XIII Commissione - Resoconto di marted́ 13 marzo 2007


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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 13 marzo 2007.

Audizione di sindaci e presidenti di comunità montane di aree di produzione del sughero nell'ambito della discussione delle risoluzioni n. 7-00102 Satta e n. 7-00105 Marinello recanti iniziative a sostegno del settore del sughero.

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.55 alle 14.30.

ATTI COMUNITARI

Martedì 13 marzo 2007. - Presidenza del presidente Marco LION. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Stefano Boco.

La seduta comincia alle 14.35.

Programma legislativo e di lavoro della Commissione europea per l'anno 2007 e il programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea presentato dalle Presidenze tedesca, portoghese e slovena.
COM(2006)629 def.-17079/06.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 6 marzo 2007.

Giuseppe FINI (FI), relatore, illustra la propria proposta di relazione (vedi allegato), lamentando il fatto che alcuni gruppi politici non siano stati presenti o, comunque, non abbiano partecipato al dibattito relativo all'esame dei programmi in oggetto. Evidenzia il significato dei lavori parlamentari sull'attività delle istituzioni


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comunitarie, sottolineando che vi sono Stati membri dell'Unione europea che, attraverso l'azione coesa di Governo, Parlamento, forze politiche e strutture dell'amministrazione, sono capaci di far valere con forza a livello comunitario gli interessi dell'agricoltura e della pesca del proprio paese. Auspica, infine, che la Commissione possa pervenire all'approvazione di un atto unanimemente condiviso.

Il sottosegretario Stefano BOCO si sofferma in via preliminare sul ruolo dei Governi nell'ambito delle istituzioni comunitarie e sull'esigenza di rispettare i vincoli che derivano dall'ordinamento comunitario. Al tempo stesso rileva che il Governo italiano è pienamente consapevole dell'importanza che assume il tema della tracciabilità. Auspica pertanto che le istituzioni nazionali sappiano con forza affermare l'esigenza di una politica a sostegno della tracciabilità, che, al momento, non trova piena rispondenza nelle previsioni dell'ordinamento comunitario e negli indirizzi della Commissione europea. Una presa di posizione forte da parte del Parlamento italiano su questo tema è, a suo avviso, tanto più apprezzabile, in quanto risponde a un interesse non solo italiano, ma europeo.

Angelo ALESSANDRI (LNP) critica vivacemente l'atteggiamento assunto dal Governo, che ha adottato, in contrasto con i chiari indirizzi approvati a più riprese dal Parlamento e, in modo specifico dalla Commissione agricoltura della Camera, decisioni gravemente pregiudizievoli per l'agricoltura italiana. Si riferisce in particolare alla abrogazione delle disposizioni contenute nel decreto-legge n. 157 del 2004, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 204 del 2004, che prevedono l'obbligo di indicare, nell'etichettatura dei prodotti alimentari, il luogo di origine o provenienza e, nel caso degli oli di oliva vergini ed extravergini, il luogo di coltivazione e di molitura delle olive. Evidenzia che l'abrogazione di tali disposizioni è stata inserita nel disegno di legge comunitaria per il 2007 prima che la Commissione europea avviasse la procedura di infrazione e, a maggior ragione, prima che si pervenisse ad una pronuncia della Corte di giustizia delle comunità europee. Sottolinea altresì l'esigenza di una forte iniziativa, anche all'interno della Comunità europea, a tutela delle denominazioni protette, richiamando come esempio più significativo le forme di concorrenza sleale che vengono attuate sfruttando la denominazione «parmesan». Osserva che anche su questo punto il Governo appare del tutto inerte. In conclusione rileva che la condotta del Governo e del Ministro delle politiche agricole, a suo giudizio, non tutela in alcun modo nell'ambito delle istituzioni comunitarie gli interessi dell'agricoltura italiana.

Giuseppina SERVODIO (Ulivo) osserva che la relazione che la Commissione si accingerà ad approvare deve tener conto dell'evoluzione dei negoziati relativi al commercio internazionale, che rappresentano la cornice entro al quale dovranno essere stabilite le prospettive di sviluppo dell'agricoltura europea ed italiana. Per questo, con riferimento al secondo capoverso delle osservazioni della proposta di relazione, non ritiene opportuno porre in connessione gli ostacoli all'apertura dei mercati con i danni o i rischi per la salute umana. Ritiene altresì che la relazione dovrebbe essere integrata con osservazioni relative, in primo luogo, all'esigenza di ridurre gli oneri amministrativi, in particolare per le piccole imprese agricole: in secondo luogo, al sostegno delle iniziative volte all'unificazione delle ventuno organizzazioni comuni di mercato, in modo da rafforzare la trasparenza e la certezza della normativa comunitaria; in terzo luogo all'adozione di misure per la promozione dei prodotti agroalimentari nei mercati internazionali.

Angelo Alberto ZUCCHI (Ulivo) esprime condivisione e apprezzamento nei confronti della proposta di relazione predisposta dal deputato Giuseppe Fini. Osserva, con riferimento al quinto capoverso delle osservazioni, che sarebbe preferibile adottare una formulazione più adeguata


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ad evidenziare l'apporto che lo sviluppo delle bioenergie può dare per fronteggiare gli effetti negativi che l'utilizzo dei carburanti fossili produce sull'ambiente, con particolare riguardo ai cambiamenti climatici.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) concorda con la proposta di relazione predisposta dal collega Giuseppe Fini. Con riferimento all'intervento del deputato Servodio, osserva che, a suo parere, nel momento in cui si richiedono controlli più rigorosi sulle importazioni da paesi terzi, è opportuno far riferimento anche ai danni o rischi per la salute umana. Rileva in proposito come in numerosi casi si è accertato che i prodotti provenienti da paesi extracomunitari non soltanto non risultano conformi alle regole di produzione previste dalla normativa comunitaria, ma anche, per la loro provenienza o per le modalità di produzione adottate, avrebbero potuto determinare pericoli effettivi per la salute dei consumatori.

Luciano D'ULIZIA (IdV) dichiara di concordare pienamente con la proposta di relazione del deputato Giuseppe Fini. Con riferimento al sesto capoverso delle osservazioni, osserva che, come emerso anche da precedenti lavori della Commissione, uno degli elementi di specificità della pesca nel Mediterraneo e, in particolare, della pesca italiana, è rappresentato dalla rilevanza che assume la cooperazione. Ritiene pertanto che questo profilo dovrebbe essere esplicitamente evidenziato. Rileva al riguardo che sia l'agricoltura sia la pesca italiana presentano un elemento strutturale di debolezza nella frammentazione degli operatori. Ritiene pertanto che ogni politica mirante a rafforzare la competitività di tali settori non possa prescindere dall'esigenza di intervenire sulla loro struttura in modo da introdurre e potenziare i fattori di aggregazione.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) con riferimento all'intervento del deputato D'Ulizia, precisa che le osservazioni contenute nella proposta di relazione e, in particolare, quella di cui al sesto capoverso delle osservazioni, non fanno riferimento alle caratteristiche organizzative del settore, ma ai tratti peculiari dell'attività svolta. In particolare, per quanto concerne la pesca nel Mediterraneo, la specificità che la proposta di relazione evidenzia, si riferisce alle risorse ittiche, alla loro esauribilità, alle tipologie specifiche con le quali viene esercitata l'attività di pesca e alla presenza di flotte pescherecce di paesi terzi che non sono soggette alla regolamentazione prevista dall'ordinamento comunitario. Non ritiene pertanto appropriato in questa sede introdurre riferimenti al sistema cooperativo, dichiarando peraltro la propria disponibilità alla definizione, nelle sedi opportune, di un atto di indirizzo, che sottolinei l'esigenza di rafforzare la struttura organizzativa del settore della pesca.

Claudio FRANCI (Ulivo) ritiene, per quanto concerne il quarto capoverso delle osservazioni della relazione, che sarebbe opportuno integrare le indicazioni relative alla riforma dell'organizzazione comune di mercato del settore vitivinicolo e a quella del settore ortofrutticolo. Sottopone altresì al relatore una proposta di riformulazione del sesto capoverso delle osservazioni, che evidenzi, in modo esplicito, l'esigenza di adottare misure di accompagnamento alla politica europea della pesca; di promuovere, in considerazione della specificità della pesca nel Mediterraneo, in quanto mare chiuso, iniziative con i paesi rivieraschi volte ad uniformare le regole con le quali viene praticata l'attività, sia al fine di evitare situazioni di disparità e di svantaggio per gli operatori dei paesi comunitari, sia al fine di non pregiudicare gli obiettivi di salvaguardia delle risorse ittiche; di attivare strumenti finanziari idonei a promuovere la multifunzionalità e i processi di riconversione del settore.

Giuseppe FINI (FI), relatore, ringrazia i colleghi intervenuti nella discussione e si dichiara disponibile ad accogliere molte delle proposte di modifica o integrazione che sono state avanzate. Osserva peraltro che la relazione sui documenti in esame


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deve evidenziare le priorità e gli obiettivi fondamentali che, a giudizio della Commissione, devono essere perseguiti nell'ambito del programma legislativo e di lavoro delle istituzioni comunitarie, per quanto concerne le politiche dell'agricoltura e della pesca. Per questo ritiene che nella relazione non sia il caso di intervenire su questioni di merito relative ai singoli comparti o alle singole iniziative comunitarie; per la medesima ragione, relativamente all'intervento del deputato D'Ulizia, non ritiene in questa sede opportuno introdurre specificazioni concernenti il ruolo della cooperazione nel settore della pesca, dal momento che le indicazioni inserite nella relazione si riferiscono a questioni e obiettivi prioritari per la pesca italiana nel suo complesso, quali che siano i soggetti che la esercitano.

Marco LION, presidente, in considerazione dell'esigenza di rivedere la formulazione della risoluzione sulla base delle proposte di modifica e di integrazione emerse dal dibattito, rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà prevista per domani.

La seduta termina alle 15.20.

RISOLUZIONI

Martedì 13 marzo 2007. - Presidenza del presidente Marco LION. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali Stefano Boco.

La seduta comincia alle 15.20.

7-00095 Lion: Etichettatura dei prodotti agroalimentari e, in particolare, dell'olio di oliva.

7-00138 Dozzo: Attuazione della legislazione nazionale in materia di etichettatura dei prodotti alimentari.
(Seguito discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 6 febbraio 2007.

Marco LION, presidente, fa presente alla Commissione di essersi impegnato per pervenire a una riformulazione della risoluzione di cui è primo firmatario, in modo da tener conto del fatto che, come preannunciato dal sottosegretario Boco nella seduta del 6 febbraio scorso, nel disegno di legge comunitaria per il 2007, approvato dal Consiglio dei ministri, è stato inserito un articolo con cui vengono abrogate le disposizioni sull'etichettatura dei prodotti alimentari e dell'olio di oliva contenute nel decreto-legge n. 157 del 2004, convertito dalla legge n. 204 del 2004, a difesa delle quali interviene la propria risoluzione. Ha ritenuto pertanto necessario ribadire e rafforzare l'esigenza di mantenere tali disposizioni, che prevedono l'indicazione nell'etichetta dei prodotti alimentari, del luogo di origine e provenienza, e, per quanto riguarda gli oli di oliva vergini ed extravergini, del luogo di coltivazione e di molitura delle olive. Ritiene altresì opportuno introdurre un'ulteriore modifica, che, riprendendo un suggerimento del deputato Buonfiglio, evidenzi l'esigenza che il Governo assuma specifiche iniziative coordinate con gli altri paesi membri dell'Unione europea, e, in particolare, con quelli dell'area mediterranea, al fine di indirizzare la politica comunitaria verso una maggiore attenzione per la tutela dell'origine dei prodotti alimentari.
Osserva, in terzo luogo, che l'oggetto dell'atto di indirizzo deve essere ampliato, dal momento che risulta che, sempre nel disegno di legge comunitaria per il 2007, è stata inserita un'ulteriore disposizione che abroga l'articolo 1 della legge n. 286 del 1961; osserva che con tale abrogazione viene nella sostanza eliminato l'obbligo, per le bevande analcoliche che hanno gusto e colore connessi ad agrumi, di contenere succo di agrumi in misura non inferiore al 12 per cento. Ne consegue un grave danno sia per il consumatore, al quale saranno offerte bevande prive di succo di agrumi non distinguibili da quelle che lo contengono in percentuale significativa,


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sia per i produttori di agrumi, dal momento che l'industria delle bevande, invece di utilizzare i succhi di agrumi, farà ricorso ai poco costosi correttivi di origine chimica.
Avverte infine che, essendo stata assegnata alla Commissione la risoluzione 7-00138 Dozzo, la quale verte su materia analoga a quella della risoluzione 7-00095 Lion, la discussione delle due risoluzioni si svolgerà congiuntamente.

Angelo ALESSANDRI (LNP), dopo aver chiesto di apporre, con il consenso del presentatore, la propria sottoscrizione alla risoluzione 7-00138, ne illustra brevemente i contenuti.

Marco LION, presidente, apprezzate le circostanze, rinvia il seguito della discussione delle risoluzioni in titolo ad una successiva seduta.

La seduta termina alle 15.30.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI

7-00078 Lombardi: Divieto di impiego degli organismi geneticamente modificati.