VI Commissione - Resoconto di marted́ 3 ottobre 2006


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SEDE CONSULTIVA

Martedì 3 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 11.

Sui lavori della Commissione.

Paolo DEL MESE, presidente, ricorda, come già preannunciato in sede di Ufficio di Presidenza, di aver inviato al Presidente della Camera una lettera in merito all'assegnazione alle Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive dello schema di decreto legislativo recante coordinamento con la legge 262 del 2005 del Testo unico Bancario e del Testo unico della finanza (Atto n. 26). Dà quindi lettura alla Commissione della lettera di risposta del Presidente della Camera, nella quale si chiarisce che lo schema di decreto legislativo è stato assegnato alle Commissioni riunite in quanto esso, predisposto ai sensi di una delega prevista dalla legge n. 262 del 2005, costituisce un'ulteriore fase dell'intervento normativo avviato con la medesima legge, il cui esame era stato attribuito, nel corso della XIV legislatura, alla competenza congiunta delle Commissioni VI e X. La lettera indica inoltre che la scelta di assegnare il provvedimento alle due Commissioni è finalizzata a consentire una valutazione unitaria degli atti di attuazione della delega contenuta nella legge n. 262.

Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2007-2011.
Doc. LVII n. 1-bis.

(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

La Commissione inizia l'esame.

Francesco TOLOTTI (Ulivo), relatore, rileva come la Commissione sia chiamata ad esprimere il parere alla V Commissione


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Bilancio sulla Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2007-2011 (Doc. LVII, n. 1-bis).
Illustra come la Nota indichi in primo luogo le ultime evoluzioni del quadro macroeconomico dell'economia italiana, evidenziando il consolidamento della crescita congiunturale del PIL nel secondo semestre dell'anno, sostenuta principalmente dalla domanda interna e dal positivo andamento del settore estero. Alla luce di tale andamento, la stima di crescita del PIL per l'anno in corso dovrebbe risultare leggermente superiore a quanto stimato nel DPEF, attestandosi all'1,6 per cento invece che all'1,5 per cento.
Per quanto riguarda gli andamenti di finanza pubblica, il rafforzamento della domanda interna dovrebbe accompagnarsi, secondo quanto indicato nella Nota, ad un andamento delle entrate più favorevole di quella inizialmente prefigurata. In particolare, le entrate tributarie dovrebbero risultare superiori di circa 6 miliardi di euro, in connessione con la favorevole evoluzione strutturale e con il buon andamento di alcune imposte sostitutive, di carattere non ricorrente.
Tale maggior gettito ha, secondo la Nota, natura prevalentemente strutturale, tale da consentire di proiettare sul 2007 circa 5 miliardi, e di rivedere al rialzo l'andamento tendenziale delle entrate per tale anno: pertanto, l'entità della manovra necessaria per realizzare gli obiettivi finanziari indicati nel DPEF si ridurrà, nel 2007, dall'1,3 per cento del PIL all'1 per cento.
La Nota tiene altresì conto delle minori entrate derivanti dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito l'incompatibilità con la VI Direttiva comunitaria in materia di IVA della normativa nazionale che stabiliva la sostanziale indetraibilità ai fini IVA delle spese per l'acquisto e la manutenzione di autoveicoli: tale pronuncia determinerà infatti minori entrate pari a circa 3,7 milioni di euro per il 2006, ed a 13,4 milioni per i rimborsi spettanti ai contribuenti interessati, relativamente agli anni 2003-2005. La Nota specifica che l'impatto della sentenza per gli anni 2007-2011 verrà adeguatamente compensato attraverso uno specifico provvedimento legislativo, rimanendo pertanto immutata l'entità della manovra di finanza pubblica nel 2007.
Alla luce di tali nuovi elementi, la Nota aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica; in particolare si prevede che l'indebitamento netto, comprensivo degli effetti della sentenza IVA, si attesti nel 2006 al 4,8 per cento del PIL, a fronte di una indicazione nel DPEF del 4 per cento: tuttavia, al netto della citata sentenza, tale valore risulterebbe pari al 3,6 per cento. Per quanto riguarda gli anni successivi a quello in corso, il valore dell'indebitamento netto risulterà sostanzialmente analogo a quanto indicato nel DPEF, attestandosi al 2,8 per cento nel 2007, al 2,2 nel 2008, all'1,5 nel 2009, allo 0,7 nel 2010, raggiungendo il valore positivo dello 0,1 per cento nel 2011; le uniche differenze riguardano il 2009 ed il 2010, per i quali il DPEF indicava valori leggermente peggiori, pari rispettivamente all'1,6 ed allo 0,8 per cento.
Valori ancora inferiori di indebitamento si raggiungono depurando gli effetti del ciclo economico e delle misure una tantum: in tal caso infatti la Nota indica, in rapporto al PIL, valori pari al 3,5 nel 2006, al 2,2 nel 2007, all'1,7 nel 2008, allo 0,9 nel 2009, allo 0,1 nel 2010, ed un valore positivo dello 0,7 nel 2001, tutti inferiori alle cifre stimate nel DPEF (3,8 nel 2006, 2,3 nel 2007, 1,8 nel 2007, 1,1 nel 2009, 0,5 nel 2010 e +0,3 nel 2011).
Per quanto riguarda il saldo primario in rapporto al PIL, la Nota indica nel 2006 un valore negativo dello 0,3, che sconta gli effetti della sentenza della Corte di Giustizia; tuttavia, al netto della citata sentenza, il valore del saldo primario si attesterebbe nell'anno in corso allo 0,9 per cento del PIL, in miglioramento rispetto a quanto indicato nel DEPF (0,6 per cento). Per quanto riguarda gli anni successivi al 2006, il valore del saldo primario si attesterà al 2 per cento nel 2007, al 2,5 nel 2008, al 3,2 nel 2009, al 4 nel 2010 ed al


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4,8 nel 2011: tali valori risultano sostanzialmente analoghi a quelli indicati nel DPEF, salvo che per quanto riguarda gli anni 2008-2011 (per i quali il Documento stima valori leggermente superiori, pari rispettivamente al 2,7, al 3,4, al 4,1 ed al 4,9 per cento).
Per ciò che concerne il rapporto debito pubblico/PIL, la Nota indica un valore del 107,6 per cento nel 2006, del 106,9 nel 2007, del 105,4 nel 2008, del 103,5 nel 2009, del 100,7 nel 2010 e del 97,8 nel 2011, a fronte di stime contenute nel DPEF pari, per ciascuno degli anni indicati, al 107,6 , al 107,5, al 107, al 105,1, al 102,6 ed al 99,7 per cento del PIL. Pertanto, si evidenzia nella Nota un costante miglioramento, per tutti gli anni considerati, del rapporto debito pubblico/PIL, che risulta ancora più marcato qualora non si considerino gli effetti della più volte richiamata sentenza in materia di detraibilità dell'IVA (in tal caso infatti tale rapporto sarebbe pari al 106,8 nel 2006, al 106,1 nel 2007, al 104,5 nel 2008, al 102,3 nel 2009, al 99,6 nel 2010 ed al 96,7 nel 2011).
La Nota di aggiornamento fornisce altresì una specificazione in ordine ai provvedimenti legislativi nei quali si articolerà la complessiva manovra di bilancio 2007-2009. Infatti, oltre al disegno di bilancio ed al disegno di legge finanziaria, il Governo intende realizzare gli obiettivi di correzione dei conti e di sostegno allo sviluppo anche attraverso un decreto-legge recante interventi fiscali e misure di sostegno allo sviluppo, che è in corso di presentazione alle Camere, nonché attraverso alcuni disegni di legge in corso di preparazione. Si tratta, in particolare: di un disegno di legge recante delega per il riordino dei tributi statali, approvato dal Consiglio dei ministri il 29 settembre 2006; di un disegno di legge di revisione del Testo unico degli enti locali; di un disegno di legge recante delega per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione in materia di federalismo fiscale; di un disegno di legge recante ulteriori misure di riorganizzazione e razionalizzazione degli apparati amministrativi e di sostegno allo sviluppo economico; di un disegno di legge recante ulteriori misure in materia di liberalizzazioni; del disegno di legge sui servizi pubblici locali, già presentato al Senato (A.S. n. 772).
Si riserva quindi di formulare una compiuta proposta di parere all'esito del dibattito.

Gioacchino ALFANO (FI) rileva preliminarmente che il Governo dovrebbe coinvolgere maggiormente la Commissione nelle scelte di politica economica, prestando adeguata attenzione alle indicazione da essa fornite, sottolineando inoltre, con riferimento specifico al contenuto della Nota di aggiornamento, come l'Esecutivo debba precisare in termini più analitici se l'aumento del gettito tributario evidenziato derivi da cause strutturali e possa quindi considerarsi stabile e consolidato.
Per quanto riguarda la problematica relativa alla detraibilità a fini IVA dell'imposta assolta per l'acquisto e la manutenzione di autoveicoli, conseguente alla recente sentenza della Corte di giustizia UE, ribadisce la necessità di rivedere complessivamente la disciplina tributaria in materia, rilevando come, oltre all'esigenza di adattare l'ordinamento nazionale alla disciplina comunitaria, sussista infatti la necessità di definire gli indici di redditività relativi a tali beni, i quali assumono carattere di strumentalità rispetto all'attività imprenditoriale svolta dai contribuenti interessati.
Esprime quindi una valutazione complessivamente negativa sulla Nota di aggiornamento presentata dal Governo.

Il sottosegretario Alfiero GRANDI con riferimento alle considerazioni espresse relativamente alla questione della detraibilità IVA delle spese per l'acquisto e manutenzione degli autoveicoli, ricorda che è attualmente all'esame del Senato il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 258 del 2006, il quale esclude la possibilità, per i contribuenti interessati, di poter portare in compensazione le somme a cui hanno diritto a titolo di


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rimborso a seguito della recente sentenza della Corte di giustizia UE, e fissa al 15 dicembre 2006 il termine per la presentazione delle domande di rimborso.
Rileva inoltre come, in base agli obblighi comunitari, l'adeguamento della disciplina nazionale in materia alle norme della VI Direttiva IVA sia ovviamente doverosa per lo Stato italiano: in tale contesto, il Governo sta tuttavia compiendo alcune valutazioni in merito alla definizione dell'inerenza degli autoveicoli all'attività d'impresa, al fine di definire in termini complessivi il regime tributario in merito.
Per quanto concerne la copertura degli oneri derivanti dalla citata sentenza, occorre distinguere tra l'applicazione del nuovo regime per il futuro, che comporterà minori entrate valutabili nella misura massima di circa 5 miliardi di euro, e gli oneri per il rimborso della maggiore imposta indebitamente versata dai contribuenti, quantificabile in circa 17 miliardi di euro. Per quanto riguarda questo secondo aspetto, chiarisce che tali somme sono qualificabili, dal punto di vista contabile, come regolazioni debitorie pregresse, alla cui copertura si provvederà con appositi stanziamenti, relativi agli anni 2007-2009, inseriti nella tabella A allegata al disegno di legge finanziaria 2007, che potranno eventualmente essere rivisti ove si rivelassero insufficienti a far fronte a tali esigenze finanziarie.
Precisa, inoltre, che il Governo ha avviato un rapporto di consultazione con il Comitato consultivo dell'imposta sul valore aggiunto di cui all'articolo 29 della Direttiva 77/388/CEE, al fine di acquisire la valutazione degli organismi comunitari in merito alle modalità di effettuazione dei rimborsi dovuti ai contribuenti: dal momento che tale parere non giungerà, verosimilmente, prima di almeno 2 o 3 mesi, l'Esecutivo ha ritenuto, in un'ottica prudenziale, di valutare gli oneri derivanti dalla sentenza nella quantificazione massima possibile.
Sottolinea, infine, come i maggiori oneri derivanti dall'accresciuta percentuale di detraibilità delle spese per autoveicoli, obbligherà il Governo a rivedere altri aspetti della tassazione d'impresa, al fine di realizzare il necessario bilanciamento degli assetti del sistema tributario, rilevando come tale necessità potrebbe comportare anche conseguenze non sempre positive sul piano dell'equità complessiva dell'imposizione.

Maria Ida GERMONTANI (AN) esprime a nome del proprio gruppo una valutazione negativa sulla Nota di aggiornamento, in quanto risultano, a suo giudizio, infondate le premesse sulle quali si fonda l'intera impostazione di politica economica del Governo.
Sottolinea infatti come la Nota segnali un netto miglioramento del quadro macroeconomico, laddove il Documento di programmazione economico-finanziaria presentato dal Governo pochi mesi fa indicava una prospettiva del tutto negativa, evidenziando come tale radicale mutamento di posizione, che non può evidentemente essere il frutto di un improvviso miglioramento della situazione economica generale, dimostri l'inattendibilità dei dati e delle affermazioni contenute nel DPEF.

Maurizio FUGATTI (LNP) concorda con le osservazioni della collega Germontani, ricordando come il Governo attualmente in carica, al momento del suo insediamento, avesse profilato scenari estremamente negativi sulla situazione economica del Paese, al fine di attribuirne la responsabilità al precedente Esecutivo, anche attraverso la nomina della cosiddetta Commissione Faini, che invece ha compiuto dei grossolani errori di valutazione.
Sottolinea infatti come la Nota di aggiornamento contenga previsioni sull'evoluzione del rapporto deficit-PIL addirittura più favorevoli rispetto a quelle del precedente Governo, ritenendo pertanto evidente come l'allarmismo politico dell'attuale Esecutivo abbia carattere meramente strumentale ed abbia il solo scopo di giustificare determinate scelte di politica economica, che si stanno dimostrando del tutto erronee.
Ricorda altresì come gli interventi preannunciati dal Documento di programmazione


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economico-finanziaria sui versanti della riduzione delle spese delle amministrazioni statali, della riforma pensionistica, del contenimento della spesa sanitaria, e del finanziamento degli enti locali non trovino alcun adeguato riscontro nei contenuti del disegno di legge finanziaria, come anticipati dagli organi di stampa, a testimonianza dell'assoluta inconsistenza dell'impianto di fondo del DPEF presentato pochi mesi fa dal Governo.
Esprime quindi la valutazione fortemente negativa del proprio gruppo sulla Nota di variazione.

Antonio BORGHESI (IdV) esprime a nome del proprio gruppo una valutazione favorevole sulla Nota di aggiornamento al DPEF, la quale prende atto di alcuni miglioramenti intervenuti nel rapporto tra deficit e PIL, pur sempre nell'ambito di una situazione economica complessiva molto difficile.
Contesta quindi le affermazioni del collega Fugatti circa l'asserito catastrofismo del Governo, rilevando come, nonostante i modesti miglioramenti del quadro economico richiamati nella Nota, proprio le difficili condizioni della finanza pubblica abbiano costretto il Governo a predisporre una manovra finanziaria di notevoli dimensioni per riportare il rapporto tra il deficit e PIL al di sotto del 3 per cento.

Donatella MUNGO (RC-SE) esprime a nome del proprio gruppo una valutazione complessivamente favorevole sulla Nota di aggiornamento. Manifesta peraltro talune perplessità relativamente alla parte della Nota che, specificando i provvedimenti legislativi nei quali si articolerà la complessiva manovra di bilancio 2007-2009, include fra tali provvedimenti anche il disegno di legge sui servizi pubblici locali, già presentato al Senato.

Maurizio FUGATTI (LNP), replicando al deputato Borghesi, sottolinea come non sia affatto necessaria una manovra finanziaria da 33 miliardi di euro per riportare in equilibrio il rapporto deficit-PIL, essendo a tal fine più che sufficiente una manovra dell'entità di circa 10-15 miliardi.

Francesco TOLOTTI (Ulivo), relatore, sottolinea l'interesse del dibattito, che ha consentito di toccare tutti gli aspetti più significativi delle tematiche affrontate dalla Nota di aggiornamento; formula quindi una proposta di parere favorevole con osservazione (allegato 1).

La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

La seduta termina alle 11.50.

ATTI DEL GOVERNO

Martedì 3 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Paolo DEL MESE. - Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Alfieri Grandi.

La seduta comincia alle 11.50.

Schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva 2003/123/CE, recante il regime fiscale comune delle società madri e figlie.
Atto n. 16.
(Seguito esame e approvazione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, iniziato nella seduta del 27 settembre 2006.

Paolo DEL MESE, presidente, ricorda che nel corso della precedente seduta il relatore aveva illustrato il contenuto del provvedimento. Nessun chiedendo di intervenire, invita il relatore formulare la propria proposta di parere.

Franco CECCUZZI (Ulivo), relatore, formula una proposta di parere favorevole (allegato 2).

La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 11.55