XI Commissione - Marted́ 20 febbraio 2007


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ALLEGATO

Decreto-legge 300/2006: Proroga termini (C. 2114-B, approvato dal Senato).

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVO

La Commissione Lavoro,
esaminato il disegno di legge di conversione del decreto-legge 28 dicembre 2006, n. 300, recante proroga di termini;
considerato che con la Finanziaria 2007, il Governo aveva fatto intendere di voler perseguire un linea all'insegna del rigore nel riordino della spesa pubblica così come richiesto più volte dalla Commissione europea;
all'articolo 1, comma 561 della Legge finanziaria per l'anno 2007 (Divieto nuove assunzioni per inosservanza patto di stabilità interno), è previsto che: «Gli enti che non abbiano rispettato per l'anno 2006 le regole del patto di stabilità interno non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi tipo di contratto»;
nel corso dell'esame al Senato del decreto-legge n. 300 del 2006 recante proroga di termini, con un emendamento a firma del relatore è stata introdotta, all'articolo 6, una deroga al principio di premialità previsto dall'ultima Finanziaria con la previsione che: «Per l'anno 2007 agli enti che non abbiano rispettato per l'anno 2006 le regole del patto di stabilità interno non si applicano le disposizioni previste dall'articolo 1, comma 561, della legge 27 dicembre 2006, n. 296»;
durante l'esame del provvedimento in sede referente, in I Commissione al Senato, la motivazione addotta dal relatore per giustificare tale deroga è stata che l'emendamento in questione era tendente a sanare una incongruenza della Legge finanziaria per il 2007;
la citata incongruenza, probabilmente, si riferisce ad altre norme della Finanziaria 2007 che prevedono la stabilizzazione, secondo logiche tutt'altro che ispirate all'equilibrio finanziario e all'efficienza gestionale, di una moltitudine di lavoratori cosiddetti «precari» che già a vario titolo hanno lavorato o lavorano all'interno della Pubblica Amministrazione;
con questo aggiustamento, nascosto tra le pieghe del decreto-legge n. 300 del 2006, di una operazione emersa già con la Finanziaria 2007, il Governo continua a violare il principio costituzionale del buon andamento della Pubblica Amministrazione ed in particolare il criterio generale dell'economicità;
la deroga al patto di stabilità interno rischia di trasformare gli enti locali da erogatori di servizi ai cittadini in erogatori di stipendi e, contemporaneamente, ad alimentare, contro ogni legge di mercato, il mito del posto fisso pubblico;
le norme contenute nel testo allontanano l'Italia dagli indirizzi indicati dall'Unione europea, sia per quanto riguarda l'Agenda di Lisbona e sia in relazione al Libro verde «Modernizzare il diritto del lavoro per rispondere alle sfide del XXI secolo» (COM(2006)708), in materia di crescita dell'occupazione: sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, investimenti nella conoscenza


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e nell'innovazione, riduzione dei costi connessi alle formalità burocratiche, liberalizzazioni, maggiore flessibilità;
laddove unanimemente, in sedi istituzionali ed accademiche, in tema di sviluppo economico e sociale, si parla di riduzione dei costi legati alla burocrazia e di maggiore flessibilità del lavoro, l'attuale Governo ribadisce quella che sembra essere la sua linea guida: il ritorno al posto di lavoro pubblico correlato con l'aumento della spesa pubblica,
esprime

PARERE CONTRARIO

«Fabbri, Lo Presti, Bodega, Compagnon».