IX Commissione - Giovedì 3 maggio 2007


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ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00791 Mario Ricci: Diffida a carico di un macchinista e delegato sindacale di Trenitalia.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Sulla questione rappresentata dall'onorevole Ricci, giova ricordare che gli adempimenti previsti per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, di cui al decreto legislativo n. 626 del 1994 e successive modificazioni ed integrazioni, rientrano nelle normali relazioni che intercorrono tra il datore di lavoro ed i responsabili per la sicurezza dei lavoratori.
Infatti, come anche evidenziato opportunamente dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale, l'articolo 19, comma 4, del decreto appena citato prevede che nei confronti del rappresentante per la sicurezza si applichino le stesse tutele previste dalla legge per le rappresentanze sindacali.
Il mancato rispetto di tali regole da parte dell'imprenditore legittima il singolo lavoratore ad attivare le tutele legali del caso e al contempo ad agire per la repressione delle condotte sindacali.
Nel caso specifico, a seguito delle modifiche organizzative introdotte da Ferrovie dello Stato s.p.a. nell'ambito di Trenitalia s.p.a., il Direttore regionale del Veneto, quale datore di lavoro, ha comunicato ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza la modifica intervenuta ed il nominativo del responsabile del servizio prevenzione e protezione che, peraltro, ha svolto tale funzione continuativamente dal 2000.
Su tale comunicazione, da parte di uno dei rappresentanti dei lavoratori è stato espresso parere negativo in ordine al responsabile come indicato dalla società. Di ciò è stata data notizia anche ad organismi e persone non direttamente coinvolte nella consultazione.
Pertanto, la società ferroviaria ritiene che gli eventi successivi come riferiti nell'atto ispettivo siano imputabili ai rapporti interpersonali dei soggetti coinvolti nella vicenda.
Per ciò che riguarda il settore ferroviario, non si può non evidenziare la disponibilità del Ministero dei trasporti ad intervenire su segnalazioni delle organizzazioni sindacali o dei rappresentanti per la sicurezza e sulle eventuali ricadute sulla circolazione ferroviaria; in tali casi è sempre stata posta la massima attenzione e sono stati chiesti al Gestore dell'infrastruttura ed alle stesse imprese ferroviarie i chiarimenti del caso, nonché gli opportuni provvedimenti da adottare.


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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-00844 Floresta: Inadempienze della nuova gestione commissariale della Ferrovia Circumetnea.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

La ferrovia Circumetnea viene esercitata dal Ministero dei trasporti in gestione diretta per il tramite di commissari che si sono succeduti nel tempo.
Ciò si è determinato a seguito del verificarsi di situazioni che hanno comportato la decadenza del rapporto di concessione ai sensi del regio decreto n. 1477 del 1912 e quindi l'affidamento della gestione governativa ad un commissario con decreto n. 2051 del 1947.
Nonostante l'annullamento dei citati provvedimenti da parte del Consiglio di Stato, a causa del permanere di situazioni di difficoltà, con decreto del Presidente della Repubblica n. 123 dell'11 marzo 1953 fu dichiarata la decadenza e conseguentemente nominato un nuovo commissario governativo.
A tale riguardo, si precisa che la nomina del Commissario rientra nella competenza del Ministro dei trasporti che individua, in tal modo, un proprio delegato per l'esercizio delle funzioni gestionali avocate dallo Stato all'atto del commissariamento dell'azienda.
La sostituzione è possibile in qualsiasi momento, configurandosi come decisione autonoma e non contestabile del Ministro che indica il soggetto cui conferire tale delega con criteri fiduciari, nonché per l'assenza di termini di scadenza del mandato.
Pertanto, l'ingegner Mario Spampinato è stato nominato commissario governativo con decreto ministeriale n. 63T del 10 novembre 2006, registrato dagli organi competenti in data 25 gennaio 2007 e non vi è alcuna prescrizione legislativa che imponga la scelta dei commissari governativi tra il personale in servizio presso il Ministero dei trasporti, ovvero R.F.I., come accaduto in passato.
La gestione diretta è tuttora operante stanti le difficoltà nel perfezionamento delle procedure di trasferimento delle funzioni e compiti amministrativi ai sensi del decreto legislativo n. 422 del 1997.
Il conferimento di tali funzioni, nonché il trasferimento dei relativi beni e risorse a favore delle Regioni a statuto speciale - come appunto la Sicilia - viene disposto con apposite norme di attuazione nel rispetto degli Statuti.
Sul trasferimento della ferrovia Circumetnea, nel corso degli incontri preparatori, è stato acquisito il benestare della Regione Sicilia, pur subordinato ad una azione di sostegno finanziario.
In considerazione che la normativa vigente, il decreto legislativo n. 296 del 2000 non prevede le modalità procedurali per definire il trasferimento della ferrovia in questione, per ovviare alla situazione di stallo si sono tenuti incontri istruttori con i rappresentanti della Regione Sicilia, al fine di verificare la perseguibilità di un utilizzo delle procedure già seguite e perfezionatesi con le Regioni ordinarie mediante il ricorso ad accordi di programma, salva comunque la facoltà della medesima Regione di adottare adeguate soluzioni alternative.
Per quanto riguarda il programma di investimenti, già seguito dai precedenti Commissari, è attualmente in corso di realizzazione e non si riscontra, quindi, la situazione di stallo dei lavori di ammodernamento denunciata nell'interrogazione.


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Infatti:
per quanto riguarda l'ammodernamento della tratta urbana e la graduale trasformazione in metropolitana, sono in corso di realizzazione le opere civili della tratta Galatea-Giovanni XXIII. I lavori sono ripresi dopo l'approvazione avvenuta con decreto dirigenziale 84 del 16 gennaio 2006 della perizia di variante provocata dalle difficoltà incontrate nell'avanzamento dello scavo, e risultano attualmente in lieve anticipo sul cronoprogramma nonostante le difficoltà provocate dalla presenza di un edificio nel frattempo ristrutturato ed ampliato, le cui fondazioni nell'attuale configurazione interferiscono con il tracciato della galleria metropolitana.
Per le due tratte Giovanni XXIII-Stesicoro e Borgo-Nesima, i cui progetti definitivi furono approvati rispettivamente con i decreti dirigenziali nn. 3192 e 3193 del 19 dicembre 2002, a seguito dell'approvazione dei progetti esecutivi predisposti dall'Appaltatore, contenenti varianti migliorative, avvenuta rispettivamente con i decreti dirigenziali nn. 873 e 874 del 13 marzo 2007, è stata effettuata la predisposizione dei cantieri ed è imminente la stipula dei relativi Atti Aggiuntivi al contratto d'appalto, a seguito della quale potranno essere immediatamente avviati i lavori.
Per quanto riguarda la tratta extraurbana, è imminente la ripresa dei lavori per l'ammodernamento della tratta Paternò-Adrano, che comporterà il completamento della galleria di Biancavilla il cui scavo venne sospeso alcuni anni orsono per la presenza di minerali contenenti amianto.
È imminente anche l'avvio dei lavori per il rinnovo dell'armamento sulla tratta Rovittello-Linguaglossa e sulla tratta Borgo-Casello 19.
Sempre sulla tratta extraurbana, la Gestione ha inoltre predisposto un nuovo programma d'interventi, a carico dei fondi di cui all'articolo 1, comma 1038, della Legge Finanziaria 2007, per un importo complessivo di oltre 20 milioni di euro per interventi mirati al miglioramento della sicurezza sulla tratta extraurbana.
Riguardo gli ultimi interventi previsti dalla «legge obiettivo» n. 443 del 2001, si fa presente che l'operatività degli stessi era subordinata al perfezionamento dell'atto integrativo all'intesa generale quadro tra Governo e Regione Sicilia, che il Presidente della Regione ha firmato con il Ministro delle infrastrutture solo in data 18 aprile 2007.
Riguardo, infine, a quanto osservato nell'atto ispettivo in merito al rapporto con la Regione Sicilia relativamente alla rendicontazione dei Fondi POR, si fa presente che il Commissario governativo ha riferito di aver inviato gli elementi per l'attività di monitoraggio ed aggiornamento del programma POR 2000-2006 in occasione dell'ultima scadenza con qualche giorno di ritardo a causa di problematiche aziendali interne.
Si fa inoltre presente che, per quanto riguarda la «scheda Grandi Opere» del Programma Regionale POR 2007-2012, la gestione governativa ha trasmesso le proprie proposte in data 26 marzo 2007.


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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-00926 Fallica: Sospensione di un collegamento aereo dell'Alitalia da Palermo a Roma fino al 1o giugno 2007.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

Nell'ambito della programmazione dei voli Alitalia non risulta che la Compagnia abbia sospeso il volo Palermo-Roma delle ore 8.55.
Infatti, il collegamento in questione è a tutt'oggi operato con frequenza giornaliera dal lunedì alla domenica, con medesimo orario in partenza dallo scalo siciliano con la sola variazione numerica diventata AZ 1796.
Al di là di questa precisazione, è opportuno sottolineare che i principi di liberalizzazione del trasporto aereo, come sanciti dai Regolamenti comunitari, non consentono alcun tipo di intervento da parte dello Stato sulle compagnie di navigazione aerea che, in quanto titolari di licenza di trasporto aereo, scelgono liberamente le rotte su cui operare, con orari e frequenze che ritengono più opportune e con tariffe determinate sulla base di considerazioni puramente commerciali.
L'intervento dello Stato è, invece, consentito solo in caso di regime di oneri di servizio pubblico, peraltro nei limiti stabiliti, anche in questo caso, dal Regolamento comunitario 2408/92 che non afferisce al collegamento in questione.
Il rispetto delle norme comunitarie è un atto doveroso nel confronti dei Paesi
dell'Unione, ma non significa un disinteresse del Governo verso il settore del trasporto aereo.
Deve essere, infatti, riconosciuto che fin dal suo insediamento il Governo ha mostrato la massima attenzione nei confronti di tutti gli operatori e dell'utenza sia ricordando l'Atto di indirizzo del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 dicembre 2006 sia il successivo disegno di legge di delega al Governo per la riforma del trasporto aereo nazionale il cui esame, come noto, è appena iniziato presso l'altro ramo del Parlamento.