II Commissione - Marted́ 19 dicembre 2006


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ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2007 (C. 1746-bis-B Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (C. 1747-B Governo).

Terza nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 ed al bilancio pluriennale 2007-2009 (C. 1747-quater Governo).

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La II Commissione,
esaminata la tabella 2, relativa alla Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per il 2007, con riferimento all'edilizia giudiziaria,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


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ALLEGATO 2

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2007 (C. 1746-bis-B Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (C. 1747-B Governo).

Terza nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 ed al bilancio pluriennale 2007-2009 (C. 1747-quater Governo).

Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno 2007.

PROPOSTA DI RELAZIONE

La II Commissione,
esaminata la tabella 5, relativa alla Stato di previsione del Ministero della Giustizia per il 2007 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria;
apprezzata la rimozione del blocco del turn-over in seno alla pubblica amministrazione per i magistrati, pur nella convinzione che analoga misura avrebbe dovuto essere prevista anche per l personale amministrativo di supporto;
ribadita l'esigenza di fare dell'edilizia penitenziaria una priorità, anche a seguito della concessione dell'indulto, al fine di prevenire il riproporsi delle condizioni del sovraffollamento carcerario, ed al riguardo valutando positivamente le nuove possibilità di permuta del patrimonio immobiliare di pertinenza del Ministero della giustizia;
rilevata con preoccupazione la modifica intervenuta presso l'altro ramo del Parlamento della decorrenza della prescrizione del diritto al risarcimento del danno erariale sotto il profilo dell'effettività del risarcimento stesso, ma anche della trasparenza e della moralità nella pubblica amministrazione;
nell'auspicio che la predetta modifica possa essere rimossa prima dell'entrata in vigore della legge finanziaria, onde impedire l'estinzione dei giudizi in corso;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


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ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2007 (C. 1746-bis-B Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (C. 1747-B Governo).

Terza nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 ed al bilancio pluriennale 2007-2009 (C. 1747-quater Governo).

Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per l'anno 2007 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La II Commissione,
esaminata la tabella 10, relativa alla Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture per il 2007, con riferimento all'edilizia giudiziaria,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


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ALLEGATO 4

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge finanziaria 2007 (C. 1746-bis-B Governo).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2007 e bilancio pluriennale per il triennio 2007-2009 (C. 1747-B Governo).

Terza nota di variazioni al bilancio di previsione dello Stato per l'anno 2007 ed al bilancio pluriennale 2007-2009 (C. 1747-quater Governo).

Tabella n. 5: Stato di previsione del Ministero della giustizia per l'anno 2007.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

La II Commissione,
esaminata la tabella 5, relativa alla Stato di previsione del Ministero della Giustizia per il 2007 e le connesse parti del disegno di legge finanziaria;
apprezzata la rimozione del blocco del turn-over in seno alla pubblica amministrazione per i magistrati, pur nella convinzione che analoga misura avrebbe dovuto essere prevista anche per l personale amministrativo di supporto;
ribadita l'esigenza di fare dell'edilizia penitenziaria una priorità, anche a seguito della concessione dell'indulto, al fine di prevenire il riproporsi delle condizioni del sovraffollamento carcerario, ed al riguardo valutando positivamente le nuove possibilità di permuta del patrimonio immobiliare di pertinenza del Ministero della giustizia;
rilevata con sconcerto e con viva preoccupazione la modifica intervenuta presso l'altro ramo del Parlamento della decorrenza della prescrizione del diritto al risarcimento del danno erariale sotto il profilo dell'effettività del risarcimento stesso, ma anche della trasparenza e della moralità nella pubblica amministrazione;
nella convinzione che la predetta modifica venga rimossa prima dell'entrata in vigore della legge finanziaria, onde impedire l'estinzione dei giudizi in corso;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.


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ALLEGATO 5

5-00397 Craxi: Sull'applicazione della legislazione in materia di collaboratori di giustizia, con particolare riferimento agli imputati di delitti di stampo camorristico.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento alla interrogazione dell'onorevole Craxi, la Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Napoli ha comunicato che gli imputati di reati camorristici della provincia di Napoli sottoposti a programma di protezione dal 1993 al 31 dicembre 2005 sono stati 279, di cui 124 ancora sottoposti a programma di protezione.
I collaboratori di giustizia Carmine Alfieri e Pasquale Galasso sono attualmente in stato di detenzione domiciliare in località protette, essendo ancora sottoposti a programma di protezione (preciso che parlo di «Pasquale» e non di «Giuseppe» Galasso, poiché ritengo che l'interrogante sia incorso in un errore materiale indicando il nome Giuseppe. Pasquale Galasso, infatti, era un componente del clan Alfieri e la sua collaborazione, al pari di quella di Alfieri, è stata seguita dalla Procura della Repubblica di Napoli. Giuseppe Galasso è il fratello di Pasquale, ha una posizione diversa e la sua collaborazione è stata seguita, invece, dalla Procura di Salerno).
Sia Alfieri sia Galasso, pur non vigendo ancora all'epoca in cui fu loro applicato il programma di protezione (rispettivamente, il 1995 e il 1993) le norme di cui alla legge n. 45/2001, che impongono al collaboratore di dichiarare tutti i beni di cui abbia conseguito illecitamente la disponibilità, hanno subito la confisca di beni immobili e di quote di partecipazione societaria, emersi a seguito delle loro dichiarazioni.
L'attendibilità dei due collaboratori è stata sempre confermata negli innumerevoli processi di criminalità organizzata celebrati fino ad oggi presso le Corti di Assise e i Tribunali dei distretti di Napoli e Salerno, nei quali gli stessi sono stati chiamati a rendere dichiarazioni come coimputati o come imputati in procedimenti connessi.
Per quanto riguarda il procedimento penale n. 9086/92 RG DDA a carico di Alfieri Carmine + 75 (c.d. processo «Maglio»), cui sembra specificamente riferirsi l'interrogazione in esame, furono inoltrate al Parlamento richieste di autorizzazione a procedere nei confronti di due ex Ministri, il sen. Gava e l'on. Pomicino, nonché dei deputati Vito e Mastrantuono e del senatore Meo. All'esito delle indagini, per l'on. Pomicino fu disposta l'archiviazione, mentre gli altri parlamentari, unitamente all'ex sen. Patriarca, furono rinviati a giudizio per rispondere di concorso esterno nell'associazione camorristica facente capo ad Alfieri (anche quest'ultimo era imputato, unitamente ai componenti della propria organizzazione criminale).
Attualmente, del gruppo di magistrati che firmò le richieste di autorizzazione a procedere è assegnato alla DDA, in funzione di coordinatore, soltanto il dott. Franco Roberti, mentre il dott. Laudati vi è applicato dalla Direzione Nazionale Antimafia.
All'esito del giudizio di primo grado, la sentenza della I Sezione della Corte di Assise di Napoli confermava la validità dell'impianto accusatorio, essenzialmente fondato sulle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia e sulle relative indagini di riscontro, condannando, complessivamente, 59 imputati su 76. Per i 53


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omicidi contestati, 23 imputati furono condannati all'ergastolo (su 24 oggetto di richiesta del PM), altri riportarono condanne a pene detentive temporanee (fra cui quelle a trenta anni di reclusione ciascuno per i collaboratori di giustizia Alfieri e Galasso).
Fu altresì confermata la fondatezza dell'accusa di concorso esterno nell'associazione mafiosa nei confronti dei coimputati Patriarca, Meo e Mastrantuono, nonché del sindaco di Saviano Tommaso Tafuro e dell'imprenditore Francesco Terracciano, che riportarono condanne conformi alle richieste del PM (anche nella misura della pena).
Furono, invece, assolti il sen. Antonio Gava, con formula piena, e, con formula dubitativa, l'imprenditore Giuseppe Apreda, la cui posizione era intimamente connessa a quella di Gava, per i quali era stata richiesta condanna, nonchè l'ex deputato Raffaele Russo, su conforme richiesta del PM.
Peraltro, in precedenza, per partecipazione all'associazione mafiosa all'ex segretario particolare del ministro Gava, Antonino D'Auria, era stata applicata pena su richiesta ed il sindaco di S Paolo Belsito, Luigi Riccio, era stato condannato con rito abbreviato.
La I Sezione della Corte di Assise di Appello di Napoli, con sentenza in data 29 aprile 2005, ha confermato l'impianto accusatorio nei confronti dei camorristi già condannati in primo grado. Per quanto riguarda i politici coimputati, ha riformato la prima sentenza, assolvendo Gava e Mastrantuono, per non aver commesso il fatto, ai sensi dell'articolo 530, 2o comma del codice di procedura penale, confermando le condanne nei confronti degli ex parlamentari Patriarca e Meo. Infine, la Corte, accogliendo l'appello del PM, ha condannato l'imprenditore Giuseppe Apreda, per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, alla pena di anni quattro e mesi sei di reclusione.


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ALLEGATO 6

5-00498 Gelmini: Sui costi delle intercettazioni telefoniche.

TESTO DELLA RISPOSTA

Con riferimento all'interrogazione dell'On. Gelmini, deve premettersi che in data 13 dicembre il Gabinetto del Ministro, a seguito di apposita richiesta formulata il 31 ottobre dal Presidente di Codesta Commissione Giustizia, Onorevole Pisicchio, ha provveduto a trasmettere alla Commissione tutti i dati che sono stati raccolti presso i competenti uffici ministeriali in materia di intercettazioni telefoniche.
Con tale nota sono stati trasmessi alcuni allegati, che illustrano nel dettaglio:
i dati nazionali relativi alle richieste di autorizzazione per le intercettazioni preventive formulate ex articolo 226 disposizioni di coordinamento del codice di procedura penale e quelli riguardanti i decreti del P.M. di autorizzazione alle intercettazioni preventive ed alla prosecuzione delle stesse, distinguendo tra gli anni 2003, 2004 e 2005;
i dati nazionali, anch'essi distinti tra gli anni 2003, 2004 e 2005, relativi alle richieste di intercettazioni probatorie ed ai decreti emessi sia dal giudice sia dal P.M.;
i dati nazionali per gli anni 2003, 2004 e 2005 relativi alle richieste di intercettazioni, ai decreti emessi nonché ai costi sostenuti ed alle fatture emesse per ogni singola voce presa in considerazione, con espresso riferimento non solo alle intercettazioni, ma anche ai tabulati ed al noleggio degli apparati. Al dato nazionale, inoltre, è stato affiancato il dato distrettuale, così da consentire, con una lettura immediata, il confronto e la comparazione tra i diversi distretti del Paese.

In questa sede mi limito, quindi, a rispondere al quesito formulato dall'onorevole Gelmini in merito ai costi per le intercettazioni telefoniche relativi agli anni 2003, 2004 e 2005, facendo presente che i dati concernenti il primo semestre del 2006 non sono ancora disponibili e rinviando per un esame più approfondito della materia ai citati allegati che, come ho detto, sono stati trasmessi al Presidente della Commissione.
Nell'anno 2003 il fenomeno delle intercettazioni ha riguardato 77.615 bersagli, con fatture per intercettazioni, acquisizione di tabulati e noleggio apparati pari a 255.883.813,83 euro complessivi.
Nell'anno 2004 per un totale di 93.054 bersagli si è sostenuto un impegno economico complessivamente pari a 263.543.563,52 euro.
Nell'anno 2005 le intercettazioni hanno riguardato 100.393 bersagli, con fatture per intercettazioni, per acquisizione di tabulati e per noleggio di apparati complessivamente pari a 307.346.676,72 euro.