Giunta delle elezioni - Resoconto di marted́ 6 marzo 2007


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 6 marzo 2007.

L'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è riunito dalle 12.15 alle 12.40.

GIUNTA PLENARIA

Martedì 6 marzo 2007. - Presidenza del presidente Donato BRUNO.

La seduta comincia alle 12.40.

Seguito dell'esame della posizione del deputato Cesare Previti.

La Giunta prosegue l'esame della posizione del deputato Cesare Previti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 21 febbraio 2007.

Donato BRUNO, presidente, dopo aver ricordato che risultano le richieste di intervento nella discussione dei deputati Belisario, Mattarella, Perugia, Fontana, Picano, Barbieri, Consolo, Gamba e Nespoli, avverte che il deputato Previti ha fatto pervenire, in data 28 febbraio 2007, una nota del prof. avv. Nicolò Zanon integrativa del parere pro veritate precedentemente trasmesso alla Giunta.
Avverte, inoltre, che, come convenuto nell'odierna riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dopo la seduta odierna, il seguito dell'esame della posizione del deputato Previti sarà calendarizzato per martedì 13 marzo 2007, due ore prima dell'inizio della seduta antimeridiana dell'Assemblea.

Maria Cristina PERUGIA (RC-SE) preannuncia che svolgerà il suo intervento nella seduta di martedì 13 marzo.

Felice BELISARIO (IdV) sottolinea la necessità che la Giunta porti a compimento l'esame della posizione del deputato Previti. Evidenzia, al riguardo, che la Giunta è chiamata a decidere, se possibile in modo impersonale, su una questione che incide sui rapporti tra cittadini e istituzioni, sul principio di eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge e sui diritti di difesa dei parlamentari ai quali, come nel caso in esame, sia contestata una situazione di ineleggibilità, osservando che, se non è concepibile una giustizia a favore dei potenti, non è parimenti immaginabile una giustizia contro i potenti. Nel merito


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della relazione svolta, a nome del Comitato per le ineleggibilità, dal deputato Burchiellaro, ne condivide in larghissima parte, se non totalmente, i contenuti. La fattispecie all'esame della Giunta non è affatto complessa, trattandosi anzi di un caso scolastico in cui ad un deputato è stata irrogata una condanna cui si aggiunge la pena accessoria dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici. È questo il punto di partenza, a fronte del quale le vicende relative alla proposizione da parte del deputato Previti del ricorso straordinario per errore di fatto e di un'eventuale richiesta di revisione non possono incidere sul giudicato e condizionare il procedimento in corso presso la Giunta. Il ricorso straordinario e la revisione sono, infatti, istituti che non comportano un limite all'efficacia del giudicato ma semmai alla irrevocabilità della sentenza definitiva, fermi restando gli effetti della condanna, come dimostra la previsione, relativa al ricorso per errore di fatto, secondo cui la sospensione degli effetti della sentenza è possibile solo in casi di eccezionale gravità. Il deputato Previti chiede che la Giunta differisca la sua valutazione sulla base di due giudizi prognostici riguardanti l'affidamento in prova ai servizi sociali, dei quali solo uno - quello relativo all'affidamento in prova come tale - si è verificato, restando invece impregiudicato l'eventuale esito positivo dello stesso, che maturerebbe soltanto tra tre anni e che, in ogni caso, non potrebbe incidere sulla interdizione perpetua dei pubblici uffici, come riconosciuto dalla Cassazione, I sezione penale, n. 2159 del 4 luglio 1995. Dopo aver fatto notare che la Cassazione ha oltretutto affermato che la ratio dell'articolo 29 del codice penale è quella di commisurare la pena accessoria alla gravità del fatto commesso, sottolinea come gli effetti dell'esito positivo dell'affidamento in prova ai servizi sociali non possano essere confusi con l'istituto della riabilitazione, avendo la stessa Cassazione, con la sentenza della III sezione penale n. 3845 del 2000, affermato che solo la riabilitazione può far riacquistare la capacità giuridica. Viceversa, l'affidamento in prova ai servizi sociali è una vera e propria pena alternativa alla pena principale. Quanto, poi, alla eventualità che i ricorsi esperiti dal deputato Previti abbiano successo, ritiene - in tal senso discostandosi leggermente da quanto sottolineato dal deputato Burchiellaro nella sua relazione - che si tratti di un problema da non sollevare ora poiché la Giunta deve valutare la situazione al momento attuale, che vede un deputato versare in una condizione inconciliabile con la sua permanenza in Parlamento. Auspica, in conclusione, che la Giunta concluda il suo esame e rimetta la decisione finale all'Assemblea, nella quale si augura possa svilupparsi un dibattito alto, nobile e garantista.

Emerenzio BARBIERI (UDC), dopo aver sottolineato l'estrema serietà delle motivazioni giuridiche illustrate dai deputati Pecorella e Boscetto nei rispettivi interventi, osserva come non possa non esservi assoluta concordanza nel ritenere che la sentenza a carico del deputato Previti non è irrevocabile e che è sempre dovuto un supplemento di conoscenza e comprensione nei casi in cui, come in questo, la Giunta è chiamata a decidere del destino di una persona. Ricorda che in passato, in più occasioni, parlamentari che si erano resi colpevoli di reati gravissimi non sono stati dichiarati decaduti dalla Camera di appartenenza: richiama, in tal senso, i precedenti del deputato Sandro Saccucci, esponente del Movimento sociale italiano, condannato per l'uccisione di un giovane comunista, che dopo la condanna di primo grado fuggì in Spagna ma portò regolarmente a termine il suo mandato parlamentare; di Toni Negri, anch'egli condannato ma mai dichiarato decaduto dalla Camera, così come nel caso del deputato Abbatangelo; del senatore Francesco Moranino, condannato per una serie di efferati omicidi e fuggito nell'allora Cecoslovacchia (e successivamente graziato dal Presidente Saragat) ma di cui il Senato non dichiarò mai la decadenza. Ritiene, in conclusione, come non sia possibile, sulla base di una valutazione di coscienza e non


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di argomenti giuridici, che non lo appassionano, procedere oggi alla dichiarazione di decadenza del deputato Previti quando per decenni non sono mai stati dichiarati decaduti parlamentari che si erano macchiati di gravissimi delitti.

Angelo PICANO (Pop-Udeur), pur comprendendo la passione con cui il deputato Barbieri ha testé svolto il suo intervento, osserva che la Giunta deve applicare la legge e dare applicazione ad una sentenza che è divenuta esecutiva, proponendo all'Assemblea la dichiarazione di decadenza del deputato Previti dal mandato parlamentare. Riferendosi, poi, al fumus persecutionis, invocato dal deputato Previti, ritiene che, seppur possa esservi stata una qualche persecuzione, non può ravvisarsi un fumus persecutionis in tutti e tre i gradi di giudizio, in quanto ciò significherebbe dubitare in radice dell'intero sistema giudiziario. Neppure può essere considerata dirimente la questione dell'affidamento in prova ai servizi sociali, dal momento che la Giunta deve decidere sulla situazione del deputato Previti quale essa si configura alla data odierna e non quale essa potrebbe risultare tra tre anni. È, pertanto, del parere che la Giunta debba proporre all'Assemblea la decadenza del deputato Previti dal mandato parlamentare. Ma occorrerà anche approfondire la questione dell'eventuale reintegro di Previti nel mandato parlamentare una volta che lo stesso, dichiarato decaduto, riacquistasse in seguito la capacità elettorale. Concorda, in conclusione, con la proposta di accertamento dell'ineleggibilità sopravvenuta formulata dal collega Burchiellaro, a nome del Comitato, nella sua relazione alla Giunta.

Donato BRUNO, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di martedì 13 marzo.

Sui lavori della Giunta.

Donato BRUNO, presidente, avverte che, come convenuto nell'odierna riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, essendo oggi previste votazioni in Assemblea a partire dalle ore 14, la seduta pubblica per l'elezione contestata del deputato Lorenzo Bodega, già convocata per oggi allo stesso orario, è rinviata a mercoledì 14 marzo 2007, alle ore 14. Di tale differimento dell'udienza pubblica darà tempestivo avviso alle parti.
Avverte, infine, che il Comitato di verifica nazionale si riunirà nuovamente venerdì 9 marzo 2007 alle ore 9.30.

La seduta termina alle 13.10.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDUTA PUBBLICA

Elezione contestata del deputato Lorenzo Bodega - IV Circoscrizione Lombardia 2.