VII Commissione - Giovedì 1° febbraio 2007


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ALLEGATO 1

Riqualificazione e recupero dei centri storici (Nuovo testo unificato C. 550 e abbinate).

PARERE APPROVATO

La VII Commissione,
esaminato il nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 550 ed abbinate, recante «Riqualificazione e recupero dei centri storici»,
esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni:
1) appare opportuno valutare che le risorse siano prioritariamente destinate al recupero urbanistico ed architettonico della configurazione originaria e dei tratti identitari delle aree sottoposte ad intervento;
2) si consideri altresì l'opportunità di esprimere la denominazione del marchio con maggiore aderenza al dibattito storiografico sui centri storici e nuclei urbani; poiché «borgo» nella letteratura specializzata esprime tipologie diverse e non genericamente estendibili a tutti gli insedimenti, potrebbe essere più appropriata la denominazione «Centri storici minori d'Italia»;
3) si segnala inoltre come sia opportuno coordinare la normativa in oggetto con leggi regionali in materia;
4) si valuti infine l'opportunità di chiarire che all'articolo 2, comma 2, l'espressione «previa intesa in sede di Conferenza unificata » riguarda anche i criteri per la ripartizione del Fondo.


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ALLEGATO 2

5-00469 Giulietti: Contrazione dell'attività giornalistica e chiusura di spazi informativi da parte dell'emittente Telepace.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione parlamentare dell'onorevole Giulietti è opportuno chiarire il quadro normativo in cui la vicenda dell'emittente Telepace si è sviluppata.
All'associazione «Amici di Telepace» è stata rilasciata la concessione per i bacini di Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo come emittente a carattere comunitario con denominazione Telepace, mentre alla fondazione «Artigiani della pace» è stata rilasciata la concessione per i bacini Brescia, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia, Trento, Verona, Vicenza, Bologna, Forlì e Rimini come emittente a carattere comunitario con denominazione Telepace.
Le due emittenti a seguito del rilascio della concessione all'esercizio dell'attività di radiodiffusione televisiva in ambito locale a carattere comunitario sono tenute in particolare all'osservanza di quanto previsto nella delibera dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni n. 78/98 che stabilisce, tra l'altro, gli obblighi cui sono tenute le diverse tipologie di emittenti fra i quali, tuttavia, non è prevista, per le emittenti del tipo in questione, alcuna indicazione relativamente al numero ed alle qualifiche dei lavoratori occupati.
Queste emittenti, infatti, debbono rispettare i limiti di trasmissione indicati nella definizione di cui all'articolo 1, comma 1, lettera f) della delibera n. 78/98, ovvero trasmettere programmi originali autoprodotti a carattere culturale, etnico, politico e religioso per almeno il 50 per cento dell'orario di trasmissione giornaliero compreso fra le ore 7.00 e le ore 21.00.
Il numero dei dipendenti e la qualifica rivestita dagli stessi hanno rilevanza per l'attribuzione del punteggio ai fini dell'erogazione dei contributi alle emittenti televisive locali previsti dall'articolo 45, comma 3, della legge 23 dicembre 1998, n. 448 e successive modificazioni ed integrazioni.
In proposito il decreto del Ministro delle comunicazioni n. 292 del 2004 - recante il regolamento per la concessione alle emittenti televisive locali dei benefici previsti dalla citata legge n. 448 del 1998 - indica, nella tabella A allegata al regolamento stesso, il punteggio da attribuire a ciascuno degli elementi indicati dall'articolo 4 del medesimo regolamento, fra i quali è previsto il personale dipendente applicato allo svolgimento dell'attività televisiva, distinto per categorie e tipologia di rapporto di lavoro (a tempo indeterminato o determinato, full time o part time).
Come è noto, il compito di accertare la effettiva sussistenza dei requisiti per beneficiare del contributo e di predisporre le graduatorie per la ripartizione dei contributi in parola sono svolti dai comitati regionali per le comunicazioni (CORECOM) e, ove non costituiti, dai comitati regionali per i servizi radiotelevisivi (CORERAT), i quali provvedono a comunicare le graduatorie al Ministero delle comunicazioni che assegna i contributi per un quinto in parti uguali e per quattro quinti in base alle risultanze della graduatoria.
Ricordiamo che vengono escluse dal beneficio le emittenti che non risultassero in regola con il versamento dei contributi previdenziali.


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Da quanto sopra si deduce che al maggior punteggio riportato dall'emittente corrisponde una più alta posizione in graduatoria e, di conseguenza, una più elevata possibilità di accedere ai contributi, atteso che gli stessi sono erogati, a partire dall'anno 2005, nei limiti dello stanziamento, alle emittenti collocate ai primi posti della graduatoria nella misura del 37 per cento dei graduati (articolo 5, comma 3, del regolamento adottato con decreto del Ministro delle comunicazioni n. 292 del 2004).
Tutto ciò premesso si fa presente che l'emittente Telepace (dell'associazione «Amici di Telepace») operante nel bacino del Lazio ha conseguito, per l'anno 2005, una valutazione complessiva di 597,87 punti così ripartiti:
a) n. 3 giornalisti professionisti, punti 73,50;
b) n. 3 giornalisti pubblicisti, punti 84,37;
c) n. 15 dipendenti, punti 425,00;
d) n. 1 dipendente part time, punti 15,00.

È evidente che ogni modifica riguardante la consistenza numerica e la tipologia dei dipendenti occupati che dovesse verificarsi negli anni comporterebbe una conseguente diversa valutazione ed attribuzione del punteggio, cui corrisponderebbe una differente posizione nella graduatoria finalizzata all'erogazione dei contributi.
Per quanto riguarda gli aspetti sottolineati nell'interrogazione cui si risponde che attengono ai rapporti di lavoro dei giornalisti in servizio presso la redazione romana di Telepace, si ribadisce che trattandosi di emittente a carattere comunitario, non sussistono, in capo alla stessa, obblighi di trasmissione di programmi informativi e, pertanto, l'eventuale chiusura della redazione romana non avrebbe rilevanza ai fini del mantenimento della concessione per la radiodiffusione televisiva in ambito locale, fermo restando quanto già precisato relativamente all'ammissione ai contributi previsti in favore dell'emittenza locale dalla legge n. 448 del 1998.
Relativamente, infine, alla presunta pressione esercitata nei confronti di «quattro dipendenti di Telepace» di cui al penultimo punto dell'interrogazione in esame, il Procuratore della Repubblica di Roma ha segnalato che gli elementi desumibili da quanto riferito non hanno consentito di effettuare ricerche utili all'individuazione di eventuali procedimenti penali iscritti in relazione ai fatti esposti.
Per dare corso a specifiche ricerche occorrerebbe, infatti, conoscere i nominativi dei quattro dipendenti di cui si fa cenno nell'atto ispettivo in discussione.


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ALLEGATO 3

5-00505 De Simone: Mancata iscrizione degli alunni bocciati presso l'Istituto tecnico «Renato Elia» di Castellammare di Stabia (Napoli).

TESTO DELLA RISPOSTA

In primo luogo, vorrei fare presente che il fenomeno della consistente diminuzione delle iscrizioni e degli organici negli istituti tecnici e negli istituti professionali è conseguenza della notevole incertezza sulle finalità e funzioni dei medesimi istituti ingenerata dalla legge delega n. 53 del 2003 e dal decreto legislativo n. 226 del 17 ottobre 2005 sul secondo ciclo; l'incertezza è da riferire ai dubbi sulla congruità della formazione assicurata dai licei tecnologici ed economici previsti dalla riforma varata nella precedente legislatura, rispetto a quella assicurata dagli attuali istituti tecnici e professionali, in relazione alla preparazione specifica richiesta ai giovani per l'accesso all'occupazione.
A questo stato di incertezza ha inteso porre rimedio il Governo con i provvedimenti adottati nella riunione del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2007 ed in particolare con il decreto-legge sulle liberalizzazioni nel quale, tra l'altro, si prevede la reintroduzione degli istituti tecnici e professionali nel sistema di istruzione secondaria superiore, la soppressione dei licei tecnologici ed economici e la creazione dei Poli tecnico-professionali.
Quanto allo specifico caso cui fa riferimento l'Onorevole interrogante, concernente l'iscrizione di un gruppo di alunni dell'Istituto tecnico «Elia» di Castellammare di Stabia non ammessi alla classe successiva in sede di scrutinio finale dell'anno scolastico 2005-2006, la questione può considerarsi superata.
Infatti, gli alunni in questione sono ora regolarmente iscritti presso lo stesso Istituto, come ha comunicato il Direttore generale dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Campania, sulla base di quanto direttamente riferitogli dal Dirigente scolastico dell'Istituto «Elia».
In merito alla presunta iniziativa di scuole private che avrebbero «telefonato a casa di molti alunni bocciati offrendo loro di recuperare l'anno perduto», cosa che sarebbe avvenuta «prima che gli alunni sapessero di non essere più iscritti a scuola», il Dirigente scolastico in parola ha riferito di non essere in grado di poter dire che la circostanza corrisponda al vero e, comunque, ha osservato che «il fatto che gli alunni siano stati contattati prima di sapere della non iscrizione, conferma la piena estraneità della scuola per quanto riguarda le scelte operate dai genitori degli alunni bocciati, circa l'iscrizione a scuole private».
Per quanto riguarda l'organico di fatto dell'Istituto, come è noto all'Onorevole interrogante, per l'anno scolastico 2006-2007 si è in effetti avuto un decremento di classi rispetto all'anno scolastico 2005-2006.
In particolare, relativamente alla prima classe, il calo di iscrizioni rientra nel normale decremento accusato dalla generalità degli istituti tecnici industriali, anche in relazione alla riforma del secondo ciclo varata dalla precedente gestione; relativamente alle classi seconde, la riduzione trova spiegazione nel consistente numero di alunni della prima classe valutati con esito non positivo allo scrutinio finale, mentre la contrazione di classi nel triennio è essenzialmente dovuta all'applicazione dei parametri stabiliti dalla normativa vigente per la costituzione delle classi.
Il Dirigente scolastico ha peraltro precisato che la riduzione di classi non ha comportato riduzione di personale; tutti i


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docenti hanno trovato posto e soltanto in qualche caso è stato utilizzato il docente senza cattedra su classe di concorso affine.
Anche il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario dell'Istituto non ha subito decrementi se non quelli legati ai parametri nazionali ed in presenza di lavoratori socialmente utili (LSU).
Da parte sua, il Direttore scolastico regionale, al quale spetta la vigilanza sulle istituzioni scolastiche, ha fatto presente che durante l'anno scolastico 2005-2006, in considerazione della complessità della gestione dell'Istituto in argomento, è intervenuto per contribuire a riportare nella scuola un clima di maggiore serenità.