II Commissione - Resoconto di marted́ 30 gennaio 2007


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SEDE REFERENTE

Martedì 30 gennaio 2007. - Presidenza del presidente Pino PISICCHIO. - Interviene il sottosegretario alla Giustizia Luigi Li Gotti.

La seduta comincia alle 13.15.

Modifiche al codice di procedura penale e al codice penale in materia di accertamenti tecnici idonei ad incidere sulla libertà personale.
C. 782 Contento, C. 809 Ascierto e C. 1967 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 novembre 2006.

Pino PISICCHIO, presidente, avverte che sono stati presentati emendamenti ed articoli aggiuntivi (vedi allegato) alla proposta di legge C. 782 Contento, la quale costituisce il testo base degli abbinati progetti di legge in esame.

Federico PALOMBA (IdV), relatore, dichiara di aver presentato una serie di emendamenti ed articoli aggiuntiviche prendono spunto da tutti i progetti di legge in esame nonché dagli emendamenti presentati. Considerato che tali proposte emendative finiscono per costituire, qualora considerate complessivamente, un articolato organico, evidenzia la possibilità di adottare un nuovo testo unificato costituito sulla base di tali proposte emendative, sul quale poi presentare nuovi emendamenti. Ciò agevolerebbe i lavori della Commissione, evitando di procedere ad un esame frazionato come avverrebbe esaminando gli emendamenti del relatore insieme agli altri emendamenti.

Pino PISICCHIO, presidente, ringrazia il relatore per il pregevole lavoro svolto,


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riconoscendone l'estrema utilità per l'intera Commissione. Ricorda peraltro che, per quanto l'esame in sede referente si caratterizzi per elementi di flessibilità e informalità, tuttavia l'adozione di un nuovo testo base, quale quello ipotizzato dal relatore, richiederebbe il consenso unanime da parte della Commissione, poichè sostanzialmente si tratterebbe di superare una deliberazione precedentemente adottata.

Giuseppe CONSOLO (AN), dopo aver ringraziato il relatore per l'utile lavoro svolto, ritiene che la proposta di legge C. 782 Contento debba rimanere quale testo base, considerando più idonea l'alternativa della presentazione di ulteriori emendamenti da parte del relatore, con conseguente fissazione di un termine per eventuali subemendamenti.

Pino PISICCHIO, presidente, preso atto della posizione del gruppo di Alleanza Nazionale, rileva come la via praticabile da parte del relatore sia quella della presentazione di emendamenti al testo base.

Federico PALOMBA (IdV), relatore, illustra gli emendamenti ed articoli aggiuntivi da lui presentati, evidenziando come questi tengano conto sia dei progetti di legge abbinati sia degli emendamenti già presentati alla proposta di legge C. 782 Contento. Rispetto a quest'ultima, ha ritenuto di introdurre alcune novità, tra le quali segnala quelle relative alla possibilità di disporre perizie che comportano prelievi o accertamenti coattivi anche nei confronti di persone diverse dall'indagato o dall'imputato ed alle previsioni di apposite modalità nel caso in cui il soggetto sottoposto a prelievi sia un minore o una persona interdetta per infermità di mente. Dichiara di aver ritenuto opportuno presentare anche un emendamento volto a disciplinare le modalità del prelievo coattivo, il quale viene effettuato quando il soggetto sottopostovi non appresta il proprio consenso. In tale ipotesi, il trattamento deve essere effettuato in maniera tale che la coazione sia limitata allo stretto necessario. Considerato che non sussistono ancora le condizioni, specialmente quelle di natura finanziaria, per istituire una banca dati del DNA, ha preferito presentare un emendamento volto a sopprimere l'articolo 4 della proposta di legge C. 782, volta da istituire tale banca dati.

Il Sottosegretario alla Giustizia Luigi LI GOTTI fa presente come la presentazione del disegno di legge per l'istituzione della predetta banca dati sia imminente.

Manlio CONTENTO (AN) sottolinea come, nella legge istitutiva della citata banca dati, sia necessario prevedere tutte le garanzie e gli accorgimenti necessari a garantire la conservazione dei campioni biologici e la tutela della riservatezza dei dati genetici acquisiti.

Enrico BUEMI (RosanelPugno) ritiene opportuno trattare unitariamente, nell'ambito dell'esame di un unico provvedimento tanto la materia dei prelievi dei campioni biologici, quanto l'istituzione della relativa banca dati, anche per evitare inutili duplicazioni dell'attività parlamentare.

Il Sottosegretario alla Giustizia Luigi LI GOTTI precisa che il disegno di legge istitutivo della banca dati sarebbe comunque perfettamente compatibile con quello in esame.

Gaetano PECORELLA (FI) propone di mantenere separato l'esame dei due provvedimenti, proseguendo ora unicamente all'esame di quello in titolo, la cui approvazione rappresenta un'urgenza, poiché attualmente nel nostro ordinamento manca una regola che disciplini i casi in cui i soggetti rifiutino di sottoporsi agli accertamenti tecnici in questione.

Pino PISICCHIO, presidente, nessun altro chiedendo intervenire, sottolinea l'opportunità di consentire ai deputati di presentare subemendamenti agli emendamenti ed articoli aggiuntivi del relatore, considerato che apportano al testo sostanzialli


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modifiche. Fissa quindi il termine per la presentazione di ulteriore emendamenti al testo base e di subemendamenti agli emendamenti del relatore alle ore 12 del giorno 8 febbraio 2007. Rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Riforma del codice di procedura penale.
C. 323 Pecorella e C. 1568 Mazzoni.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 gennaio 2007.

Pino PISICCHIO, presidente, ricorda che le proposte di legge in esame sono state iscritte, in quota opposizione, nel programma dell'Assemblea per il mese di marzo, per cui la Commissione dovrà programmare i propri lavori tenendo conto di tale scadenza.

Enrico BUEMI (RosanelPugno) ricorda che presso il Ministero della Giustizia è stata istituita, nel luglio scorso, una commissione di studio per la riforma del codice di procedura penale, presieduta dal Professor Giuseppe Riccio. Invita, pertanto, il rappresentante del Governo a chiarire se la predetta Commissione sia in grado di elaborare un testo che possa essere esaminato dalla Commissione Giustizia nel corso dell'esame delle proposte di legge già iscritte nel programma dell'Assemblea. In caso contrario, la Commissione rischierebbe di svolgere un lavoro che potrebbe poi essere smentito dal Governo.

Giuseppe CONSOLO (AN) dichiarando di condividere le preoccupazioni espresse dall'onorevole Buemi, sottolinea l'esigenza che un tema tanto delicato come quello della riforma del codice di rito si esaminato tenendo anche del disegno di legge che il Governo si appresterebbe a presentare sulla medesima materia. Ciò eviterebbe di svolgere un lavoro inutile alla Commissione.

Federico PALOMBA (IdV) rileva come non possano essere sufficienti due mesi di tempo per esaminare la complessa e delicata materia della riforma del codice di procedura penale. Inoltre, rileva che le proposte di legge all'esame della Commissione non sono formulate secondo lo schema della legge delega, come invece è sempre avvenuto in passato quando il Parlamento si è apprestato a riformare testi complessi, quali sono i codici.

Paolo GAMBESCIA (Ulivo) condividendo le preoccupazioni dell'onorevole Buemi, ritiene che la Commissione possa adeguatamente utilizzare il tempo a propria disposizione per esaminare le proposte di legge di riforma del codice di procedura penale solamente a condizione che il Governo chiarisca la propria posizione sul punto, anche presentando un apposito disegno di legge.

Pino PISICCHIO, presidente, dopo aver ribadito che i provvedimenti in esame sono iscritti nel programma dell'Assemblea in quota opposizione e che, per tale ragione, indipendentemente dalla presentazione di un disegno di legge governativo, la Commissione è tenuta a rispettare la programmazione dell'Assemblea, invita la Commissione a valutare l'ipotesi di conferire ad un comitato ristretto il compito di trasformare le identiche proposte di legge in un testo formulato secondo lo schema della delega legislativa.

Gaetano PECORELLA (FI), relatore, preliminarmente ricorda che la proposta di legge C. 323 da lui presentata riprende integralmente il lavoro svolto dalla commissione ministeriale sulla riforma del codice di procedura penale, istituita dal Ministro della Giustizia, Roberto Castelli, nella scorsa legislatura. Si tratta, pertanto, di un testo elaborato da un gruppo di studiosi della materia e non di una proposta di legge redatta sulla base di una sua personale visione del processo penale. Non condivide assolutamente l'ipotesi di trasformare il testo in una legge delega, in quanto attualmente il Parlamento si trova


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ad esaminare una proposta di legge di contenuto precettivo, le cui disposizioni potrebbero eventualmente essere modificate in altre disposizioni precettive nel caso in cui non fossero ritenute condivisibili nel merito. Non vi è alcuna esigenza di tradurre la proposta di legge in una proposta di delega legislativa. Anzi, qualora si procedesse in tal senso, significherebbe sostanzialmente spogliare il Parlamento di proprie prerogative per attribuirle di fatto alla commissione ministeriale, che il Governo istituirà per la predisposizione degli schemi di decreto legislativo. Inoltre, ritiene che la trasformazione del suo testo in una proposta di legge delega significherebbe stravolgere il medesimo e, quindi, violare i principi di democrazia parlamentare, ai quali si ispira la disposizione del Regolamento che riserva una quota del tempo disponibile dell'Assemblea agli argomenti indicati dai gruppi di opposizione. Sarebbe piuttosto utile che il Governo indicasse i punti della sua proposta di legge che non condivide, proponendo conseguentemente delle modifiche al testo. Invita, pertanto, il Governo a presentare delle proprie proposte di riforma organica del codice di procedura penale in tempi brevi, anche considerando che tale invito è stato da lui formulato già dal mese di luglio, quando la Commissione Giustizia ha avviato l'esame in sede referente della sua proposta di legge.

Pino PISICCHIO, presidente, replicando al relatore, sottolinea la piena autonomia della Commissione nell'esaminare proposte di legge iscritte in quota opposizione nel programma dell'Assemblea. La ratio della disposizione regolamentare richiamata dal relatore non deve essere ravvisata nel diritto dell'opposizione di vedere iscritte nel calendario dell'Assemblea proposte di legge nel loro contenuto originario, quanto piuttosto quello di iscrivere nel calendario proposte di legge anche quando rispetto alla loro calendarizzazione vi sia la contrarietà da parte dei gruppi di maggioranza. Naturalmente, una volta che la proposta di legge sia iscritta nel calendario dell'Assemblea in quota opposizione, essa è esaminata in sede referente dalla Commissione competente. In questa sede, la quale, secondo i principi costituzionali, può modificarla anche in maniera sostanziale.

Enrico BUEMI (RosanelPugno) ribadisce l'importanza del lavoro che sta svolgendo il Governo, nonché la necessità che il Parlamento lavori in sinergia con il Governo.

Manlio CONTENTO (AN) ritiene che per modificare sostanzialmente, fino a quasi stravolgerlo, una proposta di legge iscritta nel calendario dell'Assemblea in quota opposizione sia necessario il consenso del presentatore. Qualora l'onorevole Pecorella non dovesse aderire ad una eventuale proposta di trasformare le disposizioni precettive contenute nella sua proposta di legge in principi e criteri direttivi di delega, evidenzia l'opportunità che la questione sia rimessa al Presidente della Camera. In ogni caso considera inopportuno attendere la proposta governativa, della quale peraltro si conosce genericamente il contenuto.

Pino PISICCHIO, presidente, ribadisce la piena autonomia della Commissione nell'esaminare le proposte di legge assegnatele anche quando queste siano in quota opposizione. Si tratta di principio pacifico che trova diversi precedenti nelle scorse legislature, quando, all'esito dell'esame in sede referente, i presentatori di proposte di legge in quota opposizione hanno ritirato la loro firma da queste ritenendole stravolte rispetto al loro assetto originario.

Rosa SUPPA (Ulivo) concorda con la proposta del Presidente Pisicchio, che non mortifica il lavoro della Commissione, mentre sul metodo concorda con le osservazioni dell'onorevole Contento.

Il Sottosegretario alla Giustizia Luigi LI GOTTI ricorda come nel mese di luglio il Parlamento, con due ordini del giorno abbia impegnato il Governo a predisporre


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un disegno di legge per modificare il codice di procedura penale. Quasi contestualmente il Governo ha nominato una Commissione ministeriale, con l'indicazione di predisporre una legge delega, per l'introduzione di talune modifiche del codice di procedura penale, volte alla riduzione dei tempi dei processi.

Gaetano PECORELLA (FI), relatore, ribadisce che non ritiene che la propria proposta di legge, recante una riforma organica del codice di procedura penale, possa essere trasformata in un disegno di legge delega. Non accoglie pertanto le proposte in tal senso avanzate.

Pino PISICCHIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.40.

COMITATO DEI NOVE

Disposizioni in materia di intercettazioni telefoniche.
C. 1638 ed abb./A.

Il Comitato si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Disposizioni in materia di violenza sessuale e introduzione nell'ordinamento del delitto di molestia insistente.
C. 950 Lussana, C. 1249 Bianchi, C. 1256 Nan, C. 1374 Caparini, C. 1819 Lussana, C. 2033 Brugger e C. 1901 Codurelli.