V Commissione - Resoconto di marted́ 31 ottobre 2006

TESTO AGGIORNATO AL 2 NOVEMBRE 2006


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SEDE REFERENTE

Martedì 31 ottobre 2006. - Presidenza del presidente Lino DUILIO. - Intervengono i sottosegretari di Stato per l'economia e le finanze, Nicola Sartor, e per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Giampaolo D'Andrea.

La seduta comincia alle 10.20.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)
C. 1746-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 e bilancio pluriennale 2007-2009.
C. 1747 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame dei disegni di legge in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana di ieri.

Lino DUILIO, presidente, avverte che il testo delle proposte emendamentive riferite ad articoli su cui nella seduta odierna si valuterà l'ammissibilità, è disponibile sul sito Internet, alla pagina della convocazione odierna della Commissione.
Comunica quindi, con riferimento alle proposte emendative che sono state ulteriormente segnalate, che risultano inammissibili per estraneità di materia i seguenti emendamenti e articoli aggiuntivi: l'articolo aggiuntivo Raiti 71.09, volto a disciplinare i requisiti per l'accesso agli esami di Stato per alcune professioni da parte dei possessori di titoli accademici


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conseguiti prima della riforma dell'ordinamento universitario; l'emendamento Iacomino 88.155, il quale reca una norma di interpretazione autentica in materia di disciplina dell'abilitazione allo svolgimento delle funzioni di medico di medicina generale del Servizio sanitario nazionale; l'articolo aggiuntivo Frias 99.05, che istituisce un progetto di sperimentazione del servizio di interpretariato e mediazione linguistico-culturale presso talune strutture sanitarie; l'emendamento 144.20 Khalil detto Alì Rashid, il quale istituisce, presso tutti i capoluoghi di provincia, centri per garantire assistenza psicologica e medico-legale alle vittime sopravvissute ad incidenti stradali; l'articolo aggiuntivo Cacciari 160.05, che istituisce l'Autorità competente per i prodotti chimici presso il Ministero della salute; l'emendamento Alfano 173.1, il quale istituisce un Fondo dotato di 3 milioni di euro per compiere studi sui danni da inquinamento acustico e atmosferico subìti dagli operatori dei servizi di trasporto pubblico; l'emendamento Raiti 183.11, il quale destina, per il 2007, 6 milioni di euro a favore della gestione governativa Ferrovia Circumetnea, riducendo corrispondentemente la spesa per il rifinanziamento del trasporto pubblico locale; l'articolo aggiuntivo Alfano 190.01, che concede un contributo di 30 milioni per gli anni 2007-2009, al fine della realizzazione di impianti pilota per il risparmio energetico, a favore di fondazioni che abbiano funzionanti da almeno cinque anni istituti tecnici e un centro di formazione professionale accreditato dalla regione di appartenenza, uniti ad un istituto superiore per mediatori linguistici per la promozione di manuali multilingue relativi alla costruzione e manutenzione degli impianti, rilevandosi altresì come la proposta emendativa appaia formulata in termini tali da identificare quasi individualmente i soggetti beneficiari.
Comunica che risultano altresì inammissibili per carenza di compensazione le seguenti proposte emendative ulteriormente segnalate: Zeller 6.44, Uggè 18.10, Iacomino 88.158, Pedrini 136.12, Raiti 145.5, Alessandri 186.06, Raiti 188.01, Di Gioia 191.28, De Simone 207.08.
Fa quindi presente che, con riferimento agli articoli 104, 105, 107, 108, 109, 111 128 e 182, risultano inammissibili per estraneità di materia: gli emendamenti Testa 128.6 e Testa 128.5, che disciplinano l'organizzazione interna dell'Ufficio dell'Alto Commissario per la lotta alla contraffazione; l'articolo aggiuntivo Quartiani 128.08, che interviene sulle procedure per la bonifica dell'area di Sesto S. Giovanni; l'emendamento Daniele Galli 128.7, limitatamente al comma 1-ter, che disciplina la non punibilità degli ufficiali di polizia per operazioni anticontraffazione; l'articolo aggiuntivo Lazzari 128.012, che prevede interventi per la soluzione di crisi industriali di specifici comparti in alcune zone della regione Puglia; l'emendamento D'Elpidio 104.149, il quale prevede modifiche a norma sul contrassegno SIAE di cui al regolamento n. 338 del 2001; l'emendamento Pili 104.157, che risulta di carattere programmatico e privo di effetti diretti, in quanto, senza espresso finanziamento, si limita a rimettere a direttive del Ministro dello sviluppo economico la definizione di tariffe energetiche particolari per le industrie metallurgiche; gli emendamenti Fugatti 104.165, A. Giorgetti 104.123, Burchiellaro 104.64, Garavaglia 104.84 che prevedono modifiche alle norme sul contrassegno SIAE di cui al regolamento n. 338 del 2001; l'emendamento Cialente 104.38, che estende gli interventi per la soluzione di crisi industriali di cui all'articolo 11 del decreto-legge n. 35 del 2005 ai territori della provincia dell'Aquila; l'emendamento Lulli 104.122, che disciplina i vincoli di destinazione dei fondi pubblici erogati ai confidi; l'emendamento D'Agrò 104.147, che dispone in materia di rinnovo di concessioni relative ad agevolazioni alle imprese artigiane; l'articolo aggiuntivo Cialente 104.09, che prevede l'estensione di interventi previsti dall'articolo 11, comma 8, del decreto-legge n. 35 del 2005 alle aziende del comparto elettronico operanti nelle zone di crisi delle province dell'Aquila


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e di Chieti; l'articolo aggiuntivo Delbono 104.012, che prevede di eliminare il parere delle Commissioni parlamentari sulla relazione relativa all'utilizzo dei fondi da parte delle imprese; l'emendamento Attili 105.19, che reca interventi settoriali per la riabilitazione ambientale del Parco geominerario della Sardegna; l'articolo aggiuntivo Germontani 182.04, che prevede un contributo in favore della Comunità del Garda per la tutela del relativo bacino imbrifero; l'emendamento Mantini 182.13, che autorizza la spesa di 10 milioni di euro per il progetto Buoni-vacanza; l'articolo aggiuntivo D'Agrò 182.013, che modifica la composizione del Comitato nazionale del turismo; l'articolo aggiuntivo D'Agrò 182.014, che istituisce un fondo per lo sviluppo della domanda turistica per rafforzare il sistema dei Buoni-vacanza; l'articolo aggiuntivo D'Elpidio 182.016, che dispone interventi per contrastare l'erosione della costa teramana; l'articolo aggiuntivo D'Ippolito 182.025, che destina risorse al settore del turismo della regione Calabria; l'articolo aggiuntivo D'Agrò 182.015, che modifica la composizione dell'Agenzia nazionale del turismo; gli articoli aggiuntivi Farinone 107.02 e Fratta Pasini 107.03, che modificano norme per incentivare il reimpiego di personale dirigenziale; l'articolo aggiuntivo Raiti 108.03, che dispone l'aumento di uno specifico capitolo di bilancio; gli emendamenti Campa 109.6, Tomaselli 109.12, Lulli 109.25, Milanato 109.13 (limitatamente al comma 7), Campa 109.1 e Garavaglia 109.20 (limitatamente al comma 7), Mazzocchi 109.15 e D'Agrò 109.14 (limitatamente al comma 7), Milanato 109.19, D'Agrò 109.27 e Garavaglia 109.29 (limitatamente al comma 7), che disciplinano la non assoggettabilità dei confidi agli obblighi di identificazione e registrazione; l'articolo aggiuntivo D'Elpidio 109.01, che detta disposizioni ordinamentali per la sospensione delle procedure esecutive presso i giudici dell'esecuzione; gli articoli aggiuntivi Tocci 111.03 e Tocci 111.04, che recano disposizioni ordinamentali per la riforma dell'ENEA; l'articolo aggiuntivo Volontè 107.05, che aumenta il contributo alle imprese per il reimpiego di personale dirigenziale e prolungamento dei relativi contratti.
Avverte poi, con riferimento ai medesimi articoli 104, 105, 107, 108, 109, 111 128 e 182, che altri emendamenti e articoli aggiuntivi risultano inammissibili per carenza di compensazione o per compensazione inidonea (vedi allegato 1).
Con riferimento infine all'emendamento Bonelli 160.20, rispetto al quale nella seduta di ieri si era riservato di decidere il ricorso sull'inammissibilità, conferma che detto emendamento, il quale istituisce un fondo per la mobilità sostenibile nelle aree urbane dotato di 400 milioni di euro annui per il triennio 2007-2009, è inammissibile per carenza di compensazione, in quanto la copertura è a valere sulla riduzione di autorizzazioni di spesa, tra le quali quella di cui all'articolo 113 (investimenti nel settore della difesa), che non offre risorse ai fini dell'indebitamento e del fabbisogno.
Constatata l'assenza del rappresentante del Governo, propone quindi di sospendere la seduta fino alle 11.30.

Alberto GIORGETTI (AN) chiede di sapere se, con le dichiarazioni rese da ultimo dal presidente, debba considerarsi esaurita la fase della valutazione di ammissibilità delle proposte emendative.

Gianfranco CONTE (FI) ricorda che, nella seduta di ieri, aveva segnalato alla presidenza che per un errore materiale alcuni suoi emendamenti sono stati stampati senza la relativa copertura. Al riguardo, chiede di sapere quale orientamento abbia assunto la presidenza. Chiede altresì di sapere se sia stata valutata l'ammissibilità dell'emendamento 3.140 del Governo in materia di assegni familiari, rispetto alla cui copertura erano state avanzate alcune perplessità.


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Lino DUILIO, presidente, rispondendo alla questione sollevata dal deputato Alberto Giorgetti, fa presente che deve ancora essere conclusa la valutazione di ammissibilità degli emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti a circa trenta articoli del disegno di legge finanziaria. Rispondendo quindi al deputato Gianfranco Conte, precisa, quindi, che le proposte emendative a sua prima firma 5. 399, 88.183, 53.8, 163.51 e Leone 20.039 (vedi allegato 3) risultano ammissibili. Con riguardo, infine, all'emendamento 3.140 del Governo, avverte che si stanno ancora approfondendo i profili problematici relativi alla copertura, segnalati nella seduta di ieri, e che in proposito si attendono chiarimenti da parte del Governo.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) chiede di sapere se sia stata sciolta la riserva sull'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo 200.02.

Lino DUILIO, presidente, precisa che non è ancora stata sciolta la riserva sull'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo 200.02, che estende i benefici di cui alla legge 3 agosto 2004, n. 206, ai familiari delle vittime del disastro aereo di Ustica del 1980 nonché ai familiari delle vittime e ai superstiti degli attentati della cosiddetta «banda della Uno bianca» e dispone che tali benefici si applichino agli eventi verificatisi a partire dal 1o gennaio 1961.

Marino ZORZATO (FI) annuncia il ritiro del suo emendamento 186.14.

Alberto GIORGETTI (AN) fa presente che non sono ancora disponibili tutti i fascicoli delle proposte emendative presentate, invitando la presidenza a tenerne conto nel garantire tempi adeguati per il loro esame.

Massimo GARAVAGLIA (LNP), intervenendo sull'ordine dei lavori, suggerisce che, piuttosto di sospendere ulteriormente la seduta, si proceda subito all'esame delle proposte emendative già disponibili e sulle quali sia stata completata la valutazione di ammissibilità.

Lino DUILIO, presidente, pur apprezzando lo spirito della proposta dell'onorevole Garavaglia, fa presente che l'assenza del rappresentante del Governo rende necessaria una sospensione della seduta.

Gaspare GIUDICE (FI) sottolinea che le frequenti sospensioni occorse nella seduta di ieri, e quelle che si annunciano per la seduta odierna, rendono necessario riconsiderare il termine originariamente stabilito per il conferimento del mandato al relatore.

Lino DUILIO, presidente, pur comprendendo le ragioni dell'onorevole Giudice, ricorda che nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti di Gruppo - in cui è stato fissato a venerdì prossimo il termine per la conclusione dell'esame in sede referente - aveva rappresentato l'esigenza di disporre di tempi più ampi, esigenza questa che non ha trovato accoglimento né da parte dei gruppi della maggioranza né da parte di quelli dell'opposizione.

Marino ZORZATO (FI) si associa alla richiesta dell'onorevole Giudice, auspicando che i tempi complessivamente dedicati all'esame del disegno di legge finanziaria siano opportunamente prolungati, considerato che ancora non si è iniziata la votazione delle proposte emendative.

Lino DUILIO, presidente, assicura che terrà conto delle osservazioni dell'onorevole Zorzato.

Salvatore IACOMINO (RC-SE) precisa che le proposte emendative da lui segnalate erano da intendersi integrative della quota di spettanza del suo Gruppo e non sostitutive rispetto a quelle segnalate e ritenute inammissibili.

Giorgio LA MALFA (Misto) segnala che nella giornata di sabato scorso il


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Presidente del Consiglio ha affermato che l'obiettivo del Governo è quello di garantire una crescita economica pari al 3 per cento nell'anno 2007. Preannuncia quindi che, quando sarà presente il rappresentante del Governo, chiederà chiarimenti al riguardo. Ritiene infatti che, se confermata, tale affermazione dovrebbe essere considerata assai positiva, in quanto denoterebbe un significativo cambiamento nell'impostazione di politica economica del Governo, destinato a ripercuotersi sui documenti di bilancio e sui relativi saldi.

LINO DUILIO, presidente, richiama l'urgenza che la Commissione proceda nell'esame delle proposte emendative, rinviando alla discussione generale in Assemblea le questioni di più ampia portata relative alla politica economica.
Sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 11, è ripresa alle 11.40.

LINO DUILIO, presidente, avverte che, essendo giunto il rappresentante del Governo, si passerà all'esame degli emendamenti.

Gianfranco CONTE (FI) chiede che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante trasmissione televisiva a circuito chiuso.

LINO DUILIO, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del circuito chiuso per la trasmissione televisiva dei lavori della Commissione.

Giorgio LA MALFA (Misto), come preannunciato prima della sospensione della seduta, pone una questione preliminare al Governo sulla base delle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio relativamente alla possibilità di conseguire nel 2007 l'obiettivo di portare la crescita dell'economia al 3 per cento. Nel dichiararsi assolutamente d'accordo con una simile indicazione che a suo avviso rappresenterebbe una svolta nell'ambito della politica economica sin qui seguita dall'esecutivo, ritiene indispensabile che al riguardo il Governo chiarisca se si tratta di una precisa linea strategica ovvero di un mero auspicio politico.
Rilevando come il documento di programmazione economica e finanziaria si limiti a prevedere una crescita dell'1,3 per cento nel 2007, chiede altresì al Governo quali modifiche intenda apportare ai documenti di bilancio alla luce del nuovo obiettivo proclamato dal Presidente del Consiglio affinché all'opinione pubblica non siano presentati orientamenti difformi circa la manovra finanziaria.

Mauro DEL BUE (DC-PS), associandosi alle considerazioni dell'onorevole La Malfa, si domanda se le previsioni di maggiore crescita dell'economia contenute nelle dichiarazioni del Presidente del Consiglio siano frutto di una svolta nella politica economica del Governo. Nel riferirsi all'inevitabile contrasto che ne deriverebbe con i dati del documento di programmazione economica e finanziaria, invoca rispetto per le prerogative del Parlamento e coerenza di comportamenti da parte del Governo.

Marino ZORZATO (FI), concordando con il punto di vista manifestato dall'onorevole La Malfa, dichiara la più ampia disponibilità della sua parte politica a valutare proposte di modifica in ordine ai documenti di bilancio, alla luce delle nuove previsioni di crescita formulate dal Presidente del Consiglio. Si impegna peraltro, ove si procedesse in tale direzione, a non dilatare i tempi previsti per la discussione della manovra finanziaria, stante la prioritaria esigenza di favorire in ogni modo l'eventualità di alleggerire la pressione fiscale sui cittadini.

LINO DUILIO presidente, avverte - a correzione di quanto dichiarato nella seduta di ieri - che l'emendamento Zanotti 29.6 non è ammissibile, in quanto la copertura prevede l'utilizzo dell'accantonamento relativo al Ministero degli esteri


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che è vincolato agli adempimenti derivanti dalla ratifica di trattati internazionali.

Il sottosegretario Nicola SARTOR chiarisce che l'obiettivo del Governo è quello di aumentare la crescita dell'economia italiana, ma che esso non può essere raggiunto se prima non si attua un'efficace politica di risanamento dei conti pubblici. Ribadendo la necessità di mantenere un atteggiamento di assoluta prudenza nel rispetto dei saldi di bilancio, prefigura comunque la possibilità, in un momento in cui si conseguisse lo sviluppo economico e si migliorasse la situazione finanziaria, di alleggerire le aliquote IRPEF.
Presenta, quindi, a nome del Governo, gli emendamenti 73.23, 74.118, 75.18, 101.15 (vedi allegato 4).

LINO DUILIO, presidente, segnala che dopo l'illustrazione degli emendamenti ne sarà esaminata l'ammissibilità e sarà quindi fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti.

Marino ZORZATO (FI), rammenta alla presidenza l'impegno del Governo a presentare per tempo un emendamento all'articolo 53 del disegno di legge finanziaria, che potrebbe risultare pregiudiziale rispetto alla valutazione degli emendamenti relativi al patto di stabilità interno.

LINO DUILIO, presidente, rassicura il deputato Zorzato che, per quanto di sua competenza, farà in modo che il Governo mantenga l'impegno assunto con riferimento all'articolo 53 del disegno di legge finanziaria, nell'ottica della correttezza dei rapporti tra Parlamento e Governo.

Il sottosegretario Nicola SARTOR, nell'illustrare gli emendamenti riferiti al patto di stabilità interno, ricorda che il loro obiettivo fondamentale è quello di realizzare il federalismo fiscale, un sistema cioè che da una parte dia la possibilità agli enti locali di determinare autonomamente le fonti di entrata necessarie per alimentare i compiti da essi svolti e che dall'altro accolli agli enti stessi la responsabilità derivante dalle scelte effettuate.
Sottolinea che la modifica principale mira a passare da un'impostazione che vincola gli enti a non effettuare spese oltre un certo limite ad una che vincola gli enti stessi al rispetto di determinati saldi tra entrate e spese. Viene quindi lasciata maggiore autonomia agli enti locali che potranno decidere discrezionalmente come raggiungere gli obiettivi di saldo previsti.
Specifica altresì che le modifiche non riguarderanno immediatamente le regioni per le quali continuerà quindi ad applicarsi, limitatamente all'anno 2007, il vecchio regime relativo al patto di stabilità interno, ferma restando tuttavia la loro possibilità di accedere da subito al nuovo sistema.
Ricorda che lo sforzo che gli enti locali dovranno sopportare, al fine di allinearsi alle nuove previsioni del patto di stabilità interno, ammonterà a circa 1 miliardo e 700 milioni di euro, una cifra, quindi, superiore soltanto di 300 milioni di euro rispetto al contributo che gli enti locali avrebbero comunque dovuto sostenere sulla base della precedente legge finanziaria.
Chiarisce come tale importo risulti tenendo conto, rispetto all'originaria quantificazione di 2.800 milioni di euro, di alcuni importanti benefici automatici di cui i comuni godrebbero, in quanto 600 milioni di euro sarebbero da correlarsi alle effettive conseguenze del nuovo classamento catastale ai fini ICI, mentre altri 500 milioni di euro deriverebbero dall'anticipazione delle quote spettanti ai comuni stessi nell'ambito del gettito IRPEF.
Ribadendo il rispetto della piena sovranità degli enti locali soggetti al patto di stabilità interno sia in relazione alla promozione di investimenti che all'assunzione di personale, sottolinea la loro autonomia nel determinare la combinazione tra spese ed entrate più adeguata a soddisfare il saldo di bilancio. Osserva come sia loro consentito comunque di imporre tributi autonomi, come le imposte di scopo ovvero la tassa di soggiorno e come sia stato ampliato il margine in cui individuare


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l'aliquota dell'addizionale comunale all'IRPEF. Aggiunge come, nella medesima ottica, si sia riconfermato il limite del 15 per cento per il loro indebitamento.
Per quel che riguarda le regioni, precisa che viene ripristinato il limite del 25 per cento per l'entità delle spese correnti che possono essere utilizzate per il servizio del debito a fronte di una previsione iniziale del 20 per cento, precisando altresì che viene eliminato il riferimento al criterio della competenza ibrida circa le norme di contabilità loro applicabili. Evidenzia poi come siano aumentate le entrate a favore delle regioni in virtù dell'estensione della quota di loro spettanza sulle accise relative alla benzina a tutti i prodotti petroliferi, così da neutralizzare le ripercussioni derivanti dalle oscillazioni nella composizione dei consumi in tale comparto.

Guido CROSETTO (FI) ritiene che gli emendamenti presentati dal Governo comporteranno inevitabilmente un aumento delle imposte applicate dagli enti locali ai cittadini, in particolare dell'ICI. Evidenzia peraltro che tali maggiori introiti saranno realizzabili solo nel caso in cui gli enti locali adotteranno il nuovo classamento catastale. Contesta altresì l'asserito beneficio derivante dall'anticipazione della compartecipazione spettante ai comuni sul gettito dell'IRPEF, che a suo avviso inciderebbe sulla cassa e non sulla competenza.
Sostiene, quindi, che il rispetto dei vincoli derivanti dal patto di stabilità interno sarà possibile solo a condizione di imporre ai cittadini ulteriori sacrifici sino all'ammontare di 2.800 milioni di euro. Critica, infine, la decisione di riportare il vincolo dell'indebitamento massimo dal 12 al 15 per cento, perché in tal modo si incentiverebbero le amministrazioni comunali a ridursi al dissesto finanziario.

Marino ZORZATO (FI) chiede al Governo chiarimenti in ordine agli altri articoli del disegno di legge finanziaria relativi agli enti locali e territoriali, ed in particolare agli articoli da 76 a 80, al fine di sapere se vi sia o meno l'intenzione di modificarli.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) manifesta la delusione della sua parte politica rispetto alla portata delle modifiche del Governo circa il patto di stabilità interno. Ritiene, infatti, che i comuni non potranno che procedere ad inasprimenti fiscali ed a tagli dei servizi. Contesta, poi, che dall'anticipazione del gettito IRPEF loro spettante possa derivare alcun beneficio, trattandosi di una mera alchimia contabile. Esprime, quindi, perplessità sulla reale possibilità che dal nuovo classamento catastale derivi il previsto maggiore introito ICI.

Gian Luigi PEGOLO (RC-SE) chiede chiarimenti al Governo in ordine alla materia dell'assetto ordinamentale degli enti locali, riferendosi in particolare alle disposizioni recate dall'articolo 76 del disegno di legge finanziaria. In ordine alla rideterminazione dei gettoni di presenza spettanti ai consiglieri comunali, provinciali, circoscrizionali e delle comunità montane, ritiene che tali nuove norme siano suscettibili di accentuare le differenziazioni nel trattamento fra il sindaco e i consiglieri. Si sofferma poi sull'assunzione, da parte degli amministratori di un ente locale, della carica di componente degli organi di amministrazione di società di capitali partecipate dallo stesso ente, sottolineando come si preveda che tale assunzione non configuri titolo per la corresponsione di alcun emolumento a carico della società. Rileva, al riguardo, che in tal modo si introduce un trattamento differenziato fra il consigliere di amministrazione di provenienza pubblica e il consigliere di amministrazione di provenienza privata, a scapito del primo e quindi con il rischio che possa essere disincentivato l'ottimale adempimento dei relativi compiti.

Maino MARCHI (Ulivo), riguardo alle disposizioni relative al patto di stabilità interno, ritiene che esse configurino


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un'importante innovazione, che consente di procedere verso la piena attuazione del dettato dell'articolo 119 della Costituzione, come riformato. Con riferimento agli enti locali che non sono assoggettati alla disciplina del patto di stabilità interno, osserva come il combinato disposto della disposizione recata dall'articolo 59 del disegno di legge finanziaria e della proposta emendativa presentata dal Governo possa però avere effetti problematici. Chiede poi chiarimenti al Governo sul funzionamento del nuovo meccanismo di finanziamento riguardante le province, nonché sul portato del comma 6 dell'articolo 74 che elimina la rilevanza di alcune voci ai fini del calcolo del saldo di bilancio. Chiede inoltre, con riguardo alle regioni, in quale parte delle proposte emendative del Governo venga affrontata la questione relativa alle accise. Chiede, infine, se la parte ordinamentale relativa agli enti locali presente nel disegno di legge finanziaria sia confermata oppure sia oggetto di modifica.

Francesco PIRO (Ulivo) riconosce che vi è uno sforzo importante compiuto dal Governo nel venire incontro alle esigenze finanziarie manifestate dagli enti locali e ritiene positivo il passaggio al sistema dei saldi. Ritiene positiva la previsione di limiti più stringenti alla possibilità di indebitamento delle regioni, nonché la novità recata dall'emendamento del Governo all'articolo 75 del disegno di legge finanziaria in ordine alla modifica dell'articolo 204, comma 1, del decreto legislativo n. 267 del 2000, volto a reintrodurre la soglia del 15 per cento all'indebitamento degli enti locali. Chiede chiarimenti al Governo in ordine alle disposizioni recate dall'articolo 101, in materia di spesa sanitaria della Regione siciliana, il quale prevede che, al fine di addivenire al completo trasferimento della spesa sanitaria a carica del bilancio regionale, la misura del concorso regionale sia pari al 45 per cento per l'anno 2007, al 47,5 per cento per l'anno 2008 e al 50 per cento per l'anno 2009. Ritiene che tali disposizioni siano suscettibili di causare un significativo peggioramento degli equilibri finanziari della Regione siciliana, che di fatto si troverebbe a subire un duplice onere e ad essere discriminata rispetto ad altre regioni.

Vladimiro CRISAFULLI (Ulivo), associandosi alle considerazioni svolte dall'onorevole Piro, valuta positivamente l'azione del Governo sulla modifica delle disposizioni del patto di stabilità interno. Rileva tuttavia come le disposizioni relative ai pubblici amministratori possano far apparire ingiustamente tale categoria come responsabile di una serie di sprechi di risorse finanziarie e preannuncia, quindi, la presentazione di proposte emendative in materia. Condivide le osservazioni svolte dall'onorevole Piro con riguardo al contenuto dell'articolo 101, rilevando che lo Stato procede in tal caso in modo unilaterale rispetto alla vicenda delle risorse volte a finanziare la spesa sanitaria della Regione siciliana. Ritenendo che ogi eventuale intervento vada invece condotto nel pieno rispetto delle norme dello Statuto della Regione siciliana, preannuncia la presentazione di apposite proposte emendative ovvero soppressive dell'articolo 101.

Gaspare GIUDICE (FI) si associa alle considerazioni svolte dall'onorevole Piro e dall'onorevole Crisafulli, portando a riprova i dati relativi al confronto fra varie regioni relativo al rapporto fra spesa sanitaria ed entrate tributarie. Preannuncia la presentazione di una proposta emendativa ovvero soppressiva dell'articolo 101.

Giuseppe Maria REINA (Misto-MpA), associandosi alle considerazioni svolte dagli onorevoli Piro, Crisafulli e Giudice, preannuncia la presentazione di una proposta emendativa ovvero soppressiva dell'articolo 101.

Maria Teresa ARMOSINO (FI) osserva come le proposte emendative testé presentate dal Governo non comportino un effettivo alleggerimento per le finanze degli enti locali, rilevando tra l'altro come non


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possa configurarsi un automatismo che porti a maggiori entrate derivanti direttamente dai nuovi classamenti catastali. Ricorda al riguardo come anche nella legge finanziaria dello scorso anno si era inserita una norma che consentiva all'Agenzia del territorio di intervenire in caso di inerzia od errore da parte dei comuni. Evidenzia, quindi, come sia reale il pericolo di uno sfondamento dei saldi di bilancio.

Massimo GARAVAGLIA (LNP), con riguardo alle considerazioni svolte in ordine al contenuto dell'articolo 101, ritiene che il Governo non debba in ogni caso invadere la sfera di autonomia regionale. Rileva come però si debba tenere conto del diverso regime fiscale che caratterizza le varie regioni, ricordando come la Lombardia abbia un credito per prestazioni sanitarie nei confronti di altre regioni di assai rilevante entità.

Antonio MISIANI (Ulivo) esprime perplessità in ordine al contenuto dell'articolo 74 laddove si mantiene il tetto di indebitamento per i comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti, che non giudica condivisibile alla luce della modifica intervenuta a vantaggio dei comuni maggiori. Auspica modifiche anche al contenuto del comma 3 dell'articolo 59, in ordine ai tetti all'assunzione di personale cui sono sottoposti gli enti non assoggettati alle regole del patto di stabilità interno. Chiede infine chiarimenti sul regime sanzionatorio che si determina per gli enti locali nel passaggio al metodo dei saldi.

Lino DUILIO, presidente, dà lettura della lettera, relativa all'andamento della sessione di bilancio, che il presidente del gruppo DC-PS ha indirizzato al Presidente della Camera e che da quest'ultimo gli è stata trasmessa, perché ne desse comunicazione ai membri della Commissione:
«Signor Presidente,
la Legge Finanziaria presentata dal Governo alla Camera tocca punte mai raggiunte per la quantità, la complessità e la eterogeneità del testo iniziale e pone un problema del tutto inedito di compatibilità con le procedure parlamentari previste dalla sessione di bilancio.
300 pagine di articolato con minuziose modifiche ordinamentali in alcuni settori sono, nei fatti, incompatibili con i tempi rigorosamente scanditi e contingentati della sessione di bilancio.
La natura prevalentemente ordinamentale ed estremamente analitica del testo toglie ogni giustificazione all'esproprio delle competenze delle Commissioni di merito da parte della Commissione Bilancio, motivato solo se i fini sono essenzialmente e rigorosamente legati alla manovra economica e di finanza pubblica.
Non a caso, la procedura di bilancio prevede con la Legge Finanziaria la possibilità di presentare uno o più provvedimenti ad essa collegati, cui si applicano naturalmente analoghe garanzie quanto ai tempi di approvazione ed alla ammissibilità degli emendamenti. Il Governo ha il diritto ed il dovere di presentare al Parlamento la manovra economica che ritiene più opportuna, ma ha il dovere di rispettare il Parlamento e le sue procedure. Ciò implica l'obbligo e non la facoltà di utilizzare tutta la strumentazione prevista dalla legge, usando i diversi strumenti secondo la logica propria di ciascuno. Altrimenti si sottrae, volutamente e dolosamente, alla Camera ed alle sue Commissioni il parallelo diritto/dovere di conoscere adeguatamente le questioni sottoposte alla loro valutazione e alla loro sovrana decisione.
Delle due l'una, allora: o il Governo concorda nel trasformare in più disegni di legge collegati l'immenso testo dell'attuale Legge Finanziaria o dovranno essere necessariamente aumentati i tempi della sessione di bilancio. Diversamente neanche la Commissione Bilancio avrà il tempo di rendersi conto degli effetti delle singole norme, mentre all'Aula, nel successivo dibattito, sarà nei fatti impedito di esprimere una volontà democraticamente significativa su ciascuna parte del disegno di legge.


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Le sarei grato se volesse affrontare questo intricato nodo che a mio giudizio rischia di trasformare la sessione di bilancio da una procedura voluta e regolata dal Parlamento in un vulnus alle sue prerogative, quelle che misurano il grado di democrazia del processo decisionale in qualsiasi ordinamento.
Roma, 7 ottobre 2006
Onorevole Paolo Cirino Pomicino».

Dà altresì lettura della risposta del Presidente della Camera al presidente del gruppo DC-PS:
«Gentile Presidente,
rispondo alla Sua lettera del 6 ottobre, che esprime motivate preoccupazioni per l'eccessiva ampiezza del disegno di legge finanziaria, presentato dal Governo alla Camera.
Apprezzo le Sue argomentate osservazioni e la ringrazio per il Suo contributo di riflessione critica, frutto - fra l'altro - dell'esperienza da Lei maturata in molte legislature. Mi propongo di riflettere a fondo su di esse, anche per rilanciare le iniziative volte a migliorare la disciplina della sessione di bilancio, riprendendo il lavoro svolto in materia nella scorsa legislatura.
Quanto alla corrente sessione, le norme vigenti non consentono alla Presidenza margini di intervento rispetto ai problemi da Lei segnalati. Per quanto riguarda la procedura preliminare di verifica del contenuto proprio del disegno di legge finanziaria, il Presidente della Camera si limita, infatti, ad applicare, sulla base del parere della Commissione bilancio, i tassativi limiti di contenuto della legge finanziaria previsti dall'articolo 11 della legge n. 468 dei 1978, cui rinvia espressamente l'articolo 120, comma 2, del Regolamento. Su questa base la Presidenza ha già proceduto a stralciare numerose norme, adottando il massimo rigore formale.
È peraltro evidente che l'impostazione dei documenti di bilancio rientra nella esclusiva responsabilità del Governo, al quale spetta di definirne l'articolazione, anche con riferimento ai provvedimenti collegati.
Analoghe considerazioni valgono con riferimento ai termini assegnati alle Commissioni ed all'Assemblea nelle diverse fasi della sessione di bilancio. Essi sono stati stabiliti secondo espresse disposizioni del Regolamento, che non lasciano discrezionalità al Presidente della Camera.
È evidente, peraltro, che, ai fini del contingentamento dei tempi, la Presidenza terrà doverosamente conto anche delle dimensioni dell'articolato che sarà licenziato dalla Commissione bilancio.
Ho trasmesso comunque la Sua lettera, unitamente alla mia risposta, al Presidente della Commissione bilancio, affinché la renda nota ai componenti della Commissione, ai quali spetta assumere le determinazioni relative al testo del disegno di legge finanziaria, da sottoporre all'esame dell'Aula.
Roma, 9 ottobre 2006
Fausto Bertinotti».

Il sottosegretario Nicola SARTOR rileva che sulle norme ordinamentali il Governo presterà la dovuta attenzione alle osservazioni della Commissione. In merito all'entità della manovra, ricorda che lo sforzo richiesto ai comuni è nell'ordine di 1,7 miliardi di euro di cui circa 1,4 derivano da decisioni del precedente Governo e solo 300 milioni da decisioni del Governo attuale. Osserva come gli introiti derivanti dal possibile nuovo classamento catastale restano in ogni caso una variabile indipendente che non comporterà - quale che ne sia l'entità - alcun riflesso negativo sui bilanci dei comuni. Fa presente che il maggior introito di 500 milioni di euro, relativo al meccanismo di anticipazione dell'IRPEF, è da considerarsi sia riscosso che accertato e quindi valutabile sia in termini di cassa che di competenza. Al riguardo, chiarisce che gli enti locali non devono automaticamente aumentare la pressione tributaria, in quanto rientra invece


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nella loro piena autonomia costituzionalmente riconosciuta decidere come e dove reperire le risorse per il finanziamento delle funzioni e dei compiti assegnati. Respinge, quindi, ogni illazione in merito, pur senza spirito polemico, ritenendo che si debba privilegiare l'ottica del federalismo fiscale.
In ordine alle problematiche dei comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti, ritiene che si può discutere sul loro assoggettamento al patto di stabilità interno, ove lo si ritenga opportuno. Per quanto concerne la disposizione recata dall'articolo 101, ricorda come la Regione siciliana sia l'unica regione che introita tutto il gettito fiscale, senza contare i trasferimenti di risorse agli enti locali a carico dello Stato. Segnala, altresì, al riguardo che il Governo ha provveduto ad un previo approfondimento del quadro costituzionale, ferma restando ovviamente la possibilità di un'impugnazione.

Vladimiro CRISAFULLI (Ulivo) esprime vive perplessità sulle considerazioni testé svolte dal rappresentante del Governo relative al trasferimento di risorse agli enti locali della Regione siciliana sul bilancio dello Stato.

Francesco PIRO (Ulivo) condivide le perplessità manifestate dall'onorevole Crisafulli, osservando come gli enti locali siciliani esercitino funzioni delegate dallo Stato, al pari di quelli di tutte le altre regioni.

Pietro ARMANI (AN) osserva che, per limitare a 300 milioni di euro il carico sui comuni della manovra decisa dalla maggioranza attuale, in aggiunta alle decisioni derivanti da quella precedente - così come affermato dal rappresentante del Governo - o manca al momento la copertura finanziaria o si mira alla modifica del classamento catastale al fine di incrementare il gettito ICI.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) chiede chiarimenti sull'importo di 600 milioni che sarebbero scomputati ai comuni in ragione dei maggiori introiti ICI derivanti dal nuovo classamento catastale.

Alberto GIORGETTI (AN) rileva, dalla lettura della relazione tecnica relativa all'emendamento all'articolo 74 presentato dal Governo, come vi sia uno spostamento di risorse a favore degli enti locali, prevedendosi che la manovra originaria si riduca, per l'anno 2007, di 56 milioni per le province e di 266 milioni per i comuni con popolazione superiore a 5 mila abitanti e, per gli anni 2008 e 2009, si riduca per le province i 83 e di 110 milioni e per i comuni di 413 e di 562 milioni. Inoltre, le maggiori entrate provenienti dall'articolo 7 del disegno di legge finanziaria, quantificate in 500 milioni di euro per l'anno 2007, concorrerebbero al perseguimento degli obiettivi del patto di stabilità interno. Chiede quindi chiarimenti al Governo su come sia possibile procedere a tali riduzioni dell'entità della manovra senza incidere sugli equilibri complessivi originari.

Oriano GIOVANELLI (Ulivo) ritiene insufficienti le disposizioni in materia di comuni fino a 5 mila abitanti, sia con riguardo agli aspetti del personale sia con riguardo al profilo dell'indebitamento e auspica quindi una correzione delle relative norme nonché della parte ordinamentale, senza però che essi siano assoggettati al patto di stabilità interno.

Rolando NANNICINI (Ulivo) invita il Governo a compiere una riflessione approfondita in ordine alle disposizioni recate dall'articolo 74, in relazione alla situazione dei comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti, ai quali si rischierebbe di dare l'impressione di sottovalutare le loro esigenze. Con riguardo alle disposizioni recate dall'articolo 101, osserva che l'IRAP non ha uniformità di applicazione in tutte le regioni in relazione alla quota devoluta alla spesa sanitaria per cui, essendoci altre regioni con problematiche simili a quelle della Sicilia, la questione meriterebbe di essere discussa in termini più generali in altra sede.


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Guido CROSETTO (FI) osserva che le disposizioni relative ai comuni con meno di 5 mila abitanti penalizzano in definitiva chi ha amministrato bene tali enti locali, in quanto gli amministratori che hanno sperperato le risorse pubbliche potranno continuare a farlo mentre chi ha gestito le risorse pubbliche in maniera parsimoniosa si verrà a trovare in difficoltà. Esprime, infine, preoccupazione per la situazione debitoria di molti comuni e perplessità sugli effetti in tal senso dell'adozione del sistema dei saldi.

Pietro ARMANI (AN) considera inevitabile conseguenza del nuovo sistema dei saldi un maggiore ricorso all'indebitamento da parte dei comuni, nel quadro che si va delineando.

Francesco PIRO (Ulivo), con riferimento all'emendamento 74.118 del Governo, nella parte in cui modifica i commi 11, 12 e 13 dell'articolo 74, ritiene inopportuno differenziare la disciplina dei comuni con popolazione fino a 5 mila abitanti, sottolineando in particolare come la fissazione di un tetto all'indebitamento possa ripercuotersi negativamente sul versante degli investimenti.
Quanto all'articolo 101, precisa anzitutto che lo Stato contribuisce al finanziamento dei comuni della Regione siciliana - di cui rivendica l'esatta dizione costituzionale - nella misura in cui essi esercitino funzioni statali delegate. Contesta quindi l'affermazione secondo la quale lo Stato contribuirebbe alle spese sanitarie della Sicilia in misura maggiore rispetto a quanto non faccia per altre regioni, sottolineando altresì come una previsione che intendesse porre totalmente a carico della Regione siciliana gli oneri sanitari si porrebbe in contrasto con il relativo Statuto speciale.

Lino DUILIO, presidente, con riferimento all'articolo 74, precisa come l'effetto di risparmio, ascritto nell'attuale testo del disegno di legge finanziaria, al vincolo sul saldo dei comuni, ammonti a 2.242 milioni di euro nel 2007, 2.522 milioni di euro nel 2008 e 2.772 milioni di euro nel 2009. Fa presente, quindi, come la relazione tecnica allegata all'emendamento 74.118, relativamente alla nuova disciplina proposta, quantifichi un effetto di risparmio di 1.502 milioni di euro nel 2007, inferiore quindi a quello previsto dal disegno di legge, poiché il saldo sul quale è posto il nuovo vincolo non include determinate voci, tra le quali i trasferimenti statali.
Pertanto, avendo il Governo ricostruito il procedimento in base al quale il predetto importo di 1.502 milioni - derivante dal nuovo vincolo imposto ai comuni - si raccorda ad altre voci di risparmio, derivanti dalla medesima disciplina, al fine di dar luogo ad un ammontare di risparmi complessivamente equivalente a quello derivante dal testo attuale, ritiene necessario che sia fornito il nuovo quadro completo degli effetti, ai fini dell'allegato 7, ascrivibili alla nuova disciplina proposta dall'emendamento.
Fissa quindi alle ore 14.45 il termine per la presentazione di subemendamenti agli emendamenti del Governo 73.23, 74.118, 75.18 e 101.5.

Alberto GIORGETTI (AN) ritiene indispensabile che il Governo, entro il termine per la presentazione dei subemendamenti, fornisca tutti gli elementi necessari alla valutazione dell'ammissibilità dei propri emendamenti sotto il profilo della copertura finanziaria.

Lino DUILIO, presidente, condividendo le osservazioni dell'onorevole Giorgetti, invita il Governo a fornire gli elementi richiesti entro il termine fissato per la presentazione dei subemendamenti.

Il sottosegretario Nicola SARTOR rassicura l'onorevole Crosetto in merito alla problematica da lui sollevata, facendo presente come la stessa sia affrontata nell'ambito dell'emendamento 74.118 e sostanzialmente risolta con l'introduzione del comma 5-bis. Conferma quindi l'intenzione del Governo di fornire quanto prima tutti gli elementi necessari a dimostrare


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l'assenza di problemi di copertura degli emendamenti presentati. Nel rassicurare l'onorevole Armani e nel replicare all'onorevole Garavaglia, sottolinea infine come la modifica relativa al patto di stabilità interno e la questione dell'eventuale nuovo classamento catastale non siano dipendenti l'una dall'altra.

Alberto GIORGETTI (AN) ricorda come i relatori ed il Governo si fossero impegnati a fornire chiarimenti in ordine alla disciplina di cui all'articolo 53 del disegno di legge in esame.

Michele VENTURA, relatore per il disegno di legge finanziaria, preannuncia la sua intenzione di presentare una proposta modificativa dell'articolo 53.

Gianfranco CONTE (FI) sottolinea la necessità che il Governo fornisca adeguati chiarimenti anche sulla copertura relativa al suo emendamento 3.140 con cui si incrementano gli assegni familiari.

Lino DUILIO, presidente, assicura che sarà approfondita anche la tematica evidenziata dall'onorevole Conte.

Antonio LEONE (FI) osserva come il Presidente della Camera, nel trasmettere il carteggio intercorso con l'onorevole Cirino Pomicino, presidente del Gruppo Democrazia cristiana-Partito socialista, riconosca formalmente al presidente della Commissione Bilancio poteri molto incisivi in ordine all'organizzazione dei lavori parlamentari nel contesto della sessione di bilancio. Esprimendo la propria solidarietà al presidente Duilio, sottolinea però come tali suoi poteri siano, invero, disconosciuti nei fatti. Ritiene quindi che il presidente della Commissione dovrebbe intervenire in modo più deciso per ottenere una proroga del termine fissato per l'inizio dell'esame in Assemblea del disegno di legge finanziaria, al fine di garantire un esame più approfondito da parte della Commissione.

Lino DUILIO, presidente, nel rilevare come la questione avrebbe potuto essere più efficacemente risolta in sede di Conferenza dei presidenti di Gruppo, dove la sua richiesta in tal senso non è stata appoggiata neanche dall'onorevole Leone, che pure era presente, assicura che saranno approfondite tutte le tematiche più rilevanti. Sottolinea in ogni caso la necessità che il procedimento per l'esame e l'approvazione della legge finanziaria e, più in generale, l'intera sessione di bilancio, siano ricondotti entro confini determinati, anche alla luce delle considerazioni indirizzate dall'onorevole Cirino Pomicino al Presidente della Camera.

Antonio LEONE (FI) precisa di essere intervenuto in sede di Conferenza dei presidenti di Gruppo per sostenere la richiesta formulata dal presidente Duilio.

Lino DUILIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, sospende quindi la seduta.

La seduta, sospesa alle 14.10, è ripresa alle 16.50.

Lino DUILIO, presidente, dato atto delle sostituzioni comunicate dai gruppi, avverte che il Governo ha presentato l'emendamento 53.9 (vedi allegato 5).
Avverte, inoltre, che sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti 74.118 e 101.15 del Governo (vedi allegato 6). Per quanto concerne i subemendamenti riferiti all'emendamento 74.118 del Governo, segnala che i subemendamenti 0.74.118.4 e 0.74.118.5 Leddi Maiola appaiono inammissibili per estraneità di materia. Quanto al subemendamento 0.74.118.1 Albonetti, rileva che la seconda parte è irriferibile, e che, pertanto, lo stesso sarà posto in votazione senza tale parte. Allo scopo di evitare l'utilizzo dell'esclusione per finalità elusive, appare infatti opportuno precisare che le entrate in conto capitale cui il subemendamento si riferisce siano destinate all'estinzione anticipata dei prestiti nei medesimi anni in cui le stesse sono state riscosse. Invita,


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quindi, il presentatore a valutare l'opportunità di riformulare il subemendamento in tal senso in modo da consentirne l'ammissibilità.
Si riserva, infine, di riferire alla Commissione nel seguito dell'esame con riferimento all'ammissibilità dei subemendamenti all'emendamento 101.15 del Governo.

Il sottosegretario Nicola SARTOR rileva, in primo luogo, che l'accantonamento connesso all'indisponibilità delle risorse, previsto dall'articolo 53, è stato già utilizzato nelle precedenti leggi finanziarie. L'articolo 53 estende l'operatività di tale meccanismo a capitoli aventi natura contabilmente obbligatoria senza compromettere le finalizzazioni decise sulla base dei provvedimenti legislativi approvati dal Parlamento. Nel sottolineare pertanto che quanto deciso dalle Camere non verrà messo in discussione, precisa che l'articolo 53 è finalizzato a superare talune difficoltà contabili nell'utilizzo delle risorse. Ciò premesso, segnala che l'emendamento 53.9 del Governo intende introdurre talune specificazioni all'articolo 53 volte ad escludere, in primo luogo, gli effetti finanziari derivanti dal disegno di legge finanziaria in esame. Viene, inoltre, allegato un elenco analitico delle autorizzazioni di spesa e delle relative unità previsionali di base predeterminate legislativamente con riferimento alle risorse previste dall'articolo 53. Segnala, infine, che l'emendamento 53.9 del Governo è volto ad escludere dal contenimento delle spese il fondo per il funzionamento ordinario delle università statali, il fondo per le aree sottoutilizzate e le autorizzazioni di spesa relative alla presidenza del Consiglio dei Ministri.

Lino DUILIO, presidente, nel ricordare che dovrà essere valutata l'ammissibilità dell'emendamento 53.9 del Governo, ritiene che non sia opportuno aprire un dibattito su tale questione adesso.

Alberto GIORGETTI, (AN) ricorda che, nelle sedute precedenti, ha posto la questione politica concernente l'articolo 53 alla quale il Governo oggi risponde con un emendamento che, a una prima analisi, si limita a chiarire la portata normativa del medesimo articolo 53. Nel fare presente che l'articolo 53 opererà sulle autorizzazioni di spesa derivanti da fattori legislativi, con esclusione delle disposizioni derivanti dall'attuazione del presente disegno di legge finanziaria, rileva che il Governo non intende rispondere alle richieste di rivisitazione sostanziale dell'articolo 53, avanzate dai gruppi di opposizione e da buona parte dei gruppi di maggioranza, ma anzi conferma le perplessità manifestate in ordine alla gravità del medesimo articolo. Pur riservandosi di svolgere un'analisi approfondita sull'emendamento 53.9 del Governo, rileva che, contrariamente a quanto dichiarato dal rappresentante del Governo, l'articolo 53 introduce un'innovazione sostanziale rispetto alle precedenti leggi finanziarie, in quanto non esiste una disposizione di tenore analogo a quella dell'articolo 53, che interviene su spese derivanti da fattori legislativi. Fa presente, altresì, che non è possibile accantonare spese derivanti da provvedimenti legislativi in assenza di un analisi puntuale sul funzionamento delle leggi. Si rischia di vanificare le prospettive di attuazione dei provvedimenti legislativi andando a bloccare taluni automatismi che normalmente conseguono all'applicazione delle discipline legislative. In conclusione, alla luce delle considerazioni precedentemente esposte, rileva, a nome del suo gruppo, la necessità di individuare una soluzione all'articolo 53, che rimane un nodo politico prioritario.

Lino DUILIO, presidente, ribadisce che la Commissione avrà l'opportunità di esaminare approfonditamente il contenuto dell'articolo 53 nel seguito dell'esame.

Michele VENTURA (Ulivo), relatore per il disegno di legge finanziaria, rileva che l'emendamento 53.9 del Governo fornisce una risposta alla richiesta di elementi di informazione sottoposta dalla Commissione,


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atteso che la proposta emendativa reca un elenco analitico delle unità previsionali di base e dei relativi accantonamenti e stanziamenti con riferimento alle spese previste dall'articolo 53. Osservato che l'emendamento del Governo non può ritenersi esaustivo rispetto alle questioni poste dalla Commissione, ribadisce che è sua intenzione presentare un emendamento volto a modificare in particolare il terzo comma dell'articolo 53, che necessita di una profonda rivisitazione.

Marino ZORZATO (FI) segnala che la discussione in corso sull'articolo 53 testimonia ancora una volta la posizione fortemente critica dei gruppi di opposizione e di parte rilevante dei gruppi di maggioranza su tale disposizione, che riveste priorità assoluta nell'esame del disegno di legge finanziaria per il 2007. Per tale ragione, ritiene che la Commissione debba esaurire in via preliminare e prioritaria l'esame dell'articolo 53 e delle relative proposte emendative: invita, quindi, il relatore a presentare il suo emendamento affinché la Commissione possa confrontarsi su una tematica che è giudicata dirimente ai fini del seguito dell'esame.

Guido CROSETTO (FI), premesso che il Governo parla di accantonamenti, ma di fatto si tratta di veri e propri tagli alle spese, suggerisce al relatore di formulare una proposta emendativa finalizzata a sopprimere la tabella allegata dal Governo all'emendamento 53.9. Ritiene, infatti, che da tale tabella emergano indicazioni sull'utilizzo delle autorizzazioni di spesa e delle relative esclusioni tali da alimentare contrasti e polemiche anche nell'ambito della stessa maggioranza.

Laura RAVETTO (FI) rileva la necessità di un approfondimento sull'emendamento 53.9 del Governo, allo scopo di chiarire se l'articolo 53 influirà su spese obbligatorie derivanti da fattori legislativi e dall'adempimento di obblighi internazionali.

Roberto VILLETTI (RosanelPugno) ricorda come nell'ambito dei lavori della Commissione bicamerale istituita per procedere all'esame dei provvedimenti con cui si è riformato il bilancio dello Stato, il Governo avanzò una proposta sostanzialmente coincidente con la formulazione del comma 3 dell'articolo 53, che alla fine di un lungo e travagliato dibattito fu stralciato. Rileva che non è opportuno introdurre norme che vanno a modificare la legislazione contabile dello Stato nell'ambito della legge finanziaria, ma che è necessario affrontare tali modificazioni in un provvedimento legislativo ad hoc finalizzato a definire le regole della legislazione contabile. Su tale questione, a suo avviso, il Governo deve assumere una posizione chiara in quanto di fatto la disposizione di cui si discute vanifica il potere di spesa del Parlamento: si tratta di un cambiamento radicale delle regola che mina le prerogative parlamentari. Giudica, quindi, essenziale che il Governo sopprima il comma 3 dell'articolo 53, che aleggia come un'ombra sulla sessione di bilancio.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) rileva che l'articolo 53 influirà in maniera devastante e irrazionale sul principio di continuità amministrativa, in quanto i tagli alle spese comprometteranno l'attuazione di provvedimenti attualmente operativi. Reputa incomprensibile l'atteggiamento del Governo, in quanto la tabella allegata all'emendamento 53.9 non mira a risolvere i profili problematici evidenziati né a fugare le perplessità manifestate dai deputati, anzi conferma le preoccupazioni espresse. Parrebbe che il Governo stia assumendo un atteggiamento finalizzato a dilatare i tempi di esame; in caso contrario, appare evidente che l'articolo 53 rappresenta un atto grave ed è auspicabile, per tale ragione, che l'emendamento 53.9 venga ritirato.

Giuseppe Maria REINA (Misto-MpA), pur apprezzando la volontà manifestata dal relatore in ordine alla presentazione di un emendamento all'articolo 53, osserva che l'emendamento 53.9 del Governo appare del tutto insufficiente a rispondere


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alle perplessità che la Commissione ha manifestato propendendo, come evidenziato da taluni deputati, per una soppressione dell'articolo 53. Osservato che il deputato Villetti ha espresso valutazioni gravi che impediscono alla Commissione di proseguire serenamente i lavori sul provvedimento in esame, giudica essenziale che si individui una soluzione, al fine di superare le problematicità derivanti dal terzo comma dell'articolo 53.

Gianfranco CONTE (FI) osserva che, da una prima lettura dell'emendamento 53.9 del Governo, si evince che l'articolo 53 interverrà pesantemente su talune autorizzazioni di spesa importanti, come ad esempio i commi 20, 86, 178, 501 e 607 dell'articolo 1 della legge finanziaria per il 2006. Analoghe considerazioni valgono per altre disposizioni contenute nelle precedenti leggi finanziarie. Ritiene che il Governo in tal modo tenta di superare i contrasti nella sua stessa maggioranza evitando quindi il confronto con il Parlamento. Per tale finalità, viene creata una sorta di «salvadanaio» che compromette l'esercizio della funzione legislativa del Parlamento: si tratta di una disposizione gravissima che rischia di creare danni enormi.

Bruno TABACCI (UDC) ribadisce la irrinunciabile necessità di sopprimere il comma 3 dell'articolo 53, che assegna un potere discrezionale eccessivamente ampio al Governo nella gestione del bilancio.

Michele VENTURA (Ulivo), relatore per il disegno di legge finanziaria, ricordato come negli scorsi anni ed anche con l'ultima legge finanziaria del precedente Governo, erano stati disposti tagli trasversali ed indiscriminati sui capitoli di bilancio, sui quali il Parlamento non ha avuto sostanzialmente modo di incidere, ribadisce comunque la propria intenzione di proporre una riformulazione dell'articolo 53, che comprenda la soppressione del comma 3.

Guido CROSETTO (FI), pur ribadendo la propria stima nei confronti del relatore, evidenzia che i problemi posti dall'articolo 53 derivano non solamente dal comma 3 ma dall'articolo nel suo complesso, che prevede tagli discrezionali che suscitano anche sospetti di favoritismi nelle relative scelte.

Lino DUILIO presidente, evidenziato come i problemi posti dall'articolo 53 siano di due tipi, uno relativo ai rapporti tra Parlamento e Governo e un altro più specificatamente di merito, ricorda che si era concordato di richiedere chiarimenti al Governo in ordine all'articolo 53, accantonandone comunque l'esame per votare prima gli articoli riferiti al patto di stabilità, in fase di più avanzata definizione. Non condivide comunque l'ipotesi che, non essendo ritenuti dall'opposizione esaurienti i chiarimenti del Governo sull'articolo 53, non si debba procedere con le votazioni concordate.

Gaspare GIUDICE (FI), pur comprendendo le considerazioni del presidente, sottolinea come sarebbe stato opportuno che il Governo presentasse, contestualmente all'emendamento modificativo del comma 1 dell'articolo 53, anche un emendamento soppressivo del comma 3. Sottolinea peraltro come tale posizione sia tesa a difendere le prerogative del Parlamento, per cui dovrebbe essere condivisa anche dalla maggioranza. Ricorda infatti che, nella scorsa legislatura, l'attuale opposizione chiese con molta determinazione che il Parlamento fosse coinvolto in modo molto penetrante per quel che riguarda la predisposizione del provvedimento cosiddetto «taglia-spese».

Pietro ARMANI (AN) ribadisce che sarebbe stato importante che il Governo si fosse pronunciato chiaramente per la soppressione del comma 3 dell'articolo 53, ricordando peraltro che lo stesso comma 1 presenta profili di grave criticità, in quanto esso offre la possibilità al Ministero dell'economia di procedere con estrema discrezionalità sugli stanziamenti di bilancio. Ritiene peraltro che sia necessario definire norme di contabilità più


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moderne per una maggiore flessibilità, comunque con la tutela delle prerogative parlamentari in materia di bilancio.

Marino ZORZATO (FI) sottolinea che l'opposizione non sta svolgendo opera di ostruzionismo immotivato, ma sta semplicemente cercando di approfondire le varie questioni implicate dall'articolo 53.

Antonio Giuseppe Maria VERRO (FI) sottolinea che, come già evidenziato da alcuni colleghi, la discussione sulle proposte emendative relative all'articolo 53 del disegno di legge finanziaria ha avuto inizio nella seduta di ieri e che anche la maggioranza sembrava concordare sulla necessità di affrontare prioritariamente le questioni connesse a tale articolo. Ritiene inoltre che, anche al fine di salvaguardare la credibilità del Governo, sarebbe necessario che esso presentasse un emendamento volto a modificare il citato articolo 53, anche alla luce della discussione svoltasi nella seduta di ieri. Invita pertanto il Governo a ritirare il suo emendamento 53.9.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) si dichiara esterrefatto per quanto sta accadendo e ritiene che i contenuti dell'articolo 53 del disegno di legge finanziaria costituiscano un vero e proprio attentato alle prerogative del Parlamento e alle regole della democrazia parlamentare, che stupisce tanto di più in quanto proviene da forze politiche che sono solite invocare il rispetto di tali regole. Dichiara altresì di aver apprezzato le precisazioni fornite dal relatore, che reputa rassicuranti almeno in riferimento al comma 3 dell'articolo citato. Stigmatizza invece il silenzio tenuto dal Governo, che nella seduta di ieri si era impegnato ad assumere oggi una posizione ben definita. Al riguardo, si chiede se questo silenzio derivi da mera insipienza o da scarsa considerazione per il ruolo del Parlamento. Concludendo, rimarca come, anche nel merito, la tabella allegata all'emendamento 53.9 del Governo presenti numerosi profili problematici.

Michele VENTURA (Ulivo), relatore per il disegno di legge finanziaria, ferma restando la dichiarata intenzione di presentare un emendamento all'articolo 53, desidera ricordare che l'articolo 1, comma 20, della legge finanziaria per il 2006 presentava, in materia di flessibilità del bilancio, contenuti molto simili a quelli dell'articolo in discussione. Ritiene altresì che non sia utile, da parte dell'opposizione, esasperare i toni del confronto, che finirebbe così per essere meno costruttivo di quanto da più parti auspicato. Invita infine il presidente a valutare l'opportunità di rinviare a giovedì il seguito dell'esame.

Gaspare GIUDICE (FI) riconosce che il precedente Governo provò a porre in essere misure analoghe a quelle contenute nell'articolo 53 del disegno di legge finanziaria, ma fa notare come proprio la Commissione avesse chiesto e ottenuto che la scelta delle unità previsionali di base da ridurre non fosse rimessa alla discrezionalità del Governo e che sui successivi decreti del Ministro dell'economia e delle finanze fosse espresso il parere delle competenti Commissioni parlamentari. Conclusivamente, fa presente che, ove il relatore intendesse proporre analoghe modificazioni all'articolo 53, otterrebbe su questo il voto favorevole delle opposizioni.

Lino DUILIO, presidente, ritiene che la soluzione delineata dal deputato Giudice non sarebbe sufficiente, poiché l'articolo 1, comma 20, della legge finanziaria per il 2006, ricordato dal relatore, prevedeva una mera comunicazione nei confronti delle Commissioni parlamentari competenti. Data la complessità delle questioni emerse e al fine di acquisire ulteriori indicazioni da parte del Governo nonché l'emendamento annunciato dal relatore, ritiene che si potrebbe rinviare alla seduta di giovedì prossimo l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 53, procedendo ora all'esame di emendamenti ed articoli aggiuntivi riferiti ad altri articoli.


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Mauro PILI (FI) dichiara di condividere la proposta di rinvio formulata dal relatore, che riterrebbe utile anche al fine di non esasperare i toni del confronto e di dare al relatore la possibilità di presentare l'emendamento annunciato. Invita altresì il Governo a ritirare il suo emendamento 53.9.

Maurizio FUGATTI (LNP) sottolinea che, ove venisse approvato il comma 3 dell'articolo 53 del disegno di legge finanziaria, il Governo otterrebbe una autonomia pressoché illimitata di fronte al Parlamento, in materia di bilancio. Quanto alla tabella allegata all'emendamento 53.9 del Governo, rileva le disparità esistenti tra gli stanziamenti relativi a diverse regioni. A titolo di esempio, fa notare come gli stanziamenti per l'ufficio scolastico regionale della Lombardia sia notevolmente inferiore a quelli previsti per la Campania o la Puglia, sebbene queste ultime regioni siano assai meno popolose.

Michele VENTURA (Ulivo), relatore per il disegno di legge finanziaria, invita il deputato Fugatti a non soffermarsi solo sulle previsioni relative all'anno 2007, ma a considerare anche, ad esempio, gli stanziamenti relativi alle stesse voci per l'anno 2009.

Maurizio FUGATTI (LNP) ringrazia il relatore per la precisazione, ma ritiene che le indicazioni relative al 2009 siano poco realistiche.

Lino DUILIO, presidente, dopo avere espresso rammarico per la piega assunta dalla discussione, ritiene che si possa rinviare alla seduta di giovedì prossimo l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 53 e che la Commissione possa ora procedere all'esame degli emendamenti e articoli aggiuntivi riferiti agli articoli da 73 a 80.

Maria Teresa ARMOSINO (FI) osserva che il contenuto dell'articolo 53 ha per l'opposizione una valenza straordinaria, essendo emersa una questione politica in quanto si consente all'esecutivo di disporre di risorse finanziarie pubbliche in modo libero. Al riguardo rileva che è positivo che il relatore condivida le osservazioni dell'opposizione.

Lino DUILIO, presidente, avverte che d'ora in poi non sono più ammesse segnalazioni di emendamenti.
Con riferimento agli emendamenti che intervengono in materia di infrastrutture, comunica che risultano inammissibili per estraneità di materia: l'emendamento Ravetto 120.1, che destina 2 milioni di euro ad azioni di «supporto esterno» per l'implementazione del regolamento europeo sulle sostanze chimiche; l'emendamento Caparini 122.8; che interviene in materia di canone di abbonamento radiotelevisivo; l'emendamento Caparini 122.9; che interviene in materia di canone di abbonamento radiotelevisivivo; l'articolo aggiuntivo Caparini 122.07; che interviene in materia di canone di abbonamento radiotelevisivivo; l'articolo aggiuntivo Caparini 122.05; che interviene in materia di canone di abbonamento radiotelevisivivo; l'articolo aggiuntivo Caparini 122.06; che interviene in materia di canone di abbonamento radiotelevisivivo; l'emendamento Campa 129.3; che contiene un'autorizzazione di spesa per la costruzione del nuovo «Palazzo del cinema di Venezia»; l'articolo aggiuntivo Pedrizzi 129.07; recante un'autorizzazione di spesa per il completamento della Cittadella giudiziaria di Latina; l'articolo aggiuntivo Peretti 129.08 recante misure settoriali per la creazione di un istituto per il monitoraggio limnologico del lago di Garda; l'articolo aggiuntivo Strizzolo 129.010 recante un'autorizzazione di spesa per per il completamento della S.S. Lignano-Latisana; l'articolo aggiuntivo Pertoldi 129.012; recante un'autorizzazione di spesa per il completamento della diga di Ravedis; l'articolo aggiuntivo Pertoldi 129.013; recante un'autorizzazione di spesa per la realizzazione della tangenziale sud di Udine; l'emendamento Raisi 130.2 e 130.6 che contiene autorizzazioni di spesa per il nuovo Palazzo dei Congressi dell'EUR e


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per la città dello sport di Tor Vergata (la disposizione è analoga all'articolo 130, comma 2, stralciato dal Presidente della Camera). Il comma 3 contiene un'autorizzazione di spesa per realizzare infrastrutture al servizio della Fiera di Bologna.; l'emendamento Raisi 130.3; che contiene autorizzazioni di spesa per il nuovo Palazzo dei Congressi dell'EUR e per la città dello sport di Tor Vergata (disposizione analoga all'articolo 130, comma 2, stralciato dal Presidente della Camera); l'emendamento Rampelli 130.9; che reca interventi per le linee A e B della metropolitana di Roma; l'emendamento Rampelli 130.10; che reca un finanziamento per la realizzazione di un centro studi per l'architettura razionalista; l'emendamento Rampelli 130.11; che trasforma in parco nazionale il parco regionale dell'Appia antica; gli emendamenti Rampelli 130.13 e 130.14, che recano un finanziamento per la città dello sport del Foro italico; l'articolo aggiuntivo Raisi 130.04 che reca interventi per la realizzazione della metropolitana di Bologna; gli articoli aggiuntivi Alemanno 130.08 e 130.09; che recano un complesso di interventi per la sicurezza, ma limitati alla città di Roma; l'articolo aggiuntivo Samperi 130.010, che recano interventi per i comuni non capoluogo della Valle di Noto; l'articolo aggiuntivo Raisi 130.05; che contiene un'autorizzazione di spesa per la realizzazione delle infrastrutture al servizio della Fiera di Bologna; l'articolo aggiuntivo Dussin 130.013; che prevede un finanziamento settoriale per la realizzazione del velodromo della provincia di Treviso; l'articolo aggiuntivo Sposetti 130.014; che reca uno stanziamento settoriale per interventi connessi al programma «Colombo 92»; l'articolo aggiuntivo Frassinetti 132.01; che reca un finanziamento settoriale per il rifinanziamento di un programma per giovani atleti italiani praticanti sport invernali; gli emendamenti Fava 134.7 e 134.8, Grimoldi 134.9 e 134.10 che recano interventi finanziari puntuali a favore di specifiche tratte ferroviarie non comprese fra le infrastrutture strategiche; l'articolo aggiuntivo Garavaglia 134.02; che dispone la soppressione di un'agevolazione fiscale a favore di Poste Spa; l'emendamento Caparini 135.24; che reca un'autorizzazione di spesa per il finanziamento della linea metropolitana Brescia-Iseo-Edolo; l'emendamento Caparini 135.25; che reca un'autorizzazione di spesa per il finanziamento dell'aeroporto di Montichiari; l'emendamento Dussin 135.35; che reca un'autorizzazione di spesa per il completamento della tangenziale sud di Treviso; l'articolo aggiuntivo Caparini 135.03 e 135.05, Cota 135.06 e 135.07 che recano finanziamenti per opere non comprese fra le infrastrutture strategiche; l'articolo aggiuntivo Fava 135.012; che reca un'autorizzazione di spesa per i lavori di adeguamento del tronco stradale Mantova-Montichiari; l'emendamento Mario Ricci 136.15; concernente l'indennità per lavoratori portuali nelle giornate di mancato impiego; l'emendamento Garavaglia 136.8; che aggiunge una voce all'elenco dei soggetti che fanno parte dei comitati portuali; l'articolo aggiuntivo Pini 136.02; che fissa un termine per l'entrata in vigore del nuovo regolamento di sicurezza della navigazione da diporto; l'articolo aggiuntivo Pini 136.03; che stabilisce un termine per l'entrata in vigore del nuovo regolamento di sicurezza della navigazione da diporto; l'articolo aggiuntivo Velo 137.04; che risulta diretto alla concessione di indennità per lavoratori portuali nelle giornate di mancato impiego; l'articolo aggiuntivo Pedica 137.08; concernente una disposizione del decreto-legge 262/2005, relativa al dragaggio dei siti di bonifica, materia non prevista nella finanziaria; l'articolo aggiuntivo Pedica 137.09; concernente una disposizione del decreto-legge 262/2005, relativa al dragaggio dei siti di bonifica, materia non prevista nella finanziaria; l'articolo aggiuntivo Rotondo 137.012; che differisce il termine per i contributi ai corsi di formazione nelle attività marittime; l'articolo aggiuntivo Sanza 137.013; che differisce il termine per i contributi ai corsi di formazione nelle attività marittime; l'emendamento Buontempo 137.9; che detta una disposizione di natura ordinamentale, diretta all'istituzione di una


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nuova autorità portuale; l'articolo aggiuntivo Velo 137.02; diretto alla concessione di indennità per lavoratori portuali nelle giornate di mancato impiego; l'articolo aggiuntivo 137.03 IX Commissione, che differisce il termine per i contributi ai corsi di formazione nelle attività marittime; l'articolo aggiuntivo Stradella 139.014; che detta, con disposizione di rango primario, modifiche procedurali ad un decreto ministeriale; l'emendamento D'Elpidio 139.12; che reca disposizioni concernenti la sola procedura per la concessione dei contributi per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal terremoto del Belice; l'articolo aggiuntivo Cesini 139.033; che reca finanziamenti per eliminare la presenza di amianto nella sede istituzionale della provincia di Ancona; l'articolo aggiuntivo Mazzoni 139.035; che reca stanziamenti per il completamento dei piani di ricostruzione post-bellica; l'articolo aggiuntivo Ronconi 139.040; che reca stanziamenti per la ristrutturazione delle mura della città di Amelia; l'articolo aggiuntivo Mazzoni 139.036; che incrementa gli stanziamenti per la ricostruzione del centro urbano di Ariano Irpino nell'ambito degli interventi per la ricostruzione a seguito di eventi calamitosi ; l'emendamento Delfino 142.24; che dispone uno stanziamento per opere di sicurezza della rete stradale, limitatamente alla provincia di Cuneo; l'articolo aggiuntivo Garavaglia 142.07; che limita gli effetti delle revisioni tariffarie previste dall'articolo 12 del decreto-legge n. 262 del 2006 alle sole tratte autostradale sottoposte ad uno specifico limite di velocità; l'articolo aggiuntivo Gibelli 142.08; che reca interventi di carattere ordinamentale in materia di ridefinizione dei compiti dell'ANAS; l'articolo aggiuntivo Gibelli 142.015; che interviene su materia disciplinata dal decreto-legge 262/2006, ma reca una disposizione meramente ordinamentale; l'articolo aggiuntivo Gibelli 142.016; che interviene su materia disciplinata dal decreto-legge 262/2006, ma reca una disposizione che non sembra avere effetto significativo sul complesso dell'operazione di revisione delle concessioni autostradali; l'articolo aggiuntivo Gibelli 142.021; che interviene su materia disciplinata dal decreto-legge 262/2006, ma reca una disposizione che ha carattere meramente formale; l'articolo aggiuntivo Gibelli 142.022; che interviene su materia disciplinata dal decreto-legge 262/2006, ma reca una disposizione che ha carattere meramente formale; l'articolo aggiuntivo Misiti 142.023; che reca un finanziamento per i lavori stradali nel comune di Vibo Marina; l'articolo aggiuntivo D'Alia 142.024; che reca un intervento localistico riguardante lo svincolo autostradale del villaggio di Tremestieri; l'emendamento Buontempo 143.4; che reca un intervento microsettoriale per il sostegno al trasporto biciclette della ferrovia Roma-Lido; l'emendamento Sanza 144.9, che detta disposizioni ordinamentali per l'istituzione di centri provinciali di assistenza alle vittime della strada; l'emendamento Ossorio 144.17; che reca modifiche procedurali a talune disposizioni del codice della strada; l'emendamento Khalil Ali Rashid 144.20; che prevede l'istituzione di centri provinciali per l'assistenza alle vittime della strada; l'emendamento Gianfranco Conte 144.14; che reca una disposizione che preclude ai vigili urbani l'accertamento delle violazioni ai limiti di velocità mediante autovelox; l'emendamento Velo 144.22; che prevede l'istituzione di un fondo di 100.000 euro per la sicurezza della vita umana nei laghi e norme ordinamentali sui compiti delle capitanerie di porto; l'emendamento Pagliarini 144.12; che reca l'istituzione di un'Agenzia nazionale per la sicurezza dei trasporti; l'articolo aggiuntivo D'Agrò 144.02; che reca modifiche al codice della strada in relazione alle prove degli autoveicoli ai fini della verifica delle caratteristiche costruttive.
Si riserva di integrare l'elenco con riferimento agli articoli successivi, appena saranno disponibili i testi.
Segnala che da un più approfondito esame le proposte emendative segnalate 20.281 e 20.282 Fincato dichiarati inammissibili per carenza di compensazione devono ritenersi ammissibili. Con riferimento all'articolo aggiuntivo Oliva 19.02


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del quale era stato richiesto il riesame, avverte che lo stesso, in quanto corredato da idonea copertura, deve ritenersi ammissibile (vedi allegato 7).
Comunica quindi le proposte emendative riferite agli articoli 120, 122, 129, 130 132, 134, 135, 136, 137, 139, 142, 143, e 144 che risultano inammissibili per carenza di compensazione e compensazione inidonea (vedi allegato 8).

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI), con riguardo all'impossibilità di segnalare ulteriori emendamenti, ritiene debba comunque essere consentito ai deputati di chiedere la votazione di propri emendamenti allorché si passi all'esame dell'articolo al quale sono riferiti.

Lino DUILIO, presidente, replicando all'onorevole Marinello, segnala che sarà senz'altro ammessa la possibilità di chiedere la votazione di propri emendamenti.

Gaspare GIUDICE (FI) osserva che, fra gli emendamenti che sono stati segnalati, la maggior parte di quelli dichiarati ammissibili sono stati presentati dalla maggioranza, di modo che il confronto in sede di esame sarà sostanzialmente fra il Governo e la sua maggioranza.

Lino DUILIO, presidente, rinvia quindi il seguito dell'esame a giovedì 2 novembre 2006, alle ore 11, fissando il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti all'emendamento 53.9 del Governo alle ore 9 di giovedì 2 novembre.

La seduta termina alle 18.20.