I Commissione - Resoconto di mercoledì 4 ottobre 2006

TESTO AGGIORNATO AL 10 OTTOBRE 2006


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INDAGINE CONOSCITIVA

Mercoledì 4 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.

La seduta comincia alle 14.

Indagine conoscitiva sulle problematiche inerenti la disciplina per la risoluzione dei conflitti d'interessi.
(Deliberazione).

Luciano VIOLANTE, presidente, sulla base di quanto convenuto nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 28 settembre 2006, ed essendo stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera ai sensi dell'articolo 144, comma 1, del regolamento, propone lo svolgimento di una indagine conoscitiva «sulle problematiche inerenti la disciplina per la risoluzione dei conflitti d'interessi».
L'indagine conoscitiva, che avrà luogo nell'ambito dell'esame della proposta di legge n. 1318, ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del regolamento, si concluderà


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entro la fine del mese di novembre 2006. Nell'ambito dell'indagine conoscitiva la Commissione procederà alle audizioni di rappresentanti di regioni ed enti locali, nonché di esperti della materia sotto i profili del diritto costituzionale, del diritto societario e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

La Commissione approva la proposta di deliberazione dell'indagine formulata dal presidente.

La seduta termina alle 14.05.

Mercoledì 4 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE.

Comunicazioni del Presidente

La seduta comincia alle 14.05.

Luciano VIOLANTE, presidente, comunica che la missione da lui svolta a Berlino lo scorso 29 settembre ha avuto lo scopo di verificare la possibilità di svolgere iniziative di lavoro in comune con la Commissione affari giuridici del Bundestag sui temi relativi alle riforme costituzionali recentemente approvate dal Parlamento tedesco in materia di assetto federale dello Stato, tenuto conto dei lavori svolti in materia dalla suddetta Commissione, nonché alle eventuali prospettive di ripresa del processo di costituzionalizzazione dell'Unione europea a partire dalla introduzione o dal rafforzamento, nelle Costituzioni dei diversi Stati membri, di specifiche norme. In tale circostanza ha incontrato il Presidente della Commissione, Andreas Schmidt, insieme ad altri componenti la Commissione stessa, che hanno manifestato la loro disponibilità ad affrontare gli argomenti convenuti in occasione di due incontri, a cui potranno partecipare delegazioni delle rispettive Commissioni, che dovrebbero svolgersi nel corso del 2007, orientativamente nei mesi di febbraio e maggio prima a Berlino e quindi a Roma. Precisa inoltre che si è convenuto sull'opportunità di non estendere l'incontro ad altri Paesi dell'Unione europea: in proposito, fa osservare che tale scelta può trovare giustificazione nel fatto che, da un lato, la Germania si accinge a assumere la presidenza dell'Unione europea del primo semestre 2007 e che, dall'altro, l'Italia celebrerà nello stesso anno il cinquantesimo anniversario della firma del Trattato di Roma.
In occasione di una visita che il presidente Schmidt intende svolgere a Roma nel corso del prossimo mese di dicembre potranno essere convenute più dettagliate modalità operative da sottoporre alla valutazione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 14.10.

SEDE REFERENTE

Mercoledì 4 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Intervengono il viceministro per l'interno Marco Minniti e il sottosegretario alla giustizia Luigi Manconi.

La seduta comincia alle 14.10.

D.L. 260/2006: Funzionalità dell'amministrazione della pubblica sicurezza.
C. 1704 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 ottobre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati alcuni articoli aggiuntivi al decreto-legge in esame (vedi allegato). Con riferimento a tali proposte emendative, ricorda che l'articolo 96-bis, comma 7, del regolamento, con riferimento all'esame dei disegni di legge di


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conversione dei decreti-legge detta regole particolarmente stringenti in ordine al giudizio di ammissibilità degli emendamenti e degli articoli aggiuntivi, prevedendo la inammissibilità delle proposte emendative che non siano strettamente attinenti alla materia del decreto-legge. In proposito, rilevato che il decreto-legge è volto ad autorizzare il trattenimento in servizio, fino al 31 dicembre 2006, degli agenti ausiliari di leva trattenuti frequentatori del 63o e del 64o corso di allievo agente ausiliario di leva per esigenze connesse alla funzionalità dell'amministrazione della pubblica sicurezza, fa presente che gli articoli aggiuntivi presentati, alla luce delle regole richiamate, presentano profili fortemente problematici in ordine alla ammissibilità; tenuto conto della rilevanza delle questioni ad esse sottese, invita i presentatori a ritirarli, con la riserva di ripresentarli in Assemblea, al fine di verificare se sugli stessi esista in tale sede un ampio consenso da parte dei Gruppi di maggioranza e di opposizione, che possa consentire, eventualmente previa riformulazione, una diversa valutazione anche sotto il profilo della ammissibilità.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), esprime alcune riserve sulle valutazioni del presidente in ordine alla inammissibilità degli emendamenti presentati, facendo presente che la finalità perseguita dagli articoli aggiuntivi di cui è firmatario sono analoghe a quelle sottese al decreto-legge, pur ampliando la materia oggetto di regolamentazione. Quanto all'invito al ritiro formulato dal presidente, fa notare che la possibilità di ripresentarli in Assemblea sarebbe comunque garantita anche ove questi fossero dichiarati inammissibili in Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, chiarisce che, attesa la ragionevolezza di alcune delle proposte contenute negli emendamenti, intendeva suggerire l'opportunità di verificare in Assemblea la possibilità di ampie convergenze sugli stessi.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) si dichiara disponibile a valutare la proposta del presidente qualora la maggioranza si impegni a sostenere le proposte emendative di cui è firmatario nel corso dell'esame in Assemblea.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), relatore, osserva che, accanto ai profili di inammissibilità segnalati dal presidente, occorre verificare la disponibilità di una adeguata copertura finanziaria degli oneri da essi recati.

Luciano VIOLANTE, presidente, si dichiara disponibile, qualora i presentatori accettassero di ritirare i propri emendamenti, a riferire all'Assemblea sugli aspetti procedurali che hanno indotto a tale decisione e a sottoporre alla stessa una valutazione di merito.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), pur apprezzando l'impegno del presidente, chiede se la maggioranza sia disponibile a sostenere in Assemblea gli emendamenti, qualora i deputati di opposizione accettassero di ritirare quelli da loro presentati.

Maria Fortuna INCOSTANTE (Ulivo) sottolinea come alcune delle proposte contenute negli articoli aggiuntivi presentanti dovrebbero essere esaminate attentamente, sia sotto il profilo finanziario, sia sotto il profilo di merito, che peraltro coinvolge anche la competenza di altre Commissioni.

Francesco ADENTI (Pop-Udeur), relatore, con riferimento agli articoli aggiuntivi 1.07 Bocchino e 1.02 Giachetti, prospetta la possibilità di una loro trasformazione in ordini del giorno da presentare nel corso dell'esame in Assemblea.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) aderendo all'invito formulato dal presidente, sottoscrive gli articoli aggiuntivi 1.01 Chianale,


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1.03 e 1.05 Cesini e 1.02 Giachetti e li ritira.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN) sottoscrive gli articoli aggiuntivi 1.010 e 1.04 Buonfiglio, 1.08 e 1.07 Bocchino e insiste perché siano esaminati dalla Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, preso atto della richiesta testè formulata dal deputato Benedetti Valentini dichiara inammissibili inammissibili per estraneità di materia, ai sensi degli articoli 89, comma 1, e 96-bis, comma 7, del regolamento, i seguenti articoli aggiuntivi: gli identici Buonfiglio 1.010 e Benedetti Valentini 1.09, tesi a consentire, anche in deroga al limite percentuale previsto dall'articolo 8 del testo unico delle disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato, l'accesso alle qualifiche direttive e dirigenziali del Corpo forestale dello Stato agli idonei delle procedure concorsuali indette alla data del 31 dicembre 2005; gli identici Buonfiglio 1.04, e Benedetti Valentini 1.06, volti ad autorizzare il Corpo forestale dello Stato ad assumere, in deroga al divieto di nuove assunzioni previsto dall'articolo 1, comma 95, della legge finanziaria 2005 per il triennio 2005-2007, gli idonei non vincitori del concorso per 500 allievi agenti forestali svolto in attuazione dell'articolo 1, comma 2, della legge n. 77 del 2004; 1.08 Bocchino, volto a consentire l'assunzione di candidati risultati idonei al concorso per allievi e assistenti della Polizia di Stato bandito in dato 19 maggio 2000; 1.07 Bocchino concernente l'accesso al ruolo di commissario della Polizia di Stato da parte di candidati risultati idonei al concorso interno indetto in data 1o febbraio 2005.

Marco BOATO (Verdi) preannuncia il suo voto favorevole sul provvedimento in esame.

Luciano VIOLANTE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire fa presente che la Commissione, prima di procedere alla votazione sul conferimento del mandato al relatore, deve attendere l'espressione del parere da parte del Comitato per la legislazione. Avverte quindi che si passerà all'esame degli altri punti iscritti all'ordine del giorno dell'odierna seduta in sede referente.

Conflitto di interessi.
C. 1318 Franceschini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 settembre 2006.

Marco BOATO (Verdi) dichiara di riconoscersi negli interventi svolti dai deputati della maggioranza, e in particolare dai colleghi Zaccaria e Russo, nelle precedenti sedute. Esprime quindi apprezzamento per lo sforzo compiuto dal presidente nella sua relazione e condiviso dalla maggioranza, di avviare un confronto leale e aperto su una materia così delicata. Dichiara inoltre di condividere l'opportunità di procedere all'indagine conoscitiva deliberata dalla Commissione nella seduta odierna e si riserva di intervenire più diffusamente al termine delle audizioni programmate.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica alla legge sulla cittadinanza.
C. 24 Realacci, C. 938 Mascia, C. 1462 Caparini, C. 1529 Boato, C. 1570 Bressa, C. 1607 Governo, C. 1661 Piscitello e C. 1686 Diliberto.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 settembre 2006.

Roberto COTA (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, rappresenta la difficoltà


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dei deputati del suo gruppo, che sono tutti iscritti a parlare sul provvedimento, a intervenire nella seduta di domani a causa delle incertezze relative agli orari dei lavori dell'Assemblea e della Commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, pur comprendendo le difficoltà rappresentate dal deputato Cota, ricorda che il provvedimento in esame è da tempo iscritto all'ordine del giorno della Commissione per la seduta di domani e che il legittimo ricorso a forme di ostruzionismo richiede la partecipazione dei deputati interessati ai lavori della Commissione. Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Difensore civico delle persone private della libertà personale.
C. 626 Mazzoni, C. 1090 Mascia e C. 1441 Boato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 26 settembre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sul testo unificato in oggetto sono stati presentati emendamenti.

Graziella MASCIA (RC-SE), relatore, fa presente l'esigenza di esaminare con attenzione i numerosi emendamenti presentati e di rinviarne l'esame ad altra seduta.

Luciano VIOLANTE, presidente, ritiene che, alla luce delle considerazioni del deputato Mascia e delle ulteriori richieste pervenute dai gruppi di opposizione, il termine per la presentazione degli emendamenti al provvedimento in esame, già prorogato alle ore 12 di oggi, possa essere ulteriormente posticipato alle ore 18 della giornata odierna. Fa presente, quindi, che la Commissione proseguirà l'esame del provvedimento in titolo dopo aver concluso l'esame dei documenti di bilancio. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle vicende relative ai fatti accaduti a Genova nel luglio 2001 in occasione del vertice G8 e delle manifestazioni del Genoa Social Forum.
C. 1043 Mascia e C. 1098 Sgobio.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, il 27 settembre 2006.

Jole SANTELLI (FI), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che alcuni deputati del suo gruppo, pur non essendo presenti al momento, hanno espresso l'intenzione di intervenire sul provvedimento in esame.

Luciano VIOLANTE, presidente, pur rilevando l'opportunità che i deputati che intendono intervenire assicurino la loro presenza durante i lavori della Commissione, ritiene che, per venire incontro alle esigenze presentate dal deputato Santelli, si possa inserire il provvedimento in esame nell'ordine del giorno della seduta di domani. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 12 della Costituzione sul riconoscimento della lingua italiana quale lingua ufficiale.
C. 648 cost. Angela Napoli e C. 1571 cost. La Russa.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 27 settembre 2006.

Jole SANTELLI (FI) osserva che il provvedimento in esame mira a fornire una tutela di rango costituzionale alla lingua italiana e sottolinea, in modo particolare, i problemi delle aree del territorio nazionale caratterizzate da fenomeni di bilinguismo.


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Riccardo MARONE (Ulivo) ricorda che provvedimenti analoghi a quelli iscritti all'ordine del giorno della Commissione erano già stati esaminati nella precedente legislatura e non si era giunti all'approvazione definitiva a causa delle divergenze, registrate all'interno dell'allora maggioranza, soprattutto tra i gruppi di Alleanza nazionale e della Lega Nord. Premesso di essere in generale poco favorevole a modifiche della prima parte della Costituzione, e in particolare dei principi fondamentali, richiama l'attenzione dei colleghi sull'opportunità di tenere conto del dibattito svoltosi nella precedente legislatura. Chiede inoltre di sapere se, tra i gruppi dell'attuale opposizione, sia stato raggiunto un accordo in materia.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), premesso che non ritiene particolarmente utile la retrospettiva suggerita dal deputato Marone, sottolinea l'importanza di sancire a livello costituzionale che la lingua italiana è lingua ufficiale della Repubblica. Dopo aver sottolineato che l'esigenza di ribadire un elemento identitario, come la lingua, è di per sé indice della consapevolezza dei pericoli che minacciano l'identità di una nazione, dichiara la propria estraneità al confronto tra partigiani della lingua nazionale e partigiani degli idiomi locali, ritenendo che non possa esservi dubbio sul fatto che questi ultimi si pongono su un piano del tutto differente da quello della lingua nazionale. Ricorda quindi come vi siano parti del territorio nazionale in cui la centralità della lingua italiana è messa seriamente in discussione e, al riguardo, ritiene che le espressioni dialettali possano avere carattere solo aggiuntivo, e mai sostitutivo, rispetto alle espressioni italiane. Conclusivamente, auspica che il provvedimento in esame possa essere approvato con il consenso di tutti i gruppi di maggioranza e di opposizione.

Roberto COTA (LNP) osserva che la posizione del suo gruppo è del tutto analoga a quella espressa nella passata legislatura. In particolare, pur dichiarandosi d'accordo sul fatto che la lingua italiana debba essere considerata lingua ufficiale della Repubblica, osserva che essa non può venir trattata come l'unica forma di espressione degna di tutela costituzionale. Ricorda infine che, sempre nella passata legislatura, anche il deputato Boato ebbe modo di sottolineare come, se si inserisce tra i principi fondamentali della Costituzione un richiamo alla lingua italiana come lingua ufficiale della Repubblica, si debba altresì prevedere una tutela di rango costituzionale degli idiomi locali.

Michaela BIANCOFIORE (FI) evidenzia come la situazione dell'Alto Adige sia la più valida dimostrazione della necessità di costituzionalizzare il riconoscimento della lingua italiana come lingua ufficiale della Repubblica. In proposito, sottolinea la tendenza alla graduale eliminazione della toponomastica bilingue, a vantaggio delle sole denominazioni in lingua tedesca, e ricorda che la Südtiroler Volkspartei si è fatta promotrice di un'iniziativa volta a ridurre l'uso dei toponimi italiani in Alto Adige. Ricorda quindi come tale tendenza rappresenti anche una violazione dello Statuto di autonomia del Trentino Alto Adige e come nella XIII legislatura fosse stato approvato un ordine del giorno proprio sulla tutela della toponomastica italiana. Rileva quindi che il provvedimento in esame si fa compiutamente carico di questo problema e ne auspica pertanto l'unanime approvazione. Conclusivamente, chiede ai colleghi di riflettere su cosa accadrebbe se, ad esempio in una regione come la Puglia, l'attuale minoranza albanese divenisse col tempo maggioritaria e promuovesse una graduale eliminazione dell'utilizzo della lingua italiana.

Marco BOATO (Verdi) annuncia preliminarmente l'intenzione di presentare, anche in questa legislatura, una proposta di legge in materia e invita pertanto il presidente ad attendere tale presentazione prima di dichiarare concluso l'esame preliminare. Osserva quindi, con riferimento all'intervento del deputato Biancofiore, che il suo modo di affrontare l'argomento


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rischia di impedire proprio quelle ampie convergenze che ella ha auspicato e che, in generale, la proposta di legge all'esame della Commissione non può essere usata come strumento per creare radicali contrapposizioni ideologiche. Precisa quindi che il documento approvato nella XIII legislatura, cui ha fatto riferimento il deputato Biancofiore, non era un ordine del giorno, bensì una risoluzione da lui stesso proposta e approvata da questa Commissione all'unanimità. Osserva poi che è senz'altro corretto affrontare il problema della «bilinguità» e anche «trilinguità» dei toponimi, aperto fin dall'approvazione dello Statuto di autonomia del 1948, ma ritiene che ciò debba avvenire sulla base di una corretta ricostruzione storica della vicenda altoatesina. In particolare, ricorda che in Alto Adige non vi fu alcuna invasione da parte di popolazioni germanofone, come potrebbe far pensare il riferimento del deputato Biancofiore alle minoranze albanesi in alcune regioni d'Italia; al contrario, l'Alto Adige è storicamente una regione a larghissima maggioranza germanofona, che durante il ventennio fascista fu sottoposta a un'intensa opera di italianizzazione, tendente ad abolire l'uso della lingua tedesca non solo nei toponimi, che in taluni casi furono sostituiti con toponimi italiani totalmente inventati, ma persino nei cognomi. Ritiene dunque che certamente l'attuale livello di piena «bilinguità» debba essere tutelato, ma anche che il problema debba essere affrontato con grande moderazione. Quanto al provvedimento in esame, rileva che la Costituzione riconosce già implicitamente la lingua italiana quale lingua ufficiale della Repubblica, laddove, all'articolo 6, parla di tutela delle minoranze linguistiche, presupponendo con ciò l'esistenza di una lingua maggioritaria. Ritiene altresì che, ove si decidesse di inserire nella Costituzione un rinvio alla lingua italiana come lingua ufficiale della Repubblica, diverrebbe necessario risolvere anche la questione relativa alla valorizzazione degli idiomi locali.

Karl ZELLER (Misto-Min.ling) dichiara preliminarmente di non condividere l'intervento del deputato Biancofiore, le cui argomentazioni sono state ben confutate dal deputato Boato. Con riferimento al contenuto delle proposte di legge in esame, osserva che essi appaiono volti, nell'intenzione dei proponenti, non tanto a tutelare l'ufficialità della lingua italiana, quanto piuttosto a recare pregiudizio all'identità delle minoranze linguistiche. Rileva che tali provvedimenti contrastano con le previsioni degli statuti speciali delle regioni Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige, che stabiliscono l'ufficialità delle due lingue correntemente utilizzate all'interno dei rispettivi territori. Ritiene inoltre che, alterando il regime paritario esistente tra le lingue ufficiali all'interno della regione Trentino Alto Adige, le proposte di legge in oggetto appaiono contrastare con l'accordo concluso tra De Gasperi e Gruber nel 1946 sull'autonomia dell'Alto Adige. Preannuncia, pertanto, il proprio orientamento contrario sulle proposte in esame.

Jole SANTELLI (FI) ritiene corretto assicurare la tutela del bilinguismo nelle regioni interessate, riconoscendo a ciascuno il diritto di mantenere la propria identità, purché all'interno di una visione unitaria nazionale di carattere generale e complessiva.

Franco RUSSO (RC-SE), intervenendo a titolo personale, osserva preliminarmente che la lingua costituisce un patrimonio culturale comune che va oltre la funzione di strumento di comunicazione. Con riferimento alle proposte di legge in titolo, dichiara di non condividere l'opportunità di prevedere il riconoscimento della lingua italiana quale lingua ufficiale all'interno del testo costituzionale. In proposito evidenzia la difficoltà di rinvenire anche solo una definizione di «lingua italiana» a causa della sua continua evoluzione. Si sofferma inoltre sulla circostanza che tale ufficialità è già riconosciuta da diverse disposizioni normative, che comunque appaiono garantire ad essa una adeguata tutela. Ritiene inoltre che, in un'epoca


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connotata da grandi trasmigrazioni, rappresenti un errore politico e culturale affermare l'identità nazionale e linguistica come un concetto autonomo e separato. Osserva, inoltre, sotto un profilo di carattere storico, che le lingue nazionali sono state sempre utilizzate come strumento di accentramento del potere nazionale e di affermazione delle classi egemoni all'interno degli Stati nazionali. Cita l'esempio della Francia, dove la lingua nazionale francese è stata imposta rispetto ad altre lingue pure utilizzate all'interno del territorio nazionale. Conclude ribadendo la propria contrarietà sui provvedimenti in oggetto.

Michaela BIANCOFIORE (FI) interviene per chiarire il senso del proprio precedente intervento, con il quale non ha inteso affermare, come sostenuto dal deputato Boato, che nel Trentino Alto Adige vi sia stata una «invasione» di popolazione germanofona, ma di rappresentare la situazione esistente in tale regione dove, lungi dal realizzarsi un effettivo bilinguismo paritario, si è affermata una netta prevalenza dell'uso della lingua tedesca anche in atti e documenti ufficiali, in violazione di precise disposizioni statutarie.

Pierangelo FERRARI (Ulivo) nel condividere lacune delle argomentazioni svolte dal deputato Russo in ordine al valore culturale della tradizione linguistica, sottolinea l'importanza di tutelare adeguatamente in ogni contesto l'uso della lingua italiana.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) propone di svolgere un'audizione del professor Francesco Sabatini e della professoressa Nicoletta Maraschio, rispettivamente presidente e vicepresidente dell'Accademia della crusca, al fine di verificare quale significato assuma il riconoscimento della lingua italiana quale lingua ufficiale da parte di esperti in linguistica.

Gabriele BOSCETTO (FI) si dichiara favorevole sull'audizione proposta dal deputato Zaccaria, ritenendo tuttavia opportuno estenderla anche al professor Coletti.

Luciano VIOLANTE, presidente, nel riservarsi di sottoporre all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la proposta formulata dai deputati Zaccaria e Boscetto, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Benefici per le vittime del terrorismo
C. 616 Mazzoni.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 27 settembre 2006.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che, nella seduta del 27 settembre scorso, era stato convenuto di richiedere al Governo, ai sensi dell'articolo 79, comma 5, del regolamento, di fornire dati e informazioni in ordine ai possibili beneficiari del provvedimento in titolo e dei conseguenti oneri finanziari da esso recati. Non essendo ancora pervenuti le informazioni ed i dati richiesti, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

D.L. 260/2006: Funzionalità dell'amministrazione della pubblica sicurezza.
C. 1704 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione riprende l'esame sospeso nel corso dell'odierna seduta.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che il Comitato per la legislazione ha espresso parere favorevole. Nessuno chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di conferire mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea.

La Commissione delibera di conferire al relatore Francesco Adenti mandato a riferire all'Assemblea sul provvedimento in


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esame in senso favorevole. Delibera altresì di chiedere di essere autorizzata a riferire oralmente.

Luciano VIOLANTE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Modifica all'articolo 111 della Costituzione in materia di garanzia dei diritti delle vittime di reato
C. 1242 cost. Boato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 27 settembre 2006.

Jole SANTELLI (FI), evidenzia l'opportunità di esaminare attentamente le ricadute che deriverebbero dall'approvazione del provvedimento in esame sul complessivo impianto del processo penale soprattutto con riguardo alla posizione delle vittime dei reati.

Luciano VIOLANTE, presidente, ricorda che il problema sollevato dal deputato Santelli si era già posto in occasione dello svolgimento della relazione introduttiva. In particolare, si tratta di decidere se attribuire al diritto in questione una natura processuale, assicurandone una compiuta tutela, ovvero una natura sostanziale, nel qual caso potrebbe essere opportuno prevedere una diversa collocazione della disposizione proposta. La distinzione assume particolare rilevanza ove si consideri che, in alcuni casi, la tutela alle vittime va assicurata rispetto alla commissione di reati dei quali è ignoto l'autore.

Gabriele BOSCETTO (FI) condivide la necessità di definire la natura del diritto che si riconosce alle vittime dei reati con una adeguata ed inequivoca formulazione, nonché di approfondire compiutamente le ricadute complessive che deriverebbero dall'approvazione della proposta di legge in esame, in particolare rispetto alla speditezza dei processi. Ritiene che la questione del risarcimento del danno civile acquisti una autonoma valenza che, investendo profili legati alle garanzie da assicurare alle vittime dei reati, va trattata in termini giuridici rigorosi e dogmatici. Dichiara il proprio orientamento contrario sul provvedimento in oggetto nel testo attuale, che, pur muovendo da lodevoli intenzioni, così formulato rischia di produrre invece effetti antitetici.

Felice BELISARIO (IdV), relatore, condivide la necessità segnalata dal deputato Boscetto di stabilire compiutamente, e con una adeguata formulazione, la natura del diritto in questione, evidenziando altresì l'opportunità di studiare l'impatto che produrrebbe l'approvazione della proposta di legge in esame sul complessivo ordinamento processuale penale.

Luciano VIOLANTE, presidente, con riferimento all'articolo 111 della Costituzione, osserva che le disposizioni volte a riconoscere o a costituire diritti iniziano con la locuzione «Nel processo penale...». Ritiene pertanto che mutuando tale schema ai fini previsti dal provvedimento in oggetto si chiarirebbe che l'intenzione del legislatore è quella di assicurare il diritto all'interno del sistema giurisdizionale.

Jole SANTELLI (FI) ribadisce l'importanza di individuare una formulazione che, nel rispetto della garanzia della parità dei diritti alle parti del processo, eviti pericolose ricadute sul codice di procedura penale e, in particolare, nei diversi riti alternativi da esso previsti.

Luciano VIOLANTE, presidente, alla luce del dibattito svoltosi, propone che il relatore si faccia carico di studiare quali sarebbero gli istituti processualpenalistici che dovrebbero essere modificati per risultare coerenti con il contenuto della proposta di legge in oggetto. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15.45.