolvere il problema del divario tra i prezzi praticati dai produttori e quelli della vendita al dettaglio. Esprime invece giudizio positivo sul finanziamento a favore del Corpo forestale dello Stato in particolare per quanto riguarda l'attribuzione di 10 milioni di euro annui in via permanente a decorre dal 2007. Auspica in proposito che il Governo intenda dare piena attuazione al rafforzamento del Corpo previsto con la riforma adottata nella scorsa legislatura. Richiede infine un chiarimento al Governo sulle disposizioni recate dal comma 15 dell'articolo 37 che esonera i contribuenti con un volume di affari non superiore a 7 mila euro dal versamento dell'imposta. Ritiene infatti che non siano chiare le finalità di questo intervento e che esso, pur rappresentando senza dubbio una misura di semplificazione possa determinare effetti controproducenti, quali la frammentazione delle imprese, al fine di rimanere al di sotto della soglia dei 7 mila euro.

Marco LION, presidente, avverte che, essendo imminenti votazioni in Assemblea, la Commissione non potrà esprimere il parere nella seduta in corso. Propone quindi di rinviare il seguito dell'esame ad un'apposita seduta da convocare al termine delle votazioni pomeridiane in Assemblea.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 15.30.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Guido Tampieri.

La seduta comincia alle 18.10.

D.L. 223/2006: Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale.
C. 1475 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato nell'odierna seduta pomeridiana.

Giulia COSENZA (AN) in via preliminare dichiara di auspicare un processo di liberalizzazioni capaci di rilanciare concretamente la competitività del Paese quali ad esempio quelle che intervengano in settori come le banche e l'energia e in ogni caso nell'ambito di un disegno politico organico. In merito alla problematica di competenza della nostra Commissione Agricoltura relativa ai panificatori, che ha generato notevole disagio sociale, ritiene necessario che siano previste forme di beneficio fiscale nei confronti di quei panificatori già presenti sul mercato, che cedendo la loro attività non possono più contare sul «valore» della licenza. Richiede altresì che particolare attenzione venga posta alla valorizzazione del prodotto e delle botteghe artigiane, per dare


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all'artigiano, oltre alla possibilità della vendita diretta dei prodotti, anche quella di somministrarlo nelle migliori condizioni di fruibilità per il consumatore. Esprime inoltre l'auspicio che, proprio in considerazione delle nuove aspettative dei consumatori, sia recuperato il rapporto che deve essere immediato, fra produttore e consumatore, fra chi vende e chi acquista. In conclusione, sottolinea che quello che auspica è che si avvii un confronto affinché anche il pane entri a far parte di quel patrimonio alimentare che è volontà di tutti tutelare e valorizzare.

Rosalba CESINI (Com.It) fa presente che il gruppo dei Comunisti italiani condivide la relazione dell'onorevole Brandolini sul decreto-legge n. 223 del 2006 che, al pari di quanto molti fanno, non ha definito la «manovra delle liberalizzazioni». Questo provvedimento mette in atto una serie di norme utili nella lotta sia contro privilegi da troppo tempo appannaggio di potenti corporazioni, sia di contrasto all'evasione e all'elusione fiscale. Per quanto riguarda le disposizioni di competenza della Commissione Agricoltura, esprime un giudizio favorevole. In particolare, con riferimento all'articolo 4, dichiara la piena condivisione rispetto alla definizione delle caratteristiche qualitative del pane prodotto e della possibilità di consumo immediato nei locali a ciò idonei, in presenza delle necessarie garanzie igienico-sanitarie. Con riferimento all'articolo 9 ritiene assolutamente positiva l'attribuzione agli enti locali e alle regioni della possibilità di usufruire degli strumenti del Consorzio obbligatorio Infomercati sia per la rilevazione dei prezzi all'ingrosso, che per quelli al dettaglio dei prodotti agro-alimentari. Ritiene che ciò potrà dare migliore trasparenza ai meccanismi di formazione dei prezzi, rendendo giustizia, come è suo auspicio, alle esigue risorse dei produttori agricoli. Con riferimento all'articolo 18-bis esprime grande soddisfazione per l'inserimento di questa disposizione, grazie ad un emendamento proposto dal relatore sul provvedimento presso il Senato a seguito di un suggerimento del Presidente Lion. Ritiene che questa disposizione rappresenti un importante riconoscimento per l'attività della Commissione, che aveva chiesto al Governo con un'apposita risoluzione di intervenire con urgenza per garantire la piena funzionalità del Corpo forestale dello Stato, attraverso l'assegnazione di risorse finanziarie integrative. Ricorda che il ministro De Castro aveva sollecitato un intervento della Commissione da attuare in sede di legge finanziaria, ma grazie ad una iniziativa immediata e ampiamente condivisa, idonea a rispondere all'emergenza della situazione che si era creata, il Corpo forestale dello Stato può fin da adesso disporre dei fondi utili ad assolvere i propri compiti nell'ambito della lotta agli incendi boschivi. Tali finanziamenti sono stati assegnati in misura notevolmente superiore a partire dal prossimo anno. Ritiene quindi molto positivo che sia stato scongiurato il blocco operativo, paventato dal Corpo stesso, e che siano state poste le basi perché nel futuro l'attività di contrasto agli incendi, che senza dubbio risponde anche a una emergenza ambientale, viste le migliaia di ettari boschivi che vanno perdute, possa svolgersi in modo più agevole. Sottolinea infatti come le disposizioni recate dall'articolo 18-bis intendano porre rimedio ai tagli indiscriminati effettuati dal precedente Governo.

Luca BELLOTTI (AN), nel richiamare le considerazioni svolte dal relatore, osserva che non si può ritenere che il provvedimento in esame anticipi l'attuazione delle politiche prospettate nel DPEF, come dimostra il fatto che esso non interviene in alcun modo sulle questioni essenziali relative al settore agricolo e a quello agro-alimentare. Più in generale ritiene che il decreto-legge non affronti il problema del basso tasso di crescita del Paese, dal momento che non considera profili essenziali sotto questo rilievo, quali le infrastrutture o la politica energetica. Osserva che il Governo non sembra interessato neppure ad una politica seria di controllo della spesa pubblica, come dimostra la moltiplicazione dei posti di


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Governo. Per quanto riguarda le disposizioni di competenza della Commissione Agricoltura, rileva innanzitutto una assenza di un ordine di priorità secondo il quale individuare i problemi che vengono affrontati. Si interviene infatti sulla panificazione che per un verso, rappresenta un settore di grande tradizione, anche sotto il profilo culturale, ma, per l'altro, ha un rilievo marginale nell'economia italiana. Si tratta dunque di disposizioni di liberalizzazione che non hanno un significativo impatto economico, ma che possono determinare conseguenze deleterie per numerose piccole imprese che portano avanti una tradizione produttiva di grande qualità. Ritiene invece senza dubbio positivo l'incremento in modo permanente delle risorse finanziarie destinate al Corpo forestale dello Stato. Riguardo alle misure di tutela del consumatore concernenti l'informazione sui prezzi dei prodotti agro-alimentari, ricorda che nella scorsa legislatura il Ministro dell'agricoltura ha dedicato grande impegno sulla questione del controllo dei prezzi e della previsione di prezzi minimi a favore dei produttori. Osserva peraltro come l'efficacia di tali misure sia limitata da dinamiche di mercato che oggettivamente non possono essere sottoposte a controllo. Rileva altresì che le previsioni che sono rivolte a raccogliere informazioni sui prezzi praticati, con l'obiettivo ultimo di distinguere gli esercenti nelle categorie dei buoni e onesti da una parte, e dei cattivi e disonesti dall'altra, non tengono conto che in molti casi il prezzo del prodotto agricolo dipende dalla stagione, per cui grandi quantità di produzione sono non di rado distrutte al fine di mantenere un livello di prezzo adeguato. In conclusione osserva che, per quanto concerne l'agricoltura e il settore agro-alimentare, il provvedimento in esame avrebbe potuto rivelarsi utile se avesse recato disposizioni finalizzate, per un verso a dare attuazione alle misure a sostegno della produzione di bioenergie introdotte nella precedente legislatura e, per l'altro, ad apportare modifiche della normativa nazionale che sono rese necessarie da una diversa disciplina approvata a livello comunitario, con specifico riferimento al settore bieticolo-saccarifero. Preannuncia pertanto emendamenti del gruppo di Alleanza Nazionale su questi profili.

Sandro BRANDOLINI (Ulivo), relatore, intervenendo in sede di replica, ribadisce la coerenza tra le misure contenute nel provvedimento in esame e le linee di politica economica e finanziaria definite nel DPEF. Osserva in secondo luogo che i rilievi sull'effettiva sussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza nei decreti-legge vengono sollevati, in modo alterno, dallo schieramento che si trova all'opposizione; nel caso specifico peraltro le misure contenute nel decreto-legge intervengono su profili su cui la Commissione europea ha aperto ben quattro procedure di infrazione. Per quanto concerne la questione sollevata dall'onorevole Delfino in merito al regime di franchigia previsto per i contribuenti con volume di affari non superiore a 7 mila euro, sottolinea che si tratta di un opportuno intervento di semplificazione, che, in ogni caso, non modifica la disciplina generale dell'IVA. In merito alle disposizioni sui panifici, ritiene che la formulazione dell'articolo 4 del decreto-legge, come risultante dalle modifiche introdotte presso il Senato, va nella direzione, più volte auspicata anche dalla Commissione Agricoltura di valorizzare la qualità del prodotto. Osserva infine che, per quanto concerne le misure sui prezzi, le competenze per effettuare interventi di controllo spettano alle regioni e agli enti locali; il decreto-legge opportunamente permette a tali enti di accedere ai dati sui prezzi in modo da poter esercitare i propri compiti avvalendosi di un apparato informativo adeguato.

Il sottosegretario Guido TAMPIERI, intervenendo in sede di replica, dichiara di condividere l'osservazione che non si tratta di un provvedimento tale da esaurire gli interventi in materia economica e finanziaria. Si tratta altresì di un provvedimento che investe l'agricoltura soltanto in misura marginale; anche i temi affrontati


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sono stati scelti in base al grado di maturazione delle diverse questioni. In generale ritiene che non sia appropriato parlare di misure di liberalizzazione, quanto piuttosto di misure di infrastrutturazione civile di un paese moderno, finalizzate a rendere più facile l'accesso dei consumatori a beni e servizi. Il fatto stesso che alcune di esse siano state adottate anche a seguito della sollecitazione derivante da procedure di infrazione aperte dalla Commissione europea dimostra che si tratta di rimuovere situazioni che risultano anomale e distorsive. Giudica dunque inopportuno attribuire agli interventi contenuti nel decreto-legge un significato risolutivo rispetto a problemi strutturali dell'assetto economico e della finanza pubblica del paese. Anche con riferimento ad una misura senza dubbio positiva e largamente condivisa, come attestano le risoluzioni parlamentari che erano state adottate dalle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, quale l'attribuzione di risorse integrative a favore del Corpo forestale dello Stato, ritiene che comunque tali risorse non siano di per se stesse decisive a garantire la piena funzionalità del Corpo, dal momento che sarà necessario verificare l'entità degli stanziamenti iscritti nel bilancio a legislazione vigente. Anche con riferimento alle misure recate dall'articolo 9 in materia di informazione sui prezzi dei prodotti agro-alimentari ritiene che non si debba valutarle in base alla pretesa che costituiscano un intervento risolutivo. Nel riconoscere l'impegno dedicato dal precedente Governo al problema della conoscenza e del controllo dei prezzi, osserva peraltro che i risultati ottenuti sono stati limitati. Si tratta infatti di un problema endemico per l'economia del nostro paese, che non si può pensare di superare attraverso forme di controllo rigido. Occorre piuttosto porsi nella prospettiva di una sperimentazione di diverse soluzioni, come, tra l'altro, è stato fatto in Francia, valutandone sia il grado di praticabilità in relazione ai diversi interessi coinvolti, sia la concreta efficacia di ciascuna di esse. Le disposizioni contenute nel decreto promuovono una diffusione dell'informazione, che può essere senza dubbio utile, anche se, altrettanto sicuramente, non basta a risolvere la questione del divario tra i prezzi praticati dai produttori e i prezzi di vendita al dettaglio. Per quanto concerne la disciplina dei panifici, in primo luogo giudica che non sia veritiero considerare le disposizioni contenute nel decreto nella prospettiva del contrasto tra gli interessi di grandi produttori e quelli dei piccoli produttori. Osserva che anche questa misura, come le altre contenute nel decreto ha ricevuto l'ampio assenso delle associazioni dei consumatori, in quanto sollecita lo sviluppo delle possibilità di produzione e, al tempo stesso, rende più facile l'accesso. In ogni caso ritiene che non si tratti di un intervento dirompente, per cui è opportuno verificarne in concreto gli effetti. In conclusione si sofferma sulle disposizioni, di cui all'articolo 37 comma 15, relative al regime fiscale dei contribuenti che hanno realizzato o prevedono di realizzare un volume di affari non superiore a 7 mila euro. Ritiene che si tratti di un positivo intervento di semplificazione. Osserva tuttavia che la formulazione del testo non è appropriata, in quanto si prevede l'esclusione dalla franchigia dei soggetti passivi che si avvalgono di regimi speciali di determinazione dell'imposta. Tale previsione sembra implicare che il regime di franchigia non si applica al settore agricolo. Fa presente di aver segnalato il problema in sede di Governo e che è già allo studio un successivo intervento di correzione.

Sandro BRANDOLINI (Ulivo), relatore, illustra la propria proposta di parere favorevole.

Il sottosegretario Guido TAMPIERI dichiara il proprio assenso sulla proposta di parere del relatore.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo), intervenendo in sede di dichiarazioni di voto, annuncia che il proprio gruppo voterà a favore della proposta di parere del relatore.


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Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

Luciano D'ULIZIA (IdV) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

Rosalba CESINI (Com.It) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo.

Luca BELLOTTI (AN) dichiara che il proprio gruppo voterà in modo contrario sulla proposta di parere del relatore per le ragioni illustrate nel dibattito.

Angelo ALESSANDRI (LNP) dichiara il voto contrario del proprio gruppo.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole del relatore (vedi allegato).

La seduta termina alle 18.50.

RISOLUZIONI

Giovedì 27 luglio 2006. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Guido Tampieri.

La seduta comincia alle 18.50.

7-00025 Alessandri: procedure di riscossione coattiva dei prelievi supplementari sul latte.

7-00030 Fundarò: procedure di riscossione coattiva dei prelievi supplementari sul latte.

7-00035 Zucchi: rateizzazione dei prelievi supplementari sul latte.
(Seguito discussione e rinvio).

Giuseppina SERVODIO, presidente ricorda che nella seduta di giovedì 20 luglio è stata avviata la discussione sulla risoluzione n. 7-00025 Alessandri. Avverte che nel frattempo sono state altresì presentate le risoluzioni n. 7-00030 Fundarò e n. 7-00035 Zucchi. Avverte, altresì, che, se non vi sono obiezioni, vertendo tutte le risoluzioni in esame sullo stesso argomento, la discussione avrà luogo congiuntamente.

La Commissione concorda.

Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi), dopo aver brevemente illustrato la risoluzione da lui presentata, osserva che non vi sono le condizioni per arrivare a definire impegni vincolanti nei confronti del Governo. Ritiene pertanto che sia opportuno un rinvio della discussione.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo), dopo una rapida illustrazione della risoluzione di cui è primo firmatario, si dichiara d'accordo all'ipotesi di un rinvio. Ritiene infatti fondata l'esigenza che la Commissione proceda ad acquisire, anche attraverso audizioni, le informazioni necessarie per poter delineare una soluzione praticabile del problema.

Angelo ALESSANDRI (LNP) sottolinea che l'urgenza di una deliberazione della Commissione dipende dal fatto che il 31 luglio sono in scadenza i versamenti dei prelievi. Molte aziende agricole si trovano in una situazione drammatica. Ritiene pertanto prioritario intervenire su tale situazione con una sospensione temporanea delle procedure di riscossione coattiva. Successivamente un approfondimento potrà essere molto utile per verificare le condizioni per una soluzione generale e definitiva della questione, che lasci alle spalle una battaglia politica molto accesa e gli strascichi, sotto forma di ritorsioni, che ancora si registrano. Giudica che il Governo e il Parlamento offrirebbero una brutta immagine se, mentre si sono affrettati per regolarizzare situazioni come quelle connesse al mancato pagamento dei contributi previdenziali agricoli, non si


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preoccupassero di intervenire per salvaguardare aziende agricole attive. Ribadisce che si tratta di un problema di carattere generale perché anche chi ha aderito alla rateizzazione si trova in una situazione di grave difficoltà. Per questo sollecita un impegno da parte del Governo che permetta di sospendere le procedure esecutive già in corso.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) osserva che le tre risoluzioni presentate presso la Commissione Agricoltura dimostrano la piena consapevolezza del problema. Ritiene tuttavia che non si debbano creare aspettative che non possono poi ricevere un riscontro effettivo. Al riguardo evidenzia che il Governo non ha alcuno strumento per sospendere procedure di riscossione. Per questa ragione ritiene utile un approfondimento che permetta di individuare interventi effettivamente praticabili.

Il sottosegretario Guido TAMPIERI osserva innanzitutto che la questione delle quote-latte è connessa ad interessi economici molto rilevanti. Occorre a suo avviso tener presente che una parte dei produttori ha deciso di mettersi in regola, per cui ogni ulteriore intervento su questa situazione deve tener conto che alcuni stanno pagando quanto dovuto, mentre altri chiedono l'ennesima dilazione. Precisa che da parte sua non sussiste nessun atteggiamento ritorsivo nei confronti del Governo della precedente legislatura, anche perché ritiene che la continuità istituzionale rappresenti un valore fondamentale. Ricorda peraltro che il Governo precedente raggiunse un preciso accordo con le istituzioni comunitarie, che fu ritenuto in generale un risultato molto positivo. A quel momento una parte degli allevatori aderì all'idea della rateizzazione. Altri, nonostante che fosse stato fatto presente in tutta chiarezza che occorreva pagare i prelievi dovuti, hanno ritenuto che si potesse continuare a non farlo. In ogni caso l'accordo definito dal precedente Governo fu considerato come l'atto di chiusura della questione e, attualmente, non sussiste alcuna autorizzazione comunitaria ad una nuova rateizzazione. Bisogna a suo avviso considerare che vi sono enti che hanno già iscritto a ruolo i prelievi, in adempimento delle norme di legge adottate per trasporre nel nostro ordinamento i contenuti dell'accordo stipulato dal precedente Governo. Rispetto a questa situazione ritiene illusorio pensare che si possa intervenire nello spazio di due o tre giorni. Gli sembra invece praticabile approfondire la questione per valutare quali misure si possano concretamente adottare, anche verificando, attraverso il confronto con le istituzioni comunitarie, la possibilità di una ulteriore rateizzazione. Assume pertanto l'impegno di adoperarsi in questo senso.

Angelo ALESSANDRI (LNP) precisa che, quando ha fatto riferimento a ritorsioni, aveva in mente situazioni locali, dal momento che su territorio sono stati adottai comportamenti molto differenziati. In generale osserva che nella vicenda delle quote-latte, le responsabilità sono a carico di tutti i soggetti coinvolti. In particolare evidenzia che non è stata mai realizzata una verifica attendibile sui dati della produzione e sulle cause che hanno determinato le eccedenze. In ogni caso la situazione che si è venuta a creare costituisce un danno per il paese, dal momento che molte imprese si trovano in una situazione di grave difficoltà finanziaria e, non di rado, sono soggette a procedure esecutive sui terreni e sugli altri beni dell'azienda. Si tratta di un problema aperto da cinque anni, dal momento che il precedente Ministro delle politiche agricole ha costantemente evitato di affrontarlo. Ribadisce dunque l'auspicio che innanzitutto si adottino interventi idonei a tamponare le situazioni di emergenza e, successivamente, si individui una soluzione praticabile e rispondente all'interesse di salvaguardare tutte le aziende coinvolte.

Giuseppina SERVODIO, presidente, sottolinea la consapevolezza del problema dimostrata dal rappresentante del Governo e il senso di responsabilità con cui ha prospettato le effettive possibilità di


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intervento. La questione in esame coinvolge infatti le competenze non solo del Governo, ma anche delle istituzioni comunitarie, da un lato, e delle regioni e degli enti locali, dall'altro. Sotto questo profilo l'esigenza di un approfondimento non nasconde la volontà di rinviare la questione per evitare di intervenire, ma, al contrario, rappresenta l'impegno a verificare quali interventi possano essere efficaci a risolvere i problemi prospettati e, al tempo stesso, risultino concretamente praticabili.Rinvia quindi il seguito della discussione delle risoluzioni in titolo ad una successiva seduta.

La seduta termina alle 19.20.