Mercoledì 15 novembre 2006. - Presidenza del presidente Michele Pompeo META. - Interviene il sottosegretario di Stato per le comunicazioni Giorgio Calò.
La seduta comincia alle 13.50.
7-00062 Lovelli: Proroga dei contratti di Poste italiane SpA con le agenzie di recapito.
(Discussione e rinvio).
Mario LOVELLI (Ulivo) prima di procedere all'illustrazione della risoluzione di cui è primo firmatario, ricorda che la Commissione lo scorso 7 novembre ha svolto l'audizione informale del presidente e dell'amministratore delegato di Poste italiane e in quella occasione sono stati affrontati i temi connessi alle strategie aziendali avviate per meglio affrontare le sfide connesse alla liberalizzazione dei servizi postali, prevista per il 1o gennaio 2009. È altresì emerso che Poste italiane ha già avviato, con alcune delle agenzie di recapito, una fase di rinegoziazione dei contratti in scadenza al 31 dicembre 2006. Tale data corrispondeva al termine del periodo transitorio inizialmente previsto in sede europea per l'avvio della liberalizzazione e la stipulazione dei predetti accordi, a seguito del decreto legislativo n. 261 del 1999, recante l'attuazione della direttiva 97/67/CE, nasceva dall'esigenza di salvaguardare sotto il profilo aziendale e occupazionale realtà imprenditoriali che da sempre si erano occupate dell'attività di recapito. Successivamente, la data di avvio della liberalizzazione dei servizi postali è stata posticipata al 1o gennaio 2009 e ciò ha determinato la necessità di continuare a garantire a tali agenzie e ai lavoratori in esse impiegati la possibilità di continuare a svolgere il servizio di recapito, prorogando conseguentemente i contratti in scadenza per gli ulteriori due anni di periodo transitorio. È in questi termini che la questione viene posta nell'atto di indirizzo in esame, con il quale si intende impegnare
il Governo, nel quadro delle sue competenze, ad adottare le opportune iniziative affinché Poste Italiane preveda, nell'ambito della strategia aziendale prevista fino al 31 dicembre 2008, di prorogare ulteriormente la collaborazione con le 63 agenzie di recapito interessate, che hanno un fatturato annuo pari a circa 100 milioni di euro e che impiegano 2.500 dipendenti su tutto il territorio nazionale. Fa presente, infine, che nella parte dispositiva della risoluzione si fa altresì riferimento all'esigenza che nei nuovi contratti sia previsto il rigoroso rispetto della circolare del ministero del lavoro e della previdenza sociale del luglio 2006 in relazione al lavoro precario e a tempo indeterminato.
Ilario FLORESTA (FI), nel condividere l'illustrazione della risoluzione da parte del deputato Lovelli, intende comunque precisare che le agenzie di recapito hanno da sempre svolto questo compito fino al 1999 ed è stato a seguito di un'iniziativa parlamentare che, nell'ambito del decreto legislativo n. 261 del 1999, è stato previsto l'articolo 23, comma 3, con il quale si tenne conto della situazione peculiare in cui si trovavano i concessionari privati. Allo stesso modo, pur ritenendo opportuna la liberalizzazione dei servizi postali, ritiene che sia oggi necessario che quelle realtà imprenditoriali e occupazionali siano salvaguardate anche per l'ulteriore periodo transitorio fino al 31 dicembre 2008. Ciò lo ha indotto ad apporre anche la sua sottoscrizione all'atto di indirizzo in esame, soprattutto al fine di evitare che un'eventuale mancata proroga dei contratti in scadenza abbia ulteriori ripercussioni negative, in termini di maggiore precarietà, nelle regioni meridionali. A tale proposito, ha accolto con favore l'impegno assunto dall'amministratore delegato di Poste Italiane, in occasione della sua audizione del 7 novembre scorso, circa il rinnovo dei contratti delle agenzie di recapito operanti a Catania e a Palermo, seppure per importi ridotti.
Il sottosegretario Giorgio CALÒ, nel ritenere utile, per meglio inquadrare la problematica posta con l'atto di indirizzo in esame, ricordare brevemente la disciplina vigente in materia, fa presente che a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo n. 261 del 1999, di recepimento della direttiva 97/67/CE, concernente regole comuni per lo sviluppo del mercato interno dei servizi postali comunitari e per il miglioramento della qualità del servizio, la società Poste italiane è stata indicata quale fornitore del servizio universale per un periodo di 15 anni, come successivamente confermato con decreto del Ministro delle comunicazioni 17 aprile 2000, compatibilmente con l'evolversi del processo di liberalizzazione a livello comunitario. Il citato decreto legislativo ha altresì previsto, all'articolo 23, comma 3, che le concessioni di cui all'articolo 29 del decreto del Presidente della Repubblica n. 156/1973, recante il testo unico delle disposizioni in materia postale, di bancoposta e di telecomunicazioni, avrebbero continuato ad avere validità fino al 31 dicembre 2000, stabilendo la possibilità, per Poste italiane, di stipulare accordi con gli operatori privati anche dopo la scadenza delle concessioni di cui al predetto articolo 29, al fine di migliorare la qualità dei servizi. Ai sensi degli articoli 5 e 6 del medesimo decreto legislativo n. 261 del 1999, sono stati poi emanati i decreti ministeriali n. 73 e n. 75 del 4 febbraio 2000 concernenti il rilascio di licenze individuali e di autorizzazioni generali, relative, rispettivamente, ai singoli servizi non riservati rientranti nell'ambito del servizio universale, nonché ai servizi non rientranti nell'ambito del servizio universale. Tali atti, che stabiliscono in un periodo di tempo non superiore a 6 anni la durata dei titoli abilitativi, sono stati successivamente modificati dai decreti n. 129 e n. 134 del 15 febbraio 2006, i quali non hanno tuttavia innovato rispetto alla durata dei titoli stessi. Da parte sua la società Poste ha stipulato accordi di collaborazione, ai sensi dell'articolo 23, comma 5, con gli ex concessionari, che scadranno, da ultimo, il 31 dicembre 2006, accogliendo l'invito rivolto a suo tempo da questa Commissione, in occasione dell'emanazione
del già richiamato decreto legislativo n. 261 del 1999, di farsi carico del problema di natura sociale e occupazionale delle agenzie di recapito ex concessionarie. La possibilità di prorogare gli accordi di collaborazione fra Poste italiane e gli ex-concessionari - di cui 61 attualmente vigenti - merita attenzione e considerazione, ma non può far venire meno la necessità di non contravvenire agli obblighi di imparzialità e di non discriminazione derivanti dalla funzione di regolatore rivestita dal Ministero delle comunicazioni, e di non ledere i principi di libera concorrenza e dell'accesso al mercato postale da parte di tutti gli operatori postali autorizzati e licenziatari. Ciò anche in adesione alla regolazione comunitaria in materia postale, la quale prevede che ogni impresa che intenda fornire al pubblico servizi postali possa farlo previo conseguimento di un titolo abilitativo - licenza o autorizzazione - nel quale siano indicati i diritti e gli obblighi derivanti, correlati alla natura del servizio reso, rientrante o meno nell'ambito del servizio universale, allo scopo di arrivare ad avere un mercato postale armonizzato e, a partire dal 2009, liberalizzato. Stante tale incertezza interpretativa sulla durata del periodo transitorio di cui all'articolo 23, comma 5, del decreto legislativo 261 del 1999 e considerata l'ampiezza e delicatezza dei profili meritevoli di salvaguardia, nonché la complessità degli interessi coinvolti e dei vincoli normativi esistenti, per un pronunciamento definitivo sulla questione posta ritiene opportuno acquisire elementi più completi e approfonditi, che mettano il Governo nella condizione di esprimere un impegno conseguente e avveduto.
Mario BARBI (Ulivo) ringrazia il sottosegretario Calò per il dettagliato excursus normativo e per l'impegno assunto ad approfondire ulteriormente la questione delle proroghe dei contratti tra Poste Italiane e le agenzie di recapito. Deve peraltro rilevare che nell'intervento del rappresentante del Governo si coglie, almeno in una certa misura, un'impostazione che dà già per acquisito il passaggio alla liberalizzazione dei servizi postali, laddove invece, a suo avviso, occorre sempre tenere conto che ci si trova ancora in un periodo transitorio. Auspica infine che sin dalla prossima settimana possa proseguire la discussione sulla risoluzione.
Ilario FLORESTA (FI) coglie l'occasione per chiedere al rappresentante del Governo di fornire, nella prossima seduta utile, chiarimenti in ordine all'albo fornitori che Poste Italiane starebbe predisponendo e nel quale potrebbero essere iscritte alcune delle agenzie di recapito con i contratti in scadenza, secondo quanto dichiarato dall'amministrateore delegato dell'azienda in occasione della sua audizione del 7 novembre scorso.
Michele Pompeo META, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.15.
Mercoledì 15 novembre 2006. - Presidenza del presidente Michele Pompeo META. - Intervengono il Ministro dei trasporti, Alessandro Bianchi ed il sottosegretario per le infrastrutture, Tommaso Casillo.
La seduta comincia alle 14.20.
Proposta di nomina del dott. Francesco Palmiro Mariani a presidente dell'autorità portuale di Bari.
Nomina n. 12.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, ricorda che il mandato del precedente presidente dell'autorità portuale di Bari era scaduto il 24 ottobre 2005 e che a seguito dell'avvio della procedura di nomina cui all'articolo 8 della legge n. 84 del 1994, è stata raggiunta la prescritta
intesa tra il Ministero dei trasporti e la regione Puglia sul nominativo del dottor Francesco Palmiro Mariani, inserito nell'ambito della seconda terna di candidature espressa dagli enti locali. Quanto al curriculum del dottor Francesco Palmiro Mariani, fa presente che il medesimo, oltre ad avere una specifica esperienza già maturata in seno all'autorità portuale di Bari in regione della sua nomina a Commissario datata 23 dicembre 2005, ha maturato significative esperienze professionali in posizioni apicali presso l'interporto Marche spa di Ancona, la società Cargo per la logistica integrata ed il trasporto merci delle Ferrovie dello Stato, nonchè diverse società di ingegneria e di informatica. È stato altresì direttore generale dell'Associazione nazionale Compagnie Imprese Portuali, nonché presidente e amministratore delegato della società Comport, attiva nel settore della logistica e delle attività portuali. Sulla base di tali considerazioni, ritiene condivisibile l'indicazione del dottor Francesco Palmiro Mariani quale presidente dell'Autorità portuale di Bari e formula pertanto una proposta di parere favorevole sulla relativa proposta di nomina.
Angelo Maria SANZA (FI) ricorda che nella precedente legislatura l'esame delle proposte di nomina dei presidenti delle autorità portuali ha sempre costituito un forte momento di contrasto tra maggioranza e opposizione, acuito anche dalla circostanza che l'articolo 8 della legge n. 84 del 1994 fa intervenire nella procedura di nomina un'ampia schiera di soggetti istituzionali. I maggiori problemi si sono infatti posti sul piano del mancato raggiungimento delle intese tra il Ministro e la regione interessata, non di rado esclusivamente in ragione dei diversi orientamenti politici. Alla luce di tale esperienza e proprio nella prima occasione in cui in questa legislatura la Commissione si confronta con le nomine dei presidenti delle autorità portuali, intende fare presente che, anche per il futuro, la sua parte politica, fatti salvi gli eventuali casi di candidati non in possesso di curriculum professionali adeguati, non attuerà comportamenti ostruzionistici o dilatori, ritenendo che questo tipo di scelte attengono pienamente alla discrezionalità politica del Governo, che è chiamato a raggiungere le intese con le realtà regionali e a presentare le proposte di nomina al Parlamento, assumendosene la relativa responsabilità. Conseguentemente, il gruppo Forza Italia, pur valutato il profilo professionale del dottor Mariani, che reputa pienamente all'altezza del compito che si intende affidargli, si asterrà al momento del voto. Preannuncia inoltre che, per le medesime ragioni, il suo gruppo si asterrà anche in occasione della votazione sulle proposte di nomine del dottor Boniciolli a presidente dell'autorità portuale di Trieste e del signor Piccini a presidente dell'autorità portuale di Livorno.
Antonio ATTILI (Ulivo) intende in primo luogo ringraziare il Ministro per avere avviato a soluzione, con la presentazione al Parlamento delle tre proposte di nomina, la grave questione dei commissariamenti delle autorità portuali. Più in generale rileva che tale segnale positivo si aggiunge anche a quanto previsto nel disegno di legge finanziaria 2007 in favore del trasporto marittimo. Apprezza inoltre le considerazioni del deputato Sanza, con particolare riferimento alla necessità di effettuare una approfondita valutazione dei curriculum professionali dei soggetti designati. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo su tutte e tre le proposte di nomina all'esame della Commissione.
Silvano MOFFA (AN) fa in primo luogo presente che la disciplina della nomina dei presidenti delle autorità portuali presenta ancora aspetti problematici non pienamente chiariti e, approfittando della presenza del Ministro, sollecita l'adozione di un'iniziativa legislativa volta a chiarire, in particolare, chi debba procedere alla nomina qualora tra i soggetti preposti non si pervenga all'intesa prevista dalla legge n. 84 del 1994. Ravvisa inoltre l'esigenza che siano apportate modifiche alla predetta
legge al fine di introdurre una gerarchia tra porti di diverso rango e importanza, per i quali andrebbero peraltro previste diverse procedure di nomina dei rispettivi presidenti. Condivide, infine, le considerazioni espresse dal deputato Sanza e preannuncia che si asterrà sulla proposta di parere del relatore.
Carlo CICCIOLI (AN) condivide l'esigenza che i soggetti designati dal Ministro proponente siano in possesso dei necessari requisiti professionali, tenuto conto che la gestione di un'autorità portuale appare investire questioni di grande complessità, anche con riguardo ai rapporti che i porti italiani sono chiamati ad avere con le autorità di altri paesi. Sotto questo profilo non può che esprimere forti perplessità in ordine al curriculum professionale del dottor Mariani, atteso che il medesimo ha svolto una lunga militanza in una formazione politica attualmente facente parte della maggioranza, seppure con incarichi connessi al trasporto marittimo e alla portualità. Per queste ragioni preannuncia il suo voto contrario alla proposta di parere del relatore.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Proposta di nomina del dott. Claudio Boniciolli a presidente dell'autorità portuale di Trieste.
Nomina n. 13.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, ricorda che il precedente presidente dell'autorità portuale di Trieste si è dimesso il 27 aprile 2006 e che, successivamente, si sono succeduti due commissari. A seguito dell'avvio della procedura di nomina cui all'articolo 8 della legge n. 84 del 1994, è stata raggiunta la prescritta intesa tra il Ministero dei trasporti e la regione Friuli Venezia Giulia sul nominativo del dottor Claudio Boniciolli, ricompreso nell'ambito delle candidature espresse dagli enti locali. Quanto al curriculum del dottor Claudio Boniciolli, fa presente che il medesimo, oltre ad essere già stato consigliere presso l'ente porto di Trieste, ha accumulato esperienze in posizioni apicali presso il Lloyd Triestino, la società Adriatica di Navigazione, la Cassa marittima adriatica di Trieste, le società Toremar e Siremar. Più in particolare, è stato anche presidente dell'autorità portuale di Venezia e vicepresidente di Assoporti. Sulla base di tale considerazioni, ritiene condivisibile l'indicazione del dottor Claudio Boniciolli quale presidente dell'Autorità portuale di Trieste e formula pertanto una proposta di parere favorevole sulla relativa proposta di nomina.
Carlo CICCIOLI (AN) preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere del relatore, considerato il valido curriculum professionale del soggetto designato quale presidente dell'autorità portuale di Trieste, pur avanzando talune riserve sulla sua avanzata età.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
Proposta di nomina del sig. Roberto Piccini a presidente dell'autorità portuale di Livorno.
Nomina n. 11.
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l'esame.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, ricorda che il mandato del precedente presidente dell'autorità portuale di Livorno è scaduto il 3 luglio 2003 e che attualmente è in carica il Commissario nominato il 4 agosto 2005. A seguito dell'avvio della procedura di nomina di cui alla legge n. 84 del 1994, non era stata in un primo momento raggiunta la prescritta
intesa tra il Ministero dei trasporti e la regione Toscana sulla base delle candidature proposte dagli enti locali. Pertanto, in base al comma 1-bis dell'articolo 8 della predetta legge, è stata la stessa regione Toscana a esprimere una sua terna di candidature, nell'ambito della quale era compreso anche il signor Roberto Piccini, nominativo che il Ministero dei trasporti propone quindi per la nomina a presidente dell'Autorità portuale di Livorno. Quanto al curriculum del signor Roberto Piccini, fa presente che il medesimo ha accumulato esperienze in posizioni apicali presso la Compagnia portuale di Livorno, l'associazione nazionale delle compagnie e imprese portuali, le società Terminal Darsena, Livorno Terminal Marittimo, C.A.M e Interporto Amerigo Vespucci, oltre ad essere membro del Comitato portuale dell'autorità portuale di Livorno. Sulla base di tale considerazioni, ritiene condivisibile l'indicazione del signor Roberto Piccini quale presidente dell'Autorità portuale di Livorno e formula pertanto una proposta di parere favorevole sulla relativa proposta di nomina.
Mario RICCI (RC-SE) intende preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sia sulla proposta di nomina del signor Piccini a presidente dell'autorità portuale di Livorno e sia sulle altre due proposte di nomina precedentemente esaminate, tenendo a precisare che tale orientamento è indotto esclusivamente dall'adeguatezza dei curriculum professionali dei soggetti designati e non da considerazioni di natura politica. Intende comunque precisare che la procedura di nomina prevista dall'articolo 8 della legge n. 84 del 1994, lungi dall'essere particolarmente farraginosa, è invece rispettosa del principio che riconosce la piena partecipazione democratica delle autonomie locali e regionali alle decisioni di competenza del governo che hanno una rilevante ricaduta sul territorio. Suggerisce comunque, in vista delle successive proposte di nomina che il Governo presenterà all'esame del Parlamento, che tali atti siano corredati da un curriculum in grado di evidenziare anche i risultati conseguiti dai soggetti designati nelle attività gestionali svolte nel settore marittimo e portuale. Sarebbe inoltre importante che, già nella fase di elaborazione delle terne a livello locale, gli enti preposti non limitassero la discussione alla scelta dei nominativi, esprimendosi anche in ordine agli indirizzi di gestione.
Silvano MOFFA (AN) fa presente che in relazione alla candidatura del signor Roberto Piccini si pone un'evidente problema di incompatibilità, atteso che lo stesso ricopre diversi incarichi che risultano essere in palese conflitto di interessi con la carica di presidente dell'autorità portuale, come peraltro segnalato, nella scorsa legislatura, dall'allora Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Il signor Piccini è infatti componente del consiglio di amministrazione della società LTM, presidente e consigliere del consiglio di amministrazione della Compagnia portuale di Livorno e della Compagnia impresa lavoratori portuali, nonché consigliere e presidente del Consiglio di amministrazione della società Terminal darsena Toscana. Pertanto, pur non mettendo in discussione la preparazione professionale del candidato, evidenzia come sia evidente la sussistenza, nel caso di specie, di una evidente incompatibilità.
Carlo CICCIOLI (AN) si associa alle considerazioni del deputato Moffa, facendo peraltro notare come la Compagnia impresa lavoratori portuali rivesta un ruolo molto importante nell'ambito portuale, che la può condurre a trovarsi in una situazione anche conflittuale con l'autorità portuale. Ciò significa che un'eventuale conflitto di interessi sarebbe molto grave.
Michele Pompeo META (Ulivo), presidente e relatore, rispondendo alle perplessità espresse dai deputati Moffa e Ciccioli, fa presente che la questione posta appare superata, in quanto risulta che il signor Roberto Piccini si è dimesso, in data 23 ottobre 2006, dal Consiglio di amministrazione della società LTM, in data 6 novembre
2006, dalle cariche di presidente e consigliere del Consiglio di amministrazione della Compagnia portuale di Livorno e della Compagnia impresa lavoratori portuali nonché, in data 7 novembre 2006, dall'incarico di consigliere e presidente del Consiglio di amministrazione della società Terminal darsena Toscana. Ritiene che tale comportamento, posto in essere dal signor Piccini dopo essere stato designato dal Ministro dei trasporti quale candidato alla presidenza dell'autorità portuale di Livorno, sia pienamente responsabile e che, pertanto, nulla osti alla prosecuzione dell'esame della proposta di nomina.
Silvia VELO (Ulivo), nel precisare che le dimissioni dalle cariche ricoperte erano state già ampiamente preannunciate dall'interessato, intende comunque evidenziare che tra gli enti locali coinvolti nella procedura di nomina del signor Roberto Piccini a presidente dell'autorità portuale di Livorno si è riscontrato un diffuso consenso.
Il Ministro Alessandro BIANCHI intende precisare che alla data del 5 settembre 2006 le tre proposte di nomina, che giungono solo nella seduta odierna all'esame della Commissione, erano state già da lui presentate al Parlamento. Il ritardo accumulatosi è invece addebitabile ad una iniziativa del Ministro delle infrastrutture che, a seguito della separazione dei due dicasteri e anche sulla base di un apposito parere reso dal Consiglio di Stato, ha sollevato la questione della sua competenza in materia. A seguito di tale iniziativa, si è stabilito che, dopo il raggiungimento dell'intesa con la regione interessata, il Ministro dei trasporti dovrà ottenere anche il concerto del Ministro delle infrastrutture sulle proposte di nomina dei presidenti delle autorità portuali, prima di poterle trasmettere al Parlamento. A tale proposito, intende precisare che sulle tre proposte di nomina esaminate dalla Commissione nella seduta odierna, il Ministro delle infrastrutture ha espresso il suo concerto con lettere del 15 novembre 2006. Preannuncia, infine, che nell'ambito di una prossima iniziativa legislativa di riforma della legge n. 84 del 1994, ritiene opportuno affrontare la questione delle candidature proposte dagli enti locali, atteso che non è rara l'indicazione di un numero di soggetti molto superiore ai tre previsti dalla legge, con conseguente maggiore difficoltà per il Ministro in sede di scelta del candidato da proporre alla regione interessata ai fini del raggiungimento della prescritta intesa. Ritiene altresì opportuno che, al momento della trasmissione della predetta terna, gli enti proponenti alleghino al curriculum dei candidati anche i relativi indirizzi gestionali. Da ultimo, tiene a precisare che anche per le future proposte di nomina intende seguire i due criteri fondamentali consistenti nella competenza professionale del soggetto designato e nell'avvenuto raggiungimento di tutte le intese istituzionali previste dalla normativa.
Michele Pompeo META, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.