VII Commissione - Resoconto di giovedì 29 marzo 2007


Pag. 52


ATTI DEL GOVERNO

Giovedì 29 marzo 2007. - Presidenza del presidente Pietro FOLENA. - Intervengono il sottosegretario di Stato per l'università e la ricerca Nando Dalla Chiesa e il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali Andrea Marcucci.

La seduta comincia alle 9.

Elenco delle proposte di istituzione e di finanziamento di comitati nazionali e di edizioni nazionali per l'anno 2007.
Atto n. 74.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Fulvio TESSITORE (Ulivo), relatore, illustrando il provvedimento in esame, si scusa preliminarmente per la settorialità della sua relazione, avendo potuto consultare poco la documentazione a disposizione della Commissione, sia per la qualità di questa, sia perché la documentazione si è rivelata incompleta, imprecisa e deficitaria, persino sul piano formale, tanto che le fotocopie risultano quasi illeggibili. Considera tutto ciò la grave continuazione di una prassi antica che, nel corso dei cinque anni della passata legislatura, ha contestato da senatore di opposizione e che oggi contesta da deputato della maggioranza, reputandola una mancanza di rispetto nei confronti del Parlamento.


Pag. 53


Ricorda quindi che la legge n. 420 del 1997 ha inteso ricondurre ad unità, attraverso un unico provvedimento a cadenza annuale, l'intervento statale a favore di Comitati per lo svolgimento di celebrazioni e manifestazioni culturali di particolare rilevanza, nonché di Edizioni nazionali. A questo fine, la legge n. 420/1997 ha previsto l'istituzione, presso il Ministero per i beni e le attività culturali, di un organismo tecnico, la «Consulta dei Comitati nazionali e delle Edizioni nazionali», al quale ha affidato il compito di deliberare, in via definitiva, sulla costituzione e l'organizzazione dei Comitati nazionali, nonché l'accesso al contributo finanziario statale e la misura dello stesso; sulla costituzione delle Edizioni nazionali, nonché la composizione e il finanziamento delle relative commissioni scientifiche.
Precisa che i Comitati nazionali operano in genere in 3 anni, mentre le Edizioni nazionali hanno tempi di realizzazione più lunghi, trattandosi di imprese editoriali che prevedono la pubblicazione dell'opera omnia di un autore. Per tali interventi dello Stato, la legge n. 237 del 1999, all'articolo 6, comma 1, ha previsto uno stanziamento annuale che, a decorrere dall'anno 2000, ammonta a 6.713.940 euro. L'articolo 1, comma 507, della legge finanziaria 2007 ha poi disposto che sia accantonata e resa indisponibile, in maniera lineare, una quota, pari a 4.572 milioni di euro per il 2007 delle dotazioni delle unità previsionali di base iscritte nel bilancio dello Stato relative alle spese in conto capitale e ad alcune categorie di spese correnti, anche con riferimento ad autorizzazioni di spesa predeterminate legislativamente.
In relazione a tale disposizione, per l'esercizio 2007, lo stanziamento disponibile per i comitati e le edizioni nazionali - allocato nell'u.p.b di parte corrente 6.1.2.1 relativa a enti ed attività culturali del Ministero per i beni e le attività culturali (cap. 3631/2) - ammonta a 5.869.954,82 euro; a seguito dell'accantonamento di 843.985,18 euro pari a poco meno del 12,6 per cento dell'importo originario.
Per completezza di informazione, segnala quindi che, con circolare 10 aprile 2006, n. 84 il ministero per i beni e le attività culturali ha ridefinito le modalità ed i termini di presentazione delle domande per i contributi ai Comitati nazionali per le celebrazioni e manifestazioni culturali ed alle Edizioni nazionali, sostituendo la precedente circolare 4 febbraio 2002. Tali criteri diverranno operanti a partire dall'esercizio finanziario 2008, essendo gia scaduto il termine per la presentazione delle richieste per il 2007 alla data di emanazione della circolare.
Aggiunge inoltre che il provvedimento in esame, volto a dare attuazione alla legge n. 420 del 1997, ripartisce lo stanziamento per l'anno 2007 secondo quanto deliberato dalla Consulta dei Comitati nazionali e delle Edizioni nazionali nelle sedute del 10 e del 27 luglio 2006. La consulta si è, quindi, riunita prima che la legge finanziaria 2007 stabilisse l'accantonamento del 12,6 per cento delle risorse in bilancio; gli importi indicati nei verbali delle sedute sono stati quindi proporzionalmente ridotti nello schema di decreto in esame. Sottolinea ancora che la Consulta ha accolto le richieste per la costituzione di 15 nuovi Comitati Nazionali - per un totale di 2.226 migliaia di euro - ed ha concesso un contributo per 29 Comitati già esistenti - per un totale di 2.728 migliaia di euro -, per un numero complessivo di 44 Comitati ed un importo pari a 4.956 migliaia di euro; nel 2006 i Comitati finanziati sono stati 45.
Segnala inoltre che, per due proposte di nuova istituzione di Comitati - precisamente Trattati di Roma e centenario delle morte di Carducci -, sono state inviate due distinte richieste di finanziamento, con proponenti diversi per i quali si è prevista la confluenza in un unico programma nazionale.
In relazione al numero dei nuovi Comitati finanziati, ricorda inoltre che per il 2005 essi erano 23, con un contributo medio pari a circa 130.000 euro, e per il 2006 erano 29, con un contributo medio pari a circa 135.000 euro. I quindici nuovi finanziamenti dell'anno in corso, con un


Pag. 54

contributo medio di poco più di 177.000, ridotti poi a 155.000 a causa degli accantonamenti, sembrano, quindi, rappresentare un'inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti e venire incontro alle osservazioni, contenute nei pareri espressi dalle competenti commissioni parlamentari, di evitare una eccessiva frammentazione degli interventi, adottando criteri maggiormente selettivi. Aggiunge che sono state respinte 22 richieste di nuova istituzione, con le seguenti motivazioni: genericità, scarsa rilevanza culturale, interesse esclusivamente locale, carenza di altri finanziamenti o di documentazione, tipologie di intervento non corrispondenti alla legge, ricorrenze diverse dal centenario. La consulta ha inoltre respinto il rifinanziamento di quattro richieste finanziate l'anno scorso e rinviato al prossimo anno l'esame di cinque domande presentate con largo anticipo.
Rileva che la Consulta ha accolto 5 domande per l'istituzione di nuove edizioni nazionali, per complessivi 210 migliaia di euro, ed ha accantonato la somma di 573 migliaia di euro per le Edizioni nazionali già operanti. La somma di 33 mila euro è stata infine destinata a spese di funzionamento della Consulta.
Per quanto attiene ai profili di interesse parlamentare, fa presente che, in considerazione del fatto che la legge n. 420 del 1997 ha inteso istituire un apposito organo tecnico cui affidare le valutazioni di merito; il controllo parlamentare dovrebbe riguardare non tanto il contenuto delle scelte della Consulta - non sindacabili, in quanto tali, neanche dal Ministro -, quanto la congruità delle motivazioni a supporto di tali scelte ed i profili di carattere procedurale.
Dal punto di vista del merito ritiene che non risultano chiari i criteri di valutazione, di inclusione e di esclusione di alcuni finanziamenti, come per esempio quelli per Pinturicchio e non invece per Caravaggio, oppure quelli a favore di Guareschi e non di Pavese. Ritiene infatti che le argomentazioni debbano essere articolate e non risolversi in giudizi generici e apodittici. Non ritiene, inoltre, adeguatamente valutata la disparità, enorme, delle richieste. Da un lato, infatti, per Guareschi è richiesto un milione di euro, con l'assegnazione di uno stanziamento di 252 mila euro; dall'altro per Landolfi sono richiesti 51 mila euro circa, con l'attribuzione di 43.700 euro. Considera evidente che alcune richieste gonfiate risultano privilegiate rispetto ad altre riduzioni considerate del tutto automatiche.
Aggiunge che la documentazione, quasi sempre imprecisa, presenta caratteri di diversità e lacunosità. In questo senso deve rilevare, per esempio, che, in un caso, le fotocopie non sono neppure complete, mancando la prima pagina. Non viene data adeguata attenzione poi alla qualità delle richieste, almeno quanto ai programmi, che dichiarano quasi tutti di voler organizzare convegni e seminari. Pochi, però, richiedono fondi per pubblicazioni, salvo per i cataloghi delle mostre, che sono una scelta obbligata. Sottolinea ancora che non mancano, naturalmente, casi di proposte serie, come quelle relative ad Alberico Gentili, che prevede la pubblicazione delle opere e la loro traduzione in italiano e in inglese. Non comprende però perchè si preveda la costituzione di comitati nazionali per valorizzare dei monumenti per lo più cattedrali, sottolineando che non è sufficiente un contributo, seppure consistente, per restauri o per volumi illustrativi. Quanto, poi, al rifinanziamento, rileva che non risulta indicata la rendicontazione delle spese compiute. Nel 2005 per esempio sono state elargiti 65 mila euro per celebrazioni Puccini, destinando nel 2006 altri 87490 euro per lo stesso motivo, senza che ne sia data la motivazione. Aggiunge che per la celebrazione delle vide dei Re Magi nel 2005 sono stati destinati 200 mila euro, e nel 2006 34 mila, facendo sorgere il quesito se serva un contributo nazionale per un fenomeno universale.
Conclude, quindi, chiedendo al Governo un esplicito impegno alla revisione delle disposizioni di legge in materia ed una radicale revisione regolamentare, di intesa con il Parlamento, attraverso la previsione di criteri precisi, rigorosi e verificati nella effettività, in particolare


Pag. 55

attraverso l'individuazione di organismi terzi per lo svolgimento dell'istruttoria tecnica di partenza. Non ritiene sufficiente, infatti, affidarsi a soggetti di nomina ministeriale e alla burocrazia ministeriale. Dichiara, infine, di attendere il corso della discussione ai fini della presentazione di una proposta di parere, pur dando atto al Governo di avere cercato di contenere il numero delle proposte ammesse, in omaggio ad un richiamo espresso in anni passati dalle Commissioni parlamentari competenti.

Fabio GARAGNANI (FI) sottolinea che non è ammissibile che la Commissione svolga sedute, in concomitanza con i lavori dell'Assemblea.

Pietro FOLENA, presidente, ricorda che, fino a quando in Assemblea non si svolgono votazioni, è possibile svolgere sedute in Commissione.

Nicola BONO (AN), pur concordando con il collega Garagnani, ritiene in questa fase non utile bloccare l'attività delle Commissione. Nel merito del provvedimento riterrebbe necessario conoscere dal Governo alcuni aspetti relativi alla nomina dell'attuale Consulta, agli stanziamenti previsti per l'anno precedente, nonché come sono stati utilizzati i fondi accantonati secondo quanto previsto dall'articolo 1, comma 509, della legge finanziaria per il 2007.

Pietro FOLENA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Proposta di nomina del professor Iginio Marson a Presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia sperimentale di Trieste (OGS).
Nomina n. 27.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

La Commissione inizia l'esame della proposta di nomina all'ordine del giorno.

Emilia Grazia DE BIASI (Ulivo), relatore, ricorda che la Commissione cultura è chiamata ad esprimersi sulla proposta di nomina del professor Iginio Marson a presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia sperimentale di Trieste. Ricorda innanzitutto che l'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale (OGS), con sede a Sgonico, in provincia di Trieste, è un ente pubblico nazionale di ricerca che svolge, promuove, coordina studi e ricerche rivolti alla conoscenza della Terra e delle sue risorse, allo sviluppo di nuove tecnologie applicative ed interpretative nei campi delle scienze del mare, dell'ambiente, della sismicità, delle risorse minerarie ed alla migliore utilizzazione del territorio. La natura e la missione dell'OGS sono definite nella legge n. 399 del 1989, di riordino dell'Osservatorio geofisico sperimentale, e nel decreto legislativo n. 381 del 1999, con cui l'Osservatorio è stato trasformato in istituto nazionale. Precisa che il Ministero dell'università e della ricerca può avvalersi dell'OGS per sostenere e coordinare la partecipazione italiana ad organismi, progetti ed iniziative internazionali nel campo della ricerca oceanografica e geofisica sperimentale.
Sottolinea che, in base ai dati contenuti nel curriculum del professor Marson, emerge che l'interessato abbia tutti i requisiti necessari per essere confermato nell'incarico di presidente dell'Istituto, carica che ricopre dal 17 gennaio 2003. Il professor Marson è infatti professore ordinario di geofisica applicata presso la facoltà di ingegneria dell'Università di Trieste. Rileva, inoltre, che l'attività universitaria del professor Marson è arricchita da numerosi incarichi di prestigio, anche internazionali, nonché da un considerevole numero di pubblicazioni scientifiche.
Ricorda, altresì, che già nella XIV Legislatura la Commissione cultura, in data 18 dicembre 2002, si espresse favorevolmente sulla proposta di nomina del professor Marson a presidente dell'OGS. Proprio da ultimo, infine, la omologa Commissione


Pag. 56

del Senato si è espressa favorevolmente sulla proposta di nomina in esame.
Alla luce di tali considerazioni, preannuncia una proposta di parere favorevole sulla nomina del professor Iginio Marson a presidente dell'Istituto nazionale di oceanografia sperimentale di Trieste.

Pietro FOLENA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 9.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.25 alle 9.30.

INTERROGAZIONI

Giovedì 29 marzo 2007. - Presidenza del vicepresidente Alba SASSO. - Interviene il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 13.40.

Sui lavori della Commissione.

Alba SASSO, presidente, avverte che la deputata Carlucci ha chiesto un rinvio della interrogazione n. 5-00742, di cui è prima firmataria, che verrà svolta quindi in altra seduta.

5-00659 Mancuso: Contestata lezione di anatomia animale presso una scuola elementare di Castano Primo.

Il viceministro Mariangela BASTICO risponde all'interrogazione in titolo (vedi allegato 1).

Gianni MANCUSO (AN) ringrazia per la risposta del rappresentante del Governo, per la quale si dichiara soddisfatto. Segnala che l'episodio verificatosi nella scuola elementare di Castano Primo costituisce un campanello d'allarme da evidenziare. Accoglie in particolare con piacere la notizia che gli animali non siano stati abbattuti precipuamente per lo svolgimento della lezione, seppure ribadisce ogni perplessità sul metodo utilizzato. Sottolinea infatti l'opportunità di consentire agli allievi di approfondire la conoscenza degli animali con mezzi educativi più idonei. Accoglie, infine, favorevolmente l'indicazione della sottoscrizione del Protocollo d'intesa da parte del Governo che mira a definire un diverso rapporto tra scuola e associazioni a difesa degli animali.

Alba SASSO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

La seduta termina alle 13.50.

SEDE CONSULTIVA

Giovedì 29 marzo 2007. - Presidenza del vicepresidente Alba SASSO. - Interviene il viceministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico.

La seduta comincia alle 14.

Sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni.
Testo unificato C. 15 Realacci e abbinate.
(Parere alle Commissioni riunite V e VIII).
(Seguito dell'esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato il 28 marzo 2007.

Alba SASSO, presidente, intervenendo in sostituzione del relatore, avverte che il deputato Villari, impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, ha depositato una proposta di parere favorevole con condizioni, che illustra (vedi allegato 2).


Pag. 57

Nicola BONO (AN) osserva che il testo unificato in esame tocca con grande specificità tutto lo scibile umano concernente i piccoli comuni, senza però provvedere a disciplinare con certezza i singoli settori. Ritiene che ciò sia stato puntualmente evidenziato dal relatore con grande onestà intellettuale, senza dimenticare che i piccoli comuni, nella realtà italiana, sono la stragrande maggioranza e vanno senz'altro tutelati. Con riferimento all'articolo 3, comma 6, rileva che la parte relativa al sostegno economico non è da ritenere adeguata, poiché, col ricorso al gioco del lotto, il Ministero per i beni e le attività culturali interviene con la gestione di piani di intervento che determinano altre finalità. Sembra necessario, pertanto, limitare il 20 per cento di tali interventi ai comuni, il che significa introdurre un limite alla libertà decisionale del Ministero su altri istituti più pregnanti. Aggiunge che l'articolo 3, comma 11, non appare inoltre coerente con la disciplina del Codice dei beni culturali. Concorda, quindi, con la proposta di parere con particolare riferimento alle condizioni n. 1 e 2.
Aggiunge inoltre, con riferimento all'articolo 5, che è altresì condivisibile la condizione n. 3 della proposta di parere del relatore che rende ad escludere dalla norma il riferimento alle tradizioni culturali locali. Concorda in particolare sul fatto che non si può affidare né alle imprese agricole, tanto al Ministero per le politiche agricole e forestali la tutela di questi valori. Con riferimento all'articolo 8, considera letteralmente ridicolo che si continui ad usare in un progetto di legge il riferimento al Ministero dell'istruzione, università e ricerca, soprattutto da parte di una maggioranza che quel dicastero ha voluto smembrare inopinatamente. Condivide quindi la soppressione dell'articolo 8 proposta dal relatore, non, invece, la previsione della condizione n. 5 e la relativa parte delle premesse, poiché ritiene che nella logica della proposta di parere non abbia senso favorire l'introduzione di una norma come quella indicata.
Preannuncia, quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere, ove sia accolta la richiesta di sopprimere la condizione n. 5.

Alba SASSO (Ulivo), presidente e relatore, precisa che il riferimento al Ministero dell'università e della ricerca scientifica è senz'altro derivato dall'inserimento di una disposizione già prevista nella passata legislatura, pur se il senso sostanziale della norma deve intendersi all'attuale Ministero della pubblica istruzione. Ribadisce, in ogni caso, che nella proposta di parere vi è la previsione della soppressione dell'intero articolo 8, che quindi include il riferimento indicato dal collega Bono.

Emerenzio BARBIERI (UDC) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore. Ritiene che il testo unificato in esame sia confuso ed irrealistico, sino a rasentare il limite del paradosso. Si chiede, al riguardo, come l'attuale maggioranza possa elaborare progetti di legge in cui ritiene ancora esistente il Ministero dell'università e della ricerca scientifica, senza cadere nel ridicolo. Non considera accettabile, poi, che si continui ad alimentare l'equivoco sull'unione dei comuni; se con l'unione di questi enti locali si intende dare provvidenze ai soggetti che si unificano, dichiara di essere d'accordo, pur rilevando che la previsione del testo unificato non sembra affatto indurre a tale interpretazione. Quanto all'articolo 3, comma 6, concorda con le perplessità evidenziate, aggiungendo, in riferimento al successivo comma 7, che la norma è talmente inopinata da richiamare il premio alle famiglie numerose riconosciuto in epoca fascista.

Alba SASSO, presidente e relatore, ricorda al collega Barbieri che la Commissione si esprime sulle parti di competenza del progetto di legge in esame.

Emerenzio BARBIERI (UDC) osserva peraltro che questo non esclude che i


Pag. 58

parlamentari si possano esprimere sull'interezza del provvedimento. Esprime perplessità quindi anche sull'articolo 4, nonché sull'articolo 5, comma 2. Rileva, infine, che la previsione dello stanziamento di 40 milioni di euro, previsto all'articolo 13, non è certo realistico. Ribadisce, quindi, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Fabio GARAGNANI (FI) evidenzia che la proposta di parere illustrata dal relatore reca talune indicazioni idonee più per l'espressione di un parere contrario che per uno favorevole con condizioni. Sottolinea, altresì, che sussiste una palese interferenza nel teso unificato in esame con i compiti delle regioni e degli enti locali. Fermo restando che vi è un generale accordo sulla importanza dei piccoli comuni, in particolare quelli montani, ritiene che dalla proposta in esame non risulta sufficientemente chiarito il riparto di competenze tra Stato, regioni e enti locali.
Preannuncia, quindi, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

Wladimiro GUADAGNO detto Vladimir Luxuria (RC-SE) osserva che il principio ispiratore del testo unificato è il rischio che i piccoli comuni possano scomparire, con le relative popolazioni. Si tratta, invece, di un patrimonio nazionale degno di essere tutelato. Ricorda, in proposito, che il presidente del Parco delle cinque terre ha disposto la vendita di parte del territorio a chi dimostri di coltivarlo, con la finalità di preservarlo.

Emerenzio BARBIERI (UDC), a seguito delle osservazioni del collega Luxuria, chiede delucidazioni circa il fatto che il presidente del succitato Parco ne possa disporre come se ne fosse proprietario.

Wladimiro GUADAGNO detto Vladimir Luxuria (RC-SE) evidenzia che, a quanto le risulta, ciò è possibile in quanto si tratta di un terreno vincolato. Aggiunge inoltre che per favorire le popolazioni residenti nei piccoli comuni, le norme possono recare disposizioni più favorevoli agli abitanti di alcune aree geografiche. Ritiene d'altra parte che la condizione n. 3 della proposta di parere sia di per sé non particolarmente significativa, pur comprendendone lo spirito. Ricorda in ogni caso che la Commissione ha già avuto modo di esprimersi sul tema delle diversità culturali e che un testo siffatto potrebbe incontrare anche il favore di deputati di gruppi parlamentari che hanno l'obiettivo di tutelare le tradizioni e le culture locali, come per esempio il gruppo della Lega Nord.

Rosalba BENZONI (Ulivo) osserva che l'aspetto positivo della legge è dato dall'articolo 2, che prevede l'applicazione della relativa disciplina solo per quei piccoli comuni che hanno specificità particolari. Preannuncia, quindi, il voto favorevole sulla proposta di parere presentata dal relatore, rilevando in particolare che sul tema degli istituti scolastici le relative norme dovrebbero confluire in un disegno di legge destinato specificamente alla materia. Invita, quindi, il Governo a farsi carico di questa esigenza, che non ritiene si esaurisca nella previsione di un più adeguato sistema di trasporto per risolvere le situazioni di disagio. Osserva, infatti, che il livello di scolarizzazione, specie nelle zone montane, è molto basso, anche a causa delle difficoltà generali del sistema scolastico, a prescindere dalle condizioni delle singole sedi scolastiche dei piccoli centri. È importante invece creare un sistema generalizzato di norme di sostegno, indipendentemente dalla soppressione delle piccole sedi.

Manuela GHIZZONI (Ulivo), concordando con le considerazioni della collega Benzoni, osserva che potrebbe valutarsi eventualmente anche una riformulazione del comma 6 dell'articolo 3, invece che una sua soppressione. Ritiene infatti che i profili di criticità riguardino principalmente la copertura finanziaria del relativo intervento.


Pag. 59

Paola GOISIS (LNP) concorda sulla proposta di sopprimere il comma 6 dell'articolo 3, ma non con la proposta di sopprimere la locuzione «e culturali» di cui all'articolo 5, comma 3. Aggiunge che il testo unificato in esame non appare coerente con l'attuale riparto di competenze tra Stato, regioni e enti locali.

Il viceministro Mariangela BASTICO sottolinea che il rischio di perdita delle identità culturali dei piccoli centri possa giustificare interventi come quelli recati dal testo unificato in esame. Ritiene necessario, peraltro, non inserire nel provvedimento in esame norme che recano interventi più generale da affrontare in modo sistematico. Concorda, quindi, con la proposta del relatore di sopprimere l'articolo 8 e di farne confluire il contenuto nel disegno di legge più generale che il Governo si appresta a presentare all'esame del Parlamento. Sottolinea, peraltro, l'esigenza che all'articolo 13, comma 3, sia inserita la previsione del Ministero della pubblica istruzione, tra i dicasteri competenti ad adottare l'indicato decreto.

Alba SASSO, presidente e relatore, alla luce delle considerazioni svolte da alcuni colleghi e dal rappresentante del Governo, presenta una nuova formulazione della proposta di parere favorevole con condizioni, volta a recepirle (vedi allegato 3).

Nicola BONO (AN), condividendo le modificazioni proposte dal relatore che recepiscono le indicazioni da lui espresse, conferma l'espressione di un voto favorevole sulla proposta di parere. Ritiene che si significhi così il giudizio generalmente contrario sul testo unificato in esame.

Fabio GARAGNANI (FI), alla luce delle indicazioni del Governo e della conseguente riformulazione della proposta di parere illustrata dal relatore, preannuncia il voto di astensione.

Emerenzio BARBIERI (UDC) ribadisce un convinto voto contrario sulla proposta di parere, pur riformulata dal relatore.

Paola GOISIS (LNP) preannuncia il voto di astensione sulla proposta di parere, come riformulato dal relatore.

Manuela GHIZZONI (Ulivo) preannuncia, anche a nome dei deputati del gruppo cui appartiene, il voto favorevole sulla proposta di parere, come riformulato dal relatore.

La Commissione approva quindi la proposta di parere favorevole con condizioni, come riformulata dal relatore (vedi allegato 3).

La seduta termina alle 15.