XIII Commissione - Resoconto di marted́ 27 marzo 2007


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INTERROGAZIONI

Martedì 27 marzo 2007. - Presidenza del vicepresidente Giuseppina SERVODIO. - Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali Stefano Boco.

La seduta comincia alle 10.45.

5-00783 Buonfiglio: scioglimento e liquidazione di Agecontrol s.p.a.

Il sottosegretario Stefano BOCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Antonio BUONFIGLIO (AN), replicando, pur comprendendo l'imbarazzo del rappresentante del Governo, si dichiara insoddisfatto. Rileva che nella vicenda della messa in liquidazione della società Agecontrol spa è stato tenuto da parte dell'AGEA un comportamento non conforme alla legge ed allo statuto, tale da indurre alcuni membri del consiglio di amministrazione a impugnare in sede giurisdizionale la deliberazione dell'AGEA che ha determinato la messa in liquidazione di Agecontrol. Infatti, pur non volendo entrare nel merito della vicenda, oggetto di un apposito giudizio, non può esimersi dall'osservare la mancanza dei presupposti di fatto e di diritto che avrebbero dovuto supportare un tale atto amministrativo.


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In particolare, rileva l'insussistenza dello stato d'insolvenza, accertamento prodromico alla decisione della messa in liquidazione, poiché l'ultima legge finanziaria ha previsto l'attribuzione ad Agecontrol di un finanziamento di 23 milioni di euro per l'anno 2007; in attuazione di questa disposizione, con apposito decreto ministeriale del 9 gennaio 2007, giorno precedente a quello dello scioglimento, sono stati trasferiti all'Agecontrol 13 milioni di euro. Evidenzia, inoltre, la mancanza dell'ulteriore requisito previsto dall'articolo 23 dello statuto, che subordina la deliberazione di messa in liquidazione dell'Agecontrol spa al necessario previo parere conforme del Ministero delle politiche agricole. Nell'evidenziare che proprio questo profilo costituisce l'oggetto dell'interrogazione da lui presentata, rileva come il rappresentante del Governo, interrogato sul punto, si sia limitato a segnalare che dell'intera vicenda l'AGEA ha ufficialmente informato il Ministero delle politiche agricole in data 11 gennaio 2007. Non può che desumersi, implicitamente, che il Ministero non abbia reso alcun parere. Del resto, un parere conforme allo scioglimento, sarebbe stato inconciliabile e assolutamente contrastante con il decreto di trasferimento delle risorse, oltre che con le disposizioni inserite nella legge finanziaria. Rileva come, a questo punto, sia evidente che la decisione adottata abbia come scopo e come effetto non già la liquidazione dell'Agecontrol, bensì la sostituzione dei vertici della società stessa. Tale osservazione, a suo giudizio, è confermata dal fatto che il Governo, nell'odierna risposta, ha dichiarato esplicitamente che il fine di tale procedura è proprio quello di riportare la società alla gestione ordinaria, in assoluto contrasto con i fini previsti dalla legge nelle procedure di liquidazione. Auspica, pertanto, che sulla questione il Governo voglia adottare, in virtù del potere di vigilanza anche sulla stessa Agea, comportamenti che ripristinino una situazione conforme al diritto, alle regole statutarie ed alla natura della società in questione.

5-00810 Marinello: gestione dell'UNIRE.

Il sottosegretario Stefano BOCO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Osserva peraltro che, a prescindere dalle valutazioni di merito sul tema sollevato dall'interrogazione, ritiene che le risposte che sono state predisposte all'interrogazione in titolo e a quelle successive non siano sufficienti.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI) replicando, nel prendere atto della precisazione del sottosegretario Boco, rileva che nella sostanza all'interrogazione non è stata fornita alcuna risposta, salvo l'indicazione che il Ministero intende procedere a prorogare la gestione commissariale. In proposito rileva che si tratta di una gestione palesemente insoddisfacente, affidata ad una persona che nel passato non aveva dato buona prova di sé, come dimostra il fatto che era stato sospeso dall'incarico di presidente dell'UNIRE dal ministro Pecoraro Scanio. Aggiunge che il commissario straordinario è stato oggetto di una sentenza del TAR che gli vieta l'adozione di deliberazioni a causa di una situazione di palese incompatibilità. In sostanza, rileva che ci si trova di fronte ad una situazione contraddittoria in cui, da un lato, l'UNIRE versa in condizioni di grave difficoltà, e, dall'altro, all'ente è stato preposto un commissario straordinario che ha poteri fortemente decurtati a causa dei molteplici conflitti di interesse derivanti dalle sue attività economiche nel settore dell'ippica. Ritiene che, più in generale, la scelta del commissario straordinario risulti manifestamente inappropriata in rapporto alle difficoltà in cui si trova tutto il settore dell'ippica, attestate dallo stato di agitazione dei sindacati di categoria. Al riguardo segnala che l'UNIRE ha adottato una delibera che, senza motivazione, modifica le regole da lungo tempo seguite, per quanto concerne l'età dei cavalli e la possibilità di far gareggiare cavalle di importazione, sia pure allevate in Italia, e riduce il montepremi


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delle corse, con evidente danno per la qualità. Rileva altresì che non corrisponde al vero l'affermazione per cui l'UNIRE si trova in una grave situazione debitoria, dal momento che il bilancio dell'ente registra 60 milioni di euro, non dovuti alle società di corse, ma iscritti in un fondo per investimenti, di cui attualmente è bloccato l'utilizzo; il recupero di tali disponibilità permetterebbe di risollevare la situazione finanziaria dell'ente. Segnala altresì che, di fronte agli scioperi e alle contestazioni, il commissario straordinario ha proceduto a nominare, di propria iniziativa, consulenti addetti al supporto del vertice dell'ente, senza in alcun modo confrontarsi con le associazioni sindacali di categoria. In conclusione ritiene che non sussista alcun motivo idoneo a prorogare la gestione commissariale, persistendo negli errori compiuti fino ad adesso. Ritiene invece che, in concertazione con le associazioni del settore, occorra individuare soluzioni forti in grado di permettere di superare le pesanti difficoltà in cui il settore stesso si trova. In assenza di tali iniziative preannuncia che proseguirà, sia in sede parlamentare, sia al di fuori del Parlamento, la denuncia di scelte che rischiano di condurre l'ippica italiana in una crisi irreversibile.

5-00843 Alessandri: gravi difficoltà del settore del latte.

5-00845 Marinello: gravi difficoltà del settore del latte.

Giuseppina SERVODIO, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo su analoga materia, saranno svolte congiuntamente.

Il sottosegretario Stefano BOCO risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

Angelo ALESSANDRI (LNP), replicando, esprime la propria forte preoccupazione, dato che si fanno sempre più frequenti gli episodi di «occupazione» di stabilimenti e di costituzione di presidi da parte degli allevatori. Rileva che queste forme di protesta sono l'effetto di una situazione generale nella quale, mentre le industrie di trasformazione continuano a registrare profitti, i produttori si trovano in difficoltà tanto gravi da suscitare una profonda esasperazione. Ritiene senza dubbio opportuno che il Ministro assuma iniziative per sollecitare un confronto tra le parti e auspica che tale confronto possa svolgersi anche di fronte alla Commissione. In ogni caso invita il sottosegretario ad informare la Commissione in modo tempestivo ed esauriente sugli sviluppi delle consultazioni che il Ministro intende attivare. Segnala che la chiusura di 2500 aziende in sette anni è un dato sufficiente ad attestare da solo la situazione in cui si trovano i produttori di latte. Invita pertanto il Governo a intervenire in modo rapido e incisivo per risollevare il settore.

Giuseppe ROMELE (FI), replicando a titolo di cofirmatario dell'interrogazione n. 5-00845, dichiara di condividere le considerazioni del deputato Alessandri, in aggiunta alle quali evidenzia i problemi causati dalla enorme quantità di latte che giunge sul mercato italiano senza che se ne conosca la provenienza o che si riesca a controllarlo. Ritiene che il Governo debba attivarsi immediatamente per adottare le misure necessarie sia a garantire la sicurezza alimentare dei consumatori sia a tutelare l'interesse dei produttori. Osserva che il prezzo finale del latte risulta oltre il 300 per cento più alto del prezzo con cui viene venduto dagli allevatori. Per questo, pur essendo consapevole che la determinazione dei prezzi è affidata a dinamiche di mercato, ritiene necessario un intervento del Governo che assicuri un riequilibrio di una situazione che già adesso non è più sostenibile. In particolare segnala la situazione di enorme difficoltà della provincia di Brescia, dovuta proprio alla grande produzione di latte che caratterizza la zona, rilevando che le difficoltà economiche del settore sono tali da trasformarsi in un profondo disagio sociale che, al di là di ogni contrapposizione


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politica, si sta diffondendo in modo molto preoccupante.

Sull'ordine dei lavori.

Giuseppe Francesco Maria MARINELLO (FI), evidenzia la gravità dell'episodio che è accaduto nella seduta odierna, pur riconoscendo l'onestà con cui il sottosegretario Boco ha manifestato il proprio imbarazzo. Si dichiara sconcertato di fronte alle risposte che sono state preparate per l'interrogazione sull'UNIRE e per quelle sulle difficoltà del settore del latte. Per quanto concerne l'UNIRE, osserva, tra l'altro, che in questi giorni vengono assunte le decisioni in merito alla gestione dell'ente. Ritiene che risposte così scarne e prive di argomentazioni avrebbero determinato, nella precedente legislatura, forme di protesta molto più vivaci e giustificherebbero un intervento in Assemblea che portasse a conoscenza di tutti quanto è accaduto. Simili risposte, infatti, dimostrano innanzitutto un gravissimo disprezzo nei confronti del lavoro dei singoli parlamentari, della Commissione e di tutto il Parlamento. Rivolge pertanto un forte appello al sottosegretario Boco perché riferisca al Ministro De Castro e ai vertici dell'amministrazione del Ministero quanto è accaduto, invitandoli ad assumere le misure necessarie per evitare che si ripeta.

Giuseppina SERVODIO, presidente, pur condividendo, almeno in parte, le considerazioni del deputato Marinello, rileva che la Commissione sta portando avanti un calendario dei lavori assai intenso. Osserva altresì che la Commissione può di nuovo affrontare le questioni oggetto dell'interrogazione ed effettuare tutti i necessari approfondimenti, anche con lo strumento delle audizioni informali dei soggetti interessati.
Dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 11.25.

COMITATO RISTRETTO

Martedì 27 marzo 2007.

Sostegno agli agrumeti caratteristici.
C. 1069 Lion, C. 1576 Cirielli e C. 1691 Catanoso.

Il Comitato ristretto si è riunito dalle 11.25 alle 11.35.

AUDIZIONI INFORMALI

Martedì 27 marzo 2007.

Audizione di esperti nel settore delle agroenergie nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 289 Bellotti, C. 1385 Dozzo, C. 1603 Lion e C. 1751 Servodio «Disposizioni in materia di agroenergie».

L'audizione informale è stata svolta dalle 13.45 alle 14.20.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

INTERROGAZIONI

5-00307 Salerno: nomina del consiglio di amministrazione dell'Ente Nazionale risi.