Commissioni Riunite VI e XIII - Resoconto di marted́ 27 marzo 2007


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AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 27 marzo 2007.

Audizione dei rappresentanti della Confservizi, nell'ambito dell'esame del disegno di legge C. 2374, di conversione del decreto-legge n. 10/2007, recante disposizioni volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali.

L'audizione informale è stata svolta dalle 14.20 alle 14.45.

SEDE REFERENTE

Martedì 27 marzo 2007. - Presidenza del presidente della VI Commissione Paolo DEL MESE. - Interviene il Sottosegretario per l'economia e le finanze Alfiero Grandi.

La seduta comincia alle 14.45.

DL 10/2007: Disposizioni volte a dare attuazione ad obblighi comunitari ed internazionali.
C. 2374 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).

Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, iniziato nella seduta del 21 marzo 2007.

Paolo DEL MESE, presidente, avverte che sono stati presentati circa 450 emendamenti ed articoli aggiuntivi al decreto-legge in esame (vedi allegato), alcuni dei quali presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità, in quanto vertenti su materie che non appaiono riconducibili a quelle oggetto del decreto-legge.
Ricorda infatti che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente riconducibili alle materie oggetto dei decreti-legge cui le stesse si riferiscono. Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli altri progetti di legge, dall'articolo


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89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento.
Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo.
In particolare risultano problematici sotto il profilo della loro estraneità di materia rispetto al contenuto del decreto-legge i seguenti emendamenti ed articoli aggiuntivi:
l'emendamento 1.213 D'Elpidio, recante una norma di interpretazione autentica volta a chiarire che il credito d'imposta per l'assunzione di lavoratori svantaggiati nelle aree Obiettivo 1, previsto ai sensi dell'articolo 63 della legge n. 289 del 2002, rientra nell'ambito di applicazione del Regolamento (CE) n. 2202/2002, il quale indica i regimi costituenti aiuti di Stato che sono considerati compatibili con il mercato comune, ai sensi dell'articolo 87, paragrafo 3, del trattato CE, e sono pertanto esentati dall'obbligo di notificazione di cui all'articolo 88, paragrafo 3, del trattato, il quale non è riconducibile alle materie oggetto del decreto-legge;
l'articolo aggiuntivo 5-ter.01 Mellano, il quale introduce disposizioni relative alla disciplina del prelievo venatorio e delle zone di protezione speciale, che non sono riconducibili alle materie oggetto del decreto-legge;
l'articolo aggiuntivo 5-ter.02 Misuraca, il quale introduce disposizioni relative al recupero degli aiuti nel settore ittico che non sono riconducibili alle materie oggetto del decreto-legge.

Invita pertanto i presentatori a ritirarli, al fine di consentire una loro eventuale ripresentazione in Assemblea.

Bruno MELLANO (RosanelPugno) accogliendo l'invito in tal senso del presidente, ritira il proprio articolo aggiuntivo 5-ter.01. Dichiara peraltro che, di fronte alle sempre più numerose procedure d'infrazione nei confronti di leggi regionali che prevedono deroghe alla disciplina della caccia, utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per sollecitare un intervento del Governo in materia.

Filippo MISURACA (FI), pur non concordando con il giudizio di inammissibilità espresso sul proprio articolo aggiuntivo 5-ter.02, lo ritira, ai fini della sua ripresentazione in occasione della discussione in Assemblea.

Dante D'ELPIDIO (Pop-Udeur) accoglie l'invito del presidente, ritirando il proprio emendamento 1.213.

Paolo DEL MESE, presidente, ritiene quindi che le Commissioni debbano innanzitutto definire l'organizzazione dei lavori, tenendo conto che la discussione in Assemblea sul provvedimento avrà inizio nella giornata di venerdì prossimo, e che pertanto l'esame in sede referente dovrà necessariamente concludersi entro il primo pomeriggio di giovedì prossimo. In tale contesto potrebbe prevedersi di concentrare l'esame su un numero ristretto di emendamenti, segnalati dai gruppi, ovvero di procedere all'esame delle proposte emendative secondo l'ordine di presentazione, interrompendolo nel momento in cui sarà posto in votazione il mandato ai relatori a riferire in Assemblea sul provvedimento.

Gioacchino ALFANO (FI) ritiene che, al fine di organizzare i lavori delle Commissioni, sia fondamentale comprendere l'eventuale disponibilità del Governo ad apportare ulteriori modifiche al provvedimento in esame. Nel caso in cui non sussistesse alcuno spazio di modifica del testo, sarebbe infatti del tutto inutile che le Commissioni procedano all'esame dei singoli emendamenti, risultando a tal fine preferibile rinviare tale fase alla discussione in Assemblea.

Maurizio FUGATTI (LNP) sottolinea come la motivazione che ha spinto il suo gruppo a presentare un significativo numero


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di proposte emendative risieda nell'assoluta contrarietà rispetto alle modifiche alla disciplina dell'immigrazione recate dall'articolo 5 del decreto-legge. Ritiene, infatti, che, nonostante i miglioramenti apportati sotto questo profilo al testo nel corso dell'esame al Senato, l'orientamento del Governo su questi temi sia quello di smantellare il contenuto essenziale dei provvedimenti in materia di immigrazione adottati durante la scorsa legislatura. Sottolinea quindi come il gruppo della Lega nord intenda fermamente opporsi a tale obiettivo, preannunciando fin d'ora il mantenimento di tutti gli emendamenti presentati anche nel corso della discussione in Assemblea.

Maria Ida GERMONTANI (AN) rileva la grande rilevanza politica del provvedimento, il quale contiene alcune disposizioni di notevole delicatezza, quali ad esempio l'articolo 5, recante talune modifiche alla disciplina in materia di immigrazione.
Concorda quindi con l'esigenza, evidenziata dal deputato Gioacchino Alfano, di chiarire fin d'ora se il Governo sia disponibile ad apportare modifiche al testo in discussione, al fine di definire il prossimo percorso parlamentare e di orientare l'atteggiamento dei gruppi di opposizione.

Il Sottosegretario Alfiero GRANDI rileva come sulle tematiche affrontate dall'articolo 5 del decreto-legge sia emerso un forte dissenso da parte del gruppo della Lega nord, che considera del tutto legittimo sul piano politico. Sotto il profilo del merito evidenzia, tuttavia, come, nel corso della discussione al Senato fosse stato raggiunto, in merito a tale disposizione, un equilibrio sostanzialmente condiviso con i gruppi di opposizione, che aveva visto il coinvolgimento anche dei massimi vertici del gruppo della Lega: non comprende pertanto le ragioni che hanno indotto tale forza politica a modificare nuovamente il proprio atteggiamento in occasione dell'esame in seconda lettura alla Camera.
Anche alla luce di tale situazione, evidenzia come non sussista la possibilità di modificare ulteriormente il provvedimento, in quanto un ulteriore esame da parte del Senato rischierebbe di compromettere la conversione in legge del decreto-legge, alla quale il Governo annette invece la massima importanza. Auspica quindi che la maggioranza assicuri il massimo impegno per garantire tale obiettivo, evidenziando come eventuali aspetti problematici del provvedimento potranno essere valutati e risolti anche in una fase successiva.
In particolare, rileva come l'articolo 1 del decreto-legge, relativo al recupero delle agevolazioni fiscali in favore delle società municipalizzate, recentemente dichiarate incompatibili con la disciplina comunitaria in materia di aiuti di Stato, affronti una problematica molto delicata sotto il profilo dei rapporti con la Commissione europea, sottolineando come dedicare una esagerata attenzione a tale tematica rischierebbe di creare ostacoli rispetto alla soluzione delle questioni aperte in materia; in tale contesto assicura comunque la massima attenzione da parte del Governo, onde evitare conseguenze eccessivamente gravose in danno dei soggetti interessati dalle procedure di recupero.

Gioacchino ALFANO (FI) alla luce delle dichiarazioni del Sottosegretario, non ritiene utile che le Commissioni riunite procedano all'esame dei singoli emendamenti presentati, considerando preferibile concludere in tempi rapidi l'esame in sede referente, rinviando l'esame degli emendamenti alla discussione in Assemblea.

Maurizio FUGATTI (LNP) concorda sostanzialmente con le considerazioni del deputato Gioacchino Alfano, fermo restando che il suo gruppo si riserva di ripresentare in Assemblea tutti gli emendamenti presentati in Commissione.

Nicola CRISCI (Ulivo), relatore per la VI Commissione, ritiene opportuno verificare se sussistano le condizioni per avviare specifici approfondimenti su taluni singoli aspetti del provvedimento.


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Paolo DEL MESE, presidente, ritiene che, alla luce degli orientamenti emersi nel corso dell'odierna seduta, non sussistano le condizioni per individuare singoli nuclei tematici sui quali concentrare l'esame degli emendamenti, e che sia piuttosto ipotizzabile conferire, nel corso delle prossime sedute, il mandato ai relatori a riferire in Assemblea, considerando contestualmente respinti tutti gli emendamenti presentati.

Franco CECCUZZI (Ulivo) con riferimento alle problematiche connesse al recupero delle agevolazioni fiscali nei confronti delle società municipalizzati, disposto dall'articolo 1 del decreto-legge, rileva, in base agli elementi informativi acquisiti nel corso della odierna audizione informale dei rappresentanti della Confservizi, come sia emerso che l'Amministrazione finanziaria avrebbe già notificato ingiunzioni per il pagamento delle somme dovute a talune delle società interessate; tale misura, sebbene legittima, in quanto fondata su norme già in vigore, in quanto contenute in un decreto-legge, appare tuttavia molto discutibile sul piano dell'opportunità.

Paolo DEL MESE, presidente, rinvia alla seduta di domani il seguito dell'esame.

La seduta termina alle 15.