XIII Commissione - Giovedì 25 gennaio 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00597 Marinello: Assegnazione dei diritti ippici e assenza di una politica per il settore.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il decreto «Bersani» ha previsto un ampliamento del mercato delle scommesse ippiche attraverso l'attivazione di 10.000 nuovi punti vendita di cui almeno 500 aventi come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici (agenzie ippiche).
In attuazione del decreto-legge n. 223 del 2006, l'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ha bandito le procedure ad evidenza pubblica per l'assegnazione di 500 agenzie ippiche e di 9.500 punti di gioco ippico (cosiddetti corner), aventi come attività accessoria la commercializzazione dei giochi pubblici, oltre alle procedure per l'assegnazione di 1.900 agenzie sportive e di 4.400 punti di vendita di gioco sportivo.
Risultano aggiudicati per l'ippica 290 agenzie e 7.775 punti di gioco ippico mentre, per le scommesse sportive, risultano aggiudicati 1.281 agenzie sportive e 4.340 corner.
In totale, pertanto, la rete di vendita risulta oggi costituita, da un lato, da ulteriori 290 agenzie ippiche e, dall'altro, da complessivi 13.396 punti vendita per l'accettazione delle scommesse ippiche nazionali (vincente, accoppiata, tris, quartè e quintè) e Totip.
La nuova rete, pur essendo costituita da un numero lievemente inferiore di punti vendita, si caratterizza per una maggiore attenzione da parte dei gestori all'offerta dei prodotti ippici, tenuto conto dei costi iniziali sostenuti per l'aggiudicazione.
Preoccupa, in ogni caso, che un certo numero di ricevitorie oggi attive venga estromesso dal mercato con conseguente possibile perdita di risorse.
Quanto all'eventuale introduzione di scommesse virtuali, il Mipaaf rappresenterà al MEF la necessità di individuare modalità di accettazione tali che non pregiudichino la programmazione delle corse nazionali nonché di prevedere, comunque, la destinazione al settore ippico di una parte dei relativi proventi.
Sebbene il decreto «Bersani» abbia demandato l'intera materia delle scommesse, comprese quelle sulle corse dei cavalli al Ministero dell'economia, non prevedendo per queste ultime il concerto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, tuttavia, si evidenzia che permangono in capo al Mipaaf ed all'UNIRE importanti strumenti per la condivisione delle scelte strategiche nel settore delle scommesse ippiche, quali la partecipazione al Comitato generale Giochi di rappresentanti degli stessi.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00598 Maderloni: Finanziamenti a carico del bilancio dello Stato per gli operai forestali alle dipendenze delle singole regioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Corpo forestale dello Stato a supporto delle attività assegnate dalle varie leggi nazionali ed, in particolare, dalla legge 6 febbraio 2004, n. 36, «Nuovo ordinamento del Corpo forestale dello Stato», si avvale anche di personale operaio assunto a tempo indeterminato (OTI) e determinato (OTD) ai sensi della legge 5 aprile 1985, n. 124.
La legge 36/2004 all'articolo 5, ha infatti riconfermato la valenza della legge 124/1985 affermando la possibilità di assumere il suddetto personale operaio per «... consentire il supporto alle attività istituzionali del Corpo forestale dello Stato di cui all'articolo 2...». Tra queste attività, è prevista, in particolare, la «tutela e salvaguardia delle riserve naturali statali riconosciute di importanza nazionale o internazionale, nonché degli altri beni destinati alla conservazione della biodiversità animale e vegetale».
Attualmente, tramite 28 Uffici territoriali per la biodiversità ed un Ufficio per la biodiversità, con sede centrale presso l'Ispettorato generale, il Corpo forestale dello Stato tutela, in particolare:
130 riserve naturali statali;
terreni e aree forestali (in misura non superiore all'1 per cento della superficie complessiva del patrimonio della soppressa Azienda di Stato per le foreste demaniali), destinati a scopi scientifici, sperimentali e didattici di interesse nazionale ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978;
le proprietà di interesse forestale ed ambientale del Ministero dell'interno (Foresta di Tarvisio; Quarto S. Chiara), tramite convenzioni;
gestisce inoltre tre Centri Nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale istituiti con decreto legislativo n. 227 del 2001: Bosco Fontana (Mantova), Peri (Verona), Pieve S. Stefano (Arezzo).

Le 130 Riserve naturali statali, affidate dal Corpo forestale dello Stato, sono considerate le aree protette meglio conservate del patrimonio naturalistico nazionale, infatti:
68 sono comprese nella rete europea delle riserve biogenetiche istituita dal Consiglio d'Europa;
88 sono comprese nella rete Natura 2000;
3 (Circeo, Monte di Mezzo e Collemeluccio) sono state riconosciute riserve della biosfera dell'Unesco;
9 sono riconosciute zone umide d'importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar;
2 (Montecristo e Sassofratino) hanno acquisito il diploma europeo del Consiglio d'Europa.

Gli uffici territoriali per la biodiversità (U.T.B.), che utilizzano per queste attività personale operaio a tempo determinato e indeterminato, sono stati riorganizzati ed ubicati in: Assisi; Belluno; Caserta; Castel di Sangro; Catanzaro; Cecina; Cosenza; Fogliano; Follonica; Foresta Umbra; Isernia; L'Aquila; Lucca; Martina Franca; Mongiana; Pescara; Pieve S. Stefano; Pistoia; Potenza; Pratovecchio; Punta Marina; Reggio Calabria; Roma; Siena; Tarvisio;


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Vallombrosa; Verona; di Vittorio Veneto.
La suddetta legge n. 24/1985 si caratterizza per i seguenti punti:
introduce il rapporto di lavoro a tempo indeterminato, limitato a 500 unità su tutto il territorio nazionale;
elimina vincoli di durata al rapporto a tempo determinato;
ribadisce esplicitamente la non applicabilità dell'articolo 2 della legge n. 230/62 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 276 del 1971 e la non applicabilità di tutte le norme incompatibili;
fa chiarezza sulle modalità di gestione del personale con esplicito riferimento alle norme sul collocamento, rinviando al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro privatistico la fonte normativa per regolamentazione del personale;
ribadisce che il personale assunto non acquisisca lo status di operaio dello Stato;
stabilisce che, al personale assunto con contratto di tempo indeterminato, si applicano le disposizioni che regolano la «cassa integrazione» dei privati del settore agricoltura;
chiarisce e ribadisce esplicitamente che i versamenti contributivi previdenziali ed assistenziali sono quelli del settore privato in agricoltura.

Tra il personale OTD sono stati assunti anche lavoratori socialmente utili.
Questi ultimi, impegnati all'inizio in mansioni del 1o livello di operaio forestale, provenendo per lo più da settori industriali non possedevano le qualifiche professionali e l'esperienza necessaria per lo svolgimento di mansioni agricole e forestali. Ciò ha comportato uno sforzo notevole per la riqualificazione che è avvenuta affiancandolo al personale operaio già presente presso le Aziende del C.F.S..
Nel corso degli anni questo personale ha così svolto apprezzate opere di conservazione e di miglioramento del patrimonio naturale. In particolare lavori colturali nei boschi, manutenzione della viabilità di servizio, realizzazione e manutenzione di recinzioni, tabellazioni, opere verdi, percorsi didattici, sistemazione e pulizia di aree di sosta, recupero di fabbricati e manutenzione di automezzi di servizio, salvaguardia di ecosistemi in equilibrio precario come aree costiere dunali, laghi e zone umide.
Il personale in possesso di accertate capacità professionali (fabbri, elettricisti, muratori, carpentieri, eccetera) è stato utilizzato nella realizzazione e adeguamento alle vigenti normative degli impianti, nel miglioramento della funzionalità di fabbricati e sistemazione delle aree adiacenti i centri aziendali, nella manutenzione e rifacimento degli impianti idraulici, di impianti di irrigazione, eccetera.
Al 1o ottobre 2006 la situazione occupazionale complessiva è quella indicata nel seguente prospetto.

SITUAZIONE ATTUALE
variabile, per gli O.T.D., a seconda dei periodi

Uffici
n. O.T.I.
n. O.T.D.
n. O.T.D.
ex L.S.U.
Totali
ASSISI 12 3 8 23
BELLUNO 12 44 0 56
CASERTA 16 20 53 89


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Uffici
n. O.T.I.
n. O.T.D.
n. O.T.D.
ex L.S.U.
Totali
CASTEL DI SANGRO 18 54 14 86
CATANZARO 7 80 24 111
CECINA 12 14 20 46
COSENZA 42 31 41 114
FOGLIANO 32 42 18 92
FOLLONICA 23 16 13 52
FORESTA UMBRA 14 44 30 88
ISERNIA 3 57 0 60
L'AQUILA 12 12 4 28
LUCCA 22 28 4 54
MARTINA FRANCA 16 55 27 98
MONGIANA 12 4 56 72
PESCARA 19 10 13 42
PIEVE S. STEFANO 29 11 6 46
PISTOIA 9 21 1 31
POTENZA 13 21 18 52
PRATOVECCHIO 9 15 4 28
PUNTA MARINA 16 24 15 55
REGGIO CALABRIA 9 48 45 102
ROMA 9 6 8 23
SIENA 24 16 0 40
TARVISIO 13 3 1 17
U.C.L. 61 166 6 233
VALLOMBROSA 13 3 10 26
VERONA 15 35 1 51
VITTORIO VENETO 8 13 0 21
Totale complessivo 500 896 440 1.836


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La spesa necessaria per i 500 O.T.I. è imputata sui Cap. 2864, 2870, 2871 del Mi.p.a.a.f. (retribuzioni fisse del personale di ruolo) mentre quella per gli O.T.D. era a carico del Cap. 2877, quest'anno soppresso in quanto i fondi sono confluiti nelle risorse indicate dalla legge finanziaria 2006 (articolo 1 comma 251) e articolo 1 comma 521 della legge finanziaria 2007.
La legge finanziaria 2006 (legge 23 dicembre 2005, n.266) autorizzava ad avvalersi fino al 31 dicembre 2006 di personale a tempo determinato assunto ai sensi della legge n. 124 del 1985 nei limiti di spesa sostenuta per lo stesso personale nel 2005 mantenendo invariato questo importo (circa 28 milioni di euro) nonostante i periodici aumenti contrattuali. Inoltre, allo scopo di stabilizzare a tempo indeterminato personale precario, all'articolo 1 comma 247, la legge consentiva ad alcune Amministrazioni, tra le quali il Corpo forestale dello Stato, di avviare procedure concorsuali per titoli ed esami, finalizzate al reclutamento di complessive 7000 unità di personale a tempo indeterminato. Ciò per dare carattere di continuità ad attività svolte dal personale indicato nei commi da 237 a 242 della legge che, per il C.F.S., è quello a tempo determinato assunto ai sensi della legge 5 aprile 1985, n. 124. In vista della ripartizione di questo contingente di 7.000 unità tra le varie Amministrazioni sono stati fatti incontri al Dipartimento della funzione pubblica nei quali è emerso che al C.F.S. sarebbe stata destinata un'aliquota di 1007 unità. Si è evidenziato però un ostacolo poiché, nel ruolo degli operatori e dei collaboratori del C.F.S. (nel quale dovrebbe essere inquadrato il personale) sono disponibili poco più di 100 posti, insufficienti ad assorbire le 1007 unità da stabilizzare con procedure di reclutamento nel limite delle dotazioni organiche vigenti.
Questo vincolo, è espressamente indicato nella circolare del Dipartimento della funzione pubblica n. FP 4215/06/1.2.3.4. del 30 gennaio 2006, consentiva al C.F.S. una stabilizzazione di O.T.D. parziale ed inadeguata. Inoltre, una conversione in numero limitato del rapporto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato ha costretto l'Amministrazione alla difficile scelta, nell'ambito della vasta gamma dei 43 profili professionali distribuiti in 5 livelli retributivi attualmente previsti per il tempo determinato, di quelli che sarebbe stato più opportuno stabilizzare con procedura concorsuale, rinunciando così ad ogni ulteriore possibilità di assunzione delle stesse professionalità a tempo determinato (comma 252 della Legge Finanziaria 2006).
Si rischiava così di rendere non più operativa una Legge speciale, indispensabile per tante attività di manutenzione ambientale che, soprattutto in montagna, per motivi climatici possono avere solo carattere stagionale.
Per ovviare a queste difficoltà, il 20 luglio 2006 era stata presentata la proposta di legge n. 1435, d'iniziativa parlamentare (onorevole Cesini), che mirava ad aumentare di circa mille unità il contingente degli O.T.I. previsto in 500 unità della legge n. 124 del 1985 e a conservare un minimo contingente di O.T.D. per attività stagionali.
La legge finanziaria 2007 prevede ora la continuità operativa del personale del C.F.S. a tempo determinato nelle more della sua stabilizzazione, prevedendo che la regolarizzazione possa avvenire anche in deroga ai vincoli della legge n. 124/1985 (articolo 1 commi 519, 521 e 1077).
Si dovrà però valutare in futuro come sia possibile conservare ancora la quota parte di O.T.D. non stabilizzabile.
Intanto è stata richiesta la possibilità di accesso al fondo previsto dall'articolo 1/251 della legge finanziaria n. 266 del 2005 per assicurare, fin dall'inizio del corrente anno, il regolare svolgimento delle attività di supporto fornite da tale personale.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00599 Ruvolo: Ristrutturazione dei debiti contributivi agricoli e procedure esecutive.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Governo e il Ministro De Castro conoscono perfettamente la gravità e la portata del problema della regolarizzazione dei contributi agricoli pregressi, in quanto lo stesso interessa una parte rilevante delle imprese agricole nazionali.
Infatti, ben 546.000 imprese individuali sono interessate e queste risiedono in misura prevalente proprio nel sud Italia, ove le condizioni economiche e la competitività dell'agricoltura attraversano le maggiori difficoltà.
Il Ministro De Castro dai primi mesi del suo insediamento si è adoperato per giungere ad una soluzione concreta e definitiva della vicenda, attraverso la promozione di un «piano di ristrutturazione», che consentirà - di fatto -, la regolarizzazione contributiva e quindi l'interruzione di tutte le procedure avviate dalle società di riscossione.
Il lavoro tecnico sviluppato dalle banche e dalle organizzazioni agricole è stato completato; per la completa esecutività dello stesso mancano solo le ultime autorizzazioni formali dell'Inps.
Si tratta di provvedimenti ormai urgentissimi, in quanto - oltre allo stato di sofferenza delle imprese agricole coinvolte - è prossima la scadenza dei termini di validità dell'offerta delle banche coinvolte.
Il Ministro De Castro è attivamente coinvolto in tale azione di sostegno e si è fatto promotore di un ampio e condiviso dibattito anche nel corso dell'ultimo Consiglio dei ministri tenutosi a Caserta.
Si allega di seguito la delibera adottata in data odierna dall'INPS sull'operazione di ristrutturazione.


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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-00600 Mellano: Posizione del Ministero delle politiche agricole sulla proposta di direttiva relativa al suolo e iniziative per garantire il contributo dell'agricoltura alla difesa del suolo.

TESTO DELLA RISPOSTA

L'interrogazione in oggetto pone l'accento sulla Strategia tematica suolo (COM(2006)231 del 22 settembre 2006 e sulla proposta di direttiva. Al riguardo, si fa presente, innanzi tutto, che il Ministero capofila per la direttiva quadro sul suolo e per la Strategia tematica suolo è il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Il Ministero dell'ambiente ha avviato una fase di concertazione con tutti i soggetti coinvolti ed il Mipaaf ha tempestivamente attivato un proprio gruppo di lavoro nell'ambito dell'Osservatorio nazionale pedologico-strategia tematica suolo e nuova PAC.
Il Mipaaf ha rimarcato la necessità di evitare ogni tipo di riferimento all'agricoltura come minaccia per il suolo ed ha sottolineato la preoccupazione degli operatori di incorrere in eccessivi appesantimenti burocratici a carico delle aziende agricole.
In particolare, ciò su cui il Mipaaf ha posto l'accento è la necessità che la protezione del suolo vada intesa come una opportunità e che l'agricoltura debba fungere anche da presidio e tutela del territorio, in quanto la stessa non può essere considerata solo ed esclusivamente sotto il profilo produttivistico.
Del resto, con la nuova PAC il suolo fa già parte delle priorità ecosostenibili.
Di seguito, si riportano alcune tra le osservazioni formulate dal Mippaf nei confronti della bozza di direttiva:
a) mancanza di riferimenti alla contaminazione diffusa;
b) biodiversità da intendersi quale tematica trasversale con riferimento sia all'ecosistema suolo sia agli effetti che il suolo esercita su quella epigea;
c) mancato riferimento alla direttiva fanghi;
d) analisi del rischio squilibrata rispetto alle azioni da intraprendere;
e) mancata menzione della possibilità di individuare aree pilota per saggiare l'efficacia degli interventi attuativi;
f) invito a prendere in considerazione tutte le minacce individuate dai tavoli tecnici, che, tra il 2002 ed il 2004, si sono susseguiti a Bruxelles per la definizione della strategia tematica e della direttiva suolo;
g) definizioni insufficienti ed con particolare riguardo ai siti contaminati l'auspicio ad inserire la definizione di «sito potenzialmente contaminato» e l'invito a considerare gli effetti delle acque sotterranee alla luce anche della prossima emanazione della direttiva acque sotterranee;


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h) poca attenzione alla perdita fisica del suolo.

Proprio oggi è previsto un nuovo incontro presso il Ministero dell'ambiente per la concertazione, considerato che presumibilmente la presidenza tedesca dell'UE ha intenzione di perfezionare sia la direttiva sia la strategia tematica suolo entro la fine del semestre.
Quanto ad interventi legislativi, considerata l'attuale fase di concertazione, non sono previste, al momento, iniziative in tal senso.