XIII Commissione - Resoconto di mercoledì 11 ottobre 2006


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SEDE CONSULTIVA

Mercoledì 11 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Marco LION. - Intervengono il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro e il sottosegretario di Stato dello stesso dicastero Giovanni Mongiello.

La seduta comincia alle 14.10.

Decreto-legge 262/2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 10 ottobre 2006.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) osserva in via preliminare che il decreto-legge in esame è in stretto rapporto con il disegno di legge finanziaria e su entrambi si deve, a suo avviso, esprimere un giudizio fortemente negativo. In particolare il decreto-legge introduce un pesante aggravio fiscale per le imprese agricole, come dimostrano le osservazioni critiche formulate dalle organizzazioni di categoria nelle audizioni informali di ieri. Alle imprese agricole vengono richiesti maggiori versamenti per un importo complessivo di 1 miliardo di euro senza prevedere alcuna forma di restituzione o di compensazione. In particolare ritiene particolarmente


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grave per i suoi effetti l'aumento degli estimi catastali. Osserva altresì che rispetto alle disposizioni contenute nell'articolo 4 sussiste un notevole errore di valutazione degli effetti contabili, su cui sollecita una verifica da parte del Presidente. Le disposizioni recate dal decreto-legge devono essere esaminate anche tenendo conto del fatto che il sistema agricolo italiano è costituito in misura significativa da soggetti che si dedicano all'agricoltura, pur svolgendo altre attività; tali soggetti sono direttamente colpiti dalle disposizione relativa alla nuova definizione dei fabbricati rurali. Osserva inoltre che la relazione introduttiva si è limitata a considerare soltanto le disposizioni che si riferiscono direttamente all'agricoltura. Per valutare l'impatto negativo che il decreto-legge ha nel settore agricolo occorre invece tenere conto anche di numerose altre disposizioni di carattere generale, che, tuttavia, esplicano i loro effetti anche sull'imprese agricole. In particolare sottolinea la gravità dell'articolo 6, che aumenta sensibilmente le imposte ipotecarie, catastali e di registro, osservando che, nel caso delle aziende agricole, la proprietà fondiaria costituisce l'elemento essenziale per lo svolgimento stesso dell'attività. Rileva altresì l'ulteriore aggravio fiscale che deriva dalla nuova tabella dei tributi speciali catastali, approvata ai sensi del comma 21 dell'articolo 7. Ritiene altresì negative le disposizioni dell'articolo 41, che prevedono l'estensione generale dello spoils system per gli incarichi dirigenziali affidati a soggetti non appartenenti ai ruoli dell'amministrazione dello Stato. Ritiene che tale disposizione comporti una inaccettabile politicizzazione delle strutture burocratiche, con grave danno per tutti i settori su cui tali strutture sono chiamate ad operare.

Antonio BUONFIGLIO (AN) sottolinea che, dal punto di vista dell'agricoltura, il dato fondamentale relativo al provvedimento in esame è rappresentato dal fatto che esso determina un maggior aggravio fiscale per il settore pari ad un miliardo di euro. Al tempo stesso viene persa l'occasione per stabilizzare i regimi fiscali di vantaggio relativi alle imprese agricole. Con riferimento alle singole disposizioni, ritiene criticabile l'applicazione dell'agricoltura della franchigia IVA, che, tra l'altro, è in contraddizione con la volontà di promuovere l'ampliamento delle imprese agricole; osserva altresì che le disposizioni di cui ai successivi commi dell'articolo 4 hanno per destinatari soggetti che fanno richiesta di contributi comunitari per l'agricoltura. Si sofferma infine sulle disposizioni di cui all'articolo 41. Pur riconoscendo che si tratta di previsioni che non riguardano solo l'agricoltura, ma hanno carattere generale, ritiene che si debba sottolinearne l'illegittimità costituzionale in quanto il Governo si attribuisce il potere di sostituire tutti i dirigenti non appartenenti ai ruoli delle amministrazioni statali, senza alcuna valutazione del loro operato. Il principio dello spoils system, che può essere condivisibile se limitato ad incarichi fiduciari attribuiti direttamente dal Ministro, non può essere esteso a dirigenti che sono stati assunti dai vertici dell'amministrazione, in relazione alle loro competenze specifiche. Ciò infatti sottopone l'amministrazione a scelte di carattere esclusivamente politico; al tempo stesso produce il rischio di lasciare senza conduzione importanti strutture amministrative, con grave danno per i settori nei quali esse operano. Osserva infine che la privazione dell'incarico prima della scadenza del contratto di lavoro comporterà l'insorgere di un ampio contenzioso e comunque richiederà forme di compensazione che rendono dannosa per lo Stato la misura prevista dall'articolo 41 anche sotto il profilo finanziario.

Massimo FIORIO (Ulivo) esprime il giudizio favorevole del proprio gruppo sul complesso del decreto-legge. Osserva che la franchigia prevista dal comma 1 dell'articolo 4 corrisponde in ogni caso ad un'esigenza di semplificazione, più volte manifestata dal settore. Rileva infine l'opportunità di verificare se sia praticabile


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prolungare la rateizzazione del versamento dei contributi previdenziali a carico delle imprese colpite dalla crisi aviaria.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, nel ribadire il proprio giudizio favorevole sul provvedimento in esame, ritiene che alcune osservazioni emerse dal dibattito possano essere raccolte, sia nell'ambito del decreto-legge sia nel disegno di legge finanziaria.

Il sottosegretario Giovanni MONGIELLO rileva che il relatore ha offerto una puntuale ed esauriente illustrazione delle misure del provvedimento che interessano il settore agricolo. Ritiene che l'estensione della franchigia IVA al settore agricolo risponda anche ad un criterio di equità. Osserva inoltre che le disposizioni contenute nell'articolo 4 in materia di accatastamento di fabbricati riguardano strutture che hanno perduto il requisito della ruralità e che pertanto non sono al servizio di attività agricole. Più in generale osserva che i giudizi negativi espressi dalla stampa sulla manovra possono forse dipendere dal fatto che essa non risponde agli interessi di pochi grandi imprenditori, ma persegue con coraggio e decisione obiettivi di equità e di sviluppo dell'economia del paese.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, illustra la propria proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

Filippo MISURACA (FI), osserva che le misure contenute nel provvedimento in esame determinano pesanti effetti finanziari sul settore agricolo, come evidenziato dalle numerose critiche formulate dalle organizzazioni agricole nelle audizioni svolte nella giornata di ieri. Invita pertanto il relatore a voler modificare la propria proposta di parere in modo da accogliere le considerazioni emerse nel dibattito.

Sull'ordine dei lavori.

Marco LION, presidente, in considerazione della presenza del ministro De Castro, propone di passare all'esame del disegno di legge finanziaria per il 2007 e del disegno di legge recante il bilancio dello Stato per l'anno 2007 e il bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009, per poi riprendere successivamente l'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 262 del 2006.

Legge finanziaria per l'anno 2007.
C. 1746-bis Governo.

Bilancio dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009.
C. 1747 Governo.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame congiunto rinviato nella seduta del 10 ottobre 2006.

Il ministro Paolo DE CASTRO evidenzia che la manovra di finanza pubblica per il 2007 reca un complesso di interventi assai articolati che riguardano il settore agroalimentare. Si tratta, a suo giudizio, di interventi che possono contribuire in modo efficace alla crescita del settore, senza per questo escludere che l'esame parlamentare possa introdurre miglioramenti e integrazioni. Ricorda che il DPEF del luglio scorso conteneva importanti riferimenti agli aspetti strutturali su cui è necessario incidere per favorire l'agricoltura italiana e, tra questi, all'esigenza di una stabilità fiscale e contributiva, pur nella consapevolezza che essa comporta un consistente onere finanziario, valutabile complessivamente in 350 milioni di euro. In coerenza con le indicazioni contenute nel DPEF, il disegno di legge finanziaria presentato dal Governo reca numerose misure di sostegno all'agricoltura, che


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possono essere ricondotte a tre linee fondamentali di intervento.
In primo luogo si intende rafforzare la capacità competitiva delle imprese. Mirano a questo obiettivo le disposizioni che favoriscono la diffusione della forma societaria, che di per se stessa rappresenta uno stimolo all'accorpamento e alla crescita dimensionale delle imprese agricole. Particolare importanza attribuisce a tal fine alla norma che prevede per le società agricole l'applicazione della medesima disciplina fiscale prevista per gli imprenditori individuali. Ricorda altresì le disposizioni che promuovono la vendita diretta, segnalando il contributo che questa forma di distribuzione, attraverso l'istituzione di mercati a vendita diretta, può offrire, in particolare in alcune aree del paese e con riferimento ad alcuni comparti. Concorrono altresì a favorire la competitività dell'agricoltura italiana il fondo per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile agricola e gli interventi che sostengono la multifunzionalità dell'impresa agricola attraverso l'ampliamento delle possibilità per le amministrazioni pubbliche di affidare alle imprese agricole servizi utili alla collettività. Si riferisce alle politiche di rafforzamento della competitività anche la riduzione del cuneo fiscale; al riguardo precisa che tale misura si applica anche ai lavoratori a tempo parziale di tipo verticale e ai lavoratori a tempo determinato, purché si tratti di rapporti di lavoro stabilizzati.
La seconda linea di azione concerne la promozione dei prodotti agroalimentari italiani nei mercati internazionali. Sottolinea in proposito che la crescita della presenza italiana nei mercati esteri è una condizione essenziale per garantire lo sviluppo del settore agroalimentare, dal momento che il consumo interno risulta ormai stazionario. A tal fine il disegno di legge finanziaria istituisce un apposito credito di imposta per gli investimenti relativi alla promozione di marchi e produzioni italiane nei mercati esteri, con una premialità specifica per i consorzi o raggruppamenti di imprese, per i prodotti agricoli di origine italiana e per i prodotti oggetto di intese di filiera. Osserva in particolare come quest'ultima previsione possa rivelarsi utile per rafforzare i legami tra le varie componenti di ciascuna filiera.
Il terzo obiettivo essenziale che perseguono le misure in materia di agricoltura contenute nel disegno di legge finanziaria riguarda il supporto alle filiere innovative. Ricorda in primo luogo che è presente un insieme di disposizioni a sostegno della produzione di agroenergie: in particolare, viene incrementato da 200 mila a 250 mila tonnellate il contingente di biodiesel in esenzione di accisa, che potrà essere ulteriormente aumentato con le quote rimaste inutilizzate, e viene prevista, per il triennio 2008-2010, una specifica dotazione finanziaria per lo sviluppo dell'utilizzo del bioetanolo. Osserva che in questo modo, tra l'altro, vengono superate le difficoltà di attuazione che erano derivate dalla previsione di un contingente riservato alle produzioni di filiera. Osserva che, in materia di bioenergie, per un mero disguido, nel testo della finanziaria sono presenti due diversi articoli; assicura peraltro che con il Ministero per lo sviluppo economico era già stato raggiunto un pieno accordo, per cui l'esame parlamentare permetterà di effettuare gli interventi di coordinamento necessari rispetto al testo iniziale. Ricorda altresì che intervengono a favore dello sviluppo delle filiere innovative le misure che promuovono l'autoconsumo degli oli vegetali a fini energetici e la produzione di materie plastiche da prodotti agricoli, che potrà ricevere un forte impulso dall'esigenza sempre più diffusa di utilizzare materiali biodegradabili. Sottolinea altresì che il sostegno a cinque progetti nazionali di innovazione industriale coinvolge direttamente anche le filiere agroalimentari per i progetti relativi al made in Italy e all'efficienza energetica coinvolge direttamente anche le filiere agroalimentari.
Mette a disposizione della Commissione un'ampia documentazione che illustra le misure di interesse per l'agricoltura e per il settore agroalimentare contenute nella manovra per il 2007 (vedi allegato 2). In particolare rinvia alla tabella predisposta


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all'interno di tale documentazione per una esposizione puntuale dei finanziamenti destinati all'agricoltura, osservando che l'accantonamento relativo al Ministero delle politiche agricole contenuto nel fondo speciale di conto capitale, di cui alla tabella B, comprende anche le risorse, pari a 65,8 milioni di euro, da destinare al settore bieticolo-saccarifero.
Per quanto riguarda il decreto-legge n. 262 del 2006, che costituisce parte integrante della manovra di finanza pubblica, dichiara il proprio impegno per pervenire ad un prolungamento fino a tre anni della rateizzazione relativa al versamento, da parte delle imprese colpite dalla crisi aviaria, dei contributi e premi di previdenza e assistenza sociale sospesi.
Dedica infine alcune considerazioni al problema dei debiti previdenziali in agricoltura. Osserva che si tratta di un problema molto difficile e molto pesante, per il quale si sta costruendo una soluzione di carattere privatistico. Un gruppo di banche ha infatti presentato in modo formale alla società veicolo un'offerta per l'acquisto dei crediti contributivi. Se la società veicolo accetta tale offerta, si apre per le imprese agricole interessate la possibilità di una regolarizzazione che rappresenterà la soluzione definitiva della questione. Sottolinea in particolare come le organizzazioni professionali agricole siano state coinvolte in questa operazione e abbiano espresso il proprio assenso sul tipo di soluzione individuata, evidenziando che tale coinvolgimento risulta particolarmente importante per raccogliere l'adesione degli agricoltori alla regolarizzazione. Si impegna in ogni caso a tenere la Commissione informata sull'esito dell'operazione, che dovrebbe concludersi in tempi molto rapidi.

Antonio BUONFIGLIO (AN) ricorda che il DPEF conteneva significative indicazioni in merito ad alcuni aspetti fondamentali per lo sviluppo della competitività dell'agricoltura italiana, che aveva giudicato apprezzabili, anche perché dimostravano una continuità con l'azione svolta negli anni precedenti e un atteggiamento pragmatico rispetto ai problemi del settore, che, nella loro consistenza oggettiva, non si prestano ad essere oggetto di conflitti politici o ideologici. Ritiene che il disegno di legge finanziaria non dia attuazione alle indicazioni contenute nel documento di programmazione. Riconosce che, nonostante l'inadeguatezza dei finanziamenti stanziati, con particolare riferimento al fondo di solidarietà nazionale, vi siano alcuni elementi positivi. Ritiene tuttavia che siano molto più gravi i motivi di preoccupazione. In primo luogo richiama le disposizioni in materia tributaria contenute nel decreto-legge n. 262 del 2006, che, pur attribuendo opportunamente all'AGEA un ruolo più ampio e promuovendo la sua cooperazione con l'Agenzia del territorio, nella sostanza determinano un prelievo di un miliardo di euro dal settore agricolo. Si tratta infatti di un inasprimento fiscale a carico di soggetti che percepiscono contributi nell'ambito della politica agricola comune. A fronte di queste misure non vengono previsti interventi che garantiscano la restituzione all'agricoltura delle maggiori risorse prelevate. In particolare osserva che si assiste ad un'ulteriore proroga del regime IVA e IRAP per il settore agricolo, mentre sarebbe stata necessaria una stabilizzazione, a maggior ragione in conseguenza della sentenza della Corte di giustizia che ha riconosciuto la compatibilità dell'imposta con l'ordinamento comunitario. Esprime un giudizio nettamente negativo sulla franchigia IVA prevista dall'articolo 4, comma 1, del citato decreto-legge n. 262, in quanto si tratta di una disposizione che favorisce l'evasione e, al tempo stesso, induce alla parcellizzazione delle aziende. Ritiene che una grave mancanza sia rappresentata dal fatto che non viene riprodotta la disposizione che prevedeva la concessione da parte della Cassa depositi e prestiti di un prestito di 70 milioni di euro all'ISMEA per sostenere la crescita dimensionale delle imprese agricole. Manca inoltre, a suo giudizio, una politica di incentivi rivolta in particolare ai contratti di filiera, dal momento che il fondo per l'ambiente finalizzato all'attuazione


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del Protocollo di Kyoto e il fondo per la competitività e lo sviluppo non vengono estesi all'agricoltura. Osserva che le misure previste per la riduzione del cuneo fiscale interessano soltanto in misura del tutto marginale il settore agricolo, dal momento che il beneficio che le imprese agricole potranno ricavarne oscilla tra 169 e 211 euro, rilevando che l'impiego di manodopera a tempo determinato costituisce un elemento strutturale dell'attività agricola. Per quanto concerne la questione dei contributi previdenziali, osserva che la scadenza del 15 ottobre risulta ormai molto ravvicinata; sottolinea pertanto l'opportunità di prevedere una estensione della proroga, in modo da portare a compimento l'operazione. Sempre in relazione con la questione dei contributi previdenziali, ritiene che potranno avere un effetto molto pesante per l'agricoltura le previsioni del disegno di legge finanziaria che rendono il documento unico di regolarità contributiva una condizione necessaria per accedere alle agevolazioni nazionali e comunitarie. Richiama infine l'attenzione della Commissione sull'importanza della recente sentenza emessa dalla Corte di cassazione in materia di concordato dei consorzi agrari. Ricorda in proposito come, nel corso dell'esame parlamentare del disegno di legge di conversione del decreto-legge relativo al riordino dei ministeri, nel quale è stata inserita anche la riforma dei consorzi agrari, avesse evidenziato i rischi gravanti sull'intero patrimonio immobiliare dei consorzi. Osserva in proposito come la sentenza della Cassazione confermi la fondatezza delle proprie preoccupazioni, rischiando di vanificare l'intervento con cui si è cercato di ricondurre i consorzi alla disciplina ordinaria del diritto societario.

Giuseppe RUVOLO (UDC) osserva, per quanto riguarda il problema del recupero dei crediti previdenziali agricoli, che la prorogata al 15 ottobre riguardava anche la sospensione delle procedure di riscossione. Se non si adottano ulteriori interventi sussiste il rischio concreto che, a partire dal 16 ottobre, tali procedure riprendano, con danni gravissimi per le aziende agricole coinvolte. Richiede pertanto al Ministro di indicare con chiarezza quali iniziative intenda adottare. Con riferimento ai contenuti della manovra di finanza pubblica, giudica insoddisfacenti le misure di sostegno del made in Italy; in particolare ritiene che l'intervento per l'internazionalizzazione del sistema agroalimentare di cui all'articolo 154 risulti poco efficace e poco concreto. Osserva in proposito che spesso si assiste, anche da parte di amministrazioni regionali e locali, a iniziative di promozione del tutto sporadiche e incoerenti, mentre sarebbe compito del Ministero definire una politica organica ed efficace per la promozione all'estero dei prodotti italiani. Ritiene altresì che debbano essere integrate e rafforzate le misure della finanziaria che incidono su profili essenziali per le aziende agricole italiane come, in particolare, le crisi di mercato. In conclusione auspica che l'esame parlamentare permetta di migliorare la manovra, sottolinenando l'atteggiamento costruttivo del proprio gruppo che, a tal fine, presenterà qualificate proposte emendative.

Il ministro Paolo DE CASTRO precisa che, dopo che è stata formalizzata l'offerta da parte delle banche per l'acquisto dei crediti contributivi, non sussistono più i presupposti per procedere al recupero e alla riscossione dei crediti medesimi.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI), nel ringraziare il Ministro per la chiarezza dell'esposizione, afferma tuttavia il proprio netto dissenso rispetto ai contenuti della manovra. Evidenzia innanzitutto che, in luogo di pervenire a una stabilizzazione dei regimi fiscali relativi al settore agricolo, si assiste a un ingente prelievo di risorse dall'agricoltura. Dichiara peraltro la disponibilità del proprio gruppo a sostenere l'impegno che il Ministro intendesse dimostrare per introdurre nel disegno di legge finanziaria disposizioni che attribuiscano carattere permanente al regime speciale IVA e all'aliquota ridotta IRAP per il settore agricolo. Osserva


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quindi che la riduzione del cuneo fiscale non interessa le imprese del comparto agricolo e che il credito di imposta per il sistema agroalimentare non appare un intervento efficace. Più in generale ritiene che il disegno di legge finanziaria presentato dal Governo riservi poca attenzione e risorse finanziarie del tutto insufficienti al Mezzogiorno. In proposito osserva che occorre riconoscere il ruolo centrale dell'Agensud. Evidenzia altresì che se tutta l'economia delle regioni meridionali è in una situazione di difficoltà, ancor più fragile è la condizione delle imprese agricole nel Mezzogiorno. Dedica inoltre alcune specifiche considerazioni al settore della pesca, che ritiene gravemente trascurato dalla manovra. Osserva in proposito che la pesca viene esclusa dal credito di imposta per nuovi investimenti nelle aree svantaggiate, di cui all'articolo 19 del disegno di legge finanziaria, e che non vengono previsti interventi per fronteggiare il rincaro del gasolio. Una soluzione efficace avrebbe potuto essere offerta dalla stabilizzazione delle agevolazioni fiscali e dall'estensione a tutto il comparto dell'aliquota ridotta IRAP, che tuttavia non vengono previste. Sottolinea peraltro lo spirito propositivo con cui il proprio gruppo presenterà proposte emendative volte a rafforzare gli interventi a sostegno dell'agricoltura e della pesca, auspicando che sia lasciata al Parlamento la possibilità di effettuare interventi migliorativi del disegno di legge rispetto alla versione approvata dal Governo.

Sandro BRANDOLINI (Ulivo) dichiara il proprio apprezzamento per il lavoro svolto dal Ministro, che ha saputo dare concreta attuazione agli obiettivi indicati nel DPEF. Ciò non esclude la possibilità di interventi migliorativi; ritiene tuttavia che si debba dare una corretta valutazione delle misure già inserite nel disegno di legge finanziaria. In particolare osserva che, per quanto concerne la riduzione del cuneo fiscale, non si possano introdurre modifiche che stravolgano la finalità principale dell'intervento, che è quella di incrementare il lavoro stabile. Anche a proposito delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 262 in materia di accatastamento dei fabbricati che non hanno i requisiti di ruralità, rileva che tali previsioni comunque non riguardano il settore agricolo, ma si applicano a fabbricati che non sono o non sono più utilizzati da aziende agricole. Per quanto concerne i miglioramenti che possono essere introdotti, sottolinea in primo luogo l'esigenza di un coordinamento per quanto concerne le disposizioni in materia di agroenergie; tale coordinamento, in ogni caso, dovrà garantire la connessione tra le misure agevolative e le produzioni agricole, con specifico riferimento alle produzioni di filiera. Ritiene inoltre condivisibile la preoccupazione espressa dalle cooperative agricole per il fatto che il credito di imposta a sostegno dell'internazionalizzazione, nella formulazione adottata nel disegno di legge finanziaria, non possa trovare applicazione alle cooperative medesime. Ritiene infine molto importante il consenso e l'impegno del Ministro per prolungare fino a tre anni la rateizzazione del versamento dei contributi previdenziali a carico delle imprese colpite dalla crisi aviaria, preannunciando una proposta emendativa in tal senso da parte del proprio gruppo.

Luciano D'ULIZIA (IdV) sottolinea l'importanza che le cooperative rivestono nell'agricoltura italiana. Nell'esprimere il proprio giudizio favorevole sulla manovra, dichiara che presenterà emendamenti finalizzati a raccogliere i suggerimenti e le proposte formulate dalle associazioni delle cooperative nell'audizione informale tenutasi nella giornata di ieri.

Angela LOMBARDI (RC-SE), nel dichiarare il proprio sostegno alla manovra presentata dal Governo, giudica particolarmente importanti le norme rivolte a favorire la vendita diretta, che permette, come frequentemente richiesto dagli agricoltori, di porre in contatto il produttore con il consumatore. Piuttosto che soffermarsi sulle misure contenute nel disegno di legge finanziaria, reputa più opportuno


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evidenziare alcuni elementi importanti per un rilancio del settore ai quali non è stata dedicata un'adeguata considerazione. In primo luogo osserva come la promozione di un'agricoltura di qualità richieda idonei finanziamenti, di carattere permanente, a sostegno dell'agricoltura biologica. Osserva che un altro elemento fondamentale è rappresentato dalla sicurezza alimentare. Richiama altresì l'attenzione della Commissione sull'attività svolta dalla FAO, osservando che un diverso modello di agricoltura potrebbe dare un contributo fondamentale per fronteggiare sfide come quelle della fame. Infine evidenzia il rilievo centrale che assume il tema delle condizioni di lavoro in agricoltura. Pur riconoscendo che la precarietà rappresenta un elemento strutturale del sistema di produzione agricola, rileva che tale elemento si trasforma spesso, in particolare nel settore ortofrutticolo, in situazioni di sfruttamento e di illegalità. Ritiene pertanto necessario adottare iniziative che permettano di intervenire efficacemente su tali situazioni, quali il finanziamento di un osservatorio nazionale per il lavoro sommerso, misure che favoriscano la stabilizzazione dei rapporti di lavoro e la formazione professionale continua, interventi per regolarizzare i rapporti di lavoro che coinvolgono parenti e affini, il riconoscimento del trattamento di disoccupazione per i lavoratori immigrati.

Massimo Saverio Ennio FUNDARÒ (Verdi) dichiara il proprio apprezzamento nei confronti del Ministro per essere riuscito a individuare e porre in atto una soluzione concreta e praticabile al grave problema dei debiti contributivi agricoli, che da anni si trascinava senza sbocco. Per quanto riguarda il disegno di legge finanziaria, osserva che le disposizioni contenute negli articoli 26 e 156 in materia di agroenergie sono in contrasto tra loro, per cui si deve attuare un intervento di coordinamento che, in particolare, tenga conto dell'importanza dei certificati verdi per fonti di energia rinnovabili. Osserva inoltre come si sia dimostrato insoddisfacente l'utilizzo delle risorse finora destinate all'agricoltura biologica. Ritiene pertanto necessario stabilire un quadro di finanziamento certo per il piano di azione a sostegno dell'agricoltura biologica e definire con chiarezza misure efficaci. Rileva infine l'esigenza di assicurare adeguate risorse per il piano forestale.

Filippo MISURACA (FI) pur manifestando il proprio apprezzamento per l'intervento del Ministro nei lavori della Commissione, dichiara la propria profonda insoddisfazione per i contenuti della manovra. Osserva che le difficoltà del comparto agricolo dipendono di frequente dalla situazione di contesto in cui le aziende agricole si trovano ad operare. A fronte di questa considerazione, si è in presenza di un inasprimento tributario che determina un onere di 570 milioni di euro. Rileva altresì che non vi sono interventi significativi a favore dell'agricoltura del Mezzogiorno e che non appare una chiara linea di azione per il consolidamento dei contratti di filiera. Auspica che vi sia la possibilità, anche sotto il profilo finanziario, per iniziative di carattere parlamentare, in assenza delle quali non potrà che ribadire il giudizio fortemente negativo sulla manovra nel suo complesso, sia sulle misure che interessano in modo specifico l'agricoltura.

Il ministro Paolo DE CASTRO rileva che, per quanto concerne le misure in materia tributaria, attraverso di esse viene perseguita una importante finalità di trasparenza. Tale considerazione riguarda anche le norme che si applicano agli immobili rurali; osserva in proposito che la disposizione sui fabbricati che hanno perduto i requisiti di ruralità si applica in ogni caso a fabbricati a destinazione abitativa. Dichiara di condividere l'opportunità di una stabilità di un aliquota IRAP ridotta. Per quanto concerne la riduzione del cuneo fiscale, ribadisce che essa mira innanzitutto a sviluppare rapporti di lavoro stabili; ritiene tuttavia che possano essere realizzate altre modalità di intervento a favore delle imprese agricole, in particolare attraverso la riduzione dei


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contributi versati all'INAIL. Non giudica condivisibile la critica secondo cui la finanziaria non dedica attenzione al Mezzogiorno; ritiene molto importante in proposito la riproposizione del credito di imposta per gli investimenti nelle aree svantaggiate. Osserva inoltre che anche le misure a sostegno della vendita diretta possono rivelarsi particolarmente proficue nelle regioni meridionali. Sottolinea altresì l'importanza della previsione di un fondo di carattere permanente per le crisi di mercato e ribadisce il proprio sostegno per l'estensione a tre anni della rateizzazione del versamento dei contributi previdenziali a carico delle imprese colpite dalla crisi aviaria. Per quanto riguarda l'agricoltura biologica, rileva che il piano di azione è in corso di realizzazione e che è intenzione del Governo presentare un disegno di legge sul biologico che, insieme ad analoghe iniziative parlamentari, nonché all'attuazione della specifica delega, potrà permettere di aggiornare e adeguare al nuovo quadro della normativa comunitaria un settore tanto importante. Osserva inoltre che i finanziamenti indicati nella documentazione consegnata alla Commissione per quanto riguarda la tabella B sono destinati, oltre che agli interventi per il settore bieticolo-saccarifero, al finanziamento del piano forestale e di altre nuove leggi che il Governo ed il Parlamento approveranno nel triennio di riferimento. Rileva che la tabella D reca invece in via immediata un rifinanziamento del fondo di solidarietà nazionale. Dichiara inoltre di essere d'accordo sul ruolo particolarmente importante che le cooperative svolgono nell'ambito dell'agricoltura italiana; per questo ritiene che debbano essere prese in seria considerazione che proposte da esse formulate, in particolare per quanto riguarda la definizione di una disciplina del credito di imposta per l'internazionalizzazione che ne garantisca l'applicazione anche a loro vantaggio. Per molte altre misure contenute nel disegno di legge finanziaria a vantaggio del settore agricolo rinvia all'ampia documentazione presentata alla Commissione (vedi allegato 2), osservando, in conclusione, come il complesso di interventi contenuto nel disegno di legge dimostri il proprio impegno per rendere l'agricoltura italiana più forte e più competitiva.

Marco LION, presidente, ringrazia il Ministro per aver partecipato ai lavori della Commissione; rinvia quindi il seguito dell'esame dei provvedimenti ad altra seduta.

Decreto-legge 262/2006: Disposizioni urgenti in materia tributaria e finanziaria.
C. 1750 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, richiamandosi agli elementi emersi nel caso del dibattito, dichiara di aver integrato la propria proposta di parere con una ulteriore osservazione, volta a sollecitare le Commissioni di merito, in relazione alla nuova tabella dei tributi speciali catastali, prevista dal comma 21 dell'articolo 7, a prevedere specifiche misure agevolative per il settore agricolo e per i settori connessi.

Luciano D'ULIZIA (IdV) dichiara il proprio voto favorevole sulla proposta di parere del relatore. Osserva peraltro che, a suo avviso, sarebbe opportuno che, con riferimento alla seconda osservazione, concernente l'aumento della franchigia IVA nei comuni montani scarsamente abitati, si precisasse che tale aumento si applica ai produttori agricoli singoli e associati, anche sotto forma di cooperative.

Giampaolo FOGLIARDI (Ulivo), relatore, dichiara di accogliere anche la modifica proposta dall'onorevole D'Ulizia.

Giuseppe RUVOLO (UDC), pur apprezzando lo sforzo del relatore, dichiara il voto contrario del proprio gruppo, sulla


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base di una valutazione negativa sul complesso del provvedimento.

Filippo MISURACA (FI), osservando che il decreto-legge in esame è privo dei requisiti di urgenza previsti dalla Costituzione, dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere favorevole. Ribadisce quindi il giudizio nettamente negativo sia sul decreto-legge in esame sia sulla manovra finanziaria predisposta dal Governo.

Antonio BUONFIGLIO (AN) ribadisce le critiche alle misure contenute nell'articolo 4 e nell'articolo 41 del provvedimento. Più in generale ritiene dannoso all'economia del paese l'inasprimento fiscale che viene attuato con il decreto-legge in esame. Dichiara quindi il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

Massimo FIORIO (Ulivo) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, sottolineando l'apprezzamento per la disponibilità del Ministro a prolungare la rateizzazione del versamento dei contributi previdenziali a carico delle imprese colpite dalla crisi aviaria.

La Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni del relatore, nel testo riformulato (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 16.55.