X Commissione - Resoconto di mercoledì 21 febbraio 2007


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SEDE REFERENTE

Mercoledì 21 febbraio 2007. - Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. - Intervengono il viceministro alla pubblica istruzione Mariangela Bastico e il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Filippo Bubbico.

La seduta comincia alle 8.40.

Decreto-legge 7/2007: Misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese.
C. 2201 Governo.

(Seguito esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

Daniele CAPEZZONE, presidente, in relazione agli emendamenti all'articolo 13 presentati nella giornata di ieri dal relatore, deve rilevare che alcuni di essi, ovvero parti di essi, sembrano presentare dubbi profili di ammissibilità. Si tratta in particolare dell'emendamento 13.52, relativamente al comma 1-quinquies; dell'emendamento 13.57; dell'emendamento 13.58 e dei commi 1 e 2, nonché le lettere d), e) e g) del comma 3, dell'emendamento 13.59.
Ricorda inoltre che in relazione a tali emendamenti è stato riaperto fino alle ore 20 di ieri il termine per la presentazione di subemendamenti, che sono in distribuzione. Chiede al relatore come intenda procedere.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, in relazione agli emendamenti, e alle parti di emendamenti, cui il Presidente ha fatto riferimento ritiene opportuno, in via precauzionale, procedere al loro ritiro anche al fine di una eventuale loro ripresentazione in Aula.

Il viceministro Mariangela BASTICO giudica errata la valutazione preliminare effettuata dalla Presidenza in relazione all'emendamento 13.57, in quanto lo stesso riguarda la materia delle erogazioni liberali effettuate in favore delle


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istituzioni scolastiche che è materia trattata dal decreto-legge. Chiarisce infatti che una quota delle erogazioni liberali effettuate in favore delle istituzioni scolastiche è destinata ad alimentare il Fondo istituito dall'emendamento 13.57, giudicando pertanto l'istituzione di tale fondo essenziale ai fini dell'efficace utilizzo dell'erogazioni liberali. Analogamente, in relazione all'emendamento 13.52 solleva dei dubbi sull'estraneità del comma 1-quinquies, in quanto lo stesso riguarda la scuola superiore, materia strettamente connessa a quella degli istituti tecnici professionali. Per quanto riguarda infine il comma 2 dell'articolo 13-bis dell'emendamento 13.59, osserva che la proroga ivi prevista è funzionale rispetto alle modifiche apportate alla normativa vigente dal decreto-legge.

Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che la valutazione sull'ammissibilità degli emendamenti è effettuata per quel che riguarda i decreti-legge in modo necessariamente rigoroso, sottolineando che non basta la stretta interconnessione tra due materie al fine di considerare ammissibile un emendamento presentato ad un decreto-legge.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, mantiene la sua intenzione di procedere al ritiro precauzionale, riservandosi di valutare se chiedere un'ulteriore riflessione alla Presidenza su di essi nel prosieguo della seduta.

Marilde PROVERA (RC-SE) ritiene che le questioni affrontate nell'articolo 13 del decreto-legge siano questioni che vadano affrontate in sede diversa in quanto si tratta di norme ordinamentali che riguardano più specificatamente la competenza della VII Commissione. Invita quindi il Governo a ritirare gli emendamenti sull'articolo 13.

Valentina APREA (FI) associandosi alle considerazioni svolte dalla collega Provera ritiene che l'articolo 13 non vada discusso in Commissione X in quanto esso apporta modifiche sostanziali alla «riforma Moratti» e riguarda quindi materie di competenza della VII Commissione. Ricorda peraltro che il Governo aveva preannunciato l'inserimento di queste norme nel disegno di legge riguardante le liberalizzazioni e non nel decreto-legge, auspicando quindi che la materia venga affrontata nella sede più adeguata.

Daniele CAPEZZONE, presidente, ribadendo la rigorosità delle valutazioni sull'ammissibilità relative agli emendamenti ai decreti-legge e che le stesse sono effettuate sulla base di una circolare del Presidente della Camera del 1997, esprime la convinzione che i decreti-legge non possono diventare dei contenitori delle norme più disparate.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, propone di riprendere l'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 10, sui quali nella seduta di ieri aveva espresso il proprio parere.

La Commissione concorda.
La Commissione respinge l'emendamento 10.1.

Salvatore TOMASELLI (Ulivo) ritira l'emendamento 10.2.

Giuseppe TREPICCIONE (Verdi) ritira l'emendamento 10.3.

La Commissione respinge l'emendamento 10.8.

Lorena MILANATO (FI) illustra l'emendamento 10.4, ricordando che l'esercizio dell'attività di acconciatore è molto diffuso in Italia e che non è quindi necessario approvare apposite norme in tal senso. Ricorda inoltre che molte amministrazioni comunali hanno già provvedute ad abolire le distanze minime tra esercizi.


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Andrea LULLI (Ulivo) dichiara la propria disponibilità a rivedere per l'aula la lettera b) dell'emendamento 10.4, chiedendo peraltro ai presentatori dell'emendamento di ritirare la lettera a) dello stesso.

Giovanni FAVA (LNP) con riferimento all'emendamento 10.4 riterrebbe opportuno capire le ragioni per le quali non è possibile specificare che la dichiarazione di inizio attività deve essere presentata allo sportello unico del comune.

Andrea LULLI (Ulivo) fa presente che la disciplina attuale già prevede che ciò avvenga e che non è quindi necessario specificarlo ulteriormente.

Luigi LAZZARI (FI) riconosce che le disposizioni contenute nel comma 2 dell'articolo 10 costituiscono una semplificazione per quel che riguarda l'esercizio dell'attività di acconciatore, sottolineando peraltro che la disciplina dell'attività stessa è una normativa di qualità che è stata predisposta nella scorsa legislatura.

Riccardo MILANA (Ulivo) e Luigi LAZZARI (FI) ritirano la lettera a) dell'emendamento 10.4. La Commissione respinge quindi la parte b) dell'emendamento 10.4, risultando pertanto preclusi gli identici emendamenti Campa 10.5, Fava 10.6 e Mazzocchi 10.7 relativamente alla lettera b). La Commissione respinge inoltre la lettera a) degli identici emendamenti Campa 10.5, Fava 10.6 e Mazzocchi 10.7

L'onorevole Maria Paola MERLONI (Ulivo) ritira il proprio emendamento 1.18.

La Commissione quindi respinge con distinte votazioni gli emendamenti Mazzocchi 10.9, D'Agrò 10.13, gli identici emendamenti Campa 10.14, Fava 10.15, Milanato 10.16 e Mazzocchi 10.17 e 10.18, gli identici emendamenti Milanato 10.20, Mazzocchi 10.21 e Nicco 10.22, gli emendamenti Milanato 10.23 e 10.24.

Marilde PROVERA (RC-SE) illustra il proprio emendamento 10.26, ricordando che lo stesso mira a fare in modo che l'attività di accompagnatore turistico sia svolta da soggetti in possesso di adeguata preparazione professionale, al fine di evitare che il servizio offerto ai turisti sia di qualità scadente.

Ferdinando Benito PIGNATARO (Com.It) aggiunge la propria firma all'emendamento 10.26.

La Commissione respinge gli identici emendamenti D'Agrò 10.25 e Provera 10.26.

Paolo AFFRONTI (Pop-Udeur) illustra il proprio emendamento 10.27, ricordando che lo stesso pur nel rispetto dell'impianto generale delle disposizione del decreto-legge relative agli accompagnatori turistici, mira a prevedere che ai soggetti titolari di laurea in lettere con indirizzo in storia dell'arte o in archeologia o titolo equipollente nello svolgimento dell'esame abilitante di cui alla legge n. 135 del 2001 vengono riconosciuti i crediti formativi ottenuti nel corso della carriera universitaria, fermo restando l'obbligo per gli stessi di sostenere l'esame abilitante.

La Commissione respinge l'emendamento Affronti 10.27, sottoscritto anche dai deputati Fava e Allasia e gli emendamenti Mazzocchi 10.28 e 10.29.

Stefano ALLASIA (LNP), dopo aver rivolto un invito al presidente affinché verifichi con particolare attenzione i risultati delle votazioni in corso, illustra l'emendamento Fava 10.197, dichiarando di ritenere fondamentale la soppressione del comma 5 dell'articolo 10.

La Commissione respinge gli identici emendamenti Milanato 10.33, Saglia 10.34,


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De Laurentiis 10.35, Campa 10.37 e Fava 10.197, nonché gli identici emendamenti Milanato 10.46 e Uggè 10.47. Approva quindi gli identici emendamenti Milanato 10.52 e Vico 10.53.

Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione degli identici emendamenti Milanato 10.52 e Vico 10.53, gli identici emendamenti Saglia 10.54 e Campa 10.55 devono intendersi assorbiti.

La Commissione respinge l'emendamento Campa 10.56, gli identici emendamenti Campa 10.57, Saglia 10.58 e Milanato 10.59, l'emendamento Saglia 10.60, gli identici emendamenti Milanato 10.61, Uggè 10.62, Campa 10.63, Saglia 10.64 e Milanato 10.65, gli identici emendamenti Saglia 10.66, Campa 10.77, Attili 10.78 e Milanato 10.79, gli emendamenti Franco Russo 10.80, Saglia 10.81, 10.82, 10.83, 10.84, 10.85, 10.86 e 10.87. Approva quindi l'emendamento Saglia 10.88 e respinge l'emendamento Saglia 10.89, gli identici emendamenti Campa 10.92, Pellegrino 10.93, Saglia 10.94 e Milanato 10.95, gli emendamenti Campa 10.96 e 10.109.

Lorena MILANATO (FI), atteso il parere del relatore, chiede che sugli identici emendamenti Uggè 10.141, Milanato 10.143, Fava 10.144 e Attili 10.145 si proceda a votazioni per parti separate in riferimento alla lettera a) e alla lettera b).

Daniele CAPEZZONE, presidente, accoglie la richiesta del deputato Milanato.

La Commissione approva l'alinea e il capoverso lettera a) degli identici emendamenti Uggè 10.141, Milanato 10.143, Fava 10.144 e Attili 10.145, mentre respinge il capoverso lettera b) dei medesimi emendamenti. Respinge altresì gli emendamenti Campa 10.142 e 10.146.

Giovanni FAVA (LNP), atteso il parere del relatore, chiede che sugli identici emendamenti Fava 10.156, Attili 10.147, Milanato 10.148 e Uggè 10.149 si proceda a votazione per parti separate in riferimento alla lettera a) e alla lettera b). Illustra quindi gli emendamenti citati, chiedendo al relatore di valutare con attenzione la delicata funzione pubblica e sociale svolta dalle autoscuole e ricordando le problematiche connesse alla circolazione stradale e alla scarsa conoscenza del codice della strada, anche in connessione con i crescenti fenomeni immigratori. Ritiene pertanto che sarebbe opportuno rinviare l'adozione di misure di liberalizzazione in questo settore almeno fino all'emanazione dell'annunciata direttiva comunitaria in materia di mutuo riconoscimento delle patenti rilasciati nei Paesi dell'Unione europea. Sottolinea infine che la posizione del suo gruppo non è dettata dalla finalità di difendere interessi corporativi.

La Commissione approva l'alinea e il capoverso lettera a) degli identici emendamenti Fava 10.156, Attili 10.147, Milanato 10.148 e Uggè 10.149, mentre respinge il capoverso lettera b) dei medesimi emendamenti. Respinge quindi gli identici emendamenti Attili 10.150, Uggè 10.151 e Milanato 10.152, mentre l'emendamento Campa 10.153 risulta assorbito. Respinge altresì gli emendamenti Campa 10.154, 10.155 e 10.157.

Salvatore GRECO (UDC), constatata l'assenza del primo firmatario dell'emendamento D'Agrò 10.168, su cui il relatore ha formulato un invito al ritiro, chiede che la seduta sia sospesa.

Luigi LAZZARI (FI) si associa alla richiesta del deputato Greco.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, precisa di essere disponibile a riconsiderare il proprio parere contrario sugli identici emendamenti D'Agrò 10.168, Uggè 10.169, Milanato 10.170, Giudice 10.171 e Fava 10.172, nel corso dell'esame in Assemblea.


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Daniele CAPEZZONE, presidente, osserva che, anche in considerazione della disponibilità manifestata del relatore, la Commissione possa procedere nell'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 10, al fine di concludere tale esame prima dell'inizio dei lavori dell'Assemblea.

La Commissione respinge gli identici emendamenti D'Agrò 10.168, Uggè 10.169, Milanato 10.170, Giudice 10.171 e Fava 10.172, gli identici emendamenti Fava 10.180, Milanato 10.181, Attili 10.182 e Uggè 10.183, nonché l'emendamento Attili 10.184.

Luigi FEDELE (FI) illustra il suo emendamento 10.188, volto a sopprimere il comma 9 dell'articolo 10, ricordando che il settore dei servizi automobilistici interregionali di competenza statale è già stato oggetto, in passato, di interventi di liberalizzazione. Invita altresì il relatore a valutare con particolare attenzione i profili di legittimità costituzionale di tale disposizione. Giudica inoltre preoccupante che si intervenga modificando una disciplina nella delicata fase di prima attuazione della stessa e sottolinea l'importanza di fare comunque salva una fase transitoria nell'applicazione della disciplina medesima.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, pur comprendendo le argomentazioni del collega Fedele, conferma il proprio parere contrario sull'emendamento Fedele 10.188.

La Commissione respinge l'emendamento Fedele 10.188.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, pur avendo in precedenza annunciato l'intenzione di ritirare i suoi emendamenti e le parti dei suoi emendamenti riferiti all'articolo 13 che creano problemi di ammissibilità, si riserva di chiedere alla presidenza una nuova valutazione dei profili di ammissibilità degli emendamenti medesimi.

Daniele CAPEZZONE, presidente, essendo imminente l'inizio dei lavori dell'Assemblea, sospende la seduta seduta.

La seduta, sospesa alle 9.40, riprende alle 14.

Il viceministro Mariangela BASTICO esprime apprezzamento per l'intenzione dell'onorevole Lulli di chiedere un riesame degli emendamenti riferiti all'articolo 13 del decreto-legge, specificando peraltro che il Governo potrebbe ripresentarli in Aula, dato che corrispondono ad alcune delle condizioni contenute nel parere espresso sul decreto-legge dalla VII Commissione.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore,specifica di non aver presentato alcuna richiesta di riesame, poiché ha infine ritenuto più opportuno procedere al ritiro di tutti gli emendamenti e di quelle parti di emendamenti che potevano sollevare problemi di ammissibilità, vale a dire: del comma 1-quinquies dell'emendamento 13.52; degli emendamenti 13.57 e 13.58 e dei commi 1 e 2, nonché delle lettere d), e) e g) del comma 3 dell'emendamento 13.59.

Giovanni FAVA (LNP) rileva che presso molte Commissioni chiamate ad esprimere il parere sul provvedimento in esame sono state sollevate questioni problematiche come ad esempio nella XIV Commissione, che ha rilevato profili di contrasto con la normativa europea dell'articolo 4 del decreto-legge. Propone quindi che la Commissione rallenti il ritmo dell'esame degli emendamenti al fine di aspettare che vengano espressi i pareri delle Commissioni in sede consultiva.

Daniele CAPEZZONE, presidente, rileva l'opportunità che la Commissione proceda alla votazione di tutti gli emendamenti relativi al provvedimento al fine di acquisire il parere delle Commissioni sul testo emendato.


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Valentina APREA (FI) giudica negativamente la scelta del Governo di inserire attraverso l'articolo 13 del decreto-legge pezzi di riforma dell'istruzione scolastica contenuti nel disegno di legge sulle liberalizzazioni, evidenziando come la stessa Commissione Cultura aveva posto l'accento sulla necessità di trattare l'argomento sulla riforma scolastica separatamente rispetto al decreto-legge. Premettendo che la scelta di riformare la normativa in materia di istruzione è una scelta legittima dal punto di vista politico sottolinea peraltro che se tale scelta fosse stata attuata attraverso la discussione di un disegno di legge non si sarebbero verificati i problemi di inammissibilità degli emendamenti su punti rilevanti del progetto di riforma voluto dalla maggioranza. Contesta inoltre il fatto che la maggioranza dopo aver presentato un testo lo stravolga attraverso la presentazione di vari emendamenti all'articolo 13, sottolineando infine che i continui cambiamenti del testo da discutere comportano inevitabili difficoltà per i deputati per quel che riguarda lo svolgimento dei lavori.

Daniele CAPEZZONE, presidente, ricorda che le preoccupazioni espresse dall'onorevole Aprea erano già state oggetto di un intervento dell'onorevole Provera e le giudica peraltro fondate.

Luigi LAZZARI (FI) esprime la convinzioni che le disposizioni contenute nell'articolo 13 riguardino la competenza della VII Commissione e rileva che ne sarebbe opportuno lo stralcio. Evidenzia inoltre che gli emendamenti riferiti all'articolo 13 sui quali sono stati rilevati problemi di ammissibilità non diventeranno automaticamente ammissibili in Aula; diverse determinazioni infatti comporterebbero una grave distorsione delle regole che presidiano lo svolgimento dei lavori parlamentari. Su questo punto la vigilanza dell'opposizione sarà rigorosa. Sottolinea inoltre il disagio che provoca l'inserimento delle norme sull'istruzione per i colleghi della X Commissione che sono costretti a discutere di argomenti che non sono di loro competenza.

Daniele CAPEZZONE, presidente, evidenzia che il relatore ha ritirato i suoi emendamenti che sollevavano problemi di ammissibilità e che non è stata presentata infatti alcuna richiesta di riesame. Ritiene che tali elementi dovrebbero andare nella direzione auspicata dal collega Lazzari.

Stefano SAGLIA (AN) ritiene che il nodo politico fondamentale delle questioni che si stanno dibattendo risiede nel fatto che gli emendamenti del relatore all'articolo 13 configurano un cambiamento dell'accordo di maggioranza rispetto alle tematiche affrontate dall'articolo stesso e che sarebbe quindi opportuno valutare se tale accordo di maggioranza esiste ancora alla luce del fatto che alcuni emendamenti del relatore all'articolo 13 sono stati ritirati.
Ritiene inoltre che la conduzione della Presidenza della Camera relativamente ai giudizi di ammissibilità degli emendamenti sia criticabile. Giudica infine il testo dell'articolo 13 gravemente lesivo delle competenze delle Regioni e delle Province autonome, sottolineando che l'approvazione di tale articolo potrebbe comportare problemi di legittimità costituzionale delle norme.

Daniele CAPEZZONE, presidente, assicura che il lavoro svolto dalla Presidenza della Commissione per quel che riguarda i giudizi di ammissibilità degli emendamenti è stato improntato a criteri di assoluta correttezza e rispetto delle norme regolamentari e che la vigilanza sul proseguimento dell'iter del provvedimento sarà di tutti.

Massimo GARAVAGLIA (LNP) considera l'articolo 13 una riforma della scuola non organica come invece quelle messe in atto precedentemente dal Ministro Moratti, ricordando a tal proposito come la finanziaria aveva già provveduto a reprimere la riforma in essere e come


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adesso si tenti in modo disorganico di porre mano ancora una volta ad una riforma che dovrebbe essere affrontata con estrema cautela, in quanto la materia dell'istruzione è strettamente connessa a quello dello sviluppo economico. In particolare esprime preoccupazione per il fatto che le modifiche proposte all'articolo 13 mettono a rischio la vita degli istituti non statali di formazione professionale.
Esprime inoltre perplessità sul fatto che le norme contenute nell'articolo comprimono eccessivamente le competenze delle Regioni. Propone pertanto che la Commissione deliberi lo stralcio dell'articolo 13.

Alba SASSO (Ulivo) riconosce che le preoccupazioni sollevate dai colleghi che sono intervenuti in precedenza relativamente all'inopportunità di discutere gli argomenti relativi all'istruzione all'interno della Commissione diversa dalla Commissione VII costituisce un dato di fatto, confermato anche dalla circostanza che nei mesi scorsi in varie occasioni nel corso di audizioni era stata rivendicata con forza da parte dei membri della Commissione e confermata anche dai rappresentanti del Governo la necessità di affrontare la materia in questione nell'ambito della Commissione VII. Esprime peraltro una posizione contraria alla dichiarazione di stralcio dell'articolo 13, ritenendo doveroso l'esame dell'articolo 13 da parte della X Commissione, stante la avvenuta dell'assegnazione del provvedimento alla X Commissione.
Ritiene peraltro che la Commissione X dovrebbe prendere in considerazione le condizioni contenute nel parere della VII Commissione. Considera comunque non giusta l'affermazione in base alla quale con l'attuale testo di legge la maggioranza vorrebbe indebolire l'istruzione tecnica professionale, in quanto già nella scorsa legislatura la maggioranza aveva ben chiara l'importanza dell'istruzione tecnico professionale, l'importanza tenuta in considerazione anche attualmente, dato che l'istruzione tecnico professionale costituisce uno dei caposaldo del programma di Governo.
Evidenzia inoltre la necessità di intervenire con decreto-legge sulla materia in questione in quanto le incertezze applicative derivanti dalla riforma Moratti devono essere eliminate rapidamente in considerazione del fatto che molte famiglie devono conoscere esattamente la normativa applicabile nell'avvicinarsi del periodo durante il quale occorre effettuare le iscrizioni scolastiche.
Considera peraltro giusta la scelta di predisporre emendamenti di modifica all'articolo 13, in quanto tali emendamenti riguardano importanti aspetti tecnici che non erano stati disciplinati nel testo originario del decreto, ricordando a tal proposito che uno degli emendamenti presentati prevede il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni per la definizione di linee guida e che ciò quindi comporta l'esclusione di qual si voglia tipo di preoccupazione in merito al mancato coinvolgimento delle Regioni nella predisposizione della normativa riguardante l'istruzione.

Luigi D'AGRÒ (UDC) esprime la convinzione che l'articolo 13 riguardi aspetti di competenza della VII Commissione, stigmatizzando inoltre l'atteggiamento del Governo che sta continuamente espropriando il Parlamento delle proprie prerogative. Non considera inoltre giusto l'atteggiamento del Governo volto a trasformare il decreto-legge sulle liberalizzazioni in un contenitore delle più svariate norme solo al fine di tentare di tenere compatta la propria maggioranza.
Critica inoltre la disparità nella valutazione di ammissibilità degli emendamenti tra le due Camere, sottolineando che tale disparità deriva da una mancanza di omogeneità e coesione all'interno della maggioranza, ed evidenziando inoltre che essa ha avuto come conseguenza il fatto che emendamenti dichiarati inammissibili alla Camera sono stati successivamente dichiarati ammissibili al Senato nel corso dell'esame del decreto-legge


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«milleproroghe». Si tratta però solo degli emendamenti della maggioranza e del Governo.
Considera deprecabile il fatto che già con la legge finanziaria di questo anno e adesso con l'articolo 13 del provvedimento in discussione si cerca di eliminare il «doppio canale» introdotto dalla riforma Moratti. Considera inoltre inopportuna la pratica di intervenire attraverso decretazioni d'urgenza in una materia molto delicata come quella dell'istruzione e della formazione professionale, in particolare.
Comprende inoltre le esigenze del relatore, ma non ritiene che sia una pratica accettabile quella in base alla quale il relatore recepisce solo le indicazioni del Governo senza poter sollevare alcuna obiezione.
Propone quindi lo stralcio dell'articolo 13, ricordando peraltro che la decisione di stralciare disposizioni da un testo di legge costituisce prassi frequentemente seguita nel corso delle precedenti legislature.

La Commissione inizia quindi l'esame degli emendamenti all'articolo 13.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, nel constatare che costituisce una prerogativa del Governo la possibilità di presentare emendamenti in Aula, esprime parere contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 13, eccezione fatta per quelli da lui presentati e sui relativi subemendamenti sui quali esprimerà il proprio parere man mano che la Commissione procederà ad esaminarli.

Il vicemininistro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.

Valentina APREA (FI) illustra il proprio emendamento 13.1, ricordando che la soppressione dell'articolo 13 risulta opportuna, in quanto l'articolo 13 «statalizza» l'istruzione tecnico professionale, rendendo quindi la stessa inidonea a diventare leva dello sviluppo economico.
Sottolinea che la riforma Moratti aveva attuato il titolo V della Costituzione e che l'approvazione dell'articolo 13 andrebbe nella direzione opposta. Ritiene inoltre che la statalizzazione dell'offerta scolastica in generale è la vera causa della grande dispersioione scolastica nonché del fatto che ci sia una buona percentuale di iscrizioni alla scuola dell'obbligo, mentre la percentuale degli alunni che consegue il diploma di scuola secondaria è bassa in relazione a ciò che accade nel resto dei Paesi europei. Sottolinea invece come proprio durante il Governo Berlusconi vi era stato un notevole incremento di tale ultima percentuale, grazie anche al coinvolgimento più massiccio delle Regioni operato dalla riforma Moratti.

La Commissione respinge l'emendamento Aprea 13.1.

Marilde PROVERA (RC-SE) ritira l'emendamento 13.2.

La Commissione respinge l'emendamento Aprea 13.3.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Garagnani 13.4, risultando pertanto preclusi gli emendamenti Aprea 13.5 e Aprea 13.6.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti all'emendamento 13.51 del relatore.

Il vicemininistro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge il subemendamento Fava 0.13.51.1.

Valentina APREA (FI) illustra il subemendamento 0.13.51.2 ricordando che tale subemendamento mira a ripristinare il testo originario del decreto-legge.

La Commissione respinge i subemendamenti Aprea 0.13.51.2 e 0.13.51.3.
La Commissione approva l'emendamento 13.51 del relatore.


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La Commissione respinge gli emendamenti Garagnani 13.7, Aprea 13.8 e Aprea 13.9, Fava 13.10 e 13.11, risultando pertanto preclusi gli emendamenti Fava 13.12, Aprea 13.13, Fava 13.14 e Aprea 13.15.

Marilde PROVERA (RC-SE) ritira l'emendamento 13.16.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti all'emendamento 13.52 del relatore eccezione fatta per il subemendamento Provera 0.13.52.9.

Il vicemininistro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.

La Commissione respinge il sub emendamento Fava 0.13.52.4 e Aprea 0.13.52.7.
La Commissione approva il subemendamento Provera 0.13.52.9.
La Commissione respinge il subemendamento Fava 0.13.52.1, Fava 0.13.52.2, Aprea 0.13.52.8, Pignataro 0.13.52.5, Fava 0.13.52.3.

Marilde PROVERA (RC-SE) illustra il proprio subemendamento 0.13.52.10, ricordando che lo stesso mira a risolvere una questione recentemente posta relativamente al fatto che le Regioni rilasciano titoli invece che diplomi per quel che riguarda i percorsi di istruzione e formazione professionale.

La Commissione respinge il subemendamento Provera 0.13.52.10.

Rocco PIGNATARO (Pop-Udeur) ritira il subemendamento 0.13.52.6.

Valentina APREA (FI) intervenendo in sede di dichiarazione di voto sull'emendamento 13.52 del relatore, ribadisce la propria contrarietà rispetto all'operazione attraverso il quale il relatore fa rientrare all'interno del decreto-legge norme originariamente destinate ad un disegno di legge del Governo.
Ritiene inoltre che l'emendamento 13.52 del relatore configuri un tentativo di operare una «gerarchizzazione» dei vari istituti scolastici.
Ritiene inoltre che tale emendamento, che comporta la scelta di disciplinare la materia degli istituti tecnico professionali attraverso regolamento, non possa essere ritenuto accettabile, in quanto la materia degli istituti tecnico professionali è materia troppo delicata per essere affidata alla disciplina di un regolamento.
Sottolinea infine che i criteri ai quali devono attenersi i regolamenti previsti dall'emendamento 13.52 del relatore sono troppo generici, configurando quindi l'intero emendamento 13.52 del relatore una sorta di delega in bianco al Governo.

La Commissione approva l'emendamento 13.52 del relatore.
La Commissione respinge l'emendamento Fava 13.17, l'emendamento Aprea 13.18, l'emendamento Fava 13.24, l'emendamento Aprea 13.30, l'emendamento Garagnani 13.25, l'emendamento Aprea 13.19.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti all'emendamento 13.53 del relatore eccezione fatta per quel che riguarda i subemendamenti Pignataro 0.13.53.1, 0.13.53.2, Affronti 0.13.53.5 e Trepiccione 0.13.53.6 sui quali vi è invece un invito al ritiro ai presentatori, altrimenti il parere è contrario.

Il viceministro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.

Valentina APREA (FI) illustra il subemendamento 0.13.53.7.

La Commissione respinge il subemendamento Aprea 0.13.53.7.
La Commissione respinge il subemendamento Fava 0.13.53.4.


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Rocco PIGNATARO (Pop-Udeur) ritira i propri subemendamenti 0.13.53.1 e 0.13.53.2.

Marilde PROVERA (RC-SE) ritira il subemendamento 0.13.54.9.

Paolo AFFRONTI (Pop-Udeur) ritira il suo subemendamento 0.13.53.5.

La Commissione respinge gli identici subemendamenti Aprea 0.13.53.3 e Trepiccione 0.13.53.6.
La Commissione approva l'emendamento 13.53 del relatore.

Risultando preclusi gli emendamenti da 13.26 Fava, 13.20 Zaccaria, 13.29 e 13.27 Fava, la Commissione respinge l'emendamento Aprea 13.21, Garagnani 13.28, Aprea 13.22, Aprea 13.23, Fava 13.32 e Fava 13.23.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, invita al ritiro di tutti i subemendamenti all'emendamento del relatore 13.54. Vengono ritirati tutti i subemendamenti all'articolo 13.54 eccezion fatta per quel che riguarda i subemendamenti Provera 0.13.54.9, Aprea 0.13.54.4.

Il viceministro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.

Valentina APREA (FI) illustra il proprio subemendamento 0.13.54.4.

La Commissione respinge il subemendamento Aprea 0.13.54.4 e Provera 0.13.54.9.
La Commissione approva l'emendamento 13.54 del relatore.

Risultano quindi preclusi gli emendamenti da 13.34 a 13.38.

La Commissione respinge l'emendamento Fava 13.39, Fava 13.40, Fava, 13.41, Fava 13.42, Aprea 13.43, Garagnani 13.44, Garagnani 13.45, Aprea 13.46.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, esprime parere contrario al subemendamento Fava 0.13.55.1.

Il viceministro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.

Il subemendamento Fava 0.13.55.1 è respinto.

La Commissione approva l'emendamento 13.55 del relatore.
La Commissione respinge quindi l'emendamento Aprea 13.47.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, invita al ritiro di tutti i subemendamenti all'emendamento 13.56 del relatore.

Valentina APREA (FI) illustra il subemendamento 0.13.56.3, specificando che non sembra necessario «mettere dei paletti» all'erogazione liberali in quanto non vi è il rischio che chi effettua le donazione a favore dei istituti scolastici possa poi essere favorito dagli istituti stessi.

La Commissione respinge il subemendamento Aprea 0.13.56.3.

Risultano ritirati i subemendamenti Pignataro 0.13.56.2, Fava 0.13.56.1 e Aprea 0.13.56.4.

Marilde PROVERA (RC-SE) illustra il proprio subemendamento 0.13.56.5 che la Commissione respinge.

La Commissione approva l'emendamento 13.56.

Andrea LULLI (Ulivo), relatore, esprime parere contrario sui subemendamenti all'emendamento 13.59.

Il viceministro Mariangela BASTICO esprime parere conforme al relatore.


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La Commissione respinge i subemendamenti Aprea 0.13.59.1 e 0.13.59.2.
La Commissione approva l'emendamento 13.59 del relatore, come riformulato.

Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte quindi che essendosi concluso l'esame degli emendamenti e dei subemendamenti presentati, il testo risultante dall'approvazione degli emendamenti verrà inviato alle Commissioni competenti a esprimere il proprio parere.

La seduta termina alle 16.

AVVERTENZA

I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE CONSULTIVA

Nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiatuomatici e automatici in ambiente extraospedaliero.
C. 780 Di Virgilio e C. 1891 Castellani.
(Parere alla XII Commissione).

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI