I Commissione - Resoconto di giovedì 3 maggio 2007

TESTO AGGIORNATO AL 7 MAGGIO 2007


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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

SEDE REFERENTE

Giovedì 3 maggio 2007. - Presidenza del presidente Luciano VIOLANTE. - Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Paolo Naccarato.

La seduta comincia alle 15.

Sui lavori della commissione.

Luciano VIOLANTE, presidente, comunica che è stata avanzata la richiesta che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Se non vi sono obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rimborsi delle spese per le consultazioni elettorali svoltesi nell'anno 2006 per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.
C. 1667 Brugger.
(Seguito dell'esame e conclusione).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 gennaio 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che sono stati presentati subemendamenti all'articolo aggiuntivo del relatore 2.01 (vedi allegato 1). Al riguardo avverte che i subemendamenti Mura 0.2.01.1, in quanto interamente soppressivo dell'articolo aggiuntivo del relatore, e Catone 0.2.01.7, in quanto recante una disciplina totalmente estranea alla materia oggetto del provvedimento in esame, non stati ritenuti ammissibili e non saranno posti in votazione. Avverte inoltre che il relatore ha presentato l'emendamento 2.1., volto a recepire la condizione contenuta nel parere della V commissione.


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Marco BOATO (Verdi), relatore, ricorda che l'esame del provvedimento è iniziato il 7 novembre 2006 su un testo che era volto ad assicurare la fruizione dei rimborsi delle spese per le consultazioni elettorali svoltesi nell'anno 2006, i cui fondi sono già stati accantonati, ad alcuni soggetti che, pur avendone diritto, non ne avevano beneficiato.
Nella successiva seduta del 15 novembre erano stati respinti tutti gli emendamenti presentati al testo. Ricorda che in quella occasione era stata adombrata, su articoli di stampa, l'ipotesi per cui il provvedimento in oggetto fosse finalizzato ad acquisire il consenso sul disegno di legge finanziaria per il 2007 dei soggetti interessati al provvedimento in esame. Al riguardo fa presente che analoghi provvedimenti erano stati approvati nel 2002 e nel 2005 in relazione a circostanze simili.
Ricorda inoltre che in seguito, sollecitato da molti gruppi parlamentari, e ritenendo che questi rappresentassero l'unanimità dei gruppi presenti in Parlamento, ha presentato l'articolo aggiuntivo 2.01, volto a consentire la costituzione di fondazioni da parte dei partiti politici. A tale articolo aggiuntivo sono stati presentati alcuni subemendamenti e sulla questione si è sviluppato un intenso dibattito in seno all'opinione pubblica. In seguito, poi, alcune forze politiche hanno manifestato le proprie perplessità su tale provvedimento.
Al riguardo, ritira il proprio articolo aggiuntivo 2.01, ritenendo più opportuno che il suo contenuto sia esaminato in un provvedimento autonomo.

Luciano VIOLANTE, presidente, avverte che, in considerazione del ritiro dell'articolo aggiuntivo del relatore 2.01, i relativi subemendamenti ad esso presentati si intendono decaduti.

Felice BELISARIO (IdV), fa presente che, nel dibattito svoltosi durante l'esame in sede referente, era maturato il convincimento sull'opportunità di apportare una modifica alla disciplina generale volta ad evitare la necessità di dovere porre rimedio di volta in volta alle diverse situazioni che richiedessero un intervento normativo.

Maurizio TURCO (RosanelPugno), dichiara di condividere l'osservazione del deputato Belisario sulla opportunità di modificare la disciplina generale, soprattutto in considerazione del fatto che analoghi casi a quello che ha ispirato il provvedimento in esame si sono già verificati in passato. Per quanto concerne poi l'articolo aggiuntivo 2.1 del ralatore, volto a consentire la costituzione delle fondazioni da parte dei partiti politici, fa presente che il proprio gruppo pone come pregiudiziale l'applicazione dell'articolo 49 della Costituzione, su cui è stata presentata una apposita iniziativa legislativa del deputato Castagnetti.

Marco BOATO (Verdi), relatore, rivolto al deputato Belisario, ricorda che, nelle vesti di relatore, aveva già approfondito la questione relativa alla eventualità di incidere sulla disciplina generale, che tuttavia appare inopportuna alla luce delle possibili controversie che potrebbero derivare soprattutto nei casi di scissioni dei partiti politici.
Con riferimento alla osservazione del deputato Turco, ritiene non condivisibile la pregiudiziale da lui posta sulla previa attuazione dell'articolo 49 della Costituzione, soprattutto in considerazione del fatto che il suo gruppo non ha mai presentato una apposita iniziativa legislativa al riguardo.

Luciano VIOLANTE, presidente, fa presente che al Senato è già iniziato l'esame di un provvedimento sull'attuazione dell'articolo 49 della Costituzione.

Marco BOATO (Verdi), relatore, invita all'approvazione del proprio emendamento 2.1.

La Commissione approva l'emendamento del relatore 2.1.

Domenico BENEDETTI VALENTINI (AN), e Maurizio RONCONI (UDC) dichiarano


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il proprio voto di astensione sul conferimento del mandato al relatore.

La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

Luciano VIOLANTE, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Conflitto di interessi.
Testo base C. 1318 Franceschini.
(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 aprile 2007.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che sono stati presentati subemendamenti agli emendamenti ed articoli aggiuntivi del relatore (vedi allegato 2).
Avverte inoltre di aver ritirato l'articolo aggiuntivo 10.050, intendendosi così decaduto il subemendamento Boscetto 0.10.050.2.
Avverte quindi che, a seguito della presentazione dell'emendamento del relatore 7.200, si intende precluso l'emendamento del Governo 7.25 (nuova formulazione) e i relativi subemendamenti ad esso presentati.
Avverte infine che, in quanto volti esclusivamente a sopprimere la proposta emendativa del relatore, sono da considerarsi inamissibili, e non saranno quindi posti in votazione, i subemendamenti Ronconi 0.11.250.1 e 0.15.100.1.
Ricorda che il termine per la presentazione dei subemendamenti all'emendamento del relatore 14.200 (vedi allegato 2), è fissato alle ore 16 di oggi.
Per quanto concerne l'organizzazione dei lavori odierni, avverte che, secondo quanto convenuto nella riunione di ieri dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'esame degli emendamenti proseguirà per concludersi entro la seduta odierna o, al più tardi, entro la giornata di lunedì 7 maggio prossimo. Ricorda che nella seduta del 26 aprile 2007 aveva già espresso i pareri sugli emendamenti riferiti all'articolo 7. Avendo tuttavia presentato l'emendamento 7.200, avverte che esprimerà i pareri sui subemendamenti ad esso presentati nonché sugli altri emendamenti riferiti allo stesso articolo 7 che non risultano preclusi dalla presentazione dello stesso emendamento 7.200. Esprime quindi parere contrario sugli identici emendamenti Bruno 7.1 e Costantini 7.22, sugli emendamenti D'Alia 7.90 (nuova formulazione) e Bruno 7.2. Con riferimento ai subemendamenti riferiti all'emendamento del relatore 7.200, esprime parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.1, parere favorevole sul subemendamento Boato 0.7.200.2, parere contrario sui subemendamenti Bruno 0.7.200.3 e 0.7.200.4, nonché sul subemendamento Licandro 0.7.200.5 e sulla prima parte del subemendamento Bruno 0.7.200.6, con eccezione della parte conseguenziale, volta a sopprimere, al comma 2, lettera a) dell'emendamento 7.200, le parole: «in beni la cui natura», sulla quale esprime invece parere contrario. Al riguardo fa presente che la prima parte di questo subemendamento potrebbe essere inserita all'interno del subemendamento Boato 0.7.200.2, al comma 1, lettera a), dopo le parole: «15 milioni di euro». Lo stesso subemendamento potrebbe essere riformulato anche inserendo, alla lettera b) del medesimo comma 1, dopo le parole «la proprietà» le parole «o il controllo».

Donato BRUNO (FI) ritiene che il subemendamento Boato 0.7.200.2 potrebbe anche essere riformulato al comma 7, sostituendo le parole «un piano» con le parole «gli adempimenti necessari».

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, condivide la proposta del deputato Bruno e invita il deputato Boato a riformulare il proprio subemendamento nel


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senso da lui indicato, compresa la proposta di modifica formulata dal deputato Bruno.

Marco BOATO (Verdi) riformula il proprio subemendamento 0.7.200.2 nel senso indicato dal presidente Violante.

Donato BRUNO (FI) ritira il proprio subemendamento 0.7.200.6.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime un invito al ritiro del subemendamento Franco Russo 0.7.200.7, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Esprime parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.8. Si riserva di esprimere il parere sul subemendamento Bruno 0.7.200.9. Si riserva di esprimere il parere sul subemendamento Zaccaria 0.7.200.10. Esprime parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.11, parere favorevole sui subemendamenti Franco Russo 0.7.200.12 e Bruno 0.7.200.13. Esprime parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.14.

Gabriele BOSCETTO (FI) fa presente che il subemendamento Bruno 0.7.200.14, di cui è cofirmatario, è volto ad evitare che l'opzione dell'interessato tra la vendita e la costituzione di un trust abbia ad oggetto anche l'impresa.

Donato BRUNO (FI) osserva al riguardo che, in luogo dell'alienazione dell'impresa, che ritiene eccessiva, si potrebbero prevedere altri strumenti, quali l'institore ovvero il mandato, al fine di preservare i settori produttivi del Paese.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che esiste un collegamento tra il settore produttivo interessato e l'ambito delle funzioni di governo esercitate dall'interessato.

Donato BRUNO (FI) ribadisce la ferma contrarietà da parte del proprio gruppo a prevedere la vendita dell'impresa, che configura una misura eccessivamente restrittiva per l'imprenditore.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che, essendosi previsto di limitare lo strumento del trust alle sole proprietà mobiliari, deve essere affrontato il tema della gestione dell'azienda, che non è un bene mobile.

Felice BELISARIO (IdV) dichiara di condividere l'osservazione del deputato Zaccaria.

Gabriele BOSCETTO (FI) dichiara di non condividere la previsione per cui l'azienda possa rientrare tra i beni oggetto di trust.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sui subemendamenti Bruno 0.7.200.15 e Bressa 0.7.200.16. Si riserva quindi di esprimere il parere sul subemendamento Licandro 0.7.200.17. Si riserva di esprimere il parere sul subemendamento Bruno 0.7.200.18. Esprime quindi parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.19, parere favorevole sul subemendamento Zaccaria 0.7.200.20, parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.21. Si riserva di esprimere il parere sul subemendamento Franco Russo 0.7.200.22. Esprime parere favorevole sul subemendamento Bruno 0.7.200.23, parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.24, parere favorevole sul subemendamento Mascia 0.7.200.25, parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.26. Esprime un invito al ritiro sui subemendamenti Licandro 0.7.200.27, Zaccaria 0.7.200.28 e Licandro 0.7.200.29, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Esprime parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.30. Esprime un invito al ritiro sui subemendamenti Licandro 0.7.200.31 e Franco Russo 0.7.200.32, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Esprime quindi parere favorevole sul subemendamento Zaccaria 0.7.200.33, parere contrario sul subemendamento Bruno 0.7.200.34 e parere favorevole sul subemendamento Zaccaria 0.7.200.35.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.


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La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Bruno 7.1 e Costantini 7.22.

Donato BRUNO (FI) ritiene opportuno maturare una riflessione in ordine alla possibilità che, relativamente alla gestione dell'impresa, possa utilizzarsi meccanismi diversi dalla alienazione, quale ad esempio il negozio fiduciario.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ricorda che durante l'esame del provvedimento in materia di conflitto di interessi nel corso della XIII legislatura, il relatore Frattini aveva affermato la scarsa incisività degli strumenti del mandato irrevocabile e del negozio fiduciario, preferendo l'ipotesi del trust cieco.

Donato BRUNO (FI) chiede al presidente Violante di valutare l'opportunità di accantonare gli emendamenti D'Alia 7.90 (nuova formulazione) e Bruno 7.2.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, accogliendo la proposta del deputato Bruno, propone di accantonare gli emendamenti D'Alia 7.90 (nuova formulazione) e Bruno 7.2.

La Commissione consente e respinge il subemendamento Bruno 0.7.200.1.

Donato BRUNO (FI) chiede ai presentatori del subemendamento Boato 0.7.200.2 di chiarirne la portata.

Franco RUSSO (RC-SE) evidenzia che il subemendamento Boato 0.7.200.2, di cui è cofirmatario, è volto a definire le ipotesi della incompatibilità in relazione al collegamento esistente tra la natura del patrimonio del titolare e le funzioni di governo ricoperte.

Maurizio RONCONI (UDC) ritiene che il subemendamento in discussione renda più confuso il testo e quindi più problematica la sua applicazione.

La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento Boato 0.7.200.2 (nuova formulazione) (vedi allegato 2) e respinge i subemendamenti Bruno 0.7.200.3 e 0.7.200.4 e Licandro 0.7.200.5.

Franco RUSSO (RC-SE) ritira il proprio subemendamento 0.7.200.7.

La Commissione respinge il subemendamento Bruno 0.7.200.8.

Donato BRUNO (FI), soffermandosi sul proprio subemendamento 0.7.200.9, fa presente la opportunità di individuare la soglia di criticità relativa alle partecipazioni in società nei termini previsti dal suo stesso subemendamento.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), osserva che il comma 4 dell'emendamento del relatore 7.200 ragiona in termini di posizione rilevante e non di posizione dominante. Al riguardo fa presente che la finalità della disposizione in esame è quella di evitare il sorgere di situazioni di conflitto di interessi.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere favorevole sul subemendamento Bruno 0.7.200.9.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione approva il subemendamento Bruno 0.7.200.9.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione del subemendamento Boato 0.7.200.2 (nuova formulazione), il subemendamento Zaccaria 0.7.200.10 si intende precluso.

La Commissione respinge il subemendamento Bruno 0.7.200.11.


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Gabriele BOSCETTO (FI) ritiene opportuno accantonare il subemendamento Franco Russo 0.7.200.12.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, pur esprimendo perplessità in ordine alla richiesta del deputato Boscetto, propone alla Commissione di accantonare il subemendamento Franco Russo 0.7.200.12.

La Commissione consente e approva il subemendamento Bruno 0.7.200.13.

Donato BRUNO (FI), illustra il proprio subemendamento 0.7.200.14. Al riguardo ribadisce di non condividere in alcun modo la possibilità di costringere un imprenditore a vendere la propria impresa, ritenendo più opportuno prevedere forme di gestioni alternative, quali ad esempio il mandato fiduciario, o altri strumenti previsti dal codice civile. Lo strumento del trust non si adatta alle imprese gestite in forma individuale, che rispondono a logiche fondate essenzialmente sull'intuitu personae.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), si sofferma sulla differenza che esiste tra l'articolo 5 del testo in esame, che disciplina le ipotesi di incompatibilità che non possono essere superate, e le ipotesi di cui alle lettere b) e d) dell'articolo 7, che disciplina ipotesi di incompatibilità che possono essere superate rimuovendo la causa di incompatibilità ovvero affidando i propri beni ad un trust.

Luciano VIOLANTE (Ulivo), presidente e relatore, ritiene che debba essere chiarita la situazione che riguarda le imprese individuali. Il meccanismo previsto dal subemendamento Boato 0.7.200.2 consente al soggetto interessato di intervenire nella procedura di soluzione dell'incompatibilità. L'articolo 7, come ridefinito dall'emendamento del relatore 7.200, invece, prevede lo strumento del trust solo con riferimento alle partecipazioni azionarie.

Maurizio RONCONI (UDC), ritiene che la soluzione definita dal subemendamento Boato 0.7.200.2 renda più pesante la posizione dell'imprenditore, costretto a subire le decisioni dell'Autorità.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), fa presente che le ipotesi di incompatibilità previste dal subemendamento Boato 0.7.200.2 riguardano situazioni critiche di grande rilevanza per le quali la disciplina prevista è quella più idonea.

Franco RUSSO (RC-SE) , ritiene che la disciplina prevista dal subemendamento Boato 0.7.200.2 non sia volta a soffocare la posizione del titolare della carica di governo, il quale è sempre in condizione di negoziare con l'Autorità la soluzione ottimale. Per quanto concerne poi le imprese con un valore superiore a dieci milioni di euro, ritiene inevitabile che esse debbano essere alienate al fine di impedire il conflitto di interessi. In proposito fa presente che questa soluzione rappresenta l'unica possibile qualora il soggetto interessato intende fare parte del Governo.
Preannuncia quindi il proprio voto contrario sul subemendamenti Bruno 0.7.200.14.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo), ribadisce che resta da definire la situazione relativa all'impresa gestita in forma individuale.

Luciano VIOLANTE (Ulivo), presidente e relatore, con riferimento all'osservazione del deputato Bressa, fa presente che l'articolo 8, come ridefinito dal proprio emendamento 8.200, prevede il trust solo per i casi di partecipazioni azionarie. Avverte inoltre che, essendo imminenti votazioni in Assemblea, la seduta sarà sospesa fino al termine delle stesse.

La seduta, sospesa alle 16.45, riprende alle 18.15.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, al fine di risolvere il problema relativo all'impresa individuale, emerso nel corso della discussione, presenta il subemendamento


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0.7.200.50 (vedi allegato 2), che prevede che per l'impresa individuale si applichi l'articolo 5, comma 2-bis, il quale consente, in alternativa al trust, la nomina di uno o più institori con procura generale a gestire sino alla cessazione dalla carica di Governo. Presenta altresì il subemendamento 0.7.200.55 (vedi allegato 2), che elimina conseguentemente dal comma 8 dell'articolo 7 il riferimento all'impresa, lasciando quindi solo quello alle partecipazioni.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere favorevole sui subemendamenti 0.7.200.50 e 0.7.200.55 del relatore.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritiene che si tratti di una soluzione soddisfacente, anche perché deve ritenersi del tutto remota la possibilità che un imprenditore individuale possa configurare una delle fattispecie di cui all'articolo 7.

Donato BRUNO (FI) ritira i suoi subemendamenti 0.7.200.14 e 0.7.200.15.

La Commissione, con distinte votazioni, approva i subemendamenti 0.7.200.50 e 0.7.200.55 del relatore.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), intervenendo sul subemendamento Bressa 0.7.200.16, esprime l'avviso che il trust cieco debba essere previsto per tutti i beni, e non solo per le partecipazioni azionarie. Fa infatti presente che c'è il rischio, se il patrimonio azionario del titolare della carica di Governo è di molto superiore al valore di soglia, che il conflitto di interessi si ricostituisca anche dopo l'alienazione della parte eccedente, in quanto il ricavato dell'alienazione dovrà necessariamente essere reinvestito in qualche modo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, risponde che in questo caso si applicheranno le altre misure previste dalla legge, quali l'obbligo di astensione e l'incompatibilità. Osserva inoltre che il comma 11 dell'articolo 7 prevede limiti al reinvestimento del ricavato dell'alienazione, appunto al fine di evitare che si ricostituisca un conflitto di interessi. Ricorda inoltre che, se il pacchetto azionario è di valore molto rilevante, il titolare della carica di Governo può, ai sensi del comma 9 dell'articolo 7, decidere di alienarne una parte e di conferirne un'altra parte in un trust, il che comporta il vantaggio di evitare che l'intero pacchetto azionario sia immesso sul mercato in un unico momento, col rischio che subisca un deprezzamento.

Donato BRUNO (FI) ritiene che il deprezzamento delle partecipazioni azionarie del titolare della carica di Governo sia inevitabile allorché si prevede come obbligatoria l'alienazione delle stesse.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritiene che il problema evidenziato dal deputato Zaccaria sia risolto dal comma 9 dell'articolo 7, nel testo proposto dal suo emendamento 7.200, dove si prevede che il titolare della carica di Governo possa alienare una parte dei beni, costituire un trust cieco su un'altra parte dei beni o alienare i beni conferendo il ricavato ad un trust cieco.

La Commissione approva il subemendamento Bressa 0.7.200.16.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) ritira il suo subemendamento 0.7.200.17.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sulla prima parte del subemendamento Bruno 0.7.200.18, tendente a sopprimere il comma 9 dell'articolo 7, e parere favorevole sulla parte consequenziale del medesimo subemendamento.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge la prima parte del subemendamento Bruno 0.7.200.18, tendente a sopprimere il comma 9 dell'articolo 7, ed approva la parte consequenziale del medesimo subemendamento; quindi respinge il subemendamento Bruno 0.7.200.19.


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Donato BRUNO (FI), intervenendo sul subemendamento Zaccaria 0.7.200.20, sul quale il relatore ed il Governo hanno espresso parere favorevole, osserva che novanta giorni sono un termine eccessivamente breve, anche perché l'Autorità, che nella previsione del relatore è competente a vigilare anche su regioni ed enti locali, si troverà ad esaminare migliaia di casi, alcuni dei quali complessi e perché il procedimento prevede anche la richiesta di pareri di altri organi.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ritiene per contro adeguato un termine di novanta giorni, anche perché si tratta di un periodo prorogabile di altri novanta giorni, per un totale di sei mesi.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, propone di mantenere per il momento inalterati i termini attualmente previsti nel testo, in modo da riconsiderarli alla fine tutti insieme.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ritira il suo subemendamento 0.7.200.20.

La Commissione respinge il subemendamento Bruno 0.7.200.21.

Franco RUSSO (RC-SE) ritira il suo subemendamento 0.7.200.22.

La Commissione approva il subemendamento Bruno 0.7.200.23.

Donato BRUNO (FI) ritira il suo subemendamento 0.7.200.24.

La Commissione approva il subemendamento Mascia 0.7.200.25.

Donato BRUNO (FI) ritira il suo subemendamento 0.7.200.26.

Franco RUSSO (RC-SE) ritiene che il provvedimento chiarisca a sufficienza che, in caso di mancata opzione, il titolare della carica di Governo decade da tale carica. È però anche dell'avviso che ciò non sia sufficiente nell'ipotesi, senz'altro estrema, di un titolare di carica di Governo che si rifiuti di prendere atto delle conseguenze previste dalla legge e seguiti pertanto a comportarsi come se fosse in carica: certo, il testo prevede che i suoi atti siano nulli ed inefficaci, ma in ogni caso si tratterebbe di una situazione di incertezza. Propone pertanto di affrontare questa ipotesi nell'ambito dell'esame delle proposte di riforma degli articoli 92 e 94 della Costituzione, delle quali la Commissione inizierà l'esame l'8 maggio.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ricorda che il problema nasce dal fatto che l'unico strumento previsto dalla Costituzione per revocare un membro del Governo è la mozione di sfiducia, non essendo previsto l'istituto della revoca: il problema del membro di Governo che rifiuti di prendere atto delle conseguenze previste dalla legge non può pertanto essere risolto senza un intervento sulla Costituzione. Fa presente, in ogni caso, che se anche la maggioranza non intendesse sfiduciare un tale ministro, i suoi atti sarebbero comunque nulli.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) rileva che, sebbene la Costituzione non preveda espressamente la possibilità di revocare un ministro in carica o di dichiararlo decaduto, neppure però vieta alla legge ordinaria di prevederlo. Ritiene quindi che in via interpretativa si possa considerare costituzionalmente ammissibile prevedere con legge ordinaria la decadenza di un ministro o ancor meglio il potere del Presidente della Repubblica di procedere a revoca nei casi previsti dalla legge. D'altra parte ritiene giuridicamente insensato prevedere che l'inerzia del titolare di carica di Governo venga sanzionata soltanto con l'inefficacia e la nullità dei suoi atti, e non lo colpisca direttamente. Fa presente che anche l'istituto della mozione di sfiducia individuale non è stato espressamente previsto dalla Costituzione, ma è stato poi ricavato in via interpretativa e ritenuto ammissibile dalla Corte costituzionale. Ritiene pertanto che, parimenti in via interpretativa, la Costituzione


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possa consentire di considerare decaduto un ministro.

Marco BOATO (Verdi), premesso che le riflessioni svolte dai deputati Zaccaria e Licandro hanno piena dignità sotto il profilo dottrinale, ritiene però preferibile procedere nel modo suggerito dal deputato Franco Russo, vale a dire introducendo l'ipotesi di revoca o di decadenza direttamente nella Costituzione, anche al fine di evitare che una tale previsione, inserita in una legge ordinaria, sia poi caducata dalla Corte costituzionale. Fa inoltre presente che il testo proposto dal relatore prevede già ora adeguati strumenti per rimuovere di fatto il titolare della carica di Governo che permanga in conflitto di interessi.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritiene che, ove si procedesse nel senso prospettato dal relatore, si tratterebbe del primo caso in cui una legge introduce un'incompatibilità senza prevedere la decadenza come sanzione in caso di mancata opzione tra le posizioni incompatibili. A suo giudizio, la decadenza è l'effetto conseguente e naturale di una mancata opzione.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ribadisce che non c'è alcun impedimento costituzionale a prevedere la decadenza automatica di un membro del Governo mediante una legge ordinaria. Rileva che del resto la decadenza è di fatto implicita nell'impostazione del provvedimento.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, invita presentatori dei subemendamenti Licandro 0.7.200.27 e 0.7.200.29 e Zaccaria 0.7.200.28 a ritirarli, in vista di una loro eventuale ripresentazione in Assemblea.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) ritira i suoi subemendamenti 0.7.200.27 e 0.7.200.29.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) ritira il suo subemendamento 0.7.200.28, ribadendo tuttavia il convincimento che prevedere la decadenza automatica dalla carica di Governo non sia in contrasto con la Costituzione.

Gabriele BOSCETTO (FI), intervenendo sul subemendamento Bruno 0.7.200.30, di cui è cofirmatario, ribadisce la preferenza del suo gruppo per una procedura di rimozione interna al Parlamento.

La Commissione respinge il subemendamento Bruno 0.7.200.30.

Orazio Antonio LICANDRO (Com.It) ritira il suo subemendamento 0.7.200.31.

Franco RUSSO (RC-SE) ritira il suo subemendamento 0.7.200.32, riservandosi eventualmente di ripresentarlo in Assemblea.

La Commissione approva il subemendamento Zaccaria 0.7.200.33.

Donato BRUNO (FI) ritira il suo subemendamento 0.7.200.34.

La Commissione approva il subemendamento Zaccaria 0.7.200.35.

Roberto ZACCARIA (Ulivo), intervenendo sull'emendamento 7.200 del relatore, esprime l'avviso che al comma 18 si dovrebbe specificare che sono nulli e inefficaci anche gli atti collegiali del titolare della carica di Governo.

Oriano GIOVANELLI (Ulivo) ritiene eccessivo prevedere la nullità degli atti collegiali, i quali potrebbero in ogni caso essere impugnati dagli interessati.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, concordando con il deputato Giovanelli, ritiene preferibile mantenere l'attuale formulazione del testo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, pone in votazione il subemendamento 0.7.200.12 precedentemente accantonato.


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Gabriele BOSCETTO (FI) esprime la contrarietà del suo gruppo sul subemendamento Franco Russo 0.7.200.12.

La Commissione approva il subemendamento Franco Russo 0.7.200.12, precedentemente accantonato.

Marco BOATO (Verdi) dichiara il proprio voto favorevole sull'emendamento 7.200 del relatore.

La Commissione approva l'emendamento 7.200 del relatore, come risultante dai subemendamenti approvati.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 7.200, si intendono precluse le proposte emendative non ancora votate che prevedono gli strumenti del negozio fiduciario o simili, nonché i restanti emendamenti all'articolo 7, compresi gli emendamenti D'Alia 7.90 (nuova formulazione) e Bruno 7.2, precedentemente accantonati.

Franco RUSSO (RC-SE) ritira i suoi articoli aggiuntivi 7.01 e 7.02.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che la Commissione passerà all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 8. Esprime quindi parere favorevole sui subemendamenti Franco Russo 0.8.200.2 e 0.8.200.3. Esprime altresì parere favorevole sul subemendamento Bruno 0.8.200.4, invitando il presentatore a valutare la possibilità di riformularlo prevedendo che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato debba sentire la Consob ai fini della redazione della lista dei trustee. Esprime parere favorevole sul subemendamento Bruno 0.8.200.6 e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 8.200. Invita al ritiro del subemendamento 0.8.200.1 del Governo, in quanto ritiene che il riconoscimento del trust da parte dello Stato italiano ai sensi della legge in esame sia importante. Invita altresì al ritiro del subemendamento Zaccaria 0.8.200.5. Esprime infine parere contrario sui restanti subemendamenti al suo emendamento 8.200, nonché sui restanti emendamenti all'articolo 8.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore e ritira il subemendamento 0.8.200.1 del Governo.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritira il suo emendamento 8.8.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bruno 8.1 e approva i subemendamenti Franco Russo 0.8.200.2.e 0.8.200.3.

Donato BRUNO (FI) riformula il suo subemendamento 0.8.200.4 nel senso prospettato dal relatore, aggiungendo quindi dopo le parole «Autorità garante della concorrenza e del mercato» le parole «sentita la Consob».

La Commissione approva il subemendamento Bruno 0.8.200.4 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

Roberto ZACCARIA (Ulivo), intervenendo sul suo subemendamento 0.8.200.5, chiede al relatore le ragioni dell'invito al ritiro.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che, ove fosse approvato il subemendamento in questione, il trustee potrebbe rimanere inerte per novanta giorni, lasciando il titolare della carica di Governo senza la dichiarazione liberatoria di cui all'articolo 7, comma 13.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) fa presente che la finalità del suo subemendamento è soprattutto quella di chiarire che il trustee deve trasformare il patrimonio conferitogli.

Donato BRUNO (FI) torna a sottolineare che il trustee deve poter fare quello che ritiene opportuno, senza essere obbligato


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alla trasformazione del patrimonio che gli viene conferito.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che la Commissione ha già approvato il subemendamento Franco Russo 0.7.200.12, che prevede la trasformazione del patrimonio come extrema ratio, nonché il subemendamento Franco Russo 0.8.200.5.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) osserva che il subemendamento Franco Russo 0.8.200.3 si limita ad attribuire al trustee il potere di trasformare il patrimonio conferitogli, ma non l'obbligo di trasformarlo.

Donato BRUNO (FI) rileva che la cecità del trust risiede nel fatto che il trustee non informa il disponente di ciò che fa dei beni che gli sono stati conferiti e che più in generale non lo fa trapelare.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) sottolinea che la trasformazione del patrimonio è condizione indefettibile perchè il trust sia effettivamente cieco.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) fa presente che con l'approvazione del subemendamento Franco Russo 0.7.200.12, del quale è cofirmatario, la Commissione ha stabilito il principio che alla alienazione del patrimonio conferito ad un trust si procede solo quando si tratti dell'unica misura possibile per evitare il conflitto di interessi.

Marco BOATO (Verdi) ritiene che l'approvazione del subemendamento Franco Russo 0.7.200.12 renda superfluo il subemendamento Zaccaria 0.8.200.5.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che l'articolo 8 comma 7 assicura la necessaria cecità sul trust.

Franco RUSSO (RC-SE) ritiene condivisibile la preoccupazione espressa dal deputato Zaccaria, ma giudica soddisfacente la soluzione introdotta con i suoi subemendamenti 0.7.200.12 e 0.8.200.3.

Roberto ZACCARIA (Ulivo) annuncia che si asterrà dalla votazione sul suo subemendamento 0.8.200.5.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Zaccaria 0.8.200.5, approva il subemendamento Bruno 0.8.200.6, nonché l'emendamento 8.200 del relatore, come risultante dall'approvazione dei subemendamenti.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, avverte che risultano in questo modo prelcusi i restanti emendamenti all'articolo 8 e che la Commissione passa pertanto all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 9.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO ritira il subemendamento del Governo 0.9.0.200.1.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritira il proprio emendamento 9.2.

Donato BRUNO (FI) ritira il proprio subemendamento 0.9.0.200.2.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, riformula il proprio articolo aggiuntivo 9.0.200 espungendo dal testo l'articolo 9-bis. Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Bruno 9.1, parere favorevole sull'emendamento del Governo 9.3 e sull'articolo aggiuntivo del Governo 9.02 a condizione che, al comma 1, le parole: «valori mobiliari» siano sostituite dalle parole «strumenti finanziari di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 58 del 1998».

Il sottosegretario Paolo NACCARATO riformula l'articolo aggiuntivo del Governo 9.02 nel senso indicato dal relatore ed esprime parere conforme a quello del relatore sulle altre proposte emendative.


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La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bruno 9.1, approva l'emendamento del Governo 9.3 e l'articolo aggiuntivo del Governo 9.02 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

Carlo COSTANTINI (IdV) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Adenti 9.01 e lo ritira.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo del relatore 9.0.200 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

Carlo COSTANTINI (IdV) ritira il proprio emendamento 10.4.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO ritira i subemendamenti del Governo 0.10.200.2 e 0.10.200.3.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, riformula il proprio emendamento 10.200 sostituendo il comma 4 con il seguente: «4. La stessa sanzione è applicata al titolare di una delle cariche di cui all'articolo 3 che, in presenza delle stesse condizioni, arreca consapevolmente il medesimo vantaggio economico al coniuge, ad un parente o affine entro il secondo grado, o a persona stabilmente convivente non a scopo di lavoro domestico o ad un'impresa di cui il medesimo detenga il controllo ai sensi dell'articolo 7 della legge 10 ottobre 1990, n. 287».
Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Bruno 10.1 nonché sui subemendamenti Bruno 0.10.200.1 e 0.10.200.4. Esprime parere favorevole sul subemendamento Bruno 0.10.200.5.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bruno 10.1 ed il subemendamento Bruno 0.10.200.1.

Donato BRUNO (FI) illustra il proprio subemendamento 0.10.200.4, che invita ad approvare, ritenendo eccessiva la previsione di una sanzione anche per la persona convivente.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Bruno 0.10.200.4, approva il subemendamento Bruno 0.10.200.5 e ad approva l'emendamento del relatore 10.200 (nuova formulazione) (vedi allegato 2), come risultante dal subemendamento approvato.

Franco RUSSO (RC-SE) ritira i propri subemendamenti 0.11.250.3 e 0.11.250.7

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Bruno 11.1, Piazza 11.2 e D'Alia 11.17, nonché sull'emendamento Bruno 11.3. Esprime invito al ritiro dell'emendamento Adenti 11.4, avvertendo che altrimenti il parere è contrario. Esprime quindi parere contrario sull'emendamento Bruno 11.5, nonché sul subemendamento Bruno 0.11.250.2. Esprime parere favorevole sui subemendamenti Franco Russo 0.11.250.4, Bruno 0.11.250.5, Franco Russo 0.11.250.6.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione respinge l'emendamento Bruno 11.1.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Piazza 11.2 e D'Alia 11.17: si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione respinge l'emendamento Bruno 11.3.

Carlo COSTANTINI (IdV) sottoscrive gli emendamenti Adenti 11.4 e Belisario 11.13 e li ritira.

Gabriele BOSCETTO (FI), intervenendo sull'emendamento Bruno 11.5, di cui è cofirmatario, ribadisce la posizione del proprio gruppo, favorevole a prevedere


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che la vigilanza sui conflitti di interessi sia esercitata dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato e dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in considerazione dell'esperienza maturata nel settore e dei mezzi di cui già dispongono.

La Commissione respinge l'emendamento Bruno 11.5.

Donato BRUNO (FI), intervenendo sul proprio subemendamento 0.11.250.2, fa presente che esso è volto a modificare il nome dell'Autorità di vigilanza sui conflitti di interessi espungendo il riferimento espresso al contrasto della corruzione, che appare inopportuno ove si consideri che tale autorità vigila sui titolari di cariche di governo.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, nel condividere l'osservazione del deputato Bruno, modificando il parere precedentemente espresso, esprime parere favorevole sul subemendamento Bruno 0.11.250.2 suggerendo altresì al presentatore di riformularlo nel senso di sostituire al comma 1 le parole «per la prevenzione ed il contrasto della corruzione e delle altre» con la seguente «sulle».

Donato BRUNO (FI) riformula il proprio subemendamento 0.11.250.2 nel senso indicato dal relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, approva i subemendamenti Bruno 0.11.250.2 (nuova formulazione) (vedi allegato 2), Franco Russo 0.11.250.4 e Bruno 0.11.250.5.

Carlo COSTANTINI (IdV), intervenendo sul subemendamento Franco Russo 0.11.250.6, si sofferma sulla opportunità che risultino le opinioni in dissenso espresse nell'ambito delle deliberazioni dell'Autorità, limitandosi altrimenti la motivazione del provvedimento.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che non esistono nell'ordinamento vigente casi in cui sia prevista per le decisioni delle Autorità indipendenti l'emersione delle opinioni dissenzienti.

La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento Franco Russo 0.11.250.6 e l'emendamento del relatore 11.250, come risultante dai subemendamenti approvati.

Carlo COSTANTINI (IdV) ritira il proprio emendamento 12.4. Sottoscrive quindi l'emendamento Ossorio 12.5 e lo ritira.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Bruno 12.1 e 12.2, Piazza 12.3, D'Alia 12.6. Invita all'approvazione del proprio emendamento 12.100.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bruno 12.1 e 12.2.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Piazza 12.3 e D'Alia 12.6: si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione approva l'emendamento del relatore 12.100.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Catone 12.01.

La Commissione consente.

Franco RUSSO (RC-SE) sottoscrive l'emendamento Piazza 13.3 e lo ritira.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Bruno 13.1 e 13.2, D'Alia 13.5. Invita all'approvazione del proprio emendamento 13.100 ed esprime parere favorevole sull'emendamento Franco Russo 13.4.


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Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bruno 13.1 e 13.2.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento D'Alia 13.5: si intende che vi abbiano rinunciato.

La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento del relatore 13.100 e l'emendamento Franco Russo 13.4.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, esprime parere contrario sugli emendamenti Bruno 14.1 e 14.2, Bocchino 14.3. Esprime parere favorevole sull'emendamento del Governo 14.4 e parere contrario sull'articolo aggiuntivo Bruno 14.01.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO esprime parere conforme a quello del relatore.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bruno 14.1 e 14.2.

Donato BRUNO (FI), intervenendo sull'emendamento Bocchino 14.3, ritiene che debba essere valutata l'ipotesi ivi prevista di stabilire la giurisdizione del tribunale amministrativo del Lazio avverso le decisioni dell'Autorità, anche alla luce del fatto che tale Autorità ha sede in Roma.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, fa presente che la previsione della giurisdizione del giudice ordinario, contenuta nel testo base, si ispira al meccanismo previsto per i reati ministeriali.

Donato BRUNO (FI) sottoscrive l'emendamento Bocchino 14.3 e lo ritira.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, ritira il proprio emendamento 14.200.

Gabriele BOSCETTO (FI), intervenendo sull'emendamento del Governo 14.4, esprime alcune perplessità.

Gianclaudio BRESSA (Ulivo) fa presente che la previsione contenuta nel testo base, per la quale la Corte costituzionale è tenuta a decidere entro trenta giorni in caso di conflitto di attribuzioni tra il Governo e l'Autorità giudiziaria, pur lasciando margini di perplessità sul termine ivi previsto, si rende necessaria in quanto sono in gioco interessi legati alla funzionalità del Governo e dunque di primaria importanza.

Il sottosegretario Paolo NACCARATO ritira l'emendamento del Governo 14.4.

La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bruno 14.01.

Donato BRUNO (FI) chiede al presidente Violante di valutare l'opportunità di rinviare l'esame dei restanti emendamenti alla prossima seduta.

Luciano VIOLANTE, presidente e relatore, accogliendo la richiesta del deputato Bruno, rinvia il seguito dell'esame alla seduta che sarà convocata lunedì 7 maggio, alle ore 17,30.

La seduta termina alle 20.40.