I Commissione - Resoconto di marted́ 23 gennaio 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 23 gennaio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Enrico Luigi Micheli.

La seduta comincia alle 11.05.

Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
C. 445 Ascierto, C. 982 Zanotti, C. 1401 Naccarato, C. 1566 Mattarella, C. 1822 Ascierto, C. 1974 Galante, C. 1976 Deiana, C. 1991 Fiano, C. 1996 Gasparri, C. 2016 Mascia, C. 2038 Boato, C. 2039 Boato, C. 2040 Boato, C. 2070 Scajola e C. 2087 D'Alia.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 gennaio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, in considerazione dell'elevato numero di emendamenti presentati e della loro complessità, ritiene opportuno che la Commissione si confronti preliminarmente su alcune questioni di fondo che sono sottese alla presentazione delle diverse proposte emendative, al fine di individuare un percorso di esame che consenta di mantenere una impostazione unitaria e coerente del provvedimento in esame. Osserva innanzitutto che, date le caratteristiche della materia che si intende disciplinare, sia più opportuno approvare una legge non invasiva e sufficientemente elastica, nella quale la rinuncia all'esercizio minuzioso della funzione legislativa venga compensata dal potenziamento delle funzioni di controllo parlamentare.


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Sottolinea altresì la necessità di indicare con la massima chiarezza le linee di dipendenza gerarchica, ad esempio evitando che i capi dei servizi riferiscano direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri, a meno che non ne siano da questo richiesti. Con riferimento poi al rapporto tra l'attività dei servizi e l'autorità giudiziaria, rileva che sono stati presentati alcuni emendamenti i quali, a suo avviso, lasciano margini di discrezionalità elevati alla magistratura in ordine alla valutazione della rilevanza penale della condotta tenuta dai dipendenti dei servizi: a tale riguardo, ritiene che sarebbe preferibile una clausola di giustificazione netta e ben definita, che al contrario riducesse tali margini di discrezionalità. Rileva quindi che il Governo ha proposto la soppressione delle figura del Ministro delle informazioni per la sicurezza, mentre alcuni emendamenti presentati dai deputati dei gruppi di Alleanza nazionale e della Lega propongono di lasciare al Presidente del Consiglio l'alternativa tra la nomina di un Ministro e quella di un sottosegretario. In proposito, propone di accogliere quest'ultima impostazione, in quanto la possibilità di nominare un Ministro appare come la soluzione più idonea a garantire la massima autorevolezza al responsabile dei servizi, sia all'interno del Governo sia nel contesto internazionale. Riconosce infatti che in altri Paesi questa figura non esiste, ma sottolinea come in tali Paesi l'esecutivo si configuri come governo del Presidente del Consiglio e non abbia, generalmente, il carattere accentuatamente pluripartitico che ha in Italia. Ricorda altresì che il Governo propone l'esclusione del RIS dal sistema di informazione e sicurezza: tale proposta appare fondata in considerazione delle funzioni prettamente militari del RIS a patto che si precisi che le attività che la legge riserva ai servizi non possono essere svolte da altri organismi. Osserva quindi che alcuni emendamenti sembrano omettere il riferimento al Ministro degli affari esteri, che invece deve essere inserito, accanto ai Ministri dell'interno e della difesa, come Ministro di collegamento e di riferimento dell'ISE. Osserva inoltre che sarebbe opportuno, ovunque ciò sia possibile, inserire le norme in materia di segreto di Stato all'interno dei codici, al fine di evitare norme estravaganti e difficilmente reperibili. Esprime quindi le proprie perplessità sulle proposte emendative del Governo tese a sottoporre ad autorizzazione da parte del Presidente del Consiglio il potere del Comitato parlamentare di ascoltare i capi dei servizi e del DIS, mentre è ragionevole pensare che tale autorizzazione possa essere prevista relativamente agli altri dipendenti dei servizi. Con riferimento, infine, alla denominazione del sistema informativo, ricorda che un emendamento a firma D'Alia propone di modificarla, sostituendo le parole «informazione e sicurezza della Repubblica» con le seguenti: «informazione per la sicurezza della Repubblica»; si tratta a suo avviso di una proposta non meramente nominalistica e sostanzialmente condivisibile, in quanto più precisa. Al riguardo, si limita a sottoporre alla Commissione il dubbio relativo al fatto che le attività svolte dai servizi non sono soltanto di carattere informativo.

Gabriele BOSCETTO (FI) ritiene che, prima di confrontarsi sulle rilevanti questioni poste dal presidente Violante, sarebbe utile attendere che giunga il rappresentante del Governo.

Jole SANTELLI (FI) rileva che il Governo non ha ritenuto di intervenire, fino ad oggi, ai lavori della Commissione, salvo presentare un cospicuo numero di emendamenti assai significativi. Condivide pertanto le considerazioni del collega Boscetto e ritiene che la presenza del rappresentante del Governo sarebbe un segno di rispetto e considerazione nei confronti del Parlamento.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, apprezzate le circostanze, sospende brevemente la seduta per dar modo al rappresentante del Governo di raggiungere la Commissione.

La seduta, sospesa alle 11.50, è ripresa alle 11.55.


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Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, nel ringraziare il sottosegretario Micheli per la sua presenza, invita i deputati a formulare le proprie osservazioni in ordine alle questioni sollevate.

Graziella MASCIA (RC-SE) esprime forti perplessità sulla decisione di riservare alla discrezionalità del Presidente del Consiglio l'alternativa tra la nomina di un Ministro ovvero di un sottosegretario. Chiede inoltre di comprendere meglio cosa intenda il presidente Violante quando sottolinea l'esigenza di approvare una legge sufficientemente elastica e di definire con chiarezza le linee gerarchiche. Rileva che, a suo avviso, le linee gerarchiche dovrebbero essere definite in modo estremamente netto.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, dichiara di concordare pienamente con l'esigenza di definire in modo netto le linee gerarchiche. Quanto al tema della necessaria elasticità della normativa, intende dire, ad esempio, che i contenuti dei vari regolamenti previsti dalla proposta di legge possono essere definiti in modo non eccessivamente dettagliato, anche in considerazione del forte ruolo di controllo che è attribuito al comitato parlamentare.

Maurizio GASPARRI (AN), pur dichiarandosi favorevole a prevedere la figura di un Ministro, ritiene condivisibile la proposta del presidente Violante in quanto consente congrui margini di valutazione politica sulla scelta, da parte del Presidente del Consiglio, della figura cui delegare funzioni in materia.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) condivide la proposta dal presidente Violante che, nel conservare intatta la base della complessiva riforma, ha il pregio di lasciare al Presidente del Consiglio un margine di valutazione politica in ordine alla scelta della figura cui delegare le funzioni in materia.

Jole SANTELLI (FI), intervenendo in ordine alla proposta formulata dal presidente Violante, osserva che la previsione della possibilità di scelta tra un Ministro senza portafoglio ed un Sottosegretario costituisce una soluzione di compromesso al fine di consente il ricorso a due soluzioni che dovrebbero invece essere tra loro, nell'elaborazione dell'impianto del testo, nettamente alternative.

Felice BELISARIO (IdV) si dichiara nettamente contrario in ordine alla previsione di un apposito Ministro senza portafoglio, non ritenendo tale scelta condivisibile soprattutto in considerazione del fatto che la responsabilità complessiva in materia di sicurezza è attribuita al Presidente del Consiglio. A tale riguardo ritiene la presenza di un Ministro che esercita funzioni a lui delegate possa creare confusione di ruoli tra i soggetti politicamente responsabili.

Gianpiero D'ALIA (UDC) osserva preliminarmente che il testo base adottato dalla Commissione si fonda su alcuni principi di fondo. Esso prevede un rafforzamento della responsabilità politica del Presidente del Consiglio, un ampliamento dei poteri di coordinamento del DIS nonché un significativo rafforzamento del ruolo del Comitato parlamentare di controllo.
Afferma la necessità di comprendere esattamente il significato degli emendamenti del Governo, che sembrano attenuare questi tre aspetti qualificanti del testo.
Ritiene che non si debba enfatizzare eccessivamente la questione relativa all'istituzione di una specifica figura cui delegare le funzioni in materia.
La previsione di un Ministro quale soggetto cui il Presidente del Consiglio può delegare funzioni in materia di sicurezza originava dalla avvertita opportunità di prevedere un soggetto dotato di autorevolezza politica, autorizzato a partecipare al Consiglio dei Ministri, in grado di interloquire paritariamente con gli altri Ministri sulle questioni di competenza. Le funzioni di tale Ministro, così come previste nel testo base, sono di coordinamento e supporto all'attività dei Servizi. Tali


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funzioni dovrebbero essere attribuite direttamente dal Presidente del Consiglio, senza la previa delibera del Consiglio dei ministri, come previsto dalla legge n. 400 del 1988 per i ministri senza portafoglio. Ritiene condivisibile la proposta del presidente Violante di lasciare alla discrezionalità del Presidente del Consiglio la scelta della figura cui delegare le proprie funzioni, eventualmente prevedendo l'istituzione di più sottosegretari.

Emanuele FIANO (Ulivo) ritiene condivisibile la proposta del presidente Violante in ordine alla possibilità per il Governo di optare tra Ministro e Sottosegretario. Il pregio di tale proposta è quello di trovare un punto di convergenza tra posizioni diverse, presupposto indispensabile per una positiva conclusione del provvedimento in esame.

Gabriele BOSCETTO (FI) ritiene che la proposta del presidente Violante lasci qualche spazio di indeterminatezza. Al riguardo ritiene infatti che, in virtù di valutazioni di mera natura politica, potrebbero registrarsi forti pressioni per prevedere l'istituzione del Ministro senza una reale valutazione sulla sua necessità. Dopo aver dichiarato di non condividere la proposta del deputato D'Alia di prevedere l'istituzione anche di più sottosegretari, invita il rappresentante del Governo a spiegare i motivi per i quali la relativa proposta emendativa prevede l'istituzione di un sottosegretario.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI afferma che uno dei principali obiettivi della riforma è quello di rafforzare il ruolo della Presidenza del Consiglio in materia di sicurezza, aumentando di converso il peso del controllo parlamentare. In questa direzione ritiene che la figura del Sottosegretario sia più conciliabile ed integrabile con il ruolo svolto dal Presidente del Consiglio nel complessivo assetto costituzionale. La figura del Ministro rischia di porsi in termini alternativi a quella del Presidente del Consiglio, ingenerando confusione di ruoli e rendendo difficilmente comprensibile la scelta di riservare solo allo stesso Presidente del Consiglio una serie di delicate decisioni. Ricorda infatti che il Ministro è titolare di funzioni proprie ed è abilitato a partecipare al Consiglio dei Ministri. Dichiara quindi di condividere la riflessione del deputato Boscetto, secondo cui la previsione della possibilità di nominare un apposito Ministro renderà, per ragioni di natura politica, difficilmente realizzabile l'eventualità che si opti per un sottosegretario. Si sofferma quindi sul ruolo del Comitato parlamentare di controllo, osservando come la proposta emendativa del Governo sia volta solo a precisare le responsabilità ad esso attribuite. Condivide altresì la proposta del presidente Violante per cui, qualora dovesse convenirsi in ordine alla esclusione del RIS dal Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica, sarebbe opportuno precisare che lo stesso RIS non potrebbe comunque esercitare le competenze assegnate ai Servizi.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ringrazia il rappresentante del Governo per le questioni poste e per il garbo istituzionale del suo intervento. Con riferimento poi alla figura cui il Presidente del Consiglio possa delegare le proprie funzioni in materia di servizi, sottolinea che dalla eterogeneità della prassi sin qui seguita, emerge chiaramente l'incertezza della situazione normativa attuale. Ritiene pertanto che lasciare al Presidente del Consiglio l'alternativa tra la nomina di un Ministro e quella di un sottosegretario sia la soluzione più confacente, essendo volta ad assicurare al Governo la possibilità di scegliere la figura più idonea ad attuare l'impostazione politica di fondo che si intende seguire. Ricorda altresì che la figura del Ministro ad hoc era prevista anche nel testo elaborato dai membri del Comitato parlamentare per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato, su cui si era registrato un consenso assai ampio.

Gabriele BOSCETTO (FI) osserva che, a fronte dei maggiori poteri che si propone


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di attribuire al Governo, è altresì necessario rafforzare la funzione del controllo parlamentare. Esprime pertanto perplessità sulle proposte emendative del Governo, riferite all'articolo 28 del testo unificato, che limitano di fatto proprio i poteri di controllo del futuro Comitato parlamentare. Ritiene che sarebbe invece preferibile mantenere l'attuale formulazione dell'articolo 28.

Graziella MASCIA (RC-SE) ritiene che la questione fondamentale consista nella necessità di introdurre forti elementi di discontinuità, rispetto al passato, nella gestione dei servizi. In questo senso, l'introduzione di un Ministro ad hoc rispondeva a una logica ben precisa. Ad esempio, non ritiene che ogni singolo caso di ricorso alla clausola di giustificazione possa essere rimesso direttamente al Presidente del Consiglio, perché ciò si risolverebbe in una mancanza di effettivo esercizio del controllo. Dichiara infine di non condividere le proposte emendative del Governo volte a escludere il parere del Comitato parlamentare sulle proposte di nomina.

Gabriele BOSCETTO (FI) si associa alle perplessità espresse dalla collega Mascia circa la soppressione del parere del Comitato parlamentare sulle proposte di nomina. Esprime altresì la propria contrarietà alla proposta di rendere necessaria l'intesa dei Presidenti delle Camere ai fini dell'esercizio del potere di audizione da parte del Comitato parlamentare medesimo. Ritiene infine che l'emendamento del Governo volto a introdurre, per i casi di violazione del segreto da parte dei membri del Comitato parlamentare, la sanzione della sospensione dall'attività parlamentare presenti profili di costituzionalità particolarmente problematici.

Roberto COTA (LNP) rileva innanzitutto l'atteggiamento contraddittorio del Governo, che, in un primo momento, aveva dichiarato di non essere intenzionato a presentare proposte in materia di servizi.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI precisa che il Governo aveva inizialmente dichiarato di voler presentare un proprio disegno di legge e solo successivamente, per una questione di rispetto del Parlamento, era ritornato sulla propria decisione dopo aver appreso che sia i membri del COPACO sia il presidente Violante si accingevano a presentare proprie proposte. Naturalmente, il Governo si era contestualmente riservato di presentare propri emendamenti a tali proposte.

Roberto COTA (LNP) sottolinea comunque come, nelle proposte emendative del Governo, siano presenti aspetti positivi, accanto ad altri che giudica del tutto non condivisibili. In particolare, giudica positivamente il superamento della figura di un Ministro ad hoc, che, a suo avviso, finirebbe per creare confusione e conflitti con le competenze del Ministro dell'interno. Esprime invece un giudizio negativo sulla proposta di non procedere ad un ampliamento del numero di membri del Comitato parlamentare, sottolineando come oggi esso sia scarsamente rappresentativo; circostanza che, a suo avviso, ne indebolisce la funzione di controllo. Giudica infine senz'altro eccessiva la sanzione della sospensione dall'attività parlamentare per i membri del Comitato parlamentare che violino il segreto, ricordando come si tratti di un organismo inevitabilmente politico e come pertanto sia impensabile che i suoi componenti svolgano il proprio ruolo in modo del tutto isolato rispetto alla società e alle forze politiche di cui sono espressione.

Felice BELISARIO (IdV) osserva che il senso di questa riforma è quello di rendere più incisiva l'attività dei servizi e rafforzare al contempo il ruolo del controllo parlamentare sulla stessa. Al riguardo, ritiene che l'alternativa tra Ministro ad hoc e sottosegretario delegato non contribuisca al rafforzamento dei servizi.
Ritiene altresì che debba essere chiarita la natura del controllo parlamentare, precisando se esso debba essere di tipo preventivo o successivo; in proposito, reputa


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condivisibile che il Comitato parlamentare eserciti un controllo incisivo e puntuale sul bilancio dei servizi.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI, rivolto al deputato Mascia, fa presente che le proposte emendative del Governo prevedono che il Presidente del Consiglio sia comunque affiancato, nella sua attività di direzione dei servizi informativi, da un sottosegretario a ciò delegato. Osserva inoltre, rivolto al deputato Cota, che sia opportuno prevedere idonee sanzioni a carico dei membri del Comitato parlamentare che violino il segreto, ferma restando che ogni decisione al riguardo non può che spettare al Parlamento, il quale può altresì valutare l'opportunità di individuare sanzioni diverse da quelle previste negli emendamenti del Governo; sottolinea comunque che il rigoroso rispetto del segreto è condizione di efficacia del controllo esercitato dallo stesso Comitato parlamentare. Dichiara quindi di comprendere l'opportunità che il Comitato parlamentare assicuri un'adeguata rappresentatività delle diverse forze politiche presenti in Parlamento. Coglie altresì l'occasione di questo riferimento al Comitato parlamentare, per esprimere il proprio apprezzamento per l'ampia convergenza che, in questa materia, si è registrata tra gruppi di maggioranza e gruppi di opposizione. Per quanto concerne la possibilità per il Comitato parlamentare di convocare i dipendenti dei servizi, ritiene che, in luogo dell'autorizzazione da parte del Presidente del Consiglio, prevista negli emendamenti del Governo, si possa prevedere che lo stesso Presidente del Consiglio sia preventivamente informato delle decisioni del Comitato parlamentare al riguardo. Chiarisce infine che la contrarietà del Governo all'espressione del parere del Comitato parlamentare sulle proposte di nomina relative ai servizi nasce dalla esigenza di distinguere chiaramente i ruoli e le responsabilità di Governo e Parlamento.

Jole SANTELLI (FI) chiede di sapere se la struttura complessiva del testo unificato, incentrata sulla figura del Ministro competente, possa funzionare anche nel caso in cui ad esso si sostituisca il sottosegretario delegato.

Elettra DEIANA (RC-SE) chiede al presidente di verificare la possibilità di una proroga del termine previsto per l'inizio dell'esame del provvedimento in discussione da parte dell'Assemblea, anche in considerazione delle rilevanti proposte emendative presentate dal Governo. In particolare, ritiene che la possibilità di opzione tra la figura del Ministro e quella del sottosegretario comporti una riflessione sulle restanti parti del testo unificato, con particolare riferimento al ruolo di controllo del Comitato parlamentare e al ruolo dei vari Ministri competenti.

Gianpiero D'ALIA (UDC) si dichiara in accordo con il deputato Mascia nel ritenere che l'istituzione di un Ministro ad hoc rafforzerebbe il controllo sui servizi da parte del Parlamento, come conferma l'istituto della sfiducia individuale. Ritiene inoltre necessario prevedere che le funzioni del Presidente del Consiglio in materia di servizi non possano comunque essere delegate a Ministri che siano già titolari di altre e diverse funzioni.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) ritiene che l'enucleazione di alcuni criteri ispiratori delle varie proposte emendative, proposta dal presidente all'inizio della seduta, mirasse opportunamente a far sì che l'esame degli emendamenti rispettasse la logica unitaria del provvedimento. Con riferimento a tali criteri, e, in generale, alle questioni fondamentali sottese ai diversi emendamenti, sottolinea come un punto fondamentale dell'ipotesi di riforma in discussione risieda nella massima responsabilizzazione del Presidente del Consiglio: in proposito, ritiene che l'istituzione di un Ministro ad hoc sarebbe stata una soluzione moderna ed efficace, ma che anche la soluzione di compromesso proposta dal presidente Violante sia pienamente coerente con l'obiettivo di rafforzare il ruolo del Presidente del Consiglio. A tale rafforzamento deve naturalmente


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corrispondere un potenziamento dell'attività di controllo da parte del Parlamento: tale controllo avrà natura necessariamente successiva e, pertanto, è condivisibile che le scelte relative alle nomine siano effettuate dal Governo e semplicemente comunicate al Comitato parlamentare, in un'ottica di chiara distinzione dei ruoli; per le stesse ragioni, tuttavia, sarebbe sbagliato che spettasse al Presidente del Consiglio di autorizzare l'audizione di dipendenti dei servizi da parte del Comitato medesimo. Ritiene infine che, prima di procedere a una richiesta di rinvio dell'inizio dell'esame da parte dell'Assemblea, sia opportuno verificare la possibilità di concludere l'esame degli emendamenti nella seduta odierna.

Gabriele BOSCETTO (FI) osserva che né il sottosegretario Micheli né il deputato Bressa hanno fornito chiarimenti sufficienti sulle limitazioni al ruolo del Comitato previste nelle proposte emendative del Governo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, in relazione alle esigenze rappresentate da alcuni colleghi, fa presente che la questione dei tempi di esame del provvedimento in Assemblea sarà sottoposta alla Conferenza dei presidenti di gruppo, già convocata per domani. Osserva quindi, rivolto al deputato Santelli, che per fare fronte all'esigenza di salvaguardare l'impianto unitario del provvedimento, si potrebbe fare riferimento, genericamente, alla «autorità delegata», se del caso con le opportune precisazioni suggerite dal deputato D'Alia in ordine alla necessità di escludere che tale ruolo possa essere svolto da un Ministro titolare di altre funzioni. Precisa inoltre che le funzioni attribuite al Presidente del Consiglio in materia di servizi si distinguono in funzioni delegabili e funzioni non delegabili. Ritiene altresì opportuno che il Comitato parlamentare non esprima un parere sulle proposte di nomina, mentre considera ragionevole che vi sia un filtro alle richieste dello stesso Comitato di ascoltare i dipendenti dei servizi. Passando quindi all'esame dei singoli emendamenti, invita al ritiro dell'emendamento Gasparri 1.1, in quanto esso fa riferimento a un'impostazione complessivamente alternativa rispetto a quella del testo in esame.

Maurizio GASPARRI (AN) accoglie l'invito del presidente Violante e ritira il suo emendamento 1.1, spiegando di averlo presentato perché restasse traccia di un'impostazione diversa della riforma dei servizi, che ritiene tuttora preferibile.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento Gasparri 1.2, riservandosi peraltro, in sede di coordinamento formale, di procedere all'inversione degli articoli 1 e 2 del testo unificato, come previsto anche dall'emendamento medesimo.

Maurizio GASPARRI (AN), accogliendo l'invito del presidente, ritira il suo emendamento 1.2, rilevando altresì che, a suo a avviso, non sarebbe positivo escludere il RIS dal sistema di informazione e sicurezza, come proposto dal Governo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ricorda che un proprio emendamento cerca di farsi carico del problema, escludendo che il RIS possa svolgere attività rientranti nell'ambito di competenza dei servizi. Esprime dunque parere favorevole sull'emendamento D'Alia 1.3.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento D'Alia 1.3.

La Commissione approva l'emendamento 1.3.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento 1.4 del Governo, purchè riformulato nel senso di prevedere che il riferimento al Ministro delle informazioni per la sicurezza, di cui all'articolo 1, comma 1, del testo unificato, sia sostituito con un riferimento alla «autorità delegata, ove nominata».


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Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI riformula l'emendamento 1.4 del Governo nel senso indicato dal presidente Violante.

La Commissione approva l'emendamento 1.4 del Governo (nuova formulazione).

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, invita all'approvazione del suo emendamento 1.11.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI esprime parere favorevole sull'emendamento 1.11 del relatore.

La Commissione approva l'emendamento 1.11 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, invita al ritiro dell'emendamento Cota 1.5.

Roberto COTA (LNP) ritira il suo emendamento 1.5.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, illustra il suo emendamento 1.10, concernente la denominazione dei servizi, di cui auspica l'approvazione.

Maurizio GASPARRI (AN) ritiene opportuna un'ulteriore riflessione sulle denominazioni dei servizi.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, propone l'accantonamento del suo emendamento 1.10.

La Commissione concorda.

Graziella MASCIA (RC-SE) illustra il suo emendamento 2.1, in base al quale le condotte previste dalla legge come reato possono essere autorizzate dal Ministro delle informazioni della sicurezza, anziché dal Presidente del Consiglio.

Gianpiero D'ALIA (UDC) sottolinea il rischio che, se verrà accolta la proposta del presidente Violante di prevedere che le funzioni del Presidente del Consiglio in materia di servizi continuino a poter essere delegate a un sottosegretario, le condotte astrattamente configurabili come reato siano autorizzate dal sottosegretario delegato. Ritiene che questa conseguenza mal si concili con la natura strettamente e altamente politica di tali decisioni e delle responsabilità ad esse connesse.

Jole SANTELLI (FI) osserva che proprio l'elevata responsabilità connessa all'esercizio di determinate funzioni renda opportuno che ad esercitarle sia il Presidente del Consiglio.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) ritiene che l'emendamento Mascia 2.1 potrebbe essere riformulato nel senso di prevedere che spetti al Presidente del Consiglio decidere se delegare il Ministro o il sottosegretario competente all'esercizio di tale funzione.

Graziella MASCIA (RC-SE) ritiene che, effettivamente, sarebbe forse sufficiente escludere tale funzione da quelle proprie del Presidente del Consiglio e non delegabili.

Jole SANTELLI (FI) osserva che una diretta responsabilità del Presidente del Consiglio offre comunque maggiori garanzie.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene che la funzione in argomento possa essere opportunamente delegata a un Ministro, ma non a un sottosegretario.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) ritiene che non possano essere elusi i problemi pratici derivanti dal prevedere che solo il Presidente del Consiglio possa autorizzare condotte, da parte dei servizi, che siano astrattamente configurabili come reati, problemi in larga parte riconducibili alla


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molteplicità di funzioni facenti complessivamente capo a tale figura istituzionale. Dichiara pertanto di condividere le ragioni dell'emendamento Mascia 2.1.

Maurizio GASPARRI (AN) ritiene che decisioni politiche delicate e complesse come quelle in discorso non possano che essere assunte dal Presidente del Consiglio.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI, pur essendo d'accordo con quanto dichiarato, da ultimo, dal deputato Gasparri, reputa inevitabile che, in alcuni casi, il Presidente del Consiglio sia impossibilitato ad assumere una decisione preventiva. Ritiene comunque ragionevole che tale funzione rientri tra quelle che il Presidente del Consiglio può delegare.

Gianpiero D'ALIA (UDC) osserva che l'autorizzazione di condotte astrattamente previste dalla legge come reati costituisca un atto, per così dire, di «alta politica», e pertanto non appare opportuno che esso sia delegabile.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) ritiene che si potrebbe aggiungere all'emendamento Mascia 2.1 una previsione in base alla quale l'autorizzazione concessa dal Ministro o dal sottosegretario sia soggetta a conferma da parte del Presidente del Consiglio.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI osserva che la soluzione proposta dal deputato Bressa finirebbe per creare una situazione di estrema incertezza.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, invita il deputato Mascia a ritirare il suo emendamento 2.1, ferma restando l'opportunità di valutare in seguito, nell'ambito dell'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 16, la possibilità che, in casi di assoluta urgenza, l'autorizzazione possa essere concessa dall'autorità delegata, ove nominata, quando non sia possibile l'intervento del Presidente del Consiglio.

Graziella MASCIA (RC-SE) ritira il suo emendamento 2.1.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Galante 2.2: s'intende che vi abbiano rinunciato.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra i suoi emendamenti 2.3 e 2.4.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti D'Alia 2.3 e 2.4.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI esprime parere conforme a quello del relatore sugli emendamenti D'Alia 2.3 e 2.4.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti D'Alia 2.3 e 2.4.

Graziella MASCIA (RC-SE) illustra il suo emendamento 2.5.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Mascia 2.5.

Il sottosegretario Enrico Luigi MICHELI esprime parere conforme a quello del relatore sull'emendamento Mascia 2.5

Gianpiero D'ALIA (UDC), pur condividendo lo spirito dell'emendamento Mascia 2.5, suggerisce di valutare attentamente le implicazioni che esso potrebbe avere rispetto alle disposizioni del testo in materia di contabilità.

La Commissione approva l'emendamento Mascia 2.5.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per oggi, al termine delle votazioni della seduta pomeridiana dell'Assemblea.

La seduta termina alle 14.10.


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COMITATO DEI NOVE

Martedì 23 gennaio 2007.

DL 300/2006: Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 2114-A Governo.

Il Comitato si è riunito dalle 14.10 alle 14.55.

SEDE REFERENTE

Martedì 23 gennaio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il viceministro all'interno Marco Minniti.

La seduta comincia alle 20.35.

Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto.
C. 445 Ascierto, C. 982 Zanotti, C. 1401 Naccarato, C. 1566 Mattarella, C. 1822 Ascierto, C. 1974 Galante, C. 1976 Deiana, C. 1991 Fiano, C. 1996 Gasparri, C. 2016 Mascia, C. 2038 Boato, C. 2039 Boato, C. 2040 Boato, C. 2070 Scajola, C. 2087 D'Alia, C. 2105 Maroni, C. 2124 Cossiga e C. 2125 Cossiga.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella odierna seduta antimeridiana.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che sono state assegnate alla Commissione le proposte di legge n. 2105 Maroni recante «Nuove disposizioni in materia di politica informativa e di sicurezza nazionale», n. 2124 Cossiga recante «Nuovo ordinamento dei servizi di informazione e sicurezza» e n. 2125 Cossiga recante «Riforma dei servizi di informazione e di sicurezza». Poiché le suddette proposte di legge vertono sulla stessa materia delle proposte di legge già all'ordine del giorno, avverto che ne è stato disposto l'abbinamento, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento. Illustra quindi il proprio emendamento 2.10, di cui auspica l'approvazione.

La Commissione approva l'emendamento 2.10 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, illustra il proprio emendamento 3.30, del quale raccomanda l'approvazione, volto a disciplinare la figura dell'autorità delegata dal Presidente del Consiglio dei ministri in materia di sicurezza. Fa presente che le deleghe sono conferite direttamente dal Presidente del Consiglio dei ministri, in deroga a quanto previsto dal comma 1 dell'articolo 9 della legge n. 400 del 1988.

Gabriele BOSCETTO (FI) esprime perplessità sull'emendamento 2.10 del relatore.

Il viceministro Marco MINNITI esprime parere favorevole sull'emendamento 3.30 del relatore.

La Commissione approva l'emendamento 3.30 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 3.30 del relatore, gli emendamenti 3.1, 3.8, 3.10 e 3.12 del Governo, Gasparri 3.2 e 3.11, Incostante 3.3 e 3.4, Cota 3.5 e 3.13, Bocchino 3.6 e 3.9, D'Alia 3.7 si intendono preclusi. Avverte inoltre che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento D'Alia 1.3, gli emendamenti 4.1 del Governo e Cota 4.2 si intendono preclusi.

Graziella MASCIA (RC-SE) chiede che il rappresentante del Governo illustri l'emendamento 4.3, chiarendone la portata con riferimento all'ambito di autonomia riservato in quella sede ai Servizi.

Il viceministro Marco MINNITI fa presente che la responsabilità politica in materia


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di sicurezza fa capo direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri. L'emendamento 4.3 del Governo è volto a chiarire che la competenza attribuita al DIS assume carattere di coordinamento tra le strutture interessate.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) condivide la finalità sottesa all'emendamento 4.3 del Governo, che è volto ad evitare l'ingenerarsi di elementi di confusione tra le diverse competenze dei soggetti interessati. In proposito ritiene opportuno chiarire che il DIS debba svolgere una attività di solo coordinamento.

La Commissione approva l'emendamento 4.3 del Governo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 4.3 del Governo, il successivo emendamento D'Alia 4.4 si intende precluso.

Il viceministro Marco MINNITI esprime perplessità sugli identici emendamenti D'Antona 4.5 e D'Alia 4.6, nonché sull'emendamento D'Antona 4.7, preferendo la formulazione contenuta nel testo base.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, intervenendo sull'emendamento D'Antona 4.7, osserva che la sua formulazione potrebbe presentare margini di ambiguità.

Gabriele BOSCETTO (FI) condivide la finalità sottesa agli identici emendamenti D'Antona 4.5 e D'Alia 4.6.

Roberto COTA (LNP) condivide l'osservazione del deputato Boscetto.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra il proprio emendamento 4.6.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprimere parere favorevole sugli identici emendamenti D'Antona 4.5 e D'Alia 4.6.

La Commissione approva gli identici emendamenti D'Antona 4.5 e D'Alia 4.6.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti D'Antona 4.5 e D'Alia 4.6, l'emendamento D'Antona 4.7 si intende precluso.

La Commissione approva l'emendamento 4.8 del Governo.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra il proprio emendamento 4.9 che ha la finalità di chiarire la portata delle analisi elaborata dal DIS.

Il viceministro Marco MINNITI ritiene opportuno evitare che il DIS assuma un ruolo gerarchicamente sovraordinato a quello dei Servizi.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) fa presente la propria contrarietà in ordine all'ipotesi di modifica della lettera c) del comma 2 dell'articolo 4.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene opportuno chiarire il rapporto che intercorre tra una proposta di ipotesi di strategia formulata dal DIS ed una eventuale valutazione difforme da parte del Servizio interessato relativamente ad una eventuale azione da intraprendere.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) osserva che la scelta operativa è assunta in ogni caso dal Servizio competente, mentre la competenza sulla formulazione dell'analisi strategica è attribuita al DIS.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritira il proprio emendamento 4.9.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) esprime contrarietà sull'emendamento 4.10 del Governo in quanto non ritiene opportuno escludere il RIS dal novero dei soggetti che forniscono contributi analitici settoriali al DIS finalizzati alla formulazione di valutazione e previsioni.


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Jole SANTELLI (FI) ritiene opportuno chiarire il ruolo svolto dal RIS in relazione alla competenza del DIS di cui alla lettera c) in esame.

Il viceministro Marco MINNITI fa presente che, una volta stabilito che il RIS non fa parte del Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica, non può prevedersi che esso faccia parte del circuito della raccolta delle informazioni del DIS, al fine di evitare la creazione di una distonia nel relativo sistema.

Maurizio GASPARRI (AN) non condivide l'osservazione del rappresentante del Governo. Ritiene opportuno chiarire la posizione ricoperta dal RIS all'interno del complessivo sistema della sicurezza.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, osserva che il RIS dipende dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, è un organo militare che non svolge operazioni sotto copertura né gode di garanzie funzionali. Pertanto, al fine di evitare ogni ipotesi di confusione di competenze, ha presentato un emendamento volto a chiarire che le funzioni dei due Servizi non possono essere svolte da altri soggetti. Condivide tuttavia l'opportunità di chiarire il ruolo e le funzioni del RIS stesso.

Gianpiero D'ALIA (UDC) condivide il senso dell'emendamento 4.10 del Governo, essendosi stabilito che il RIS non fa più parte del Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica, anche se svolge significative competenze all'estero sul piano militare.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento 4.10 del Governo.

La Commissione approva l'emendamento 4.10 del Governo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, chiede al rappresentante del Governo di chiarire la portata dell'emendamento 4.11.

Il viceministro Marco MINNITI, intervenendo sull'emendamento 4.11 del Governo, fa presente che la ratio ad esso sottesa è quella di assicurare che il patrimonio informativo dei Servizi sia prodotto dai soggetti che fanno parte del Sistema di informazione e sicurezza della Repubblica, a cui non partecipano le Forze di polizia.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) fa presente che analoghe considerazioni dovrebbero essere svolte anche in ordine a quanto previsto dalla lettera c) in materia di raccolta di informazioni.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che le questioni recate dalle lettere c) e e) del comma 2 dell'articolo 4 rispondono a finalità tra loro diverse.

Gianpiero D'ALIA (UDC) osserva che l'attività di intelligence si trova al confine con l'attività di sicurezza, ritenendo quindi opportuno che tra di esse debba crearsi un interscambio di informazioni. In proposito fa presente che presso il Ministero dell'interno esiste un organismo (CASA) volto ad assicurare un opportuno scambio di informazioni tra le strutture di intelligence e quelle di pubblica sicurezza.

Il viceministro Marco MINNITI chiarisce di condividere l'opportunità che si dia luogo allo scambio di informazioni auspicato dal deputato D'Alia. Osserva tuttavia che la funzione svolta dal CASA, incardinato nel Ministero dell'interno, è volta ad agevolare operazioni di prevenzione e di contrasto.

Jole SANTELLI (FI), ritiene indispensabile che siano assicurate sedi idonee a garantire lo scambio di informazioni tra servizi e forze di polizia.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene opportuno che il CASA possa interagire con il DIS al fine di assicurare la circolazione delle informazioni utili per la sua attività. Al riguardo sottolinea l'opportunità di evitare sovrapposizioni di funzioni che generino complicazioni.


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La Commissione approva l'emendamento del Governo 4.11.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, dichiara che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 4.11 del Governo, la votazione sugli emendamenti Bocchino 4.12, D'Alia 4.13 e D'Alia 4.14 deve intendersi preclusa.

Italo BOCCHINO (AN) evidenzia le ragioni per cui, a suo avviso, il RIS avrebbe dovuto essere incluso tra gli organismi di cui alla lettera e) del comma 2 dell'articolo 4, come proposto dal suo emendamento 4.12.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento 4.15 del Governo.

La Commissione approva l'emendamento 4.15 del Governo.

Graziella MASCIA (RC-SE) esprime perplessità sull'emendamento 4.16 del Governo, in quanto il controllo di legalità, che si propone di sostituire al controllo di legittimità ed efficienza, appare insufficiente ed è comunque di competenza della magistratura.

Il viceministro Marco MINNITI spiega che la sostituzione del termine «legalità» al termine «legittimità» rispondeva all'esigenza di rafforzare il controllo; il Governo è comunque disponibile a riconsiderare questo aspetto dell'emendamento 4.16. Con riferimento invece all'efficienza osserva che il controllo di efficienza è suscettibile di estendersi a qualsiasi aspetto, anche operativo, dell'attività dei servizi, e presuppone la sovraordinazione del DIS agli stessi.

Marco BOATO (Verdi) chiede al rappresentante del Governo di riformulare l'emendamento, limitandolo alla soppressione del termine «efficienza» e mantenendo la parola «verificando» in luogo della parola «verifica» contenuta nella formulazione originale dell'emendamento.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), mentre ritiene che si possa accogliere la proposta di sopprimere il riferimento all'efficienza, ritiene che il termine «legittimità» vada mantenuto al fine di assicurare che i servizi agiscano in conformità alle direttive ricevute e ai regolamenti.

Gianpiero D'ALIA (UDC) fa osservare che l'approvazione dell'emendamento 4.3 del Governo ha rafforzato il ruolo del DIS, attribuendogli la verifica dei risultati delle attività svolte da ISE e ISI. A suo avviso, dunque, si dovrebbe per coerenza mantenere il riferimento al controllo di efficienza e anzi aggiungervi un riferimento al controllo di efficacia.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) invita a riconsiderare l'opportunità di fare riferimento al controllo di legalità, in quanto esso rischia di ingenerare confusione rispetto al controllo giurisdizionale.

Marco BOATO (Verdi) esprime la propria contrarietà alla proposta testé formulata dal collega D'Alia, in quanto ritiene che non si debbano confondere gli aspetti della legittimità e della efficacia.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene che sarebbe altresì opportuno sostituire, all'articolo 4, comma 2, lettera i) la parola «rispondenza» con la seguente: «conformità».

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, tenuto conto delle posizioni espresse dai colleghi, presenta l'emendamento 4.31, volto ad escludere il controllo di efficienza e a sostituire il termine «rispondenza» con il termine «conformità»; invita pertanto il rappresentante del Governo a ritirare l'emendamento 4.16.

Il viceministro Marco MINNITI, dopo aver chiarito che nell'emendamento 4.3 del Governo, citato dal deputato D'Alia ed approvato dalla Commissione, si parla di verifica dei soli risultati, mentre il riferimento all'efficienza comporterebbe di affidare al DIS poteri estremamente pervasivi,


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ritira l'emendamento 4.16 del Governo ed esprime parere favorevole sull'emendamento 4.31 del relatore.

La Commissione approva l'emendamento 4.31 del relatore.

Graziella MASCIA (RC-SE) esprime perplessità sull'emendamento 4.17 del Governo e sulla connessa soppressione dell'articolo 8, che a suo avviso sarebbe stato utile mantenere.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa osservare che forse l'articolo 8 definisce in modo eccessivamente puntuale l'organizzazione di un organo interno al DIS rischiando di creare asimmetrie organizzative e gerarchiche all'interno dello stesso DIS. Esprime pertanto parere favorevole sull'emendamento 4.17 del Governo.

Jole SANTELLI (FI) giudica preferibile la soluzione individuata dal Governo con l'emendamento 4.17.

Gianpiero D'ALIA (UDC) concorda con il deputato Santelli.

Graziella MASCIA (RC-SE) annuncia voto contrario sull'emendamento 4.17 del Governo, ritenendo che il controllo sull'attività dei servizi rappresenti una questione politicamente assai delicata.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) fa osservare che in effetti l'emendamento sanerebbe una asimmetria presente nel testo unificato.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, chiede al rappresentante del Governo di valutare la possibilità di recepire, all'interno del comma 5-bis dell'articolo 4, che l'emendamento 4.25 del Governo mira a introdurre, alcuni dei contenuti attualmente presenti all'interno dell'articolo 8.

Marco BOATO (Verdi) si associa alle perplessità espresse dal deputato Mascia, mentre ritiene positiva la proposta formulata da ultimo dal presidente Violante. Riterrebbe comunque preferibile che la questione fosse accantonata.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene che l'accantonamento proposto dal collega Boato potrebbe risultare utile.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa osservare che l'accantonamento può essere valutato in riferimento all'emendamento 4.25 del Governo, rispetto al quale lo stesso Governo potrebbe riservarsi di recepire alcuni dei contenuti attualmente previsti all'articolo 8.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ritiene che sarebbe utile disciplinare separatamente le funzioni dell'organo in questione e la sua organizzazione.

Marco BOATO (Verdi) annuncia voto contrario sull'emendamento 4.17 del Governo.

La Commissione approva l'emendamento 4.17 del Governo.

Graziella MASCIA (RC-SE) si dichiara d'accordo in linea di principio con l'emendamento D'Alia 4.18, ma fa osservare come sia irrealistico pensare che non esista un problema di gestione dei rapporti tra i servizi e la stampa.

Il viceministro Marco MINNITI sottolinea che i membri dei servizi non possono e non debbono intrattenere rapporti con la stampa e che si deve evitare di inserire nella proposta di legge norme che potrebbero sembrare legittimare tali rapporti.

Marco BOATO (Verdi) esprime perplessità sul senso dell'espressione «cultura dell'informazione per l sicurezza», che risulterebbe dall'approvazione dell'emendamento D'Alia 4.18.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene, sulla base delle osservazioni formulate dai colleghi, che il collega D'Alia potrebbe ritirare il suo emendamento 4.18 e che la Commissione potrebbe successivamente


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approvare l'emendamento 4.19 del Governo su cui esprime parere favorevole.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritira il suo emendamento 4.18.

La commissione approva l'emendamento 4.19 del Governo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Bocchino 4.20.

Il viceministro Marco MINNITI esprime parere conforme a quello del relatore, in quanto il sistema informatico è patrimonio essenziale di ciascun servizio e non può essere in alcun caso messo in comune tra servizi diversi. Anche in questo caso, si determinerebbe elemento di sovraordinazione gerarchica del DIS rispetto ai servizi: analogamente, si porrà la questione con riferimento agli archivi nel prosieguo dell'esame.

Italo BOCCHINO (AN), premesso che chiaramente l'emendamento rinviava a un'impostazione unitaria della struttura dei servizi, sottolinea che in esso non si fa riferimento ad una unificazione dei sistemi informatici e che si parla di collegamenti solo eventuali.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) fa presente che sarebbe sicuramente auspicabile una soluzione che favorisca il dialogo tra i sistemi informatici.

Il viceministro Marco MINNITI ribadisce che i sistemi informativi di ciascun servizio sono protetti, anche nei confronti degli altri servizi e, in futuro, del DIS. È evidente che, se il DIS dovesse curare e adeguare tali sistemi informatici, come si legge nel testo unificato, dovrebbe necessariamente potervi accedere. Ribadisce pertanto il parere contrario del Governo.

Gianpiero D'ALIA (UDC) si limita a segnalare che il testo unificato non affronta comunque il problema della titolarità delle banche dati e dei sistemi informatici. Annuncia pertanto voto favorevole sull'emendamento Bocchino 4.20.

La Commissione respinge l'emendamento Bocchino 4.20.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti 4.21 e 4.22 del Governo.

La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 4.21 e 4.22 del Governo.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra il suo emendamento 4.23, spiegando che i cinque anni ivi previsti per la durata in carica del direttore generale del DIS sono ispirati alla normativa sui dirigenti generali delle amministrazioni dello Stato, eccezion fatta per la non rinnovabilità. Ritiene fondamentale che un termine sia comunque fissato.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che gli incarichi in questione hanno natura fiduciaria e per questo stabilire un limite massimo di durata potrebbe essere pregiudizievole per gli interessi della Repubblica.

Marco BOATO (Verdi) manifesta la sua perplessità sull'emendamento D'Alia 4.23, letto nel contesto complessivo del comma 4 dell'articolo 4, in quanto è già prevista la possibilità per il Presidente del Consiglio dei ministri di revocare il direttore del DIS.

Jole SANTELLI (FI) fa presente che per altri incarichi di natura assimilabile a quelli in esame, come ad esempio quello del capo del Dipartimento di pubblica sicurezza, non è previsto un limite massimo di durata.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene opportuno prevedere un limite massimo alla durata in carica dei direttori dei Servizi di sicurezza, una volta che si è ristretto


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l'ambito dei soggetti che vi possono essere nominati.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che il testo base in esame prevede rigorosi requisiti solo per la nomina del direttore del DIS e non anche per i direttori dei Servizi di sicurezza.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) ritiene necessario prevedere che l'incarico di direttore del DIS abbia un termine predefinito di durata.

Il viceministro Marco MINNITI osserva che, essendo il conferimento dell'incarico di direttore del DIS di natura fiduciaria, rafforzato dalla possibilità per il Presidente del Consiglio dei ministri di revocare l'incarico, è inopportuna la previsione di una sua durata massima.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, osserva che i capi delle Forze di polizia e militari non hanno termini predefiniti di durata in carica.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) ritiene che, una volta chiarito che il rapporto tra il Presidente del Consiglio dei ministri e il direttore del DIS è di natura fiduciaria, potrebbe considerarsi l'ipotesi di ancorare la durata in carica del direttore del DIS a quella del Presidente del Consiglio dei ministri.

Maurizio GASPARRI (AN) condivide l'emendamento D'Alia 4.23, che individua un ragionevole limite massimo di durata, previsto in cinque anni che evita forme di instabilità ai vertici delle strutture, come pure di eccessivi radicamenti di posizione.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che stabilire un termine massimo di durata in carica del direttore del DIS rischia di compromettere un efficace esercizio delle sue funzioni nell'ultima fase del suo mandato. Invita pertanto il deputato D'Alia a ritirare il suo emendamento 4.23.

Gianpiero D'ALIA (UDC) ritiene opportuno applicare al direttore del DIS la normativa prevista per i dirigenti dello Stato.

Roberto COTA (LNP) condivide le osservazioni del deputato Gasparri. Ritiene infatti che prevedere una durata troppo breve potrebbe demotivare l'azione del direttore del DIS nell'ultima fase del suo mandato. In proposito ritiene che potrebbe prevedersi che la durata massima del suo incarico potrebbe essere rinnovata per una sola volta.

Il viceminsitro Marco MINNITI condivide la proposta del deputato Cota sulla rinnovabilità dell'incarico del direttore del DIS.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, propone la riformulazione dell'emendamento D'Alia 4.23 nel senso di prevedere che l'incarico abbia la durata massima di cinque anni e che sia rinnovabile una sola volta.

Marco BOATO (Verdi) fa presente l'opportunità di precisare che l'incarico ha «comunque» una durata massima di cinque anni.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, concorda con la proposta del deputato Boato, proponendo tuttavia di collocare la previsione per cui l'incarico ha comunque la durata massima di cinque anni ed è rinnovabile una sola volta dopo il primo periodo del comma 4 dell'articolo 4, come modificato dall'approvazione dell'emendamento 4.22 del Governo.

Jole SANTELLI (FI) non condivide la proposta di riformulazione dell'emendamento D'Alia 4.23, che sembra configurare una previsione di natura negoziale.

Gianpiero D'ALIA (UDC) riformula il proprio emendamento 4.23 nel senso indicato dal Presidente Violante.


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La Commissione approva l'emendamento D'Alia 4.23 (nuova formulazione).

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, illustra il proprio emendamento 4.30, del quale raccomanda l'approvazione, che è volto ad evitare che si crei un rapporto diretto tra il direttore generale del DIS e il Presidente del Consiglio dei ministri, che scavalchi così l'autorità politica delegata.

Jole SANTELLI (FI) non condivide il meccanismo sotteso all'emendamento 4.30 del relatore, che dà luogo ad una procedura eccessivamente burocratizzata.

Marco BOATO (Verdi) condivide l'emendamento 4.30 del relatore, volto ad evitare forme di scavalcamento dell'autorità politica delegata.

La Commissione approva l'emendamento 4.30 del relatore.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 4.30 del relatore, si intende precluso l'emendamento 4.24 del Governo.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) intervenendo sull'emendamento 4.25 del Governo, fa presente l'opportunità di prevedere che il regolamento di organizzazione del DIS tenga conto, nella definizione dei criteri cui deve ispirarsi la funzione ispettiva, non solo dei profili contenuti nei commi 2, 3 e 7 dell'articolo 8 del testo base, ma anche dei commi 9 e 10 del medesimo articolo.

Il viceministro Marco MINNITI osserva che, trattandosi di criteri per i regolamenti, essi devono essere il più essenziali possibile.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, propone l'accantonamento dell'emendamento 4.25 del Governo.

La Commissione concorda.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra il suo emendamento 5.1.

Il viceministro Marco MINNITI esprime la propria contrarietà sull'emendamento D'Alia 5.1, ritenendo che il CISR debba avere comunque il potere di deliberare. Per quanto concerne la sua composizione, ritiene che essa potrebbe essere stabilita anche in modo più ristretto.

Emanuele FIANO (Ulivo) osserva che il CISR deve svolgere funzioni comunque significative, come già previsto nel testo della proposta di legge C. 2070 Scajola, sottoscritta dai deputati componenti del COPACO.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sull'emendamento D'Alia 5.1.

La Commissione respinge l'emendamento D'Alia 5.1.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra il proprio emendamento 5.2, evidenziando come esso sia teso ad armonizzare la disciplina in esame con l'emendamento Mascia 2.5 precedentemente approvato.

Marco BOATO (Verdi) osserva che l'emendamento Mascia 2.5 è volto a prevedere che spetti al Presidente del Consiglio dei ministri solo la determinazione dell'ammontare complessivo annuo delle risorse finanziarie per l'attività dei Servizi.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sull'emendamento D'Alia 5.2.

La Commissione respinge l'emendamento D'Alia 5.2.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento D'Alia 1.3, gli emendamenti 5.3 del Governo e Cota 5.4 si intendono preclusi.


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Roberto COTA (LNP) ritira il proprio emendamento 5.4.

Gianpiero D'ALIA (UDC) illustra il proprio emendamento 5.5, volto a prevedere una composizione ridotta del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) che preveda la partecipazione del Presidente del Consiglio dei ministri, dell'autorità politica delegata e dei ministri degli affari esteri, dell'interno e della difesa.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che il CISR debba essere composto, oltre che dal Presidente del consiglio dei ministri e dall'autorità politica delegata, anche dai ministri degli affari esteri, dell'interno, della difesa e della giustizia.

Marco BOATO (Verdi) ritiene che anche il ministro dell'economia e delle finanze, in virtù delle sue competenze sulla Guardia di finanza, debba poter fare parte del CISR.

Jole SANTELLI (FI) osserva che il CISR, svolgendo funzioni di ausilio al Presidente del Consiglio dei ministri, deve caratterizzarsi per snellezza e capacità operativa. A tale fine ritiene che esso debba essere composto, oltre che dal Presidente del consiglio dei ministri e dall'autorità politica delegata, anche dai ministri degli affari esteri, dell'interno, della difesa e dell'economia e delle finanze.

Roberto COTA (LNP) condivide l'osservazione del deputato Santelli.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che anche il ministro dell'economia e delle finanze possa far parte del CISR.

Roberto COTA (LNP) osserva che il Presidente del Consiglio dei ministri, essendo il responsabile della politica della sicurezza, deve garantire l'idoneo funzionamento del complessivo sistema.

Gianpiero D'ALIA (UDC) osserva che una composizione eccessivamente ampliata del CISR potrebbe rendere meno autorevole l'operato del Presidente del Consiglio dei ministri al suo interno.

Jole SANTELLI (FI) ritiene che la presenza del ministro dell'economia e delle finanze all'interno del CISR non possa giustificarsi sulla sola base delle sue competenze sulla Guardia di finanza.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) osserva che le argomentazioni del deputato Santelli sono significative e ritiene più opportuno prevedere una composizione ristretta del CISR ai soli ministri specificamente competenti in materia senza allargarla, secondo una impostazione che tenga conto di competenze più generali, ai ministri dell'economia e delle finanze, della giustizia e dello sviluppo economico.

Emanuele FIANO (Ulivo) ritiene che il CISR debba essere composto, oltre che dal Presidente del consiglio dei ministri e dall'autorità politica delegata, anche dai ministri degli affari esteri, dell'interno e della difesa.

Maurizio GASPARRI (AN) si dichiara favorevole ad una composizione ristretta del CISR che preveda la partecipazione, oltre che del Presidente del consiglio dei ministri e dell'autorità politica delegata, dei ministri degli affari esteri, dell'interno, della difesa, pur ravvisando alcune competenze del ministro dello sviluppo economico.

Marco BOATO (Verdi) ribadisce l'opportunità che il ministro dell'economia e delle finanze faccia parte del CISR. Tuttavia, alla luce del dibattito in corso, che sembra orientarsi verso una composizione ristretta di tale organismo, si dichiara favorevole a che esso sia composto, oltre che dal Presidente del consiglio dei ministri e dell'autorità politica delegata, anche dei ministri degli affari esteri, dell'interno, della difesa.


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Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che la composizione del CISR, per quanto riguarda i Ministri, potrebbe essere limitata ai Ministri degli affari esteri, dell'interno, della difesa e dell'economia e delle finanze.

Jole SANTELLI (FI) osserva che sarebbe allora preferibile includervi il Ministro dello sviluppo economico, in luogo del Ministro dell'economia e delle finanze.

Il viceministro Marco MINNITI rileva che l'opzione di fondo è tra un CISR molto ristretto e uno a composizione più ampia. Al riguardo, osserva che i Ministri dell'interno e della difesa non sono chiamati a farne parte solo in virtù delle loro competenze rispetto alle forze dell'ordine, ma soprattutto per la loro specifica competenza rispetto alle attività di intelligence. Osserva infine che, ove si limitasse la partecipazione ai Ministri degli affari esteri, dell'interno e della difesa, la cosa risulterebbe più accettabile per i restanti Ministri. Ritiene comunque che sull'argomento sarebbe utile un supplemento di riflessione.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani, a partire dalle ore 14.

La seduta termina alle 23.40.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

COMITATO DEI NOVE

Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
C. 626-1090-1441-2018-A/R.

Modifica all'articolo 12 della Costituzione in materia di riconoscimento dell'italiano quale lingua ufficiale della Repubblica.
C. 648-1571-1782-1849-A cost.