VII Commissione - Resoconto di mercoledì 4 ottobre 2006

TESTO AGGIORNATO AL 5 OTTOBRE 2006


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ATTI DEL GOVERNO

Mercoledì 4 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione Letizia De Torre e il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa.

La seduta comincia alle 9.

Proposta di nomina del signor Ciro Di Francia a Presidente dell'Ente nazionale assistenza magistrale (ENAM).
Nomina n. 6.

(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 3 ottobre 2006.

Antonio RUSCONI (Ulivo), relatore, ringrazia il presidente e i deputati dell'opposizione per aver acconsentito allo svolgimento della seduta odierna, nella quale la Commissione potrà procedere alla deliberazione di competenza. Considerato infatti che il termine per l'espressione del parere viene in scadenza il 9 ottobre 2006 e che l'Assemblea potrebbe concludere le votazioni nella giornata di oggi, il rischio per la Commissione sarebbe stato quello di non riuscire a esprimere il parere nei termini prestabiliti.
Avverte che, in risposta alle richieste dei deputati formulate nella seduta di ieri, ha fornito alla Commissione una documentazione concernente le funzioni dell'ENAM e del suo presidente. Al riguardo, fa presente che la commissione elettorale centrale designa una terna di nominativi al Ministro dell'istruzione e che il Ministro sceglie il presidente tra le persone che


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hanno ricevuto un maggior numero di voti nell'ambito della terna. Il Ministro, pertanto, prende atto del nominativo più votato dai componenti della commissione. Ricorda che in passato sulle proposte di nomina del presidente dell'ente l'opposizione ha assunto sempre un atteggiamento di collaborazione non esprimendo contrarietà, ma al massimo astenendosi dalla votazione.
Ribadisce quindi un proposta di parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.

Roberto POLETTI (Verdi), sulla base delle indicazioni del relatore, reputa superate le perplessità che lo avevano indotto a chiedere chiarimenti.

Emerenzio BARBIERI (UDC) dichiara, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, che si asterrà sulla proposta di parere favorevole alla nomina in titolo. Precisa d'altro canto che in occasione della nomina del precedente presidente, il gruppo dell'UDC non ha partecipato alla votazione.

Valentina APREA (FI) preannuncia la sua astensione sulla proposta di parere favorevole del relatore sulla nomina in titolo.

Nicola BONO (AN) rileva che la Commissione non ha avuto il tempo necessario per esaminare la documentazione richiesta e non ha ricevuto risposte rassicuranti riguardo ai requisiti di utilità dell'ente. Aggiunge che non sono stati forniti chiarimenti alla Commissione sui rilievi posti nella seduta di ieri. Preannuncia, quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, che si asterrà sulla proposta di nomina in esame.

Mario PESCANTE (FI) preannuncia la sua astensione sulla proposta di parere favorevole alla nomina in titolo.

La Commissione procede alla votazione per scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

Pietro FOLENA, presidente, comunica il risultato della votazione:
Presenti 24
Votanti 20
Astenuti 4
Maggioranza 11
Hanno votato 20
(La Commissione approva).

Pietro FOLENA, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

Hanno preso parte alla votazione i deputati: Benzoni, Cinzia Maria Fontana (in sostituzione di Chiaromonte), Sanga (in sostituzione di Colasio), Costantini, De Biasi, Folena, Ghizzoni, Giachetti, Frigato (in sostituzione di Giulietti), Guadagno detto Vladimir Luxuria, Li Causi, Martella, Poletti, Rusconi, Sasso, Sircana, Tessitore, Codurelli (in sostituzione di Tocci), Pedulli (in sostituzione di Villari), Volpini.
Si sono astenuti i deputati: Aprea, Barbieri, Bono e Pescante.

La seduta, sospesa alle 9.45, è ripresa alle 16.10.

Piano programmatico per il risanamento economico-finanziario dell'Università «Carlo Bo» di Urbino.
Atto n. 17.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazione).

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) sottolinea che il provvedimento in titolo punta a rendere prodromico al processo di statizzazione dell'Università di Urbino l'approvazione del Piano per il suo risanamento economico-finanziario. Non condivide questo percorso, ritenendo che la statizzazione delle università è un processo delicato che potrebbe portare ad una riduzione della qualità scientifica.
Preannuncia quindi che il suo giudizio favorevole sullo schema di decreto del


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Governo è subordinato al fatto che non si inserisca il riferimento alla statizzazione.

Luciano CIOCCHETTI (UDC) concorda con le considerazioni espresse dalla collega Filipponio Tatarella, rilevando che appare opportuno eliminare ogni riferimento al collegamento tra approvazione del piano di risanamento finanziario dell'Università e statizzazione della stessa.

Fabio GARAGNANI (FI) rileva che lo schema di decreto in esame riflette la posizione complessiva del Governo, espressa dai Ministri Fioroni e Mussi nelle rispettive audizioni, di favorire la creazione un sistema scolastico ed universitario prevalentemente pubblico. Si subordina così la statizzazione dell'ateneo al finanziamento del piano di risanamento, con una logica dirigistica che non condivide. Concorda quindi con il giudizio contrario già espresso dagli altri colleghi della minoranza, se non si superà la previsione della statizzazione dell'università di Urbino.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA precisa che il Governo non ha alcuna intenzione di procedere ad un percorso di statizzazione delle università, ma è favorevole alla creazione di un sistema pluralistico di modelli formativi. Ritiene in questo senso che l'ateneo di Urbino rappresenta un'esperienza importante di università libera, non legata a grandi gruppi di interesse economico. Non si prevede quindi un percorso di statizzazione da parte del Governo, che punta invece ad un pieno risanamento finanziario dell'ateneo secondo il suo originario assetto. Sottolinea peraltro che il Governo non si vuole precludere alcuna soluzione per evitare che l'Università chiuda laddove permanga una situazione di difficoltà finanziaria.

Vito LI CAUSI (Pop-Udeur) preannuncia il giudizio favorevole sullo schema di decreto in esame che rappresenta un atto di incoraggiamento verso l'autonomia delle università, per garantire il pluralismo didattico e la diversa qualità di insegnamento.

Angela FILIPPONIO TATARELLA (AN) ribadisce che non vi è una preclusione a priori ad interventi di statizzazione per l'università, ma che in questo caso specifico il favore al piano di risanamento deve essere indipendente da un eventuale processo di statizzazione. Se il Governo dovesse presentare una proposta di legge specifica sulla statizzazione dell'Università di Urbino, vi sarebbe comunque una disponibilità a valutarla in un quadro sistematico di interventi.

Antonio RUSCONI (Ulivo) esprime un giudizio favorevole sulla relazione svolta dalla collega De Simone, pur considerando l'opportunità di procedere su questi atti in modo condiviso tra tutte le forze politiche.

Titti DE SIMONE (RC-SE), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1). Precisa d'altra parte che già nel corso della precedente legislatura era stata approvata in Assemblea da tutte le parti politiche la risoluzione n. 6/00103 con la quale si richiedeva al Governo di esaminare con la massima urgenza la possibilità di trasformare l'Università di Urbino in università statale. Riterrebbe quindi opportuno che anche nel corso dell'esame del provvedimento in oggetto si tenesse conto di quell'orientamento

Emerenzio BARBIERI (UDC), intervenendo sull'ordine dei lavori, riterrebbe opportuno che si verificasse la possibilità di rinviare a domani la votazione della proposta di parere del relatore.

Titti DE SIMONE (RC-SE), relatore, riterrebbe opportuno procedere alla votazione della proposta di parere da lei formulata nel corso della seduta odierna, anche eventualmente pervenendo ad una breve sospensione della seduta.

Antonio RUSCONI (Ulivo) rileva che un eventuale rinvio ad altra seduta del seguito


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dell'esame del provvedimento in titolo potrebbe impedire alla Commissione di esprimersi nel termine fissato. Riterrebbe opportuno quindi sospendere brevemente la seduta per consentire a tutti i gruppi di pervenire ad una soluzione concordata del testo.

Pietro FOLENA, presidente, concorda con la proposta di sospendere brevemente la seduta per consentire a tutti i gruppi di svolgere un confronto sulla proposta di parere del relatore, al fine di pervenire ad un accordo.

Nicola BONO (AN) ricorda che l'approvazione della risoluzione nel corso della XIV legislatura ha determinato in realtà una sollevazione nel territorio sul quale incide l'Università, proprio perché il processo di statizzazione non era condiviso. Sarebbe opportuno per esempio procedere ad eventuali audizioni di questi soggetti interessati, al fine anche di completare in una fase successiva la conoscenza di questo aspetto. Riterrebbe opportuno, in riferimento alla proposta di parere del relatore, sopprimere l'osservazione n. 2. A questa condizione subordina l'espressione di un voto favorevole da parte dei deputati del gruppo cui appartiene. Concorda con la proposta di sospendere brevemente la seduta.

Pietro FOLENA, presidente, sospende quindi brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 16.55, è ripresa alle 17.10.

Titti DE SIMONE (RC-SE), relatore, illustra una nuova proposta di parere favorevole con osservazione sulla base delle indicazioni emerse anche dal richiamo espresso alla risoluzione n. 6-00103 (vedi allegato 2). Ringrazia in particolare tutti i componenti della Commissione e il rappresentate del Governo per aver contribuito ad approvare un così importante intervento a favore dell'Università di Urbino. Ritiene che si sia andati in questo senso a sostegno di tutto il Paese e non solo di quel singolo ateneo.

Nicola BONO (AN) apprezza il contributo del relatore a trovare una soluzione condivisa, superando ogni riferimento al processo di statizzazione dell'ateneo. Precisa quindi, richiamandosi alle dichiarazioni già espresse, che il percorso previsto dal Governo in realtà è funzionale ad una soluzione condivisa proprio dai soggetti operanti sul territorio in cui insiste l'ateneo, o per lo meno ad una larga parte di essi.
Preannuncia quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, voto favorevole sulla proposta di parere favorevole del relatore, come riformulato.

Luciano CIOCCHETTI (UDC) ribadisce che le perplessità espresse sul provvedimento in esame relative ad una statizzazione dell'ateneo scaturiscono da un confronto con la realtà locale. È necessario quindi un approfondimento a latere su questo aspetto poiché l'eventuale scelta di una statizzazione di questo o di altri atenei necessita di una più ampia riflessione.

Domenico VOLPINI (Ulivo), intervenendo a titolo personale, rileva che andrebbe risolto una volta per tutte il problema del rifinanziamento delle università, che si ripete in ogni finanziaria, ormai da diversi anni. Ricorda che le università già ricevono infatti il 35 per cento dei loro fondi dallo Stato, senza che ciò implichi peraltro una alterazione della loro autonomia e della qualità scientifica dei loro insegnamenti. Ritiene che rimanga peraltro ancora da dimostrare la necessità che lo Stato intervenga a risanare i loro debiti, non sussistendo un obbligo istituzionale in questo senso.

Fabio GARAGNANI (FI) ribadisce che le difficoltà che alcune università incontrano nella loro gestione non si risolvono penalizzando le libere università con una loro statizzazione. È necessario invece attuare realmente un sistema pluralista nelle università che allo stato ancora non c'è.


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Preannuncia, comunque, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore come riformulato.

La Commissione approva quindi la proposta di parere con osservazione, come riformulata dal relatore (vedi allegato 2).

Schema di regolamento in materia di modalità di nomina dei presidenti delle istituzioni artistiche e musicali.
Atto n. 25.
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame, rinviato il 3 ottobre 2006.

Nicola BONO (AN) ritiene immotivata ed ultronea la previsione dell'articolo 2 dello schema di decreto in esame che prevede una fase transitoria per la sua applicazione. Si sancisce così la decadenza immediata di tutti gli attuali presidenti delle istituzioni artistiche, per passare con la nuova procedura ad una loro sostituzione. Non si realizza peraltro la continuità nella gestione degli enti, ma si crea al contrario un forte elemento di discontinuità. Condivide invece che si richieda una comprovata esperienza specifica dei vertici di questi enti; sarebbe inoltre auspicabile che si procedesse ad inserire all'articolo 1 una previsione che stabilisse una rappresentanza unitaria esterna degli istituti e non affidata alle due figure del presidente e del direttore come attualmente previsto. Sottolinea che si tratta di presupposti imprescindibili affinché si possa giudicare favorevolmente il provvedimento in esame.

Luciano CIOCCHETTI (UDC) concorda con le considerazioni espresse dal collega Bono, rilevando d'altra parte che molte delle esigenze rappresentate sono state anche evidenziate dalla Conferenza permanente dei presidenti di accademie di belle arti, soprattutto in riferimento alla possibilità dei presidente in carica di continuare ad espletare il proprio mandato.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA precisa che la norma transitoria inserita dal Governo si è resa necessaria in conseguenza della sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la precedente disposizione. La proposta di fare una terna di persone per la nomina del presidente da parte del Ministro, al posto solo di due, è stata in realtà dettata dall'esigenza di avere una norma più garantista, volta a recepire tutte le sensibilità del mondo accademico.

Manuela GHIZZONI (Ulivo), relatore, ribadisce, come ha già evidenziato nella relazione, che il sistema previsto nello schema di decreto in esame intende assicurare a tali istituti una maggiore autonomia e non una limitazione di essa. Aggiunge che la previsione dell'articolo 2 si rende in realtà necessaria perché si pone l'esigenza di colmare il vuoto normativo creato dall'annullamento della precedente normativa da parte del Consiglio di Stato. In questo senso si deve interpretare infatti la previsione di una terna di soggetti indicati dal Consiglio accademico al Ministro all'interno della quale scegliere un nominativo. Ricorda al collega Barbieri che le proposte da lui presentate non possono essere recepite, seppure interessanti, perché a seguito della sentenza del Consiglio di Stato non si può ledere l'autonomia degli istituti indicando le modalità di voto della terna di candidati. L'eventuale sostituzione del principio attuale con quello di due soli nominativi rappresenterebbe infatti una limitazione all'autonomia del Consiglio accademico. Una eventuale limitazione dei termini per la nomina o la designazione dei candidati, sempre secondo quanto proposto dal collega Barbieri, restringerebbe d'altra parte ulteriormente la possibilità di definire nomine corrette.
Illustra quindi una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 3).


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Nicola BONO (AN), preso atto dei chiarimenti forniti dal rappresentante del Governo e dal relatore in merito all'articolo 2, ritira la sua proposta di soppressione relativa. Rileva comunque l'opportunità di sopprimere la osservazione n. 1 nella proposta di parere predisposta dal relatore.

Fabio GARAGNANI (FI) concorda con la proposta del collega Bono. Aggiunge che appare necessario intervenire al più presto per superare lo stato di sofferenza in cui si trovano tali istituti. Ritiene opportuno quindi che il presidente di questi istituti abbia competenze specifiche e non solo affinità politiche con l'uno o l'altro ministro.

Emerenzio BARBIERI (UDC) ribadisce che la sentenza del Consiglio di Stato prevedeva che il potere assegnato al Ministro dal decreto approvato dal precedente Governo era eccessivo; nel caso in esame, pur ridotto, il potere rimane. Sarebbe quindi opportuno procedere anche per questo motivo ad una limitazione a soli due candidati e non alla terna come attualmente previsto. Prende atto con rammarico, inoltre, che non sia stata presa in considerazione dal relatore neanche la sua proposta di ridurre a metà i tempi di nomina e di degnazione dei componenti.
Preannuncia quindi il voto contrario sulla proposta di parere del relatore, a meno che non sia riformulato nei termini indicati.

Il sottosegretario Nando DALLA CHIESA ricorda che la proposta di parere in esame registra un elemento di successo dell'opposizione al Senato, dove nel corso dell'esame si era rilevare come l'ancoraggio al parametro rettorale per i presidenti sarebbe stato troppo autoreferenziale. Per questo si è previsto un parametro più completo come quello rilevato nel parere.

Manuela GHIZZONI (Ulivo), relatore, ribadisce che l'intento dello schema di decreto è quello di non estromettere personalità di alto profilo dalla possibilità di acquisire il ruolo di presidente degli istituti.
Alla luce delle considerazioni emerse, illustra una riformulazione della proposta di parere con osservazioni che tiene conto degli elementi emersi nel corso dell'esame (vedi allegato 4).

Pietro FOLENA (RC-SE) concorda con la proposta di riformulazione del relatore.

Titti DE SIMONE (RC-SE) preannuncia anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene il voto favorevole sulla proposta di parere del relatore come riformulato dal relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore come riformulata (vedi allegato 4).

La seduta termina alle 18.15.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

COMITATO RISTRETTO

Delega al Governo per la revisione della disciplina relativa alla titolarità ed al mercato dei diritti televisivi dei campionati di calcio (esame C. 587 Ciocchetti, C. 711 Giancarlo Giorgetti, C. 1195 Ronchi e C. 1496 Governo - Rel. Folena).