XIII Commissione - Marted́ 13 marzo 2007


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ALLEGATO

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per l'anno 2007 e il programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze tedesca, portoghese e slovena. COM(2006)629 def.-17079/06.

PROPOSTA DI RELAZIONE PRESENTATA DAL RELATORE

La XIII Commissione agricoltura,
esaminati, per la parte di propria competenza, il Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per l'anno 2007 e il programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle presidenze tedesca, portoghese e slovena;

premesso che:
la politica agricola europea si trova di fronte a sfide importanti: a livello globale, la crescente pressione competitiva, sia sul mercato interno sia nei mercati internazionali, dei nuovi paesi produttori, e i negoziati nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio; a livello comunitario, l'ingresso nell'Unione europea dei nuovi Stati membri, che presentano, in diversi casi, un sistema economico caratterizzato da una significativa incidenza dell'agricoltura rispetto alla produzione e all'occupazione e, al tempo stesso, le forti richieste di riduzione della quota del bilancio comunitario destinata all'agricoltura;
in questo difficile contesto, occorre che le istituzioni comunitarie siano capaci di perseguire un'idea complessiva di sviluppo dell'agricoltura europea; una politica agricola che, da un lato, si limitasse a subire un'indiscriminata apertura dei mercati, tenendo conto delle esigenze della grande industria di trasformazione e della commercializzazione, piuttosto che degli interessi dei produttori agricoli, e, dall'altro, utilizzasse le risorse destinate all'agricoltura soltanto per interventi di carattere puramente assistenziale, per lo più legati all'abbandono dell'attività, condurrebbe l'agricoltura europea su una strada priva di prospettive;
è necessario, al contrario, che i programmi di lavoro delle istituzioni comunitarie, per quanto concerne le politiche agricole, siano ispirati ad un disegno generale di rilancio dell'agricoltura europea, che deve assumere come obiettivi prioritari la sicurezza alimentare e la valorizzazione delle produzioni di qualità, attraverso misure che, in un'ottica di piena informazione del consumatore, garantiscano la tracciabilità e la riconoscibilità di tali produzioni, aiutino l'attività di promozione sui mercati, contrastino le contraffazioni e le forme di concorrenza sleale;
la riforma dell'organizzazione comune di mercato del settore ortofrutticolo e quella del settore vitivinicolo, che rappresentano due dei principali impegni nell'agenda delle politiche agricole comunitarie per i prossimi mesi, devono essere finalizzate al conseguimento degli obiettivi sopra richiamati;
contestualmente, occorre definire il contributo che la politica agricola può


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offrire in rapporto all'attuazione di temi, quali la gestione dell'acqua, la tutela del suolo e la definizione di una politica energetica comunitaria, che sono inseriti tra le priorità sia del programma del Consiglio dell'Unione europea, sia del programma della Commissione europea; in particolare, è necessario elaborare e attuare una strategia comunitaria a sostegno della produzione e dell'utilizzo delle agroenergie, che possa costituire un quadro di riferimento comune all'interno del quale si esplichino le politiche decise dai singoli Stati membri;
occorre definire con maggiore puntualità e incisività le politiche per la pesca, in modo da evidenziare la specificità della pesca nel Mediterraneo e da adottare misure idonee ad attenuare l'impatto economico e sociale, su importanti fasce di operatori del settore, delle politiche rivolte a salvaguardare le risorse ittiche;
delibera di

RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

con le seguenti osservazioni:
1) sia nella definizione delle scelte relative ai singoli comparti della politica agricola dell'Unione europea, sia nella condotta dei negoziati nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio, si persegua un modello complessivo di agricoltura europea che individui come obiettivi prioritari la sicurezza alimentare, la valorizzazione delle produzioni di qualità, la piena informazione del consumatore;
2) in relazione alle finalità di cui al punto 1), si intraprenda una azione forte e rigorosa per assicurare la tracciabilità dei prodotti agroalimentari e si riveda la disciplina dell'etichettatura in modo da prevedere l'indicazione della provenienza dei prodotti e, nel caso dei prodotti trasformati, anche della provenienza dei prodotti agricoli di base; si introducano altresì procedure e strumenti di controllo efficaci sulle importazioni da paesi terzi, non al fine di creare ostacoli agli scambi, ma di scongiurare danni o rischi per la salute umana e di fornire al consumatore una corretta informazione sull'origine e sulla qualità dei prodotti medesimi; si difendano adeguatamente, sia all'interno della Comunità, sia nell'ambito delle competenti sedi negoziali sui commerci internazionali, le denominazioni protette, contrastando fenomeni ampiamente diffusi di concorrenza sleale, che si avvalgono di denominazioni affini o coincidenti per prodotti diversi, quanto alla loro provenienza e al fatto di non essere soggetti a rigorosi disciplinari di produzione;
3) si garantisca che gli operatori agricoli europei possano fare affidamento nel medio termine sul quadro normativo e finanziario derivante dalla riforma della politica agricola comune del 2003 e dalla decisione sulle prospettive finanziarie relative al periodo 2007-2013; in questo contesto, si faccia in modo che la quota di risorse da destinare ai nuovi Stati membri non comprometta la sostenibilità dell'agricoltura dei vecchi Stati membri e, in particolare, dei paesi mediterranei;
4) si proceda alla riforma dell'organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo e del settore ortofrutticolo in modo da concentrare le risorse disponibili su interventi di riorganizzazione, rilancio e promozione, nei mercati internazionali, delle produzioni, piuttosto che su misure volte a incentivare l'abbandono delle attività;
5) si elaborino e attuino iniziative incisive per pervenire ad un assetto produttivo agricolo che risulti compatibile con una strategia complessiva di gestione delle risorse idriche e di tutela del suolo e si definisca una politica energetica europea che, anche in considerazione dell'impatto ambientale, privilegi e sostenga la produzione e l'impiego di bioenergie, in modo da favorire, sulla base di una impostazione di filiera, l'apertura di un rilevante sbocco alternativo per le produzioni agricole;


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6) si definiscano in modo più preciso e compiuto le linee di indirizzo per una politica europea della pesca; a tal fine, in primo luogo, si riconosca la specificità della pesca nel Mediterraneo, sia per quanto riguarda la definizione della normativa comunitaria che la regolamenta, sia per quanto concerne l'esigenza di trovare forme di collaborazione con i paesi terzi che evitino situazioni di disparità e di svantaggio per gli operatori ittici comunitari; in secondo luogo, si accompagni una politica volta a limitare le deroghe per le cosiddette «pesche speciali» con l'attivazione di idonei strumenti finanziari in grado di ridurre l'impatto sociale di tale politica.