X Commissione - Giovedì 25 gennaio 2007

TESTO AGGIORNATO AL 30 GENNAIO 2007


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Allegato A

EMENDAMENTI APPROVATI

All'articolo 1, comma 1, lettera a), secondo periodo, sostituire le parole: il procedimento unico sia affidato al sindaco, o a un soggetto qualificato da lui delegato, con le seguenti: il procedimento unico sia affidato a un soggetto qualificato designato dal sindaco.
1.1.Il relatore.

All'articolo 1, comma 1, sopprimere la lettera q).

Conseguentemente, all'articolo 3 premettere il seguente comma:
«01. La presente legge si applica nei limiti e compatibilmente al rispetto delle competenze riconosciute alle regioni e agli enti locali ai sensi del Titolo V, Parte II, della Costituzione».
1.2.Il relatore.


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00603 Fava e Allasia:
Situazione della centrale di Sermide.

TESTO DELLA RISPOSTA

Eurogen, quale società di scopo dell'Enel Spa per l'attuazione del piano per la parziale cessione di impianti per 15.000 MW, è stata autorizzata, tra l'altro, alla trasformazione in ciclo combinato delle sezioni operanti nella centrale termoelettrica convenzionale di Sermide e di Carbonara di Po (Mantova). Detta autorizzazione prevede, in particolare, la dismissione definitiva delle sezioni termoelettriche convenzionali nn. 1 e 2 una volta entrate in esercizio le nuove sezioni a ciclo combinato.
La società Edipower, nel frattempo subentrata alla Eurogen a seguito della offerta pubblica di vendita, ha presentato un'istanza (dicembre 2003) per essere autorizzata alla continuazione dell'esercizio delle predette sezioni da dismettere, prevedendo l'utilizzo quale combustibile di un mix di gas naturale e di olio combustibile. Va ricordato che in base al decreto di ambientalizzazione 112/2000 tali sezioni avrebbero dovuto essere definitivamente smantellate.
Stante le preoccupazioni di carattere ambientale espresse dal territorio (Amministrazioni, Enti e associazioni di cittadini), la società Edipower ha chiesto una sospensione del procedimento al fine di raggiungere una condivisione favorevole circa l'iniziativa proposta che, tra l'altro, permetterebbe la conservazione di una occupazione diretta di circa 170 occupati.
Nelle more del confronto con gli Enti locali, la società Edipower ha assicurato sia l'occupazione del personale addetto alle sezioni a ciclo combinato, per un ammontare di circa 50 addetti, sia l'occupazione degli ulteriori 120 addetti relativi alle sezioni termoelettriche convenzionali.
Anche a seguito delle risultanze di uno studio commissionato dai Comuni di Sermide e di Carbonara di Po all'Università di Trento, avente per oggetto la valutazione della compatibilità territoriale di quanto proposto da Edipower, tra la Società proponente e gli Enti locali interessati è stato possibile individuare un quadro di reciproci impegni in ordine al mantenimento in esercizio delle citate sezioni termoelettriche convenzionali e delle corrispondenti proposte di azioni di mitigazione ambientale.
Al fine di superare varie difficoltà, anche di carattere procedurale, ed eventualmente facilitare il riavvio del procedimento autorizzatorio, questo Ministero ha indetto, di recente, un incontro tra le Amministrazioni del territorio, le organizzazioni sindacali e la società Edipower. Nel quadro degli interventi che si sono succeduti nel corso dell'incontro medesimo, riguardanti tra l'altro le possibilità del mantenimento sul luogo dei 120 occupati attualmente impiegati in mansioni non direttamente connesse all'esercizio della centrale, gli intervenuti, previo accertamento della compatibilità ambientale dell'intervento proposto, non hanno sostanzialmente espresso posizioni ostative alla iniziativa ad eccezione del rappresentante della Provincia di Mantova che, invece, ha ribadito la netta opposizione del proprio Ente, sulla base di proprie ampie e circostanziate motivazioni.
In ogni caso, la società Edipower ha già chiesto il riavvio del procedimento istruttorio


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e, in particolare, della procedura di valutazione dell'impatto ambientale (VIA). Al riguardo, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con una nota del 7 dicembre 2006, ha espresso il proprio nulla osta alla riattivazione del procedimento di VIA e, nel contempo, ha richiesto l'attivazione di una fase di consultazione da parte del pubblico tramite adeguata informativa da pubblicare sulla stampa nazionale e locale.
Per il prosieguo dell'esame dell'iniziativa da parte di questo Dicastero è necessario che si definisca la citata procedura di VIA, il cui eventuale esito positivo costituisce, ai sensi dell'articolo 1, comma 2 della citata legge 9 aprile 2002, n. 55, «parte integrante e condizione necessaria del procedimento autorizzatorio».
Successivamente, nel caso di una pronuncia favorevole in materia di VIA, questo Ministero non mancherà di acquisire il provvedimento di autorizzazione integrata ambientale (AIA), sempre di competenza del Ministro dell'ambiente e del tutela del territorio e del mare, e di indire la riunione conclusiva della Conferenza di servizi al fine di acquisire le valutazioni in merito all'iniziativa ancora da esprimere tra le quali, in particolare, la determinante intesa con la Regione Lombardia.
A quest'ultimo riguardo è bene ricordare che il Piano Energetico Regionale della Lombardia, approvato con DGR n. VII/12476 del 21 marzo 2003, riconosce che «si sono identificate alcune realtà più puntuali dove i bilanci energetici locali indicano una situazione di forte capacità produttiva, rendendo non accettabili ulteriori grandi insediamenti energetici. È questo il caso, già evidenziato, dell'area del mantovano, caratterizzata da un'elevata produzione di energia per la presenza delle centrali di Sermide e Ostiglia. A ciò si aggiunga la nuova grande centrale di Mantova già autorizzata».
Sulla base degli esiti della riunione, questo Dicastero adotterà la determinazione di conclusione del procedimento, valutate le specifiche risultanze emerse e tenuto conto delle posizioni prevalenti espresse al riguardo della realizzazione dell'iniziativa in questione.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00604 D'Agrò ed altri: Prezzi dei carburanti.

TESTO DELLA RISPOSTA

In occasione di una recente question time il Ministro ha esplicitamente sollecitato l'azione dell'Antitrust, tenuto conto dell'andamento dei prezzi dei carburanti e di alcune anomalie riscontrate, sulla base dei dati forniti dalla cabina di monitoraggio.
La «Cabina di monitoraggio e di valutazione del mercato petrolifero», istituita con decreto ministeriale 16 febbraio 2000, ha riunito i rappresentanti dei diversi soggetti istituzionali ed associativi interessati alla materia (ex Ministero dell'industria, ISTAT, Autorità per l'energia elettrica ed il gas, Unione Petrolifera, rappresentanti dei gestori degli impianti di distribuzione e dei consumatori) con il compito di verificare l'andamento del prezzo dei carburanti e di fornire un'informazione completa, semplice e trasparente a beneficio dei consumatori. Si è riunita soltanto cinque volte (22 marzo, 29 marzo, 3 aprile, 17 aprile e 29 maggio 2000), e mai più da quel tempo, anche se formalmente non è stata soppressa.
Nel corso delle suddette riunioni si è provveduto a stabilire, con l'accordo di tutte le parti rappresentate, una modalità di informazione sui prezzi dei carburanti e sul mercato petrolifero che avesse caratteristiche di correttezza, trasparenza e di semplice comprensione per i cittadini consumatori cui l'informazione stessa era diretta, nonché le fonti ed i criteri di rilevazione che sono alla base del lavoro di raccolta dei dati.
L'Osservatorio prezzi e tariffe del Ministero dello Sviluppo Economico, che svolse all'epoca un compito di segreteria per le riunioni della Cabina, ha successivamente provveduto alla realizzazione dell'attività informativa, in esecuzione di quanto in quella sede concordato, e da allora (maggio 2000) ha svolto il proprio compito, pubblicando i prezzi giornalieri dei carburanti e le altre tabelle informative sul mercato petrolifero, con particolare attenzione agli interessi dei cittadini-consumatori.
Il Governo, fin dai primi giorni dell'insediamento, ha prestato la massima attenzione alle dinamiche di formazione dei prezzi dei carburanti in Italia, che sono completamente liberalizzati sin dal 1993 e che riflettono la struttura e l'assetto del mercato petrolifero, non solo nazionale.
Il Governo, ed in particolare il Ministro dello sviluppo economico, vigilano costantemente consumatori con particolare attenzione su tale mercato, tenuto conto delle preoccupazioni del mondo economico e dell'opinione pubblica in generale, nonché dell'impatto dei prezzi dei carburanti sui processi inflattivi.
Il Ministero, da parte sua, intende proporre al Governo la rapida adozione di misure di ulteriore liberalizzazione del settore per incidere sulla formazione del prezzo e sui servizi ai consumatori.